Rinviato a stasera lo spettacolo “La rottamazione di un italiano per bene” al Teatro Gentile di Cittanova

Lo spettacolo La rottamazione di un italiano per bene con Carlo Buccirosso, in programma questa sera al Teatro Gentile di Cittanova, è stato rinviato a stasera, domenica 3 aprile, alle 21. Lo ha comunicato l’Associazione Kalomena, organizzatrice della rassegna teatrale.

Il rinvio è stato causato da un guasto al camion durante il trasporto delle scene da Corigliano Rossano a Cittanova.

«I biglietti acquistati sono validi per la nuova data dello spettacolo. Siamo spiacenti per l’inconveniente non dipendente dalla nostra volontà e ci scusiamo con tutto il nostro pubblico, dando appuntamento a domani sera». (rrc)

TEATRO, LA CALABRIA È FANALINO DI CODA
BISOGNA RILANCIARE L’ARTE E LA CULTURA

di GUIDO LEONEL’emergenza sanitaria ancora in atto ha indubbiamente modificato profondamente lo stile di vita degli italiani: molte sono state le attività  sospese nel corso delle varie ondate  epidemiche. In tali circostanze, il settore della cultura è andato incontro a lunghe chiusure: di musei, biblioteche e archivi; sospese inoltre mostre, convegni e qualsiasi attività abbia comportato la presenza di pubblico.

A essere maggiormente penalizzati, tuttavia, sono stati cinema e teatri, chiusi da subito per la tutela della salute pubblica. Comunque, la preoccupazione era ed è che il mondo della cultura italiana abbia subito dei danni tali che, una volta messa sotto controllo la pandemia, tornare alla normalità possa essere ben più difficile del previsto.

Tra i settori più penalizzati dal periodo della pandemia e dalle restrizioni governative anti-contagio, come dicevo, è sicuramente il teatro. La ripresa per attori ed operatori dello spettacolo è ancora difficile, per questo l’edizione di quest’anno della Giornata Mondiale del Teatro, che ricorre domenica 27 marzo, da sessanta anni consecutivi, ha un significato più profondo e di buon auspicio per il futuro.

Certo il pubblico tornerà ma comprensibilmente disorientato, con una nuova idea di vicinanza tra gli individui, punto di forza, ‘prima’ dello spettacolo dal vivo, di necessaria riaffermazione, dopo il lungo isolamento.

Un dopo cui bisognerà guardare da subito, non solo per difendere l’esistenza del teatro e degli attori dello spettacolo dal vivo ma per raccogliere la sfida di una crescita dei fruitori di questa antica forma di spettacolo.

Tuttavia gli ultimi dati forniti dall’Annuario statistico 2021 realizzato dall’Istat raccontano chiaramente di un’Italia pigra da un punto di vista culturale. Basti questo: nel nostro Paese il 18,6% della popolazione non svolge nessuna attività che possa essere definita di “cultura”, per quanto semplice e occasionale. Insomma, quasi un cittadino su cinque non legge, non va al museo o al cinema o al teatro. Nulla di nulla.

Nel 2020 il 15,7 per cento delle persone di sei anni e più ha dichiarato di essere andato al teatro almeno una volta negli ultimi dodici mesi, tra le forme di partecipazione culturale che hanno subito il calo maggiore rispetto al 2019 (il 20,3 per cento).

Per non parlare di quel 77,9%,dato nazionale, che non è mai stato a teatro. È, come detto, l’ultimo annuario Istat a disegnare così, per il 2020, una mappa aggiornata del disinteresse e della noncuranza italiana, ma anche dell’impossibilità a partecipare agli eventi culturali del Paese.

In Calabria, comunque, la percentuale di coloro che dichiarano di non aver mai fruito di spettacolo teatrale, è dell’88,6%. Chi si è recato almeno una volta a teatro nella nostra regione rientra in una percentuale del 9%, ultima regione in Italia. 

L’occasione ci offre la possibilità di rivisitare il rapporto tra teatro e comunità calabrese e, anche, tra teatro e scuola nella nostra comunità e contemporaneamente di fare una riflessione sullo stato dell’arte anche del Teatro comunale “F. Cilea” di Reggio Calabria.

