L’OPINIONE / Eduardo Lamberti Castronuovo: Presidente Mattarella, perché a Sanremo sì e per il 50° dei Bronzi no?

di EDUARDO LAMBERTI CASTRONUOVO – I Bronzi e Sanremo. La cosa diventa preoccupante. Non che non c’era da aspettarselo ma la misura è davvero colma.
Che Sanremo rappresenti un momento importante per la cultura popolare, Non c’è dubbio, ma che si stia esagerando, è sotto gli occhi di tutti!

Una pubblicità martellante quanto ossessiva ci ha accompagnati per mesi con un countdown da lancio nello spazio dei tanto amati missili, una miscellanea tra politica e spettacolo che non ha mai avuto eguali. Insomma, una decadente promozione che nulla a che vedere con un festival della canzonetta dove una serie improponibile di parole al vento, con musiche pressoché improvvisate e cantanti qualche volta vicini al ridicolo, hanno umiliato la vera identità della musica leggera italiana.

Certo si dirà che è stato un successo, che di meglio non c’è mai stato ma è tutto talmente scontato che non ci crederà nessuno! La vera sindrome dell’ applauso. Quella che registra ovazioni anche se chi sta cantando stecca e chi sta parlando dice ovvietà fanciullesche.
Due però sono gli elementi la cui gravità supera anche la più risoluta ostinazione di trovare il bello laddove non c’è proprio. Il primo è quello di voler a tutti i costi spettacolarizzare la politica con un batti e ribatti sull’intervento di Zelens’kyj (Presidente dell’Ucraina) al Festival: una inclusione letteralmente folle che voleva confondere il trovatore con la

Semiramide. La guerra, ahinoi, è cosa seria e sopratutto dolorosa: cosa avrebbe rappresentato la presenza di uno dei guerreggianti ad un fatto meramente ludico? Non è dato sapere! Ma lo stesso altalenare della partecipazione si o no, la dice lunga sulla validità della scelta primaria.

Il secondo elemento ci vede coinvolti più da vicino. La presenza del capo dello stato al festival! Ho grande rispetto per la figura del capo dello Stato Mattarella ma sinceramente la delusione è grande nell’aver saputo della sua presenza così rappresentativa da vederlo, questa volta , assolutamente fuori luogo.

Noi reggini, poi, nel non averlo avuto ospite gradito a Reggio in occasione del 50nario del Bronzi di Riace, siamo ancora più contrariati da questa presenza alla kermesse delle canzonette in contrapposizione ad una assenza ad una manifestazione culturale quale quella realizzata con tanti sforzi al Teatro Cilea di Reggio la sera del 17 dicembre Eppure il cast, di livello internazionale reale, avrebbe meritato – vista anche la Ricorrenza storica – la presenza del presidente.

La cosa è ancora più grave se realizziamo che nessun rappresentante dello Stato è venuto in città a salutare un evento così importante. Eccezion fatta per il Sottosegretario Maria Tripodi.

Siamo un popolo di serie B? Siamo italiani anche noi? Sanremo vale più dei Bronzi? Le domande sono tante. Chi risponderà mai?
Lo facciano le nostre coscienze. Valutino quanto peso abbia la nostra città nel panorama nazionale e tra coloro che contano tra le cariche dello Stato! La risposta non è difficile.
Ma l’indignazione non può che essere tanta. (edc)

Bronzi-50 a Riace il Convegno di chiusura delle celebrazioni a cura di Telemia

L’evento, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, promosso dall’amministrazione comunale di Riace e trasmesso in diretta televisiva da TeleMia, ha visto il coinvolgimento di una delegazione delle locali istituzioni scolastiche, impegnate in un concorso culturale finalizzato alla realizzazione di un elaborato presentato ai partecipanti, alcune associazioni presenti sul territorio e una delegazione di amministratori locali. La conduttrice Maria Teresa Criniti, nell’avviare l’iniziativa, ha chiesto al Sindaco di formulare un saluto ai convenuti, circostanza nella quale si aggiunto anche un breve bilancio consuntivo delle attività svolte durante il 2022. Ai lavori hanno presenziato: il Consigliere regionale Salvatore Cirillo, in rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso; il Consigliere regionale Domenico Giannetta; il Prof. Daniele Castrizio; il Dr. Eduardo Lamberti Castronuovo; il Prof. Giuseppe Braghò e il Presidente di Jonica Holiday Maurizio Baggetta.

A margine dell’iniziativa, Calabria.Live ha intervistato il Consigliere Cirillo.

– Consigliere Cirillo, era il 10 luglio 2022 quando in un suo intervento, qui a Riace, preannunciava qualcosa di straordinario per celebrare i 50 anni del ritrovamento dei Bronzi oltre a quanto già era stato programmato. Ripartiamo da quella sua affermazione.

