CAMINI (RC) – Presentato il progetto “Radici in viaggio”

È stato presentato, a Camini, il progetto Radici in viaggio, che proietta il borgo dell’accoglienza verso il 2024, indicato dal Ministero degli Esteri come l’“Anno delle radici italiane”, evento di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo.

E a questo sono chiamati a prepararsi i piccoli borghi italiani, al “turismo delle radici”, ai ritorni nei luoghi identitari, attivando competenze e formando nuove figure professionali. Un’opportunità di crescita culturale, sociale ed economica, che ancora una volta trova l’impegno come partner della Eurocoop servizi “Jungi Mundu” che, a Camini, ormai da anni, ha fatto dell’accoglienza il motore virtuoso di uno sviluppo all’insegna della multiculturalità e dell’apertura a cittadini di ogni luogo del mondo che vi giungono richiamati proprio da questa dimensione di vita.

Imprenditori, professionisti, associazioni e cittadini si sono ritrovati a dialogare appunto sul turismo delle radici e le nuove opportunità offerte attraverso il progetto “Radici in viaggio”, di cui è responsabile Serena Franco, Ceo Founder di Tourlallà. A illustrare il progetto, oltre alla responsabile, sono intervenuti il sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, il presidente della Eurocoop Rosario Zurzolo, e i rappresentanti di associazioni ed enti partner: Francesco Biacca del Festival dell’Ospitalità, Pasquale Calabrese di Farimpresa, Pierfrancesco Multari di Focs e Pietro Varacalli del “Boschetto Fiorito”. Presenti anche le guide del Migrantour Camini, Douaa Alokla e Ibrahim Zakaria. Tutti insieme per un obiettivo comune, nella prima delle cinque tappe previste dai promotori del progetto per incontrare le comunità.

Gli italiani residenti all’estero, compresi i discendenti, sono circa 80 milioni, un bacino d’utenza grandissimo per cui è logico e naturale predisporre ospitalità ed eventi che siano legati al loro sentire, all’esigenza profonda di scoprire o riscoprire le proprie radici.

«Pensando ai viaggiatori delle radici come turisti di passaggio e allo stesso tempo come residenti temporanei, il nostro obiettivo principale è la creazione di un’offerta turistica diversificata, rispondente ai loro nuovi bisogni, uscendo dall’ottica nostalgica che caratterizza i consueti itinerari» hanno spiegato i promotori.

Tra gli obiettivi, come si legge nel progetto, offrire servizi di transfer grazie a partnership con agenzie di viaggio che coprono l’intera regione; creare una dimensione turistica regionale attraverso la formazione di nuove figure professionali e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali che guardano alla digitalizzazione e alla riduzione dei divari territoriali strutturando iniziative trasversali in grado di far collaborare le diverse comunità (stanziali, nomadi e di emigranti) con il fine di creare nuove opportunità e progettualità su tutto il territorio regionale, con particolare attenzione alle aree interne.

Si stimolerà così lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali, promuovendo attività di working holiday: interventi di formazione, orientamento al lavoro e servizi di consulenze con Farimpresa; formazione e lavoro nel settore enogastronomico con Focs e Gal; laboratori su nuovi metodi di formazione esperienziale con Evermind e Associazione Nomadi digitali, scambio competenze professionali e internazionalizzazione con Confindustria e Confcommercio; formazione di nuove competenze per la valorizzazione dei giovani talenti, la nascita e l’accompagnamento di startup, spin-off e Pmi innovative con Entopan; consulenza previdenziale, fiscale e burocratica con Asnali Regionale Calabria; espletamento delle pratiche fiscali e previdenziali con Fna; Working holiday con Coldiretti, UE.COOP, la Fondazione Campagna Amica e Slow Food.

«Al centro ci sono le comunità con il fine di valorizzare l’autenticità dei luoghi, la genuinità dei rapporti umani, la cultura locale e per creare un sistema che garantisca ricadute sociali ed economiche eque, il sostegno a progetti di interesse collettivo, la sostenibilità ambientale e il rispetto delle identità» concludono i promotori. (rrc)

Domenica a Camini il “Lions Day”

di ARISTIDE BAVA La giornata di domenica 16 aprile sarà una giornata speciale per Camini, piccolo borgo interno della Locride, ormai noto come centro dell’inclusione dell’accoglienza, un tempo caratterizzato da povertà e spopolamento a causa della mancanza di opportunità lavorative (come tanti altri centri interni della Locride) ed oggi tornato a nuova vita grazie proprio alla “cultura” dell’accoglienza dei migranti.

Il popolo Lions della provincia reggina si è dato appuntamento, infatti, proprio a Camini per celebrare il Lions Day, la più importante manifestazione annuale dell’importante associazione internazionale, (che quest’anno ricorre in tutta Italia, appunto, il 16 aprile), proprio nel Comune di Camini. Ad organizzare l’evento è stata l’XI Circoscrizione con il presidente Giuseppe Ventra su input del Governatore Franco Scarpino, dopo il clamore suscitato dalla strage di Cutro.

