Città Unica, Perciaccante (Ance) propone istituzione di un “Comitato economico e sociale”

Istituire un Comitato economico e sociale per organizzare la Conferenza dell’Area Urbana. È la proposta avanzata dal presidente di Ance CalabriaGiovan Battista Perciaccante, spiegando come il Comitato avrà il compito di organizzare entro un tempo ben determinato la ‘Conferenza dell’Area Urbana’ come momento di confronto tra le Amministrazioni locali ed i rappresenti del mondo economico, sindacale e sociale.

«Le città sono sempre più complesse da governare e le politiche urbane, sociali ed economiche che le Amministrazioni locali devono mettere in atto, necessitano ogni giorno di più di azioni articolate e specializzate che siano condivise e misurabili negli effetti rispetto agli obiettivi prefissati», ha detto Perciaccante, evidenziato come «accanto alle tradizionali domande di  regolazione dell’uso del suolo, di manutenzione edilizia e di produzione e gestione dei servizi le Amministrazioni locali sono chiamate ad intervenire per rispondere a esigenze stringenti che riguardano lo sviluppo imprenditoriale e occupazionale locale, la riconversione e riutilizzazione dei quartieri che nel tempo hanno perso la loro funzione originaria, la qualità urbana intesa come qualità ambientale, dei servizi e dei tempi di organizzazione e fruizione degli spazi».

Per il rappresentante dei costruttori edili occorre rispondere in maniera adeguata alle crescenti domande di qualità del governo locale aumentando il livello delle conoscenze sulle questioni urbane, favorendo una maggiore diffusione e condivisione delle stesse anche ai fini di definire un efficace dimensione della governance rispetto all’ambito ed al respiro delle opzioni strategiche delle politiche urbane che necessita mettere in atto.  

«Allo stato dei fatti – ha continuato il presidente di Ance Cosenza Perciaccante –  il livello di coordinamento e di cooperazione degli attori istituzionali, nell’area urbana di riferimento, risulta insufficiente. Mancano momenti di confronto sistematico tesi a rafforzare la cooperazione istituzionale al fine di promuovere, ad esempio, una maggiore integrazione degli investimenti pubblici in infrastrutture, per evitare duplicazioni e polverizzazione degli interventi, mirando a sostenere la creazione di economie di scala e di scopo attraverso la comune realizzazione e gestione delle opere».  

«Parafrasando Galileo Galilei – ha aggiunto il presidente dei costruttori cosentini – si può affermare con tranquillità che l’area urbana esiste. Pur in assenza di meccanismi di governo unitario e coordinato rispetto alle politiche, alla programmazione ed alla gestione degli interventi; esiste dal punto di vista delle integrazioni funzionali, degli spostamenti casa-lavoro, della produzione e dei consumi». 

«La portata delle scelte da compiere – ha detto ancora Perciaccante – ha valenza tale da non poter rimanere confinata nel solo ambito del pur legittimo confronto tra i livelli delle istituzioni regionali e comunali. Il momento è tale che nessuno può permettersi il lusso di commettere errori, seppur in buona fede, a causa della fin troppo diffusa pratica dell’autoreferenzialità. Quello che serve è un confronto a più voci tra esperienze e competenze diverse utile a far emergere convergenze e consapevolezza rispetto all’utilità della scala sovra-comunale nella misura in cui questa è in grado di rappresentare un nuovo spazio di impegno ed elaborazione politica e culturale, attorno a cui aggregare interessi e costruire nuove visioni e progettualità di futuri sostenibili ed attrattivi». (rcz)

Perciaccante (Ance): Bene adeguamento del prezziario regionale delle opere pubbliche in Calabria

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha evidenziato come la Calabria è tra le prime ad aver adeguato il prezziario regionale delle opere pubbliche.

«È un provvedimento fondamentale – ha evidenziato – frutto di un lavoro complesso ed articolato che ha visto il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati».

In soli tre mesi si è riusciti, infatti, a ricodificare il prezzario 2022 e ad aggiornare i prezzi per il 2023 che saranno oggetto di ulteriore revisione semestrale anche in considerazione del persistere di alcune criticità che caratterizzano i lavori pubblici, quali – a solo titolo di esempio – il caro energia ed il caro materiali.

