Occhiuto incontra i segretari generali di Cisl, Cgil e Uil a Roma: Focus su infrastrutture, Statale 106 e Porto di Gioia Tauro

È un incontro importante, se non fondamentale, quello che si sta svolgendo a Roma, nella sede della Regione Calabria, tra il presidente Roberto Occhiuto, e i segretari nazionali di CgilCislUil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, e Pierpaolo Bombardieri e i segretari generali regionali dei tre sindacati, Angelo Sposato, Tonino Russo, e Santo Biondo.

Si tratta, infatti, della prima volta in cui è stato avviato un confronto tra la Regione e le confederazioni nazionali, che si sta concentrando su infrastrutture, rifacimento della Strada Statale 106 e Porto di Gioia Tauro.

«Sin dall’inizio del mio mandato – ha ricordato Occhiuto – ma anche durante la campagna elettorale, ho fatto del dialogo e del confronto costante con le associazioni di categoria, con i corpi intermedi e con i sindacati, un metodo di lavoro che mi ha accompagnato in questi primi quasi sei mesi di governo».

«Sono molto soddisfatto del rapporto che si è venuto a creare con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – ha proseguito – che ho incontrato già in diverse occasioni e con i quali ho condiviso provvedimenti e iniziative. Ovviamente non la vediamo sempre allo stesso modo – io ho il colpito di governare una Regione, loro quello di rappresentare le istanze dei propri iscritti -, ma la nostra collaborazione ha certamente prodotto frutti positivi per la Calabria. Per questa ragione ho deciso di allargare il raggio d’azione del confronto, volendo coinvolgere i segretari generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil su alcune tematiche chiave che oltre ad essere fondamentali per il nostro territorio, rappresentano vere e proprie emergenze nazionali. Con Landini, Sbarra e Bombardieri vorrò parlare principalmente di due argomenti».

«Il primo – ha spiegato – riguarda gli investimenti in infrastrutture che lo Stato deve fare sulla Calabria, in modo particolare sulla Strada Statale Jonica: sul rifacimento e sull’ampliamento della Ss106 c’è già stato un voto unitario da parte di tutte le forze politiche in Consiglio regionale, ma è utile che su questa battaglia ci sia anche la convergenza delle forze sociali, e dunque del sindacato».

«Il secondo punto decisivo, invece – ha concluso – riguarda le azioni da mettere in atto per lo sviluppo del porto di Gioia Tauro, con annessa Zona economica speciale: una opportunità per il nostro territorio e per l’intero Paese. Mi auguro, su questi temi, di avere al mio fianco il sindacato, regionale e nazionale. La Calabria è pronta a rinascere, vuole ripartire sfruttando gli investimenti e le opportunità che arriveranno dal Pnrr, ma per farlo davvero ha bisogno della compartecipazione di tutte le energie positive del Paese». (rrm)

Cisl, Anteas e Anolf Calabria lanciano raccolta indumenti e generi alimentari per famiglie e persone ucraine

Cisl, AnteasAnolf Calabria hanno promosso una raccolta di indumenti per bambini, donne, uomini e di generi alimentari a lunga conservazione destinati alle persone e le famiglie ucraine che giungono in Calabria, che saranno consegnati alle Comunità e centri di accoglienza.

Chi vorrà aderire all’iniziativa, potrà portarli nella sede CISL più vicina.

Per coloro che volessero contribuire con una donazione in denaro al sostegno della popolazione ucraina, si informa che la CISL nazionale ha aperto un apposito conto corrente con intestazione “Cisl fondo solidarietà per ucraina” – Iban: it64m0103003201000004444436 – Banca: Monte dei Paschi di Siena – Causale: donazione. (rrm)

«ESSERCI PER CAMBIARE», LA RICETTA CISL
UN PATTO SULLA CALABRIA PER RIPARTIRE

Infrastrutture, lavoro, sanità e politiche per la rinascita di nuove imprese. È da queste «grandi questioni» che la Calabria deve ripartire e, per farlo, serve costruire una intesa, un «grande patto» che permetta di superare le emergenze storiche della nostra regione.

Emergenze che non si possono più rimandare, e che sono ben conosciute e su cui si è dibattuto molto, ma che Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha ribadito nel corso del XII Congresso della Cisl Calabria, in corso a Lamezia Terme.

