Monitoraggio Corecom sulle emittenti tv calabresi, nessun linguaggio offensivo sulle differenze di genere

Le emittenti televisive calabresi non offendono la differenza di genere e né il pubblico giovanile. A dirlo è il Corecom. «Nessun rilievo è stato sollevato con riferimento all’uso di un linguaggio poco rispettoso delle differenze di genere o che possa turbare un pubblico giovanile». Ѐ questo l’esito del monitoraggio effettuato dal Comitato per le comunicazioni della Calabria per il periodo 18-24 settembre su tre emittenti televisive regionali individuate attraverso il criterio oggettivo del sorteggio. L’iniziativa rientra nelle attività previste nell’ambito dell’attuazione del Protocollo “Pari opportunità e comunicazioni”.

Il protocollo siglato tra consiglio regionale della Calabria, Commissione Pari opportunità, Comitato regionale per le comunicazioni e Ordine dei giornalisti della regione Calabria lo scorso 14 luglio prevede, infatti, attività di sensibilizzazione da affiancare ad azioni di monitoraggio e ricerca volte a individuare criticità e tendenze nelle attività di narrazione (storytelling) del maschile e del femminile, a prescindere dai mezzi e dai generi comunicativi.

L’esito del monitoraggio è stato illustrato nei giorni scorsi nella sede del Corecom alla presenza del presidente Fulvio Scarpino, e componenti Mario Mazza e Pasquale Petrolo, nell’incontro con la presidente della Commissione Pari opportunità del consiglio regionale della Calabria, Anna De Gaio; collegato in remoto il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Giuseppe Soluri.

Dopo un’attenta revisione delle trasmissioni, il Comitato ha constatato con soddisfazione che nessuna di esse ha mostrato criticità significative. In particolare, sono stati presi in esame i contenuti riguardanti temi sensibili quali i “femminicidi e le violenze di genere”, sia all’interno dei notiziari sia all’interno delle programmazioni sportiva. L’assenza di segnalazioni o rilievi rilevanti ha sottolineato il rispetto degli standard etici e la sensibilità dimostrata dalle emittenti calabresi nell’affrontare tali tematiche delicate e cruciali.

«Con questa iniziativa abbiamo avviato concretamente il percorso di crescita ed emancipazione necessario per abbattere ogni tipo di discriminazione di genere, a partire da quelle ancora presenti nelle comunicazioni e nei media – ha dichiarato il presidente del Corecom Fulvio Scarpino – Nei prossimi mesi svilupperemo altre attività importanti, puntando l’attenzione alla formazione attraverso master e corsi finalizzati a promuovere il rispetto della differenza di genere, non solo nel linguaggio».

La presidente della Commissione Pari opportunità del consiglio regionale della Calabria, Anna De Gaio, si è detta soddisfatta dell’avvio del percorso collaborativo sancito dal protocollo d’intesa siglato nei mesi scorsi che «si riempie di contenuti. Un percorso per la cui realizzazione assicuriamo la massima collaborazione. E siamo davvero soddisfatti del fatto che in questo primo monitoraggio nessun rilievo è stato sollevato con riferimento all’uso di un linguaggio poco rispettoso delle differenze di genere o che possa turbare un pubblico giovanile».
Apprezzamento tanto per l’iniziativa quanto per l’esito del monitoraggio è stato espresso dal presidente dell’Ordine dei giornalisti, Giuseppe Soluri, che ha sollecitato il Comitato ad estendere il monitoraggio anche alle trasmissioni e alle pubblicazioni diffuse sul web, registrando la disponibilità del presidente Scarpino a procedere in tale direzione. (rcz)

Rispetto dei tetti di radiofrequenza, domani sopralluogo di Corecom e Arpacal

Il Comitato per le Comunicazioni della Calabria, guidato dal presidente Fulvio Scarpino, terrà un sopralluogo lunedì 30 ottobre, a partire dalle 10, per effettuare delle verifiche con la strumentazione a banda larga nei pressi dell’Istituto Comprensivo “Mater Domini” in via Tommaso Campanella, alla presenza del commissario straordinario dell’Arpacal, Michelangelo Iannone.

