Russo (Cisl Calabria): Presidente Mattarella, attenzione alla mancanza e precarietà del lavoro

Il segretario generale di Cisl Calabria Tonino Russo ha voluto esprimere al Presidente della Repubblica il suo ringraziamento per aver scelto la Calabria per l’inaugurazione del nuovo anno scolastico.

«La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi presso l’Istituto Nautico di Pizzo Calabro per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2021/2022 – ha affermato Tonino Russo, Segretario generale della Cisl Calabrese – è senza dubbio un segno di grande attenzione da parte del Capo dello Stato e del Governo per la nostra regione e per i giovani. Al Presidente Mattarella e al Ministro Bianchi va, dunque, il ringraziamento per la loro vicinanza alla Calabria e alle sue strutture formative, che costituiscono un vero presidio di cultura, di socialità e di speranza per il nostro territorio.

Si tratta – prosegue Tonino Russo – di un evento molto significativo per una regione che vede ogni anno migliaia di giovani costretti a lasciare la loro terra per costruire altrove il proprio futuro.  Riteniamo, perciò, importante sottolineare proprio in questa circostanza che la mancanza e la precarietà del lavoro restano i primi nemici da battere e che le scelte sull’utilizzo delle risorse del PNRR costituiscono un’irripetibile occasione per avviare percorsi virtuosi di sviluppo finalizzati alla crescita.

Anche nel convegno organizzato dalla Cisl nel luglio scorso a Lamezia su “Lavoro – Sviluppo – Legalità. La sfida del PNRR per i giovani e la Calabria”, è emerso con forza che i giovani calabresi non chiedono sussidi, ma lavoro, un lavoro in cui le loro competenze ed esperienze si possano esprimere in modo costruttivo per sé e per gli altri, all’interno di un progetto complessivo di rilancio. Riteniamo, dunque – conclude il Segretario generale della Cisl regionale –, che la visita del Presidente Mattarella e del Ministro Bianchi colga in pieno questa esigenza e che possa contribuire in modo decisivo ad orientare le decisioni dei diversi livelli di governo del Paese in vista della sfida costituita dall’impiego dei fondi del Next Generation Eu, che è, non dimentichiamolo, il “piano per le generazioni dell’Europa che verrà”». (rp)

Lunedì i candidati alle regionali si confrontano con Cgil, Cisl e Uil Calabria

La Calabria di Domani è il titolo del confronto in programma lunedì 20 settembre, a Lamezia Terme, al Grand Hotel Centrale, alle 15, tra i candidati alla presidenza della Regione Calabria e Cgil, CgilUil Calabria.

Al tavolo di confronto, dunque, Roberto Occhiuto, Amalia Bruni, Luigi De Magistris e Mario Oliverio ed i Segretari generali di Cgil, Angelo Sposato; Cisl, Tonino Russo e Uil Calabria, Santo Biondo, che discuteranno dalle proposte individuate già dalla piattaforma unitaria del 1° maggio a una concreta soluzione per far ripartire la Calabria.

«Lo scorso Primo maggio – hanno spiegato Sposato, Russo e Biondo – unitariamente, Cgil, Cisl e Uil hanno presentato un documento approfondito, aperto ed inclusivo su quello che serve alla Calabria per agganciare il treno della ripartenza. Su quello che necessita a questa regione per avere un mondo del lavoro giusto, rispettoso delle leggi, dove il precariato e la prevaricazione non trovino casa. Su questo atto concreto, ad oggi, non si sono registrati riscontri dal parte del mondo politico».

«La Calabria – hanno spiegato ancora – si appresta alle urne per il rinnovo inatteso del Consiglio regionale in un contesto difficile, contrassegnato dalla contingente crescita dei contagi da Covid-19, dalla prolungata sofferenza del sistema sanitario regionale, dall’elevato tasso di disoccupazione e, nell’imminente futuro, con la ripartenza in sicurezza della scuola, la programmazione degli interventi sostenuti finanziariamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, soprattutto, con la necessaria riprogrammazione dei fondi europei, operazione indispensabile quest’ultima per evitare di vanificare gli sforzi del passato e perdere definitivamente l’ingente dote messa a disposizione dall’Europa per la ricostruzione e il rilancio di questa terra». (rrm)

 

Intesa provinciale tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per contrastare l’epidemia

Il presidente di Confindustria CosenzaFortunato Amarelli, il presidente di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante ed i segretari provinciali di CGIL Cosenza, Umberto CalabroneCGIL Pollino Sibaritide Tirreno, Giuseppe Guido, CISL CosenzaGiuseppe Lavia UIL CosenzaRoberto Castagna, hanno sottoscritto una intesa provinciale per contrastare l’epidemia e favorire la ripartenza.

«Nessuno può permettersi il lusso di nuove fermate a causa di un aumento dell’andamento dei contagi. Una paventata ondata pandemica in autunno, con le conseguenti misure di contenimento, finirebbe in maniera inevitabile con il soffocare sul nascere la ripresa in atto che vede l’Italia tra i Paesi con le migliori performance, al punto da poter prevedere stime di crescita al rialzo» hanno detto congiuntamente Amarelli, Perciaccante, Calabrone, Guido, Lavia e Castagna.

«Per un territorio come il nostro – hanno spiegato – strutturalmente in ritardo di sviluppo ed ulteriormente martoriato dagli effetti del Covid, tanto per quanto attiene agli aspetti sociali che economici, è indispensabile agganciare con efficacia la ripartenza dell’economia provando a mettere in atto iniziative virtuose capaci di innescare effetti moltiplicatori solidi e dal respiro lungo restituendo fiducia ai cittadini, alle imprese ed ai nostri giovani disorientati verso le prospettive di un futuro che appare incerto e di difficile lettura. Se questo deve costituire un impegno collettivo e condiviso per ognuno, diventa un dovere etico per quanti rivestono ruoli di rappresentanza ed ancora di più per chi è chiamato ad amministrare e governare la cosa pubblica».