L’adesione dei Lions Club della circoscrizione è stata immediata e, a parte i Club della Locride, ovvero, quelli di Locri, Rocella e Siderno parteciperanno al raduno fissato per le ore 10 presso la Piazza centrale di Camini anche i Club di Palmi, Gioia Tauro, Polistena Brutium, Nicotera e Taurianova Vallis Salinarum.

Una risposta corale a conferma dell’attenzione che i Lions prestano all’importante tema dell’immigrazione. Camini, in questa direzione è certamente un centro modello che è riuscito a “rinascere” grazie ad una attenta crescita sociale ed economica che è stata risultato diretto dell’accoglienza e dell’inclusione  determinata anche  dalla nascita, dopo i primi sbarchi, della Associazione “Jungi Mundu” che ha preso in prestito il suo nome dal dialetto locale e che significa Unisci il mondo.

La carta vincente di Camini è in netto contrasto con le modalità precarie ed è stata l’adozione di un approccio basato sull’autogestione abitativa che ha incoraggiato  l’autonomia dei beneficiari. Un sistema questo caratterizzano spesso la prima e la seconda accoglienza nell’ammassamento dei centri delle periferie urbane.

Un Comune che è diventato in tempi brevi un rifugio sicuro per i migranti, diventati nuovi residenti, con le loro famiglie e che, a loro volta,  contribuiscono attivamente allo sviluppo della società  locale. Nei giorni scorsi, in occasione della Santa Pasqua, lo stesso Vescovo della Diocesi Gerace Locri, Mons. Francesco Oliva, ha voluto celebrare a Camini la Santa Pasqua e si è, poi, incontrato con molti dei 150 migranti che ormai fanno parte integrante della Comunità. Accompagnato dal sindaco Pino Alfarano ha visitato anche i laboratori, meta di continui visitatori, e creati  per dare spinta all’economia locale.

Lo stesso Presidente della Cooperativa “Jungi Mundu”, Rosario Zurzolo, è orgoglioso di queste creazioni e di tutta una serie di attività nate anche per  supportare l’inserimento scolastico dei minori e/o con l’intento di favorire la formazione professionale degli adulti. Questi siti sono ubicati  nel centro di Camini, all’interno di  antichi locali dismessi da decenni e poi recuperati.

L’idea principale è stata quella di affiancare gli esperti locali agli apprendisti: gli uni tramandano antichi saperi, gli altri li assimilano creando un ambiente  interculturale che, nello stesso tempo, ha garantito ai beneficiari un’autonomia personale. I laboratori  sono di molti tipi: dalla cucina al legno, a laboratori di arte creativa, della ceramica, di sartoria e tessitura e finanche di liuteria. Il raduno dei Lions, molti dei quali indosseranno il loro caratteristico gilet giallo è previsto per le ore 10.

Quindi i Lions incontreranno il sindaco Pino Alfarano, gli amministratori locali e i rappresentanti dell’associazione Jungi Mundu con il presidente Rosaro Zurzolo. Poi una serie di iniziative, con la visita anche ai laboratori sotto la guida di alcuni esponenti locali. La giornata sarà caratterizzata anche da un convegno sul tema Camini… dove l’inclusione e l’accoglienza fanno storia.

Durante il convegno saranno ascoltate alcune testimonianze dei migranti. A conclusione un pranzo solidale per solennizzare una importante giornata di solidarietà e di superamento delle discriminazioni sociali. (ab)

Il Lions Day a Camini, Centro dell’accoglienza e dell’inclusione

di ARISTIDE BAVAParte da un lembo della Calabria una iniziativa di grande impatto mediatico che, dopo la strage di Cutro, vuole fare accendere i riflettori su quella che oggi viene chiamata “inclusione” ma che ricorda anche il problema dell’emigrazione di tanti meridionali che negli anni ’50/’60 lasciarono la loro terra per cercare lavoro in altre parti del mondo.

La strage di Cutro resta, per questo,  un monito di tremenda attualità per le vicende legate allo sbarco di migranti, soprattutto in Calabria e nella Locride, dove l’accoglienza è sempre stata un punto fermo di molte istituzioni locali, alcune delle quali si sono fortemente adoperate anche per la loro inclusione.

