La cicogna nera ama la Sila, se n’è parlato su Rai Tre a Geo

La rara cicogna nera ama la Sila. Di questo, e non solo, si è parlato nella popolare trasmissione di Rai Tre Geo condotta da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi.

Ospite negli studi di via Teulada a Roma, Gianluca Congi, brigadiere capo della polizia provinciale di Cosenza e vicepresidente nazionale della Società ornitologica italiana.

Il conduttore Emanuele Biggi, assieme a Congi, hanno affrontato diversi aspetti, ad iniziare dal gravissimo episodio di bracconaggio verificatosi nello scorso gennaio in provincia di Caserta con il ferimento di una giovane cicogna svernante. L’attenzione si è poi spostata su importanti aspetti di conservazione, dove Congi ha ben spiegato con dovizia di particolari, che il territorio del parco nazionale della Sila, da area di sola migrazione, è diventato anche importante zona di svernamento regolare della specie e successivamente anche luogo di nidificazione, con nido su albero, l’unico noto nell’area centro-meridionale del Paese (dove solitamente preferisce le pareti rocciose) e ubicato alla quota più elevata in Italia (1230 m slm).

È stato tracciato un focus sulla situazione calabrese e italiana afferente alla specie, di alcune particolarità sulla vita di questo uccello oltre che si è parlato pure dell’impegno della polizia provinciale di Cosenza nella tutela della natura e delle specie protette.

Gianluca Congi è un grande amante della natura, per lavoro e per passione è impegnato a 360° nella tutela del territorio, da competente studioso è stato il primo a documentare lo svernamento e la nidificazione della specie sulla Sila, dove non vi erano notizie, nemmeno in epoca passata, al riguardo è autore di tre contributi scientifici sulla presenza della cicogna nera in Sila ed è un membro del Glicine (Gruppo lavoro italiano cicogna nera). Inoltre, coordina il Gruppo locale di Conservazione Lipu – Sila.

La puntata di Geo del 15 febbraio 2024 è stata seguita da 1 milione 481 mila spettatori con uno share del 13,1%, confermandosi come uno dei programmi più seguiti nel pomeriggio e certamente tra i principali in tema di natura che vanno in onda nel nostro Paese. È stata l’occasione per mandare in scena una bella immagine della nostra Calabria e non solo, grazie a chi s’impegna quotidianamente e spassionatamente per la tutela delle nostre più preziose risorse naturali. (rcs)

L’OPINIONE / Gianni Papasso: Siamo al lavoro in difesa dell’ambiente e di Marina di Sibari

di GIANNI PAPASSO – Alla Bit di Milano, che si è da poco conclusa, ho partecipato ad un panel che si è tenuto allo stand di Calabria Straordinaria e dove si è affrontato il tema Tutela del patrimonio naturale e turismo sostenibile nelle aree protette. Parlando di Parchi e Riserve naturali, sono intervenuto per portare all’attenzione dei relatori la Riserva naturalistica della Foce del Fiume Crati. Ho parlato anche dell’Area Sic, sito di interesse comunitario Natura 2000, che abbiamo sempre a Sibari, dove nidifica la Cicogna bianca, dove sosta il Fratino e dove depone le sue uova la tartaruga Caretta Caretta, che deve essere anch’essa necessariamente tutelata e promossa. Il mio intento era quello di sollecitare in tal senso la Regione Calabria.

Perché tutto questo? Perché da tempo mi sto battendo contro le ingiustizie degli attentati all’ambiente. A Marina di Sibari in piena area Sic Natura 2000 che cosa è accaduto? Pare che per realizzare delle infrastrutture siano state abbattute centinaia di piante: è sparita una intera area di macchia mediterranea. Quando sono intervenuto denunciando il tutto sono stato etichettato come il mostro, come colui il quale deve ricevere infamie, colui il quale deve ricevere colpi su colpi per distruggerne le qualità politiche, amministrative e anche morali.

Ma allora è giunto il momento di fare chiarezza e raccontare al cittadino cosa è avvenuto in questa area. Come dimostrano le immagini allegate, partiamo dal giugno 2012 quando sono stato eletto sindaco per la prima volta; la stessa area la riprendiamo quando ancora sono sindaco nell’aprile del 2016 poco prima che io venissi mandato a casa per le firme di quei consiglieri che andarono dal notaio, e la situazione è ancora immutata. Passiamo ora al 2019 quando io non sono sindaco perché il consiglio comunale nel novembre del 2017 viene sciolto per presunte infiltrazioni mafiose (poi dalle inchieste risultate non esserci) e il comune è guidato per 2 anni da una commissione straordinaria.

