Il Piano strutturale contro lo sviluppo di Reggio
Il Comune soffoca la città: tasse sì, progetti zero

di SANTO STRATI – L’ultima vessazione del Comune, ai danni del gazebo di Sottozero, sul Lungomare (un’istituzione per la città) dà il senso di come Reggio sia ormai avviata a un inesorabile declino. Per chi non lo sapesse, alla vigilia di San Valentino sono stati messi i sigilli al gazebo della storica gelateria del patron Tito Pennestrì e del figlio Enzo per il presunto mancato pagamento di gabelle comunali, che peraltro i due mastri gelatieri sostengono di avere regolarmente assolto. Al di là della fondatezza del mancato pagamento, ci si chiede: ma non esistono altre forme meno plateali e meno dannose per i cittadini per richiedere eventuali pagamenti dovuti? Il giorno dell’amore, quando è naturale pensare che gli innamorati vadano a farsi la granita di fronte allo Stretto, si mettono i sigilli a una storica gelateria che rappresenta uno dei migliori biglietti da visita della città? Al di là di qualunque interpretazione di eventuali restrittive norme di legge, si tratta molto più semplicemente di una questione di buon senso. Che evidentemente a palazzo San Giorgio non sanno più nemmeno cos’è.

Ma non è questo che turba i sonni dei reggini, anche se l’indignazione per la vicenda Sottozero è più che palpabile. C’è qualcosa di più scientificamente perverso che andrà a soffocare qualsiasi anelito di sviluppo della città: sta tutto in una sigla che non è una squadra di calcio, PSC, piano strutturale comunale, ovvero la pianificazione urbanistica dei prossimi anni per una città ormai privata di tutto. Secondo il PSC, che i vertici del Comune hanno presentato in diversi incontri con la cittadinanza in questi giorni, bisogna dimenticarsi di qualsiasi iniziativa edilizia, con buona pace di lavoratori del comparto (manovali, carpentieri, operai), costruttori, progettisti. Il Piano Strutturale Comunale è, per dirla, in termini semplici un disastro totale e non si tratta di prendere le parti della Confindustria reggina che ha inviato, attraverso il presidente Domenico Vecchio, e l’ Associazione Costruttori (Ance) col neo-presidente Francesco Siclari, un’accorato invito al sindaco Giuseppe Falcomatà e all’assessore all’urbanistica Mariangela Cama perché ritirino il provvedimento. Si tratta di pensare e valutare vantaggi e svantaggi che questo PSC porterà alla città di Reggio e, a prima vista, sono i benefici che non sembrano prevalere.

PSC Reggio CalabriaRicostruiamo la storia. La prima settimana di gennaio la Commissione comunale  “Assetto del Territorio” approva e vara il nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC), ovvero la programmazione di quello che occorrerà fare a Reggio nei prossimi anni, unitamente al Regolamento Edilizio e Urbanistico e al rapporto ambientale per la VAS (valutazione strategica). In commissione, riunita sotto la presidenza di Giuseppe Sera, la relazione dell’assessore Cama riceve 9 voti favorevoli e due astensioni. Il PSC passa quindi all’approvazione del Consiglio comunale nei giorni successivi. È lo strumento che andrà a sostituire il Piano regolatore generale in vigore dagli anni 90 e il suo principio ispiratore è il “consumo di suolo zero”, recependo la legge urbanistica regionale n. 19 del 2002. Ma perché viene approvato da una consiliatura ormai agli sgoccioli (a maggio si vota) un provvedimento che consegna alla futura amministrazione un impegno di non lieve responsabilità? Si dirà perché era da un bel po’ che stava in pentola a cucinare, ma a maggior ragione, forse sarebbe stato il caso di lasciare le decisioni su scelte strategiche alla nuova (?) amministrazione. O si deve immaginare che a spingere a votare subito il provvedimento è sia stata la convinzione che i reggini – senza riserve… – riconfermeranno tutti gli attuali componenti del Consiglio comunale, a partire dal Sindaco Falcomatà?

Nella loro lettera-richiamo, gli industriali reggini e l’Associazione Costruttori segnalano «l’esigenza di provvedere con particolare tempestività alla valutazione di provvedimenti urgenti tesi a scongiurare le gravissime criticità sorte in seguito all’adozione del Piano» con particolare riferimento all’entrata in vigore delle norme di salvaguardia che rischiano di ingenerare un blocco potenziale di oltre 1.000 pregresse pratiche edilizie in istruttoria anche da anni presso gli uffici competenti del Comune. «Tali problematiche – scrivono –, insieme con le ulteriori pure ipotizzabili in relazione all’adozione del PSC, giunto peraltro all’attenzione di questa Associazione apparentemente senza una adeguata condivisione con gli stakeholder territorialmente competenti, rischiano di produrre ingenti danni economici alla collettività» nonché agli imprenditori «oltre che effetti potenzialmente lesivi di diritti fondamentali dei cittadini». Data «la gravità ed importanza degli elementi di crisi rilevati, con riferimento allo specifico settore dell’edilizia e più diffusamente all’intero sistema economico metropolitano» i costruttori hanno chiesto un incontro urgente «per trovare soluzioni per una più adeguata e sostenibile adozione ed approvazione del PSC di Reggio Calabria, la cui natura strategica, se correttamente implementata, potrebbe già questa consentire di riavviare dinamiche di ripresa economica e sociale».