Uno di questi Comuni  è certamente il piccolo centro di Camini dove da anni opera l’Associazione Jungi Mundu presieduta da Rosario Zurzolo che ha sempre agito in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, oggi gestita dal sindaco Giusepe Alfarano , e che ha fatto della resilienza, dell’accoglienza e del superamento delle discriminazioni il proprio spirito costituente. Tanto che oggi Camini è diventata una nuova vera casa per chi è stato costretto a lasciare la propria terra. E, anche per questo, i Club Lions di Locri, Siderno e Roccella , d’intesa con la Fondazione Distrettuale del loro Distretto  ( il 108 ya) e il bene placido del Governatore Franco Scarpino hanno deciso di dedicare il Lions Day la più importante manifestazione annuale dell’importante associazione internazionale, (che quest’anno ricorre in tutta Italia il 16 aprile), proprio al Comune di Camini che sarà fortemente attenzionato dai Lions della provincia reggina in questa importante giornata.

Per il 16 aprile è previsto, infatti, a Camini un raduno dei Lions che avrà luogo alle ore 10 nella Piazza del piccolo comune e che, poi, dopo un incontro con il sindaco e gli amministratori locali e con i rappresentanti dell’associazione Jungi Mundu, si svilupperà con una serie di iniziative che occuperanno buona parte della giornata durante la quale i Lions con i loro tradizionali gilet gialli visiteranno, le vie del borgo, i vari laboratori creati a Camini dai migranti e, quindi, si riuniranno per dar vita ad un convegno.

Tema portante sarà Camini… dove l’inclusione e l’accoglienza fanno storia. Durante il convegno saranno ascoltate alcune testimonianze dei migranti e si metterà a fuoco anche l’attività di Jungi Mundu che nel dialetto calabrese locale significa “Unisci il mondo”. Un voluto omaggio dei Lions a Camini ma anche a chi è stato costretto a scappare dalla propria terra ed è stato accolto nel piccolo borgo dove ha creato il suo nuovo mondo, ha costruito famiglia e ha ripopolato un Comune che altrimenti, al pari di tanti altri borghi calabresi e della Locride, continuava a spopolarsi.

E non è un semplice modo di dire perché conferma di ciò è arrivata anche  dal fatto che a Camini si è riaperta la scuola materna che adesso funziona con grande regolarità. Un reciproco aiuto, insomma cheoggi ha fatto diventare Camini  un indiscutibile esempio di turismo solidale che ha ridato la centralità alla comunità locale e un nuovo ruolo nello sviluppo del territorio.

A Camini sono nati, infatti  laboratori  di ceramica, falegnameria, liuteria, corsi di cucina locale e straniera, cose che  richiamano sempre più visitatori che rimangono affascinati da questa nuova realtà. E, non solo. Le stesse abitazioni di Camini, anche quelle usurate dal tempo e dall’abbandono hanno ritrovato nuova vita e si sono trasformate in alloggi diventati esempio di ospitalità diffusa tanto che il piccolo centro Aspromontano è diventato una specie di paese albergo, una aspirazione, questa, che hanno anche parecchi altri borghi antichi del territorio in molti dei quali non si riesce a fermare lo spopolamento.

Con questa iniziativa l’associazione Lions vuole testimoniare che, con la buona volontà  e, soprattutto,  con l’operatività,  le diseguaglianze possono essere abbattute e si possono creare nuovi percorsi di rinnovata umanità. Il Lions Day è un appuntamento annuale dell’associazione e rappresenta in maniera significativa una giornata dedicata a dare visibilità ai Lions e ai loro scopi attraverso una serie di iniziative organizzate dai vari Club italiani su tutto il territorio nazionale.

La scelta dei Club Lions della Locride di accendere i riflettori su questo attualissimo tema dei migranti,  è stata fortemente apprezzata dai vertici della associazione. Subito dopo il citato convegno, che sarà aperto al pubblico, avrà luogo anche un pranzo solidale. (ab)

CAMINI – Conclusa Filoxenìa, la Residenza artistica di Virginia Ryan

È con un incontro avvenuto nella Sala Polivalente del Comune di Camini che si è chiusa Filoxenìa, la residenza artistica di Virginia Ryan, curata da Lara Caccia, docente ABA Catanzaro, e Massimo Iiritano (Unical e Amica Sofia).

La residenza è stata organizzata nell’ambito dei percorsi laboratoriali “Dall’integrazione all’interazione”, avviati già da due anni dalla Eurocoop “Jungi Mundu” e da Amica Sofia, in collaborazione con il Comune di Camini, con le Università della Calabria, di Trento e Urbino, con l’associazione culturale Kairòs – arte e didattica (Montepaone) e il festival “Insegui l’arte” (Badolato).

Un percorso di ricerca che intende offrire agli ospiti della comunità multietnica, divenuta ormai modello di riferimento a livello europeo, occasioni utili ad un dialogo e ad una libera espressione delle loro tradizioni culturali e religiose e della loro sensibilità estetica. In particolare, la residenza con Virginia Ryan è stata dedicata alle donne, provenienti dai più diversi contesti (Afghanistan, Nigeria, Siria, Marocco), che a diverso livello operano già nei laboratori della cooperativa. Il linguaggio del tessile e dell’arte è stato il veicolo di questa interazione straordinaria, guidata da una particolare abilità dimostrata dall’artista, maturata in anni di esperienze in contesti diversi.