Va doverosamente sottolineato come il mondo della scuola calabrese ,sia pure con modalità spesso molto diverse, è sempre andato alla ricerca di occasioni per incontrare il teatro. È questo un fenomeno di straordinaria ricchezza e rilevanza, del quale occorre evidenziare alcuni aspetti importanti.

Sono numerose le scuole di ogni ordine e grado calabresi che hanno sviluppato negli ultimi anni un rapporto costante, seppure spesso non organico, con i linguaggi non verbali e con il teatro in particolare.

Tutto ciò ci fa affermare con sicurezza che il pubblico infantile e giovanile rappresenta un’area di utenza strategica e che le attività espressive e artistiche hanno dato prova di offrire un contributo significativo per l’arricchimento dell’offerta formativa, senza considerare, altresì,  la valenza educativa dell’approccio al linguaggio teatrale.

Bisogna sensibilizzare le nuove generazioni, i giovani rispondono con entusiasmo se a loro viene data l’opportunità di guardare uno spettacolo e se c’è un progetto di avvicinamento al teatro, che va studiato a scuola insieme alla letteratura.

Ecco, anche  i teatri, i nostri teatri calabresi  sono chiamati evidentemente e decisamente in causa per l’ importanza che si riconosce al linguaggio teatrale nel processo di crescita dei bambini e dei giovani oltre che per il bisogno di dare una maggiore organicità alla presenza del teatro all’interno del percorso scolastico.

La pandemia è in una fase di declino e i ragazzi dalle ristrette mura di casa torneranno definitivamente ai cortili e alle aule delle scuole, alle piazze ,ai campi di pallone, ai luoghi di aggregazione.

Certo se si riuscirà a superare una storica disaffezione della classe politica reggina verso l’arte musicale e teatrale e più in generale il mondo della cultura ,creare il pubblico di domani diventerà, allora,  una esigenza imprescindibile anche  per una istituzione come il “Cilea” di Reggio Calabria  , attraverso una auspicabile Fondazione, costituita da managerialità pubblica e  privata, intraprendere una politica di interventi di divulgazione, sviluppando una pedagogia teatrale e musicale e investendo sulla formazione dei ragazzi e dei giovani, complice una fitta rete di relazioni da realizzare con il mondo della scuola.

Potremmo, infine, parlare delle numerose azioni che potrebbero essere avviate. Tra queste: le inderogabili esigenze formative destinate al personale scolastico, la promozione della partecipazione di studenti e docenti alle rappresentazioni teatrali, la istituzionalizzazione di una rassegna teatrale annuale per gli allievi, la creazione presso istituti polo di laboratori teatrali sperimentali con l’assistenza , previe intese, di professionisti delle arti dello spettacolo, e poi, nell’ambito delle azioni finanziate dalla Ue, iniziative tendenti ad allargare il panorama culturale e di esperienza dei giovani e dei docenti attraverso rapporti di scambio, progetti di ricerca e di cooperazione a livello europeo.

Insomma è ora che l’Amministrazione Comunale batta un colpo e che la Regione sostenga con un piano specifico questo lavoro e lo faccia germogliare anche in tanti altri centri della Calabria. (gl)

 

CITTANOVA (RC) – Il 26 marzo al Teatro Gentile Biagio Izzo

Il 26 marzo, al Teatro Gentile di Cittanova, in scena Biagio Izzo con Tartassati dalle tasse, per la 18esima edizione della stagione teatrale organizzata dall’Associazione Kalomena.

Una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia. Sul palco assieme a Biagio Izzo ci saranno Mario Porfito, Stefania De Francesco, Arduino Speranza, Roberto Giordano, Adele Vitale.

Giulio Andreotti soleva dire che l’Umiltà, che di per sé costituisce una grande virtù, si trasforma in una vera iattura quando gli Italiani la praticano in occasione della loro dichiarazione dei debiti. “Io le tasse le pagherei. Ed anche volentieri! Se solo però poi le cose funzionassero veramente!…”

Quante volte abbiamo ascoltato simili confidenze? E quante volte anche la nostra coscienza di pur buoni ed onesti cittadini ha segretamente partorito concetti del genere?… 

Il problema, però, è che se poi davvero ragionassimo tutti quanti sempre così, come e perché mai le cose potrebbero veramente funzionare?…

Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano, imprenditore nel settore della ristorazione: il classico “self made man”, che da nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda. E che dopo tanti sacrifici avrebbe voluto ora godersi anche un po’ la vita; magari anche grazie a qualche piccola “furbizia” di contribuente… E che si ritroverà invece in balia di mille peripezie e problemi. E soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza: “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?…

I biglietti possono essere acquistati presso il teatro Gentile di Cittanova nei giorni di mercoledì e sabato pomeriggio, oppure telefonando ai numeri 347.7191399 o 320.6184249. 