«Esserci per cambiare» è il claim del XIII congresso regionale della Cisl. Un manifesto vero e proprio che vuole indicare la ferma volontà, da parte del sindacato, di esserci per «dare dignità al alvoro», «Esserci per lo sviluppo della nostra regione», Esserci «per il futuro dei giovani».

«C’è il Pnrr, ci sono opportunità e risorse anche da altre fonti di finanziamento nazionale» ha spiegato, entrando nel merito delle questioni sulle quali porre l’accento: «C’è il tema delle infrastrutture, quindi potenziare la rete infrastrutturale calabrese, penso alla Ss 106, alla linea ferroviaria ionica e a un intervento sull’alta velocità, ma c’è da investire anche sui porti, gli aeroporti, l’intermodalità, con un grande intervento che metta in sicurezza il nostro territorio».

«Secondo tema – ha detto ancora Sbarra – bisogna stabilizzare il precariato storico. Si tratta di decine e decine di migliaia di giovani e donne che da lungo tempo aspettano interventi per stabilizzare e qualificare il lavoro. Dobbiamo intervenire sulla sanità – prosegue il leader della Cisl – perché è necessario un grande, potente investimento sulla medicina territoriale e di prossimità e poi dobbiamo fare politiche per attrarre investimenti».

«Siamo in una grande area industriale centrale della Calabria – ha osservato, riferendosi alla piana di Lamezia Terme – penso anche a Gioia Tauro. Dobbiamo fare politiche di vera attrazione di investimenti, negoziando una fiscalità dedicata, che incoraggi lo spostamento e la localizzazione di imprese in Calabria e nel Mezzogiorno, semplificare la pubblica amministrazione e fare un grande intervento per la legalità e la sicurezza».

Sbarra ha conclude ribadendo che «sono queste le condizioni che oggi ci portano a rilanciare la necessità di un grande patto sulla Calabria».

Di Patto sulla Calabria, se ne è discusso a lungo e, soprattutto, se è stata ribadita la necessità fin dal primo giorno di insediamento del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, dal segretario della Cisl Calabria, Tonino Russo, che ha evidenziato come tale Patto debba essere costruito sul dialogo tra Governo, Regione, istituzioni territoriali, politica, parti sociali, aziende, terzo settore, volontariato, comunità educative per individuare priorità e scelte, per fare fronte comune contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia e nella società. Ora è più che mai tempo di costruire questo cammino, con l’impegno di tutti».

Per il presidente Occhiuto, presente al Congresso, tuttavia non serve solo «il dialogo, ma un tavolo di lavoro aperto e operativo sui temi più urgenti», in quanto «la svolta deve esserci col contributo di tutti, non si può governare senza l’apporto dei corpi sociali. Tra le mille emergenze l’elemento di maggior positività che ho riscontrato è nella qualità della rappresentanza sindacale».

«Grazie al loro contributo – ha continuato il Governatore – abbiamo portato a soluzione diversi problemi – rimarca Occhiuto e cita la vicenda dei lavoratori Lsu e Lpu – in particolare la Cisl ha dimostrato una grande apertura di credito nei confronti del governo regionale, e io sono impegnato a non deluderla». S

«Molti si aspettavano un presidente che avrebbe fatto solo ricognizione dei problemi e, invece – ha spiegato – ho subito messo mano alle questioni irrisolte trovando soluzioni, nella sanità stiamo ricostruendo l’organizzazione e stiamo aprendo ospedali, oltre al fatto che stiamo investendo nella programmazione di tutto il sistema».

«Anche grazie ai suggerimenti della Cisl – ha riferito il Governatore – abbiamo agito su un tema che ci era stato sottoposto in campagna elettorale e abbiamo ottenuto dei risultati chiedendo al governo nazionale di intervenire. Abbiamo raggiunto degli obiettivi sui limiti ai vincoli delle assunzioni e ulteriormente importanti sonoi fondi di 10 milioni di euro all’anno che stanzierà il governo per comprimere il bacino del precariato e assumere nuovi dipendenti nella struttura burocratica nella nostra regione».

«Ho già previsto – ha spiegato Occhiuto – che le selezioni non prevedano prove orali, perché in questa che si insidia “l’intermediazione politico burocratica”. Ho chiesto alla giunta di mantenere un rapporto attivo con la Cisl attiva una cabina di regia per programmare insieme gli investimenti Pnrr».