L’attività di controllo, infatti, è conseguente alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa siglato il 27 luglio 2023 tra Corecom – Arpacal (Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) ed Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con cui il Comitato ha voluto dare un nuovo corso alle attività di vigilanza sul territorio, ponendo grande attenzione nel monitoraggio di siti particolarmente sensibili, perché allocati nei centri abitati e/o nelle vicinanze delle scuole e degli ospedali.

La Calabria è la prima regione d’Italia a rendere concreta e operativa la legge 36, anche alla luce delle evoluzioni scientifiche e dell’importanza di conciliare e favorire il miglioramento delle connessioni con la tutela della salute.

«Con questo accordo quadro, a cui seguiranno le circolari applicative, veniamo incontro sia alle esigenze dei comuni, che vanno sostenuti istituzionalmente, sia a quello primario dei cittadini, la cui tutela è imprescindibile», ha ricordato il presidente Scarpino. (rrc)

Intesa tra Consiglio regionale e Corecom per abbattere discriminazioni di genere nelle comunicazioni

Un protocollo per abbattere ogni tipo di discriminazione di genere nelle comunicazioni e nei media. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato tra il Consiglio Regionale della Calabria, la Commissione Pari Opportunità, il Comitato Regionale per le Comunicazioni e l’Ordine dei giornalisti della Regione Calabria.

l fine dell’accordo, firmato dal presidente Filippo Mancuso, dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità Anna De Gaioe dal Vicepresidente Corecom, Mario Mazza, alla presenza del direttore Corecom Maurizio Priolo e del segretario, Pasquale Petrolo, è quello di promuovere la parità di genere e l’uguaglianza tra donne e uomini nel settore delle comunicazioni. L’Ordine dei giornalisti, presieduto da Giuseppe Soluri, ha sottoscritto l’intesa digitalmente certificando, quindi, il proprio importante contributo.

Il protocollo – che ha la durata sperimentale di due anni – intende promuovere nei media un’immagine equilibrata e plurale di donne e uomini, contrastando gli stereotipi di genere e favorire la conoscenza e la diffusione dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di valorizzazione delle differenze di genere.

Alle attività di sensibilizzazione sono affiancate azioni di monitoraggio e ricerca volte a individuare criticità e tendenze nelle attività di narrazione (storytelling) del maschile e del femminile, a prescindere dai mezzi e dai generi comunicativi.

Come previsto dall’articolo 1 del protocollo, i soggetti firmatari del presente Protocollo intendono promuovere modelli e messaggi comunicativi che: siano rispettosi della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale della donna e della sua specificità ed identità, rappresentando realisticamente la molteplicità dei ruoli assunti dalle donne nella società; promuovano il principio di uguale rappresentanza di genere garantendo parità di accesso negli spazi informativi o di intrattenimento; utilizzino, tanto nei testi che nelle immagini, un linguaggio inclusivo e rispettoso dei generi; promuovano iniziative volte ad aumentare la presenza femminile nel settore delle comunicazioni; realizzino studi e ricerche sulla rappresentazione dei generi nei media, al fine di individuare eventuali discriminazioni di genere e proporre soluzioni concrete per superarle.

«Il protocollo d’intesa ha lo scopo di stabilire una collaborazione tra il Consiglio regionale della Calabria, la Commissione Pari Opportunità, il Comitato Regionale per le Comunicazioni e l’Ordine dei giornalisti della Regione Calabria, al fine di promuovere la parità di genere e l’uguaglianza tra donne e uomini nel settore delle comunicazioni – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso –. Ritengo che la sigla di questo importante documento abbia un doppio significato: prima di tutto riconosciamo la promozione della parità di genere come un dovere, e gli interlocutori chiamati a firmare si adoperano nel proprio ambito a perseguirla ed incentivarla. Ma il secondo significato è legato proprio all’importanza che dobbiamo dare al lavoro di questi organismi che, ciascuno per le proprie competenze, si battono per il rispetto della parità di genere».

La presidente della Commissione regionale per l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità fra uomo e donna, Anna De Gaio, ha spiegato che quella del protocollo è «una iniziativa che nasce per promuovere un linguaggio sul rispetto della dignità delle donne. La Commissione regionale pari opportunità si occupa a più livelli della promozione della parità di genere e dell’uguaglianza tra donne e uomini».