L’assessore all’urbanistica, ovviamente, difende il provvedimento: «Con questo piano – ha dichiarato – metteremo in sicurezza la città». Secondo l’assessore Cama «Il punto di forza di questo Piano è stato proprio quello di aver saputo coniugare quanto finora messo in campo, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici dell’Amministrazione Falcomatà, in coerenza con le disposizioni degli strumenti di pianificazione sovraordinati e non perdendo mai di vista gli adempimenti procedimentali previsti dalla legge urbanistica regionale (sic!)». A margine dell’approvazione, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio ha voluto sottolineare la condivisione del documento: «Ho avuto la fortuna di confrontarmi con professionisti di spessore, da subito molto collaborativi per la definizione di un progetto che sembrava fino a ieri pura utopia ma anche l’Ufficio di settore comunale ha fatto la sua parte». Il PSC approvato – secondo l’assessore Cama – «rappresenta per l’intera città un importante traguardo di democrazia partecipata. Il canale partecipativo sarà mantenuto anche e soprattutto nelle fasi dell’attuazione del PSC e divulgato presso la sede dell’Urban Center, appositamente strutturata con professionisti di settore. La collaborazione ed il supporto di tutti gli Ordini e Collegi Professionali della Città Metropolitana, consentirà di fornire le dovute spiegazioni ed informazioni tecniche sul nuovo strumento urbanistico. Semplificando il concetto – ha detto l’assessore – l’obiettivo è quello di comunicare ai cittadini come la risorsa suolo sia un bene comune non rinnovabile, da qui l’attenzione che ciascuno di noi deve avere per la salvaguardia e valorizzazione della città, dal centro alle periferie, attraverso regole chiare da rispettare».

Non sono d’accordo professionisti e operatori del settore edilizio e turistico. Più d’uno sottolinea che sono stati utilizzati dati e cartografie del 2008 (ovvero di 12 anni fa) e quindi dati largamente superati, facendo poi ricorso a Google Maps per le le scelte che non appaiono certo di rigenerazione urbana. L’arch. Pino Falduto (già assessore comunale col sindaco Italo Falcomatà) e manager reggino di successo (sua la realizzazione del centro commerciale Porto Bolaro), ha riferito di aver preso parte a uno degli incontri promossi dal Comune per illustrare il nuovo Piano Strutturale Comunale. «Dal dibattito – afferma Falduto – è emerso che il PSC è il sunto di tutti i vincoli imposti dalla Regione Calabria, dalla Provincia e dalla Sovrintendenza. L’assessore Cama ha voluto mettere in evidenza gli sforzi per porre correttivi alle norme di salvaguardia che di fatto dal 21 gennaio 2020 impediscono ogni attività legata al rilascio di autorizzazioni edilizie. Ho chiesto di sospendere l’iter amministrativo del PSC fino a quando la Regione Calabria e la Sovrintendenza non definiscono la rimodulazione dei vincoli. Dal dibattito è emersa l’incompatibilità del PSC con le reali capacità gestionali dell’ufficio urbanistica e le condizioni economiche e sociali della città». È molto scettico l’arch. Falduto sul PSC: «Purtroppo, leggendo le carte, è solo una sommatoria di vincoli che potrebbe creare difficoltà allo sviluppo della città. Se non si individueranno le zone dove sviluppare le strutture ricettive non capisco come si possa parlare di turismo. Abbiamo il dovere di sognare una città diversa. Mi auguro che l’amministrazione comunale si ravveda e possa cambiare il piano. Questo PSC fa venire gli incubi».

Di diverso parere una dei progettisti del PSC approvato dal Comune: «Cambia innanzitutto il concetto di piano urbanistico – ha detto l’arch. Francesca Moraci –: per svilupparsi ci dev’essere una forte concertazione con la città, un forte indirizzo che l’Amministrazione comunale nella flessibilità del Piano ovviamente darà e ci saranno le modalità che la legge urbanistica che la Regione Calabria prevede. Rispetto al piano regolatore questo PSC ha un livello di flessibilità maggiore: bisogna abituarsi a gestire in modo tecnico e consapevole quali sono le possibilità che il Piano individua. C’è, comunque, una fase, prevista dalla legge, durante la quale i cittadini possono proporre osservazioni al Piano». Per la cronaca, il PSC, oltre a quella dell’arch. Moraci, porta la firma degli architetti Francesco Karrer (capogruppo) e Loreto Colombo.

Dagli incontri con i cittadini per illustrare il PSC (ai quali finora non ha mai presenziato il sindaco Falcomatà) emerge il grande disorientamento dei reggini. Afflitti, peraltro, da una serie interminabile di insopportabili disagi: a cominciare dalla spazzatura (l’umido – che nessuno ritira –  ormai viene appeso per evitare che diventi attrazione per i topi), per continuare con l’acqua a singhiozzo (ma dov’è finita la magnificenza illustrata un anno fa con il Presidente Oliverio della diga del Menta?), alle buche che sono divenute dappertutto vere e proprie voragini e finire agli inasprimenti nelle tasse comunali richieste a commercianti e professionisti. Una città che il padre (Italo) aveva fatto sognare sul filo di una inimitabile primavera e che il figlio (Giuseppe) sta portando a risultare invivibile: e Falcomatà è il nome che Zingaretti spende di continuo, da diverse settimane, per indicare una rielezione che secondo lui rappresenta la naturale continuità del mandato del sindaco. Forse sarà il caso di invitare il segretario dem a passare almeno un weekend in città. Reggio e i reggini non sappiamo se l’accoglieranno con un sorriso… (s)