In occasione della giornata conclusiva, una folta delegazione del Liceo Classico Galluppi di Catanzaro (scuola impegnata da anni nei laboratori di Amica Sofia), accompagnata dalle proff. Katiuscia Matteo e Pompea Zampetti, e del Liceo artistico Fiorentino di Lamezia Terme (nell’ambito del pcto avviato con l’associazione Kairòs), con i proff. Antonella Rotundo e Giuseppe Nisticò, ha potuto conoscere la realtà di Camini, dialogare con la comunità ed assistere alla presentazione conclusiva che ha visto protagoniste le stesse donne coinvolte nella realizzazione di un’opera collettiva che diverrà testimonianza itinerante di un grande desiderio condiviso di pace e solidarietà.

Inoltre sono intervenuti il sindaco Pino Alfarano, il presidente di Amica Sofia, Massimo Iiritano, Rosario Zurzolo e Giusy Carnà, rispettivamente presidente e coordinatrice della Eurocoop “Jungi Mundu”, e la curatrice Lara Caccia. Particolare attenzione si è data alle testimonianze di Douaa Alokla e Arezo Rashidi, Alois Arruzza, allieva dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, e Helena Gualtieri, studentessa del Galluppi, che hanno partecipato attivamente alla residenza.

Il lavoro, progettato e avviato durante la settimana della residenza, è ora affidato alle cure delle maestranze artigiane e degli operatori coinvolti, Milena Montagnese, Caterina Niutta, Giuliano Jenco, Hussein Shabbar, per essere poi presentato a fine maggio a conclusione di questo ciclo di laboratori. Inoltre, è possibile visitare una mostra personale di Virginia Ryan allestita nel borgo di Camini. (rrc)

A Camini al via la residenza/laboratorio “Filoxenìa”

Dal 20 al 24 febbraio, a Camini, prende il via la residenza/laboratorio Filoxenìa con Virgilia Ryan, artista internazionale di origine australiana, che ha vissuto per molti anni nel Sud Africa. L’artista ha, inoltre, lavorato ed organizzato dei laboratori d’arte con gli adulti ospiti nei centri di accoglienza dell’Umbria ed ha partecipato la scorsa estate al Festival della Riconoscenza di Badolato. Si tratta della seconda edizione di “Filoxenìa: Dall’integrazione all’interazione – Laboratorio di dialogo interculturale e interreligioso”.

Il progetto, a cura del prof. Massimo Iiritano (Unical/amica Sofia) e della prof.ssa Lara Caccia (Aba Catanzaro), è promosso e organizzato da “Amica Sofia”, Eurocoop Jungi Mundu e Visioni Mediterranee, con il patrocinio del Comune di Camini e dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, in collaborazione con le cattedre di Filosofia politica dell’Università della Calabria e dell’Università di Urbino (proff. Giuseppe Cantarano e Sergio Domenico Scalzo), Euricse – Università di Trento (prof.ssa Giulia Galera).

φιλοξενία – FiloXenia: il significato della parola ci parla del dovere di ospitalità, amicizia, cura, accoglienza, rispetto. Si tratta di una delle più belle eredità della Magna Graecia, che è ancora oggi uno dei principi etici fondamentali del mondo “civile”.

Filo, nel progetto, ha un doppio senso, poiché si lavorerà con i fili ed i tessuti (ma anche il disegno e forse la parola scritta). Attraverso un confronto dialogico, nello stile dei laboratori di Amica Sofia, si proporrà ai partecipanti un incontro “con le parole” e il disegno (semplice carta bianca e pennelli o matite) per conoscerci e parlare intorno alla tema dell’ospitalità, dei legami, delle storie personali e del bisogno primario di ogni essere umano/a di una sosta, un’abitazione, un riparo. Parleremmo del significato della tenda come (piccolo) padiglione trasportabile, come ricovero dei soldati negli accampamenti, da gente in situazioni di estrema come rifugiati e vittimi di guerre, tempeste, alluvioni, o dai turisti nei campeggi. Che cosa significa “casa”? Ognuno sarà invitato a rispondere anche con scritti, a descrivere un’idea personale di “essere a casa”. Che significa ospitalità? Nel caso di Camini, come è stata attivata l’accoglienza e il senso di “essere arrivati a casa”?

L’idea di promuovere uno spazio permanente di dialogo e di confronto tra le diverse comunità, culture e tradizioni presenti a Camini, nasce da una necessità condivisa con i diretti interessati in occasione dei tanti incontri proposti negli anni scorsi. Il laboratorio, grazie al patrocinio delle Università e dei docenti coinvolti, vuole essere un luogo in cui sperimentare processi reali di integrazione e di ricerca, che vadano al di là delle semplici logiche di “inclusione” tendendo piuttosto a immaginare spazi nuovi di accoglienza, che possano allargare i nostri ristretti orizzonti di precomprensione.