«È in questo contesto – hanno continuato i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil ed i presidenti di Confindustria Cosenza ed Ance Cosenza – che è maturata questa nostra iniziativa che, in via preliminare, intende rivolgere un appello alle lavoratrici, ai lavoratori, agli imprenditori ed ai cittadini perché si possa completare al più presto la campagna vaccinale che resta, al momento, l’arma più efficace per contrastare l’epidemia e consentire un graduale quanto rapido ritorno alla normalità. Nel ruolo di organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e degli interessi dei lavoratori, intendiamo alzare l’ideale asticella di quella doverosa assunzione di responsabilità che l’attuale e difficile situazione complessiva impone a tutti i livelli».

In Calabria è solo il 60% circa della popolazione ad avere completato il ciclo vaccinale. Ad oggi, purtroppo, il 18% degli over 50 è senza alcuna dose di vaccino, contro un dato medio nazionale che è pari al 13%.
«Una nuova forte accelerazione della ripresa dei contagi – hanno dichiarato Amarelli, Perciaccante, Calabrone, Guido, Lavia e Castagna – è da scongiurare con forza e determinazione perché rappresenterebbe il principale ostacolo al percorso di rilancio auspicato, sia in termini economici che relazionali e sociali».

«Occorre, dunque – hanno proseguito – compiere ogni sforzo per evitare il rischio di nuove restrizioni che possano fermare la ripresa e la crescita di un territorio che ha voglia e necessità di ripartire per recuperare un deficit di sviluppo acuitosi negli anni».

«Dalla nostra parte – hanno continuato – profonderemo ogni sforzo per contribuire a raggiungere questi obiettivi di sviluppo anche attraverso la formulazione di una serie di proposte e misure concrete da sottoporre alle principali amministrazioni pubbliche ed agli enti preposti del territorio della provincia di Cosenza».

«Per garantire omogeneità e più immediata fattibilità – hanno spiegato – le stesse saranno riconducibili alle 6 aree di intervento del Pnrr (Transizione verde, Trasformazione digitale, Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, Coesione sociale e territoriale, Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani) che, in uno con i fondi POR e le ulteriori risorse ordinarie, rappresentano una grande occasione per colmare i deficit territoriali».

«Il focus – hanno spiegato ancora – riguarderà gli ambiti della digitalizzazione, dell’innovazione, della competitività, della cultura e del turismo; quello afferente la rivoluzione verde e la transizione ecologica, la materia delle infrastrutture per una mobilità sostenibile; l’inclusione sociale; la sanità».

«La sfida riguarda tutti – hanno concluso – forze politiche, sociali e culturali. I deficit strutturali della provincia di Cosenza si curano con la creazione di occasioni di lavoro, con il sostegno al tessuto produttivo, con un recupero di visione ed efficacia delle politiche da mettere in atto e di efficienza della macchina amministrativa e burocratica. Ci aspettano mesi decisivi perché sono in gioco la salute e la qualità della vita di ciascuno come precondizione per un utilizzo pieno delle risorse che saranno rese disponibili dai citati piani europei determinanti a dare qualità, durata e spinta alla ripresa auspicata e mai come questa volta veramente a portata di mano». (rcs)

SBARRA: IL CORAGGIO DEL MEZZOGIORNO
PER RISCATTARE LO SVILUPPO CALABRESE

di LUIGI SBARRA – Unitariamente a Siderno, nel cuore della Locride, a rinnovare l’impegno coerente di Cgil, Cisl, Uil sulle tante criticità dell’estremo Sud della nostra penisola, a sostenere la voglia di riscatto della comunità calabrese che non vuole perdere le opportunità del Recovery Fund e dei piani di sviluppo e crescita previsti dal Governo.

È stato un segnale importante, fortemente sostenuto dalla Cisl, l’approvazione dell’emendamento al decreto Semplificazioni che ‘blinda’ il capitolo Mezzogiorno nel Pnrr prevedendo che il 40% delle risorse, anche nei bandi, sia indirizzato al Sud. Avviare il motore sociale e produttivo delle nostre zone deboli significa, infatti, far ripartire l’intero Paese: un obiettivo che riguarda tutti e che deve vedere ogni soggetto sociale e istituzionale coinvolto nel cantiere dello sviluppo. Quello che serve ora è una attivazione rapida ed efficace degli investimenti pubblici, con un controllo stringente su crono-programmi, trasparenza, legalità, qualità e stabilità del lavoro.

La ripartenza economica e sociale attraverso un vero governo della transizione digitale, ambientale, energetica va concertata, anche e soprattutto al Sud, per garantire il pieno utilizzo delle risorse senza la polverizzazione dei progetti, per assicurare tempi certi di realizzazione, buona qualità della spesa e condizioni chiare che leghino le dotazioni finanziarie a forti incrementi occupazionali.

Questo è per la Cisl un punto centrale. È ora di smetterla con gli incentivi a pioggia per imprese che non si impegnano a investire nel Sud, ad assumere a tempo pieno giovani, donne, disoccupati meridionali. Basta con le multinazionali che una volta incassati benefici fiscali e benefit, scappano via, come sta facendo in maniera inaccettabile la Whirpool a Napoli che, senza vergogna, rompe i patti e si defila in cerca di paradisi fiscali e di purgatori contrattuali, dove applicare il peggior dumping salariale, senza alcun rispetto per la dignità delle persone.

Il Mezzogiorno, con i sui gap infrastrutturali, con l’aumento della povertà, con le tante famiglie monoreddito, intercetta e amplifica tutte le criticità economiche, sanitarie e sociali. Riscattare il Sud alla crescita, alla coesione significa da sempre, e in questo momento più che mai, realizzare la migliore politica di sviluppo per tutto il Paese. Ma, questo processo di ricostruzione, ha bisogno di riforme concrete per cambiare la pubblica amministrazione, velocizzare i tempi della giustizia, tagliare le tasse a chi investe stabilmente nel sud, puntare ad un grande piano per la formazione delle nuove competenze. Solo agendo con determinazione su questi fronti, solo facendo vera convergenza, potremo raggiungere i livelli di crescita auspicati dal Governo nei prossimi anni.