«Sono state realizzate numerose iniziative per celebrare il ritrovamento dei Bronzi di Riace, circostanza avvenuta per caso il 16 agosto del 1972. Come accaduto in passato, a mia memoria, dei due guerrieri si è parlato tantissimo e numerosi sono stati gli studiosi che hanno approfondito l’argomento. Tutto ciò però è avvenuto quasi sempre lontano dal territorio nel quale sono stati rinvenute le due maestose opere. Sarà quell’abitudine che ormai ha conquistato la realtà locale, motivo per il quale a casa propria non si possono ottenere glorie, oppure perché l’interesse non è stato dovutamente posizionato sull’importanza storica e artistica del ritrovamento stesso, da ampliare anche ad un fatto culturale e turistico. Sulla scorta di queste e altre circostanze analoghe, da Cittadino di questo territorio e da Consigliere regionale, ho espresso il desiderio di lavorare nel rispetto di quanto sino ad ora è stato compiuto cercando però di dare un senso dinamico all’argomento. Parlando dei Bronzi di Riace, iniziamo la narrazione dal luogo del ritrovamento, dalle persone di Riace, dal mare e dalla spiaggia e da tutta la cultura che in questo luogo può essere messa a sistema per rendere possibile anche l’attrazione di una platea di persone che ricercano queste storie e accanto ad esse vorrebbero poter conoscere da vicino una realtà che per molto tempo è stata messa da parte, forse perché essendo i Bronzi custoditi nel Museo di Reggio Calabria si avvertiva una certa “perdita” di possesso. Tutto ciò dobbiamo dimostrarlo con i fatti e con le azioni che in buona parte non è vero. I Bronzi è giusto che stiano al loro posto nel Museo nazionale di Reggio Calabria. Ma da Riace deve partire una rivendicazione culturale di origine e di appartenenza a quell’area della Magna Grecia che ha diffuso cultura e sapere in Italia e nel Mondo. A luglio ho espresso un desiderio. Dopo qualche giorno quel desiderio l’ho illustrato al Presidente del Consiglio regionale, che saluto e ringrazio per la sua fiducia e per la sua amicizia, ricevendo immediatamente una straordinaria disponibilità nel realizzare questa iniziativa. Il Sindaco Trifoli è stato felicissimo di quanto illustrato e oggi, grazie alla professionalità dei relatori e della vostra emittente televisiva, immortaliamo un momento che vorrei definire storico perché finalmente, dal territorio partono risposte culturali importantissimi che saranno veicolate in tutto il mondo».

– Il turismo, la cultura, lo sviluppo socioeconomico per la nostra Calabria potranno un giorno essere il valore aggiunto per la nostra terra?

«La mia non è una memoria storica molto ampia. Ho soltanto 28 anni. Sul passato potrei dire poco. Vorrei però soffermarmi sul presente e sul futuro. Il presente, insieme al Presidente Occhiuto, alla sua Giunta e a tutta la maggioranza, è un continuo sviluppo di attività che ci vedono ora dopo ora e giorno dopo giorno impegnati a recuperare il tempo perduto e guadagnare opportunità future. Per fare ciò vi sono alcune priorità da affrontare e poi c’è una straordinaria programmazione da mettere a sistema. La sanità, naturalmente, è la madre di tutte le priorità.  Da qualche giorno i medici giunti da Cuba hanno preso servizio negli ospedali calabresi. Sono arrivati anche all’ospedale di Locri. Un anno addietro, al cospetto dell’emergenza sanitaria per la quale si era costretti a ricorrere all’impiego di medici pagati a gettone orario, impiegando immense quantità di soldi, chi avrebbe osato immaginare una fase transitoria e funzionale come quella messa a sistema dal Presidente Occhiuto che, tra l’altro, è riuscito a ottenere dal Governo anche la nomina a Commissario straordinario della Sanità Calabrese, lasciata per 11 anni in mano a gestioni Commissariali che nella loro visione, per sanare il debito bisognava tagliare i servizi? Vi sono poi altri temi importanti quali l’ambiente, i trasporti, lo sviluppo economico. Non dirò il dato, ma riporto semplicemente l’esempio: la balneabilità dei nostri mari, la scorsa estate, è stata oggetto di immense lamentele come in passato oppure abbiamo avuto migliori riscontri qualitativi? Gli incendi che in passato massacravano le nostre montagne, nel corso dell’ultima estate, che è stata forse tra le più calde degli ultimi cento anni, che bilancio ha avuto? Per quanto riguarda i trasporti e lo sviluppo economico: i finanziamenti ottenuti per la 106, per l’aereoporto di Reggio Calabria, per l’ammodernamento della rete ferroviaria sono o non sono un dato dal quale partire per poter iniziare ad avere maggiore fiducia nel futuro? Nello specifico, per l’ambito del turismo, si lavorerà per concorrere a un miglioramento dei servizi perché dobbiamo iniziare a comprendere chi sono i nostri competitor e cosa offrono. Noi possiamo partire dall’aria, dal mare e dalla montagna. In questi tre indicatori, siamo o non siamo più avanti di tanti altri paesi?

«Vi sono poi da superare quei limiti atavici che spesso molti imprenditori del settore non sono portati a considerare indispensabili: mi riferisco alla formazione e alla qualità. Se tutto ciò al momento viene visto come un costo, vorrei sperare che in futuro tutto ciò diventi un investimento capace di far quintuplicare le prenotazioni e le permanenze nel nostro territorio, provando ad immaginare una stagione che inizi ad aprile e si concluda a novembre, contrariamente alle attuali stagioni che durano circa 15-20 giorni ad agosto. Per raggiungere questi obiettivi bisogna sapersi mettere in gioco. Occorre vedere le istituzioni come alleati e non come avversari. Occorre dialogare con le scuole presenti sul territorio e dove possibile ingaggiare studenti e studentesse per far loro vivere esperienze di lavoro e non circostanze che le convincano a fare le valigie e andare via perché dopo un mese di lavoro portano a casa 700-800 euro.