Per saperne di più, qui i dati sul PSC dal sito del Comune di Reggio

  • La vignetta-fotomontaggio col sindaco che batte le mani con sullo sfondo l’insostenibile situazione della spazzatura non raccolta a Reggio che illustrava questo servizio secondo il primo cittadino Giuseppe Falcomatà «genera solo confusione e inasprisce gli animi in un momento molto delicato in cui serve senso di responsabilità». Ribadendo il senso paradossale e ironico dell’illustrazione, non abbiamo alcuna riserva a evitare di “inasprire gli animi” dei reggini ed eliminare l’immagine del sindaco, lasciando solo la desolante istantanea dei sacchetti di umido sospesi ai ganci dei palazzi. Fosse possibile con un colpo di Photoshop eliminare anche i rifiuti dalle strade… (s)

Una giornata storica: finalmente Reggio beve l’acqua del Menta

Il sito celebrativo della Diga del Menta

Come funziona l’impianto ?

I discorsi dell’inaugurazione

28 ottobre 2018 – La giornata di oggi resterà nella memoria storia della Città di Reggio, ma anche di tutta la Calabria: l’apertura della Diga del Menta che, dopo trent’anni di attesa, rifornirà di acqua potabile Reggio rappresenta sicuramente un segnale che, se c’è la volontà politica, le cose si possono fare. Per questo oggi a Reggio si festeggia: la città per lunghissimi anni – soprattutto d’estate – ha sofferto una crisi idrica senza precedenti, con acqua non solo scarsa ma addirittura “sporca”, ovvero imbevibile.
I lavori della Diga del Menta, che ricade nel comune di Roccaforte del Greco, sembra non avrebbero mai trovato fine. Bisogna dare atto alla Regione e al suo presidente Mario Oliverio di un impegno concreto, in tandem con il sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà che, in quest’occasione, ha mostrato la determinazione necessaria per portare a termine il progetto. Un’opera di alta ingegneria – una delle più imponenti di tutto il Meridione, la più grande opera pubblica nell’ambito dell’acqua mai realizzata negli ultimi 40 anni in Calabria – che sarà in grado di trattare 1250 litri d’acqua al secondo, con 17,9 milioni di metri cubi d’acqa alla massima regolazione. Finalmente cesserà la sete di Reggio?
Occorre ricordare che i lavori sospesi da tempo erano ripresi nel 2015 e in appena tre anni l’opera è arrivata al traguardo dell’operatività completa.


«Un fondamentale impegno, assunto con i cittadini di Reggio Calabria fin dal mio insediamento, è stato onorato – ha detto il Presidente Mario Oliverio. La vicenda della Diga del Menta è uno delle metafore, forse la più significativa, della mia esperienza di governo regionale. Ho ereditato la sfascio, un cantiere fermo e vandalizzato, ho programmato le risorse e seguito la redazione dei progetti e dei lavori. Sono stato più volte sui cantieri. Un lavoro spesso nascosto, che oggi produce fatti. Sono tante le situazioni di opere incompiute o abbandonate che sono state recuperate e riattivate come, per citare le più significative, l’apertura della cardiochirurgia, i cantieri di adeguamento sismico delle scuole, la strada Gallico-Gambarie, il finanziamento della metropolitana, i finanziamenti sul rischio idrogeologico e così via. Per questi motivi il 28 ottobre sarà una data storica e un’occasione di festa per la città di Reggio Calabria».
Il sindaco Falcomatà ha annunciato la fine della grande sete di Reggio: «Con l’apertura del nuovo sistema idrico della Diga sul Menta finalmente si risolve in maniera definitiva un problema che esiste da sempre nella nostra Città. Siamo davvero di fronte ad un passaggio epocale, una sorta di “rivoluzione copernicana” che inciderà in maniera determinante nella vita quotidiana dei reggini che, finalmente, avranno la possibilità di utilizzare l’acqua in casa secondo i propri bisogni domestici senza dover “sperare” che non manchi. Quando ci siamo insediati il cantiere della diga risultava fermo e vandalizzato. Sono serviti anni di duro lavoro, costante e silenzioso, nella proficua sinergia attivata con il Presidente Oliverio e con Sorical, per arrivare a questo punto. Nulla di tutto ciò era scontato, ma oggi possiamo finalmente affermare che l’acqua della Diga non è più un miraggio».


Per dovere di cronaca bisogna riferire di un allarme lanciato dai deputati pentastellati Paolo Parentela e Luigi D’Ippolito relativo a una discarica vicina alla diga che conterrebbe pericolosi inquinanti su cui la Sorical ha chiesto interventi di bonifica. Circostanza smentita dal commissario liquidatore della Sorical, Luigi Incarnato: «Indagini, analisi e approfondimenti fatti per tempo dagli organi competenti – ha detto Incarnato – hanno escluso ogni collegamento tra la problematica sollevata dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle e l’utilizzazione dell’acqua della Diga del Menta. La fornitura idrica è garantita, tra l’altro, da un impianto di potabilizzazione tra i più avanzati d’Italia, soprattutto nel campo del monitoraggio, controllo e sicurezza». (rrm)

Il programma degli eventi celebrativi di oggi: alle 11 ad Armo di Gallina la benedizione degli impianti da parte dell’arcivescovo di reggio Giuseppe Giorini Morosini e avvio della fornitura idrica, con la partecipazione del presidente della Regione Mario Oliverio, del sindaco Giuseppe Falcomatà e del commissario Sorical Luigi Incarnato.

