Stop Statale 106 tra Sibari e Corigliano, Basta Vittime: Siano rimossi dirigenti di Anas Calabria

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 ha chiesto alla politica calabrese di rimuovere i dirigenti della struttura territoriale di Anas in Calabria. Una richiesta che arriva dopo lo “stop” per la Strada Statale 106 tra Sibari e Corigliano Rossano. Questo perché «riteniamo che per il rilancio delle infrastrutture nella regione meno dotata d’Italia – ha spiegato l’Odv – siano necessari i migliori dirigenti dell’Anas Spa che operano nel Paese e non quelli attuali».

Oltre a questo, l’Odv confida nella «possibilità che sia sollecitato il Governo affinché possa al più presto approvare una Delibera Cipess che vincoli i 3 miliardi di euro previsti nell’ultima legge di bilancio per la Statale 106 evitando che tale intenzione economica-programmatica possa essere disattesa nei prossimi anni».

«Lo scorso 1° marzo, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – ha spiegato l’Odv – ha espresso un parere sul progetto di fattibilità tecnico economico del tratto Crotone-Catanzaro. Sul progetto diverse sono le prescrizioni in ordine agli aspetti generali, all’analisi costi benefici, agli aspetti archeologici, urbanistici, ambientali, paesaggistici, architettonici, geologici, geotecnici, idrologici ed idraulici, viari, strutturali, impiantistici, acustici, ecc. ecc».

«L’Anas Spa – continua Basta Vittime – che rappresenta il soggetto proponente, ha quindi già provveduto a pubblicare la gara di appalto integrato per la realizzazione del primo Stralcio di 16Km da Crotone fino a Cutro per un importo complessivo di 350 milioni di euro “con espressa possibilità di annullamento della procedura e/o di revoca dell’aggiudicazione intervenuta nel caso in cui non sia autorizzata la copertura finanziaria dell’importo indicato e quindi di effettuare tutti gli adempimenti di competenza per la tempestiva realizzazione dell’opera in oggetto”».

«Per il tratto compreso tra Sibari-Corigliano-Rossano – viene spiegato ancora –, il progetto ha ottenuto diverse prescrizioni e dovrà, quindi, anch’esso essere rielaborato. La specificità di questa valutazione risiede però nello spessore delle prescrizioni. Basti pensare che “l’attuale livello di conoscenza delle interferenze – si legge nel parere – è modesto e potrebbe incidere sulla fattibilità dell’intervento”. Mentre meritano attenzione le evidenti e rilevanti constatazioni riportate nel verbale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici».

“Il progetto esaminato non risulta corredato da valutazioni approfondite ed è caratterizzato da una serie di carenze rilevanti dal punto di vista impiantistico, geotecnico, di sicurezza delle gallerie ecc., che non giustificano né la scelta tecnica operata, che potrebbe essere ulteriormente ottimizzata per conseguire dei risparmi, né il dimensionamento corretto dei costi”.

«Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici va giù duro – si legge nella nota – e specifica che il progetto presentato dall’Anas Spa non può “basarsi su dichiarazioni generiche o puramente apodittiche, ma devono contenere descrizioni dettagliate, in coerenza con il livello progettale considerato, degli interventi selezionati, che consenta di pervenire ad una corretta valutazione dei costi e, di conseguenza, ad una valida Analisi Benefici Costi a tutela dell’interesse generale dei cittadini”».

«Oltre le rilevanti considerazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – continua Basta Vittime – non si comprendono le ragioni per le quali l’Anas Spa abbia deciso di dividere in due Stralci i 51Km della Catanzaro-Crotone (uno da 16Km e l’altro da 35Km), mentre i 32 Km della Sibari-Corigliano-Rossano sono stati divisi addirittura in tre stralci (lo stralcio A di 12,5Km, B da 8,4Km e C da 11,1Km). L’altro elemento rilevante è questo: viene promossa a progetto bandiera la tratta Crotone-Catanzaro che poi è anche la prima ad andare in gara d’appalto per i primi 16Km. Viene premiato, quindi, un progetto realizzato dal basso grazie al lavoro delle province e dei comuni sul territorio nell’ambito di un percorso partecipato e condiviso dai territori ormai da anni».

«Infine – conclude la nota – è emerso che per la realizzazione della Catanzaro-Crotone occorrono 3.016 milioni di euro mentre per la Sibari-Corigliano-Rossano ne serviranno 1.147 milioni. I due interventi, insieme quindi, avranno un costo complessivo pari a 4,1 miliardi di euro». (rkr)

Infrastrutture, intesa tra Regione, Anas e Consiglio Superiore Lavori Pubblici per monitorare ponti

Monitorare i ponti in Calabria. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che darà firmato nei prossimi giorni tra la Regione Calabria, Anas e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Lo ha reso noto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, spiegando come «all’indomani del crollo del viadotto ‘Ortiano 2’, nella strada Sila-Mare, il Dipartimento Infrastrutture della Regione, su mio esplicito input, ha avviato un approfondimento per analizzare quanto accaduto e per valutare gli eventuali accorgimenti da mettere in campo».

«I ponti che negli anni sono stati realizzati dai diversi enti pubblici, ed oggi sono gestiti da Comuni, Province ed Anas – ha evidenziato – vanno controllati e monitorati con grande attenzione, e da governatore della Calabria ritengo che la Regione – pur non avendo avuto spesso parte attiva nella costruzione di queste opere e non avendone la gestione – debba supportare con ogni mezzo gli enti per ridurre il rischio delle infrastrutture calabresi. La Procura di Castrovillari, che sta svolgendo le indagini sul crollo della scorsa settimana, ci dirà se sono stati commessi errori o se non è stata rispettata la legge».

«Noi intanto – ha proseguito – vogliamo lavorare per aiutare a prevenire e per agevolare gli interventi laddove fosse necessario».

Da qui l’intesa, per «avviare – ha spiegato Occhiuto – in tempi rapidi questa grande opera di anticipazione del monitoraggio sui ponti della Calabria, a partire da quelli che, in occasione di eventi metereologici estremi, potrebbero avere maggiori criticità, in quanto situati negli alvei dei fiumi e dei torrenti maggiormente rilevanti».

«Nessun allarmismo – ha concluso –, ma è giusto fare un’attenta analisi di queste infrastrutture presenti nel nostro territorio». (rcz)

Trasversale delle Serre, al via procedure di gara per lotto Vazzano Vallelonga

È stato pubblicato, in Gazzetta Ufficiale da Anas, il bando di gara per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori relativo al Lotto “Vazzano Vallelonga”, nell’ambito dei lavori per il completamento della Trasversale delle Serre.

L’intervento infrastrutturale, caratterizzato da un elevato grado di complessità progettuale ed esecutiva, è compreso nell’elenco delle opere prioritarie oggetto di commissariamento da parte del Governo Nazionale, concorrendo all’obiettivo del completamento dell’itinerario Ionio- Tirreno della parte centrale della Calabria.