Dalla nostra abbiamo due opportunità straordinarie. La prima: un’Europa che finalmente parla il linguaggio della solidarietà e della coesione. Il Recovery Plan guarda al Sud del continente ed il nostro meridione è la punta di lancia di questa sfida comunitaria. La seconda occasione è la “pax politica”, che assicura al Parlamento e al Governo Draghi una stabilità essenziale per le riforme. L’auspicio è che questa coesione duri e sappia agganciarsi stabilmente alla progettualità sociale, attraverso un nuovo patto ed una vera politica di concertazione che metta in priorità la ripartenza delle realtà deboli. 

In quest’ottica, la Calabria è la quintessenza della questione meridionale, e dunque il distillato di tutte le problematiche nazionali. Lavoro, sanità, infrastrutture, politiche industriali, povertà, legalità: non c’è voce che non trovi in questi territori le ferite più profonde. Sono nodi da sciogliere insieme, all’interno di un Patto per la Calabria che muova un pezzo importante del Next Generation Italia sul territorio, per sbloccare infrastrutture e investimenti produttivi, politiche sociali e occupazionali, fiscalità di sviluppo e strategie industriali.

Vanno riscattate le aree interne, rilanciata la portualità e le reti viarie, avviato un grande piano per il risanamento idrogeologico. E, poi, bisogna sbloccare le assunzioni pubbliche, stabilizzare il precariato storico, ammodernare le scuole, gli ospedali ed i servizi pubblici, con una guerra ad ogni forma di criminalità e malaffare. Questo serve alla Calabria e al Sud. Bisogna estendere il perimetro delle responsabilità e pretendere dalle amministrazioni regionali e locali il massimo della trasparenza, della rapidità decisionale, della competenza.

Lo diremo con forza a Siderno: il Mezzogiorno è il terreno dove si combatte una battaglia morale ed economica che non possiamo perdere. Il costo sarebbe altissimo, da ogni punto di vista. Fallire significherebbe marginalizzare un terzo della popolazione, cristallizzare un’economia perpetua della sopravvivenza e “meridionalizzare” l’intero Paese, condannandolo a bassi tassi di crescita e sviluppo. Tutto questo il sindacato non può permetterlo. Per questo siamo mobilitati, in Calabria e nel resto del Paese. Va aperta una stagione di riforme e di investimenti che non lasci indietro nessuno e punti ad unire il Paese con il protagonismo dei lavoratori. 

Luigi Sbarra è Segretario Generale Cisl.

Il testo è la lettera che il segretario della Cisl ha inviato al Direttore del Quotidiano Del Sud / L’Altravoce dell’Italia Roberto Napoletano, in occasione della manifestazione di Siderno.

[Courtesy Il Quotidiano del Sud]

All’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil a Siderno arriva il plauso da destra

Un plauso, per l’iniziativa dei sindacati – e la presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio LandiniLuigi SbarraPierpaolo Bombardieri, arriva da Cambiamo! La Calabria e dal consigliere regionale Giacomo Crinò, che hanno accolto con positività l’intenzione di ripartire proprio dalla Locride per discutere di lavoro nel post pandemia, «ma sicuramente anche dei problemi locali che affliggono il nostro territorio».

«Questa iniziativa del sindacato è, pertanto, un’occasione per lo sviluppo che dobbiamo sostenere con forza» ha dichiarato il consigliere regionale Giacomo Crinò, aggiungendo che «a noi altri che siamo impegnati nelle Istituzioni, chiediamo per primi passione, sacrificio, senso di responsabilità. La condanna ad un territorio così bello è cento volte ingiusta. Contano l’attenzione, la fiducia, le relazioni. Il sindacato batte un colpo e tutti dobbiamo ascoltare».

«La fiducia che saremo capaci di generare – ha concluso – servirà a tutto il circuito istituzionale. I risultati nel campo delle libertà, del lavoro, della tutela della salute, delle infrastrutture danno dignità alle comunità ed umanizzano una politica che ha tanto da recuperare. Crediamoci per davvero».

Di «giornata importante per l’intera Locride», ne ha parlato Francesco Meduri, responsabile organizzazione e Sviluppo Territoriale di Cambiamo! Calabria, che ha ribadito che «occorre sollecitare un sistema virtuoso che conduca, soprattutto, in Calabria dalla formazione all’ingresso nel mercato del lavoro, valorizzando le competenze e riconoscendo la funzione formativa svolta anche dalle imprese. Occorrono nuove regole che garantiscano i diritti di lavoratori, determinando una soglia di salario minimo, che riducano drasticamente il cuneo fiscale e che prevedano forme di flessibilità contrattuale più rispondenti alle esigenze dei diversi settori». 

«A fronte degli interventi normativi degli ultimi anni – ha proseguito il Responsabile Organizzativo regionale – che, introducendo al tempo stesso eccessiva rigidità e un’eccessiva surrettizia “liquidità” contrattuale, hanno causato l’impennata della inoccupazione, la risposta non può essere il finanziamento dell’assistenzialismo “modello reddito di cittadinanza. Deve piuttosto consistere nel recupero di un sistema virtuoso che premi la produttività e lasci spazio, in un quadro di regole condivise, alla compartecipazione intra-aziendale e alla contrattazione decentrata, che consenta di adeguare i rapporti lavorativi ai contesti geografici, sociali e produttivi, incentivando la ripresa dei livelli occupazionali.  Va perseguito inoltre un sistema che favorisca un effettivo rispetto delle pari opportunità: pari accesso, pari dignità, pari condizioni salariali e forme adeguate di conciliazione fra lavoro e famiglia».

«La pandemia – ha concluso Meduri – sia anche l’occasione per uscire progressivamente da questo torpore che da decenni ci affligge.   Prendiamo come esempio le eccellenze del territorio e lavoriamo per farle diventare parte integrante di un progetto che possa nel tempo affermarsi come un Modello Locride per competenze ed efficienze.  Questo territorio e l’intera Calabria hanno bisogno di raccontare al resto d’Italia e al mondo il loro immenso patrimonio in tutti i settori». (rrc)

Nella Locride i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil

Oggi, lunedì 26 luglio, a distanza di due anni, nella Locride torneranno i segretari generali di Cgil, CislUil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Una presenza, quella dei segretari, che per Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, che rappresenta un «segnale di forte attenzione del sindacato confederale nazionale verso la Calabria».

«Con Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri – ha detto Sposato – proveremo a mettere nuovamente al centro dell’attenzione nazionale i problemi del Sud, della nostra Regione, del lavoro, della salute, della legalità, del territorio. Una fase difficile per la Calabria che vive la più grave crisi economica, sociale, politica, dalla nascita del regionalismo».

«La Calabria si cura con il lavoro e con l’impegno collettivo» ha concluso. (rrc)

Salvatore Mancuso segretario generale dell’Ust Cisl Magna Graecia

Prestigioso incarico per Salvatore Mancuso, che è il nuovo segretario generale dell’Ust Cisl Magna Graecia, succedendo a Tonino Russo.

L’elezione è avvenuta nel corso del Consiglio generale, che si è svolto nella nuova sede Cisl di Vibo Valentia, e che ha visto le conclusioni del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Presenti altri dirigenti nazionali dell’organizzazione sindacale: i Segretari generali Onofrio Rota (FAI CISL), Enzo Pelle (FILCA CISL), Amedeo Testa (FLAEI CISL), il Coordinatore FIRST CISL, Emilio Verrengia, il vicepresidente del Fondo Artigianato Paolo Tramonti, la Presidente di “Famiglie in rete CISL”, Rosetta Raso. I lavori sono stati presieduti da Domenico Zannino, Segretario Generale FNP CISL Magna Graecia.

«Siamo qui oggi – ha detto Russo, dopo aver ringraziato Consiglio Generale, Comitato esecutivo e delegati per la collaborazione ricevuta nello svolgimento dell’incarico affidatogli il 3 dicembre 2019 , in una fase storica fondamentale per il Paese, per la Calabria e per questa struttura territoriale. Nei mesi bui della pandemia, la Cisl c’è stata. Sempre. Dimostrando di essere forza vitale del Paese, grazie al lavoro svolto innanzitutto a livello nazionale da Annamaria Furlan, alla quale va la nostra gratitudine, e dall’amico Luigi Sbarra, chiamato quattro mesi fa a guidare la nostra organizzazione».

«Per uscire dall’emergenza, per invertire le dinamiche economiche – ha detto tra l’altro Russo – occorre programmare gli interventi, sbloccare le risorse, realizzare le opere ferme. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve essere un cantiere che punti a obiettivi strategici condivisi che si chiamano occupazione e coesione, crescita, competitività e innovazione, resilienza e partecipazione. Bisogna non rassegnarsi e provare a fermare la deriva. Per questo la Cisl propone un patto sociale che tenga insieme tutti in un’alleanza per lo sviluppo».

Nel corso della sua relazione, Tonino Russo si è soffermato sulle priorità per la regione e per la sua Area Centrale: l’esigenza di lavoro dignitoso e regolare, il diritto ad una sanità normale e alla fruizione dei Lea, infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali, ciclo integrato delle acque, ciclo dei rifiuti, bonifiche, Contratto Istituzionale di Sviluppo Mare pulito, interventi sulla depurazione che aiutino il territorio a valorizzare le sue straordinarie potenzialità in termini turistici.

«L’Area Centrale della Calabria – ha concluso il Segretario Generale di Cisl Calabria – può essere motore di sviluppo per tutto il Paese. Serve uno sforzo comune per valorizzarne le risorse. Ripartiamo da queste proposte, ripartiamo da Vibo Capitale del Libro».

Alla relazione di apertura è seguito un dibattito molto partecipato in cui sono stati condivisi e rilanciati i temi messi sul tappeto dal Segretario regionale Russo. Subito dopo si è proceduto all’elezione del nuovo Segretario Generale.

Anche il neoeletto Salvatore Mancuso ha ripreso i temi della discussione, ringraziando Luigi Sbarra per la sua presenza, Tonino Russo per il lavoro svolto con passione per l’Ust in una fase difficile e tutti i delegati per la fiducia in lui riposta per l’opportunità offertagli di impegnarsi sindacalmente in un’area di grande importanza strategica come quella dell’Ust Magna Graecia. Mancuso ha sottolineato il suo forte legame con le tre realtà provinciali che costituiscono l’Unità Sindacale Territoriale, la sua intenzione di agire in continuità con il percorso avviato durante la reggenza di Tonino Russo, in ascolto di tutti. 

«Dobbiamo vincolare le risorse del Pnnr ad aumenti occupazionali netti, soprattutto nel Mezzogiorno, all’applicazione dei contratti, alla salute e la sicurezza nei siti produttivi, alla legalità, alla esaltazione del valore adattivo della contrattazione», ha detto il segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, concludendo il Consiglio Generale della Cisl Magna Grecia.

«Dopo l’accordo importante che abbiamo firmato con Governo ed imprese – ha aggiunto – per scongiurare decine di migliaia di licenziamenti, ora bisogna fare uno sforzo collettivo e concentrarsi subito sul tema del lavoro, degli investimenti, della formazione, delle nuove competenze, del futuro del Mezzogiorno. Basta parlare solo di licenziamenti. Disponiamo oggi di leve e opportunità capaci di raccogliere la sfida della ripartenza: tra Pnrr, nuova programmazione dei fondi strutturali, Fondo Sviluppo Coesione e React Eu abbiamo sul tappeto qualcosa come 202 miliardi da utilizzare entro il 2027 per il solo Mezzogiorno».

«Le risorse non mancano – ha proseguito –. Ma perché non restino tali bisogna costruire Patti locali per lo sviluppo ben raccordati a una visione nazionale e coerenti con le direttrici di sostenibilità indicate dall’Europa. Come abbiamo fatto negli anni Novanta nella stagione della programmazione negoziata, che diede vita a un grande “risveglio” meridionale e a “stelle del Sud” come l’area portuale di Gioia Tauro, la Fiat di Melfi, il polo dell’elettronica a Catania».

«Ripartiamo da quel modello di sviluppo concertato sia a livello nazionale, sia a livello territoriale – ha sottolineato il leader Cisl –. Dobbiamo aprire nelle prossime settimane un “Cantiere Italia” che metta al centro buona occupazione stabile e qualificata, il rilancio degli investimenti pubblici e privati, la sicurezza nei luoghi di lavoro, il contrasto allo sfruttamento e al caporalato, la coesione sociale e territoriale. Bisogna unire il Paese, contestare le disuguaglianze, combattere la povertà, puntare decisamente all’innovazione e alla sostenibilità. Superare i divari infrastrutturali, sociali, tecnologici e industriali, rilanciando sanità, scuola, pubblico impiego, stabilizzando il precariato e sbloccando le assunzioni. Per questo è indispensabile una svolta concertata nella governance del Pnrr. Le Parti sociali devono entrare concretamente nel monitoraggio su crono-programmi e per garantire tempi certi di realizzazione, legalità e trasparenza, buone flessibilità che accelerino i cantieri facendo progredire anche la qualità del lavoro».

Sbarra ha ringraziato nel suo intervento Tonino Russo che ha guidato come reggente l’importante struttura della Cisl Magna Graecia in questi mesi difficili di crisi pandemica, in cui l’azione coordinata delle strutture confederali, delle Federazioni, della rete dei servizi, è stata indispensabile per migliaia di lavoratrici e lavoratori, giovani e anziani, pensionati e famiglie che hanno trovato nella comunità della Cisl e nelle persone che la animano un riferimento solido e quotidiano, capace anche di compensare le gravi mancanze dei servizi pubblici».

Il leader Cisl si è poi complimentato ed ha augurato un buon lavoro a Salvatore Mancuso, eletto nuovo Segretario Generale della Cisl Magna Grecia, insieme a Marina Marino e Luigi Tallarico componenti della sua segreteria.

«Mancuso – ha concluso – è un dirigente sindacale di grande esperienza e competenza che conosce bene i problemi ed anche le opportunità di questo territorio. Sono certo che farà un ottimo lavoro, con grande umiltà, coesione e spirito di servizio». (rvv)

Lavoro, sviluppo e legalità, parole chiave per lo sviluppo della Calabria

Lavoro, sviluppo e legalità sono tre parole chiave da cui si deve partire per il rilancio della Calabria, e anche il tema su cui si sono confrontati il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando; il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ha concluso i lavori; il Presidente di Unioncamere Calabria, Klaus Algieri; il Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, Mons. Vincenzo Bertolone; l’assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente, Sergio De Caprio; il Presidente di Unindustria Calabria, Aldo FerraraAlessia Morello, del Liceo “Campanella” di Lamezia, che si è fatta portavoce degli studenti.

Un incontro fortemente voluto dall’organizzazione sindacale come occasione pubblica di riflessione e di proposta, di rilancio di temi importanti e di impegno per la fase della ripartenza, «con grandi opportunità di crescita che non devono andare perdute, per il bene delle giovani generazioni».

«Non siamo qui per rivendicazioni dal sapore localistico», ha detto  Tonino Russo, segretario generale Cisl Calabria: «Il Paese cresce insieme. Puntare alla modernizzazione della Calabria accresce la competitività dell’intera Italia. È una consapevolezza che costituisce il cuore di battaglie che portiamo avanti con ragione, convinzione e passione. Voglio ricordare qui – ha proseguito il Segretario della Cisl regionale la grande manifestazione nazionale del 22 giugno 2019 a Reggio Calabria, in cui, a cinquant’anni dall’ultima iniziativa nazionale in quella città, i sindacati confederali hanno chiesto al Governo scelte efficaci per la crescita del Paese a partire dal Sud, investimenti per rafforzare l’unità e la coesione, superando uno squilibrio non più sostenibile né tanto meno giustificabile. Siamo a pochi giorni dalla mobilitazione che ha visto Cgil, Cisl e Uil, il 26 giugno, in piazza a Torino, Firenze e Bari, su lavoro e sicurezza nei luoghi di lavoro, sul confronto con le parti sociali nelle scelte del Governo che riguardano il futuro del Paese, sulla concertazione come metodo che garantisce condivisione e coesione sociale. E il 26 luglio i tre Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil saranno a Siderno per rivendicare, a partire dalla Calabria, il diritto di ogni persona, famiglia, comunità di fare parte a pieno titolo di un Paese che vuole crescere; la scelta di territori che non chiedono assistenzialismo, ma vogliono essere costruttori del proprio futuro».

Russo ha, infine, sottolineato la necessità di «un grande patto sociale per il Paese, per il Sud e per la Calabria, costruito sul dialogo tra Governo, istituzioni territoriali, politica, parti sociali, aziende, terzo settore, volontariato, comunità educative per individuare priorità e scelte e condotto con la consapevolezza che la barca va governata insieme per restituire alle generazioni future giovani le risorse che stiamo prendendo in prestito da loro».

Per Klaus Algieri, il confronto proposto dalla Cisl è molto utile e di alto livello. Abbiamo una responsabilità enorme, ha sottolineato, verso i giovani. Sul Pnrr è importante il ruolo dei corpi intermedi perché i cittadini non si sentano soli: al Sud va il 40% delle risorse, che vanno ben impiegate. Per questo i corpi intermedi devono parlarsi di più, progettare il futuro, cogliere il momento del cambiamento che non può essere ignorato. Abbiamo bisogno di infrastrutture, collegamenti veloci, digitale. Abbiamo l’opportunità di incidere maggiormente sui processi di sviluppo nella misura in cui siamo insieme.

Il presidente della Conferenza Episcopale Calabra, Mons. Vincenzo Bertolone ha ricordato il «dialogo proficuo» con i tre Segretari regionali dei sindacati confederali sui temi del lavoro e dello sviluppo. Non è il tempo delle contrapposizioni, ha evidenziato: siamo in una fase in cui l’Italia deve dare il meglio di sé e ognuno ha il proprio compito. In particolare, Mons. Bertolone (postulatore della causa di beatificazione di Rosario Livatino) si è soffermato sul tema della legalità in un territorio in cui lo strapotere delle mafie è evidente e straripante. In tempo di ripartenza e di Pnrr, ha detto, l’esigenza di giustizia, nelle sue varie forme, è un tema da non dimenticare perché rappresenta anche un’emergenza culturale. La sola risposta repressiva infatti non basta: occorre debellare il lavoro nero, educare, formare, intervenire per prevenire, applicare equamente le regole della convivenza, contrastare la mafiosità diffusa, dare a tutti opportunità di crescita.

«La quotidianità – ha aggiunto – è il luogo in cui costruire giustizia e pace, scongiurando il fatalismo che fa ritenere inutili le scelte di campo e il lottare contro la rassegnazione, rimarcando che l’appartenenza alla criminalità non è titolo di vanto, ma di disonore. Formare coscienze è un compito per la Chiesa e per tutta la società. Alla politica chiediamo anche una legge incisiva contro la corruzione e la concussione. Insieme tutti dobbiamo passare dalla denuncia alla proposta, invitare ad andare oltre, testimoniare – come hanno fatto martiri come Livatino e don Puglisi – che si può guardare avanti con speranza».

Il presidente Ferrara ha sostenuto la necessità di intervenire sulle debolezze della Calabria: «occorrono, infatti, riforme in settori che rappresentano un collo di bottiglia capace di strozzare ogni possibilità di crescita. Riforme che facciano sprigionare la capacità competitiva della Calabria. La riforma della P.A., che deve avere personale adeguato e competente, disboscamento normativo, assunzione di giovani, trasformazione digitale. La riforma fiscale: non una semplice rimodulazione delle aliquote, ma decontribuzione, snellimento della burocrazia fiscale, regime dei controlli. Riforma della giustizia, soprattutto di quella amministrativa, per avere la certezza di quanto durano i procedimenti».

«Occorrono – ha detto ancora Ferrara – politiche attive del lavoro, infrastrutture, mobilità delle persone, delle merci, dei dati. Un grande piano di incentivazione perché gli imprenditori possano creare opportunità, attraendo investimenti, mettendo a sistema i il ciclo dei rifiuti e delle acque. Abbiamo criticità, ha concluso il Presidente di Unindustria Calabria, ma anche opportunità per cambiare il corso della storia per un futuro evoluto che faccia restare i giovani in questa terra».

«Il Pnrr – ha detto Alessia Morello – offre l’opportunità di intervenire su opportunità formative che guardino al futuro, a partire dalle competenze digitali. Per Alessia Morello, bisogna evitare errori del passato, lentezze, incapacità di decidere, soprattutto sul piano regionale. Due domande in conclusione: verso cosa devono puntare i giovani calabresi? Le opportunità sono uguali a quelle dei giovani del Nord?».

L’assessore De Caprio, ha sottolineato tre scelte strategiche operate dalla Regione: «diventare comunità calabresi energetiche rinnovabili chiedendo che dal Recovery plan siano destinate risorse per i territori, per realizzare reti energetiche, per digitalizzare l’illuminazione pubblica di tutti i comuni della Calabria. Saranno poste, ha proseguito, le fondamenta per le smart city e in modo che siano gestite dai calabresi, dai sindaci, dalle scuole».

«La Regione – ha aggiunto – ha chiesto anche di poter attuare i contratti di costa, di fiume e di lago, per accordi negoziati sui territori, per promuovere il turismo naturalistico e speleologico e la qualità dei territori. C’è l’impegno per un problema importante come la separazione delle acque bianche dalle acque nere con la costruzione dei depuratori. Bisogna anche puntare su strutture pubbliche per la riscossione dei tributi sui rifiuti e sull’acqua, passaggio fondamentale per mettere a regime il sistema».

«La capacità di costruire politiche attive, la possibilità di costruire politiche industriali, la qualità del lavoro. Si tengono insieme con il metodo del dialogo sociale perché la fatica nel prendere una decisione viene ripagata dalla qualità di quella decisione» sono i tre fattori determinanti nella sfida del Pnrr, secondo il ministro Orlando, che ha spiegato come «il Governo ha selezionato gli obiettivi per dare di più a chi ne ha bisogno».

«Perciò ha scelto strumenti che vanno in questa direzione, come il blocco dei licenziamenti» ha detto Orlando, aggiungendo che «si sta cercando di fare il possibile per utilizzare al meglio gli ammortizzatori esistenti, in modo da arrivare al licenziamento solo come ultima ratio. Bisognerà spalmare gli interventi su un arco temporale che consenta di attutire e recuperare gli effetti perversi della crisi. Con questo spirito devono essere affrontate tutte le riforme. Dunque, ammortizzatori sociali per tutte le categorie, utilizzare cig e naspi per politiche attive e formazione, riprofilazione delle professionalità dei lavoratori, facendo sì che i provvedimenti siano collegati dalle grandi transizioni ecologica e digitale e alle politiche attive. Difendere il lavoro oggi significa infatti, per il Ministro Orlando, attrezzarsi per il cambiamento e l’aspetto della formazione sarà fondamentale».