È una grande scommessa culturale prima che politica. Per questo motivo, il vostro lavoro è funzionale al mio.

Vista la qualità dei contenuti affrontati questa sera, cosa chiede all’Amministrazione comunale di Riace?

«Il Sindaco Trifoli e la sua amministrazione possono vantarsi di essere custodi di un tesoro. Occorre però che la bellezza di questo tesoro sia veicolata il più possibile e nel miglior modo possibile. Penso principalmente all’entusiasmo e alla fantasia dei giovani. Occorre coinvolgere le scuole e con esse il territorio. I Bronzi di Riace sono un patrimonio dell’umanità che hanno portato il nome di un Comune della costiera Jonica in tutto il mondo. Occorre costruire un marchio, su quel marchio far volare la bellezza dei sogni che moltissimi nostri cittadini, spesso, hanno anche timore di raccontare per paura di svegliarsi da un incubo oppure per essere additati come pazzi. Come ho già detto in passato e come ripeto quotidianamente, il mio agire politico è principalmente svolto sul territorio. In tale circostanza mi è possibile conoscere e vivere il territorio ponendomi accanto agli amministratori e vicino ai Cittadini apprendendo e conoscendo da vicino quelle dinamiche e quelle problematiche riportate poi nelle sedi istituzionali per essere affrontate. Per migliorare la nostra realtà dovremmo smetterla di farci la guerra per poi rimanere tutti al buio. La cultura e il sapere, nelle vignette, da sempre sono state rappresentate come una lampadina accesa. Anche noi dovremo accedere la luce della ragione e lavorare, nel rispetto delle proprie appartenenze politiche e ideologiche, ad un progetto che possa essere valido per i prossimi 50-70 anni. La ragione al nostro operato saranno i posteri a fornircela e non la vanità del momento».   (rrc)

Chiusura in diretta tv dell’anniversario dei Bronzi con Telemia

La chiusura anno del 50esimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace sarà celebrata domani sera in diretta tv su Telemia con il talk televisivo Riace a 50 anni dalla scoperta dei Bronzi. Misteri, confronti e prospettive.

Il 2022 ha visto protagonista in Calabria  il cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. A concludere le celebrazioni sarà proprio il comune di Riace, con un evento culturale e di grande coinvolgimento civico che si terrà stasera, sabato 28 gennaio, presso l’Hotel Federica con inizio alle ore 17.  Grazie al sostegno del Consiglio Regionale della Calabria e del comune di Riace, l’Emittente tv Telemia, in diretta televisiva regionale, proporrà un evento televisivo che sarà condotto dalla giornalista Maria Teresa Criniti .

Il loro ritrovamento, nel mare di Riace, a 10 metri di profondità e a 300 dalla riva, senza intorno altri materiali di contesto, ha rappresentato una scoperta archeologica di portata mondiale, ma ha alimentato anche una storia enigmatica, fatta di tribunali, denunce, testimoni oculari ed ancora oggi sul ritrovamento aleggiano misteri. Tanti gli studi come quelli del prof. Daniele Castrizio, docente di Numismatica all’Università di Messina  tra i più grandi studiosi dei Bronzi, che sarà presente all’incontro assieme al giornalista investigativo Giuseppe Braghò  autore dell’inchiesta “Facce di bronzo” intorno all’intricato rinvenimento delle due statue. C’è poi chi come il  primo cittadino di Riace Antonio Trifoli, che punta a riaccendere i fari sul ritrovamento delle famose statue, ha riunito un comitato scientifico di dieci persone guidato dall’archeologo subacqueo Luigi Fozzati per condurre una nuova indagine sul sito. Un importante dibattito sarà alimentato dal pubblico partecipante composto da altri autorevoli ospiti. La chiusura affidata al consigliere Regionale Salvatore Cirillo in rappresentanza del Presidente del Consiglio Regionale Mancuso.

L’incontro sarà anche l’occasione per mettere in rete tutto il patrimonio culturale della Locride, grazie alla presenza delle associazioni come Katia Aiello responsabile di Aicc,  Edmondo Crupi e Francesco Macri del Corsecom,  Eduardo Lamberti Castronuovo  Docente di Etica della Comunicazione presso l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, da anni impegnato a divulgare cultura e presidente del Comitato per la tutela e la valorizzazione dei Bronzi di Riace.  Saranno trasmesse nel corso della diretta televisiva immagini inedite riferite al ritrovamento delle due statue. Parteciperanno anche i sindaci del comprensorio ed i ragazzi dell’istituto Comprensivo che hanno presentato degli elaborati sul cinquantesimo anniversario del ritrovamento. Nella scenografia sono stati riprodotti i due Bronzi in 2d dove sarà possibile scattarsi una foto a dimensioni reali con le due statue. Importanti presenze, queste che testimoniano la sinergia, l’attenzione, la sensibilità e il contributo concreto che la promozione culturale può dare al territorio. Il programma andrà in onda in diretta televisiva sul canale 76 di Telemia per tutta la regione Calabria e su www.telemia.it per chi vorrà seguire in streaming anche dall’estero. (rrm)

A Reggio inaugurata la mostra fotografica all’aperto “Dal mito alla storia”

È stata inaugurata, a Reggio Calabria, la mostra fotografica all’aperto Dal mito alla storia: Il mistero dei Bronzi di Riace. L’esposizione è statadal Comune di Reggio Calabria, con il supporto della Regione Calabria ed il patrocinio del Museo Archeologico, è stata allestita dalla Società BluOcean.