Precisamente dalla slide riferita all’ottobre del 2019, al posto di un pezzo intero di macchia mediterranea compaiono delle strutture balneari. Con un importante danno anche all’ecosistema e alla fauna. Ancora, a maggio del 2022 quando sono sindaco, invece, si inizia a sbancare un’altra area sottostante. A quel punto interveniamo, intervengono anche i Carabinieri forestali e il magistrato dapprima sequestra l’area e poi la dissequestra consegnandola al sindaco per proteggerla e favorire la vegetazione spontanea. Qualcuno mi suggerì di dire che quegli alberi erano caduti per colpa del vento. Avrei dovuto dire una infamità e raccontare una bugia ai miei cittadini nonostante le immagini realizzate all’epoca mostrino chiaramente come gli alberi siano stati tagliati da qualcuno. Parliamo di un’area grande quanto un campo sportivo. Cosa è accaduto? Non lo so di preciso, probabilmente si stava preparando un parcheggio a servizio del lido ma saranno gli inquirenti e le indagini a dircelo con certezza.

Intanto ci siamo opposti, abbiamo detto che questo non era possibile e che quest’area ricadente in zona protetta Sic Natura 2000 è del cittadino. Un’area dove nidificano il fratino, la cicogna bianca, la tartaruga Caretta Caretta e cresce il giglio di mare: tutte specie protette. Ma ad un certo punto ancora, non sappiamo cos’altro è accaduto e questa estate si è bruciato tutto: ettari e ettari di macchia mediterranea dati alle fiamme. Vederlo dall’alto oggi, anche a distanza di mesi, è ancora un colpo al cuore nostro, della natura e dell’intera comunità.

Io ho chiesto e chiedo con forza e determinazione che gli organi dello Stato facciano chiarezza e individuino coloro i quali sono stati i responsabili di questo scempio, di questo disastro ambientale compiuto nei confronti di Marina di Sibari, dell’ambiente e della natura perché i responsabili devono pagare. Io non ce l’ho con nessuno anche perché se conoscessi i nomi li avrei già fatti però auspico che le forze dell’ordine che hanno tanti mezzi e tanti modi per indagare vadano fino in fondo per capire cosa è successo in questa bellissima area. Forse per queste cose, per questa denuncia, sono costantemente, continuamente infangato e diffamato e forse questo modus operandi continuerà ma non mi interessa niente. Quando si crede in qualcosa e si fanno battaglie bisogna sfidare tutti e non mi lascio intimorire da nessuno affinché si faccia piena luce su quanto accaduto in questa area di Marina di Sibari. (gp)

[Gianni Papasso è sindaco di Cassano allo Ionio]

Arpacal presenta la piattaforma #AllertaCAL per monitorare i cambiamenti climatici

In Calabria, per il 2023, Arpacal mette in evidenza che il valore medio della precipitazione regionale è stato il più basso degli ultimi 10 anni e le temperature superano quelle dell’ultimo trentennio con la media di +2°C nella stagione estiva ed autunnale.

Questi alcuni dei dati emersi alla presentazione della nuova piattaforma #AllertaCAL che rende disponibile su mappa interattive dati e informazioni scientificamente solide per affrontare i cambiamenti climatici.

Grazie a questa piattaforma vengono rese disponibili agli utenti, attraverso mappe interattive cui si accede senza che sia necessaria alcuna registrazione, informazioni puntuali ed aggiornate sulle eventuali criticità idrogeologiche ed idrauliche su tutto il territorio regionale e le previsioni meteo del breve periodo che vengono costantemente aggiornate (24 ore su 24) dai tecnici del Centro funzionale multirischi di Arpacal.

Grazie a questo gruppo di tecnici esperti, che operano sotto la guida del direttore del Centro, l’ing. Eugenio Filice, Arpacal raggiunge l’obiettivo di implementare le sue attività e rendere disponibili conoscenze e strumenti che consentono sia ai singoli cittadini che agli enti pubblici ed alle aziende private, di affrontare le questioni ambientali sulla base di dati e informazioni scientificamente solide.