Concludendo i lavori, il segretario generale Sbarra ha sottolineato con forza che la priorità più grande sono i giovani, le ragazze e i ragazzi della Calabria, con le loro aspettative che hanno il diritto di esistere e di essere realizzate nella loro terra.

«I giovani devono pretendere quello che è loro – ha detto Sbarra – opporsi al sopruso, sentirsi protagonisti, impegnarsi nel sociale e nella politica. La Cisl è disponibile ad incrociare i loro sogni e ad accoglierli per costruire insieme il futuro della Calabria, del Mezzogiorno e del Paese».

Sbarra ha poi evidenziato che «i temi della crescita, del lavoro, dell’istruzione, della legalità si intrecciano in modo indistricabile, soprattutto in questa terra, dove l’assenza di sviluppo e di occupazione rafforza in modo devastante la capacità della criminalità di condizionare ogni articolazione della vita sociale. Legalità e regolazione efficace delle attività economiche sono elementi fondamentali di un “Sistema Paese” in grado di favorire imprenditorialità e creare lavoro». 

Per Sbarra, il primo terreno su cui colpire le organizzazioni mafiose è quello economico spezzando le intermediazioni criminali, garantendo servizi e diritti di cittadinanza a tutti, italiani e migranti; proseguendo sulla strada della confisca delle aziende infiltrate, dei beni immobili e dei patrimoni frutto dei narcotraffici e delle attività legate al gioco d’azzardo, all’usura, alla gestione dei rifiuti, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, agli appalti. 

«Gli investimenti sulle infrastrutture sono decisivi, ma – ha ammonito il Segretario generale della Cisl – attenzione ad abbassare il livello di sicurezza, di trasparenza e di controllo, come ad esempio si è fatto in passato favorendo la logica del massimo ribasso o innalzando la quota dei subappalti. Allo stesso modo la guardia va tenuta alta, in tempo di Covid, di crisi di liquidità delle imprese, di risorse che arriveranno grazie al Recovery Plan, di vaccini da distribuire a tutta la popolazione. Per spezzare la catena circolare che lega criminalità e sottosviluppo non c’è che una via: lavorare insieme, fare sistema per affrancare le persone dalla paura e dal bisogno. Combattere le disparità sociali e territoriali. Realizzare infrastrutture materiali, digitali e sociali. Controllare il buon utilizzo di ogni euro erogato, seguendone passaggi e traiettorie. Investire su sanità, scuola e pubblico impiego». 

E su tutto, ha detto ancora il Segretario generale della Cisl, la risposta decisiva: lavoro, lavoro, e ancora lavoro. Che vuol dire creare buona occupazione, soprattutto giovanile e femminile, nuove politiche industriali. Fiscalità di vantaggio. Contrasto del precariato e di ogni forma di sfruttamento. E poi protezioni sociali universali, con ammortizzatori sociali rivolti a tutti e collegati a politiche attive e generative che forniscano formazione, riqualificazione, accompagnamento nel mercato del lavoro. Ridare prospettiva e speranza alle centinaia di migliaia di giovani, studenti, lavoratori, professionisti, che ogni anno lasciano il Sud.

Ma lavoro, infrastrutture, scuola e servizi hanno tutti un fattore comune, ha rimarcato: quello degli investimenti che vanno sbloccati al posto dei licenziamenti, che devono aprire i cantieri, puntare alla manutenzione del territorio, ricollegare al Paese e all’Europa le aree isolate e interne, valorizzandone l’immenso potenziale sociale e produttivo. Molto dipenderà da come si coglierà l’occasione del Piano di ripartenza e resilienza

Per Sbarra serve un nuovo Patto sociale, una mobilitazione di tutte le intelligenze collettive che sostenga la ripresa produttiva e la ripartenza sociale, trasformando il Mezzogiorno in motore trainante del Paese, partendo dalla più strategica delle risorse: i giovani.

«Lo dobbiamo fare insieme – ha concluso il Segretario generale della Cisl –, per garantire lo sviluppo e per dare compimento a un percorso di coesione ancora non concluso, a 160 anni dall’Unità d’Italia». (rcz)

L’orgoglio della Calabria per la nomina di Sbarra alla guida della Cisl

Grande orgoglio è stato espresso da personalità, istituzioni ed Enti, per la nomina del reggino Luigi Sbarra a segretario nazionale della Cisl.

«La Cisl calabrese – ha dichiarato il Segretario regionale, Tonino Russo –  è orgogliosa ed entusiasta per l’elezione all’unanimità di Gigi Sbarra a Segretario generale del sindacato da parte del Consiglio Confederale, ai cui lavori sto partecipando con la delegazione della nostra regione».

«Ad Annamaria Furlan – ha aggiunto – va un ringraziamento affettuoso e pieno di stima per il suo impegno instancabile, in cui ha tra l’altro sempre dimostrato grande attenzione e sensibilità verso il Sud e la Calabria. La sua guida autorevole e appassionata ha reso più forte e trasparente la Cisl che ora continua ad essere in mani sicure. Gigi Sbarra, calabrese doc, ha iniziato la sua esperienza sindacale sostenendo le lotte dei braccianti della locride, conquistando giorno dopo giorno la fiducia dei compagni di viaggio della nostra regione e di tutta l’Italia per la chiarezza degli obiettivi, l’incisività della sua azione, la lucidità dei suoi interventi».

«Il nuovo Segretario generale – ha proseguito Russo – saprà portare avanti con determinazione le ragioni della Cisl in questa fase che costituisce un difficile tornante della storia del Paese, la tappa di montagna più impegnativa a causa della pandemia e dei suoi effetti devastanti sulla vita delle persone, sull’economia e sul lavoro. L’auspicio è che il nuovo Governo affronti le emergenze e programmi la ripartenza: dal piano vaccinale, al contrasto all’emergenza sanitaria, al Recovery Plan, al blocco dei licenziamenti, agli ammortizzatori sociali, alla scuola, alla riorganizzazione della Sanità, ai ristori. Tante le questioni e le urgenze da affrontare, tanti i ritardi da recuperare. Sul tappeto restano le nostre proposte, i temi che abbiamo portato e continueremo a portare in piazza e sui tavoli del confronto per dare “futuro al lavoro”, per unire il Paese ripartendo dal Mezzogiorno».