Alle 16 riattivazione della fonte delle Tre Fontane, alimentata dall’acqua che proviene dalla Diga del Menta. Don Giacomo D’Anna, parroco della Chiesa di San Paolo, ha benedetto il complesso. E’ la prima fontana pubblica di Reggio Calabria che viene alimentata direttamente con l’acqua della Diga del Menta. I tantissimi cittadini presenti, nonostante l’inclemenza del tempo, muniti di borracce appositamente prodotte per l’evento, hanno potuto e voluto constatare personalmente, insieme agli amministratori e ai rappresentanti istituzionali, l’alta qualità e la bontà del prezioso liquido. Inutile aggiungere che è stato un momento di grande partecipazione e gioia collettiva a cui hanno partecipato, con suoni di clacson, anche gli automobilisti che in quel momento si sono trovati a transitare per la zona. Grande soddisfazione hanno espresso con i loro volti e attraverso gli abbracci soprattutto gli anziani, molti dei quali mai avrebbero creduto di poter vedere riattivata questa antica e storica fontana.

Alle 17.30 il convegno a Palazzo San Giorgio “Dalla Diga del Menta al sistema idrico integrato dell’acqua a Reggio Calabria” con la partecipazione del sindaco Falcomatà, del presidente Oliverio, di Luigi Incarnato, Paolo Brunetti, Domenico Penna (sindaco di Roccaforte del Greco) e Domenico Creazzo (presidente f.f. del Parco d’Aspromonte).
Le manifestazione si sono chiuse con un concerto al Teatro Cilea diretto dal m° Alessandro Tirotta con l’Orchestra e il Coro del Teatro Cilea (quest’ultimo diretto da Bruno Tirotta). Lo spettacolo previsto in piazza Italia di Otello Profazio e Francesca Prestia è stato rinviato per maltempo. (rrc)

 

 

Falcomatà e Mauro all’Assemblea dell’Anci di Rimini

26 ottobre 2018 – Il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà col vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro hanno preso parte alla XXXV Assemblea Nazionale dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Il sindaco ha così raccontato la sua partecipazione: «Anche quest’anno ho avuto l’onore di rappresentare la città e raccontare le buone pratiche amministrative che stiamo cercando di portare avanti, seppur con le enormi difficoltà che tutti conosciamo. E credetemi è davvero un orgoglio vedere che oggi Reggio è riconosciuta a livello nazionale come un esempio da seguire nel campo dell’economia sostenibile, della raccolta differenziata, dello stop al consumo di suolo, nella gestione virtuosa del bilancio, nell’utilizzo dei fondi comunitari, nell’organizzazione dei servizi pubblici essenziali, nella assegnazione dei beni comuni e confiscati, nel campo delle azioni a tutela del lavoro».


«Non sono io a dirlo. – continua Falcomatà – Spesso, presi dalle emergenze del quotidiano, non riusciamo a dare alla nostra città il suo giusto valore; ecco perché è utile a volte allontanarsi. Per vederla da lontano, per vederla con nuovi occhi, con un nuovo sguardo. È, infatti, un orgoglio che nel corso di un’assemblea a cui hanno presenziato il Presidente della Repubblica e del Consiglio e partecipata da migliaia tra sindaci, amministratori comunali, rappresentanti istituzionali e vertici aziendali, si sentano scandire parole come “adesso parliamo della storia positiva di Reggio Calabria”
«È un orgoglio perché noi siamo primi cittadini, è vero, ma siamo soprattutto prima cittadini. Siamo sindaci e in quanto tali siamo fuori dal comune, ma siamo anche fuori da ogni luogo comune possibile. Fare il sindaco è l’esperienza umana più intensa che si possa fare nella propria vita. È l’acquisizione di un bagaglio di esperienze e conoscenze che nessun altro ruolo politico ti consentirà di fare, è un otto volante di sentimenti ed emozioni contrastanti; è la consapevolezza che il cambiamento, quello vero, non è mai immediato ma è scandito da tre fattori come il tempo, la continuità e la costanza; è riposare poco ma fare continui sforzi di immaginazione per provare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino. D’altra parte, fateci caso, per un bambino il mondo conosciuto ha i confini stupendi della propria città. E la città, come diceva Calvino, è una stupenda emozione dell’uomo!» (rrc)

Il 28 ottobre arriva l’acqua a Reggio dalla Diga del Menta

24 ottobre – È un evento storico non solo per Reggio, ma per tutta la Calabria: finalmente l’acqua del Menta risolverà i problemi idrici della popolazione reggina. Quattro manifestazioni in programma il prossimo 28 ottobre per celebrare l’evento che consentirà di chiudere i pozzi salmastri di Reggio (l’acqua non era potabile) e offrire un adeguato rifornimento idrico di acqua pulita e priva di residui salini. L’operazione di riapertura dei lavori intorno alla diga del Menta è costata alla Regione 25 milioni di euro: soldi ben spesi se i risultati annunciati saranno confermati e il problema “sete” per la Città di Reggio diventerà un pallido ricordo.
Quattro – si diceva – gli eventi in programma: alle 11, presso l’impianto di potabilizzazione in località Armo di Gallina, la benedizione degli impianti da parte dell’Arcivescovo Metropolita Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, con l’avvio della fornitura idrica ed una conferenza stampa con Giuseppe Falcomatà, Sindaco di Reggio, Luigi Incarnato, Commissario liquidatore della Sorical, e Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria.