«Proprio per questo motivo – ha evidenziato Perciaccante – è necessario tenere sotto attenta osservazione l’andamento dei prezzi e del mercato dell’edilizia e, su questo versante, il lavoro dell’Osservatorio regionale sarà fondamentale perché dovrà proseguire con continuità e tempestività.  Non sfugge infatti come l’avvio delle opere del Pnrr e soprattutto di quelle opere infrastrutturali strategiche fondamentali per la nostra regione, necessitino di uno strumento finanziario ed organizzativo, come appunto il prezzario, flessibile e costantemente aggiornato. È quanto è stato fatto con l’approvazione ieri del nuovo Prezzario ed è quanto si dovrà continuare a fare nel medio periodo per dare un quadro di riferimento certo a professionisti ed imprese».

Il presidente di Ance Calabria si dice certo che la strada intrapresa sia quella giusta e che, nel corso del tempo, la Regione saprà cogliere al meglio le istanze di un settore, come quello dell’edilizia, fondamentale per lo sviluppo dei territori e dell’economia regionale. (rcz)

Codice degli appalti, Perciaccante (Ance): Preoccupano meccanismi che minano la libera concorrenza

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha espresso preoccupazione per le soglie ed i meccanismi previsti nel nuovo Codice degli appalti «per gli affidamenti da effettuare anche con procedura diretta, che rischiano di minare in maniera importante i principi della libera concorrenza e della trasparenza complessiva».

«Ad avere memoria lunga –ha aggiunto Giovan Battista Perciaccante – come non ricordare i tempi in cui molti enti, per non esporsi a contestazioni, decidevano di assegnare i contratti alle grandi imprese in funzione di general contractor, finendo così da un lato, per penalizzare le piccole e medie imprese e dall’altro aprendo le porte a decisioni discrezionali che finivano inevitabilmente per premiare gli amici degli amici provocando pesanti distorsioni di mercato».

«Volendo fare sintesi – ha continuato il presidente di Ance Calabria Perciaccante – si potrebbe dire che, ad un mercato distorto non si risponde abolendo le leggi di mercato, ma ripristinando e definendo regole certe da far rispettare senza deroghe né fantasiosi sotterfugi».

n attesa del testo definitivo «sono da registrare con favore le modifiche su illecito professionale e revisione prezzi anche se va ancora affinato il meccanismo di revisione per renderlo veramente automatico ed efficace» ha commentato ancora Perciaccante, che ha concluso dicendosi certo che «attraverso il confronto continuo, le criticità evidenziate saranno affrontate e risolte entro la data di piena attuazione del Codice». 

Nonostante queste preoccupazioni, il presidente dei costruttori calabresi, ha espresso apprezzamento per «i passi in avanti fatti registrare dopo il confronto tra la nostra Associazione a livello nazionale con i rappresentanti del Governo in materia di Codice degli Appalti». (rcz)

 

Perciaccante (Ance): Non vanificare sforzi in atto per lo sblocco dei crediti fiscali

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha lanciato un appello al Governo e ai parlamentari calabresi, affinché non si vanifichino gli sforzi in atto, d’intesa con la Regione, per lo sblocco dei crediti fiscali incagliati derivanti dai bonus edilizi.

Per Perciaccante, infatti, «il decreto appena varato  dal Governo vanifica il positivo lavoro intrapreso con la Regione Calabria sostanziato nel recentissimo incontro con la Commissione Regionale competente» e, «se il Governo non individua in tempi stretti una diversa soluzione strutturale, con il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, centinaia di imprese calabresi rimarranno senza liquidità e in maniera inevitabile i cantieri si bloccheranno nella totalità, con gravi conseguenze per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie».

«Anche alla luce della recente pronuncia di Eurostat, secondo la quale il superbonus 110% non è un debito pubblico, occorre scongiurare con ogni mezzo che questo accada; per questo – ha proseguito il presidente di Ance Calabria – auspichiamo che tutti i senatori e i deputati calabresi si attivino per non vanificare il lavoro fatto finora, in grado di risolvere un problema divenuto drammatico e ridare linfa a un bonus edilizio che sta rendendo più efficiente a livello energetico il patrimonio immobiliare regionale creando importanti ricadute economiche ed occupazionali».