Su Corso Garibaldi, per tutte le festività natalizie, si potrà ammirare un percorso espositivo all’aperto in cui si potranno ammirare fotografie che raccontano la storia e la bellezza dei Bronzi di Riace.

Presenti all’inaugurazione di questa mattina l’Assessora alla Cultura del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, i Sindaci facenti funzioni della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria, Carmelo Versace e Paolo Brunetti, la Vicepresidente della Giunta Regionale, Giusy Princi, il Direttore del Museo, Carmelo Malacrino, l’Amministratore Unico di BluOcean, Francesco Scarpino, l’Assessore comunale, Rocco Albanese, ed il Consigliere, Franco Barreca.

«Un’iniziativa pensata e realizzata dal Comune di Reggio Calabria – ha spiegato l’Assessora alla Cultura e al Turismo Irene Calabrò – una grande mostra all’aperto che collega simbolicamente e materialmente le bellezze custodite all’interno del Museo Archeologico al cuore della Città. E naturalmente viceversa dal salotto buono del Corso Garibaldi invita a visitare i Bronzi e gli altri tesori del MarRC. Con questa iniziativa abbiamo voluto dare un messaggio forte e simbolico, proponendo all’esterno i tesori custoditi dal Museo, offrendo anche una visione didattica, non scientifica ma esclusivamente divulgativa, delle tesi e le ricostruzioni che hanno tentato di dare risposte sui tanti misteri dei Bronzi di Riace».

Quali personaggi raffigurano le due statue? Quale era la loro funzione? Questi ed altri quesiti sono ricostruiti dal percorso espositivo, che, spiega Calabrò «non si sofferma esclusivamente ai reperti archeologici, ma valorizza il rapporto con il territorio e con le sue bellezze».

«È un modo per avvicinare l’arte, la cultura e la bellezza alle persone – ha aggiunto ancora Calabrò – consentendo a chi magari passeggia distrattamente sul Corso Garibaldi di potersi trovare di fronte questi inestimabili tesori».

Valorizzazione quindi la parola d’ordine, «non solo del patrimonio ricco patrimonio culturale cittadino – spiega ancora Calabrò – ma anche dei valori professionali dei nostri artisti che rintracciamo nelle foto realizzate da BluOcean, società di Reggio Calabria, con sede nella nostra Città, che ha realizzato la mostra con scatti di fotografi reggini e calabresi che si sono formati grazie ai corsi di alta formazione organizzati dalla stessa società. Una mostra che quindi rappresenta i valori della regginità, dell’identità territoriale, esaltati da una sinergia istituzionale attivata con gli altri Enti che ci ha consentito di realizzare un obiettivo condiviso, da noi immaginato e fortemente voluto». (rrc)

La Terra dei Bronzi, la Metrocity celebra i Bronzi di Riace con il Touring Club e il Museo Archeologico

È stato presentato, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, il libro La Terra dei Bronzi, opera finanziata dalla Metrocity e realizzato in collaborazione con il Touring Club italiano e con il patrocinio del Museo Archeologico nazionale.

Si tratta di «un’opera che mancava e andava sostenuta», ha dichiarato il sindaco f.f. della Metrocity, Carmelo Versace, nel corso della presentazione. Presenti anche il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, il giornalista Giuseppe Smorto ed il direttore generale del Touring Club italiano, Giulio Lattanzi. Presenti anche il sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria, l’assessora alla Cultura Irene Calabrò ed il Consigliere comunale Franco Barreca.

«È un prodotto unico con una narrazione sì scientifica – ha continuato Versace – ma al tempo stesso capace di avvicinare il nostro territorio a platee nazionali e internazionali attraverso un viaggio che arriva ai Bronzi e prosegue oltre i Bronzi. Con questo e con il precedente Governo – ha continuato Carmelo Versace – la Città Metropolitana ha proposto un emendamento alla Finanziaria affinché si comprenda l’importanza di valorizzare le due statue. Prima di tutto, però, siamo noi che abbiamo il compito di sostenere e rilanciare le bellezze che riempiono le strade delle nostre città».

«Un “noi” inteso come comunità – ha proseguito – che deve mettere in evidenza ogni aspetto positivo che ci caratterizza. Se ci riusciamo, anche a Roma si accorgeranno che esiste un patrimonio storico ed archeologico che il mondo ci può solo invidiare. La realizzazione di questo volume penso sia fra le iniziative più importanti organizzate per il 50° dei Bronzi. La sfida più importante sarà quella di promuoverlo raccogliendo la stessa gratificazione ricevuta con la pubblicizzazione del nostro patrimonio storico, culturale e naturalistico lungo le più importanti stazioni delle metropolitane di Roma e Napoli».

Poi, una riflessione sulle attività organizzate per il 50esimo anniversario dei Bronzi, che è «estremamente positivo».

«Quanto abbiamo fatto in questo anno – ha concluso – per fare conoscere i due grandi Guerrieri di Riace, infatti, non è mai stato fatto da quel celebre 16 agosto 1972. Dobbiamo continuare su questa strada e fare ancora di più e meglio per raccontare quel che di positivo c’è in ogni piccolo comune del nostro territorio metropolitano».