Una immagine datata delle Tre Fontane di Reggio Campi: da anni sono inattive

Alle 16, il secondo evento presso la rotonda di via Reggio Campi, all’incrocio con via Emilio Cuzzocrea, di fronte la Chiesa di San Paolo. “Insieme a bere l’acqua del Menta”, è il titolo dell’evento in cui si prevede la riattivazione della fonte “Tre Fontane – San Paolo” alimentata dall’acqua della Diga del Menta.
Alle 17:30, nella sala consiliare Piero Battaglia di Palazzo San Giorgio il convegno “Dalla Diga del Menta al sistema idrico integrato dell’acqua a Reggio Calabria’ con Giuseppe Falcomatà, Luigi Incarnato, Domenico Pallaria (Direttore Generale Regione Calabria), Paolo Brunetti ( Consigliere comunale), Domenico Penna (Sindaco di Roccaforte del Greco), Domenico Creazzo (Presidente f.f. del Parco dell’Aspromonte), e Mario Oliverio.
Alle 19, infine, l’ultimo appuntamento della giornata al Teatro Cilea di Reggio Calabria con un concerto di orchestra e coro dello stesso Teatro diretto dal Maestro Pasquale Faucitano. (rrc)

REGGIO – La bella esperienza del Gulli col meeting DRV

16 ottobre – Bella esperienza formativa per gli alunni del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “T. Gullì”, in occasione del 68esimo meeting della Drv, Federazione del turismo tedesco, che ha portato dalla Germania a Reggio Calabria circa 600 Tour Operator. Una quattro giorni che, oltre a produrre ricadute positive su tutta l’area metropolitana in termini turistici e, di conseguenza, economici, è stata preziosa occasione formativa sul campo, per gli alunni dello stesso Istituto. Gli studenti hanno sfruttato le proprie competenze linguistiche per accompagnare i turisti nel loro soggiorno reggino, sotto l’attenta guida dei docenti.

I ragazzi del liceo Gullì al meeting DVR a Reggio, con il vicesindaco Riccardo Mauro e il delegato all’istruzione Demetrio Marino

Il Meeting tedesco è stato costellato di manifestazioni e visite guidate su tutto il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, d’intesa con la Regione, e ha coinvolto gli alunni delle V classi in possesso di livelli elevati di competenza linguistica tedesca e inglese, guidati dai Docenti di lingua tedesca. Attività di accoglienza, gestione di gruppi e mediazione linguistico-culturale le esperienze compiute dagli studenti che, grazie alle loro competenze e conoscenze linguistiche, hanno supportato i turisti tedeschi, negli spostamenti ed in tutte le attività organizzate, accogliendoli, inoltre, presso le strutture alberghiere del Comune di Reggio.
Un valido ausilio, dunque che rappresenta nel contempo una importante esperienza formativa che offre uno spaccato sul mondo del lavoro nel quale i ragazzi dovranno, poi, confluire. «I ragazzi sono stati un valido ausilio nell’organizzazione – ha affermato il delegato all’istruzione della Metrocity Demetrio Marino – e questo riempie di soddisfazione me e il Sindaco Giuseppe Falcomatà, col quale abbiamo fortemente creduto nella valenza del coinvolgimento dei giovani, col prezioso supporto del Dirigente Scolastico Francesco Praticò. Siamo fieri dei nostri ragazzi ai quali auguriamo di riuscire a realizzare le proprie aspirazioni. Obiettivo che speriamo di aver efficacemente stimolato in questi giorni e raggiungibile con impegno, senso di responsabilità e tanta motivazione». (rrc)