Nel contesto trasportistico regionale e nazionale, la completa realizzazione della Trasversale delle Serre ha una valenza strategica indiscutibile, comportando non solo una sostanziale riduzione dei tempi di percorrenza rispetto a quelli attuali, ma anche l’incremento degli standard di sicurezza stradale. Inoltre, la Trasversale delle Serre, una volta realizzata, definirà la chiusura dell’anello viario composto, oltre che dall’arteria in questione, dalla A2 Autostrada del Mediterraneo (a ovest), dalla SS 106 (a est) e dalla SS 280 “dei due Mari” (a nord).

Quanto finora raggiunto è il risultato delle molteplici azioni di semplificazione procedurale attuate,  in applicazione della specifica disciplina delle opere commissariate, mediante una forte cooperazione istituzionale tra il Commissario Straordinario, Ing. Francesco Caporaso, e la Regione Calabria; grazie a ciò, è stato possibile concludere in meno di un anno gli iter autorizzativi di tutti i lotti che compongono l’opera nel suo complesso, velocizzando, conseguentemente, anche le corrispondenti fasi di completamento e di approvazione delle progettazioni.

L’investimento complessivo per il completamento della Trasversale delle Serre è di 512,5 milioni di euro, a fronte di una disponibilità di risorse pari a 387,2 milioni di euro. Attualmente, il fabbisogno economico residuo, di 125,3 milioni di euro, è riferito alla realizzazione del lotto Gagliato-Soverato.

Grande soddisfazione è espressa dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: «l’avvio delle procedure di gara per il lotto Vazzano Vallelonga si aggiunge alla notizia di qualche giorno fa della consegna dei lavori del lotto ‘Scornari’ e dall’aver appreso dell’avanzato stato delle procedure di affidamento del lotto ‘Cimitero di Vazzano’, completando definitivamente il quadro degli interventi previsti nella provincia di Vibo Valentia».

«Il completamento della Trasversale delle Serre – ha sottolineato il Presidente – è stato considerato un obiettivo prioritario del mio mandato istituzionale sin dall’insediamento e ogni futuro sforzo sarà concentrato sul reperimento dei fabbisogni finanziari residui finalizzati alla relativa realizzazione».

Nello specifico, il tracciato del lotto “Vazzano-Vallelonga”, della lunghezza complessiva di circa 7 km, interessa i territori dei Comuni di Vazzano (VV) e di Vallelonga (VV), prevedendo per circa 1/3 del suo sviluppo l’adeguamento dell’esistente S.P. 60 con rettifiche plano-altimetriche della stessa e per i restanti 2/3 la costruzione in nuova sede. È prevista la realizzazione di n. 13 viadotti, per una lunghezza complessiva di 2.415 metri, di una galleria naturale di circa 100 m, di numerose opere di sostegno e di sistemi di regimentazione idraulica.

Il costo complessivo dell’investimento del lotto Vazzano Vallelonga è di circa 262,7 milioni di euro.

Sul fronte degli altri interventi che compongono il completamento della Trasversale delle Serre, per il lotto “Scornari” il 14 febbraio scorso è stata effettuata la consegna dei lavori all’appaltatore, mentre le procedure di affidamento dei lavori del lotto “Superamento del Cimitero di Vazzano”, avviate il 10 ottobre 2022 con la pubblicazione del bando di gara, sono ormai in fase di conclusione; relativamente ai due interventi ricadenti nella provincia di Catanzaro, per il completamento della Bretella per Petrizzi è prevista la pubblicazione del bando di gara entro la fine della primavera, mentre per il lotto Gagliato Soverato le procedure di appalto sono subordinate al reperimento della completa copertura finanziaria.

Per contrastare i tentativi di infiltrazione criminale negli appalti, il 6 dicembre 2022 il Commissario Straordinario, la Direzione Tutela Aziendale Anas e la Prefettura di Vibo Valentia hanno sottoscritto i Protocolli di Legalità per ciascuno dei tre interventi ricadenti nella provincia vibonese. Sono di prossima sottoscrizione i Protocolli di Legalità per i lavori che interesseranno la provincia di Catanzaro. (rvv)

PONTE, ANCHE LANDINI È UN BENALTRISTA,
INTANTO RIPARTE LA ‘STRETTO DI MESSINA’

di SANTO STRATI – Ci mancava anche il “benaltrismo” del segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini come ciliegina sulla torta degli “antagonisti” a 360 gradi del Ponte sullo Stretto. Sono 50 anni che tutti parlano di “priorita” che devono avere la precedenza sul Ponte, opere pubbliche di cui si parla ma non si realizzano, e prevale la logica che “ci vuole ben altro”. Senza che nessuno abbia il minimo senso di vergogna per le tante parole spese al vento, pur di contrastare un’opera che non serve solo ai calabresi e ai siciliani, ma è utile al Mezzogiorno e soprattutto all’Europa. E allora sorge spontanea la domanda: ma dove erano tutti questi strenui oppositori del Ponte che in nome di un benaltrismo di facciata in questi ultimi 50 anni sono rimasti a guardare (e parlare)? E dove sono adesso?

Accanto a discutibili posizioni (nel rispetto, ovviamente, delle singole idee, purché suffragate da dati scientifici e non da ambientalismo di facciata o da strategia politica) arriva, per fortuna, una notizia buona per chi aspetta (e spera) che sia giunta l’ora giusta per il Ponte. Questa settimana, all’Anas, si (ri)aprono gli uffici della riesumata società Stretto di Messina, nata nel 1981 per progettare, realizzare e gestire il collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto e – inopinatamente – messa in liquidazione il 15 aprile 2013. È un segnale forte di un cambiamento di rotta e, probabilmente, sempre questa settimana il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini convocherà i sindaci metropolitani di Reggio e Messina per concordare il coinvolgimento degli enti locali nel progetto destinato (?) a stravolgere, in termini positivi, i territori di Calabria e Sicilia.

L’uscita – infelice, permettetecelo – di Landini non aiuta certo a rasserenare gli animi, anzi alimenta un evitabile dissidio tra i no-ponte (che continuano a portare avanti pretestuose e infondate motivazioni, prive di qualunque fondamento scientifico) e la maggior parte della popolazione calabrese e siciliana che, invece, vede nel Ponte un’occasione di riscatto, di crescita e sviluppo del territorio.