«Il volume – ha, poi, spiegato il consigliere Filippo Quartuccio – nasce dalla consapevolezza di quanto sia importante la sinergia fra enti e realtà che vogliono il bene di questa terra. Per questo, è stata davvero una grande opportunità potersi interfacciare con l’organizzazione del Touring Club italiano e raccontare, attraverso un magnifico libro, la storia del nostro territorio e dei Bronzi, con un approfondimento rispetto ai temi legati ai due guerrieri».

Nelle parole del direttore generale del Touring Club, Giulio Lattanzi, il senso del lavoro svolto insieme alla Città Metropolitana: «I Bronzi sono la prima cosa che viene in mente appena si parla di Calabria. Il nostro è un lavoro complessivo di valorizzazione del territorio perché se è vero che i Bronzi rappresentano un grande attrattore, la Calabria può offrire molte altre risposte in termini di offerta turistica che vanno conosciute e messe a sistema».

Per il direttore del MaRc, Carmelo Malacrino, «abbiamo lavorato in sinergia con tutte le istituzioni per trasformare i Bronzi in un simbolo del territorio. Il titolo di questo libro, “La Terra dei Bronzi”, sintetizza questo approccio».

E mentre la funzionaria del MaRc, Claudia Ventura, si è concentrata «sull’attività di ricerca insita nelle pubblicazione», Patrizia Nardi ha parlato della candidatura dei Bronzi di Riace quale patrimonio dell’Unesco. (rrc)

REGGIO – La mostra “Dal Mito alla Storia. Il Mistero dei Bronzi di Riace”

S’inaugura domani mattina, a Reggio, alle 17.39, su Corso Garibaldi, la mostra Dal Mito alla Storia. Il Mistero dei Bronzi di Riace, organizzata dal Comune di Reggio con l’Assessorato alla Cultura e Turismo in collaborazione con la Regione Calabria e Museo Archeologico di Reggio Calabria e condivisa al tavolo istituzionale per la celebrazione del 50esimo dai Bronzi di Riace.

L’iniziativa rientra nell’ambito del quadro di attività promosse da Palazzo San Giorgio in occasione delle festività natalizie di quest’anno, caratterizzate a tema culturale per la celebrazione dell’anniversario.

All’inaugurazione saranno presenti i rappresentanti istituzionali del Comune, della Città Metropolitana, della Regione Calabria, del Museo Nazionale e degli altri Enti presenti al tavolo istituzionale per le celebrazioni del 50esimo.

L’originale soluzione allestitiva, prodotta da Bluocean, suggerisce un incontro fortemente innovativo tra il pubblico e l’opera d’arte, con quest’ultima che si propone al visitatore in luoghi inediti. La suggestiva area pedonale di Reggio Calabria sarà dunque caratterizzata da un forte attrattore culturale e artistico fino al 16 gennaio prossimo.

La mostra Dal Mito alla Storia. Il mistero dei Bronzi di Riace articolata su tre aree tematiche accompagna il visitatore in un suggestivo percorso con al centro i guerrieri di Riace, il culto della ricerca della perfezione e la celebrazione dell’arte. E’ un viaggio che punta a celebrare l’immortalità del Genio, il valore universale della bellezza, la potenza dell’arte, della cultura e della conoscenza.

Le 44 opere stampate in grande dimensione caratterizzeranno oltre 500 metri del Corso Garibaldi su installazioni dedicate. Le opere saranno corredate da 88 tavole didascaliche, suddivise in tre aree tematiche che accompagneranno il visitatore in un percorso dedicato ai tesori della Magna Grecia e al restauro; alla ricostruzione originaria dei Bronzi secondo alcune tra le tesi più accreditate; e alla Rotta dei Bronzi, suggestivo viaggio seguendo le orme della preziosa imbarcazione tra le straordinarie bellezze del paesaggio costiero reggino.

Diverse le opere esposte pubblicate su National Geographic Magazine a cura di prime firme della Society e giovani talenti calabresi formati dal Bluocean’s Workshop percorso patrocinato da National Geographic. (rrc)

Presentato il docufilm “Bronzi di Riace – Il tesoro ritrovato”

È stato presentato, in Consiglio regionale, il docufilm I Bronzi di Riace – Il tesoro ritrovato, coprodotto da Regione Calabria e Calabria Film Commission.

Il film sarà visibile da venerdì 16 dicembre su Raiplay e, sempre il 16, su Raitre, in seconda serata, con replica venerdì 30 dicembre, alle 15,30, su Raitre. La produzione video si inserisce nell’ambito della docu-serie original Raiplay “Ossi di seppia”, dedicata alla memoria collettiva.

«I  Bronzi di Riace rappresentano l’attrattore culturale più significativo che la Calabria possiede ed uno degli attrattori più importanti di tutto il Paese», ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì.

«L’occasione del cinquantenario dal ritrovamento delle due statue greche – ha proseguito Varì – ha offerto a questo governo regionale l’opportunità di comunicarne e di esaltarne il valore artistico, la bellezza, e di alimentare il mistero che li circonda e conseguentemente il fascino. Con questo straordinario docufilm prodotto per RaiPlay oggi, per una volta di più, i Bronzi compiono il giro del mondo e la Calabria tutta, la Giunta regionale e il Consiglio regionale, li vogliono accompagnare in un duraturo viaggio verso la loro conoscenza».