Olimpiadi di Astronomia in Sri Lanka: bravissimi i reggini Andrea e Vittoria

13 ottobre – Si chiama Andrea Labate, di Reggio, e ha conquistato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi internazionali di Astronomia che si sono svolte nei giorni scorsi a Colombo, capitale dello Sri Lanka. Andrea era stato selezionato insieme con Vittoria Altomonte, di Bova Marina, per far parte della squadra italiana, accompagnata dagli astronomi Giuseppe Cutispoto e Agatino Rifatto.
A
 competersi il titolo erano arrivati in Sri Lanka in tutto 87 ragazzi, provenienti da 17 paesi del mondo. Andrea Labate, studente del Liceo “Leonardo da Vinci”, ha sostenuto tre prove impegnative sui satelliti, Marte e la nube di Oort nella prova teorica, campi stellari e periodi di rotazione di stelle variabili nelle prove osservative e pratiche. A Vittoria Altomonte, iscritta all’Istituto di Istruzione Superiore “Euclide”, invece, è andata la medaglia speciale per il miglior grafico.
«È un grande risultato per la squadra italiana, per la Calabria e la nostra Reggio» – ha commentato Angela Misiano, responsabile scientifico del Planetario Pythagoras, la struttura che segue la preparazione degli studenti per questo genere di competizione. «Anche perché – ha detto la Misiano – l’astronomia non rientra tra i piani di studio negli ordinamenti scolastici, ma è trasversale nei programmi di fisica, matematica e scienze naturali. Ringrazio i miei collaboratori, in particolare Melania Borzumati, i docenti dei giovani partecipanti e i dirigenti scolastici, che credono in questa attività e ogni anno consentono agli studenti calabresi di partecipare».
Anche per il 2018/2019 il Pythagoras, che rientra tra le competenze della Città Metropolitana, ha avviato le procedure di selezione e di preparazione per le Olimpiadi di Astronomia. A breve, nelle scuole della provincia, le preselezioni per accedere alle competizioni regionali.
Il sindaco di Reggio e della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà ha voluto congratularsi con i due ragazzi e la responsabile del Planetario. «La Città Metropolitana di Reggio Calabria, grazie al Planetario Pythagoras, ancora una volta si afferma in campo internazionale per le sue straordinarie competenze scientifiche. Le due medaglie ottenute alle olimpiadi internazionali di Astronomia, conclusesi pochi giorni fa in Sri Lanka, sono un risultato che riempie di orgoglio l’intera comunità reggina. Ad Andrea Labate e Vittoria Altomonte, i due giovani che hanno conseguito questo brillante risultato, vanno i miei personali complimenti e le più grate felicitazioni da parte dell’intera comunità metropolitana – ha aggiunto il sindaco – un traguardo raggiunto grazie allo studio e al loro talento, ma naturalmente anche grazie al lavoro e alla straordinaria professionalità dei docenti che operano all’interno del Planetario, struttura d’eccellenza del nostro territorio, e della sua responsabile scientifica, la Professoressa Angela Misiano, appassionata guida per generazioni di studenti, affascinati dal mondo dell’astronomia». (rrc)

Il MotorShow 2 Mari evento-clou del 2019: si farà a Saline Joniche (RC)

13 ottobre – Già, dalle premesse, appariva come l’evento motoristico più importante del Mezzogiorno, ma l’improvvisa cancellazione del MotorShow di Bologna ha fatto diventare il MotorShow 2Mari di Saline Joniche, in provincia di Reggio, l’evento clou del 2019 per gli appassionati di auto e moto. Sarà perciò una manifestazione che attirerà appassionati da ogni parte d’Italia, mettendo la Calabria al centro dell’interesse del vastissimo circuito auto-moto. L’evento, programmato dal 1° al 9 giugno, si estenderà su una superficie di 350mila metri quadrati, nell’area portuale di Sant’Elia, a Saline Joniche, nel comune di Montebello Jonico, e – cosa non meno importante – sarà una rassegna aperta anche alla nautica.
La notizia della cancellazione del tradizionale evento bolognese ha spiazzato l’organizzazione calabrese che si sente ora incaricata di rendere la manifestazione di giugno degna di raccoglierne l’eredità: «Siamo sinceramente dispiaciuti che una tradizione così importante come quella bolognese sia destinata ad un ridimensionamento, con lo spostamento a Modena. Abbiamo visitato molte volte il MotorShow e per noi ha sempre rappresentato un punto di riferimento serio. È per questo che auguriamo agli amici bolognesi di poter presto tornare ai fasti di un tempo».
L’idea del MotorShow – che alla luce del default bolognese diventa la più importante manifestazione motoristica d’Italia – si deve all’Associazione Dilettantistica Sportiva omonima presieduta da Vincenzo Moscato, con i vice presidenti Michele Cucinotti e Carlo Giuliani e l’architetto progettista Erika Galimi. Il presidente Oliverio che ha incontrato i vertici si è detto entusiasta dell’iniziativa e ha concesso il patrocinio della Regione.


La location prescelta è oggi in stato di completo abbandono e, grazie al costante e paziente lavoro degli organizzatori, sarà completamente riqualificata e resa centro nevralgico di un circuito turistico e culturale di primissimo piano. Non sfugge come il porto di Saline Joniche si trovi in un territorio ricadente in quell’area “greco-calabra” che rappresenta una miniera inesauribile di cultura e tradizioni che non solo vanno preservate ma incrementate il più possibile. Non a caso, il motto scelto dagli organizzatori – “Pame ambrò”, che in lingua greco-calabra significa “andiamo avanti” – vira proprio in questa direzione. E, in tal senso, non potevano mancare le sinergie istituzionali già siglate con il Comune di Montebello Jonico, guidato dal sindaco Ugo Suraci che subito creduto nell’iniziativa assieme alla Capitaneria di porto, con la Città Metropolitana e il sostegno del sindaco Giuseppe Falcomatà e vice sindaco Riccardo Mauro, con l’assessorato alle Minoranze linguistiche del Comune di Reggio Calabria retto da Lucia Anita Nucera. Ed ancora, un ruolo essenziale è quello che, da tempo, stanno già svolgendo la Capitaneria di Porto e l’ufficio del Demanio marittimo.