Info: kalomena@libero.it (rrc)

 

CITTANOVA (RC) – In scena “Un tram che si chiama desiderio”

Domani a Cittanova, al Teatro Gentile, in scena lo spettacolo Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, per la stagione teatrale dell’Associazione Kalomena.

Lo spettacolo, con la traduzione di Masolino D’Amico, vedrà sul palco Mariangela D’Abbraccio nel ruolo di Blanche Du Bois e Daniele Pecci nel ruolo di Stanley Kowalski, che al cinema fu di Marlon Brando.

La regia dello spettacolo è affidata ad un grande maestro di fama internazionale: Pier Luigi Pizzi, fondatore con Giorgio De Lullo, Romolo Valli e Rossella Falk della “Compagnia dei giovani”.

Tennessee Williams, con il suo dramma Un tram che si chiama Desiderio (vincitore del Premio Pulitzer nel 1947), ci parla del lato oscuro del sogno americano, mettendo l’America con le spalle al muro riguardo temi come il sesso, l’omosessualità, il maschilismo, l’ipocrisia tra le mura domestiche e il disagio psicologico.

La leggenda vuole che fosse proprio su un tram, su cui girovagava da studente, che il giovanissimo Tennessee Williams si facesse l’idea di un dramma che svelava il lato oscuro del sogno americano. Questa storia divenne il capolavoro di Williams un testo amato, odiato, comunque conosciuto in tutto il mondo, una pietra miliare del teatro e del cinema che ancora oggi si continua a leggere e a vedere rappresentato con interesse ed emozione: Una storia in tre atti che alzava il velo sulla macchina oppressiva della famiglia, dell’anima ipocrita dei pregiudizi, la feroce stupidità delle paure morali.

Il dramma mette per la prima volta l’America allo specchio su cose come l’omosessualità, sesso, disagio mentale, famiglia come luogo non proprio raccomandabile, maschilismo, femminilità maltrattata, ipocrisia sociale. Col tempo è diventato veicolo di altre ragioni, sociologiche, ideologiche. Il testo è ambientato nella New Orleans degli anni ’40 e narra la storia di Blanche che dopo che la casa di famiglia è stata pignorata si trasferisce dalla sorella Stella sposata con Stanley, un uomo rozzo e volgare, di origine polacca.

Blanche è alcolizzata, vedova di un marito omosessuale, e cercherà, fallendo, di ricostruire un rapporto salvifico con Mitch, amico di Stanley. Ma il violento conflitto che si innesca fra lei e Stanley, la porterà alla pazzia, già latente in lei. 

La regia è di Pier Luigi Pizzi, regista, scenografo costumista ha dedicato le sue immense doti di creatività e sensibilità al servizio di spettacoli teatrali sia di prosa che di lirica, con lavori che hanno segnato il percorso e l’evoluzione della storia del Teatro. Ogni suo spettacolo porta il segno dell’eccezionalità.

I biglietti possono essere acquistati presso il teatro Gentile di Cittanova il mercoledì e il sabato pomeriggio oppure telefonando ai numeri 347.7191399 o 320.6184249. Info: kalomena@libero.it. (rrc)

CITTANOVA (RC) – Martedì al Teatro Gentile l’Ensemble Symphony Orchestra

Martedì 22 febbraio, a Cittanova, al Teatro Gentile, il concerto dell’Ensemble Symphony Orchestra, con un omaggio alle musiche del Maestro Ennio Morricone.

L’evento rientra nell’ambito della 18esima Stagione Teatrale organizzata dall’Associazione Kalomena.

L’artista è stato protagonista al Teatro Gentile, unica tappa calabrese del suo tour, per festeggiare i 20 di carriera dal successo di Torno SabatoE non poteva che scegliere il palco per celebrare questi importanti traguardi con un one man show unico in pieno stile “Panariello”.