L’assessore Varì ha rivolto il saluto del Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, il quale ha rimarcato come questa sia «la Calabria che vogliamo comunicare».

Protagoniste della giornata sono state le immagini, proposte in anteprima, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, tra cui la vice presidente della Regione, Giusi Princi, il sindaco facente funzioni della Città metropolitana, Carmelo Versace, l’assessora alla cultura del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, del direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino, di esperti e studiosi del settore come Nuccio Schepis che si è occupato del restauro dei Bronzi e il cui racconto è al centro del documentario che si avvale anche della partecipazione di Swamy e Grecia Rotolo, già interpreti del film “A Chiara” di Jonas Carpignano.

«Dopo quello della Palomar, che vedremo presto, oggi presentiamo questo prodotto che fa parte della serie ‘Ossi di Seppia’ – ha affermato la vice presidente Princi – per dare nuova visibilità ai Bronzi  per parlare della Calabria, e dare impulso così alle nostre grandi potenzialità turistiche”.

All’iniziativa sono, poi, intervenuti il commissario straordinario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande, il vice-presidente del Consiglio regionale, Pierluigi Caputo, la capo-progetto e co-autrice del documentario, Giorgia Furlan.

«La Calabria – ha dichiarato Anton Giulio Grande – merita di essere conosciuta nel mondo attraverso queste opere importantissime. Questo docufilm rientra in una serie di iniziative culturali promosse per celebrare questo importante anniversario. Abbiamo scelto di realizzare un prodotto culturale come questo, che è un po’ la summa di ciò che i Bronzi rappresentano: sono un patrimonio importante, simbolo della regione, sintesi di etica e di estetica che si fondono».

«Siamo soddisfatti, come Film Commission – ha concluso – delle iniziative che si stanno attuando, come il convegno a Triennale Milano, che ha visto presente la Calabria per la prima volta. Stiamo realizzando anche opere cinematografiche che sottolineano il concetto del bello insieme a quello della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale».

Il vice-presidente del consiglio regionale, Pierluigi Caputo, ha portato il saluto del presidente Filippo Mancuso, e ha ribadito la rilevanza della valorizzazione delle due statue.

In un video-messaggio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e l’editoria, Alberto Barachini, ha sottolineato come «le radici siano ciò che ci consente di crescere. Mi auguro che questo prodotto possa essere visto in tutte le scuole italiane, affinché anche le giovani generazioni possano vivere una parte di quello che noi abbiamo vissuto».

La capo-progetto e co-autrice del documentario, Giorgia Furlan, ha messo in evidenza la novità del docufilm anche dal punto di vista narrativo: «non solo storia, ma anche miti e leggende connotano il patrimonio culturale. I Bronzi fanno parte di questa dimensione onirica. Un tesoro che ci richiama alle avventure dei mari, quasi un sogno. Credo che, grazie ai protagonisti, alla produzione, alla Regione, siamo riusciti forse a trasmettere la sintesi di tutto questo: che la terra di Calabria è una terra magica».

L’opera, diretta da Gabriele Ciances e Giulia Baciocchi, vede come autrici Alessia Arcolaci, Josella Porto e Giorgia Furlan, per una produzione 42° parallelo, co-prodotta, appunto, da Calabria Film Commission e Regione Calabria. (rrc)

Il vicepresidente Caputo: Bronzi capolavori che aiutano a pensare alla Calabria in chiave euro-mediterranea

Il vicepresidente del Consiglio regionale, Pierluigi Caputo, ha evidenziato come i Bronzi di Riace siano «capolavori che aiutano a pensare alla Calabria in chiave Euro-Mediterranea».

In Consiglio regionale, infatti, è stato presentato il docufilm sui Bronzi di Riace, prodotto per Rai3 e RaiPlay in occasione dei 50 anni del loro ritrovamento.

«Per la Regione – che da un anno a questa parte sta mettendo in campo significative iniziative per dare alla Calabria serie prospettive di futuro – la coincidenza con l’anniversario dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi – ha aggiunto – è un felice auspicio. Siamo tutti orgogliosi di avere in Calabria i magnifici guerrieri, definiti dal sottosegretario Vittorio Sgarbi le più importanti opere contemporanee che abbiamo in Italia».

«Sono opere che la Regione sta valorizzando – ha continuato – con una programmazione internazionale – che si avvale di uno stanziamento finanziario della Giunta regionale di 3 milioni di euro – e i cui successi abbiamo avuto modo già di verificare, non solo per l’importante eco mediatica  che si è avuta, ma anche per l’afflusso imponente di visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Reggio».

«Abbiamo voluto caratterizzarci per alcune iniziative promozionali di spessore – ha evidenziato – che andranno avanti anche nel 2023, sia per contribuire a comunicare la bellezza dei due capolavori scultorei dell’arte greca classica, che per rimarcare l’importanza strategica della Calabria quale ponte dell’Occidente verso l’Africa e l’Asia».