Per quanto riguarda la kermesse reggina, si è già rilevato il forte interesse delle più importanti aziende di settore, le stesse che in precedenza avevano una presenza fissa a Bologna ed oggi prossime a  concludere accordi preliminari sulla loro partecipazione al Motorshow 2Mari. È un interesse che lusinga moltissimo gli organizzatori consapevoli di trovarsi di fronte ad una ineludibile responsabilità: essere capaci di dimostrare che qui in Calabria si possono organizzare dei grandi eventi in modo serio e pulito. Da qui nasce l‘appello dell’ASD Motor Show 2Mari rivolto alle istituzioni presenti nel territorio, affinché, una tale occasione venga con serenità e responsabilità condivisa ed affrontata da tutti, poiché tale apporto sarà fondamentale ed indispensabile; non è pensabile che il peso del più importante evento motoristico nazionale con annesso settore nautico, possa essere garantito esclusivamente dal lavoro di squadra della sola associazione organizzatrice nonostante la stessa abbia, già da qualche settimana, raddoppiato ogni propria risorsa a disposizione. «Non accontentiamoci – rimarcano dalla direzione – e soprattutto dimostriamo di saper sfatare quel mito che vorrebbe i calabresi bravi solo a gestire le emergenze e mai a programmare per tempo».
Sarà un evento “mafia free”: il “Motorshow 2Mari” vuole sfatare diversi luoghi comuni. Ad iniziare da quello per il quale al Sud ed in Calabria non sia possibile organizzare eventi di livello nazionale tenendo ben lontane quelle realtà mafiose, da sempre attirate dalla prospettiva di denaro. Posto, infatti, che la kermesse ha una prioritaria finalità solidaristica (rilevanti fondi saranno destinati alla ricerca riguardante la cura del cancro al seno, nonché per altre importanti patologie), il Motorshow 2Mari si caratterizza anche per la sua ferrea volontà di essere “mafia free”. Già da tempo, infatti, sono stati avviati contatti con uffici competenti ed a breve saranno anche stipulati  importantissimi accordi che sanciranno, una volta per tutte, lo stop a qualsivoglia tentativo di infiltrazione mafiosa tanto nella scelta delle imprese, quanto in quella del personale a vario titolo impegnato.
DI grande rilievo la sinergia con Anas. Una decisione che nasce anche dal calibro dei partner impegnati nella realizzazione dell’evento. Uno per tutti è Anas spa che, con i suoi oltre 27mila chilometri di strade e autostrade rappresenta un patrimonio nazionale di professionalità e competenza. Anas sta lavorando già da tempo con l’associazione “Motorshow 2Mari” in un’ottica di sinergia tesa al raggiungimento dei più alti standard di qualità e sicurezza delle piste che saranno allestite.

Colore d’obbligo: Rosso Ferrari. C’è stata una corposa corrispondenza tra gli organizzatori e la casa automobilistica di Maranello emblema dell’italianità nel mondo. Il rosso Ferrari, infatti, sventolerà alto sui 350mila metri quadri dell’area del porto di Saline Joniche. Ed anche in tale ottica, nelle prossime settimane, l’associazione “Motorshow 2Mari” dovrebbe svelare una sorpresa che lascerà senza fiato i milioni di appassionati del cavallino rampante.
Il MotorShow 2Mari significa anche spettacoli, turismo ed occupazione. Saline Joniche, dal 1° al 9 giugno del prossimo anno, sarà al centro dell’attenzione della Calabria e non solo: sono attese centinaia di migliaia di persone anche provenienti d’oltre Regione, per assistere a spettacoli motoristici, musicali e nautici di importanza mondiale, assolutamente inediti. È quindi prevedibile un indotto di grande rilievo sia in termini di opportunità turistiche che di occupazione. L’associazione Motor Show 2Mari spera che, «dopo anni di duro ed importantissimo lavoro, mirato al ripristino della legalità in alcune aree della nostra provincia, questa kermesse indichi la strada a tante altre realtà associative a promuovere iniziative ed insieme costruire importanti tasselli per la positiva rinascita della nostra Calabria». (rrc)

REGGIO – Filippo Quartuccio nella Commissione Cultura dell’ANCI

13 ottobre – Il consigliere metropolitano Filippo Quartuccio, già delegato del Sindaco Falcomatà alla Cultura, è stato nominato membro della commissione nazionale “cultura” dell’ Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Si tratta di una commissione permanente all’interno dell’associazione che riunisce gli amministratori locali di tutta Italia ed è la prima volta che sia chiamato un calabrese a farne parte. Quartuccio, avrà il compito di confrontarsi con diverse realtà italiane, quale ambasciatore e promotore di buone prassi di gestione e valorizzazione dei beni culturali e delle attività utili alla promozione della cultura intesa nelle sue varie forme. «Una importante missione  – ha detto Quartuccio – finalizzata sia alla preservazione dei beni, che quale catalizzatore dello sviluppo sostenibile della comunità locale». (rrc)