E poi, il Governatore ha chiesto al Governo di intervenire in merito allo smantellamento della Tim, che per Occhiuto è impensabile dato che «siamo impegnati nella digitalizzazione del Paese». (rrm)

Venerdì l’iniziativa pubblica di Cgil Area Vasta, Cisl Magna Graecia e Uil sulla sicurezza sui luoghi di lavoro

Venerdì 25 febbraio, alle 10, nella Casa della Cultura del Palazzo della Provincia di Catanzaro, l’iniziativa di Cgil Area Vasta Cz, Kr, Vv, Cisl Magna Graecia e Uil sul tema “Un impegno comune per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro”, le cui conclusioni saranno affidate dal segretario nazionale Slc-Cgil, Riccardo Saccone.

«L’appuntamento di venerdì 25 febbraio arriva a conclusione della settimana di iniziative e assemblee nei luoghi di lavoro organizzata dalle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil per fermare le morti sul lavoro», ha spiegato il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.

«Davanti ai continui infortuni – ha spiegato – che hanno stroncato le vite di uomini e donne, spesso anche molto giovani, usciti di casa per guadagnarsi il pane o per imparare un mestiere che di fatto sono morti di lavoro, servono provvedimenti concreti, norme rigide in grado di fermare quella che si configura come una vera e propria strage».

«Migliorare e potenziare i controlli, garantire una formazione specifica, agli studenti, ai tutor e ai dipendenti già presenti in azienda con linee guida condivise su come operare in queste situazioni, sono solo alcune delle misure da attuare per dare risposte concrete in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro», ha aggiunto il segretario generale Scalese. 

«Nel corso di questa settimana ne abbiamo discusso e ne discuteremo ancora a lungo nelle assemblee con i lavoratori e le lavoratrici organizzate dalle federazioni di categoria, ma venerdì 25 febbraio alle ore 10.00 a Catanzaro –ha concluso Scalese – avremo modo di allargare la partecipazione, il dibattito e quindi la sintesi per produrre idee e una progettualità concreta da promuovere ai livelli istituzionali in grado di trasformare le proposte in azioni». (rcz)

Sciopero, Sbarra (Cisl): Non è scelta giusta, serve protagonismo del lavoro attraverso il dialogo sociale

Il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, ha ribadito che «lo sciopero generale è lo strumento sbagliato, perché radicalizza il conflitto in una fase in cui serve coesione ed è incomprensibile di fronte alle positive evoluzioni che abbiamo conquistato in Manovra e le solide interlocuzioni avviate con il Governo».

Il leader della Cisl, intervenuto in una iniziativa del sindacato a Lamezia Terme, ha ricordato che «il Paese è impegnato in una difficile ripresa, nel mezzo di una pandemia che rialza la testa. Bisogna remare tutti nella stessa direzione e realizzare le riforme con il protagonismo delle parti sociali».

«Bisogna – ha rimarcato – continuare a percorrere la via del dialogo sociale, migliorare ulteriormente il provvedimento nell’iter parlamentare, avanzare dentro e fuori il perimetro della Manovra, su scuola, lavoro stabile per giovani e donne, potenziamento del fondo caro bollette, investimenti e Mezzogiorno. Le riforme di fisco e pensioni, sulle quali cui il governo si è impegnato a lavorare di concerto con il sindacato, vanno avviate e accelerate e l’agenda pubblica aggiornata alle priorità emergenti».

«La road map del 2022 è fitta – ha proseguito – contrasto all’inflazione, ripartenza salariale e politica dei redditi; politiche attive e formazione, nuovi rapporti sociali e industriali partecipativi; dell’integrazione sociale e geografica; governance concertata degli investimenti e dei progetti del Pnrr. Temi che vanno declinati in un Progetto Paese organico, a cui noi vogliamo dare la forma di un grande Patto sociale tra governo, sistema delle imprese e sindacato e dare vita a un modello nuovo di economia sociale che metta al centro il lavoro, la crescita, la coesione del Paese». (rcz)

Russo (Cisl Calabria): Presidente Mattarella, attenzione alla mancanza e precarietà del lavoro

Il segretario generale di Cisl Calabria Tonino Russo ha voluto esprimere al Presidente della Repubblica il suo ringraziamento per aver scelto la Calabria per l’inaugurazione del nuovo anno scolastico.

«La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi presso l’Istituto Nautico di Pizzo Calabro per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2021/2022 – ha affermato Tonino Russo, Segretario generale della Cisl Calabrese – è senza dubbio un segno di grande attenzione da parte del Capo dello Stato e del Governo per la nostra regione e per i giovani. Al Presidente Mattarella e al Ministro Bianchi va, dunque, il ringraziamento per la loro vicinanza alla Calabria e alle sue strutture formative, che costituiscono un vero presidio di cultura, di socialità e di speranza per il nostro territorio.

