Un successo che non si ferma quello del cortometraggio “Finestre” che diventa strumento didattico, dopo aver commosso ed entusiasmato tanto pubblico nel percorso realizzato dal novembre 2021 ad oggi.
Questo 25 novembre, infatti, l’opera entra nel novero dei progetti educativi delle scuole. L’iniziativa del Comune di Saracena, infatti, sceglie questo lavoro per realizzare una cooperazione educante con la scuola ed offrire agli studenti una straordinaria opportunità di riflessione e crescita. La proiezione, prevista per la mattina, sarà accompagnata da un dibattito con la regista Angelica Artemisia Pedatella e con Carmela Guzzo, psicologa del gruppo libero di azione “De publica opinione” che dallo scorso settembre ha iniziato ad operare in Calabria sul tema delle comunità e del contrasto allo spopolamento. La perdita di identità dei borghi, infatti, può rientrare a pieno diritto nel novero delle dimensioni violente della nostra società, che vanno riconosciute e arginate.
A rendere più intenso il momento artistico ci sarà l’intervento della soprano Giuliana Tenuta. L’incontro vede la presenza del sindaco di Saracena, Renzo Russo, con Angela Lucia Pugliese, assessore alle pari opportunità, Dino Mastroianni, presidente del consiglio, Francesca Nicoletti, dirigente scolastico: moderati da Mariangela Bisconte, preziosa presenza culturale della città, si metteranno in ascolto e in dialogo guidato con gli studenti, sulla scorta delle suggestioni fornite dalla regista Pedatella e dalla psicologa Guzzo.
L’obiettivo è realizzare un dialogo attivo con gli studenti, affinché imparino a riconoscere le emozioni provocate dalla visione della violenza, a riconoscere le microviolenze che generano assuefazione quotidiana e a stimolare una risposta consapevole. Non si tratta di una lezione in classe, ma di un’azione didattica preparata e ragionata che avviene oltre le aule, laddove le nozioni smettono di essere tali e devono diventare spunti per vivere.
«Tutto il team BA17 è orgoglioso di questo inaspettato risultato – spiega la regista Angelica Artemisia Pedatella – e sinceramente neanche io mi aspettavo che questo lavoro nato quasi come un esercizio di stile generasse a distanza di tempo questo risultato. È un lavoro simbolico che nasce dal valore dei nostri talenti combinati. Questo mi rende orgogliosa del racconto, dove immagini, trucco, idee, fotografia, scenografia e coreografia intrecciano davvero un dialogo stimolante e a tratti onirico. La crudezza della violenza l’abbiamo trasformata in una speranza. È questo ciò che ha vinto». Entusiasta tutta l’Amministrazione comunale che porta dunque avanti un patto educativo con la scuola. Presenti tutte le classi delle scuole medie, una fascia di giovanissimi che dalle statistiche nazionali risulta sempre più fortemente a rischio nell’acquisizione di comportamenti devianti.
«Sensibilizzare ed educare è un compito difficile che le istituzioni devono assumersi in ogni momento – conclude il sindaco Russo – e il Comune di Saracena in questa lotta c’è, è presente e ha intenzione di continuare ad intercettare tutte le iniziative utili a salvaguardare ogni fascia sociale della nostra comunità. Non esiste una buona politica che non guardi prima di tutto alla persona. Ringrazio tutto lo staff che ha saputo intercettare questa opera che ci ha colpito fortemente e che continua ad avere una risonanza importante in Calabria. Ospitarla qui a Saracena è il segno del nostro impegno continuo su questi temi così delicati e importanti».
Convinta dell’operazione anche la dirigente scolastica Nicoletti che chiosa: «Dobbiamo fare appello alla bellezza per salvarci dalla violenza. Il polo scolastico sa dare valore alle potenzialità che gli aspetti estetici possono esercitare sulle menti delle persone e degli studenti: secoli di arte ci hanno lasciato insegnamenti che portiamo avanti con sicurezza». (rcs)