«Secondo i dati Enea al 31 gennaio 2023 – ha spiegato ancora – grazie alla misura del super ecobonus 110% finora in Calabria sono partiti 12.379 interventi per un ammontare di circa 2 miliardi e centoquaranta milioni di euro, di cui quasi 1 miliardo e seicento milioni di euro riguardano lavori portati a termine (74,4%), creando migliaia di nuovi posti di lavoro». 

«Non possiamo credere – ha concluso il presidente Perciaccante – che il Governo possa aver deciso di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza aver prima individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo; la situazione attuale di stallo e incertezza sta mettendo in ginocchio il settore delle costruzioni, visto il coinvolgimento di tutta la filiera che, in termini di investimenti, rappresenta una parte rilevante del Pil regionale». (rcz)

Perciaccante (Ance): Compensare i debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi

Il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance, Giovan Battista Perciaccante, ha chiesto di compensare i debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi.

«Senza un provvedimento immediato teso – ha spiegato – a sbloccare i crediti fiscali vantati dalle imprese, derivanti dal Superbonus per interventi di riqualificazione edilizia e di miglioramento dell’efficienza energetica dei fabbricati, si innescherà una vera e propria bomba ad orologeria con cantieri sospesi, crescita esponenziale di contenziosi, fallimento di tantissime aziende, mortificazione di importanti professionalità e perdita dolorosa di diverse migliaia di posti di lavoro».

Dalle stime prudenziali del Centro Studi dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili i crediti incagliati a livello complessivo ammentano a circa 15 miliardi di euro, con il rischio di blocco per 90 mila cantieri, con 25 mila imprese a rischio di fallimento ed una perdita di 130 mila posti di lavoro.

«Tenuto conto dell’atavica debolezza economica in cui è costretta a dibattersi la Calabria – ha continuato Perciaccante – i dati regionali si mostrano in tutta loro evidente gravità con oltre 500 milioni di crediti vantati, possibile blocco di circa 3 mila cantieri, rischio reale di fallimento per circa 800 imprese, con conseguente perdita di oltre 4 mila occupati nel settore senza contare gli ulteriori effetti negativi su tutto l’indotto dell’intera filiera».

«In questa ottica – ha aggiunto il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance – salutiamo con favore l’avvenuta presentazione di un disegno di legge regionale che, al pari di quanto fatto da Piemonte e Sardegna, prevede di poter compensare i debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi. Questo permetterebbe alle imprese di potersi sgravare dai crediti di imposta recuperando le condizioni utili a poter continuare l’attività».

A nome delle imprese calabresi il leader dei costruttori regionali Perciaccante rivolge un appello al Presidente della Regione Occhiuto ed a tutti i Consiglieri regionali della Calabria, perché il provvedimento citato possa diventare legge nel più breve tempo possibile. Ne va del futuro di tante imprese, di tanti professionisti e padri di famiglia, così come del futuro e dell’equilibrio complessivo dell’economia regionale. (rcs)

 

Perciaccante (Ance): Pa e caro materiali sta rallentando attuazione del Pnrr

«Il settore delle costruzioni ed il Sud sono centrali nella realizzazione degli obiettivi del Pnrr. Purtroppo alcuni elementi ne stanno significativamente rallentando l’attuazione: il funzionamento della Pubblica Amministrazione ed il caro materiali». È quanto ha denunciato il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, al convegno Pnrr per il Sud che verrà svoltosi a Lecce.

Presenti la presidente nazionale di Ance, Federica Brancaccio e il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto.

Alla tavola rotonda, moderata da Nicola Porro ed alla quale hanno preso parte anche l’Anci e la Regione Puglia, Perciaccante ha sottolineato l’importanza delle misure previste dal Pnrr e le dinamiche di sviluppo che potrebbero essere generate nel Sud e, di conseguenza, nell’intero territorio nazionale. Infatti dei 222 miliardi di euro, 108 mld interessano il comparto delle costruzioni. Di questi ultimi oltre 45 miliardi riguardano il Sud. 

«Ai ritardi sul fronte Pnrr si aggiungono quelli accumulati nella spesa dei fondi comunitari. Ne è un esempio il Fesr – ha sottolineato Perciaccante – il cui avanzamento della spesa al 31 ottobre 2022, secondo le elaborazioni Ance sui dati della Ragioneria Nazionale dello Stato, vede la Calabria in coda alla classifica con il 48%, a fronte di una media nazionale del 66%».

