Soverato incorona la Rettrice de La Sapienza Polimeni cittadina onoraria

di MARIA CRISTINA GULLÍ – La Rettrice dell’Università la Sapienza di Roma Antonella Polimeni, calabrese originaria della Locride, è diventata cittadina onoraria di Soverato. Il sindaco di Soverato Daniele Vacca e il vice sindaco Emanuele Amoruso le hanno conferito l’onorificenza nel corso di una semplice ma partecipata cerimonia, a conclusione dell’affollato convegno su “Donne e Scienza” al quale era stata invitata come relatrice dalla prof.ssa Paola Nucciarelli Coluccio, presidente dell’Associazione Biblioteca di Soverato. La stessa Associazione, è curioso ricordarlo, aveva proposto il nome della Rettrice Polimeni come presidente della Repubblica prima che fosse riconfermato Sergio Mattarella.

L’aula del consiglio comunale di Soverato era strapiena non solo di membri dell’Associazione ma di tanti cittadini venuti anche da lontano. 

Il sindaco e il suo vice hanno elencato le numerose motivazioni che sono alla base della cittadinanza onoraria concessa e si sono augurati di avere ospite nel comune la Rettrice almeno una volta all’anno, per poter programmare con lei una serie di iniziative culturali e scientifiche che renderanno la città di Soverato un punto di riferimento della costa jonica.  

La Polimeni, di padre calabrese di Locri-Gerace e di mamma romagnola, porta nel suo DNA i geni dell’antica splendida civiltà della Magna Grecia. Ospite della cerimonia, tra gli altri, il prof Salvatore Mongiardo, considerato uno dei filosofi migliori al mondo sul periodo della Magna Grecia.

La Polimeni è stata eletta Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma il 1° dicembre 2020. Nata a Roma nel 1962, si è laureata in Medicina a Roma nel 1987, ordinario di odontoiatria a Roma, è stata preside della Facoltà di Odontoiatria, nonché presidente della conferenza nazionale dei corsi di laurea in Odontoiatria. Ha fatto parte del CdA della Sapienza e quindi molto è esperta non solo di problematiche scientifiche innovative, ma anche di managerialità della vita amministrativa dell’Ateneo. 

Il prof. Giuseppe Nisticò, commissario della Fondazione Renato Dulbecco, anch’egli di origine di Soverato, ha introdotto e portato il saluto di benvenuto alla Rettrice, con la quale esistono antichi rapporti di amicizia e stima.

Nisticò ha ricordato che, purtroppo, la Calabria, dopo lo splendore del periodo magnogreco, dello straordinario periodo bizantino-normanno e l’intensa attività culturale del Vivarium di Cassiodoro, era rimasta per secoli priva di Università. «Finalmente – ha detto il prof. Nisticò –, grazie al grande statista Riccardo Misasi, dopo che era stato ministro della Pubblica Istruzione, fu fondata negli anni 70 l’Università di Arcavacata in Calabria e successivamente, grazie a lui, e al sottosegretario al Tesoro Carmelo Pujia ed ad altri qualificati politici calabresi, fu creata l’Università di Catanzaro con la nuova Facoltà di Farmacia istituita agli inizi degli anni 90. Così ci fu l’opportunità per i nostri studenti di non essere più costretti ad andare in Università lontane ma frequentare in Calabria corsi di laurea in cui erano stati chiamati a insegnare professori di alto profilo come Beniamino Andreatta a Cosenza e diversi premi Nobel presso la Facoltà di Medicina a Catanzaro. 

«Oggi – ha detto Nisticò – le nostre Università dispongono di un patrimonio umano di docenti e ricercatori veramente eccellente, che svolgono ricerche di avanguardia competitive in tutto il mondo.  Se riusciamo a richiamare, con incentivi, nella nostra Calabria giovani ricercatori calabresi che lavorano successo e dirigono prestigiosi istituti di ricerca nel mondo, saremo in grado di attuare una vera rivoluzione culturale e scientifica. E per la Calabria sarebbe sicuramente un significativo salto culturale, economico e sociale. 

«Ho avuto il piacere –  ha continuato Nisticò – di constatare l’amore della prof.ssa Polimeni per la Calabria quando da Presidente della Regione le avevo chiesto – ricevendolo immediatamente – un aiuto nella sua qualità di Preside della Conferenza italiana di Odontostomatologia la sua collaborazione per realizzare in Calabria una libera Facoltà privata di Odontoiatria in lingua inglese a Crotone. Qui infatti, già esisteva, grazie alla grande managerialità di un mio ex allievo, il dott. Massimo Marrelli, una struttura di eccellenza attraverso l’utilizzazione dei fondi dell’Unione Europea. 