«Questo protocollo – ha aggiunto – è frutto di una grande sinergia tra Consiglio regionale, Corecom e Ordine dei giornalisti. Ci auguriamo che le donne sia rispettate e che siano il futuro di questa Calabria».

Di “giornata importante” ha parlato anche il vice presidente del Corecom, Mario Mazza, in rappresentanza del presidente Fulvio Scarpino, ricordando che «il Consiglio regionale ha stimolato la stesura di questo protocollo che aiuta a stabilire un principio di informazione corretta e di rispetto di quelle che sono le prerogative delle donne all’interno delle istituzioni. Chiaramente per fare questo bisogna fare una sinergia tra le istituzioni e divulgare anche attraverso mass media un nuovo metodo, un nuovo approccio al lavoro soprattutto ad un nuovo linguaggio rispetto alla tutela della parità di genere».

«Per fare questo – ha concluso Mazza – abbiamo la necessità di favorire un percorso di formazione che coinvolga più organismi nell’opera comune di sensibilizzazione di tutela dei diritti delle donne: le discriminazioni di genere vanno rimosse».

«Con la firma di questo protocollo si avvia una fase significativa per l’avvio di una serie di iniziative nel variegato mondo dell’informazione a tutela della parità di genere. Mondo dell’informazione che oggi non è più prerogativa dei media tradizionali – ha aggiunto il segretario del Corecom, Pasquale Petrolo – e quindi giornali, tv, radio, ma si è proiettato nella dimensione dei social e del web, alla ricerca di nuovi mondi tutti da scoprire quali il metaverso, l’intelligenza artificiale».

«Nuovi mondi, quindi, che presentano tante prospettive ma anche tante insidie — ha concluso – proprio perché sono da regolamentare. Noi, quindi, proprio partendo dai media tradizionali e proiettandoci in questa nuova dimensione vogliamo tutelare i soggetti più deboli e far sì, per quanto riguarda la parità di genere, che sia pienamente attuata». (rrc)

Giornata mondiale contro il bullismo, Scarpino (Corecom): Contrastare fenomeni questione di civiltà

Contrastare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo «è una questione di civiltà», per il presidente del Corecom Calabria, Fulvio Scarpino.

«Riflettendo sul valore della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo che ricorre oggi (ieri ndr) – ha detto Scarpino – mi vengono in mente due parole in particolare: attenzione e cura. L’attenzione destinata alle giovani generazioni, tanto dinamiche quanto fragili davanti alle insidie della tecnologia diventata elemento intrinseco di ogni tappa evolutiva. E la cura, che dobbiamo mettere nello scovare le insidie della rete che si celano anche lontano dagli schermi ripristinando le condizioni di una socialità serena e costruttiva».

«Prestare cura e attenzione – ha evidenziato – significa fornire gli strumenti di conoscenza opportuni capaci di fare da scudo alla prepotenza digitale nella realtà virtuale che confonde rapporti e dimensioni – afferma ancora il presidente Scarpino -. Quella violenza, nascosta dietro le parole, le insinuazioni, l’ironia cattiva a portata di post capace di creare danni irreparabili con talvolta risvolti drammatici che può essere ridimensionata e contrastata solo con la consapevolezza».

«Le istituzioni, quindi, hanno il dovere etico e morale – ha continuato – di costruire percorsi operativi e virtuosi di collaborazione ad ogni livello per supportare le agenzie educative come la famiglia e la scuola nell’affrontare ogni insidia “digitale” alla prima velata insinuazione. La prima consapevolezza è che il cyberbullismo è una forma di violenza. Anche se messa in atto tramite mail, forum online, telefonate, social e chat di WhatsApp, Facebook, Instagram e non solo. E lo Stato Italiano ha promulgato una legge apposita per combattere questo fenomeno: parliamo della legge numero 29 del 2017 in cui vengono indicati tutti i comportamenti identificabili come bullismo digitale».

«Il Corecom è in prima linea in questo impegno – ha ribadito – e lo sarà sempre di più perché esercita funzioni di osservatorio sul fenomeno del cyberbullismo e concorre, anche attraverso la sottoscrizione di eventuali protocolli di intesa con soggetti terzi, alle azioni di prevenzione e di contrasto».

«Siamo impegnati ad acquisire informazioni – ha detto ancora – con un sistema di monitoraggio, per diffondere il più possibile le informazioni e i dati acquisiti, affinché gli amministratori possano calibrare al meglio gli interventi di sensibilizzazione sui temi del cyber bullismo, con lo scopo di osteggiare il fenomeno in tutte le sue manifestazioni. Siamo pronti e disponibili a promuovere iniziative indirizzate ai minori, finalizzate alla prevenzione del cyber bullismo e dei pericoli del web, per la diffusione della navigazione sicura e del rispetto della cultura della legalità. Combattere il cyberbullismo è una battaglia di civiltà».

E proprio per individuare la migliore strategia di contrasto possibile, nei prossimi giorni il presidente Scarpino e i componenti del comitato, Mario Mazza e Pasquale Petrolo, incontreranno il sottosegretario all’Interno, on. Wanda Ferro, per prospettare una serie di iniziative di materia di tutela e garanzia dei minori, attraverso iniziative di studio, analisi ed educazione all’utilizzo dei media tradizionali e dei nuovi media sul tema della web education. Un obiettivo che il Co.Re.Com si propone di realizzare attraverso il progetto del Co.Re.Com. Academy finalizzato a rafforzare la conoscenza delle problematiche in materia di contrasto ai fenomeni del cyberbullismo, revenge porn, hate speech, attraverso l’interlocuzione diretta e capillare con i minori e con le loro strutture educative. (rrc)

Il presidente Mancuso ha incontrato due componenti del Corecom per la tutela dei diritti delle persone

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha incontrato il presidente e i due componenti del  Comitato regionale per le comunicazioni (nominati di recente), rispettivamente Fulvio Scarpino, Mario Mazza e Pasquale Petrolo, per discutere della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali in rete.

All’incontro ha partecipato il dirigente del  Corecom, dottor Maurizio Priolo

«Al Corecom, chiamato a svolgere delicate funzioni di governo, garanzia e controllo in materia di comunicazioni e che – ha detto Mancuso – oltre a fornire consulenze sul settore alla Regione, è titolare di funzioni proprie e delegate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), annettiamo  una grande importanza. Agendo, ognuno per la propria responsabilità ma in un clima che privilegi le sinergie e la leale collaborazione, sono certo che si farà un ottimo lavoro».

«La questione della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali in rete e il ruolo assegnatogli nella risoluzione di controversie in materia di web e di liti tra utenti e operatori, che spesso possono essere risolte più velocemente e in modo economico con la via stragiudiziale, rendono il Corecom un organo prezioso», ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale.

Dal canto suo, il presidente Scarpino si è detto «consapevole delle sfide cui il Corecom è chiamato. Prima fra tutte l’affermazione delle regole circa il rispetto della comunicazione. In tal senso, siamo orgogliosi di portare avanti la terza edizione del Concorso ‘Gonfia la Rete, Vinci sul Web’(2022), che ha l’obiettivo di promuovere un utilizzo consapevole del Web. Solo chi è in possesso delle giuste conoscenze – ha detto – può navigare in relativa serenità, sfruttando le immense opportunità della rete e tutelandosi, al contempo, dai suoi fenomeni deleteri, quali, in particolare: Cyberbullismo, Revenge porn, Fake news, Hate speech».  

Nella sua prima seduta di lavoro, il Corecom ha approvato 67 deliberazioni relative ai procedimenti di definizione delle controversie fra l’utenza e gli operatori telefonici, quale arretrato formatosi nel periodo di vacatio. Riguardo al “ConciliaWeb”, che rappresenta un progetto importante per avvicinare i cittadini alle Istituzioni, il Corecom intende divenire sempre più “amico” dei cittadini e attento alla tutela dei loro diritti. Soprattutto  quella fascia di popolazione non informatizzata e non in grado di gestire  procedure telematiche.

Su richiesta del presidente Mancuso, il presidente Scarpino ha assicurato che «sarà predisposto e consegnato a breve il Piano delle attività del Corecom, cosi come prevede la sua  legge istitutiva». (rrc)   

Nomine in Consiglio regionale: Corecom, Fincalabra e Consulta Professioni

Arrivate le nomine in Consiglio regionale per il Comitato regionale per le comunicazioni della Calabria (Co.re.com), Fincalabra e la Consulta delle Professioni. Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha scelto Fulvio Scarpino come presidente del Corecom che sarà affiancato da due componenti Mario Mazza e Pasquale Petrolo.

«Il Corecom – ha detto il presidente Mancuso – svolge delicate funzioni di governo, garanzia e controllo in materia di comunicazioni e, oltre a fornire consulenze sul settore alla Regione, è titolare di funzioni proprie e delegate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). La questione della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali in rete e il ruolo assegnatogli nella risoluzione di controversie in materia di web e di liti tra utenti e operatori, che spesso possono essere risolte più velocemente e in modo economico con la via stragiudiziale, rendono il Corecom un organo prezioso a cui la Regione annette particolare rilevanza».

Il presidente Mancuso, attivando i poteri sostitutivi, in base alle previsioni della legge regionale 39 del 1995,  ha effettuato anche  le nomine dei due componenti nel Consiglio di amministrazione di Fincalabra Spa: Giuseppe Monteleone e Nicola Daniele. E il presidente e il membro effettivo del suo collegio sindacale: Antonio Pagano e Domenico Pisano.

Fincalabra: è lo strumento tecnico ed operativo per l’attuazione delle politiche di sviluppo economico. Tra le sue priorità strategiche ha lo sviluppo del sistema produttivo e delle piccole e medie imprese operanti su territorio.

Il presidente Mancuso ha, inoltre, nominato i tre rappresentanti nella “Consulta regionale per la difesa e tutela delle professioni”: Giuseppe Strongoli, Michele Marcianò e Claudio Le Piane. (rcz)

Premiati i vincitori del concorso “Gonfia la rete, vinci sul web” del Corecom e Consiglio regionale

Si è svolta, nei giorni scorsi al Consiglio regionale della Calabria, la cerimonia di premiazione del concorso Gonfia la rete, vinci sul web, ideato dal Corecom Calabria e dal Consiglio regionale della Calabria.

L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere il rispetto delle regole della comunicazione e dell’obiettività dell’informazione e sviluppare un approccio consapevole all’utilizzo del Web, con particolare riferimento ai fenomeni delle fake news, del cyberbullismo e dell’hate speech.

Il Corecom e il Consiglio regionale hanno inteso, per il secondo anno consecutivo, rivolgersi agli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, delle Università e delle Accademie, chiedendo loro la realizzazione di un’opera rientrante in una delle seguenti forme di espressione: documentari; fiction; spot; constructed reality (recitato legato all’improvvisazione e basato su uno script); fumetti e docu-fumetti; opere con testo e musica, facoltativamente accompagnate da video.

Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso si è congratulato con i produttori delle opere vincitrici e di quelle oggetto di menzione speciale e ha ringraziato gli altri partecipanti.  Ha invitato “ad evitare la demonizzazione degli strumenti di comunicazione più tecnologicamente avanzati» e ha rivolto un particolare apprezzamento agli operatori della scuola: «offrono un contributo determinante, soprattutto in questo particolare periodo della nostra storia, per formare generazioni in grado di garantire progresso sociale, civile e culturale alla nostra terra».

«L’attenzione che dobbiamo prestare al capitale umano della Calabria – ha concluso – non sarà mai sufficiente, perché lo sviluppo economico e sociale sarà possibile, se riusciremo a dotare i nostri giovani di competenze e professionalità e se riusciremo a trattenerli in Calabria attraverso serie opportunità di lavoro e realizzazione».

