Agricoltura, la Regione avvia il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2023-2027

La Giunta regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha approvato Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (Csr), dando il via al nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2023-2027.

Il documento, che declina le scelte regionali già inserite nel PSP 2023-2027 (Piano strategico PAC), approvato dalla Commissione Europea il 2 Gennaio, è stato adottato nei giorni scorsi – su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, dalla Giunta regionale presieduta da Roberto Occhiuto.

«Si tratta –ha spiegato l’assessore Gallo – di un passaggio fondamentale nella definizione degli scenari futuri della nostra agricoltura, dal momento che attraverso il Complemento di programmazione si introducono importanti elementi di novità rispetto al passato, per un Psr che potrà contare su risorse significative: la spesa pubblica destinata alla Calabria ammonta a 781 milioni, che si aggiungono ai 363 milioni derivanti dal prolungamento del PSR 2014-2022, per un totale 1.144 milioni di euro, con un incremento nel settennio di 61 milioni in valore assoluto rispetto alla passata programmazione 2014-2020».

L’approvazione del Complemento si inserisce indicando le priorità, le disposizioni specifiche e le modalità attuative individuate per rispondere in maniera adeguata alle esigenze e peculiarità di ciascun territorio, anche con l’obiettivo di semplificare l’accesso alle informazioni del Piano strategico Pac (PsP) per i portatori di interesse calabresi.

«La struttura del documento – ha sottolineato l’assessore Gallo – frutto del lavoro del Dipartimento e oggetto di ampia condivisione con il partenariato, è stato impostato privilegiando una comunicazione più trasparente ed efficace relativa agli elementi essenziali della futura politica regionale di sviluppo rurale».

Per questo nella sua prima parte il Csr ricostruisce – a beneficio proprio del partenariato e del grande pubblico – le fasi di lavoro, le scelte strategiche effettuate e le risorse finanziarie mobilitate.

Nella seconda, invece, trovano posto la rappresentazione sintetica delle schede di intervento, insieme con il cronoprogramma dell’attuazione, così da poter offrire ai potenziali destinatari dei bandi uno strumento di immediata utilità operativa. Per i necessari approfondimenti, comunque, il CSR contiene i rimandi alle pertinenti sezioni del PSP. Il Csr, dopo aver ricevuto il via libera della Giunta regionale, è stato trasmesso all’autorità di gestione nazionale, presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Esso, soggetto ad aggiornamento periodico sulla base delle modifiche strategiche ed attuative decise dalla Regione, è pubblicato sui portali web regionali e nazionali, in modo tale da massimizzarne la visibilità. (rcz)

Contenimento degli ungulati, Gallo: Provvedimenti in linea con richieste delle Regioni

L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha evidenziato come «le misure che il Governo si accinge ad introdurre in tema di contenimento degli ungulati vanno nella direzione auspicata dalle Regioni italiane e sono una prima risposta concreta nell’opera di contrasto del fenomeno dopo anni di tentennamenti».

«La Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, coordinata dal collega Federico Caner – ha ricordato Gallo – era intervenuta più volte negli ultimi due anni per sottolineare l’insostenibilità dell’attuale sistema di gestione della fauna selvatica ed in particolare degli ungulati, fenomeno che oggi rappresenta questione di ordine pubblico e sanitario, spesso causa di incidenti mortali lungo le strade e di proliferazione di malattie, oltre che di devastazione dei campi e dei raccolti».

«Per questo nel recente passato – ha aggiunto l’esponente della Giunta – abbiamo più volte sollecitato i ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente ad avviare, sul piano normativo, un’azione di contenimento della fauna selvatica, ed in particolare del cinghiale, e quindi una riforma del sistema di vigilanza. I tanti impegni assunti dai ministri del tempo non si sono però mai tradotti in realtà. Adesso, finalmente, si assiste ad una svolta».