Rispondendo alle domande del giornalista, il presidente Perciaccante ha avuto modo di sottolineare la partenza lenta che si è registrata nell’attuazione del Pnrr con una spesa realizzata pari a 20,5 mld contro i 33,7 previsti. 

Il grado di efficienza della P.A., soprattutto nel Sud del Paese, trova collocazione fra gli ultimi posti nella graduatoria europea. Difficoltà che vengono accentuate dalla centralità che il Pnrr affida proprio ai Comuni per l’attuazione degli interventi. Cosa quest’ultima di grande rilievo poiché lo sviluppo dal basso è fondamentale per cogliere al meglio le specificità territoriali, ma che si scontra con una burocrazia sempre meno specializzata e sempre più anziana. L’età media nella P.A. è infatti salita a 55 anni ed oltre 1/3, nel Sud, ha più di 60 anni.

«È necessario perciò – ha sottolineato il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno dell’Ance – puntare sui giovani, formarli ed adeguatamente retribuirli per implementare ed innovare una P.A che da troppi anni non registra turn over. Sarebbe anche un incentivo a trattenere i troppi giovani laureati che vanno via da territori come la Calabria». 

Sul versante del caro prezzi per Giovan Battista Perciaccante «non è più rinviabile la necessità di una rimodulazione del Pnrr per poter adeguare le condizioni di appalto dei lavori alle mutate condizioni del mercato. Solo a titolo di esempio: +37,2% l’acciaio, +142,5% l’energia, + 34,3% il bitume, +179,7% il gas. Questi pochi numeri stanno a testimoniare il perché è necessario intervenire, soprattutto per evitare che le gare d’appalto, come sta succedendo, vadano deserte».

Luci ed ombre dunque che possono essere dissipate secondo i massimi rappresentanti del sistema nazionale Ance con una nuova e più forte consapevolezza che investire nel Sud significa investire nel futuro del Paese. (rmm)

 

Amarelli e Perciaccante (Confindustria): Per superare criticità bisogna fare buon uso dei fondi Ue

Per superare le principali criticità ancora presenti, risulterà fondamentale fare buon uso di tutte le risorse messe a disposizione dall’Europa». È quanto hanno dichiarato Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza e Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria, nella loro relazione di fine anno.

Dalla consueta analisi svolta dai vertici di Confindustria Cosenza tanto sugli aspetti congiunturali che su quelli di scenario a breve e medio periodo ha messo in evidenza segnali contrastanti ed in alcuni casi preoccupanti. Il difficoltoso percorso di recupero intrapreso dal territorio provinciale nella fase immediatamente successiva al rallentamento della pandemia, così come quello della regione e del Sud in generale, è stato reso ancora più impervio dalle tensioni geopolitiche, economiche e commerciali conseguenti al conflitto in Ucraina. Queste fibrillazioni si sono trasferite al sistema produttivo dando vita ad una serie di effetti che, ancora una volta, hanno evidenziato la profonda debolezza ed eterogeneità del tessuto produttivo meridionale con impatti diversificati sulle economie locali, particolarmente preoccupanti per quelle più fragili.

«Nella prima parte del 2022 – ha detto Amarelli – l’economia cosentina e calabrese, come attestato dalla Banca d’Italia, ha beneficiato della fase di ripresa che ha preso avvio nel corso del 2021 dopo la crisi pandemica. Purtroppo, i negativi riflessi economici del conflitto russo-ucraino e del conseguente clima di incertezza, hanno finito con l’imporre una brusca frenata alla crescita. A causa dell’aumento dei costi di materie prime, energia e gas, nella seconda parte dell’anno molte aziende hanno subìto una consistente riduzione dei margini di profitto, facendo registrare in alcuni casi la sospensione di alcune attività». 