In occasione del lancio della piattaforma #allertaCAL sul sito istituzionale, Arpacal pubblica, inoltre, il Rapporto sull’andamento meteoclimatico nell’anno 2023.

Elaborato dall’ing. Loredana Marsico e dall’ing. Roberta Rotundo del Centro funzionale, il Rapporto affronta il tema dei cambiamenti climatici mettendo in evidenza come anche in Calabria, le medie climatiche del 2023 subiscano le variazioni tipiche di un clima in rapido cambiamento i cui effetti sono particolarmente evidenti sulle temperature e le precipitazioni.

Secondo i dati Arpacal, la temperatura media annuale registrata in Calabria nell’ultimo anno 2023 è infatti ben più elevata rispetto alle medie del trentennio di riferimento (1991-2020).

Un aumento delle temperature che risulta ancora più evidente se si considera la media stagionale registrata nella stagione estiva ed in quella autunnale: il riscaldamento di questo ultimo anno, rispetto alla media di riferimento, risulta infatti essere stato di ben 2 gradi centigradi.

Per quanto riguarda le piogge, il cambiamento più evidente, secondo i tecnici dell’Arpacal, si rileva, oltre che nella diminuzione delle piogge estive, anche nella frequenza con cui le precipitazioni si sono presentate su base mensile durante tutto l’anno.

Le condizioni climatiche locali, come quelle globali, saranno la conseguenza delle scelte che facciamo oggi: ridurre rapidamente e drasticamente le emissioni climalteranti. Se le emissioni continueranno ad aumentare, ci aspetta un futuro climatico difficilmente sostenibile, con effetti negativi sia sul piano ambientale che su quello economico. (rcz)

L’OPINIONE / Giuseppe Campana: Il taglio selvaggio degli alberi minaccia l’ambiente

di GIUSEPPE CAMPANA – Nella pittoresca e suggestiva regione italiana della Calabria, cittadine come Rende, Pizzo, Colosimi, Vibo, Crotone e Serra San Bruno sono solo alcune delle tante località teatro di un fenomeno preoccupante: il taglio selvaggio di alberi. Questa pratica, che ha assunto proporzioni disastrose, sta causando un grave impatto sull’ambiente locale. Nonostante gli sforzi dei Carabinieri nel contrastare queste attività illegali, l’azione umana irresponsabile continua a depredare le preziose risorse naturali della nostra terra. È urgente che la comunità locale prenda coscienza di questo problema e si mobiliti per fermare il degrado ambientale in corso.

La Calabria, con la sua ricchezza naturalistica unica, merita di essere preservata per le generazioni future. L’ecosistema calabrese è caratterizzato da una varietà di specie vegetali e animali, molte delle quali sono a rischio estinzione a causa della deforestazione indiscriminata. Alberi secolari vengono abbattuti senza alcuna considerazione per la loro importanza ecologica e il ruolo che svolgono nel mantenimento dell’equilibrio ambientale. Le conseguenze di questa pratica sono molteplici e preoccupanti. In primo luogo, il taglio selvaggio di alberi comporta una perdita irreparabile della biodiversità. Le foreste calabresi sono habitat per numerose specie di flora e fauna, molte delle quali esclusive di questa regione. La loro distruzione mette a rischio la sopravvivenza di queste specie, compromettendo l’intero ecosistema.
 In secondo luogo, la deforestazione provoca uno sbilanciamento del ciclo idrologico. Gli alberi, attraverso il processo di evapotraspirazione, contribuiscono alla formazione delle nuvole e alla produzione di pioggia. Senza un numero sufficiente di alberi, la regione rischia di sperimentare una diminuzione delle precipitazioni e un aumento delle temperature, con conseguenze negative sull’agricoltura e sull’approvvigionamento idrico. Infine, il taglio indiscriminato di alberi ha un impatto negativo sulla qualità dell’aria. Gli alberi assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno, contribuendo a mitigare l’effetto serra e a purificare l’aria che respiriamo.
La loro eliminazione massiccia aumenta la concentrazione di CO2 nell’atmosfera, aggravando il problema del cambiamento climatico e compromettendo la salute delle persone. È fondamentale che le istituzioni locali intensifichino i controlli e le azioni di contrasto contro il taglio selvaggio di alberi. Inoltre, è necessario promuovere una maggiore sensibilizzazione e informazione sulla importanza della conservazione ambientale.
Solo attraverso un impegno collettivo e una coscienza civile diffusa sarà possibile fermare questa devastante pratica e preservare il patrimonio naturale della Calabria. La Calabria è una terra di straordinaria bellezza, con paesaggi unici e una flora e fauna ricche e variegate. È nostro dovere proteggerla e garantire che le future generazioni possano godere di tutto ciò che questa regione ha da offrire. Sono necessarie azioni immediate e concrete per porre fine al taglio selvaggio di alberi e promuovere una gestione sostenibile delle risorse naturali. Il tempo per agire è adesso, per salvaguardare il futuro della nostra amata Calabria. (gc)
[Giuseppe Campana è coordinatore dell’esecutivo regionale di Europa Verde in Calabria]