Si sono dette e si continuano a dire cose inesatte sul Ponte e i suoi costi (ultima la somma dei dati progressivi delle spese già affrontate che fornisce un dato falso e fuorviante) e sarebbe opportuno che tra i primi impegni del ministro Salvini (che ha detto, convinto, che si metterà mano al Ponte nel corso di questa legislatura) ci sia quello di avviare una campagna di comunicazione seria e onesta che spazzi via ridicoli dubbi su venti, correnti, pericolo sismico e quant’altro, in modo tale che non possano esserci ulteriori alibi per i no-ponte e, soprattutto, per i politici che oscillano – pericolosamente – tra atteggiamenti a favore o contro.

È sicuramente un momento favorevole: il Governo sta dando indicazioni chiare sulla volontà di mettere mano al Ponte e le dichiarazioni d’intenti, a partire dalla premier Meloni, indurrebbero a un moderato ottimismo. Il condizionale è d’obbligo, visti i precedenti.

Ma la compattezza della coalizione al Governo nei confronti dell’attraversamento stabile dello Stretto dovrebbe giocare a favore della realizzabilità dell’Opera.

Intanto, con grande sollievo, si sono risparmiati i 50 milioni di nuovi studi che avventatamente l’ex Ministro Giovannini aveva stanziato con l’evidente obiettivo di rinviare ogni decisione. Ed è già un buon risultato sulla gestione del denaro pubblico. Poi c’è da registrare l’idea di Salvini di rimettere in piedi tutti i contratti “congelati”, incluso quello dell’assegnazione al general contractor Eurolink (oggi WeBuild di Pietro Salini), in modo da interrompere ogni controversia giudiziale che avrebbe – sicuramente – visto soccombere lo Stato al pagamento di penali ultramilionarie (quasi 800 milioni). E, soprattutto, la riattivazione dei contratti in essere facilita e accelera l’adeguamento del progetto esistente (approvato nel 2010 e poi fermato dal Governo Monti nel 2011) in modo che i progettisti che saranno individuati per le necessarie modifiche dei costi e dei materiali (in questi ultimi 12 anni la tecnologia ha fatto passi da gigante nel campo delle costruzioni) non debbano partire da zero.

Cos’ha detto Landini a Messina? «Il Sud e la Sicilia non possono perdere il treno del Pnrr e il lavoro deve essere al centro di nuove politiche. Il governo Meloni ha però iniziato male, introducendo di nuovo i voucher e non combattendo il precariato. Il Ponte sullo Stretto? Non è una priorità, mentre i trasporti, penso alla lentezza dei treni, e l’emergenza occupazionale lo sono». Benaltrismo sul modello ormai diffuso da tempo per tutte le grandi opere del Paese.

Al leader sindacale ha replicato subito il senatore leghista Nino Germanà: «Per Landini la ricetta sarebbe ‘no al Ponte, sì al Reddito di cittadinanza’? Si occupasse dei lavoratori».

Sul Ponte si è, quasi contemporaneamente, espresso su Instagram lo stesso Berlusconi, non facendo mancare un pesante attacco ai no-ponte ispirati dai 5 Stelle: «I nostri governi di centrodestra hanno certamente reso l’Italia più moderna ed efficiente. All’ambientalismo ideologico della sinistra, ai propositi di decrescita infelice del Movimento 5 Stelle, che avrebbe voluto un’Italia solo agricola, senza più industria, abbiamo risposto con progetti e opere che oggi consentono ai nostri cittadini di viaggiare comodamente e rapidamente da una parte all’altra del Paese, consentono a milioni di turisti di visitare il nostro Paese ogni anno, consentono alle nostre imprese di trasportare e consegnare i loro prodotti in poche ore». Ottimisticamente, il leader di Forza Italia parla addirittura di mesi per l’avvio dei lavori: «Abbiamo creato le condizioni per realizzare una grande opera necessaria, il Ponte sullo Stretto di Messina, che, però, è stata poi fermata dei governi della sinistra. Oggi, finalmente, si sono convinti tutti della bontà della nostra intuizione: apriremo finalmente i cantieri nei prossimi mesi».

Gli ha fatto eco la sottosegretaria ai Trasporti Matilde Siracusano: «Le parole del presidente Silvio Berlusconi rappresentano un’ulteriore conferma della volontà politica del centrodestra di riavviare il progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. La costruzione di questa infrastruttura rappresenta una battaglia storica di Forza Italia. I governi guidati dal nostro leader hanno più volte dato il via libera a questa grande opera, ma l’ideologia della sinistra, dei 5 Stelle, ed errori tragici fatti da passati esecutivi tecnici, hanno sempre stoppato l’apertura dei cantieri. Per il centrodestra le infrastrutture sono la colonna portante attorno alla quale si può creare lavoro, sviluppo e crescita, sono un fattore indispensabile per attrarre imprese e con esse investimenti: al Sud più che in altre zone del Paese. Per queste ragioni siamo convinti che la realizzazione del Ponte sullo Stretto non sia più rinviabile, anche in virtù del ruolo strategico che sta sempre più assumendo l’area del Mediterraneo. La Sicilia e il Mezzogiorno non possono perdere questa grande occasione. L’impegno del premier Meloni, del ministro Salvini e del presidente Berlusconi va nella giusta direzione».

Pare evidente, dunque, che ci siano le condizioni “politiche” per un’Opera che l’Europa ci chiede. Le altre opere pubbliche, di cui in tanti si sgolano in nome delle “priorità”, hanno un senso specifico in presenza del Ponte: occorre quindi ragionare in termini di visione complessiva sulla mobilità del Mezzogiorno e la necessità di infrastrutturare adeguatamente tutto il Sud. A partire dalla vergognosa realtà della Statale 106, la famigerata strada della morte, per finire ai collegamenti stradali interni che in Calabria penalizzano oltre ogni ragionevole misura chi vive nei piccoli centri.

Un discorso a parte merita l’Alta Velocità ferroviaria in Calabria, il cui suicida progetto che allunga i tempi di percorrenza, per fortuna non è ancora stato approvato. Ma l’Alta Velocità – ammesso che veda finalmente la luce – a cosa serve se poi si ferma a Villa San Giovanni con la strozzatura dell’attraversamento a mezzo traghetti? I siciliani (che sognano ugualmente l’AV) si fermerebbero al molo di Messina. Il Ponte non è un capriccio, ma una effettiva e provata necessità, con buona pace  di quanti remano contro. ν

I 3 MLD PER LA 106? BUONI E BENEDETTI
BASTA POLEMICHE, LA POLITICA S’IMPEGNI

Elemosina o una vera e propria svolta epocale? Non importa come la si guardi, sta di fatto che, adesso, la strada statale 106, conosciuta anche come strada della morte, potrà essere ammodernata e messa in sicurezza. Come? Con i tre miliardi che saranno distribuiti in 15 anni.

