Armonie d’Arte, l’ormai più che matura e straordinaria rassegna estiva di Roccelletta di Borgia (CZ), ha regalato una nuova magnifica emozione con una suggestiva quanto efficace edizione de “I Pagliacci”: l’opera di Ruggero Leoncavallo nell’edizione ideata e prodotta da Chiara Giordano ha incantato il pubblico – numerosissimo – del Parco Scolacium, una location unica che rende ancor di più eccezionale ogni evento.
Tanti gli elementi che determinano il successo di un’opera: il fascino della lirica, la sfida di allestimenti creativi, lo sforzo di nuove produzioni complesse, e sullo sfondo, in questo caso, una storia di amore e morte, di gelosia e tradimento, di realtà e finzione che si intrecciano fino a confondersi in un finale tragico e beffardo. Temi universali, quanto mai attuali riletti magistralmente nel concept della direttrice artistica Chiara Giordano che ha proposto al pubblico un’opera non convenzionale, a-storica, pur con alcuni rimandi nell’abbigliamento all’epoca in cui è ambientata la vicenda, con una contaminazione di linguaggi che è stata ed è la cifra stilistica che caratterizza le produzioni originali di Armonie d’Arte Festival.
L’incipit dell’opera ha visto gli spettatori venire accolti all’ingresso del parco archeologico da presenze danzanti e in maschera e poi scortati dalla banda Gran Concerto bandistico Verdi Città di Crotone, fino alla platea, con una marcetta funebre col tema del notissimo tema di “Ridi pagliaccio”, come segno delle usanze popolari nelle terre calabresi in cui è ambientata la storia. In scena i ballerini duttilissimi della Compagnia di Danza di Filippo Stabile, fantasioso coreografo, il coro delle voci bianche Kiwanis, diretto da Alexandra Rudakova, il coro Opera in Puglia di Lecce diretto da Vincenza Baviglio e l’orchestra in residenza diretta da un eccellente Leonardo Quadrini.
La voce calda e la notevole presenza scenica di Alberto Mastromarino nei panni di Tonio introduce lo spettatore nella storia di “Pagliacci”, mentre i ballerini con trucco scenico di grande impatto di Marco Manfredini che ha scelto le tonalità basiche del bianco, del nero e del rosso, costituiscono essi stessi una sorta di scenografia restituendo alla storia l’essenzialità del dramma della gelosia e il suo rimando semantico a quel dualismo fra Amore e Morte, costante fonte di ispirazione artistica, ma tragicamente “incarnato” nella cronaca e nell’attualità. Di grande intensità le interpretazioni dei protagonisti, con Rossana Potenza che ha dato anima e sensualità al personaggio di Nedda. Vestita di rosso, ha inscenato la violenza della passione e il tormento che ne deriva. Straordinario nei panni di Canio, Piero Giuliacci ha commosso il pubblico raccontando il dolore e l’ineluttabile crudeltà del suo personaggio. Nel finale, sull’omicidio di Nedda, i ballerini si svestono e, mentre lentamente si avvicinano alla scena madre, sul loro corpo compaiono segni sanguinanti, come le ferite a morte di Nedda e Silvio; e mentre Tonio dice beffardamente “La Commedia è finita”, i danzatori cadono uno sull’altro come un quadro da tragedia greca, segno che il Bene è stato sconfitto. Un finale di grande impatto emotivo, mentre il pubblico applaude lungamente tutto il cast.
«Dopo la prima assoluta a Scolacium – ha commentato la direttrice artistica Chiara Giordano – “Pagliacci”, produzione originale di Armonie d’Arte, andrà in scena nel Teatro romano di Benevento. Una bellissima sfida per un festival che non solo produce, ma da quest’anno distribuisce, esportando un lavoro originale in un altro luogo della grande Cultura qual è l’area archeologica di Benevento, all’interno di un cartellone che gode della direzione artistica di Vittorio Sgarbi che, in questo caso, ha anche sposato il progetto e la regia di questa messa in scena curata da me e dallo scenografo e light designer Sebastiano Romano». (rs)
il video di Armonie d’Arte: