A Camini in corso la masterclass di clarinetto “Nigun Clarinet Days 5.0”

Fino a giovedì 27 luglio a Camini è in programma la masterclass di clarinetto Nigun Clarinet Days 5.0, con il Nigun Clarinet Quartet, un incontro didattico con musicisti di ogni livello, a partire dagli undici anni di età, per approfondire la famiglia del clarinetto e la formazione cameristica del quartetto.

Un vero e proprio campus di quattro giorni, tra studio e divertimento, per dare valore al talento di giovani musicisti e alla bellezza dei borghi antichi. Le suggestioni del luogo, l’ospitalità di chi vi abita, l’entusiasmo dei ragazzi e degli insegnanti creano le atmosfere in cui l’estro musicale trova ispirazione e il borgo rivive.

L’evento, promosso e organizzata dalla Eurocoop Jungi Mundu, in collaborazione con Ama Calabria e Buffet Crampon, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, si inserisce nel percorso di rivitalizzazione dei borghi spopolati, avviato già da anni dalla Eurocoop attraverso l’accoglienza, che incontra, per l’occasione, il progetto “Nigun Clarinet Days 5.0” con il medesimo obiettivo: dare lustro a luoghi piccoli e non sempre adeguatamente conosciuti con giornate intense, all’insegna dell’arte.

La masterclass porterà a Camini giovani musicisti da diverse parti della regione e professionisti d’orchestra, come il primo clarinetto della Scala di Milano e del Teatro di Liegi, a garanzia dell’alto livello didattico dei corsi. Ci sarà, inoltre, una lezione di percussioni che vedrà coinvolti anche i giovani migranti e, infine, due concerti in cui ogni partecipante potrà sperimentare quanto appreso insieme al Nigun Clarinet Quartet: il primo live sarà il 26 luglio, ore 21.30 in piazza San Salvatore, e il 27 luglio, sempre alle 21.30, in piazza Municipio.

La rinascita del borgo passa quindi anche attraverso la bellezza della musica, grazie al Nigun Clarinet Quartet – composto da Michele Giovinazzo, Michele Napoli, Gabriele Calcopietro e Stefano Anania – vincitore di premi nazionali e internazionali, che per le sue masterclass sceglie luoghi da valorizzare, come appunto Camini.

Il “Nigun Clarinet Days” rappresenta, quindi, un punto di incontro tra allievi e docenti, unico nel suo genere in Calabria, per una vacanza-studio di approfondimento didattico, ma anche di aggregazione per ragazzi che condividono lo stesso interesse per la musica e il clarinetto, ricevendo così nuovi e importanti stimoli rispetto al normale percorso didattico dell’anno scolastico.

La Eurocoop metterà a disposizione le proprie strutture, a partire dai laboratori, e i propri spazi per lo svolgimento anche di lezioni all’aperto. (rrc)

CAMINI (RC) – Partono “I cammini della lira”, nel borgo suoni e tradizioni dallo Jonio al Baltico

Sarà una giornata tutta dedicata alla lira calabrese e alle sue relazioni con gli strumenti del mondo, ad animare domenica 9 luglio, il borgo di Camini, in provincia di Reggio Calabria. Torna, dopo il successo dell’anno scorso, il progetto “I cammini della lira”, ideato nel 2022 per fare incontrare suoni e culture calabresi con quelle di altre regioni mediterranee ed europee, utilizzando la musica e le tradizioni locali come strumento di dialogo e interazione culturale. Pensato e ideato in rete tra AreaSud, Consorzio Musicisti Calabresi e la cooperativa sociale Jungi Mundu, di Camini, l’appuntamento estivo è l’anticipazione dei progetti di didattica musicale interculturale che gli organizzatori stanno preparando, per rendere ricco di esperienze l’incontro tra la popolazione calabrese e tutti coloro che, per diversi motivi, raggiungono la Calabria e qui trovano una storia di accoglienza e integrazione millenaria. Sostenuto dall’amministrazione comunale “I cammini della lira” rappresenta un esperimento di creazione di arte e cultura che valorizza non solo il territorio, ma coloro che operano negli spazi della cultura e dell’impresa sociale.

Protagonista dell’incontro 2023 del progetto sarà la musicista e docente estone Janne Suits, una delle principali protagoniste della scena folk dell’Estonia, che porterà in Calabria il suono della Talharpa, il cordofono ad arco tipico della nazione baltica e ricco di analogie e similitudini con la lira calabrese.
Il viaggio dallo Jonio al Baltico avrà un percorso di andata e ritorno. Si inizia con un workshop che la musicista estone terrà nella Sala Polifunzionale, alle 18:30, dal titolo “Archi popolari a confronto: le lire tra Baltico e Mediterraneo”. Sarà un laboratorio sulle musiche tradizionali con un confronto tra la lira e la talharpa estone, con la possibilità di sperimentare personalmente il suono di uno degli strumenti più caratterizzanti della musica calabrese. A questo seguirà, alle 21:30, il concerto “Transcalabria” Un viaggio musicale da sud a nord” con Janne Suits, talharpa e voce, Amedeo Fera, lira e voce, Giampiero Cannata, basso elettrico, Roberto Catalano, chitarra e mandoloncello, Maurizio Cuzzocrea, chitarra battente e voce e Vincenzo Cuzzocrea, fisarmonica.

Transcalabria è un progetto nato nel 2022, prodotto dal Consorzio Musicisti Calabresi, in collaborazione con AreaSud, frutto della lunga frequentazione tra Amedeo Fera e Maurizio Cuzzocrea, musicisti calabresi, spesso migranti e non solo musicisti. Entrambi convinti che non sia possibile definire in maniera univoca la musica di tradizione calabrese, continuano ad esplorare i contenuti e le contaminazioni, viaggiando tra i suoni della lira e della chitarra battente e tra questi e i suoni degli strumenti che caratterizzano altre culture. Janne Suits, suonatrice e docente di talharpa, la lira ad arco della tradizione estone, è l’ospite speciale del concerto, durante il quale i canti e le musiche calabresi viaggiano dal nord al sud della regione e, con quelle estoni, attraversano l’Europa dell’Est, così come la attraversano popoli e strumenti. Il concerto è un messaggio di possibile unione e dialogo tra culture che, mantenendo le proprie caratteristiche, trovano – nel linguaggio musicale – punti di incontro sonori e letterari. (rrc)

A Camini l’ambasciatore Unicef Kader Diabate: «Porto il borgo nel mio cuore»

«Questo è il mio posto del cuore, qui ho vissuto i miei primi anni in Italia, qui sono stato accolto, aiutato e incoraggiato, non lo dimenticherò mai». Un incontro di grandi emozioni, venerdì scorso a Camini, per la presentazione del libro “La pelle in cui abito” di Kader Diabate, nell’ambito della seconda edizione del “Laboratorio di dialogo interculturale e interreligioso”, promosso da “Amica Sofia” in collaborazione con Comune di Camini ed Eurocoop Jungi Mundu.

Kader Diabate, 26 anni, ivoriano, è arrivato a Camini nell’ottobre 2016, beneficiario del progetto di accoglienza Msna (minori stranieri non accompagnati) Fami, e al compimento dei 18 anni è entrato nel progetto Sprar (oggi Sai). Brillante e animato da ideali di impegno sociale, Kader è stato sostenuto e incoraggiato dal presidente della Eurocoop Rosario Zurzolo e da tutto il suo staff, avviandolo all’inserimento nella scuola pubblica. Oggi Kader vive in Puglia ed è un giovane ambasciatore delegato dell’Unicef.

«Voglio ringraziare, uno per uno, tutti i caminiesi per gli anni bellissimi che ho vissuto in questo posto – ha detto Kader, visibilmente emozionato – Sono qui per il grande piacere di tornare a Camini, di riabbracciare persone che porto sempre nel cuore».

Kader, con la sua presenza nel borgo dell’accoglienza, ha voluto pure dare il via al suggello di un accordo che gli sta molto a cuore: in una cerimonia simbolica, si sono messi in contattato telefonicamente il sindaco di Man, città d’origine di Kader, e il sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, per la promessa di gemellaggio tra i due Comuni.

Oltra al sindaco Alfarano, sono intervenuti i responsabili di “Amica Sofia”, Massimo Iiritano e Raimonda Bruno, il presidente della Eurocoop Rosario Zurzolo, la direttrice della Caritas diocesana di Locri, Carmen Bagalà, e il prof. Antonio Viscomi dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Interventi significativi, in cui si è parlato del laboratorio interculturale e interreligioso, quale mezzo per passare dall’integrazione all’interazione, nell’ottica di una dimensione multiculturale autentica, dei giovani migranti, della storia di Kader, dal suo drammatico viaggio verso l’Italia, con l’attraversamento del deserto e il carcere in Libia, fino alla nuova vita in Italia.

Il professore Viscomi ha invitato Kader a un incontro con gli studenti di giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro per portare la sua testimonianza, sottolineando come sia importante conoscere le leggi relative ai migranti, la burocrazia dei permessi di soggiorno e tutto il resto, ma ancora più importante, per chi lavora nel mondo delle norme, è conoscere le storie, le vicende umane dietro le migrazioni e gli sbarchi.
«I giovani, beneficiari ed ex beneficiari del progetto, ma pure italiani, penso che dovrebbero seguire l’esempio di Kader, seguire i propri ideali e i propri sogni, agire per realizzare ciò in cui credono – ha detto il presidente della Eurocoop Jungi Mundu – E noi adulti abbiamo il compito importante di sostenere i sogni e i progetti dei giovani, a qualunque latitudine». (rrc)

Parte da Camini il Turismo delle Radici

di ARISTIDE BAVADel piccolo  Comune di Camini, in  questi ultimi tempi si è parlato parecchio anche perché è certamente diventato uno de centri di accoglienza e inclusione più importanti del territorio calabrese per la sua “rivitalizzazione” grazie al notevole lavoro effettuato per dare nuove forme di lavoro, favorite dal notevole numero di migranti, che ha trovato nel piccolo borgo antico la sua seconda patria.

Proprio a Camini il 16 aprile scorso, peraltro, si è tenuto il Lions Day organizzato dai Club Lions della provincia per evidenziare le sue rinnovate potenzialità sociali. Adesso Camini si pone anche all’avanguardia per nuove iniziative che puntano a forme di turismo ecosostenibile con  il progetto “Radici in viaggio”, presentato pochi giorni addietro  nella sala Polifunzionale di quel centro.

Un progetto indirizzato a proiettare  il “borgo dell’inclusione e dell’accoglienza”. Come è ormai conosciuto Camini, verso un  2024, già  indicato dal Ministero degli Esteri come l’“Anno delle radici italiane”. Un’ipotesi di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo di cui ci siamo già occupati qualche tempo addietro anche perché abbiamo constatato direttamente su alcuni “ritorni” già avvenuti a Siderno e nella Locride quanto importante sia questo tipo di “turismo delle radici”.

Un tipo di turismo certamente molto importante proprio per i piccoli centri e in particolare per i borghi italiani che sono luoghi identitari. Queste nuove opportunità attrattive possono portare a crescita culturale, sociale ed economica. E, appunto trovano ancora una volta in Camini, grazie all’impegno, soprattutto, della Eurocoop servizi “Jungi Mundu” da anni, protagonista dell’accoglienza  all’insegna della multiculturalità e dell’apertura a cittadini di ogni luogo del mondo , un centro d’eccezione per offrire ulteriori opportunità sociali. Anche per questo imprenditori, professionisti, associazioni e cittadini si sono ritrovati a dialogare  sul turismo delle radici e sulle nuove opportunità offerte attraverso il progetto “Radici in viaggio”.

Il progetto è stato illustrato da Serena Franco alla presenza del sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, e del presidente  di “ Jungi Mundu” Rosario Zurzolo, presenti anche i rappresentanti di molte associazioni ed enti partner.

È stato ricordato che gli  italiani residenti all’estero, compresi i discendenti, sono circa 80 milioni; un bacino d’utenza, quindi, enorme, molti dei quali si portano appresso una profonda esigenza di scoprire o riscoprire le proprie radici. Ecco, dunque, che principale obiettivo del progetto diventa la creazione di un’offerta turistica diversificata, rispondente a questo nuovo bisogno. Da qui l’importanza di offrire adeguati  servizi per creare una dimensione turistica diversa di ampio respiro con il fine di creare nuove opportunità e progettualità su tutto il territorio regionale, ma con particolare attenzione alle aree interne di cui certamente Camini si può considerare centro elitario.

Èchiaro che a questo tipo di turismo si accompagnerà a  nuove idee imprenditoriali,  interventi di formazione,  lavoro nel settore enogastronomico, formazione di nuove competenze per la valorizzazione dei giovani e indotti lavorativi di vario genere. Al centro di tutto le  comunità locali  con la  valorizzazione  dei luoghi, la genuinità dei rapporti umani, la cultura locale e  così via con l’obiettivo finale di creare un sistema che garantisca ricadute sociali ed economiche eque e  progetti di interesse collettivo.

Non è cosa di poco conto in un territorio dove il lavoro è molto scarso e le nuove opportunità decisamente poche. L’augurio è che l’incontro di Camini faccia partire questa nuova importante realtà turistica. (ab)

CAMINI (RC) – Presentato il progetto “Radici in viaggio”

È stato presentato, a Camini, il progetto Radici in viaggio, che proietta il borgo dell’accoglienza verso il 2024, indicato dal Ministero degli Esteri come l’“Anno delle radici italiane”, evento di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo.

E a questo sono chiamati a prepararsi i piccoli borghi italiani, al “turismo delle radici”, ai ritorni nei luoghi identitari, attivando competenze e formando nuove figure professionali. Un’opportunità di crescita culturale, sociale ed economica, che ancora una volta trova l’impegno come partner della Eurocoop servizi “Jungi Mundu” che, a Camini, ormai da anni, ha fatto dell’accoglienza il motore virtuoso di uno sviluppo all’insegna della multiculturalità e dell’apertura a cittadini di ogni luogo del mondo che vi giungono richiamati proprio da questa dimensione di vita.

Imprenditori, professionisti, associazioni e cittadini si sono ritrovati a dialogare appunto sul turismo delle radici e le nuove opportunità offerte attraverso il progetto “Radici in viaggio”, di cui è responsabile Serena Franco, Ceo Founder di Tourlallà. A illustrare il progetto, oltre alla responsabile, sono intervenuti il sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, il presidente della Eurocoop Rosario Zurzolo, e i rappresentanti di associazioni ed enti partner: Francesco Biacca del Festival dell’Ospitalità, Pasquale Calabrese di Farimpresa, Pierfrancesco Multari di Focs e Pietro Varacalli del “Boschetto Fiorito”. Presenti anche le guide del Migrantour Camini, Douaa Alokla e Ibrahim Zakaria. Tutti insieme per un obiettivo comune, nella prima delle cinque tappe previste dai promotori del progetto per incontrare le comunità.

Gli italiani residenti all’estero, compresi i discendenti, sono circa 80 milioni, un bacino d’utenza grandissimo per cui è logico e naturale predisporre ospitalità ed eventi che siano legati al loro sentire, all’esigenza profonda di scoprire o riscoprire le proprie radici.

«Pensando ai viaggiatori delle radici come turisti di passaggio e allo stesso tempo come residenti temporanei, il nostro obiettivo principale è la creazione di un’offerta turistica diversificata, rispondente ai loro nuovi bisogni, uscendo dall’ottica nostalgica che caratterizza i consueti itinerari» hanno spiegato i promotori.

Tra gli obiettivi, come si legge nel progetto, offrire servizi di transfer grazie a partnership con agenzie di viaggio che coprono l’intera regione; creare una dimensione turistica regionale attraverso la formazione di nuove figure professionali e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali che guardano alla digitalizzazione e alla riduzione dei divari territoriali strutturando iniziative trasversali in grado di far collaborare le diverse comunità (stanziali, nomadi e di emigranti) con il fine di creare nuove opportunità e progettualità su tutto il territorio regionale, con particolare attenzione alle aree interne.

Si stimolerà così lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali, promuovendo attività di working holiday: interventi di formazione, orientamento al lavoro e servizi di consulenze con Farimpresa; formazione e lavoro nel settore enogastronomico con Focs e Gal; laboratori su nuovi metodi di formazione esperienziale con Evermind e Associazione Nomadi digitali, scambio competenze professionali e internazionalizzazione con Confindustria e Confcommercio; formazione di nuove competenze per la valorizzazione dei giovani talenti, la nascita e l’accompagnamento di startup, spin-off e Pmi innovative con Entopan; consulenza previdenziale, fiscale e burocratica con Asnali Regionale Calabria; espletamento delle pratiche fiscali e previdenziali con Fna; Working holiday con Coldiretti, UE.COOP, la Fondazione Campagna Amica e Slow Food.

«Al centro ci sono le comunità con il fine di valorizzare l’autenticità dei luoghi, la genuinità dei rapporti umani, la cultura locale e per creare un sistema che garantisca ricadute sociali ed economiche eque, il sostegno a progetti di interesse collettivo, la sostenibilità ambientale e il rispetto delle identità» concludono i promotori. (rrc)

Domenica a Camini il “Lions Day”

di ARISTIDE BAVA La giornata di domenica 16 aprile sarà una giornata speciale per Camini, piccolo borgo interno della Locride, ormai noto come centro dell’inclusione dell’accoglienza, un tempo caratterizzato da povertà e spopolamento a causa della mancanza di opportunità lavorative (come tanti altri centri interni della Locride) ed oggi tornato a nuova vita grazie proprio alla “cultura” dell’accoglienza dei migranti.

Il popolo Lions della provincia reggina si è dato appuntamento, infatti, proprio a Camini per celebrare il Lions Day, la più importante manifestazione annuale dell’importante associazione internazionale, (che quest’anno ricorre in tutta Italia, appunto, il 16 aprile), proprio nel Comune di Camini. Ad organizzare l’evento è stata l’XI Circoscrizione con il presidente Giuseppe Ventra su input del Governatore Franco Scarpino, dopo il clamore suscitato dalla strage di Cutro.

L’adesione dei Lions Club della circoscrizione è stata immediata e, a parte i Club della Locride, ovvero, quelli di Locri, Rocella e Siderno parteciperanno al raduno fissato per le ore 10 presso la Piazza centrale di Camini anche i Club di Palmi, Gioia Tauro, Polistena Brutium, Nicotera e Taurianova Vallis Salinarum.

Una risposta corale a conferma dell’attenzione che i Lions prestano all’importante tema dell’immigrazione. Camini, in questa direzione è certamente un centro modello che è riuscito a “rinascere” grazie ad una attenta crescita sociale ed economica che è stata risultato diretto dell’accoglienza e dell’inclusione  determinata anche  dalla nascita, dopo i primi sbarchi, della Associazione “Jungi Mundu” che ha preso in prestito il suo nome dal dialetto locale e che significa Unisci il mondo.

La carta vincente di Camini è in netto contrasto con le modalità precarie ed è stata l’adozione di un approccio basato sull’autogestione abitativa che ha incoraggiato  l’autonomia dei beneficiari. Un sistema questo caratterizzano spesso la prima e la seconda accoglienza nell’ammassamento dei centri delle periferie urbane.

Un Comune che è diventato in tempi brevi un rifugio sicuro per i migranti, diventati nuovi residenti, con le loro famiglie e che, a loro volta,  contribuiscono attivamente allo sviluppo della società  locale. Nei giorni scorsi, in occasione della Santa Pasqua, lo stesso Vescovo della Diocesi Gerace Locri, Mons. Francesco Oliva, ha voluto celebrare a Camini la Santa Pasqua e si è, poi, incontrato con molti dei 150 migranti che ormai fanno parte integrante della Comunità. Accompagnato dal sindaco Pino Alfarano ha visitato anche i laboratori, meta di continui visitatori, e creati  per dare spinta all’economia locale.

Lo stesso Presidente della Cooperativa “Jungi Mundu”, Rosario Zurzolo, è orgoglioso di queste creazioni e di tutta una serie di attività nate anche per  supportare l’inserimento scolastico dei minori e/o con l’intento di favorire la formazione professionale degli adulti. Questi siti sono ubicati  nel centro di Camini, all’interno di  antichi locali dismessi da decenni e poi recuperati.

L’idea principale è stata quella di affiancare gli esperti locali agli apprendisti: gli uni tramandano antichi saperi, gli altri li assimilano creando un ambiente  interculturale che, nello stesso tempo, ha garantito ai beneficiari un’autonomia personale. I laboratori  sono di molti tipi: dalla cucina al legno, a laboratori di arte creativa, della ceramica, di sartoria e tessitura e finanche di liuteria. Il raduno dei Lions, molti dei quali indosseranno il loro caratteristico gilet giallo è previsto per le ore 10.

Quindi i Lions incontreranno il sindaco Pino Alfarano, gli amministratori locali e i rappresentanti dell’associazione Jungi Mundu con il presidente Rosaro Zurzolo. Poi una serie di iniziative, con la visita anche ai laboratori sotto la guida di alcuni esponenti locali. La giornata sarà caratterizzata anche da un convegno sul tema Camini… dove l’inclusione e l’accoglienza fanno storia.

Durante il convegno saranno ascoltate alcune testimonianze dei migranti. A conclusione un pranzo solidale per solennizzare una importante giornata di solidarietà e di superamento delle discriminazioni sociali. (ab)

Il Lions Day a Camini, Centro dell’accoglienza e dell’inclusione

di ARISTIDE BAVAParte da un lembo della Calabria una iniziativa di grande impatto mediatico che, dopo la strage di Cutro, vuole fare accendere i riflettori su quella che oggi viene chiamata “inclusione” ma che ricorda anche il problema dell’emigrazione di tanti meridionali che negli anni ’50/’60 lasciarono la loro terra per cercare lavoro in altre parti del mondo.

La strage di Cutro resta, per questo,  un monito di tremenda attualità per le vicende legate allo sbarco di migranti, soprattutto in Calabria e nella Locride, dove l’accoglienza è sempre stata un punto fermo di molte istituzioni locali, alcune delle quali si sono fortemente adoperate anche per la loro inclusione.

Uno di questi Comuni  è certamente il piccolo centro di Camini dove da anni opera l’Associazione Jungi Mundu presieduta da Rosario Zurzolo che ha sempre agito in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, oggi gestita dal sindaco Giusepe Alfarano , e che ha fatto della resilienza, dell’accoglienza e del superamento delle discriminazioni il proprio spirito costituente. Tanto che oggi Camini è diventata una nuova vera casa per chi è stato costretto a lasciare la propria terra. E, anche per questo, i Club Lions di Locri, Siderno e Roccella , d’intesa con la Fondazione Distrettuale del loro Distretto  ( il 108 ya) e il bene placido del Governatore Franco Scarpino hanno deciso di dedicare il Lions Day la più importante manifestazione annuale dell’importante associazione internazionale, (che quest’anno ricorre in tutta Italia il 16 aprile), proprio al Comune di Camini che sarà fortemente attenzionato dai Lions della provincia reggina in questa importante giornata.

Per il 16 aprile è previsto, infatti, a Camini un raduno dei Lions che avrà luogo alle ore 10 nella Piazza del piccolo comune e che, poi, dopo un incontro con il sindaco e gli amministratori locali e con i rappresentanti dell’associazione Jungi Mundu, si svilupperà con una serie di iniziative che occuperanno buona parte della giornata durante la quale i Lions con i loro tradizionali gilet gialli visiteranno, le vie del borgo, i vari laboratori creati a Camini dai migranti e, quindi, si riuniranno per dar vita ad un convegno.

Tema portante sarà Camini… dove l’inclusione e l’accoglienza fanno storia. Durante il convegno saranno ascoltate alcune testimonianze dei migranti e si metterà a fuoco anche l’attività di Jungi Mundu che nel dialetto calabrese locale significa “Unisci il mondo”. Un voluto omaggio dei Lions a Camini ma anche a chi è stato costretto a scappare dalla propria terra ed è stato accolto nel piccolo borgo dove ha creato il suo nuovo mondo, ha costruito famiglia e ha ripopolato un Comune che altrimenti, al pari di tanti altri borghi calabresi e della Locride, continuava a spopolarsi.

E non è un semplice modo di dire perché conferma di ciò è arrivata anche  dal fatto che a Camini si è riaperta la scuola materna che adesso funziona con grande regolarità. Un reciproco aiuto, insomma cheoggi ha fatto diventare Camini  un indiscutibile esempio di turismo solidale che ha ridato la centralità alla comunità locale e un nuovo ruolo nello sviluppo del territorio.

A Camini sono nati, infatti  laboratori  di ceramica, falegnameria, liuteria, corsi di cucina locale e straniera, cose che  richiamano sempre più visitatori che rimangono affascinati da questa nuova realtà. E, non solo. Le stesse abitazioni di Camini, anche quelle usurate dal tempo e dall’abbandono hanno ritrovato nuova vita e si sono trasformate in alloggi diventati esempio di ospitalità diffusa tanto che il piccolo centro Aspromontano è diventato una specie di paese albergo, una aspirazione, questa, che hanno anche parecchi altri borghi antichi del territorio in molti dei quali non si riesce a fermare lo spopolamento.

Con questa iniziativa l’associazione Lions vuole testimoniare che, con la buona volontà  e, soprattutto,  con l’operatività,  le diseguaglianze possono essere abbattute e si possono creare nuovi percorsi di rinnovata umanità. Il Lions Day è un appuntamento annuale dell’associazione e rappresenta in maniera significativa una giornata dedicata a dare visibilità ai Lions e ai loro scopi attraverso una serie di iniziative organizzate dai vari Club italiani su tutto il territorio nazionale.

La scelta dei Club Lions della Locride di accendere i riflettori su questo attualissimo tema dei migranti,  è stata fortemente apprezzata dai vertici della associazione. Subito dopo il citato convegno, che sarà aperto al pubblico, avrà luogo anche un pranzo solidale. (ab)

CAMINI – Conclusa Filoxenìa, la Residenza artistica di Virginia Ryan

È con un incontro avvenuto nella Sala Polivalente del Comune di Camini che si è chiusa Filoxenìa, la residenza artistica di Virginia Ryan, curata da Lara Caccia, docente ABA Catanzaro, e Massimo Iiritano (Unical e Amica Sofia).

La residenza è stata organizzata nell’ambito dei percorsi laboratoriali “Dall’integrazione all’interazione”, avviati già da due anni dalla Eurocoop “Jungi Mundu” e da Amica Sofia, in collaborazione con il Comune di Camini, con le Università della Calabria, di Trento e Urbino, con l’associazione culturale Kairòs – arte e didattica (Montepaone) e il festival “Insegui l’arte” (Badolato).

Un percorso di ricerca che intende offrire agli ospiti della comunità multietnica, divenuta ormai modello di riferimento a livello europeo, occasioni utili ad un dialogo e ad una libera espressione delle loro tradizioni culturali e religiose e della loro sensibilità estetica. In particolare, la residenza con Virginia Ryan è stata dedicata alle donne, provenienti dai più diversi contesti (Afghanistan, Nigeria, Siria, Marocco), che a diverso livello operano già nei laboratori della cooperativa. Il linguaggio del tessile e dell’arte è stato il veicolo di questa interazione straordinaria, guidata da una particolare abilità dimostrata dall’artista, maturata in anni di esperienze in contesti diversi.

In occasione della giornata conclusiva, una folta delegazione del Liceo Classico Galluppi di Catanzaro (scuola impegnata da anni nei laboratori di Amica Sofia), accompagnata dalle proff. Katiuscia Matteo e Pompea Zampetti, e del Liceo artistico Fiorentino di Lamezia Terme (nell’ambito del pcto avviato con l’associazione Kairòs), con i proff. Antonella Rotundo e Giuseppe Nisticò, ha potuto conoscere la realtà di Camini, dialogare con la comunità ed assistere alla presentazione conclusiva che ha visto protagoniste le stesse donne coinvolte nella realizzazione di un’opera collettiva che diverrà testimonianza itinerante di un grande desiderio condiviso di pace e solidarietà.

Inoltre sono intervenuti il sindaco Pino Alfarano, il presidente di Amica Sofia, Massimo Iiritano, Rosario Zurzolo e Giusy Carnà, rispettivamente presidente e coordinatrice della Eurocoop “Jungi Mundu”, e la curatrice Lara Caccia. Particolare attenzione si è data alle testimonianze di Douaa Alokla e Arezo Rashidi, Alois Arruzza, allieva dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, e Helena Gualtieri, studentessa del Galluppi, che hanno partecipato attivamente alla residenza.

Il lavoro, progettato e avviato durante la settimana della residenza, è ora affidato alle cure delle maestranze artigiane e degli operatori coinvolti, Milena Montagnese, Caterina Niutta, Giuliano Jenco, Hussein Shabbar, per essere poi presentato a fine maggio a conclusione di questo ciclo di laboratori. Inoltre, è possibile visitare una mostra personale di Virginia Ryan allestita nel borgo di Camini. (rrc)

A Camini al via la residenza/laboratorio “Filoxenìa”

Dal 20 al 24 febbraio, a Camini, prende il via la residenza/laboratorio Filoxenìa con Virgilia Ryan, artista internazionale di origine australiana, che ha vissuto per molti anni nel Sud Africa. L’artista ha, inoltre, lavorato ed organizzato dei laboratori d’arte con gli adulti ospiti nei centri di accoglienza dell’Umbria ed ha partecipato la scorsa estate al Festival della Riconoscenza di Badolato. Si tratta della seconda edizione di “Filoxenìa: Dall’integrazione all’interazione – Laboratorio di dialogo interculturale e interreligioso”.

Il progetto, a cura del prof. Massimo Iiritano (Unical/amica Sofia) e della prof.ssa Lara Caccia (Aba Catanzaro), è promosso e organizzato da “Amica Sofia”, Eurocoop Jungi Mundu e Visioni Mediterranee, con il patrocinio del Comune di Camini e dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, in collaborazione con le cattedre di Filosofia politica dell’Università della Calabria e dell’Università di Urbino (proff. Giuseppe Cantarano e Sergio Domenico Scalzo), Euricse – Università di Trento (prof.ssa Giulia Galera).

φιλοξενία – FiloXenia: il significato della parola ci parla del dovere di ospitalità, amicizia, cura, accoglienza, rispetto. Si tratta di una delle più belle eredità della Magna Graecia, che è ancora oggi uno dei principi etici fondamentali del mondo “civile”.

Filo, nel progetto, ha un doppio senso, poiché si lavorerà con i fili ed i tessuti (ma anche il disegno e forse la parola scritta). Attraverso un confronto dialogico, nello stile dei laboratori di Amica Sofia, si proporrà ai partecipanti un incontro “con le parole” e il disegno (semplice carta bianca e pennelli o matite) per conoscerci e parlare intorno alla tema dell’ospitalità, dei legami, delle storie personali e del bisogno primario di ogni essere umano/a di una sosta, un’abitazione, un riparo. Parleremmo del significato della tenda come (piccolo) padiglione trasportabile, come ricovero dei soldati negli accampamenti, da gente in situazioni di estrema come rifugiati e vittimi di guerre, tempeste, alluvioni, o dai turisti nei campeggi. Che cosa significa “casa”? Ognuno sarà invitato a rispondere anche con scritti, a descrivere un’idea personale di “essere a casa”. Che significa ospitalità? Nel caso di Camini, come è stata attivata l’accoglienza e il senso di “essere arrivati a casa”?

L’idea di promuovere uno spazio permanente di dialogo e di confronto tra le diverse comunità, culture e tradizioni presenti a Camini, nasce da una necessità condivisa con i diretti interessati in occasione dei tanti incontri proposti negli anni scorsi. Il laboratorio, grazie al patrocinio delle Università e dei docenti coinvolti, vuole essere un luogo in cui sperimentare processi reali di integrazione e di ricerca, che vadano al di là delle semplici logiche di “inclusione” tendendo piuttosto a immaginare spazi nuovi di accoglienza, che possano allargare i nostri ristretti orizzonti di precomprensione.

Il punto di partenza è l’ascolto attivo delle storie, delle tradizioni, delle credenze di ognuno, che con il supporto delle Università (ricercatori, studenti, dottorati), dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dei ragazzi del Liceo Classico Galluppi e del Liceo Artistico Fiorentino (PCTO) e insieme agli artisti coinvolti, diventeranno oggetto di narrazione e documentazione.

Il percorso avviato già lo scorso anno con diverse esperienze laboratoriali, tra filosofia dialogica, narrazione e scrittura, di cui si parlerà nel prossimo numero della rivista Amica Sofia Magazine, prosegue quindi con un progetto di residenze d’artista che coinvolgeranno attivamente gli ospiti della comunità. L’artista sarà ospitato per una settimana a Camini, e durante questo soggiorno creerà un’opera, un oggetto o un documento video-fotografico nel corso di una serie di laboratori con gli adulti o con i ragazzi, a seconda delle esigenze della cooperativa o dell’artista, presso i luoghi di lavoro della Cooperativa.

In questo modo si vuole da una parte proporre dei linguaggi nuovi per comunicare e condividere alcune esperienze sugli argomenti dell’accoglienza e dell’inclusione sociale con la popolazione tutta della città, dall’altro creare un prodotto che possa divenire un’esclusiva della cooperativa, da riprodurre in serie o vendere come gadget.

A questo primo appuntamento con Virginia Ryan, seguirà nel mese di aprile una residenza/laboratorio con Mounir Derbal, giovane regista appena vincitore del premio Premio Gianandrea Mutti (XII ed.), promosso da Fondazione Pianoterra Onlus insieme ad Associazione Amici di Giana, Fondazione Cineteca di Bologna e Archivio delle Memorie Migranti (AMM). Laureato a Londra in Digital Film Production alla Ravensbourne University, ha inoltre lavorato con piccole e grandi produzioni, tra cui quella del Pinocchio di Matteo Garrone. (rrc)

A Camini la scuola multiculturale

«A Camini la scuola, dall’infanzia alla primaria, è, ormai da anni, anche il luogo della multiculturalità, un valore aggiunto, una dimensione in più che aiuta a crescere e a formarsi bambini e ragazzi di diverse parti del mondo», hanno dichiarato Rosario Zurzolo e Giusy Carnà, rispettivamente presidente e coordinatrice della Eurocoop Jundi Mundu.

La Cooperativa di servizi sociali, infatti, nel borgo locrideo gestisce ormai da anni i progetti d’accoglienza con cui il paese ha trovato nuova vita, dopo lo spopolamento dovuto alle continue migrazioni all’estero.

«Proprio grazie all’ambiente multietnico, frequentando la scuola di Camini – hanno aggiunto – si dà l’opportunità ai bambini caminesi e immigrati di proseguire i loro percorsi di apprendimento anche al pomeriggio, con attività sportive, corsi di danza e kung-fu, laboratori creativi di arte e ceramica, organizzati dalla nostra cooperativa».

Il progetto di danza per bambini e ragazzi dai 6 anni in su, alla presenza di due insegnanti di danza sociale e moderna, accresce la preziosa esperienza del gruppo, sviluppando abilità, tra “affinità” e “differenze” che hanno un unico volto, quello della reciprocità, dello scambio e del dialogo. La scuola di Kung Fu educa a una disciplina che coniuga la bellezza del movimento con la marzialità per affrontare un percorso di studio motorio ed emozionale tutti insieme, in piena sintonia, divertendosi, imparando a seguire lo stesso ritmo, le stesse regole, e sviluppando lo spirito di condivisione attraverso esercizi di coordinazione, equilibrio e concentrazione tipici di questa affascinante disciplina.

Con il laboratorio di arte e riciclo i ragazzi apprendono come trasformare, riadattare, dare nuova vita a ciò che sembra inutile, traendo dai più svariati materiali pezzi nuovi e unici, nel rispetto dell’ambiente. Nel laboratorio di ceramica, grazie alla tradizione caminese nel settore, è possibile scoprire la storia locale e le antiche tecniche di lavorazione, l’uso del tornio e le varie fasi di cottura e pittura. 

Per i piccolissimi, a Camini, c’è il laboratorio d’infanzia “I colori del mondo” che favorisce l’incontro e la socializzazione tra i bambini in età prescolare attraverso linguaggi universali come la manualità, la fantasia e l’immaginazione.

Una ricca offerta formativa che trova un altro tassello importante nella creazione della “Fattoria didattica”, dove bambini, ragazzi e adulti si ritrovano insieme a condividere uno spazio educativo dedicato alla sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e degli animali, oltre ad apprendere la coltivazione e la lavorazione dei prodotti della terra.

«La multiculturalità è il futuro del mondo. Siamo tutti popoli in movimento, in cammino, per vari motivi; la società che ci attende, in quanto composita e multi-etnica, quindi, ha una marcia in più per lo sviluppo e l’armonia del vivere sociale – hanno concluso Rosario Zurzolo e Giusy Carnà –. La scuola rappresenta un fondamentale presidio di formazione, per questo abbiamo scelto di portare sul territorio un’offerta educativa che possa dare il massimo alla naturale tendenza a conoscersi e socializzare dei bambini. Perché tutto ciò, come dicevamo, è un valore aggiunto per la loro vita professionale e sociale da adulti». (rrc)