Prime reazioni, abbastanza vivaci per il caso della privatizzazione della Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi. Il consiglio comunale di Reggio, riunitosi oggi pomeriggio, ha discusso una mozione, presentata all’aula dal consigliere Carmelo Versace, che impegna il sindaco, Giuseppe Falcomatà, e la giunta «ad attivarsi, nelle sedi opportune, per la verifica della corrispondenza del piano industriale della Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi, a quelli che erano stati i vincoli previsti da Enac all’atto della concessione e, in ipotesi diverse, qualora emergesse l’incongruità del piano industriale approvato, addivenire alla revoca della concessione e mettere in campo tutte le ulteriori e necessarie azioni al fine di garantire l’operatività dei tre scali calabresi».
Nelle ultime ore – è spiegato nel documento – «i calabresi sono venuti a conoscenza di una gravissima situazione che riguarda Sacal. Notizie di stampa, infatti, riprendendo le dichiarazioni del neogovernatore Roberto Occhiuto, hanno descritto una circostanza gravissima che, se confermata, sarebbe un atto da stigmatizzare con forza, un affronto all’intera Calabria e alla comunità reggina”. Nello specifico, ciò che viene riferito, “richiama a possibili violazioni e irregolarità nell’ambito delle operazioni per l’aumento di capitale dalla Società di gestione degli aeroporti nel luglio 2021».
«Dalle verifiche eseguite – continua la mozione illustrata da Versace – abbiamo rilevato, dal Registro Pubblico, come la parte dei soci privati abbia superato la soglia del 50% delle azioni e che pertanto detengano un pacchetto azionario di controllo nell’ambito dell’assemblea dei soci.
Circostanza che, da quello che si desume dalle informazioni ad oggi disponibili, è in violazione della vigente concessione fra la Sacal e l’Enac”. Da quanto appreso, sembrerebbe che l’Enac “abbia già contestato tale situazione alla Sacal, giungendo addirittura a denunciare alcune condotte poste in essere dalla governance della società di gestione degli aeroporti calabresi presso la Procura della Repubblica, nonché a ventilare la revoca della concessione vigente con conseguente commissariamento degli Aeroporti calabresi.
«Al riguardo – si legge ancora – è notizia delle ultime ore che l’Enac ha preannunciato a Sacal l’avvio della revoca della concessione per l’aeroporto di Lamezia e una richiesta di maggiori approfondimenti per gli Aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, in ragione della diversa procedura di affidamento, nonché la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica con relative segnalazioni ad Anac e Antitrust. Circostanze, queste ultime, che rilevano una situazione gravissima, una pesantissima battuta d’arresto per l’intero sistema aeroportuale calabrese, per la quale risulta quantomai urgente attivare tutte le iniziative necessarie a verificare eventuali responsabilità, sia in termini politici che giudiziari, di ciò che è avvenuto”.
«Appare chiaro – secondo il testo illustrato in aula – come la Città Metropolitana di Reggio Calabria, che da tempo ha manifestato un interesse istituzionale, comunicato anche ufficialmente ed in più occasioni, sull’andamento della Società di gestione degli aeroporti calabresi, al punto da proporre anche formalmente una propria partecipazione nella compagine societaria, prenda atto delle informazioni a mezzo stampa, nonché delle dichiarazioni del Presidente Occhiuto, con particolare apprensione e interesse. E’ utile rilevare, infatti, che l’ipotetico aumento di capitale che ha determinato l’acquisizione di quote da parte di società private, fino a ribaltare in favore di queste ultime l’equilibrio vigente nella compagine societaria, avrà inevitabilmente effetti sulla governance del sistema aeroportuale calabrese del quale anche l’Aeroporto Tito Minniti fa parte”.
“L’aeroporto dello Stretto – spiega la mozione – costituisce ad oggi la principale infrastruttura trasportistica del territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, principale porta di accesso all’area dello Stretto, nonchè strumento imprescindibile per i collegamenti veloci tra Reggio Calabria e il resto d’Italia e d’Europa. L’aeroporto risulta, infatti, un’infrastruttura strategica per il territorio comunale di Reggio Calabria, nonchè per l’intera area metropolitana e per l’area dello Stretto, non solo in termini turistici, ma anche per ciò che riguarda gli scambi commerciali, le attività professionali di molti cittadini che operano direttamente o intrattengono relazioni fuori dal contesto territoriale, la possibilità di rientro per molti studenti e lavoratori fuori sede nonchè la principale via di trasporto per gli spostamenti motivati da ragioni sanitarie”.
