Il Consiglio comunale di Rende ha approvato il Piano Strutturale Comunale. Grande soddisfazione è stata espressa dal consigliere Marco Greco, a margine della seduta: «siamo lieti che la città si sia dotata del PSC: significa proiettarsi nel futuro, un futuro più sostenibile. Ora possiamo finalmente entrare nella fase di confronto e dibattito con i cittadini per migliorare dove ce ne sia necessità».
«Ringraziamo chi, in questi anni, sì è speso per il bene comune di questa città Il Piano Strutturale Comunale», ha detto ancora.
«Il Psc – ha detto l’architetto Daniela Francini, tra i redattori del Piano – si pone l’obiettivo di realizzare il potenziamento, la manutenzione, la valorizzazione e la transizione ecologica della città secondo un progetto di rinnovamento delle reti di connessione verde e blu e di mobilità sostenibile, di produzione e trasmissione dell’energia da fonti rinnovabili integrato con gli spazi pubblici. Nel Psc la mobilità primaria collettiva (che si auspica possa divenire gratis per tutti) collega i luoghi centrali delle diverse stanze urbane, i quartieri identitari di Roges, Commenda, Quattromiglia sulla base di percorsi privi di incompatibili interferenze determinate dal traffico veicolare privato. Oggi l’urbanistica tattica è uno strumento che verrà molto usato nelle città per ridisegnare la mobilità post Covid, data la necessità di limitare le auto private e potenziare lo sharing e la micromobilità, e questo dà ragione ad alcune idee elaborate nel PSC di Rende con largo anticipo».
«Inoltre dal Piano Strutturale – ha detto ancora – può derivare una specifica pianificazione di transizione ecologica con un Programma Integrato d’Area riguardante le reti delle infrastrutture, degli spazi pubblici e del verde del raggruppamento dei comuni dell’area urbana. Da Rende potrebbe partire la costruzione di una rete di mobilità, spazi verdi e servizi dell’area urbana con una combinazione di azioni parziali guidate da una visione unitaria e si potrebbero in questo modo gestire i finanziamenti in maniera pianificata nell’interesse dei cittadini. Rende è senza dubbio la città che può indirizzare il processo di transizione ecologica dell’area urbana in modo da consentire agli enti locali di gestire i finanziamenti in maniera pianificata grazie al suo elevato patrimonio di verde e alla presenza importante del più avanzato centro di ricerca e studi dell’Università della Calabria». (rcs)