Antoniozzi (Fdi): Su ambiente Governo Meloni e Regione hanno fatto più dei predecessori

Il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha evidenziato come «in materia ambientale, fuori dal furore ideologico di Timnermans e dei suoi amici, il governo Meloni ha fatto in 15 mesi più dei suoi predecessori e anche la Regione Calabria è su questa strada».

«L’impegno del governo Meloni in materia di sostenibilità ambientale – ha aggiunto – lo si vede anche e soprattutto dai fondi connessi al Pnrr, dall’azione sul dissesto idrogeologico, dalla politica di tutela delle coste. Chiaramente contrastiamo quegli eccessi europei che, come ha sottolineato l’europarlamentare calabrese Denis Nesci, vogliono mettere a rischio il ruolo di Gioia Tauro e la centralità dei nostri porti».

«Stiamo intervenendo anche sull’inquinamento elettromagnetico dove in Calabria – ha proseguito – grazie ad Arpacal, si è sottoscritto il primo protocollo con i comuni per l’attuazione della normativa vigente sulle antenne poste ai tetti. La tutela dell’ambiente per la destra ha un significato diverso ed è agganciata a un recupero della cultura rurale. Il ministro Lollobrigida sta lavorando proprio in questa direzione».

«Dall’ambiente passano sia la salute dei cittadini che uno sviluppo sostenibile – ha concluso Antoniozzi – che però non deve essere disegnato da un’ideologia integralista, qual è quella dei socialisti europei, che punta a penalizzare il Mediterraneo e con esso la Calabria». (rp)

Antoniozzi (Fdi): Settore Ambiente in Calabria ha fatto passi da gigante

Il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha evidenziato come «il settore dell’ambiente in Calabria ha fatto passi da gigante da quando c’è il presidente Occhiuto, dopo un lungo periodo di parole».

«Il Dipartimento regionale – ha aggiunto – lavora veramente bene e di concerto con gli altri attori, tra cui Arpacal, che con l’insediamento del commissario straordinario, Michelangelo Iannone, ha cambiato passo. Si lavora alla depurazione costantemente e si lavora con abnegazione insieme ai sindaci».

«C’è un cambio di passo dettato dal presidente Occhiuto – ha concluso Antoniozzi – che fa vedere i suoi effetti in un ambito che è fondamentale per la nostra regione e le sue potenzialità». (rp)

La Metrocity a confronto con gli Ordini professionali con i “Seminari dell’Ambiente”

Si è svolto, a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria, il ciclo formativo e informativo dei ‘Seminari dell’Ambiente’ promosso dal settore ‘Tutela del Territorio e dell’Ambiente’, con la collaborazione degli ordini professionali maggiormente coinvolti nei procedimenti autorizzativi ambientali.

L’obiettivo è quello di illustrare i complessi procedimenti amministrativi ambientali al personale responsabile degli Uffici tecnici e degli Sportelli unici delle Attività produttive dei Comuni del territorio metropolitano, nonché, ai tecnici e ai consulenti aziendali.

I lavori sono stati avviati dal vicesindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, che si è soffermato, tra l’altro, sull’importanza delle iniziative intraprese negli ultimi due anni dal settore ‘Tutela del Territorio e dell’Ambiente’ sulle tematiche ambientali, in sintonia con le linee di mandato del sindaco Giuseppe Falcomatà e tutte ispirate dalla strategia di valorizzazione e della tutela del territorio metropolitano: Linee guida autorizzazione agli scarichi, Procedure AUA, Regolamento per estrazione materiale litoide dalle fiumare, Regolamento rilascio concessioni adduzioni idriche.

Il settore rientra tra le deleghe del consigliere metropolitano all’Ambiente Salvatore Fuda. A seguire il dirigente del settore 12, Domenica Catalfamo, ha presentato i lavori dei seminari moderando gli interventi degli ordini professionali, dottori agronomi e forestali, architetti, biologi, chimici e dei fisici, geologi e ingegneri, che hanno collaborato alla riuscita dell’evento valorizzando il metodo che si sta seguendo con il confronto continuo. Tutti gli interventi dei referenti degli ordini, ribadendo la centralità delle professioni, hanno condiviso l’opportunità che venga attivato un tavolo tecnico permanente con il coordinamento del settore promotore, finalizzato a un confronto proficuo e sinergico sulle problematiche ambientali e sulle possibili soluzioni.

All’evento, moderato durante la mattina dal dirigente del Settore 12, ing. Domenica Catalfamo e durante il pomeriggio da Francesco Forestieri, Responsabile del Servizio “Ambiente ed Energia”, hanno partecipato un nutrito numero di professionisti e di operatori del settore provenienti dalle più disparate realtà, sia produttive che amministrative, del territorio.

Il primo intervento, introdotto dal presidente dell’ordine dei dottori agronomi e forestali e dal segretario del Consiglio direttivo dell’ordine dei biologi della Calabria, Giovanni Misasi, è stato tenuto dai funzionari del servizio ‘Ambiente e Energia’ del settore 12, Francesco Forestieri e Anna Maria Minniti, che hanno relazionato sulle procedure autorizzative relative alle autorizzazioni uiniche ambientali, strumento ritenuto essenziale per la semplificazione amministrativa per le piccole e medie imprese, ma che, per molti aspetti, può e deve essere migliorato.

L’ordine dei geologi, rappresentato da Domenico Putrino, e l’ordine degli ingegneri, rappresentato da Domenico Sapia, hanno invece introdotto il secondo intervento con il quale, Teresa Papalia, responsabile dell’ufficio ‘Qualità aria e rifiuti’, ha relazionato in merito alla complessa Autorizzazione unica ex art. 208 del D. Lgs 152/2006, il c.d. Codice dell’Ambiente, con la quale viene autorizzata la costruzione e la gestione di molti impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti, analizzando dettagliatamente l’iter procedurale e sottolineando le modalità di presentazione delle istanze al fine di una maggiore celerità del procedimento.

I lavori dei seminari sono proseguiti, nel pomeriggio, con la terza sezione relativa alle novità introdotte dal nuovo regolamento degli scarichi idrici della Città metropolitana, approvato nel 2022. Il consigliere delegato Salvatore Fuda dopo aver evidenziato l’impegno della Città metropolitana nel dotarsi di specifici regolamenti nel settore della tutela dell’ambiente, è entrato nel merito delle tematiche trattate dai seminari. Per gli aspetti tecnici, il presidente dell’ordine dei chimici e dei fisici della Calabria, Alessandro Teatino, ha introdotto i lavori ribadendo la valenza del confronto tra i competenti Uffici della Città metropolitana e il mondo delle professioni e degli enti locali. Francesco Forestieri ha poi relazionato sulle novità di tipo tecnico amministrativo contenute nel regolamento degli scarichi della Città metropolitana.

L’evento ha registrato in tutte le tre sezioni un importante numero di partecipanti che hanno dimostrato un grande interesse, intrattenendosi anche dopo la conclusione ufficiale dei lavori per discutere di specifiche problematiche relative agli argomenti oggetto dei seminari.

Gli strumenti normativi adottati dalla Città metropolitana, su proposta del Settore 12 nell’ultimo biennio (2022-2023), in alcuni casi sopperendo a carenze legislative della Regione Calabria, stanno rilevando tutta la loro efficacia ed importanza perseguendo anche l’obiettivo della velocizzazione delle procedure. Il metodo seguito avvalora e costituisce solido presupposto del tavolo tecnico permanente che potrà essere istituito a breve su iniziativa della Città metropolitana, coinvolgendo tutti gli ordini professionali per un proficuo continuo confronto sulle tematiche non solo di tutela ma anche di sviluppo economico del territorio, rendendo efficaci e veloci gli iter autorizzativi e promuovendo buone prassi di economia circolare. (rrc)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: Crotone ha il diritto di vivere in salute e in un ambiente incontaminato

di EMILIO ERRIGO – In un recentissimo incontro informativo alla mia persona nella qualità di nuovo Commissario Straordinario Delegato per la realizzazione degli interventi di bonifica e recupero del danno ambientale nel Sin di Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria, alla presenza della cittadinanza, autorità pubbliche e ordini professionali e attenti giornalisti , ben organizzato incontro, da parte dell’A.D. di Eni Rewind S.p.A, dott. Paolo Grossi, tenutosi a Crotone, all’interno dei locali industriali ora dismessi, dissi convintamente tra l’altro, al numerosissimo pubblico presente all’evento, che in extrema ratio e se ciò si dovesse rendere necessario e urgente, per assicurare la difesa civile e la salute dei Cittadini e abitanti di Crotone, che avrei esercitato il previsto diritto di avvalimento, dei Reparti Specializzati NBCR delle Forze Armate e di Polizia, compresi le competenti Unità Mobili Tecnologicamente Specializzati del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Dpcm 14 settembre 2023.
Nei giorni successivi passai dalle parole ai fatti, tanto da richiedere e ottenere, con i noti tempi della reattività e prontezza operativa dei militari, la presenza di alcuni qualificati e competenti Ufficiali dello Stato Maggiore della Difesa, al fine di visitare la Cittadella Militare di Cutro, una nuova realtà immobiliare dove se ritenuto necessario, sono intenzionato a costituire la Base Tecno -Logistca del Sin di Crotone -Cassano e Cerchiara, tenuto conto e considerato, che già a Cutro, risiedono in efficienti e moderne infrastrutture militari, alcune Unità Specializzate dell’Esercito Italiano, preposti a garantire sicurezza del territorio Crotonese , nell’ambito della Operazione Nazionale Strade Sicure.
Dissi in quella circostanza, che I Cittadini di Crotone, Cassano e Cerchiara e non solo, hanno il diritto inalienabile di vivere in salute e in un territorio dove ambiente, biodiversità e gli ecosistemi, siano davvero diritti costituzionali garantiti, così come espressamente e solennemente previsti dagli articoli 9, 32,41 e 117, della nostra Carta Costituzionale.
La storia culturale e industriale della Cittá e provincia di Crotone, non è stata clemente, per una serie di motivazioni e scelte di politica economica e industriale, non in linea e conformi con i diritti alla vita in sicurezza per la salute e dell’ambiente salubre.
Certo non si può pensare e credere, che coloro i quali hanno autorizzato e consentito l’industrializzazione delle aree territoriali di Crotone, peraltro a pochi passi dal mare, in un contesto ambientale allora veramente ricco di biodiversità , sano e incontaminato, avessero piena contezza delle conseguenze dannose che per nessi di causalità, avrebbero visto gli abitanti e residenti la Città di Pitagora della Magna Grecia, destinatari di malattie tumorali, ospedalizzazioni e gravissime conseguenze mortali per la loro stessa vita.
Ora siamo o dovremmo essere tutti coscienti e consapevoli, che a Crotone deve risorgere e rinascere una nuova vita sicura, dove la salute del territorio, delle acque sotterranee e superficiali, del mare e dell’aria, siano una priorità assoluta per le presenti e future azioni di politica economica – ambientale nazionale e regionale, rigenerante e produttiva di benessere collettivo e interessi diffusi.
In questo mese di novembre successivo alla mia nomina quale Commissario Straordinario delegato dal Governo, per la realizzazione degli interventi di bonifica e recupero del danno ambientale nel Sito di Interesse Nazionale di Crotone – Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria(SIN), vi assicuro che non ho risparmiato energie psicofisiche per studiare, comprendere e conseguentemente agire, per l’esclusivo benessere generale di Crotone e di quanti hanno il diritto di vivere e vivere economicamente bene e in salute.
In verità ho trovato un ambiente umano forte, solidale, accogliente, con tanta, tanta voglia di vivere in Santa Pace per tutti, dignitosamente, nella legalità e giustizia sociale. Le Istituzioni pubbliche nazionali dei Ministeri competenti per materia del Governo e soprattutto, quelle regionali e provinciali in Calabria, ad iniziare dal Signor Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, il dott. Giuseppe Capoccia, Prefetto, S.E. dott.ssa Franca Ferraro, Prefetto della provincia di Crotone ,il Signor Sindaco della più volte citata cara Città di Crotone, ing. Vincenzo Voce, dal Presidente della Provincia Jonica di Pitagora, dott. Sergio Ferrari, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Meridionale Ammiraglio Andrea Agostinelli, con il direttore Amministrativo per il Porto di Crotone dott. Alessandro Guerri, i carissimi Comandanti delle Forze di Polizia e del Corpo dei Vigili del Fuoco, il Comandante della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera , il Capitano di Vascello, Domenico Morelli, del Presidente della Camera di Commercio di Crotone-Catanzaro e Vibo Valentia, dott. Pietro Falbo, tutti i Presidenti degli Ordini Professionali e delle numerose sempre attive e propositive Associazioni Sindacali, Ambientsliste, e Comitati di Cittadini, Cooperative dei Pescatori, Associazioni di categoria, sono fermamente convinti e d’accordo, che è giunta l’ora e senza incertezze d’azioni, per lavorare intensamente e onestamente, tutti assieme nessuno escluso, per affermare gli inviolabili diritti alla Legalità e Giustizia per il bene, la rinascita umana, ambientale, economica e sociale di Crotone.
Anche il Caro Presidente di Eni S.p.A, Gen.C.A.dott. Giuseppe Zafarana, già Comandante Generale del Corpo della Guardia di Finanza, in uno con i Vertici della Multinazionale Eni S.p.A. e l’Amministratore Delegato Eni Rewind S.p.A, Dott. Paolo Grossi, sono favorevoli e concretamente disponibili, con e per la immediata attività di bonifica , recupero e riqualificazione ambientale delle aree territoriali, costiere e marittime di Crotone.
Ora tocca alla politica attiva locale, provinciale e regionale, non lasciarsi prendere la mano dalle idee progettuali allo stato inattuabili e concretamente irrealizzabili nell’immediato, perché tutti devono sapere, che è necessario e urgente, rimuovere senza altri ingiustificati ritardi dannosi e pericolosi, tutti i contaminanti presenti e giacenti da molti decenni, in colline di sedimenti pericolosi per la salute, posizionati in brutta mostra a vedersi, tanto da precludere la visuale del mare antistante la fascia costiera-marittima a Crotone e Provincia.
Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sono sicuro e certo, che non esiterà a fare la Sua importate parte, per far rinascere e risorgere là Città e la Provincia di Crotone.
Credetemi in fede, in ragione del fatto che questa mia convinzione deriva dalla pregressa attività svolta quale Commissario Straordinario dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), nel quale incarico temporaneo, ho avuto modo, tempo e molte circostanze favorevoli, per comprendere quanto il nostro caro Presidente della Regione, abbia veramente a cuore e sia concretamente impegnato per la salvaguardia, tutela della Salute pubblica e valorizzazione dell’Ambiente in Calabria. (ee)
(Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, Generale in riserva della Guardia di Finanza,,docente universitario di Diritto Internazionale e del Mare, attuale Commissario Straordinario Delegato di Governo per il SIN di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria)