Si tratta – prosegue Tonino Russo – di un evento molto significativo per una regione che vede ogni anno migliaia di giovani costretti a lasciare la loro terra per costruire altrove il proprio futuro.  Riteniamo, perciò, importante sottolineare proprio in questa circostanza che la mancanza e la precarietà del lavoro restano i primi nemici da battere e che le scelte sull’utilizzo delle risorse del PNRR costituiscono un’irripetibile occasione per avviare percorsi virtuosi di sviluppo finalizzati alla crescita.

Anche nel convegno organizzato dalla Cisl nel luglio scorso a Lamezia su “Lavoro – Sviluppo – Legalità. La sfida del PNRR per i giovani e la Calabria”, è emerso con forza che i giovani calabresi non chiedono sussidi, ma lavoro, un lavoro in cui le loro competenze ed esperienze si possano esprimere in modo costruttivo per sé e per gli altri, all’interno di un progetto complessivo di rilancio. Riteniamo, dunque – conclude il Segretario generale della Cisl regionale –, che la visita del Presidente Mattarella e del Ministro Bianchi colga in pieno questa esigenza e che possa contribuire in modo decisivo ad orientare le decisioni dei diversi livelli di governo del Paese in vista della sfida costituita dall’impiego dei fondi del Next Generation Eu, che è, non dimentichiamolo, il “piano per le generazioni dell’Europa che verrà”». (rp)

Lunedì i candidati alle regionali si confrontano con Cgil, Cisl e Uil Calabria

La Calabria di Domani è il titolo del confronto in programma lunedì 20 settembre, a Lamezia Terme, al Grand Hotel Centrale, alle 15, tra i candidati alla presidenza della Regione Calabria e Cgil, CgilUil Calabria.

Al tavolo di confronto, dunque, Roberto Occhiuto, Amalia Bruni, Luigi De Magistris e Mario Oliverio ed i Segretari generali di Cgil, Angelo Sposato; Cisl, Tonino Russo e Uil Calabria, Santo Biondo, che discuteranno dalle proposte individuate già dalla piattaforma unitaria del 1° maggio a una concreta soluzione per far ripartire la Calabria.

«Lo scorso Primo maggio – hanno spiegato Sposato, Russo e Biondo – unitariamente, Cgil, Cisl e Uil hanno presentato un documento approfondito, aperto ed inclusivo su quello che serve alla Calabria per agganciare il treno della ripartenza. Su quello che necessita a questa regione per avere un mondo del lavoro giusto, rispettoso delle leggi, dove il precariato e la prevaricazione non trovino casa. Su questo atto concreto, ad oggi, non si sono registrati riscontri dal parte del mondo politico».

«La Calabria – hanno spiegato ancora – si appresta alle urne per il rinnovo inatteso del Consiglio regionale in un contesto difficile, contrassegnato dalla contingente crescita dei contagi da Covid-19, dalla prolungata sofferenza del sistema sanitario regionale, dall’elevato tasso di disoccupazione e, nell’imminente futuro, con la ripartenza in sicurezza della scuola, la programmazione degli interventi sostenuti finanziariamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, soprattutto, con la necessaria riprogrammazione dei fondi europei, operazione indispensabile quest’ultima per evitare di vanificare gli sforzi del passato e perdere definitivamente l’ingente dote messa a disposizione dall’Europa per la ricostruzione e il rilancio di questa terra». (rrm)

 

Intesa provinciale tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per contrastare l’epidemia

Il presidente di Confindustria CosenzaFortunato Amarelli, il presidente di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante ed i segretari provinciali di CGIL Cosenza, Umberto CalabroneCGIL Pollino Sibaritide Tirreno, Giuseppe Guido, CISL CosenzaGiuseppe Lavia UIL CosenzaRoberto Castagna, hanno sottoscritto una intesa provinciale per contrastare l’epidemia e favorire la ripartenza.

«Nessuno può permettersi il lusso di nuove fermate a causa di un aumento dell’andamento dei contagi. Una paventata ondata pandemica in autunno, con le conseguenti misure di contenimento, finirebbe in maniera inevitabile con il soffocare sul nascere la ripresa in atto che vede l’Italia tra i Paesi con le migliori performance, al punto da poter prevedere stime di crescita al rialzo» hanno detto congiuntamente Amarelli, Perciaccante, Calabrone, Guido, Lavia e Castagna.