Il punto di partenza è l’ascolto attivo delle storie, delle tradizioni, delle credenze di ognuno, che con il supporto delle Università (ricercatori, studenti, dottorati), dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dei ragazzi del Liceo Classico Galluppi e del Liceo Artistico Fiorentino (PCTO) e insieme agli artisti coinvolti, diventeranno oggetto di narrazione e documentazione.

Il percorso avviato già lo scorso anno con diverse esperienze laboratoriali, tra filosofia dialogica, narrazione e scrittura, di cui si parlerà nel prossimo numero della rivista Amica Sofia Magazine, prosegue quindi con un progetto di residenze d’artista che coinvolgeranno attivamente gli ospiti della comunità. L’artista sarà ospitato per una settimana a Camini, e durante questo soggiorno creerà un’opera, un oggetto o un documento video-fotografico nel corso di una serie di laboratori con gli adulti o con i ragazzi, a seconda delle esigenze della cooperativa o dell’artista, presso i luoghi di lavoro della Cooperativa.

In questo modo si vuole da una parte proporre dei linguaggi nuovi per comunicare e condividere alcune esperienze sugli argomenti dell’accoglienza e dell’inclusione sociale con la popolazione tutta della città, dall’altro creare un prodotto che possa divenire un’esclusiva della cooperativa, da riprodurre in serie o vendere come gadget.

A questo primo appuntamento con Virginia Ryan, seguirà nel mese di aprile una residenza/laboratorio con Mounir Derbal, giovane regista appena vincitore del premio Premio Gianandrea Mutti (XII ed.), promosso da Fondazione Pianoterra Onlus insieme ad Associazione Amici di Giana, Fondazione Cineteca di Bologna e Archivio delle Memorie Migranti (AMM). Laureato a Londra in Digital Film Production alla Ravensbourne University, ha inoltre lavorato con piccole e grandi produzioni, tra cui quella del Pinocchio di Matteo Garrone. (rrc)

A Camini la scuola multiculturale

«A Camini la scuola, dall’infanzia alla primaria, è, ormai da anni, anche il luogo della multiculturalità, un valore aggiunto, una dimensione in più che aiuta a crescere e a formarsi bambini e ragazzi di diverse parti del mondo», hanno dichiarato Rosario Zurzolo e Giusy Carnà, rispettivamente presidente e coordinatrice della Eurocoop Jundi Mundu.

La Cooperativa di servizi sociali, infatti, nel borgo locrideo gestisce ormai da anni i progetti d’accoglienza con cui il paese ha trovato nuova vita, dopo lo spopolamento dovuto alle continue migrazioni all’estero.

«Proprio grazie all’ambiente multietnico, frequentando la scuola di Camini – hanno aggiunto – si dà l’opportunità ai bambini caminesi e immigrati di proseguire i loro percorsi di apprendimento anche al pomeriggio, con attività sportive, corsi di danza e kung-fu, laboratori creativi di arte e ceramica, organizzati dalla nostra cooperativa».

Il progetto di danza per bambini e ragazzi dai 6 anni in su, alla presenza di due insegnanti di danza sociale e moderna, accresce la preziosa esperienza del gruppo, sviluppando abilità, tra “affinità” e “differenze” che hanno un unico volto, quello della reciprocità, dello scambio e del dialogo. La scuola di Kung Fu educa a una disciplina che coniuga la bellezza del movimento con la marzialità per affrontare un percorso di studio motorio ed emozionale tutti insieme, in piena sintonia, divertendosi, imparando a seguire lo stesso ritmo, le stesse regole, e sviluppando lo spirito di condivisione attraverso esercizi di coordinazione, equilibrio e concentrazione tipici di questa affascinante disciplina.

Con il laboratorio di arte e riciclo i ragazzi apprendono come trasformare, riadattare, dare nuova vita a ciò che sembra inutile, traendo dai più svariati materiali pezzi nuovi e unici, nel rispetto dell’ambiente. Nel laboratorio di ceramica, grazie alla tradizione caminese nel settore, è possibile scoprire la storia locale e le antiche tecniche di lavorazione, l’uso del tornio e le varie fasi di cottura e pittura. 

Per i piccolissimi, a Camini, c’è il laboratorio d’infanzia “I colori del mondo” che favorisce l’incontro e la socializzazione tra i bambini in età prescolare attraverso linguaggi universali come la manualità, la fantasia e l’immaginazione.

Una ricca offerta formativa che trova un altro tassello importante nella creazione della “Fattoria didattica”, dove bambini, ragazzi e adulti si ritrovano insieme a condividere uno spazio educativo dedicato alla sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e degli animali, oltre ad apprendere la coltivazione e la lavorazione dei prodotti della terra.