Calabria regione virtuosa nella raccolta dei pneumatici fuori uso

Calabria virtuosa nella raccolta di pneumatici fuori uso. Quest’anno EcoTyre ha gestito in Calabria il maggior numero di Pfu (Pneumatici fuori uso), circa 39.480 kg, nell’ambito della campagna Puliamo il Mondo in collaborazione con Legambiente.

La raccolta in Calabria ha avuto, inoltre, il più alto numero di adesioni, con ben 11 interventi in 10 comuni che hanno preso parte all’iniziativa (Castiglione Cosentino, Cosenza, Spezzano della Sila, Gasperina, Stalettì, Squillace Lido, San Giovanni in Fiore, Rogliano, Roccabernarda e Dipignano). In tutta Italia, invece, sono stati raccolti e avviati a recupero 80.380 kg di Pfu con 24 interventi in 9 regioni e circa 9mila pezzi recuperati (il peso medio dei pezzi è di 8-15 kg).

La collaborazione con Puliamo il Mondo ricade nel più ampio progetto “Pfu Zero” che ha il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e nasce con lo scopo di informare la cittadinanza sull’esistenza e sul buon funzionamento della filiera di recupero e gestione dei Pfu.

La raccolta 2023 è un nuovo importante traguardo per il progetto “Da Gomma a Gomma”, coordinato da EcoTyre, con il coinvolgimento di molte aziende italiane, grazie al quale oggi è possibile utilizzare la gomma ottenuta direttamente da PFU per la produzione di nuovi pneumatici o di altri prodotti in gomma.