«Per un territorio come il nostro – hanno spiegato – strutturalmente in ritardo di sviluppo ed ulteriormente martoriato dagli effetti del Covid, tanto per quanto attiene agli aspetti sociali che economici, è indispensabile agganciare con efficacia la ripartenza dell’economia provando a mettere in atto iniziative virtuose capaci di innescare effetti moltiplicatori solidi e dal respiro lungo restituendo fiducia ai cittadini, alle imprese ed ai nostri giovani disorientati verso le prospettive di un futuro che appare incerto e di difficile lettura. Se questo deve costituire un impegno collettivo e condiviso per ognuno, diventa un dovere etico per quanti rivestono ruoli di rappresentanza ed ancora di più per chi è chiamato ad amministrare e governare la cosa pubblica».

«È in questo contesto – hanno continuato i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil ed i presidenti di Confindustria Cosenza ed Ance Cosenza – che è maturata questa nostra iniziativa che, in via preliminare, intende rivolgere un appello alle lavoratrici, ai lavoratori, agli imprenditori ed ai cittadini perché si possa completare al più presto la campagna vaccinale che resta, al momento, l’arma più efficace per contrastare l’epidemia e consentire un graduale quanto rapido ritorno alla normalità. Nel ruolo di organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e degli interessi dei lavoratori, intendiamo alzare l’ideale asticella di quella doverosa assunzione di responsabilità che l’attuale e difficile situazione complessiva impone a tutti i livelli».

In Calabria è solo il 60% circa della popolazione ad avere completato il ciclo vaccinale. Ad oggi, purtroppo, il 18% degli over 50 è senza alcuna dose di vaccino, contro un dato medio nazionale che è pari al 13%.
«Una nuova forte accelerazione della ripresa dei contagi – hanno dichiarato Amarelli, Perciaccante, Calabrone, Guido, Lavia e Castagna – è da scongiurare con forza e determinazione perché rappresenterebbe il principale ostacolo al percorso di rilancio auspicato, sia in termini economici che relazionali e sociali».

«Occorre, dunque – hanno proseguito – compiere ogni sforzo per evitare il rischio di nuove restrizioni che possano fermare la ripresa e la crescita di un territorio che ha voglia e necessità di ripartire per recuperare un deficit di sviluppo acuitosi negli anni».

«Dalla nostra parte – hanno continuato – profonderemo ogni sforzo per contribuire a raggiungere questi obiettivi di sviluppo anche attraverso la formulazione di una serie di proposte e misure concrete da sottoporre alle principali amministrazioni pubbliche ed agli enti preposti del territorio della provincia di Cosenza».

«Per garantire omogeneità e più immediata fattibilità – hanno spiegato – le stesse saranno riconducibili alle 6 aree di intervento del Pnrr (Transizione verde, Trasformazione digitale, Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, Coesione sociale e territoriale, Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani) che, in uno con i fondi POR e le ulteriori risorse ordinarie, rappresentano una grande occasione per colmare i deficit territoriali».

«Il focus – hanno spiegato ancora – riguarderà gli ambiti della digitalizzazione, dell’innovazione, della competitività, della cultura e del turismo; quello afferente la rivoluzione verde e la transizione ecologica, la materia delle infrastrutture per una mobilità sostenibile; l’inclusione sociale; la sanità».

«La sfida riguarda tutti – hanno concluso – forze politiche, sociali e culturali. I deficit strutturali della provincia di Cosenza si curano con la creazione di occasioni di lavoro, con il sostegno al tessuto produttivo, con un recupero di visione ed efficacia delle politiche da mettere in atto e di efficienza della macchina amministrativa e burocratica. Ci aspettano mesi decisivi perché sono in gioco la salute e la qualità della vita di ciascuno come precondizione per un utilizzo pieno delle risorse che saranno rese disponibili dai citati piani europei determinanti a dare qualità, durata e spinta alla ripresa auspicata e mai come questa volta veramente a portata di mano». (rcs)

SBARRA: IL CORAGGIO DEL MEZZOGIORNO
PER RISCATTARE LO SVILUPPO CALABRESE

di LUIGI SBARRA – Unitariamente a Siderno, nel cuore della Locride, a rinnovare l’impegno coerente di Cgil, Cisl, Uil sulle tante criticità dell’estremo Sud della nostra penisola, a sostenere la voglia di riscatto della comunità calabrese che non vuole perdere le opportunità del Recovery Fund e dei piani di sviluppo e crescita previsti dal Governo.