Soldi che – è bene ricordare – arrivano direttamente dal ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. E non importa da quale bandiera politica arrivino questi fondi, perché significa che, finalmente, il Governo ha posato i suoi occhi sulla Calabria e sulle sue tante problematiche. La Strada Statale 1o6 era un’emergenza nell’emergenza. È tra le strade più pericolose d’Italia, che a settembre 2022 – come riportato dall’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 –  ci sono state già 24 vittime. Ad oggi, purtroppo, ce ne sono state altre. Una scia di sangue inarrestabile che, forse, inizierà a fermarsi con quei preziosi fondi che arrivano direttamente dal Mit.

E, forse, il commissario della Lega, Giacomo Saccomanno, aveva proprio ragione nel dire «doveva venire Matteo Salvini ad impegnarsi per il nostro territorio!».

«Fare polemiche su questa corretta azione è, veramente, intollerabile!», scriveva Saccomanno ma, si sa, fa parte del gioco della politica. E, anche se «per la prima volta, dopo qualche mese dalla formazione del Governo, si parla concretamente delle infrastrutture calabresi e si indicano le strade da percorrere», ha evidenziato Saccomanno, ricordando che si tratta di «una cosa mai successa nei 30 anni precedenti anzi, per quanto riguarda la SS 106, vi sono zone ove ancora mancano i progetti! Ci chiediamo: cosa hanno fatto i Governi precedenti in oltre 30 anni! La risposta è sotto gli occhi di tutti: nulla di serio», è giusto sentire, ascoltare e dare spazio anche alle altre bandiere.

Tra tutti, spicca l’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, che ha definito «i 3 miliardi per la Statale 106 sono spalmati in 15 anni, da Salvini sono una piccola elemosina: è una vergogna».

«Sono arrabbiato e indignato – ha detto Alecci – per la notizia che mi è arrivata questa mattina, sul finanziamento della Statale 106. Abbiamo visto e letto dei proclami del centrodestra, del presidente Occhiuto, dei parlamentari calabresi, del ministro Salvini, che dicono che he sono stati messi 3 miliardi per la Statale 106 nella Finanziaria».

«E invece, leggendo attentamente il testo che arriverà in Parlamento – ha continuato il consigliere regionale – emerge che Salvini ci fa una piccola elemosina perché i 3 miliardi sono spalmati su 15 anni, quindi nella Finanziaria del 2023 per la Statale 106 sono finanziati solo 50 milioni, poi 100 milioni nel 2024 eccetera, come se avesse aperto una Findomestic e fatto un prestito… Il contratto di programma Anas 2021-25 chiarisce in maniera univoca ii lavori da fare e il costo annuo, indicando che per completare la Statale 106 ci vogliono 8 miliardi».

«Ricordo – ha aggiunto – il consigliere regionale del Pd – che tre anni fa Salvini fece un’interrogazione all’allora ministro De Micheli chiedendo investimenti  per quella che definiva la strada della morte  oggi è lui il ministro ed è come se facesse un’interrogazione a se stesso. I 3 miliardi un 15 anni – sempre che le cose non cambiano nel frattempo – significano che i lavori termineranno tra 20 anni. Insomma, sono previsti solo fondi per finanziarie e completare un terzo della Statale 106, per gli altri due terzi nulla. Di questo passo ci vorranno 40-50 anni per realizzare la Statale 106».

«È vergognoso, se fossi al posto di Salvini mi dimetterei – ha concluso – non abbiamo bisogno della sua elemosina. Quanto al presidente Occhiuto, avevo molta fiducia in lui ma vedo che si fanno ancora solo proclami. Io lunedì presenterò un’interrogazione affinché ai calabresi si dica la verità».

Immediata la risposta del presidente della Regione, Roberto Occhiuto: «Ad avercene di elemosine che cubano 3 miliardi di euro».

«Il Pd – quasi ininterrottamente al governo nazionale negli ultimi 10 anni e per più di un lustro alla guida della nostra Regione (9 dicembre 2014 – 15 febbraio 2020) – non ha mai posto in cima ai suoi programmi il rifacimento della Statale 106 – ha ricordato Occhiuto –. Con il centrodestra al governo della Calabria e adesso del Paese, invece, la Statale Jonica è diventata una priorità nazionale».

«Abbiamo coinvolto in questa battaglia – ha ricordato Occhiuto – la Cgil, la Cisl e la Uil, il Consiglio regionale ha unanimemente sostenuto l’iniziativa del mio esecutivo regionale, i ministri delle Infrastrutture, Giovannini prima e Salvini poi, hanno accolto le nostre richieste. Ed oggi raccogliamo i frutti di quanto seminato nell’ultimo anno. Lo spiego bene, anche per chi, come il consigliere Alecci, evidentemente non conosce la materia e non ha esperienza nella messa a terra delle grandi opere».

«La legge di bilancio per il 2023 – ha continuato – ha dato concreta attuazione alle previsioni dell’allegato infrastrutture al Def per il 2022, che aveva individuato la Strada statale106 come “la priorità” degli interventi stradali di Anas, al fine di garantire ai cittadini dell’area Jonica il diritto ad una mobilità efficace e sicura.  Oltre alle risorse già disponibili per il Megalotto 3, in corso di realizzazione, la manovra ha dunque stanziato 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 200 milioni previsti dal Fsc 21-27. Il completamento delle attività di progettazione consentirà di definire il fabbisogno complessivo degli interventi che, dopo la tratta Catanzaro-Crotone, si amplieranno alla Crotone-Sibari e poi al tratto meridionale verso Melito Porto Salvo».

«Le ulteriori risorse necessarie – ha spiegato – potranno essere reperite attraverso i fondi strutturali  europei 21-27 e il Fsc 21-27 destinati alla Regione Calabria. I flussi temporali dei finanziamenti previsti dalla legge di bilancio potranno essere modulati sulla base dell’effettivo cronopramma dei cantieri, sulla base di progetti condivisi con i territori e con modalità realizzative coerenti con gli effettivi fabbisogni di mobilità. Le risorse della manovra, dunque, sono scadenzate nel tempo per evitare la possibilità di disimpegnare questi fondi a causa dei tempi tecnici necessari per costruire l’opera. Nei primi anni occorre completare le progettazioni, condividere i tracciati, avere le autorizzazioni e bandire le gare.  E per queste attività – spiega il governatore – le risorse del Fsc e quelle previste dalla legge di bilancio sono più che sufficienti.  Successivamente i finanziamenti potranno essere efficacemente rimodulati sulla base degli effettivi stati di avanzamento dei lavori, come è già stato fatto per altre grandi opere e per altri settori».

«Faccio un esempio. Se Anas sarà in grado di mettere a terra risorse per 2 miliardi di euro entro il 2025 – ha spiegato ancora –, quelle risorse saranno disponibili. In caso contrario, proprio grazie alla programmazione temporale data in manovra, i fondi non andranno disimpegnati e rimarranno nelle nostre disponibilità. Per realizzare le infrastrutture complesse non è importante il flusso di spesa, ma la disponibilità complessiva delle risorse. Altro esempio. Nel bilancio dello Stato l’Alta velocità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria è finanziata spalmando le risorse su molte annualità, proprio per evitare disimpegni. In questo caso la mia preoccupazione è che siccome le prime attività previste per questa tratta ferroviaria non sono state ancora messe in atto, potremmo – per questa opera – perdere alcuni fondi. Ma di questo ne riparleremo nei prossimi mesi».