Tante risate, un pizzico di irriverenza, attualità e grandi classici del suo repertorio: sono stati questi gli ingredienti di un racconto che ha fatto registrare una perfetta simbiosi tra palco e parterre, tra attore e spettatori, condito da grandi applausi in un teatro di nuovo al completo e pieno delle risate che l’artista, con la sua forza ammaliatrice e con la sua irriverenza dai tratti gentili, ha saputo regalare.

«In una situazione ancora non tranquilla – ha affermato il Presidente dell’Associazione Kalomena, Girolamo Demaria – farsi carico di una organizzazione così onerosa e complessa è stato per noi un atto di grande coraggio e amore nei riguardi degli abbonati, del pubblico e delle comunità del nostro territorio, che avvertono un disperato bisogno di tornare a vivere. Per questo, un particolare grazie va a tutti coloro che non hanno avuto esitazioni a venire in teatro, riempiendolo così come non avveniva da prima della pandemia».

Con un cartellone che si articola in undici Eventi distribuiti nell’arco di sei mesi, la Stagione Teatrale di Cittanova può annoverare, nell’arco di una settimana, due assi dello star system teatrale e musicale.

L’Orchestra arriverà al Teatro Gentile da Zurigo per poi proseguire in un tour che la porterà fino ad Amsterdam e Londra. Farà rivivere atmosfere emozionanti, in un viaggio incredibile tra le melodie e le colonne sonore che sono rimaste nella memoria collettiva di generazioni: C’era una volta il West; La leggenda del pianista sull’oceano; Nuovo cinema paradiso; Il Buono, il Brutto, il Cattivo; C’era una volta in America; Per qualche dollaro in più; Malena.

I biglietti possono essere acquistati presso il teatro Gentile di Cittanova oppure telefonando ai numeri 347.7191399 o 320.6184249. Info: kalomena@libero.it. (rrc)

 

CITTANOVA (RC) – Martedì al Teatro Gentile arriva “La Favola mia” di Giorgio Panariello

Martedì 15 febbraio, alle 21, al Teatro Gentile di Cittanova in scena La favola mia di Giorgio Panariello, per la stagione teatrale organizzata dall’Associazione Cuturale Kalomena.

Il tour “La Favola Mia”, originariamente previsto nel 2020, a causa dell’emergenza legata al Covid-19 è stato riprogrammato nel 2022.

E non poteva che scegliere il palco per celebrare questi importanti traguardi con un nuovo imperdibile tour, un one man show unico in pieno stile “Panariello”.

Tante risate, un pizzico di irriverenza, attualità e grandi classici del suo repertorio: saranno questi gli ingredienti di questo nuovo spettacolo in cui Panariello racconta e si racconta ripercorrendo in una veste inedita e attuale i 20 anni che lo hanno visto protagonista tra teatro, cinema e televisione. (rrc)

CITTANOVA (RC) – Il 15 febbraio Giorgio Panariello in “La favola mia”

Il 15 febbraio, al Teatro Gentile di Cittanova, in scena Giorgio Panariello in La favola mia, che rientra nell’ambito della stagione teatrale dell’Associazione Culturale Kalomena.

Tante risate, un pizzico di irriverenza, attualità e grandi classici del suo repertorio: saranno questi gli ingredienti di questo nuovo spettacolo in cui Panariello racconta e si racconta ripercorrendo in una veste inedita e attuale i 20 anni che lo hanno visto protagonista tra teatro, cinema e televisione.

I biglietti sono in vendita presso il teatro Gentile a partire da sabato 29 gennaio, dalle ore 16.00 alle 19.00, oppure possono essere acquistati telefonando ai seguenti numeri di telefono: 3477191399 / 3206184249. (rrc)

CITTANOVA (RC) – Al Teatro Gentile il 26 gennaio in scena Lisistrata

Il 26 gennaio, al Teatro Gentile di Cittanova, in scena Amanda Sandrelli nella Lisistrata di Aristofane. Lo spettacolo, con la regia di Ugo Chiti, rientra nell’ambito della 18esima edizione della Stagione Teatrale dell’Associazione Culturale Kalomena.