«La multiculturalità è il futuro del mondo. Siamo tutti popoli in movimento, in cammino, per vari motivi; la società che ci attende, in quanto composita e multi-etnica, quindi, ha una marcia in più per lo sviluppo e l’armonia del vivere sociale – hanno concluso Rosario Zurzolo e Giusy Carnà –. La scuola rappresenta un fondamentale presidio di formazione, per questo abbiamo scelto di portare sul territorio un’offerta educativa che possa dare il massimo alla naturale tendenza a conoscersi e socializzare dei bambini. Perché tutto ciò, come dicevamo, è un valore aggiunto per la loro vita professionale e sociale da adulti». (rrc)

Sabato a Camini la tavola rotonda sui temi dell’accoglienza e dello sviluppo delle aree interne

Partire, restare, tornare? Il ruolo dell’immaginario nel rapporto tra migrazioni e territori è il titolo della tavola rotonda in programma sabato 26 novembre a Camini, alle 9, nella Sala Polifunzionale di Vibo Roma.

Una iniziativa che fa convergere le tematiche di due progetti di ricerca portati avanti dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna: il progetto Horizon2020 Welcoming Spaces, che mira ad indagare la rivitalizzazione delle “aree interne”, offrendo al contempo spazi di accoglienza e inclusione per le persone migranti, come accade a Camini, borgo svuotato dall’emigrazione e reso vitale grazie all’accoglienza; e il progetto finanziato dalla regione Emilia-Romagna che ha come obiettivo quello di indagare sul sentimento di appartenenza degli emiliano-romagnoli (e dei tanti emigranti di ogni luogo) e dei loro discendenti residenti all’estero rispetto alla terra di origine, tema che accomuna i migranti di qualsiasi epoca e di qualsiasi nazione del mondo.

Il progetto “Welcoming spaces” affronta in chiave innovativa due sfide politiche attuali, e cioè capire in che modo è possibile contribuire alla rinascita delle aree interne europee e offrire al contempo spazi di accoglienza e inclusione per i migranti extra-europei. In che modo è possibile contribuire alla rinascita delle “aree interne” valorizzando la diversità culturale? Qual è il contributo di migranti e rifugiati nello sviluppo locale e sostenibile dei territori in abbandono? Welcoming Spaces, finanziato da Horizon 2020, si propone di rispondere a queste domande, supportando al contempo azioni concrete di rigenerazione dal basso a livello locale.

I ricercatori e le ricercatrici del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Alma Mater studiano i processi di sviluppo legati alla presenza di migranti e rifugiati nelle aree interne e supportano le attività di networking e i progetti di accoglienza innovativi presenti in queste aree, collaborando a livello nazionale con Fieri (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione). Il progetto invita a riflettere su come, talvolta, ciò che viene considerato un “problema” può rivelarsi, al contrario, un’opportunità. Da una parte, infatti, se gli effetti della distorsione mediatica sono quelli di rappresentare l’arrivo di migranti e rifugiati come una crisi da risolvere, diverse ricerche hanno invece mostrato come la loro presenza possa essere una leva non solo per lo sviluppo economico, ma anche sociale e culturale per i territori e le comunità ospitanti.

E le cosiddette “aree interne”, se sicuramente caratterizzate da una serie di criticità che richiedono interventi politici integrati (carenza di servizi e infrastrutture in primis), possono trasformarsi in spazi privilegiati di modalità di rigenerazione più eque, democratiche e sostenibili. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che in queste aree vive il 23% della popolazione italiana, coprendo una vasta area del territorio nazionale, pari al 60% e circa la metà dei suoi quasi 8.057 comuni. Il progetto sostiene che la rivitalizzazione delle “aree interne” dovrebbe investire sui processi capaci di creare uno sviluppo sostenibile e inclusivo, inteso come opportunità di offrire risorse utili al benessere della comunità, tali per cui le persone possano perseguire la vita a cui aspirano, nel rispetto delle libertà individuali e collettive e dei diritti umani. Una rigenerazione di successo è, dunque, sinonimo di sostenibilità economica, benessere sociale e stabilità politica.

Si parte con i saluti istituzionali di Giuseppe Alfarano, sindaco di Camini, di Giovanni Maria de Vita, consigliere del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marco Fabbri, presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo.

Sul tema Narrare le emigrazioni e i territori, intervengono Pierluigi Musarò, Coordinatore Welcoming Spaces Italia, Università di Bologna, Paola Barretta, Associazione Carta di Roma, Karen Urso, Università della Calabria, Giulia Galera, Miledù e Euricse. Modera Melissa Moralli, Università di Bologna.