I premi, sono stati così assegnati:

· per la categoria scuole primarie, alla classe IV B dell’I.C. Via Del Calice di Roma per la canzone dal titolo “Mani nelle mani”;
· per la categoria scuole secondarie di primo grado, alle classi 1^F, 1^I e 1^L dell’I.C. “Garibaldi – Buccarelli” di Vibo V per il video “Fakebuster: a caccia di Fake News”;
· per la categoria scuole secondarie di secondo grado, sarà appannaggio della 3^ A dell’I.I.S. “Quintino Sella – Alto – Lagrange” di Torino per il video “Controvento”;
· per la categoria Università–Accademie, andrà al gruppo universitario “Consulta Giovanile del Comune di Cropani” per il video “Da 0 a cyberbullo”.

La Commissione giudicatrice, composta dal dr. Franco Pellicanò e dalle prof.sse Maria Grazia Chirico e Aurora Vesto, ha riconosciuto inoltre due menzioni speciali per la classe 2^A dell’Istituto Comprensivo “De Amicis – Spanò Bolani” di Reggio Calabria, per il video dal titolo “Non tutte le forme di abuso lasciano lividi”, e per la classe 2^ PM dell’Istituto “L. Da Vinci Ripamonti” di Como, per il video “Run[@]way”. (rrc)

NO ALLE NOMINE IN CONSIGLIO REGIONALE
QUELLA STRANA ALLEANZA SINISTRA-LEGA

di SANTO STRATI – Pensavate di aver visto di tutto, di più in questa strana, difficile consiliatura regionale, disgraziatamente segnata dal lutto della presidente Jole? No, ci sono ancora tre mesi (più o meno) dalle nuove elezioni e l’assemblea, pur in prorogatio (ovvero obbligata a occuparsi solo delle cose indifferibili e urgenti), guidata dal presidente Giovanni Arruzzolo si ritrova all’ordine del giorno del Consiglio convocato per domani una raffica di nomine a dir poco imbarazzanti. Tanto imbarazzanti quanto inopportune, così da mettere insieme nella protesta la sinistra e gli esponenti regionali della Lega. Una cosa difficile da immaginare, eppure è successa.

Anzi, c’è da dire che la Lega è addirittura sembrata più arrabbiata della minoranza: «non ci stiamo ad assecondare metodi vecchi che producono solo terra bruciata» – hanno dichiarato i consiglieri leghisti. mentre più “morbida” è apparsa la dichiarazione dem (Bevacqua, Guccione, irto, Notarangelo e Tassone): «l’infornata di nomine inserita nella prossima seduta di Consiglio regionale [domani, ndr] è l’ennesima riprova di un operato della maggioranza segnato da sfacciataggine, arroganza e disprezzo di ogni regola. Da oltre otto mesi il nostro reiterato appello alla legalità resta sempre inascoltato e puntualmente disatteso».

Sono davvero “indifferibili e urgenti” queste nomine? Come le “chiamate” ad personam di tanti (presumibili) sostenitori dell’uno o dell’altro consigliere che si sono visti assegnare incarichi anche solo di un mese di qualche migliaio di euro (dai “miserevoli” 410,97 euro riservati a un presidente di proLoco e a una studentessa fuori corso fino ai 3.7998 euro assegnati a un “artigiano”): che si tratti di prebende con finalità elettorali lo capiscono anche i ciottoli che circondano la Cittadella Santelli di Germaneto, ma a tutto, obiettivamente c’è un limite. Nella lista dei co.co.co confermati dal C0nsiglio regionale c’è di tutto, di più, ma sono peccati per così dire “veniali” perché limitati a qualche mese o anche meno; più difficili da digerire le nomine cosiddette “istituzionali” che mettono nuovi vertici alle società in house o altri organismi regionali che domani il Consiglio regionale andrà a votare.

«Con 12 proposte di provvedimento amministrativo – hanno fatto rilevare i consiglieri della Lega – il Presidente del Consiglio regionale, senza alcuna intesa in sede di conferenza dei capigruppo, ha deciso di mettere all’ordine del giorno una serie di nomine. Su questa decisione, come gruppo Lega, esprimiamo il nostro totale dissenso, perché la consideriamo assolutamente inopportuna». E su questa linea s’è avverato l’inimmaginabile, l’intesa impensabile tra Lega e consiglieri di minoranza. «A poco più di tre mesi dalle nuove elezioni – ci sono andati giù duri i consiglieri leghisti –, auspichiamo che il Consiglio regionale ed il Presidente rinuncino in modo categorico ad atti che, a prescindere dalle reali intenzioni, possano assumere una connotazione clientelare finalizzata ad acquisire consensi elettorali. Per quanto ci riguarda, riteniamo che sia possibile prendere in considerazione solo le nomine di cui sia dimostrata, in modo puntuale e documentato, la effettiva urgenza ed i danni che produrrebbe il rinvio di pochi mesi».