La Rassegna è organizzata con il patrocinio della locale Amministrazione comunale, della Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, della Città Metropolitana ed il sostegno della BCC di Cittanova.

I biglietti sono in vendita presso il teatro Gentile sabato 22 e martedì 25 gennaio dalle ore 16.00 alle 19.00 ed il giorno dello spettacolo, oppure possono essere acquistati telefonando ai seguenti numeri di telefono: 3477191399 / 3206184249. INFO: kalomena@libero.it

Sul palco, assieme ad Amanda Sandrelli, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti, e Lucianna De Falco nel ruolo di Spartana.

Lisistrata imperversa da quasi 2500 anni sulla stupidità, l’arroganza, la vanità, la superficialità degli uomini.

Lisistrata ci guarda dal lontano 411 a.c., anno del suo debutto nel teatro di Dioniso ai piedi dell’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità, che sono tutti sostantivi femminili, come la guerra che da questi viene immancabilmente generata, ma che sono immancabilmente attributi maschili.

Lo fa attraverso un meccanismo teatrale modernissimo, una specie di farsa dove molto si ride, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima ci fa scoprire senza falso pudore, tra sghignazzi e continui doppi sensi saporosissimi i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana. Lo fa additando senza ipocrisia, con un linguaggio diretto e divertentissimo, i vizi, le perversione, il  malcostume, la corruzione, le debolezze che ci portano da millenni a ritenere la violenza l’unico mezzo per risolvere i conflitti, per appianare le liti. Lo fa mettendo bene in chiaro che questo meccanismo opera sempre e a qualsiasi livello: che sia quello politico e territoriale, sia su ogni altro ambito della vita degli esseri umani, con l’unica conseguenza della sottomissione del più debole. Debole ovviamente solo in termini di forza fisica di risorse materiali da mettere in campo, e non certo di intelligenza, di cultura, di sensibilità.

Arca Azzurra e Ugo Chiti, mettono in scena Lisistrata.

Lo fanno rinnovando la loro più che trentennale collaborazione, simbiosi, sintonia, arricchendo il loro comune percorso attraverso gli ultimi decenni della scena teatrale italiana, con la forza, la misura, la dedizione, l’impegno che ha contraddistinto ogni loro spettacolo.Lo fanno grazie alla riscrittura del testo classico da parte di Ugo Chiti, alla sua capacità di interpretare la classicità con occhio contemporaneo e insieme rispettoso dell’originale, con la sua lingua sapida, ricchissima che sembra fatta apposta per rendere l’originale nella sua interezza, reinterpretando quelle parti rese di difficile comprensione dal tanto tempo trascorso.

Lo fanno avendo trovato in Amanda Sandrelli una protagonista perfetta per la commedia di Aristofane, una compagna fidata, che nelle scorse due stagioni ha portato con l’Arca Azzurra la sua Mirandolina in giro per i teatri di tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino. (rrc)

CITTANOVA (RC) – In scena “Così parlò Bellavista”

È con lo spettacolo Così parlò Bellavista, dal film e romanzo di Luciano De Crescenzo e la regia di Geppy Gleijeses che si alza il sipario, domani sera, alle 21, al Teatro Gentile di Cittanova, la 18esima edizione della Stagione Teatrale organizzata dall’Associazione Kalomena.

Una divertente commedia che vedrà sul palco lo stesso Gleijeses, Maria Laurito,  Benedetto Casillo, Antonella Cioli, Gigi De Luca, Vittorio Ciorcalo, Gianluca Ferrato (Cazzaniga), Ludovica Turrini, Gregorio De Paola, Agostino Pannone, Walter Cerrotta, Brunella De Feudis.

Nelle sue note di regia, Gleijeses ammette che «sinceramente non pensavo ad adattare, produrre, mettere in scena e interpretare “Così parlò Bellavista”. Il ricordo di quel film è nella memoria mia, e soprattutto della gente napoletana, indelebile e forse intangibile. C’era un solo modo limpido e affascinante per portarlo in teatro. Distaccarsi dal film e creare un’opera autonoma, specificamente teatrale». 