Sul tema Voci dai territori, intervengono Ruggero Marra, Assessore all’Ambiente, Transizione Ecologica e Politiche Giovanili di Villa San Giovanni, Giulia Sonzogno, Officina Giovani Aree Interne, Marina Gabrieli, Coordinatrice Nazionale del Progetto “Turismo dalle radici” del Ministero degli Affari Esteri, Rosario Zurzolo, Presidente Jungi Mundu. Modera Elena Giacomelli, Università di Bologna.

Su Uno sguardo sulle narrative nei Paesi casi studio del progetto Welcoming Spaces, intervengono Chiara Davino, Università di Bologna, Ricardo Martins, Università di Utrecht, Keina Espineira, Università della Coruña. Modera Alice Lomonaco, Università di Bologna.

Alle 14.30, è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica con Melissa Moralli, dell’Università di Bologna.

Presentazione photo-book Connections. Collaborative imaginaries of territories in change across Europe con il coinvolgimento del fotografo Oreste Montebello e di Rofaida Ayub, Chiara Mosciatti, Fabio Passarelli, Mohamed Okla Alokla, Felisia Passarelli, Abdul Jabar Wahiai, Tony Clwusu, Manal Mohamed Moftah, Zakaria Jlousi, autrici e autori del laboratorio fotografico.

Alle 15.30, la presentazione del libro La Restanza di Vito Teti, Università della Calabria. (rrc)

Camini: verso la conclusione de “I cammini della Lira”

Si conclude oggi (sabato 22 ottobre), a Camini, in provincia di Reggio Calabria, l’edizione 2022 del progetto “I cammini della lira” con una giornata interamente dedicata ai giovani studenti delle scuole del territorio e all’incontro intergenerazionale. 

Dalle 17:00 alle 20:00, nella Sala Polifunzionale, messa a disposizione dall’Amministrazione comunale, si terranno un laboratorio didattico, una lezione e un concerto, che vedranno alternarsi il liutaio Vincenzo Piazzetta, il musicista e ricercatore Amedeo Fera e il Quartetto Areasud, uno dei gruppi più impegnati nella ricerca di una relazione tra il suono della tradizione e la contemporaneità e che con il CD Musica Lievemente Tradizionale sta portando il suono, antico e moderno al tempo stesso, della chitarra battente, della zampogna e degli altri strumenti della tradizione sui palchi italiani e internazionali.

Alla voce e alla chitarra battente di Maurizio Cuzzocrea, si uniscono le percussioni di Mario Gulisano, i fiati etnici di Franco Barbanera e il basso di Giampiero Cannata, con la partecipazione straordinaria dei due esperti di lira che terranno i laboratori pomeridiani. Tutti gli eventi saranno a ingresso libero e gratuito e rappresentano la festosa conclusione di un percorso iniziato nel mese di giugno e che rappresenterà uno degli appuntamenti annuali del comune calabrese

Organizzato grazie al contributo della Regione Calabria, con il brand Calabria Straordinaria a segnare la continuità degli eventi che stanno animando il territorio regionale, il progetto “I cammini della lira” è stato pensato e costruito in collaborazione tra l’amministrazione comunale e una vasta rete associativa, coordinata da AreaSud e dal Consorzio Musicisti Calabresi. L’iniziativa ha lo scopo ambizioso di far dialogare la tradizione musicale legata alla lira in Calabria con le altre lire del mediterraneo.

La grande eredità artistica e culturale del passato di quest’area della Calabria non è vista come un’ipoteca sul futuro, ma al contrario si vuole basare proprio sul messaggio che queste testimonianze storiche ci lanciano, la strategia per immaginare il futuro di questi luoghi.

Camini ha raccolto questo messaggio di interculturalità ed è ritornato ad essere un crocevia attraverso i progetti di accoglienza, che hanno dato nuova linfa ad un paese vittima dello spopolamento. Diverse botteghe artigianali sono state avviate, fra cui c’è un atelier di liuteria dedicato alla costruzione della lira, uno strumento che è stato storicamente presente in quest’area e che testimonia anch’esso dell’esistenza di una koinè culturale del Mediterraneo. Lo stesso strumento è infatti presente in una vasta area del mare nostrum compresa tra la Calabria e la Turchia.

“Tutta l’amministrazione ha accolto con favore la proposta del progetto I cammini della lira – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Alfarano – perché è nelle nostre radici che troviamo il senso per la costruzione di nuove iniziative che possano farci vivere pienamente la nostra collocazione al centro del Mediterraneo. Per questo motivo devo ringraziare tutti i partner dell’evento e il sostegno istituzionale venuto dalla Regione Calabria”. (rs)

(Nella foto il Quartetto Areasud in concerto)

A Camini arrivano i “Suoni del Mediterraneo”

È un weekend all’insegna della musica tra strumenti e tradizioni dalla Turchia alla Calabria, quella in programma a Camini, il borgo dell’accoglienza e organizzato dall’Amministrazione comunale e dalla Eurocoop servizi Jungi Mundu in collaborazione con le Associazioni culturali AreaSud, Consorzio musicisti calabresi e Società della lira.