«Nel prosieguo del cammino intrapreso sarà necessario lavorare al rafforzamento del prelievo di contenimento degli ungulati con fondi adeguati, prevedendo anche assicurazioni per l’incidentalità stradale da fauna selvatica, così degli indennizzi adeguati per i danni provocati all’agricoltura. Al tempo stesso – ha concluso –, occorreranno un riordino complessivo delle competenze in materia faunistico venatoria ed un potenziamento della vigilanza venatoria. Intanto non si può che salutare con favore il primo passo di un cammino che va nella direzione indicata dalle Regioni, dalle organizzazioni di categoria, dalle imprese e dai cittadini». (rcz)

Coldiretti Calabria: Nella manovra del Governo 2 miliardi per l’agricoltura

Si tratta di una manovra finanziaria «nel complesso positiva», quella del Governo, che stanzia 2 miliardi per l’agricoltura.

Positiva «poiché il Governo è riuscito a dedicare la giusta attenzione al settore agroalimentare, attraverso importanti novità e la conferma di misure strategiche per il sostegno delle attività imprenditoriali agricole», ha spiegato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, sottolineando tuttavia che «avremmo tutti voluto certamente qualcosa di più ma occorre tenere conto dei limiti e della situazione economica del Paese».

Punto forte della manovra “agricola” è il fondo per la sovranità alimentare finalizzato a rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale anche con interventi per valorizzare il cibo italiano di qualità, ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, sostenere le filiere e garantire la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari in caso di crisi di mercato. Per queste finalità sono stati stanziati 100 milioni nel triennio. Un budget di 225 milioni è messo a disposizione di progetti di innovazione, dalla robotica alle piattaforme e infrastrutture 4.0 mentre viene istituito un fondo di 500 milioni per il 2023 per sostenere gli acquisti di prodotti alimentari di prima necessità destinato ai soggetti con Isee non superiore a 15mila euro.

Contro il caro energia viene riconosciuto per il primo trimestre 2023 il credito di imposta in favore delle imprese agricole, della pesca e per i conterzisti, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati, credito di imposta riconosciuto anche per la spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali. Per aiutare i giovani e il ricambio generazionale in agricoltura previsto per il 2023 l’esonero contributivo, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, in favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a quarant’anni che si insediano per la prima volta in agricoltura tra il primo gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023.

Prorogata anche per il 2023 l’esenzione dalla determinazione della base imponibile ai fini Irpef dei redditi dominicali ed agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Sul fronte energetico vengono prorogati e potenziati i crediti d’imposta per le imprese “non energivore” con contatori di potenza superiore ai 4,5 kW (35% energia utilizzata nel primo trimestre 2023) e per le imprese per l’acquisto di gas (45% del gas consumato nel primo trimestre del 2023) e ridotta l’Iva sul gas metano usi civili e industriali (5%) per il primo trimestre 2023.

Vengono poi annullati gli oneri generali per il sistema elettrico e ridotti quelli di sistema gas. Ok anche alla riduzione dei costi relativi alla tassazione sui mezzi di trasporto agricoli. Alle imprese della pesca è riconosciuta una indennità giornaliera onnicomprensiva, pari a trenta euro per l’anno 2023, per ciascun dipendente, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, in caso di sospensione dal lavoro derivante sia da misure di arresto temporaneo obbligatorio che di arresto temporaneo non obbligatorio, nel limite di 30 milioni di euro per l’anno 2023.

Infine è importante il rinvio al 1 gennaio 2024 dell’entrata in vigore dell’imposta sui manufatti in plastica monouso, la cosiddetta plastic tax e dell’imposta sul consumo delle bevande analcoliche, la “sugar tax”, l’istituzione del Fondo per il contrasto al consumo di suolo, il rifinanziamento dei contratti di sviluppo anche per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, la proroga della rideterminazione dei valori delle partecipazioni in società non quotate e di acquisto dei terreni posseduti al 1° gennaio 2023 mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva. (rrm)

In copertina, da sinistra, Borrello, Prandini, Aceto e Lavorata

Copagri Calabria incontra Gallo: Insieme per costruire opportunità del rilancio del comparto agricolo

Il presidente di Copagri CalabriaFrancesco Macrì, ha incontrato, nella sede regionale della Confederazione, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.