«Sarebbe quindi del tutto incomprensibile – prosegue – la scelta della governance di Sacal di lasciare la guida della società di gestione a società private, che inevitabilmente finirebbero per far prevalere meri calcoli economici all’interesse pubblico nonchè alle attività in grado di generare sviluppo e crescita socioeconomica per il territorio. A tale riguardo, si ritiene urgente e imprescindibile attivare una interlocuzione istituzionale con il Presidente Occhiuto al fine di rappresentare l’intenzione di collaborare con la Regione Calabria con l’obiettivo di verificare il reale stato dell’arte all’interno della società di gestione, individuare eventuali condotte illecite poste in essere nell’interesse di privati nell’ambito della gestione di un servizio pubblico, così da ripristinare legalità ed efficienza di servizio”.
«Inoltre – conclude la mozione – si intende qui richiamare l’interesse già espresso e manifestato formalmente e pubblicamente dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ribadendo la propria disponibilità nel sostenere l’attività della Regione Calabria e degli altri Enti Pubblici coinvolti, anche mediante l’ingresso della stessa Città Metropolitana nel capitale della Sacal”.
La mozione Versace risponde, di fatto, alle necessità emerse dall’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà che, nelle fasi preliminari dei lavori, ha aperto una riflessione proprio sulle recenti dichiarazioni del governatore Roberto Occhiuto ed ha ripercorso i tentativi della Città Metropolitana di entrare in Sacal e salvare l’aeroporto dello Stretto: “Non sono state sufficienti tutte le richieste di interlocuzione e volontà di portare avanti un percorso istituzionale nel reciproco rispetto delle cariche che ognuno di noi ha, del territorio e dei cittadini che rappresentiamo. Siamo stati presi in giro. Non è stato sufficiente istituire task force, incontrare più volte il presidente Cosimo Giulio De Metrio, chiedere l’approvazione del piano industriale senza avere accesso a quei documenti. Abbiamo assistito a conferenze stampa, definite da altri, tecnico-politiche che avevano poco di tecnico, nulla di istituzionale e tanto di politico”.
«Il neo presidente Occhiuto ci dice, oggi, che vuole vederci chiaro – ha detto il sindaco aggiungendo: «Siamo noi per primi a volere andare in fondo a questa situazione che, se fosse confermata, avrebbe delle evidenti e chiare responsabilità politiche».
«Dobbiamo verificare – ha affermato Falcomatà – se ci sono state anche responsabilità giudiziarie perché non è banalmente il problema di una società che diventa a capitale di maggioranza privato rispetto al pubblico; Sacal non è una società qualsiasi, ma la società del trasporto aereo regionale che dovrebbe connettere la Calabria con altri paesi. Per questo è fondamentale comprendere se si siano svendute ai privati le aspettative di cittadini che hanno il diritto di muoversi e non possono farlo. Se, come leggiamo sui giornali, si andrà incontro ad un terremoto all’interno di Sacal, questo andrà a cascata su tutto: sono a rischio i finanziamenti previsti e finanche quelli del Pnrr. Tutto sulla pelle di una comunità. Questo è quello su cui ci dobbiamo interrogare e pretendere che venga chiarito. Dobbiamo interloquire con il neopresidente Occhiuto per capire bene, in un tavolo di confronto, cosa sta succedendo e capire perché si è arrivato a questo e quali sono le responsabilità politiche».
«Se accertate responsabilità – ha concluso il sindaco – bisogna avere la forza di chiedere la revoca della concessione a Sacal da parte di Enac e fare un esposto alla Procura, ad Anac ed all’Antitrust per verificare se siano state violate delle norme del nostro ordinamento e sulla concorrenza. Bisogna arrivare a conoscere quali sono stati i motivi ed i soggetti e cosa abbia portato, per anni, a giocare sulla pelle dei cittadini». (rrc)