UNA UTILE RIFLESSIONE SUL TERRITORIO DELL'EX ASSESSORE REGIONALE ALLA PIANIFICAZIONE FRANCO ROSSI;
Maida, l'Arco di S. Antonio nel borgo

REGIONE CALABRIA COME LAB INNOVATIVO
DALLA RICCHEZZA DEI BORGHI IL MODELLO

di FRANCO ROSSI – Il cambiamento imposto dal Covid/19 appare a ciascuno di noi come una sofferenza difficile da sopportare in un particolare momento in cui  i nostri riferimenti culturali, scientifici, tecnologici, sociali, la globalizzazione, il mercato, insomma tutto ciò che fino a ieri erano le certezze del nostro futuro sono venute meno.

Siamo di fronte all’inaspettato: pensavamo di aver definito un modello ormai consolidato regolato da parametri certi quali la qualità  della vita, la sua organizzazione sociale, quella spaziale degli insediamenti, e invece improvvisamente ci si accorge che non controlliamo più nulla nell’istante in cui improvvisamente la biologia compie la sua rivolta

La portata della crisi impone una risposta collettiva e coordinata, sul piano globale.

Il Covid-19 non conosce confini. La crisi è globale e i disequilibri sociali che si vanno accentuando nel mondo sono un boomerang che in tempi brevi torneranno indietro e produrranno effetti dannosi per tutti. Nessun Paese sarà salvo se il virus non sarà sconfitto. Per gestire l’emergenza sanitaria globale è necessario  concentrare gli sforzi sui settori cruciali, attraverso programmi di rafforzamento della salute, dell’igiene, dell’istruzione e di sostegno alle reti di protezione sociale. Investire nelle strutture per la salute, un investimento per il nostro futuro e il nostro benessere.

Il quadro delle responsabilità che si devono assumere nel pieno e nel percorso per il superamento della crisi sanitaria è profondamente mutato nelle gerarchie e nelle urgenze, ma forse non è mutato negli obiettivi. Oggi serve garantire protezione civile, infrastrutture ospedaliere e sanitarie, servizi essenziali, trasporti sicuri ed efficienti e piattaforme in grado di garantire tutti i servizi on line anche quelli per i quali ancora non ne conosciamo le modalità.

Il governo del territorio inteso come “regolazione” dei rapporti tra pubblico e privato viene messo da parte e le conseguenze economiche del COVID-19, di cui le più evidenti sono già oggi l’accumulo di debiti pubblici e privati, e quelle attese sono l’aumento delle povertà e delle diseguaglianze sociali e territoriali, prefigurano la necessità di costruire una regia pubblica con al centro la gestione delle crisi a cui siamo sottoposti con frequenze sempre più ravvicinate.

Nella stagione della quarantena segnata da una assenza di spazio pubblico che si è ritirato/ricostruito nello spazio privato, l’insieme delle dotazioni urbanistiche, a maggior ragione, tenendo conto della bassa qualità delle abitazioni, necessita di essere ripensato a partire dalle modalità di accesso ed uso e dal loro rapporto con la forma della città.  che prefigura diverse relazioni dei piccoli centri delle aree interne.

Il significato di “urbanità” va reinterpretato, dunque, attraverso i mezzi di comunicazione e trasporto, una riflessione quanto mai attuale in queste settimane. Se la tecnologia ha permesso una sorta di annientamento delle distanze fisiche tra le persone – nel bene e nel male – in un momento di isolamento forzato ci saziamo troppo in fretta di contenuti e relazioni virtuali, rimpiangendo la dimensione sociale, fisica, umana non solo del rapporto con gli altri, ma anche del nostro rapporto con il contesto urbano.

Guardiamo strade, piazze e giardini dalle finestre e sono paesaggi statici, immobili, svuotati di quella caotica vita che, in condizioni ordinarie, li caratterizza e vi attribuisce significato.

In tale quadro, la Regione Calabria può svolgere una funzione di laboratorio innovativo di non poco conto. La Calabria sostanzialmente rimane caratterizzata da un  sistema di centri di piccole dimensioni, immersi in una matrice ambientale/paesaggistica pressoché intatta, dove si respira aria pulita, si mangiano prodotti sani, si mantiene il contatto con la natura, si intrattengono relazioni di vicinato.

La Regione Calabria si trova nelle condizioni di prospettare un modello economico/sociale  capace di fornire risposte e soluzioni alla crisi dei modelli insediativi fin qui praticati e messi in crisi dal Coronavirus.

I borghi calabresi rappresentano una ricchezza e un modello insediativo  capace di dare risposte positive alla crisi di identità  che i centri urbani stanno subendo in questa condizione di crisi.

Sollecitare dal basso, dentro la comunità locale, le istituzioni e gli stakeholders a guardare, con occhi nuovi, il territorio come insieme di borgo e campagna interconnesso quale ecosistema integrato e sostenibile. Da una impostazione di questa natura potrebbe partire un percorso che vedrà coinvolti i territori  e dovrà essere  indirizzato a sperimentare azioni e strategie su vari fronti, quali: l’agro-ecologia, la green economy e l’economia circolare, la mobilità dolce e il turismo responsabile, la gestione sostenibile delle acque urbane e le energie rinnovabili.

Nel momento in cui le città si fermano, ai loro abitanti, compresi nei gusci delle case, degli appartamenti o dei posti di lavoro, è concesso un movimento diverso, quello del pensiero, dei sentimenti e delle idee. E proprio tale movimento immateriale in ogni epoca ha alimentato le rinascite urbane dopo le crisi.

Al vuoto gestionale e progettuale che ha caratterizzato il passato e alle fasi di emergenze (urbanistiche, idrogeologiche, ambientali, economiche e sociali) che hanno dettato le regole del governo del territorio, potrà contrapporsi un modello di gestione della Regione finalizzato a garantire realmente la messa in essere di procedure sostenibili.

Approfondire le riflessioni sull’ambiente e sul paesaggio costituisce uno dei modi attraverso cui interrogarsi sul mondo, la vita, il futuro delle nostre comunità perché il paesaggio racchiude in sé non solo il segno dell’uomo, del suo agire, del suo rappresentare o rappresentarsi, ma anche la forza e la violenza della natura. (frr)

[Il prof. Franco Rossi è stato assessore regionale alla Pianificazione territoriale e urbanistica nella Giunta Oliverio]