È stato un segnale importante, fortemente sostenuto dalla Cisl, l’approvazione dell’emendamento al decreto Semplificazioni che ‘blinda’ il capitolo Mezzogiorno nel Pnrr prevedendo che il 40% delle risorse, anche nei bandi, sia indirizzato al Sud. Avviare il motore sociale e produttivo delle nostre zone deboli significa, infatti, far ripartire l’intero Paese: un obiettivo che riguarda tutti e che deve vedere ogni soggetto sociale e istituzionale coinvolto nel cantiere dello sviluppo. Quello che serve ora è una attivazione rapida ed efficace degli investimenti pubblici, con un controllo stringente su crono-programmi, trasparenza, legalità, qualità e stabilità del lavoro.

La ripartenza economica e sociale attraverso un vero governo della transizione digitale, ambientale, energetica va concertata, anche e soprattutto al Sud, per garantire il pieno utilizzo delle risorse senza la polverizzazione dei progetti, per assicurare tempi certi di realizzazione, buona qualità della spesa e condizioni chiare che leghino le dotazioni finanziarie a forti incrementi occupazionali.

Questo è per la Cisl un punto centrale. È ora di smetterla con gli incentivi a pioggia per imprese che non si impegnano a investire nel Sud, ad assumere a tempo pieno giovani, donne, disoccupati meridionali. Basta con le multinazionali che una volta incassati benefici fiscali e benefit, scappano via, come sta facendo in maniera inaccettabile la Whirpool a Napoli che, senza vergogna, rompe i patti e si defila in cerca di paradisi fiscali e di purgatori contrattuali, dove applicare il peggior dumping salariale, senza alcun rispetto per la dignità delle persone.

Il Mezzogiorno, con i sui gap infrastrutturali, con l’aumento della povertà, con le tante famiglie monoreddito, intercetta e amplifica tutte le criticità economiche, sanitarie e sociali. Riscattare il Sud alla crescita, alla coesione significa da sempre, e in questo momento più che mai, realizzare la migliore politica di sviluppo per tutto il Paese. Ma, questo processo di ricostruzione, ha bisogno di riforme concrete per cambiare la pubblica amministrazione, velocizzare i tempi della giustizia, tagliare le tasse a chi investe stabilmente nel sud, puntare ad un grande piano per la formazione delle nuove competenze. Solo agendo con determinazione su questi fronti, solo facendo vera convergenza, potremo raggiungere i livelli di crescita auspicati dal Governo nei prossimi anni.

Dalla nostra abbiamo due opportunità straordinarie. La prima: un’Europa che finalmente parla il linguaggio della solidarietà e della coesione. Il Recovery Plan guarda al Sud del continente ed il nostro meridione è la punta di lancia di questa sfida comunitaria. La seconda occasione è la “pax politica”, che assicura al Parlamento e al Governo Draghi una stabilità essenziale per le riforme. L’auspicio è che questa coesione duri e sappia agganciarsi stabilmente alla progettualità sociale, attraverso un nuovo patto ed una vera politica di concertazione che metta in priorità la ripartenza delle realtà deboli. 

In quest’ottica, la Calabria è la quintessenza della questione meridionale, e dunque il distillato di tutte le problematiche nazionali. Lavoro, sanità, infrastrutture, politiche industriali, povertà, legalità: non c’è voce che non trovi in questi territori le ferite più profonde. Sono nodi da sciogliere insieme, all’interno di un Patto per la Calabria che muova un pezzo importante del Next Generation Italia sul territorio, per sbloccare infrastrutture e investimenti produttivi, politiche sociali e occupazionali, fiscalità di sviluppo e strategie industriali.

Vanno riscattate le aree interne, rilanciata la portualità e le reti viarie, avviato un grande piano per il risanamento idrogeologico. E, poi, bisogna sbloccare le assunzioni pubbliche, stabilizzare il precariato storico, ammodernare le scuole, gli ospedali ed i servizi pubblici, con una guerra ad ogni forma di criminalità e malaffare. Questo serve alla Calabria e al Sud. Bisogna estendere il perimetro delle responsabilità e pretendere dalle amministrazioni regionali e locali il massimo della trasparenza, della rapidità decisionale, della competenza.

