C’è un leggero miglioramento in Calabria, che per la differenziata registra un 46,84%, con un leggero miglioramento rispetto all’annualità precedente del 1,50%, e rispetto a due anni fa un sensibile miglioramento del 7,70%.
Lo rileva il Report Rifiuti Calabria 2020 dell’Arpacal, realizzato dal dott. Clemente Migliorino, responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dott. Fabrizio Trapuzzano – raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi Cer.
«Consegniamo alle Istituzioni ed all’opinione pubblica – ha dichiarato Domenico Pappaterra, direttore generale dell’Arpacal – calabrese un report che descrive lo scenario della raccolta dei rifiuti, tipizzati comune per comune, in cui emerge chiara la costante crescita della nostra regione in questa delicata materia. È anche attraverso queste attività che forniamo il nostro supporto tecnico scientifico per le corrette programmazioni del territorio».
Il trend dei comuni capoluogo vede Catanzaro sostanzialmente stabile, Cosenza migliorare di un 6%, Crotone migliorare di un 4%, mentre Reggio Calabria peggiora di un 2% e Vibo Valentia segna un – 4%.
Nel dettaglio delle province, invece, migliora di poco la provincia di Catanzaro con +1%, sensibile miglioramento della provincia di Cosenza con un +7%, altrettanto lieve miglioramento della provincia di Vibo Valentia con più +1 %, mentre sono in calo la provincia di Crotone con -2% e la provincia di Reggio Calabria con -3% .
Nella graduatoria dei Comuni più sensibili nella raccolta differenziata, al primo posto va registrato Frascineto in provincia di Cosenza, seguito da San Benedetto Ullano e poi Terranova da Sibari; al quarto posto il Comune di Squillace, in provincia di Catanzaro, e al quinto posto Rocca Imperiale, anche esso in provincia di Cosenza.
La media pro capite in chilogrammi per anno di rifiuti prodotti in Calabria, in base ai dati attualmente disponibili, è di 361 kg, di cui 169 vanno in differenziata e 192 vanno presso gli impianti di trattamento. Entrando nello specifico delle province, le uniche che fanno prevalere la differenziata sulla tradizionale raccolta rifiuti sono quelle di Catanzaro e di Cosenza; mentre per le rimanenti province è la raccolta indifferenziata a prevalere, con la provincia di Reggio Calabria e, soprattutto, Crotone con una maggiore produzione pro-capite di indifferenziata rispettivamente superiore a 230 kg/anno e 290 kg/anno.
Si ricorda, infine, che in base alla regolamentazione attualmente in vigore, approvata con Dgr n. 226 del 29 maggio 2017, entro 30 giorni da questa pubblicazione, i Comuni inadempienti, cioè che non hanno trasmesso alcun dato, e quelli che hanno trasmesso, ma che intendono migliorare, potranno fornire dati ed osservazioni integrative.
Sui dati divulgati, il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe d’Ippolito, ha espresso critiche molto dure al direttore Pappaterra.
«Si continua – ha detto – a vendere aria fritta sulla percentuale di raccolta differenziata nella regione Calabria. Nel merito è emblematico che il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, abbia esultato per l’incremento del 5,5% registrato nel 2018 e per l’ulteriore crescita di appena l’1,5% relativa all’anno 2019».
«Non so dire – ha proseguito il parlamentare del Movimento 5 Stelle – se anche in questo caso siamo alla barzelletta o alla consueta autoreferenzialità che caratterizza l’amministrazione regionale, visto che i dati sono in proposito da retrocessione in serie B, in quanto collocano la Calabria al fondo della classifica nazionale. Oltretutto, per il 2018, la Calabria, che poi non ha fatto alcun balzo significativo, si è posizionata al terzultimo posto con il 45,2%, lontanissima dal Veneto, in testa con il 73,8%, e dalla Lombardia, terza con il 70,7%, che pure sono molto più popolate. Ciò a riprova che nemmeno la figura dell’assessore regionale Ultimo è servita a superare le gravissime criticità gestionali del settore. Nello specifico alla Cittadella regionale si continua a navigare a vista, senza programmazione, senza correttivi in grado di avviare in concreto il riciclo dei rifiuti e con il consueto tono propagandistico di chi è perfino felice di essere puntualmente fanalino di coda».
«Per il 2018 – ha proseguito d’Ippolito – non è nemmeno incoraggiante il dato di Cosenza, che con il 52,63% è la prima città capoluogo di provincia in termini percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani».
«I rifiuti – ha concluso D’Ippolito – devono essere una risorsa di sviluppo collettivo, soprattutto in una regione come la Calabria, nella quale, invece, essi costituiscono un tesoro per pochi e spesso con vantaggi per le organizzazioni criminali, che lucrano grazie al degrado e al caos organizzativo permanente. Le prossime elezioni regionali saranno decisive: o sui rifiuti si volterà pagina, oppure si consoliderà un sistema politico fallimentare e dannoso». (rrm)