;
L'Ospedale di Locri

Sanità: problemi nella Locride «Siamo all’anno zero”

di ARISTIDE BAVA – Pesante reazione dei sindaci della Locride e di alcune  qualificate associazioni del territorio alle negative notizie filtrate sulle impreviste decisioni relative alla sanità del territorio In una nota indirizzata al Presidente della Regione Roberto Occhiuto e al Commissario dell’ Asp di Reggio Calabria, Lucia De Furia, i sindaci rappresentati da Giuseppe Campisi, presidente del Comitato Esecutivo e da Bruno Bartolo presidente f.f, dell’Assemblea unitamente a Mario Diano, Presidente del Corsecom, Francesco Martino a nome del Comitato “Casa della salute di Siderno” e Bruna Filippone per il Comitato “Difendiamo l’ Ospedale di Locri” hanno sottoscritto il seguente documento: “I Sindaci della Locride, a nome delle comunità che rappresentano e amministrano, e le associazioni che sottoscrivono il documento, non possono nascondere profonda preoccupazione, per quanto si apprende, in queste ore, relativamente alla scelta, che sarebbe stata operata dalla Regione Calabria, di destinare le risorse assegnate per la riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo dell’Ospedale di Locri, in favore di realtà sanitarie di altri territori.  Questo, infatti, è quanto emerge dal D.P.C.M. 14.09.2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 237 del 10 ottobre 2022.  Il D.P.C.M. in questione, prendendo atto della nota regionale prot. 334114 del 18 luglio 2022, stabilisce di definanziare (espungere) Euro 33.397.678,25, già previsti per l’ospedale locrese, per attribuirli, come anticipato, ad altre strutture e nosocomi. 

Le risorse in questione – dice ancora il documento – erano il frutto dell’impegno dell’allora Presidente della Regione Calabria, la compianta Jole Santelli, che aveva lavorato affinché INAIL ponesse al centro dei propri investimenti l’ospedale di via Verga.  A distanza di tempo, dopo mesi di immobilismo, prendiamo atto che la Regione Calabria, anziché accelerare la spesa di queste significative somme, stabilisce di revocarle per destinarle altrove”. 

Poi alcune domande del tutto giustificate viste l’assurda decisione adottata “Perché questa decisione? L’Ospedale di Locri perché continua a non essere una priorità?  Gli interventi di edilizia sanitaria per quale ragione stentano a decollare e sono fermi al palo da anni?”. 

La nota si sofferma, quindi, su un altro delicato argomento tornato all’attenzione della cronaca per il suo ormai cronico ritardo, ovvero la realizzazione della Casa della salute di Siderno; “Si chiede altresì -dice ancora il documento -che venga sbloccato l’iter della Casa della Salute di Siderno dall’ASP di RC. Ci risulta che da giugno  non è stato risposto alla richiesta della società, che sta lavorando al progetto esecutivo, su un ulteriore finanziamento di 900 mila €, necessario a causa dell’aumento dei costi, dovuto al tempo trascorso dal finanziamento di 9.760.000 €. I Sindaci, le comunità della Locride e le associazioni firmatarie – conclude la nota – attendono delle risposte a questi loro interrogativi e chiedono di essere ricevuti per comprendere, dalla viva voce del Presidente Roberto Occhiuto, Commissario per la sanità in Calabria, come stanno effettivamente le cose”. 

In un momento, dunque, in cui la sanità della Locride dovrebbe veramente avere priorità a causa delle sue precarie condizioni che si trascinano da anni e che, negli ultimi tempi, parevano in qualche modo avviarsi a concreta soluzione riesplode in maniera pesante quell’eterno “abbandono” che è stato il filo conduttore della storia di un territorio che si porta appresso una specie di maledizione e che in molti continuano a definire “bello ma impossibile”. 

E, se da un lato, i cittadini stanno tentando disperatamente ad opporsi al suo declino – lo dimostra la sua candidatura a Capitale Italiana della cultura 2025, fortemente voluta dal Gal terre Locridee e, quindi partita dalla base del territorio – dal lato opposto continua la insensibilità degli organismi istituzionali che colpiscono a morte uno dei suoi lati più importanti ma certamente più deboli, ovvero quello della sanità. Resta da vedere dopo questa presa di posizione di sindaci e associazioni cosa succederà. I tempi ci paiono molto bui.