«Tornando alla strettissima attualità – ha aggiunto –. Se il consigliere Alecci avesse letto la legge di bilancio, nel suo paragrafo dedicato alle infrastrutture, forse avrebbe potuto apprezzare come la Strada Statale Jonica sia l’unica grande opera del Paese finanziata con una cifra così importante. Si tratta di uno sforzo epocale, avviato dal governo Draghi su iniziativa del ministro Giovannini, condiviso con la Regione Calabria, e al quale adesso, grazie anche all’impegno del ministro Salvini, il governo Meloni ha dato attuazione».

«Oggi non dovrebbe essere il giorno delle polemiche – ha concluso – ma della presa d’atto di una straordinaria opportunità cui dare concreta attuazione nei tempi più brevi possibili».

Lo stesso presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha definito «un’ottima notizia lo stanziamento pluriennale di 3 miliardi  previsto dalla manovra economica approvata dal Governo per ammodernare la SS 106».

«È un importante segnale d’attenzione per un’infrastruttura fondamentale finora fortemente trascurata. Adesso, in vista del suo rilancio e messa in sicurezza, è necessario che ciascun soggetto interessato, a partire dall’Anas, agisca rapidamente», ha concluso Mancuso.

La deputata del Movimento 5 StelleVittoria Baldino, nell’interpellanza discussa nella Camera dei Deputati, ha chiesto al Governo «quanti soldi ci sono nella manovra di bilancio, per quanti anni, per fare cosa e in quanto tempo? Il Governo sulla statale 106 parli un linguaggio di chiarezza e di verità, perché la Calabria merita attenzione, serietà e soprattutto rispetto».

«È il giorno della verità per i calabresi che attendono di conoscere il destino di un’opera che è entrata nei loro destini – ha rimarcato Baldino in apertura di intervento. La statale 106 è più una mulattiera che una statale. Dei 415 km, ricadenti in Calabria, solo il 16% risulta ammodernato, mentre il 47% risulta da ammodernare, con progettazione in corso, il 27% da ammodernare, con progettazione da avviare, e solo il 10% di lavori in corso».

«È un’arteria strategica per il sud che mette in comunicazione due capoluoghi, numerosi comuni costieri, l’unica possibile che consente ai comuni dell’hinterland delle grandi cittadine calabresi di raggiungere, accedendo a servizi pubblici essenziali, ospedali, scuole, stazioni, aeroporti. È una strada – ha continuato la Baldino – che miete 30 morti l’anno, uno ogni 15 giorni».

Nel ripercorrere la storia decennale sull’ammodernamento, ricordando il lavoro del M5S negli ultimi 4 anni per una strada a 4 corsie, la stoccata al Governo targato centrodestra per i 7 miliardi sottratti in passato «la politica ha un debito enorme verso la Calabria e i calabresi – ha ricordato, infatti la Baldino – un debito che ora è chiamato a sanare con i fatti e non con le promesse o le note stampa».

A rispondere per il Governo, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi, che conferma senza, però, fornire ulteriori dettagli, nella manovra di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022.

«Al vaglio nuovi strumenti normativi finanziari per prevedere interventi risolutivi e stanziamenti chiari e spalmabili su più anni”, annuncia il sottosegretario alla cultura. Ulteriori risorse, avvisa il Governo, potranno essere assicurate in concomitanza con la definizione dei progetti attualmente in fase di sviluppo. Confermata, poi, la visita di Salvini a Bruxelles.

«Sarà occasione – ha avvisato il sottosegretario Mazzi – per aprire un confronto sulla strategicità dell’opera e per la sua inclusione nella rete TEN – T per accedere alle opportunità di finanziamento europeo».

Secca la replica. «Speriamo che a Bruxelles non si parli solo di ponte sullo Stretto – ha rilanciato la Baldino –. Sarò soddisfatta quando avrò modo di leggere nero su bianco nella legge di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022, e i dettagli degli stanziamenti che ad oggi mancano».

«Completare le opere infrastrutturali, a partire dal completamento della statale 106, farebbe segnare in Calabria una vera e propria rivoluzione economica, sociale e culturale. Rilevanti sarebbero le ricadute sul Pil», ha concluso Baldino.

In questa enorme polemica, in cui la politica spreca fiato sulle risorse, nessuno ha posato gli occhi o si è soffermato a parlare delle vittime. Di quelle persone, tra cui giovanissimi, che hanno perso la vita su una strada che non attende altro che essere messa in sicurezza. E allora ben vengano i finanziamenti, ma si dovrà parlare di «svolta epocale» solo nel momento in cui non si saranno quasi ogni giorno vittime sulla Strada Statale 106. (rrm)

Superamento del Cimitero di Vazzano della Trasversale delle Serre, i sindaci: Importante risultato

Sono numerosi i sindaci che hanno espresso soddisfazione per la pubblicazione del bando di gara del lotto “Superamento del Cimitero di Vazzano” della Trasversale della Serre, sottolineando che si tratta di «un importante risultato del commissario straordinario Francesco Caporanoe del presidente della Regione, Roberto Occhiuto».

I primi cittadini dei comuni di Vazzano (Vincenzo Massa, promotore dell’iniziativa), Vibo Valentia (Maria Limardo), Brognaturo (Rossana Tassone), Spadola (Cosimo Damiano Piromalli), Simbario (Ovidio Romano), Serra San Bruno (Alfredo Barillari), Mongiana (Francesco Angilletta), Fabrizia (Francesco Fazio), Nardodipace (Antonio Demasi), Vallelonga (Abdon Servello), San Nicola da Crissa (Giuseppe Condello), Sorianello (Sergio Cannatelli), Sant’Onofrio (Antonino Pezzo), Pizzoni (Vincenzo Caruso), Cardinale (Danilo Staglianò), Torre di Ruggiero (Vito Bruno Roti), Chiaravalle Centrale (Domenico Donato), Argusto (Valter Matozzo), Gagliato (Salvatore Sinopoli), Satriano (Massimiliano Chiaravalloti), Soverato (Daniele Vacca), Petrizzi (Giulio Santopolo) e Davoli (Giuseppe Papaleo), hanno evidenziato come «in meno di un anno, sono state completate le progettazioni e iter autorizzativi».