E non è mancata una stoccata sull’inefficienza fin qui dimostrata in campo sanitario: «In un momento in cui l’operatività del Consiglio regionale è limitata a provvedimenti di urgenza, ed il contesto socio-economico della Calabria registra una delle fasi più difficili a causa delle problematiche connesse all’emergenza sanitaria, il Consiglio regionale deve concentrare la propria attenzione solo sulle reali emergenze della Calabria. Non ci stiamo ad assecondare metodi vecchi che producono solo terra bruciata. La Lega intende far voltare pagina alla Calabria, mettendo al centro delle proprie attenzioni i disagi che attanagliano i cittadini, il lavoro e lo sviluppo, non le nomine. Anche per questo il nostro gruppo consiliare, sin da quando il consesso risulta essere in una condizione di congedo, ha deciso di non attivare alcun contratto di collaborazione con esperti esterni; tra l’altro chi ha accostato, a mezzo stampa, dei contratti alla Lega ha preso un abbaglio poiché le collaborazioni attribuite al gruppo che rappresentiamo riguardano un altro partito. Tutto ciò consente un risparmio sul bilancio del Consiglio regionale, ovvero un risparmio per tutti i calabresi. E questo è anche la testimonianza del nostro modo di intendere la politica al servizio dei cittadini, senza rincorrere il consenso con prebende elettoralistiche».

Una condanna senza attenuanti è stata espressa dall’europarlamentare pentastellata Laura Ferrara: «In Calabria – ha detto –, con l’attività del Consiglio regionale limitata ai soli provvedimenti di ordinaria amministrazione e urgenti, il centrodestra vorrebbe continuare a sfornare nomine nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali di numerosi enti, società, aziende, comitati e osservatori nei quali la Regione Calabria detiene una partecipazione, oltre che della nomina di alcune figure di garanzia come il Difensore civico o il Garante della Salute e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Provvedimenti che solo un Consiglio regionale nel pieno della sua operatività dovrebbe licenziare e non uno in regime di prorogatio, come è quello calabrese».

L’occasione è fin troppo ghiotta per rinunciare a una stoccata in chiave elettorale: questo ordine del giorno – ha detto la Ferrara – «potrebbe essere l’ennesimo atto della vergogna di una maggioranza che si è preoccupata, in questi lunghi mesi, più ad intercettare consensi tramite prebende che a restituire dignità a questo territorio. Anche per questo è necessario offrire ai calabresi una valida alternativa a chi governa oggi la Regione. Donne e uomini che si impegnino con etica, responsabilità e senso delle Istituzioni per il bene comune e non per i propri interessi. Bisogna concentrarsi di più sui temi prioritari e meno sui nomi ed i profili, che devono certamente essere garanzia di un programma credibile e di rilancio per la nostra regione. È il momento della sintesi, di ritornare fra la gente e dare un senso vero e positivo alla parola “politica”, anche in Calabria».

Controbatte il presidente Arruzzolo: «Alcuni dei Provvedimenti Amministrativi inseriti nell’ordine dei lavori della seduta del Consiglio regionale di venerdì 18 giugno, sono stati oggetto in questi mesi di ‘richiami’ da parte di organismi nazionali, come AGCom, in riferimento al Corecom, e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) per questa seconda importante figura. Risponde solo a questa esigenza – secondo il presidente dell’Assemblea calabrese –la volontà di procedere con ‘urgenza ed indifferibilità” alla definizione di alcune nomine, tra quelle inserite nel punto in discussione nella prossima seduta. D’altra parte tali procedure, sono state ampiamente discusse, nelle sedi istituzionalmente competenti, pertanto, restiamo ‘sorpresi’ dall’esternazioni di alcuni partiti. Si tratta di garantire la piena operatività di organismi che altrimenti sarebbero destinati al commissariamento da parte delle Autorità governative nazionali, e nessun altro tipo di nomina o incarico sarà deciso dal Consiglio regionale fino al termine della legislatura. Rassicuriamo, pertanto, i cittadini calabresi, che questa Presidenza non ha mai avuto la minima intenzione di ‘forzare’ su Provvedimenti amministrativi che sarebbero, in questo momento, istituzionalmente poco opportuni, considerando la fase di prorogatio, in cui è costretta ad operare l’Assembla regionale che ho l’onore di presiedere».

