Il consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Sainato, ha sottolineato come il Dpcm di Natale penalizzi la Calabria, e che sia necessario distinguere gli spostamenti tra piccole e grandi città.
Sainato, infatti, ha ribadito che, nonostante la Calabria sia passata in zona arancione, «non è cambiato molto: i piccoli comuni, e le famiglie che li abitano, sono condannati all’isolamento e alla solitudine da una norma inserita nell’ultimo Dpcm che impedisce, nei giorni di festa più importanti dell’anno, quelli natalizi, lo spostamento dei cittadini fra Comuni della stessa regione».
«Una decisione – ha proseguito il consigliere regionale – che non recepisce nessuna delle indicazioni date dalle Regioni in tal senso. Posizioni incomprensibili, che creano disparità tra i cittadini, non tenendo conto delle diverse caratteristiche delle nostre città perché l’Italia non è solo Roma. Molte Regioni, come la Calabria, sono fatte di centinaia di piccoli comuni che distano pochi chilometri uno dall’altro. Borghi che rappresentano la linfa vitale del nostro territorio, per la cui valorizzazione io stesso avevo predisposto una specifica proposta di legge».
«Luoghi – ha detto ancora Sainato – che aspettano momenti come questi per rivivere antiche tradizioni, come quella del Presepe Vivente, valorizzare la propria tipicità, come ha sempre voluto fare e sottolineare la nostra compianta presidente Jole Santelli. Perché mai a Roma ci si può spostare di chilometri e chilometri per raggiungere diversi quartieri, nella stessa città, e in Calabria non ci si può muovere nemmeno di qualche chilometro, magari per andare a trovare i propri parenti nel Comune vicino?».
«Sarebbe auspicabile – ha sottolineato Sainato – prevedere la possibilità di spostamenti in aree omogenee, o almeno all’interno del territorio provinciale, permettendo ai familiari e ai congiunti di trascorrere insieme anche il giorno di Natale e quello di Santo Stefano. E pensare alle famiglie che vivono a pochi chilometri di distanza, ma in Comuni diversi, a chi non vede da tempo genitori anziani, a chi è stato costretto a settimane di isolamento, e a tutti quelli che vivono in realtà molto piccole. Come ha ricordato ieri Papa Francesco nella sua omelia, lavorare è la “prima vocazione dell’uomo”, “dà dignità all’uomo”».
«Per questo motivo – ha concluso – sono, e sarò sempre, a fianco di tutti i cittadini calabresi e delle imprese che, con impegno e sacrificio, portano alto il nome della nostra terra». (rrc)