«Induce a segni di ottimismo – ha aggiunto – ed è da salutare con favore la proroga al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta per investimenti in macchinari, impianti ed attrezzature destinati a strutture produttive del Sud, per investimenti in ricerca e sviluppo e del credito d’imposta per investimenti nelle Zes. Occorrerà però aspettare la fine del 2023 per avere un netto miglioramento della congiuntura internazionale – prosegue il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli – che si rifletterà anche nel Mezzogiorno.  Secondo i dati forniti dallo Svimez si stima un aumento del Pil nel 2024 dell’1,5% a livello nazionale, con un +1,7% nel Centro-Nord e un +0,9% al Sud ed in Calabria. Si conferma purtroppo un differenziale di crescita tra le aree del Paese a causa dei continui restringimenti di base produttiva sofferti dal Sud dal 2008».

Per il settore delle costruzioni, che continua ad essere il comparto trainante per l’economia regionale, l’andamento è stato positivo. “I dati Istat riferiti all’edilizia – ha commentato Perciaccanteparlano di una crescita degli occupati in Calabria nel primo semestre 2022 del 10,5%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato che segue l’eccezionale aumento della forza lavoro del 40,3% rilevato nel 2021. Questo dato è principalmente legato agli effetti della misura del Superbonus 110% che ha contribuito, secondo il Cresme, per il 22% alla crescita del PIL nazionale. In Calabria la misura ha riscosso un enorme successo, tanto da collocarla al 10° posto tra le regioni italiane per ammontare degli interventi ammessi al beneficio fiscale».

«I dati forniti dall’Enea riferiti allo scorso 30 novembre 2022 – ha continuato – attestano che sono partiti 11.850 interventi per un ammontare di circa 2 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo e 433 milioni di euro riguardano lavori portati a termine (71,2%). Si evidenzia, però, un netto rallentamento della crescita, con un trend in calo rispetto ai mesi precedenti dovuto al blocco degli acquisti dei crediti fiscali delle imprese da parte degli intermediari finanziari».

Tuttavia, i presidenti Fortunato Amarelli e Giovan Battista Perciaccante hanno mostrato fiducia nel futuro. Secondo l’indagine elaborata da Confindustria e SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), infatti, il Sud sta mostrando nelle ultime settimane una inaspettata tenuta con l’export che spinge verso una forma di ripresa economica.

«Per consolidare questi segnali positivi e superare le principali criticità ancora presenti – hanno detto Amarelli e Perciaccante – risulterà fondamentale fare buon uso di tutte le risorse messe a disposizione dall’Europa per le politiche di coesione (ciclo 2014-2020, 2021-2027, FSC) e dal Pnrr che nel 2023 dovrà far segnare un cambio di passo con la vera attuazione del piano, tale da consentire la realizzazione di infrastrutture in grado di modernizzare il territorio, di proteggerlo dai molteplici rischi e, soprattutto, di valorizzarlo. La Calabria potrà così assumere una nuova collocazione in Europa, diventando un territorio strategico nel Mediterraneo, grande bacino di scambi, porta dell’Italia e dell’Europa».

«Affinché le risorse comunitarie e nazionali vengano impiegate per far fronte alle esigenze di sviluppo dei territori – hanno evidenziato – occorrerà grande senso di responsabilità e lavoro sinergico. Come sistema associativo, in tutte le sue articolazioni territoriali, nazionali ed europee, siamo pronti a fornire supporto alle imprese in direzione di nuovi investimenti così come alla Pubblica Amministrazione per rendere effettivi e massimizzare gli impatti dei tanti investimenti previsti». 

Il confronto sull’analisi dell’economia del territorio e del Paese è stato condiviso dai vertici di Confindustria Cosenza con gli imprenditori aderenti all’organizzazione di tutta la provincia. Nel corso dell’incontro tanti gli interventi registrati, tra cui quelli dei past presidenti di Confindustria Natale Mazzuca, Renato Pastore e Raffaele De Rango. Consegnato nell’occasione al direttore Rosario Branda il “Premio Fedeltà al Lavoro e allo sviluppo economico” per i 36 anni di impegno nel sistema Confederale. (rcs)

 

Perciaccante (Ance Calabria): Codice appalti da modificare in alcune norme contraddittorie

Il presidente di Ance CalabriaGiovan Battista Perciaccante, ha evidenziato come al Codice Appalti «occorrono correttivi essenziali al testo entrato in Consiglio dei ministri».