Una celerità «frutto della necessaria sinergia e della condivisione degli obiettivi da raggiungere, che ha portato, nel giro di meno di un anno, a concludere progettazioni e iter autorizzativi – si legge nella nota del sindaco di Spadola, Cosimo Damiano Piromalli –. All’indiscutibile e primaria importanza trasportistica connessa al completamento dell’intera infrastruttura, quale itinerario di collegamento tra il versante Ionico e quello Tirrenico passando per l’Altopiano delle Serre, si associano inevitabilmente numerosi benefici per le comunità locali direttamente interessate dal tracciato. Basti pensare ai livelli occupazionali durante le fasi di realizzazione, agli sviluppi in tema di turismo balneare- montano- religioso, alla possibilità di raggiungere i presidi ospedalieri esistenti in minor tempo».

«All’indiscutibile e primaria importanza trasportistica connessa al completamento dell’intera infrastruttura, quale itinerario di collegamento tra il versante Ionico e quello Tirrenico passando per l’Altopiano delle Serre – ha concluso il primo cittadino – si associano inevitabilmente numerosi benefici per le comunità locali direttamente interessate dal tracciato. Basti pensare ai livelli occupazionali durante le fasi di realizzazione, agli sviluppi in tema di turismo balneare- montano- religioso, alla possibilità di raggiungere i presidi ospedalieri esistenti in minor tempo». (rvv)

Trasversale delle Serre, Anas pubblica bando di gara per lotto “Superamento del cimitero di Vazzano”

Anas ha pubblicato, in Gazzetta Ufficiale, il bando di gara relativo al lotto Superamento del cimitero di Vazzano, nell’ambito dei lavori per il completamento della Trasversale delle Serre’, per un investimento complessivo di 12,7 milioni di euro.

La pubblicazione del bando è avvenuto a seguito della conclusione della fase di aggiornamento economico del progetto per il “caro materiali” e di quella del reperimento delle risorse finanziarie aggiuntive occorrenti.

L’intervento infrastrutturale, caratterizzato da un elevato grado di complessità progettuale ed esecutiva, è compreso nell’elenco delle opere prioritarie oggetto di commissariamento da parte del Governo Nazionale.

Grande soddisfazione è espressa dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha ribadito la volontà e l’impegno istituzionale per il completamento dell’itinerario Ionio-Tirreno, che rappresenta un elemento strategico e imprescindibile per lo sviluppo economico dell’intera Calabria.

«Per il raggiungimento dei prossimi obiettivi – ha sottolineato Occhiuto – la Regione si adopererà per arrivare alla completa copertura finanziaria per l’attuazione programmatica dei restanti interventi, forte dei risultati connessi al completamento e all’approvazione della progettazione del lotto Vazzano Vallelonga e allo stato avanzato dei progetti e dei procedimenti riguardanti il tronco Gagliato Soverato e la Bretella per Petrizzi”.

Soddisfazione è espressa anche dall’Assessore alle Infrastrutture, Mauro Dolce, che ha evidenziato come «la sinergia nelle azioni intraprese con il Commissario Straordinario Francesco Caporaso, che sta consentendo di sviluppare con sistematicità le azioni che potranno portare alla messa a terra di questo complesso intervento infrastrutturale».

Soddisfazione e gratificazione è stata espressa dalla senatrice di Forza ItaliaSilvia Vono, che ha ribadito come «la Trasversale delle Serre,  un’ infrastruttura strategica per la Calabria e di congiungimento della provincia di Catanzaro con quella di Vibo Valentia, per meglio dire dello Jonio col Tirreno è stata da sempre una mia battaglia, fin dalla mia entrata in Parlamento».

«Continuando il lavoro svolto insieme ai cittadini e da semplice cittadina e professionista – ha spiegato – ho sostenuto la causa del territorio, non solo riuscendo a far inserire nel Contratto di Programma Anas- MIT 2016/2020 tutti i lotti dell’infrastruttura ma insistendo per avere le risorse necessarie al completamento della stessa in un momento in cui la politica regionale e nazionale ignorava l’importanza della questione se non per ricordarsene ad ogni nuova tornata elettorale».

«Già nel 2019, seguendo sempre attentamente la questione – ha ricordato – i finanziamenti per i lotti del superamento del colle dello Scornari e del superamento del cimitero di Vazzano e per una parte della Vazzano- Vallelonga (128 mln di euro) sono rientrati nel contratto di programma e, autorizzati l’anno successivo dal CIPE, e successivamente nel contratto di aggiornamento e hanno permesso ad ANAS di poter avviare, conclusi i progetti definitivi, le operazioni di avvio delle procedure di bandi di gara e appalti».

«Grazie ad un lavoro incessante e minuzioso svolto nella qualità di vicePresidente in commissione infrastrutture al Senato nel 2020 la Trasversale delle Serre, una volta finanziata, è stata riconosciuta “opera prioritaria – ha proseguito – e strategica” da parte del Governo Nazionale e quindi rientrante nelle opere da commissariare per velocizzare e semplificare le procedure di completamento dell’intero percorso».

«Nel corso di questa legislatura – ha concluso – che mi ha vista lavorare a testa bassa per la Calabria e i calabresi, tanti passi in avanti sono stati fatti per un’infrastruttura che, quando ho cominciato ad occuparmene, insieme a qualche amico, era bloccata da 50 anni e, certa che il mio impegno sarà costante, seppure in ruolo diverso, continuerò a sostenere lo sviluppo di un territorio che ha bisogno sempre più, prima che di bandiere, di persone che facciano il loro dovere a cominciare dagli enti legittimamente preposti».

La realizzazione del tracciato del lotto “Superamento del cimitero di Vazzano”, che si colloca quale prosecuzione del tratto interessato dall’intervento relativo al “Superamento del colle Scornari”, per il quale sono in corso le procedure di gara, e di un altro lotto, aperto al traffico, realizzato negli anni ’90, garantirà l’ulteriore riduzione dei tempi di percorrenza rispetto a quelli attuali unitamente all’incremento degli standard di sicurezza stradale e del confort di guida, contribuendo, altresì, alla definitiva eliminazione dei noti disagi dovuti alle forti limitazioni della percorribilità che caratterizzano attualmente circa 2 km di viabilità comunale esistente.

La lunghezza complessiva della nuova viabilità, compresi i rami dello svincolo per Vazzano, è di circa 1 km. È prevista la realizzazione di una galleria artificiale della lunghezza di 40 m, oltre che altre opere d’arte minori costituite principalmente da paratie di sostegno in micropali e sistemi di regimentazione idraulica. (rvv)

 

Tavernise (M5S): Regione avvii interlocuzione con Anas per messa in sicurezza del viadotto Valle Leto

Il consigliere regionale e capogruppo del M5SDavide Tavernise, ha chiesto alla Regione Calabria di avviare, nel più breve tempo possibile, un’interlocuzione con Anas per garantire l’avvio e il completamento dei lavori per la messa in sicurezza del viadotto Valle Leto.