«Continueremo con Gigi Sbarra – ha concluso Russo – un percorso che condividiamo da molti anni per una Cisl sempre più unita nel servizio alle lavoratrici e ai lavoratori, alle famiglie, ai giovani, ai pensionati, attenta ad andare al cuore dei problemi in Calabria e in tutta l’Italia».

«È motivo d’orgoglio avere un calabrese, un reggino, alla guida della Cisl nazionale. Piglio deciso, grande determinazione e visione del futuro ne fanno l’uomo giusto al posto giusto» ha dichiarato Marcello Anastasi, consigliere regionale di Io Resto in Calabria.

«L’elezione di Luigi Sbarra a segretario generale della Cisl – ha aggiunto – è il giusto coronamento di un percorso di impegno che lo ha visto in questi anni sempre ed intensamente al fianco dei lavoratori ed a sostegno della ‘causa’ del lavoro che garantisce a tutti condizioni di dignità e serenità».

«Sono certo che da questa nuova prestigiosa postazione – ha concluso Marcello Anastasi – Luigi Sbarra saprà dare un valido e fattivo contributo nelle grandi battaglie sindacali a difesa di diritti fondamentali e per la ricostruzione economica del Paese con uno sguardo attento anche al Mezzogiorno ed alla Calabria».

«Il Partito democratico della Calabria augura buon lavoro a Gigi Sbarra, scelto all’unanimità come segretario nazionale della Cisl. Un incarico prestigioso per un uomo del sud, un calabrese che saprà sicuramente lavorare per rimettere al centro dell’azione politica e sindacale quello straordinario strumento che è la concertazione» ha dichiarato il commissario regionale del PD della Calabria, Stefano Graziano, aggiungendo che «viviamo una crisi economica e sociale fortissima e credo ci sia ancor di più bisogno di un sindacato forte e credibile anche per rilanciare la Calabria e tutto il Mezzogiorno».

«Buon lavoro al nuovo Segretario Generale della Cisl Nazionale, Luigi Sbarra – ha scritto su Twitter la deputata del Movimento 5 Stelle e sottosegretaria al Sud e Coesione Sociale, Dalila Nesci –.  Sicura che in questo complicato momento storico, collaboreremo per lavorare alla ricostruzione dell’Italia partendo da Sud. Ringrazio Annamaria Furlan per il lavoro svolto».

«Grazie ad Annamaria Furlan e auguri di buon lavoro al nuovo Segretario della Cisl Nazionale, Luigi Sbarra. Calabrese, con una grande esperienza caratterizzata da tante battaglie a sostegno dei lavoratori, in particolare in difesa dei braccianti agricoli, Sbarra sarà una guida sicura per il sindacato» ha scritto su Twitter il senatore di Italia VivaErnesto Magorno.

«Buon lavoro al nostro concittadino Luigi Sbarra, da ieri al timone della Cisl» ha scritto la deputata di Forza Italia Maria Tripodi. 

«Secondo calabrese dopo Bombardieri – ha aggiunto – alla guida di un Sindacato Confederale Nazionale. La Calabria è fatta anche di uomini così, che dedicano la propria vita a tutela dei lavoratori».

Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, ha sottolineato che «la nomina di Sbarra rappresenta anche un riconoscimento alla centralità del settore agricolo nel quale il neo responsabile sindacale ha maturato un’esperienza importante alla guida della Fai Cisl nei vari livelli sindacali» e ha rivolto al neo segretario «i nostri migliori auguri in un momento drammatico per le imprese e per il lavoro che richiede l’impegno e la collaborazione delle parti sociali più rappresentative».

«L’emergenza Covid – ha concluso Aceto – ha evidenziato la strategicità del cibo e, con essa, quella del lavoro nelle campagne per garantire l’approvvigionamento alimentare dei cittadini». (rrm)

 

Oggi il reggino Luigi Sbarra diventa Segretario Generale della Cisl

Stamattina, 3 marzo, il reggino Luigi Sbarra diventa ufficialmente Segretario Generale della Cisl. Raccoglie il testimone di Annamaria Furlan che ha voluto anticipare la fine del suo mandato. È motivo di grande orgoglio per i calabresi che vedono un altro conterraneo al vertice della confederazione sindacale (alla Uil c’è Pier Paolo Bombardieri, di Marina di Gioiosa Ionica), a guidare il secondo sindacato italiano con oltre quattro milioni di lavoratori iscritti. Al Palazzo dei Congressi di Roma ci sarà il passaggio delle consegne: Sbarra è stato il braccio destro della Furlan e appare l’uomo giusto al posto giusto, nella sfida che il lavoro, a fronte della pandemia, rappresenta per il Paese.

La Furlan era stata eletta segretaria, la prima volta nel 2014 e riconfermata nel 2017. Sbarra ha iniziato la sua esperienza sindacale a Locri, come operatore territoriale Fisba Cisl, la Federazione dei braccianti agricoli. Nel 1984 ha perfezionato la propria formazione partecipando al corso lungo per dirigenti del Centro Studi Cisl di Taranto. L’anno successivo viene eletto Segretario Generale della Fisba di Locri. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl del Comprensorio Locrideo per poi diventare Segretario Generale della Provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000. In quell’anno arriva al vertice della Cisl Calabria, ruolo che ricopre fino al dicembre 2009, quando è chiamato a Roma per far parte della Segreteria Confederale Nazionale. Nell’aprile 2016 è eletto Segretario Generale della Fai Cisl Nazionale. Il 28 marzo 2018 è eletto dal Consiglio Generale Segretario Generale Aggiunto della Cisl Nazionale. Nato nel 1960 a Pazzano, in provincia di Reggio Calabria, è sposato, ha due figli. (rrm)