«In attesa di esaminare il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri – ha continuato Perciaccante – come Associazione Nazionale dei Costruttori Edili abbiamo il dovere di esprimere alcune considerazioni sull’impianto del nuovo Codice dei contratti pubblici che necessitano, a nostro giudizio, di essere sanate in sede politica. Bene l’introduzione del principio del risultato, della fiducia, di conservazione dell’equilibrio contrattuale e i principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Positivo è certamente il processo di digitalizzazione delle procedure, così come il rafforzamento degli strumenti di deflazione del contenzioso giurisdizionale. Tuttavia, per far sì che questi principi siano effettivi e per non ripetere gli errori fatti nel testo approvato nel 2016, si rendono necessari alcuni correttivi da parte di Governo e Parlamento».

Queste le principali contraddizioni contenute nel testo a giudizio dei costruttori di Ance Calabria. Secondo il principio del risultato l’opera pubblica deve essere aggiudicata a chi è in grado di assicurare il miglior rapporto qualità-prezzo.

«Ma ciò – ha argomentato il presidente dei costruttori calabresi e vice presidente nazionale con delega al Mezzogiorno ed alle isole Perciaccante – mal si concilia con l’avvenuta eliminazione del tetto massimo al punteggio da attribuire al prezzo in sede di offerta economicamente più vantaggiosa. Così facendo, anche in aperto contrasto con la disciplina europea si reintroduce di fatto il massimo ribasso causa di tante distorsioni».

Del tutto condivisibile, continua l’analisi di Ance, l’affermazione del principio della fiducia che dovrebbe preludere ad una svolta positiva nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e imprese, rispetto al passato.

«In questa ottica – ha continuato Giovan Battista Perciaccante – appare del tutto contraddittoria la figura dell’illecito professionale la cui definizione appare piuttosto aperta e per di più ancorata ad accertamenti anche non definitivi, come un semplice rinvio a giudizio». 

Da rendere effettivo, a giudizio dei costruttori edili aderenti ad Ance, anche il principio dell’equilibrio contrattuale che, nel testo finora disponibile, si scontra con la norma scritta sulla revisione dei prezzi che prevede troppi limiti e meccanismi di funzionamento troppo complessi per essere efficace. In tal modo si perderebbe l’occasione di risolvere in via definitiva un problema su cui si è dovuti intervenire finora con innumerevoli decreti d’urgenza senza scongiurare il rischio, in caso di aumento dei prezzi, del blocco generalizzato di tutti i cantieri. 

Nella stessa misura, appare al momento solo una dichiarazione di principio quella sulla concorrenza e trasparenza. «Infatti – ha aggiunto il presidente dei costruttori calabresi Perciaccante – per l’effetto combinato della normativa che estende in maniera eccessiva le procedure negoziate sotto soglia e di quella sui settori speciali, ormai del tutto liberalizzati, nonché la possibilità per i concessionari di affidare i lavori senza effettuare gare, la quasi totalità delle opere pubbliche rischia di essere sottratta al mercato». 

Inoltre, appare in contrasto con il principio di tutela e sicurezza del lavoro anche la norma che consente di applicare altri contratti oltre a quello dell’edilizia. 

«Il nuovo Codice – ha concluso il presidente di Ance Calabria e Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante – sembra scontare un errore di metodo, che è forse all’origine della contraddizione tra principi annunciati e norme di attuazione, quello di essere stato redatto senza un adeguato confronto con chi con questo Codice deve lavorare. Lo stesso fatale errore alla base del fallimento del Codice del 2016, che si auspica non venga ripetuto». (rcz)

Superbonus, Perciaccante (Ance Calabria): Stop immediato al 110% penalizza le fasce deboli

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha dichiarato «cambiare le regole del superbonus in sole due settimane significa penalizzare in maniera sostanziale gli interventi che sono partiti per ultimi e che riguardano in particolare le aree del Sud».

«Chi è partito più avanti – ha continuato il presidente dei costruttori calabresi – lo ha fatto perché ha avuto bisogno di tempi più lunghi e costretto dalle necessità, soprattutto, in relazione della possibilità di vedere interamente coperti gli interventi dal punto di vista finanziario. Proprio per questi motivi ad essere colpite saranno soprattutto le fasce meno abbienti maggiormente localizzate nelle periferie e nelle aree più deboli del Paese».