Al centro dell’incontro, le maggiori criticità delle filiere agricole regionali, con particolare riferimento ai comparti olivicolo e vitivinicolo, la questione dei danni da fauna selvatica e l’esigenza, fortemente avvertita da tutti gli operatori del settore, di mettere mano con sempre maggiore urgenza a una seria e strutturata riforma della governance, partendo da un efficientamento di Arcea e del dipartimento agricoltura della Regione e passando per il rilancio dei Consorzi di bonifica

«Abbiamo registrato la grande attenzione e sensibilità all’ascolto mostrata da Gallo – ha spiegato Macrì – che ha dimostrato di conoscere molto bene le numerose, e in molti casi ataviche, problematiche con le quali è da tempo costretto a confrontarsi il primario calabrese, che al pari del settore nazionale deve inoltre fare i conti con gli incrementi record dei costi di produzione e delle tariffe energetiche.

Per Macrì «è fondamentale continuare a lavorare insieme per costruire le opportunità per il rilancio del comparto più importante della Calabria».

«Oltre alle criticità, abbiamo passato in rassegna – ha concluso – anche quelli che riteniamo essere i punti di forza dell’agricoltura e dell’allevamento calabresi, a partire dalla grandissima qualità e dall’eccellenza delle produzioni enogastronomiche regionali, quali ad esempio il vino, l’olio e la carne; è da questi elementi virtuosi che crediamo si debba ripartire per ridare slancio e prospettive e sui quali riteniamo fondamentale puntare, in sinergia con la Regione e puntando anche sul ruolo strategico dei Gal».

Coldiretti Calabria: In Calabria calo dell’occupazione in agricoltura del 2,2%

In Calabria c’è stato un crollo del 2,2% su un totale di 5.273.218,  le ore lavorate in agricoltura. È quanto è emerso dall’analisi di Coldiretti Calabria, sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel terzo quadrimestre del 2022.

Un calo della produzione, dunque, «dovuta anche al caldo eccessivo e siccità estrema, che ha costretto la pianta a sacrificare parte della sua produzione» a cui si aggiungono le difficoltà che il settore deve affrontare gli effetti del mix esplosivo tra aumento dei costi e cambiamenti climatici che hanno tagliato i raccolti.

I dati Istat relativi al mercato del lavoro indicato che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che invece evidenzia un aumento delle ore lavorate nel complessivo sistema economico (+2,7%).

«A rischio – ha commentato Coldiretti – ci sono le forniture alimentari anche per la difficoltà di reperire manodopera nelle campagne. Una situazione che va affrontata nella manovra di bilancio con le formule più adeguate che garantiscano maggiore semplificazione per le imprese e le necessarie tutele per i lavoratori agricoli attraverso il confronto con le Istituzioni e i sindacati».

«È necessario ripartire e quindi  – ha concluso la Coldiretti – occorre anche emanare immediatamente il decreto flussi 2023 per l’ingresso regolare di almeno centomila lavoratori migranti stagionali necessari al settore agricolo già dai primi mesi del nuovo anno per garantire la manodopera nei campi, combattere il caporalato, potenziare la produzione di cibo dell’Italia e difendere la sovranità alimentare nazionale». (rcz)

Dalla Regione oltre 50 mln per il comparto agroalimentare

Sono oltre 50 milioni di euro la somma stanziata dalla Regione Calabria, a favore del comparto agroalimentare. Lo ha reso noto l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

A titolo di anticipazioni per l’annualità 2022 (l’ultima del Psr 2014 – 2022), nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), è stato effettuato un pagamento nel complesso pari a 50.537.355,83 euro, per misure a superficie e animali, in favore di un totale di 11.011 beneficiari.

Nello specifico, 12.616.512,23 di euro sono andati a 3.301 beneficiari della misura 10 “Agro-climatico ambientali” (produzione integrata, colture permanenti, preservazione biodiversità, conversione colturale, difesa suolo, bergamotto, salvaguardia razze autoctone, apicoltura). Altri 32.198.842,94 sono stati corrisposti a 3.699 piccoli e medi imprenditori per la misura 11 “Agricoltura biologica”.

Infine, 5.722.000,66 sono stati ripartiti tra 1.011 beneficiari della misura 14 “Benessere degli animali”. Rispetto all’anno precedente, i pagamenti delle anticipazioni (per l’anno 2022 possibili all’85%, come da regolamento di esecuzione UE 2022/1352 e 2013/1306), sono stati superiori di circa due milioni di euro.