Lo diremo con forza a Siderno: il Mezzogiorno è il terreno dove si combatte una battaglia morale ed economica che non possiamo perdere. Il costo sarebbe altissimo, da ogni punto di vista. Fallire significherebbe marginalizzare un terzo della popolazione, cristallizzare un’economia perpetua della sopravvivenza e “meridionalizzare” l’intero Paese, condannandolo a bassi tassi di crescita e sviluppo. Tutto questo il sindacato non può permetterlo. Per questo siamo mobilitati, in Calabria e nel resto del Paese. Va aperta una stagione di riforme e di investimenti che non lasci indietro nessuno e punti ad unire il Paese con il protagonismo dei lavoratori. 

Luigi Sbarra è Segretario Generale Cisl.

Il testo è la lettera che il segretario della Cisl ha inviato al Direttore del Quotidiano Del Sud / L’Altravoce dell’Italia Roberto Napoletano, in occasione della manifestazione di Siderno.

[Courtesy Il Quotidiano del Sud]

All’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil a Siderno arriva il plauso da destra

Un plauso, per l’iniziativa dei sindacati – e la presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio LandiniLuigi SbarraPierpaolo Bombardieri, arriva da Cambiamo! La Calabria e dal consigliere regionale Giacomo Crinò, che hanno accolto con positività l’intenzione di ripartire proprio dalla Locride per discutere di lavoro nel post pandemia, «ma sicuramente anche dei problemi locali che affliggono il nostro territorio».

«Questa iniziativa del sindacato è, pertanto, un’occasione per lo sviluppo che dobbiamo sostenere con forza» ha dichiarato il consigliere regionale Giacomo Crinò, aggiungendo che «a noi altri che siamo impegnati nelle Istituzioni, chiediamo per primi passione, sacrificio, senso di responsabilità. La condanna ad un territorio così bello è cento volte ingiusta. Contano l’attenzione, la fiducia, le relazioni. Il sindacato batte un colpo e tutti dobbiamo ascoltare».

«La fiducia che saremo capaci di generare – ha concluso – servirà a tutto il circuito istituzionale. I risultati nel campo delle libertà, del lavoro, della tutela della salute, delle infrastrutture danno dignità alle comunità ed umanizzano una politica che ha tanto da recuperare. Crediamoci per davvero».

Di «giornata importante per l’intera Locride», ne ha parlato Francesco Meduri, responsabile organizzazione e Sviluppo Territoriale di Cambiamo! Calabria, che ha ribadito che «occorre sollecitare un sistema virtuoso che conduca, soprattutto, in Calabria dalla formazione all’ingresso nel mercato del lavoro, valorizzando le competenze e riconoscendo la funzione formativa svolta anche dalle imprese. Occorrono nuove regole che garantiscano i diritti di lavoratori, determinando una soglia di salario minimo, che riducano drasticamente il cuneo fiscale e che prevedano forme di flessibilità contrattuale più rispondenti alle esigenze dei diversi settori». 

«A fronte degli interventi normativi degli ultimi anni – ha proseguito il Responsabile Organizzativo regionale – che, introducendo al tempo stesso eccessiva rigidità e un’eccessiva surrettizia “liquidità” contrattuale, hanno causato l’impennata della inoccupazione, la risposta non può essere il finanziamento dell’assistenzialismo “modello reddito di cittadinanza. Deve piuttosto consistere nel recupero di un sistema virtuoso che premi la produttività e lasci spazio, in un quadro di regole condivise, alla compartecipazione intra-aziendale e alla contrattazione decentrata, che consenta di adeguare i rapporti lavorativi ai contesti geografici, sociali e produttivi, incentivando la ripresa dei livelli occupazionali.  Va perseguito inoltre un sistema che favorisca un effettivo rispetto delle pari opportunità: pari accesso, pari dignità, pari condizioni salariali e forme adeguate di conciliazione fra lavoro e famiglia».

«La pandemia – ha concluso Meduri – sia anche l’occasione per uscire progressivamente da questo torpore che da decenni ci affligge.   Prendiamo come esempio le eccellenze del territorio e lavoriamo per farle diventare parte integrante di un progetto che possa nel tempo affermarsi come un Modello Locride per competenze ed efficienze.  Questo territorio e l’intera Calabria hanno bisogno di raccontare al resto d’Italia e al mondo il loro immenso patrimonio in tutti i settori». (rrc)