Sabato 11 giugno, in Piazza Municipio, alle 21.30, Musiche per lira e liuto da Istanbul, seminario di musica turco-ottomana con Nağme Yarkın e Murat Yerden.  Nağme Yarkın suona il Kemençe (lira turco-greca), tiene laboratori di musica ottomana nelle più importanti università in Turchia e all’estero, oltre a portare i suoi concerti in tutto il mondo; Murat Yerden è un giovane liutaio, specializzato nella produzione del Kemençe, e suona diversi strumenti occidentali e della tradizione turca.

Domenica 12 giugno, sempre in Piazza Municipio, alle 21.30, Dal Bosforo alla Ionica: i percorsi della lira tra Turchia e Calabria, concerto-lezione di Vincenzo Piazzetta, liutaio, e Gabriele Trimboli, musicista, con Nağme Yarkın e Murat Yerden.

Attraverso il seminario e la musica si conosce l’altro e la sua cultura, arricchendo i punti di vista e consolidando in ognuno l’identità di cittadini del mondo.

La Eurocoop Jungi Mundu, presieduta da Rosario Zurzolo, impegnata con uno staff di specialisti nel settore dell’accoglienza a dare senso autentico all’integrazione e alla realizzazione di un mondo multietnico, con questi laboratori di musica e strumenti dà spazio alla condivisione di esperienze diverse ma con comuni radici che attraversano millenni di storia nel cuore nel Mediterraneo. (rrc)

A Camini un cortometraggio contro il razzismo

A Camini, il borgo dell’accoglienza, è in pieno svolgimento la realizzazione progetto Vieni o vai? Stai! dell’ Eurocoop servizi Jungi Mundu, dove i giovanissimi residenti e ospiti del progetto d’accoglienza divengono attori per interpretare sé stessi e un’idea concreta di futuro fatto di solidarietà e condivisione.

Ciò è possibile grazie al bando della Presidenza del Consiglio dei ministri– Dipartimento per le Pari Opportunità UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) per la promozione delle parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica, di cui la Eurocoop è vincitrice per il secondo anno consecutivo, il cui obiettivo è quello di promuovere azioni finalizzate al contrasto delle discriminazioni etnico-“razziali”.

Vieni o vai? Stai! è il progetto proposto da Eurocoop Jungi Mundu, presieduta da Rosario Zurzolo, con l’obiettivo di realizzare un cortometraggio che ha come soggetto le storie di ragazzi dagli 11 ai 14 anni, residenti a Camini e ospiti del progetto di accoglienza, provenienti da luoghi e culture differenti, che si sono trovati al centro di episodi di intolleranza.

Così, il borgo antico di Camini, noto nel mondo per l’accoglienza e le pratiche virtuose legate alla solidarietà e all’integrazione tra i popoli, si fa scenario per la rappresentazione filmica, in cui, sotto la guida sapiente degli specialisti della Scuola Cinematografica della Calabria, i piccoli attori interpreteranno sé stessi. Referente del progetto è la coordinatrice Giusy Carnà, con il supporto di Serena Franco che ha collaborato attivamente alla stesura dello stesso.

Con il cortometraggio intitolato Le regole del gioco, grazie a una trama tesa a mettere in luce la realtà fatta spesso di pregiudizi ma poi superata dalla mente e dal cuore dei giovanissimi, si vuole far crescere nelle nuove generazioni la consapevolezza della differenza come risorsa e la bellezza della condivisione. Bernardo Migliaccio Spina, regista, docente della Scuola Cinematografica della Calabria, guida la formazione alle tecniche di recitazione, agevolando il confronto interculturale e lavorando per rafforzare la consapevolezza dell’importanza del lavoro di gruppo nel raggiungimento di un obiettivo comune, e dirige il cortometraggio con l’aiuto regia di Daniele Capogreco, con l’obiettivo di valorizzare le esperienze di vita per riflettere sulle migrazioni, conoscere altre culture attraverso la narrazione e promuovere così il confronto per abbattere stereotipi e pregiudizi.

I partecipanti al progetto, utilizzando il linguaggio della recitazione e i nuovi strumenti digitali, lavoreranno insieme con un intento comune: diventare parte attiva nella lotta alla discriminazione e al razzismo che costituiscono, sempre più spesso, la base dei fenomeni di bullismo.

Il racconto del loro vissuto e del loro quotidiano, l’amicizia, la curiosità e la voglia di scoprire diventano preziosi strumenti per prevenire e opporsi ai fenomeni di intolleranza ed esaltare, al contempo, la cultura del rispetto delle diversità.

La presentazione del cortometraggio è prevista nella settimana tra il 15 il 21 marzo 2022, con la partecipazione delle scuole del comprensorio. (rrc)