«Il 28 luglio 2022 – ha spiegato – sono state riaperte le Terme Luigiane, lo stabilimento termale più importante della Calabria, che dà anche il nome alla strada statale 283. Si tratta di un momento di svolta per l’economia del territorio e per il turismo della costa tirrenica, inficiato però dalle critiche condizioni in cui versa l’arteria stradale che dalle zone interne del cosentino conduce agli impianti termali».

«Una situazione – ha proseguito – che ha già visto, nel dicembre 2021, ben 34 sindaci della provincia di Cosenza chiedere alla Regione Calabria, oltre che al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, e all’Anas di essere messi al corrente dello stato della pratica dei lavori di ripristino del viadotto Valle Leto, in quanto la chiusura della strada ha provocato, e continua a provocare, notevoli disagi ai cittadini residenti nell’ampio territorio ed ai turisti, costretti ad effettuare una deviazione di diversi chilometri in una strada alternativa non assolutamente adeguata al traffico veicolare caratteristico della SS 283».

«La Regione supporti, per quanto di competenza – ha concluso – l’economia del territorio cosentino che dopo mille difficoltà sta provando a ripartire con il rilancio delle Terme Luigiane, e ad attutire i disagi per i pendolari che ogni giorno percorrono l’arteria». (rrc)

IL PASTICCIO DELLA SS 106: LE CIFRE DEF
E LE PROMESSE DELL’AMMODERNAMENTO

di FABIO PUGLIESE – È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022, che assegna al Ministero delle Infrastrutture 4,6 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. È fondamentale ricordare che sul sito web ufficiale del Ministero per il Sud si legge: “il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

Sui 4,6 miliardi assegnati 4.098 milioni di euro saranno investiti in “interventi bandiera di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria sono stati destinati solo 285 milioni di euro per due “interventi bandiera”: la strada di Collegamento per San Luca e lo stralcio di Nuova Statale 106 da Crotone a Cutro (circa 10 chilometri). 582 milioni di euro sono destinati, invece, per “interventi locali di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria, di questi, non è stato destinato neanche un centesimo di euro.

È bene, altresì, evidenziare che il finanziamento ottenuto dalla Calabria non verrà dilazionato nell’anno corrente ma, il “profilo finanziario” indica chiaramente che verrà erogato nei prossimi otto anni (dal 2022 fino al 2030), secondo una quota già stabilita anno per anno. Inoltre, il riparto del finanziamento complessivo ha previsto l’80% al Sud ed il 20% al Centro-Nord.

Tra i 4.098 milioni di euro per “interventi bandiera” la Calabria ottiene solo 285 milioni di euro contro i 1.059 milioni di euro ottenuti dalla Campania, i 958 milioni di euro ottenuti dalla Puglia ed i 484 milioni di euro ottenuti dalla Sicilia. Tra i 582 milioni di euro per “interventi locali” la Calabria non ottiene neanche un centesimo di euro insieme alla Puglia contro i 223 milioni di euro ottenuti dalla Campania ed i 170 milioni di euro ottenuti dalla Campania.

Complessivamente su 4,6 miliardi di euro alla Calabria ne sono destinati solo 285 milioni di euro mentre 1.378 milioni di euro sono destinati alla Campania dei Ministri Carfagna e Di Maio, 958 milioni di euro alla Puglia e 654 milioni di euro alla Sicilia.

Per la Statale 106, oltre all’investimento ottenuto di 220 milioni di euro previsto per la realizzazione dello stralcio Crotone – Cutro saranno disponibili anche ulteriori risorse dalla legge di bilancio approvato lo scorso mese di dicembre. Per comprendere in modo dettagliato l’importo destinato alla Statale 106 occorrerà attendere la pubblicazione del Contratto di Programma Anas 2021 – 2025 atteso che, ad oggi, sul sito web dell’Anas Spa è disponibile solo il vecchio Contratto di Programma Anas 2016 – 2020.

Tuttavia, è stato ormai chiarito, che le poche decine di milioni di euro che verranno destinate alla Calabria sui 4,6 miliardi di euro della legge di bilancio saranno impiegate per un piano generale di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria che prevede, oltre ai già contrattualizzati interventi di messa in sicurezza, rettifiche locali di tracciato o sistemazione di incroci a raso, manutenzione programmata delle barriere di sicurezza e delle pavimentazioni.

I numeri impietosi riportati nella Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 confermano la volontà politica del Governo di non investire in modo risolutivo e significativo per l’ammodernamento della Statale 106 in Calabria ma evidenziano anche l’incapacità ed il fallimento, ormai conclamato, della Giunta Regionale, del Governatore Occhiuto e della classe parlamentare calabrese oggi in seno al Governo Draghi.

Non parliamo, poi, dell’occasione storica persa per la Statale 106 da Sibari a Crotone e da Catanzaro a Reggio Calabria, poiché il Pnrr, nonostante non finanzia le Strade, il Governo cosiddetto “dei migliori” ha assunto la geniale idea di finanziarle attraverso l’utilizzo del Fondo di Sviluppo e Coesione. Mentre destina alla legge di Bilancio approvata lo scorso mese di dicembre solo interventi di manutenzione per un importo di 4,5 miliardi di euro a valere su tutte le strade e autostrade italiane. Sul Pnrr e sul Fondo di Sviluppo e Coesione sono stati investiti oltre 73 miliardi di euro in infrastrutture.

Si tratta di investimenti a debito. Anche per questo è stato più volte chiarito dal Governo cosiddetto “dei migliori” che non vi saranno altri investimenti in infrastrutture di questo valore per almeno i prossimi 20/30 anni.

Ciò implica, purtroppo, che sulla Statale 106 non avremo altri interventi di ammodernamento oltre a quello in corso sul Megalotto 3 tra Sibari e Roseto Capo Spulico per diversi anni a venire e, quindi, resterà irrealizzata e sempre più pericolosa la Statale 106 tra Sibari e Crotone, tra Cutro e Catanzaro e tra Catanzaro e Reggio Calabria.

In riferimento alla Statale 106 la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 sancisce e certifica il fallimento totale della Giunta Occhiuto. Ciò ha delle evidenti responsabilità. Vado per ordine: il 28 febbraio del 2022 viene convocato un Consiglio Regionale avente come primo punto all’ordine del giorno “Problematiche della Strada statale 106 Jonica – Determinazioni”. Il 24 febbraio 2022 viene convocata una audizione preparatoria in Quarta Commissione in cui sulle problematiche della Statale 106 Jonica sono invitati, appunto per essere auditi, l’Assessore Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Mauro Dolce, il Commissario straordinario per l’opera Strada statale 106 Jonica, Ing. Massimo Simonini e il Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas, Ing. Francesco Caporaso.

