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Lettera aperta al ministro Salvini: Il Ponte è necessario per lo sviluppo dell'Area dello Stretto

Ponte sullo Stretto: via libera al decreto approvato lo scorso 16 marzo

Il decreto varato lo scorso 16 marzo dal Consiglio dei Ministri (salvo intese) per far risorgere la Società Stretto di Messina ha avuto il via libera dal Ministero delle Infrastrututre e dei Trasporti. Gli uffici competenti hanno ultimato le verifiche necessarie e dato parere favorevole. Il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri diventa così esecutivo.

Secondo quanto riporta il MIT viene stimato in 10 miliardi  il costo per la realizzazione del Ponte e di tutte le opere ferroviarie e stradali di accesso su entrambe le sponde. Con il completamento dell’alta velocità nelle due regioni e la messa in esercizio del Ponte, si stima un dimezzamento dei tempi di percorrenza da Roma a Palermo, oggi pari a 12 ore, di cui un’ora e mezza per il solo traghettamento dei vagoni. Il Ponte sullo Stretto, secondo il ministero, rappresenta un’opera strategica per il completamento delle reti transeuropee di trasporto e si inserisce nel tracciato del Corridoio multimodale Scandinavo-Mediterraneo.

L’attraversamento stabile sullo Stretto è stato progettato secondo lo schema del ponte sospeso. Il progetto tecnico attualmente disponibile, specifica il Mit, consiste in circa 8.000 elaborati e prevede una lunghezza della campata centrale tra i 3.200 e i 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva comprensiva delle campate laterali, 60,4 metri larghezza dell’impalcato, 399 metri di altezza delle torri, 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione, 5.320 metri di lunghezza complessiva dei cavi, 1,26 metri come diametro dei cavi di sospensione, 44.323 fili d’acciaio per ogni cavo di sospensione, 65 metri di altezza di canale navigabile centrale per il transito di grandi navi, con volume dei blocchi d’ancoraggio pari a 533.000 metri-cubi. L’opera è costituita da 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (2 + 1 emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno. Il progetto prevede inoltre l’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria per dare vita ad un servizio di trasporto pubblico locale tra le due città di Messina e Reggio Calabria. Il ponte è stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di “terza generazione” stabile fino a velocità del vento di 270 km/h.

Torna dunque in vita la Società Stretto di Messina (messa in liquidazione circa dieci anni fa) alla quale faranno capo tutte le iniziative per la realizzazione del Ponte. SI tratterà di una società in-house che prevede un assetto societario che vede la partecipazione (al 51 % dei Ministero dell’Economia e delle Finanze, di Rfi, Anas, e delle Regioni Sicilia e Calabria. Le funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza tecnica saranno di competenza del MIT. È prevista, altresì, la la costituzione di un Comitato scientifico di consulenza tecnica, supervisione e indirizzo delle attività tecniche progettuali. Il progetto definitivo del ponte dovrà essere integrato e aggiornato secondo le prescrizioni e le normative vigenti. Rivivono,  fa presente il ministero, i contratti già stipulati, previo l’azzeramento del contenzioso in essere con il consorzio Eurolink (ex Impregilo, oggi Webuil) e Parsons.