«E così nell’ adattamento ci sono varie citazioni del romanzo – ha spiegato – come ad esempio il secondo “cenacolo” che si conclude con un concetto poetico e geniale, degno del miglior Salvatore Di Giacomo. Parlando delle case di Napoli legate l’una all’altra dalle corde tese da palazzo a palazzo per stendere i panni ad asciugare, scrive così: Immaginate per un momento che il Padreterno volesse portarsi in cielo una casa di Napoli. Con sua grande meraviglia si accorgerebbe che piano piano tutte le altre case di Napoli, come se fossero un enorme Gran pavese, se ne verrebbero dietro alla prima, una dietro l’altra, case, corde e panni, canzone ‘e femmene e allucche ‘e guagliune…».

«L’adattamento teatrale che ho scritto, come dicevo – si legge nelle note di regia – non è affatto una pedestre sbobinatura del film. Chi sa di cinema e di teatro ci insegna che sono necessari codici di comunicazione molto diversi. Lo spazio scenico a cui ho pensato e che Roberto Crea ha splendidamente realizzato, ritrae il Palazzo dello Spagnolo, che con i suoi incroci di scale e le sue prospettive diventa un luogo della mente».

«Nella corte del palazzo, suddividendo a volte la scena in settori, si svolge tutto il racconto, con il cenacolo, il tavolo dei pomodori, la trattoria, il negozio di arredi sacri e via dicendo. Non avrei potuto condurre in porto questa impresa senza attori straordinari come Marisa Laurito, deliziosa interprete che è stata la migliore amica di Luciano (a questo fatto ci tiene assai!), Benedetto Casillo, mitico Salvatore vice sostituto portiere. E delle musiche in parte originali e in parte nuove del maestro Claudio Mattone».

«Abbiamo voluto ambientare lo spettacolo  – ha spiegato ancora – negli stessi anni del film e in realtà non abbiamo dovuto adeguare all’oggi nemmeno una battuta. Come ci ha insegnato Luciano, dobbiamo avere fede: Napoli, con il suo spirito d’adattamento, è forse l’ultima speranza che ha il genere umano per sopravvivere».

«I sentimenti nostri, quelli veri, quelli che Luciano ha descritto, non sono cambiati e non cambieranno mai» concludono le note di regia. (rrc)

 

Gleijeses e la Laurito aprono la stagione teatrale del Gentile di Cittanova

Saranno Marisa Laurito, Geppy Gleijeses e Benedetto Casillo con la divertente commedia COSI’ PARLO’ BELLAVISTA, dal film e dal romanzo di Luciano De Crescenzo, ad inaugurare mercoledì 5 gennaio la XVIII Stagione Teatrale 2021/22 al Teatro Gentile di Cittanova.

La Rassegna è organizzata dall’Associazione Kalomena, con il patrocinio della locale Amministrazione comunale, della Regione Calabria, della Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, della Città Metropolitana ed il sostegno della BCC di Cittanova. I biglietti sono in vendita da oggi alle ore 16 e il giorno dello spettacolo (acquisti anche telefonici: 3477191399 / 3206184249).

Così parlò Bellavista è la versione teatrale del celeberrimo libro di Luciano De Crescenzo, già film di grandissimo successo nel 1984, vincitore di due Nastri d’Argento e due David di Donatello. Uno spaccato antropologico vesuviano, con personaggi indimenticabili. Lo spettacolo è ispirato, appunto, alla pellicola del 1984, sia per i dialoghi che per quanto riguarda la trama. La regia di Geppy Gleijeses è curata nei minimi dettagli: molto piacevole anche l’interazione con il pubblico in sala. Gleijeses interpreta il professor Bellavista con grande naturalezza e disinvoltura: un’eredità pesante, considerato il calibro di De Crescenzo.

Marisa Laurito, moglie di Bellavista, si ispira totalmente all’interpretazione cinematografica di Isa Danieli. Ma il suo carisma e quella “Erre” alla francese è un marchio di fabbrica inconfondibile.

Benedetto Casillo è lo stesso personaggio del film (vice del sostituto portiere) brilla per comicità.

Bellissima la scenografia di Roberto Crea che ha riprodotto in modo magistrale il cortile del palazzo dello Spagnolo, dove fu ambientato il film. Con un sapiente gioco di luci, tra l’altro, sembra di essere davanti ad un palazzo reale.  (rs)