«La sottolineatura della bellezza dei due capolavori – ha concluso  Caputo – è l’occasione da cogliere, da parte dell’Italia e dell’Europa,  per pensare la Calabria in chiave euro-mediterranea: uno scenario a cui dobbiamo saper guardare con spirito libero, anche per le opportunità culturali ed economiche che si intravedono e che dobbiamo saper cogliere con audacia e responsabilità». (rrc)

I Bronzi conquistano l’Ungheria

I Bronzi di Riace hanno conquistato l’Ungheria, grazie al progetto dell’AiCs per l’Ungheria, guidata dal capo delegazione Giovanni Colosimo, che ha permesso alle due opere, seppur virtualmente, di arrivare nelle Scuole e nelle Università.

«L’obiettivo primario era portare, anche se virtualmente – ha spiegato Colosimo –, queste due grandi opere, simboli non solo di Riace e della città di Reggio Calabria, ma di tutta la regione, dallo straordinario passato artistico, ad oltre 2.000 km, giunte a noi dopo oltre 2.000 anni, aveva il potere di analogia e soprattutto la volontà di attrarre i giovani a visitare il Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove sono custodite due delle cinque opere di origine greca, presenti al mondo».

«Un progetto ambizioso – ha spiegato ancora – che pian piano si delineava grazie alla concessione del Direttore del Museo Archeologico Carmelo Malacrino, che ci permetteva di realizzare un video nel Museo, con la collaborazione scientifica del dr. Giacomo Maria Oliva. Il programma veniva poi illustrato, con l’aiuto del video e di materiale di studio, agli istituti e università che venivano coinvolti nel progetto».

«I 7 licei e 3 università coinvolti – ha proseguito –  potevano godere dell’intervento del dott. Oliva, fatto giungere in Ungheria, il quale illustrava in maniera affascinante e coinvolgente, la storia millenaria e lo splendore delle antiche civiltà della Magna Grecia. Il dr Oliva ha messo in evidenza l’importanza del Museo Nazionale di Reggio Calabria che, oltre a custodire le testimonianze delle antichità della Magna Grecia e delle sue città scomparse, ha fatto notare come il Museo è unico al mondo perché possiede la più numerosa raccolta di bronzi greci del V secolo a.C., oltre alle due statue, infatti, sono presenti due teste del medesimo secolo di cui quella del cosiddetto “Filosofo” che è il primo ritratto di arte greca fino ad oggi conosciuto».

«Oltre ad illustrare i Bronzi – ha detto ancora il capo delegazione – dal punto di vista storico artistico mettendo in evidenza gli aspetti dello stile severo (statua A) e classico (statua B), ha riportato le novità degli ultimi studi di archeometria, frutto di anni di ricerca da parte degli specialisti del settore, ognuno per le varie competenze, mettendo da parte tutte le congetture e le interpretazioni sull’identificazione dei personaggi, più o meno fantasiose, purtroppo sempre più numerose, ma che  nulla hanno di scientificoSarebbe impegnativo riepilogare il CV del dr Oliva, ci si limita nel dire che è stato responsabile della Biblioteca del Museo Nazionale e dei Servizi Educativi, con i suoi 40 anni di attività presso il Museo Nazionale ha guidato alla visita dei Bronzi le più illustri personalità del mondo, oggi è Direttore del Museo Diocesano  di Gerace e Docente di Storia dell’Archeologia della Calabria presso l’Università per Stranieri di RC».

Nell’Aula Magna della stupenda Università “Debreceni Egyetem” nella città Debrecen risalente al 1538, con gli studenti della sezione di italianistica, diretta dal Prof. Pete Laszlo ed altri quattro licei del centro “Csokonai Gimnazium, Toth Arpad Gimnazium, Ady Endre Gimnazium, Svetics Gimnazium”, coadiuvati dal prof. Luca Balduccio, erano presenti oltre 250 studenti, il Console Onorario dr. Roberto Sarciá, docenti, professori e invitati esterni.

Una giornata importante per gli studenti, che l’Università ha subito voluto riconoscerci con il dono di oggetti ricordo e la pubblicazione di un articolo dedicato al lavoro di AiCS ed alla sapiente illustrazione del dott. Oliva, redatto sul sito ufficiale dell’ateneo. Il giorno seguente, veniva annotata un’altra importante pagina di questa bellissima esperienza, con la conferenza presso l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, dove venivamo ricevuti ed ospitati dal sempre attento e disponibile Direttore Gabriele La Posta, che da subito abbracciava l’idea progettuale di G. Colosimo. Anche qui si aveva modo di rivedere e accogliere l’Università Elte, la più importante in Ungheria, l’Università “Pázmány Péter Catholic”, due licei del centro “Szent Angela Gimnazium, Szent Laszlo Gimnazium) ed uno “Jozsef Attila” dalla città di Monor, tra questi,  alcuni studenti hanno espresso il desiderio di recarsi nella città di Reggio per frequentare il corso di studi presso l’Unversità per Stranieri.

Il direttore La Posta è un dirigente diplomatico di vasta cultura che in pochi minuti ha presentato un quadro nitido della Magna Grecia introducendo l’argomento su i Bronzi nel 50° anniversario del rinvenimento.

Sia nella prima che nella seconda giornata gli interventi e le richieste di chiarimenti da parte di giovani studenti e docenti, dopo la relazione del dr Oliva, sono stati numerosi destando ulteriore interesse alla conoscenza delle opere. La nudità è quella eroica, che costituisce il vero messaggio che l’artista ha voluto trasmettere e che è giunto fino a noi, l’esatto contrario del “sex symbol”! Certo, ha concluso Oliva, molti ancora sono i quesiti che ci poniamo su queste due grandiose opere realizzate con il metodo diretto nella vasta area dell’Argolide, del resto il fascino sta anche nel mistero che essi si portano dietro. 