Non si presenta nessuno! Sarà presente solo il Dirigente generale Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Claudio Moroni il quale illustrerà il fantomatico piano di ammodernamento avanzato dalla Regione Calabria al Governo cosiddetto “dei migliori”. Un piano di oltre 8 miliardi di euro. Infine, il 28 febbraio, in seno al Consiglio Regionale viene approvata una mozione sostanzialmente inutile e che non tiene conto della Delibera CIPESS che il Governo cosiddetto “dei migliori” aveva approvato ben 14 giorni prima e che alla Statale 106 assegna (forse!), solo 220 milioni di euro per l’ammodernamento della Statale 106 tra Crotone e Cutro. Un fallimento totale senza precedenti!

Doverosa è, per tutti i cittadini calabresi, una onesta riflessione su quanto è accaduto. Scevra da condizionamenti politici e/o ideologici. Alla calasse politica dirigente calabrese tutta oggi in seno alle Istituzioni dello Stato, ad iniziare da Occhiuto, un’amichevole invito: dimettetevi. Un gesto forte ma necessario che può restituire dignità alla Calabria.

Questa è una sconfitta per tutti in un anno, il 2022, che dal primo di gennaio fino ad oggi ha visto morire sulla Statale 106 ben 11 persone, una ogni 14 giorni. È una sconfitta per il Sindacato che, in questa fase storica molto importante, avrebbe dovuto incalzare la politica invece di prestarle soccorso nascondendone incapacità ed inefficienze. È anche una sconfitta per l’informazione che diffondendo le veline della politica ha di fatto concorso a creare una opinione nella popolazione basandosi su fatti che oggi possiamo semplicemente definire evidentemente errati. L’elemento più sconfortante è tutto qui: una regione che non vedrà cambiamenti sulla Statale 106 per diversi anni ancora; una regione che tra un decennio si ritroverà con una Statale 106 molto più pericolosa di quella di oggi; una regione che non ha avuto neanche la possibilità di capire cosa è accaduto veramente quanto poteva provare a cambiare qualcosa se solo avesse avuto accesso alle giuste informazioni. Ormai è tardi. Quello che ci aspetta? Ancora tragedie stradali che continueranno e, anzi, purtroppo saranno destinate ad aumentare: ma parliamoci francamente, di chi sono le responsabilità morali…? (fp)

Vono (FI): Sede Anas del Dipartimento regionale deve rimanere a Catanzaro

La senatrice di Forza ItaliaSilvia Vono, ha evidenziato che «c’è la necessità che la sede Anas del Dipartimento regionale, rimanga a Catanzaro».

La senatrice Vono, infatti, ha incontrato, nella sede romana di Anas, con il nuovo amministratore delegato dell’Ente, Aldo Isi ed il direttore generale per la progettazione e realizzazione dei lavori, Eutimio Mucilli. Con la senatrice Vono – in rappresentanza della commissione Lavori pubblici e comunicazione – anche il senatore Massimo Mallegni, vicepresidente del partito e capogruppo in commissione.

Oltre a rimanere a Catanzaro, la sede del Dipartimento deve essere  adeguata al ruolo delle competenze che detiene al proprio interno; che dia maggiore dignità e valore a chi la dirige, al personale che vi lavora ed al pubblico che, quotidianamente, viene accolto negli uffici. Il pensiero va anche ai tanti amministratori locali con i quali Anas mantiene, da sempre, un rapporto collaborativo. L’attuale sede regionale di Catanzaro necessita di un generale ammodernamento e ristrutturazione su cui sono state predisposte verifiche o, nell’eventualità, di una sede nuova valutando le varie possibilità.

Nel corso dell’incontro è stato posto il punto sulle infrastrutture di competenza dell’Anas e, più in particolare, quelle che interessano la regione Calabria. Già nei mesi scorsi la senatrice Vono aveva incontrato il capo dipartimento Anas della Calabria, l’ingegnere Francesco Caporaso, non solo per rappresentare alcune istanze in merito alla necessità del Dipartimento regionale e del suo mantenimento nel capoluogo ma, soprattutto, per confrontarsi sull’andamento dei lavori in corso e sugli interventi e le nuove opere da programmare.

«A questo proposito – ha spiegato – ho incontrato i vertici romani che dovranno approvare le richieste e predisporre le adeguate risorse finanziarie, all’esito delle verifiche comunicate. Ho ribadito quindi con fermezza l’ importanza che la sede del dipartimento Calabria rimanga nella città di Catanzaro in rappresentanza di un capoluogo, situato nell’area centrale della regione e che ospita gli uffici del Dipartimento calabrese da sempre».

La senatrice Vono ha rappresentato all’ingegnere Isi la necessità di predisporre gli adeguamenti alla Strada statale 106 (per la quale anche il presidente di Regione, Roberto Occhiuto, ha rappresentato istanze al Governo nazionale), in particolare al tratto Davoli – Guardavalle, che necessita di nuovi lavori di messa in sicurezza, nuova segnaletica orizzontale e verticale ed illuminazione dei punti strategici, per la Bovalino – Bagnara e per la Strada statale 18  in collegamento al progetto del porto turistico di Lamezia Terme.

«Per la Ss 106 in generale – ha proseguito – non è solo una questione di corsie, ma è opportuna un’attenzione meticolosa su ciò che, molto spesso, è dato per scontato. Per il futuro sarà fondamentale mantenere fede ai lavori previsti per le infrastrutture calabresi, inseriti con grande fatica nel Contratto di Programma col ministero delle Infrastrutture 2016- 2020 ed i relativi impegni finanziari, autorizzati dal Cipe, anche nel contratto di programma 2021- 2025 magari implementando le risorse mancanti in un’ottica di collaborazione fra enti ed istituzioni. Ho richiesto, oltre a delle relazioni sulle attività anche una maggiore presenza sul territorio del commissario nominato per la SS106, l’ingegnere Massimo Simonini».

La parlamentare calabrese, poi, nel complimentarsi per il lavoro svolto dal commissario per i lavori della Trasversale delle Serre, Francesco Caporaso, ha sollecitato l’avvio delle procedure di appalto (i progetti esecutivi ci sono già da qualche anno) dei lavori per il superamento del Colle dello Scornari, del cimitero di Vazzano e la prosecuzione delle fasi di progettazione per la Vazzano- Vallelonga per la quale è stata anche perfezionata, da qualche mese, l’intesa istituzionale tra Anas territoriale e Regione Calabria.

«Mi auguro – ha concluso Silvia Vono – che presto l’ingegnere Isi possa essere personalmente in Calabria, presso la sede del Dipartimento regionale di Catanzaro, per incontrare i dirigenti ed i tecnici e discutere concretamente delle questioni che richiedono un ascolto più attento, dell’andamento dei lavori in corso, delle manutenzioni ordinarie e straordinarie e delle nuove opere da realizzare». (rp)