«Ciò è stato possibile – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – grazie all’attività del Dipartimento Agricoltura attraverso il Settore “Ambiente e zootecnia”, che ha svolto un’attenta opera di coordinamento con gli organismi di certificazione e i centri di assistenza agricola Caa, affinché tutte le posizioni risultassero regolari sul sistema informativo agricolo nazionale Sian e quindi liquidabili con procedura automatizzata, sino alla determina ultima e recente dell’organismo pagatore Arcea. Un lavoro di squadra, utile a garantire certezze ad agricoltori, allevatori e produttori».

Intanto, mentre già si lavora ad un ulteriore elenco di erogazione anticipi in forma centralizzata, per quanti adempiono agli obblighi previsti dai rispettivi bandi, implementando i dati necessari sul sistema, a cura del Dipartimento e di Arcea si sta procedendo all’autorizzazione di altro elenco per le annualità sino al 2021, sottoposto a controllo istruttorio da parte dei responsabili regionali. Infine, con decorrenza dall’1 dicembre prossimo, come da regolamenti UE, saranno elaborate le domande a saldo. (rcz)

Agricoltura, Fai,Flai, Uila: La Regione avvii un percorso di confronto sulla sicurezza

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, di convocare una specifica riunione regionale sulle tematiche riguardanti la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro nel comparto agricolo.

«Riteniamo non più procrastinabile – hanno scritto in una nota i Segretari Generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Bruno Costa (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) – l’avvio di un percorso che metta al centro delle politiche regionali quegli aspetti che riguardano la vita e la dignità dei lavoratori del settore agricolo calabrese».

«Sarà fondamentale – viene evidenziato – fare rete per scongiurare morti bianche, infortuni e sfruttamento in un comparto strategico che in Calabria garantisce livelli occupazionali ed è fonte di reddito per migliaia di famiglie». 

«È necessario, tramite il confronto regionale – conclude la nota – avviare e sostenere azioni e iniziative finalizzate ad esaltare l’importanza della prevenzione, informazione e formazione in un settore fondamentale per l’economia calabrese ma purtroppo ancora con un’alta percentuale di incidenti mortali». (rcz)

Agricoltura, dalla Regione in pagamento oltre 44 mln

Sono in pagamento oltre 44 milioni di euro relativi alla Domanda Unica 2022 da parte della Regione Calabria. Lo ha reso noto l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

«Si tratta – ha dichiarato l’assessore Gianluca Gallo – di un’importante boccata d’ossigeno per gli imprenditori agricoli calabresi i quali, a dispetto delle difficoltà economiche del momento, portano avanti con grande forza di volontà e resilienza le proprie attività ed i propri progetti. La Regione sostiene quest’opera, fondamentale per il settore primario dell’economia regionale, garantendo certezze e risorse indispensabili».

Nello specifico, il decreto in questione consentirà di distribuire risorse di importo pari, nel complesso, a 44.283.348,31 euro, in favore di 46.603 beneficiari. (rcz)

L’assessore Gallo: La Calabria si aggiudica la maggior parte delle risorse per l’agrosistema irriguo

La Calabria si aggiudica la maggior parte delle risorse messe a disposizione dell’agrosistema irriguo, attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza. È quanto ha reso noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, spiegando che il dato è emerso a seguito dell’avvenuta approvazione della graduatoria dei progetti presentati in tutta Italia ed ammessi a finanziamento.

A disposizione, complessivamente, 517 milioni di euro, in misura del 40% (corrispondente a 217 milioni) destinati alle regioni del Sud, con la Calabria che fa la parte del leone, vedendosi approvare 13 progetti presentati da diversi Consorzi di Bonifica, per un controvalore pari a 139 milioni (ovvero il 27% della quota nazionale).

 «Un risultato – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura – che se da un lato premia l’ottimo lavoro svolto dall’Anbi Calabria e dalle singole realtà consortili in sinergia col Dipartimento Agricoltura, dall’altro carica di ulteriori responsabilità tutti i soggetti interessati: ottenuti i finanziamenti, bisognerà ora garantire efficienza ed efficacia della spesa».