Il Presidente Nazionale AiCS Dr. Bruno Molea, non potendo essere presente per altri impegni istituzionali, ha inviato un messaggio agli intervenuti: «oggi grazie ad AiCS Ungheria, ripercorrerete la storia dei Bronzi che significa conoscere il Mediterraneo e le origini della nostra cultura. AiCS si rivolge soprattutto ai giovani, perché a loro guardiamo per la costruzione armoniosa di una cittadinanza attiva e partecipata, senza barriere, che creda nel dialogo e nella conoscenza come strumenti di pace, auguro un viaggio ideale a Riace, da tempo terra di accoglienza e di dialogo internazionale». 

«Con il rammarico – viene spiegato in una nota – di non aver potuto beneficiare della importante collaborazione della Regione Calabria, il C. Delegazione, malgrado ciò, sostiene la tesi che ogni progetto in favore delle nuove generazioni, soprattutto quando all’estero si decide di intraprendere corsi di lingua e cultura italiana, non può che aumentare lo stimolo a lavorare per loro. Per cui, esportare la nostra storia in un Paese come l’Ungheria, in cui la cultura occupa il primo interesse nei giovani, che riempiono settimanalmente musei e teatri, rende doppiamente fieri».  

«Difatti, sia l’Università di Debrecen quanto l’IIC di Budapest – conclude la nota – che prospettano da sempre programmi di interesse culturale, non esitavano ad accogliere un evento che già di per sé rappresentava un importante avvenimento, con la partecipazione di un nome così prestigioso come quello del dott Oliva. Colosimo conclude dicendo che, questo rappresentava uno dei tanti progetti che, con la Delegazione AiCS, riteneva appropriato e utile da sottoporre all’attenzione di scuole e università, come tanti altri a venire». (rrm)   

 

Triennale di Milano: I Bronzi di Riace un modello di bellezza maschile senza tempo

I Bronzi di Riace un modello di bellezza maschile senza tempo. È quanto è scaturito dall’importante convegno svoltosi nei giorni scorsi alla Triennale di Milano, organizzato in occasione dei 50 anni dal loro ritrovamento.

Un convegno ricco di interventi di rilievo della Direttrice Generale di Triennale Milano Carla Morogallo, di Daniele Castrizio, Professore Associato di Numismatica Medievale presso l’Università di Messina, di Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà di Roma e di Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e Public Program di Triennale Milano.

Titolo del convegno, Archeologie future, il valore dell’antico nella contemporaneità, finanziato dall’Assessorato alla Cultura  della Regione Calabria e promosso dalla Calabria Film Commission, che ha visto analizzare l’impatto odierno dei due capolavori scultorei sul mondo dell’arte contemporanea, decretandone una loro sensuale attualità, mai offuscata dal passare dei secoli.

Quella andata in scena a Milano è stata una riflessione su come l’antico possa ancora perfettamente integrarsi nel linguaggio moderno caratterizza l’intervento del Vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi: «È motivo d’orgoglio per la Regione Calabria essere ospitati alla Triennale Milano, che va a rappresentare il cuore della Cultura per eccellenza».

«Queste collaborazioni virtuose – ha aggiunto – ci permettono di trovare occasioni uniche di valorizzazione del nostro enorme patrimonio culturale. In questo caso specifico dei Bronzi di Riace, simboli universali della Magna Graecia, che raccontano di una Calabria al centro del Mediterraneo, della storia. E da un polo internazionale senza eguali, come appunto Milano, vogliamo lanciare proprio questo messaggio di Calabria baricentrica nelle geografie della cultura internazionale, allora come oggi».

«Ci inorgoglisce, inoltre, – ha concluso Princi – che il Direttore della Triennale sia una calabrese doc, a cui affidiamo il racconto di una Calabria fatta di gente talentuosa e sempre orgogliosa delle proprie origini».

Ma sono proprio le parole del Commissario Straordinario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande, a focalizzare l’attenzione dallo splendore artistico dei due guerrieri al concetto di  nuovi Sex Symbol maschili: «Se per modello di bellezza si è sempre utilizzato il fascino degli attori da Valentino a Clark Gable, a Marlon Brando, a James Dean prima, da Brad Pitt a Leonardo di Caprio dopo, fino a Damiano dei Màneskin e all’influencer spagnolo Manu Rios oggi, non possiamo tralasciare l’impatto visivo e seduttivo della perfezione e dell’eleganza dei corpi statuari dei Bronzi di Riace».

«Due figure maschili eroiche alte circa due metri – ha aggiunto – con elementi propri di una bellezza tutta moderna, come i riccioli e la barba spettinata così amata oggi dalle star di Hollywood, dalla dentatura perfetta, da una muscolatura plastica e da uno sguardo reso ancora più accattivante dall’avorio degli occhi».

«Statue, – ha concluso il Commissario Grande – che ci svelano quel concetto di bellezza maschile dell’antica Grecia che si identificava, proprio come oggi, con l’armonia di un corpo muscoloso, di un fisico atletico come quello di Marcel Jacobs, che esprime forza, vigore, salute». (rrm)