«Siamo consapevoli del fatto che in questo particolare momento il Governo abbia necessità di tenere sotto controllo la spesa – ha aggiunto Perciaccante – ma, nello stesso tempo e nella stessa misura è indispensabile non vanificare e non disperdere gli effetti positivi che la misura ha prodotto e sta continuando a produrre in termini di crescita del PIL, dell’occupazione, dell’efficientamento energetico e della qualificazione sostenibile degli immobili».

Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti incagliati, a giudizio del presidente di Ance Calabria, «è da apprezzare l’attenzione mostrata dal Governo, ma si attende di capire quale sia la soluzione messa a punto per evitare che tante imprese falliscano per mancanza di liquidità provocando a catena un costo sociale ed economico insostenibile per la collettività».

«Come hanno avuto modo di evidenziare anche le organizzazioni sindacali – ha detto ancora il presidente dei costruttori calabresi Perciaccante – l’effetto combinato delle modifiche al superbonus e della mancata monetizzazione dei crediti fiscali acquisiti genererà un aumento della disoccupazione ed effetti depressivi sul Pil con ovvie ricadute anche sui conti dello Stato».

«A questo punto – ha concluso il presidente di Ance Calabria – l’auspicio è che il Governo dia vita ad un tavolo tecnico con le categorie interessate in maniera tale da mettere a punto una soluzione che risulti efficace ed efficiente». (rcz)

Perciaccante (Ance Calabria): Le Comunità Energetiche una strategia rilevante

Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria e Cosenza, ha ribadito la necessità di «ridurre, drasticamente, la nostra dipendenza dai combustibili fossili, spingendo l’acceleratore in direzione della rivoluzione verde».

Perciaccante, introducendo il seminario Comunità energetiche: una strategia per contrastare la crisi energetica, opportunità di lavoro e di sviluppo che si è svolto nella sede di Confindustria Cosenza, ha evidenziato come «le comunità energetiche, quale soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile, rappresentano una strategia rilevante».

Obiettivo dell’incontro è stato quello di promuovere un dialogo costruttivo tra imprese, pubbliche amministrazioni, ordini professionali e comunità, illustrare le nuove opportunità produttive ed occupazionali connesse alla transizione ecologica ed alle comunità energetiche rinnovabili, intervenire su alcune debolezze del nostro territorio quale, appunto, la capacità di fare rete.  

«Siamo consapevoli dei ritardi accumulati – ha aggiunto il presidente Perciaccante – ma anche dell’urgenza di intervenire tempestivamente per risolvere il grave problema degli approvvigionamenti energetici e cogliere la straordinaria occasione offerta dal PNRR e dagli ulteriori programmi per la coesione sociale stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale». 

Il Presidente Cts Energia Calabria, Nicola De Nardi, ha specificato che con l’avvio delle Comunità Energetiche si pongono alcune condizioni di base per fronteggiare con successo la crisi energetica, ridurre le emissioni nocive climalteranti, incentivare forme di risparmio e di diversificazione del reddito per imprese, cittadini ed enti pubblici, contribuendo a migliorare l’impatto ambientale e l’impronta ecologica del vivere civile e del sistema produttivo.

I lavori del seminario hanno consentito di illustrare nel dettaglio il portale delle comunità energetiche della Regione Calabria, di presentare una roadmap per le comunità energetiche, di conoscere il progetto Unical sull’ecosistema Tech4you per le transizioni ecologica e digitale, la piattaforma cloud e la comunità energetica nel Comune di Melissa, l’esperienza del Comune di San Lucido che sta partecipando attivamente a diversi progetti europei sul tema.

Oltre a Perciaccante e De Nardi, sono intervenuti il docente Unical Francesco Lamonaca dell’Unical, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza Marco Ghionna, il sindaco di San Lucido Cosimo De Tommaso con l’Energy Manager Santo Abate, il Dirigente Regionale Settore Infrastrutture Energetiche Rodolfo Elia, Michele Zinzi della divisione Smart Energy dell’Enea, il professore associato Alfredo Garro dell’Unical, Carlo Poerio del Comune di Melissa, la Dirigente Scolastica dell’Iti “Monaco” di Cosenza Fiorangela D’Ippolito, il presidente dell’Associazione Energia Calabria Antonio Anelo con il Consigliere Tommaso Gallo, la Coordinatrice Sara Capuzzo di Italia Solare. (rcs)