MetroCity dice sì per spostare gli approdi di Villa San Giovanni a sud

1° ottobre – Arriva finalmente l’ok dalla Metrocity sullo spostamento degli approdi di Villa San Giovanni a sud, nell’area di Acciarello. Il sindaco Giovanni Siclari più volte, anche con missive, dopo che il Consiglio di Villa si è espresso favorevolmente all’unanimità, ha chiesto al sindaco Falcomatà di prendere la medesima decisione per dare impulso positivo e avviare il tanto atteso iter di spostamento degli approdi così da liberare il centro città dall’intenso traffico.
«Questo è un risultato ottenuto grazie a una continua concertazione tra gli enti interessati. Con il sindaco Falcomatà e con il vice sindaco Mauro abbiamo collaborato affinché quest’obiettivo comune potesse trovare presto una soluzione – ha confermato il sindaco Siclari – Stimolati più volte dal sottoscritto, è stata finalmente approvata la delibera, considerando la richiesta esplicita da parte della Regione Calabria di esprimere una voce unanime per ottenere il finanziamento. Adesso che abbiamo raggiunto quest’importante risultato possiamo proseguire, con questa stessa sintonia, e far partire l’iter interessando anche il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture tramite il nostro riferimento, il senatore Marco Siclari, puntando anche ad ottenere fondi europei».
È stato proprio il Vicesindaco Mauro a relazionare sui nuovi approdi a sud di Villa San Giovanni, punto approvato all’unanimità. Mauro ha sottolineato l’importanza di un approdo alternativo che non obblighi soprattutto i mezzi pesanti a passare per il centro cittadino, evitando, così, inquinamento acustico e ambientale, e dando luogo ad uno snellimento del traffico veicolare. Mauro ha, in sostanza, evidenziato come gli approdi dei mezzi pesanti al porto di Reggio non li voglia nessuno. Non li vuole il comune capoluogo, non li vuole la Regione e non lo vogliono i villesi.
«Diversi incontri istituzionali sul punto si sono avuti con il sindaco Siclari – ha dichiarato Mauro – e la sua maggioranza e in piena sinergia istituzionale abbiamo deciso di combattere insieme questa battaglia. Gli approdi dei mezzi pesanti non devono essere ubicati nel centro delle comunità e questo vale per Reggio così come per Villa. Insieme al sindaco Siclari combatteremo per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati nell’esclusivo interesse delle nostre comunità».
Dal primo cittadino villese arriva il plauso al consiglio Metropolitano, al sindaco Falcomatà, Riccardo Mauro e Antonino Castorina per aver votato questa fondamentale delibera. «Li ringrazio perché fattivamente viene dato un grosso aiuto a Villa per eliminare dal nostro centro cittadino il passaggio dei mezzi pesanti. È solo un primo passo ma adesso sappiamo di poter combattere insieme questa battaglia che riguarda entrambe le città. Nessuno deve subire i disagi del traffico veicolare e dei mezzi pesanti, per questo adesso andrò alla Regione Calabria, insieme a Falcomatà, per chiedere il finanziamento degli approdi a sud», ha concluso Siclari. (rrc)

Il ministro dei Trasporti Toninelli a Reggio per inaugurare i “nuovi” intercity sulla ionica

30 settembre – Stamattina alle 10 a Reggio sarà il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli a inaugurare i “nuovi” intercity che collegheranno Reggio a Taranto, lungo una tratta ferroviaria – quella ionica – per anni abbandonata a se stessa e priva dell’elettrificazione. Le virgolette sulla parola “nuovi” sono d’obbligo, visto che in realtà si tratta di carrozze progettate 30 anni fa e ora destinate alla Calabria. Il ministro Toninelli avrà un bel da fare per spiegare le troppe incongruenze del suo ministero a proposito dell’area dello Stretto. A partire dall’Autorità portuale di Messina-Milazzo che dovrebbe inglobare Reggio e Villa, sottraendoli a Gioia Tauro (con buona pace dei progetti della ZES, la zona economica speciale), finendo alla tragicomica  vicenda del mancato rinnovo della concessione agli aliscafi di Liberty Lines che collegano Reggio e Messina, e che da oggi dovrebbero restare fermi in assenza di un qualsiasi provvedimento di proroga (di competenza del suo ministero).
Il programma dell’inaugurazione prevede i saluti del sindaco Giuseppe Falcomatà e la partecipazione dell’amministratore delegato di Trenitalia Orazio Iacono, dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti e dell’assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno, che parleranno del nuovo servizio con le carrozze Intercity che è una prima risposta all’inadeguatezza della rete ferroviaria nella Calabria ionica.

Il sindacalista Nino Costantino

A Toninelli le conclusioni, ma qualche altro imbarazzo gliel’offrirà il sindacalista Nino Costantino (FILT-CGIL) che chiederà ai vertici FS di incontrare il coraggioso ferroviere Nino Pulitanò, licenziato dopo aver rivelato la presenza di amianto nel deposito ferroviario di Reggio in pieno centro cittadino. Il sindacato accompagnerà Pulitanò sperando che i vertici delle Ferrovie e il ministro accettino di incontrarlo: come si ricorderà, il ferroviere ha condotto una lunga battaglia civile per lo smaltimento dell’amianto scoperto nel deposito delle Ferrovie. Il risultato è che, a seguito delle sue denunce, Pulitanò è stato licenziato dall’azienda ferroviaria.

Nino Pulitanò, il ferroviere licenziato per aver rivelato la presenza di amianto nel deposito ferroviario di Reggio

«Il ministro e l’amministratore delegato delle Ferrovie – dice Nino Costantino – devono dire se la battaglia sull’amianto condotta da Pulitanò sia stata giusta o meno e se il licenziamento subito non sia stato invece ritorsivo. La FILT-CGIL continuerà la battaglia per la riassunzione di una persona per bene, di un cittadino e lavoratore esemplare, di un sindacalista coerente». (rrc)