«La nostra partnership con Legambiente è ormai consolidata e quest’anno ha compiuto ben 11 anni. Continueremo a collaborare nell’ambito di Puliamo il Mondo – commenta Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – perché è fondamentale proseguire a sensibilizzare la cittadinanza su un servizio che è completamente gratuito per i consumatori. I pneumatici se ben gestiti sono riciclabili al 100% e si trasformano in una risorsa: per la prima volta abbiamo su strada il primo pneumatico verde, realizzato con un processo di devulcanizzazione di pneumatici giunti a fine vita».

«Il successo, in Calabria, dell’iniziativa di raccolta e avviamento al corretto smaltimento dei PFU abbandonati nell’ambiente, realizzata attraverso la collaudata collaborazione tra Legambiente ed Ecotyre, evidenzia la gravità del fenomeno nella nostra regione ma allo stesso tempo racconta delle grandi potenzialità del riciclo – dichiara Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria – Le varie iniziative realizzate attraverso i circoli territoriali di Legambiente, nell’ambito della campagna ‘Puliamo il mondo’, affiancate quest’anno dalla organizzazione di un convegno rivolto ad amministrazioni e operatori del settore, sono state un tassello importante per sensibilizzare contro l’abbandono dei Pfu e far comprendere l’importanza di rispettare le norme procedendo al riciclo in un’ottica di economia circolare». (rrm)

Contratti di fiume, di lago e di costa: assemblea regionale in Cittadella

«I Contratti di Fiume, di lago e di costa sono strumenti volontari di programmazione negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale, inseriti tra gli strumenti attuativi delle politiche di difesa del suolo e delle acque. Si identificano come utili strumenti per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, l’uso sostenibile dell’acqua, la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici, la mitigazione dei rischi idraulici e della siccità».

Lo ha detto il dirigente generale del Dipartimento tutela dell’ambiente, Salvatore Siviglia, introducendo i lavori dell’Assemblea regionale dei Contratti di Fiume, di Lago e di Costa della Calabria, che si è svolta oggi alla Cittadella regionale.

«Il contratto di fiume di lago e di costa – ha spiegato Siviglia – rappresenta uno strumento importante, che si inserisce nella più complessiva strategia per la tutela dell’ambiente, per individuare quali sono i punti di forza dei corsi d’acqua e le loro criticità, per programmarne la gestione e migliorare la capacita di affrontare eventi climatici estremi, riducendo il rischio di inondazioni o degrado costiero. Un altro aspetto molto importante è di renderli fruibili mettendo insieme diverse attività: agricoltura, industria, turismo, contribuendo alla tutela della biodiversità e degli habitat naturali. Abbiamo contratti di fiume in fase molto avanzata, altri che stanno per essere avviati. Nello specifico, lo scopo dell’Assemblea regionale è quello di condividere degli obiettivi e indirizzi strategici regionali, verificare l’incidenza dei contratti di fiume sulle politiche del distretto idrografico dell’Appennino meridionale, favorire l’acquisizione di pareri e avere un confronto periodico sull’attuazione dei contratti di fiume in Calabria. Su questi contratti – ha dichiarano infine il dg Siviglia – come Regione, in sintonia con le indicazioni del presidente Occhiuto, intendiamo promuovere lo scambio di esperienze tra i territori e la diffusione di buone pratiche, e anche la predisposizione e la diffusione di documenti informativi, educativi e formativi nelle scuole e nella società civile».

All’iniziativa sono intervenuti, alcuni da remoto, la segretaria generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, Vera Corbelli, la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro, il presidente dell’Istituto nazionale urbanistica Calabria, Domenico Passarelli, numerosi sindaci e rappresentanti dei diversi settori interessati, del Demanio, dell’Arpacal, dei Consorzi di bonifica, Ente per i Parchi Marini Regionali, delle università, delle Province calabresi e della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Tra gli altri, hanno partecipato anche Massimo Bastiani e Pola Rizzuto, coordinatori del Tavolo nazionale dei contratti di fiume, il professor Giuseppe Bombino, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Professor Roberto Gaudio, dell’Università della Calabria, Michelangelo Iannone, commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria.

Sulla “Centralità dell’acqua per uno sviluppo locale sostenibile” si è sviluppata una tavola rotonda alla quale hanno partecipato gli intervenuti all’Assemblea. (rcz)