La singolare “temporanea alleanza”, ovviamente non avrà alcun seguito, come è intuibile, né allenterà le frizioni da campagna elettorale che vede la sinistra affidarsi a Letta e Conte per un miracolo pressoché impossibile. Salvini, per conto suo, ha “benedetto” la candidatura ufficiale di Roberto Occhiuto, ma ha imposto una seria cambiale alla coalizione sulla vicepresidenza che vuole di nuovo per Spirlì, una cosa vista con scarso entusiasmo sia da una parte di forzisti sia di diversi esponenti della coalizione. Il tempo, si dice, è galantuomo e in politica i patti e i contratti spesso valgono e durano lo spazio d’un mattino: bisognerà prima fare il conteggio delle preferenze e pesare le rispettive indicazioni espresse dagli elettori. Chi pensa di decidere autonomamente  sulla testa dei calabresi non ha ancora capito con chi ha a che fare e la lezione Minicuci (a Reggio) evidentemente Salvini non l’ha ancora ben capita. (s)

Il concorso “Gonfia la rete, vinci sul web” per contrastare i fenomeni negativi del web

S’intitola Gonfia la rete, vinci sul web il concorso promosso dal Consiglio regionale della CalabriaCorecom e dall’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza per contrastare i fenomeni dell’hate speech (linguaggio d’odio), delle fake news (disinformazione) e cyber bullismo (bullismo su internet) oltre che contribuire a un utilizzo consapevole del web e del social media.

Le opere da proporre, che dovranno pervenire entro il 15 novembre 2020 con le modalità specificate nel bando, sono divise in due sezioni: la prima riservata a documentari, spot, constructed reality (recitato legato all’improvvisazione e basato su uno script), fumetti e docu – fumetti,  tutti di durata non superiore ai dieci minuti, titoli di testa e di coda inclusi;  la seconda riservata a opere con testo e musica, facoltativamente accompagnate da video.

La Commissione sarà composta: dal Rettore o da un docente di una delle Università regionali calabresi; dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria o da altro iscritto all’Ordine, quale giornalista professionista; dal Direttore/Segretario Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, o da altro soggetto da questi delegato, di qualifica non inferiore a funzionario.

Ai vincitori verrà consegnata una pergamena di benemerenza nel corso di una cerimonia che avrà luogo presso il Consiglio regionale, durante la quale le opere saranno mostrate, proiettate, lette o rappresentate.

Successivamente, i prodotti artistici saranno diffusi nelle scuole e mediante altri media, in modo da essere conosciuti da un pubblico più vasto possibile. 

Ciò in quanto lo scopo del Concorso è proprio quello di incentivare gli utenti di internet, in particolare quelli in età adolescenziale, ad approcciarsi in modo critico a questo importante strumento di conoscenza e di scambio, sapendo che dentro il mondo virtuale si possono celare fenomeni estremamente negativi quali il linguaggio d’odio, la disinformazione, voluta o inconsapevole, e il bullismo, amplificato dalla potenza del mezzo. (pa)

Il bando, già online sul sito del Consiglio regionale e del Corecom, si può trovare al seguente link http://www.consiglioregionale.calabria.it/portale/Cittadino/Avvisi/DettaglioNews/573 

REGGIO – La Relazione Annuale 2019 del Corecom

Questa mattina, alle 10.00,a Reggio, nella Sala Monteleone del Consiglio Regionale, il Corecom presenta la Relazione Annuale sulle attività anno 2019 e Consuntivo di fine mandato.

La relazione sarà curata dal presidente del Corecom, Giuseppe Rotta. Prevista la presenza di Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria. (rrc)