Da qui, ad esempio, la volontà, «già condivisa con l’Anbi», sottolinea con l’assessore Gallo, di affidare la gestione delle fasi di gara alla Stazione Unica Appaltante e di seguire – in ogni caso – i singoli passaggi delle procedure necessarie attraverso «una costante collaborazione tra Anbi, Consorzi e Regione, per dar vita ad un percorso nuovo capace di portare, più in generale e nel solco delle indicazioni programmatiche delineate dal presidente Occhiuto, ad una ridefinizione del sistema consortile e dei suoi rapporti col mondo agricolo: per la nostra terra, una grande opportunità da cogliere e valorizzare adeguatamente».

Nello specifico, attraverso le iniziative progettuali destinatarie dei fondi del Pnnr, si procederà all’efficientamento ed alla modernizzazione delle reti irrigue, in molti casi risalenti nel tempo e carenti di idonea manutenzione. Il tutto, ad esempio, attraverso la sostituzione delle condotte, l’installazione di misuratori di portata, l’introduzione degli idranti a scheda.

 «Interventi essenziali – cha concluso Gallo – per confermare, insieme ad un ormai improcrastinabile processo di riforma, la strategicità del settore consortile all’interno del comparto agricolo ed agroalimentare calabrese pure in ottica di tutela dell’ambiente, con la riduzione degli sprechi ed un utilizzo più consapevole dell’acqua». (rcz)

Regione, oltre 11 mln per migliorare infrastrutture

Sono più di 11 mln la somma stanziata dalla Regione per il miglioramento delle infrastrutture delle aree rurali e forestali.

Sono disponibili, infatti, ul portale www.calabriapsr.it le graduatorie definitive relative ai due avvisi pubblici della misura 4.3.1 del Programma di sviluppo rurale, validi per l’annualità 2021, rivolti – rispettivamente – a Comuni calabresi con popolazione inferiore o uguale a 5000 abitanti ed a Comuni con popolazione maggiore. Considerato l’elevato numero di domande di sostegno pervenute, Dipartimento e Assessorato hanno deciso di incrementare la quota destinata ai piccoli Comuni, portandola da 2 a 9.217.168,30 euro. Grazie a queste nuove risorse, saranno così finanziate le 78 domande presenti nella graduatoria A, afferente ai progetti presentati da enti pubblici mai risultati destinatari di contributi relativi all’intervento 4.3.1 del Psr. Rispetto invece al bando rivolto ai Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, la cui dotazione finanziaria resta fissata a 2 milioni, saranno finanziati sia i 6 progetti risultati ammissibili della graduatoria A (presentati da Comuni che non hanno mai beneficiato dell’intervento 4.3.1), sia i 7 progetti della graduatoria B (presentati da Comuni che avevano già beneficiato delle risorse stanziate attraverso l’intervento 4.3.1), per una spesa complessiva di 1.545.962,25 euro. Da sottolineare, in proposito, gli sforzi compiuti per reperire le somme necessarie a finanziare le domande risultate ammissibili e tutelare le aspettative dei Comuni anche assicurando loro la possibilità di utilizzare – per le medesime finalità – economie e ribassi d’asta Non solo: su indicazione dell’Assessore Gianluca Gallo, in Cittadella si sta già lavorando al reperimento di altre risorse a sostegno di un ulteriore bando, per offrire una nuova opportunità ai pochissimi Comuni le cui istanze sono rimaste prive di copertura.  Intanto, attraverso i fondi già assegnati, gli enti beneficiari potranno procedere al miglioramento e potenziamento delle infrastrutture di base a servizio del mondo agricolo. Sarà possibile realizzare o mettere in sicurezza strade interpoderali o forestali e piste forestali carrabili, oltre che mettere mano all’elettrificazione delle aree agricole e forestali, spesso a elevato rischio di spopolamento. Gli investimenti in questione saranno finalizzati anche al collegamento alla viabilità pubblica asfaltata, nonché a facilitare le operazioni selvicolturali, la gestione delle superfici forestali e la creazione di infrastrutture verdi, opere accessorie per la mitigazione degli impatti generati dagli stessi interventi.