«Anche di recente la Rettrice Polimeni ha espresso grande disponibilità di collaborazione con la Calabria: il suo Ateneo è diventato uno dei partner più qualificati che contribuisce a potenziare il nascente Renato Dulbecco Institute di Lamezia Terme che sarà diretto dal prof. Roberto Crea, lo scienziato di origine calabrese che da oltre 40 anni vive in California e che è considerato, per le sue scoperte, uno dei padri delle biotecnologie.

«Avere convinto Roberto Crea a rientrare in Calabria per dirigere scientificamente il Renato Dulbecco Institute è stata un’operazione straordinaria, come dimostrato dal fatto – ha dichiarato Nisticò – che proprio ieri è stato approvato dal Ministero del Sud il progetto dell’Istituto finanziato con circa 14 milioni di euro. È un vero trionfo per la Calabria e per questo desidero ancora ringraziare la Rettrice Polimeni per la sua rapida e intelligente decisione di partecipare alla realizzazione di questa straordinaria piattaforma di ricerca scientifica».

Infine, il prof. Nisticò ha invitato la Rettrice Polimeni a dare «il suo contributo scientifico e culturale alla task force che insieme con il prof. Giuseppe Profiti, supermanager dell’Azienda Zero della regione Calabria, stiamo organizzando per rilanciare la sanità nella nostra Regione e realizzare quell’ambizioso progetto, condiviso pienamente dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, che abbiamo voluto chiamare “Calabria Silicon Valley. Una rete, cioè, di centri di eccellenza che ancora mancano in Calabria e di cui i cittadini hanno enorme bisogno per evitare di ricorrere a cure specialistiche fuori della regione. Ringrazio il prof. Profiti – ha concluso Nisticò – per la sua qualificata presenza a questa cerimonia e sono sicuro, ben conoscendo il curriculum professionale di economista della sanità di fama internazionale (è stato direttore generale dell’Istituto Tumori di Genova, dell’Istituto Gaslini della Liguria, nonché direttore generale dell’Azienda regionale della sanità in questa regione e ha assolto con grande competenza al ruolo di direttore generale dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma), e sono sicuro che egli offrirà le garanzie più ampie, insieme con la task force di docenti e specialisti calabresi nel settore della Medicina e della Sanità. Si capirà così che finalmente siamo in una nuova era della vita politica della Calabria».

Dopo la conferenza precisa e dettagliata con cui la prof.ssa Polimeni ha svolto la sua relazione su  Donne e Scienza, in cui in maniera dettagliata ha riportato le statistiche della presenza e del ruolo femminile in seno all’Università di Roma La Sapienza, la Rettrice si è augurata che in futuro ci sia una maggiore valorizzazione delle giovani e brillanti donne laureate presso il suo Ateneo.

Dopo il conferimento del diploma della cittadinanza onoraria, la Rettrice Polimeni ha espresso vivissimo compiacimento e commozione e ha annunciato che sta già pensando di inserire la Calabria, in collaborazione con le Università regionali, in progetti di ricerca di livello nazionale. Una premessa importante per offrire ampie prospettive di futuro ai giovani calabresi che hanno talento e capacità e cercano opportunità di crescita e valorizzazione delle proprie competenze.

Renato Dulbecco Institute di Lamezia: primi accordi scientifici con UniSapienza di Roma

Primi accordi con gli Atenei italiani del Renato Dulbecco Institute che avvierà l’attività luce nei prossimi mesi a Lamezia Terme, nell’area della Fondazione Mediterranea Terina. Nel suo breve soggiorno a Roma, il prof. Roberto Crea, arrivato in Italia giovedì scorso da San Francisco per visitare la sede del nascente Renato Dulbecco Institute di cui è direttore scientifico, si è recato, accompagnato dal prof. Giuseppe Nisticò, già direttore generale dell’Istituto Rita Levi Montalcini e commissario ad acta della Fondazione Renato Dulbecco a salutare l’ex Rettore Eugenio Gaudio e ringraziarlo per aver accettato di essere uno dei primi soci fondatori della Fondazione Dulbecco.

Gli altri soci, oltre allo stesso Nisticò, sono il prof. Franco Romeo, uno dei cardiologi interventisti più famosi nel nostro Paese, il prof. Giovambattista De Sarro Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Il prof. Crea, insieme con Nisticò, ha presentato le linee di ricerca su cui la Fondazione Renato Dulbecco ha già avviato le prime attività scientifiche. Queste sono concentrate in questa prima fase sulla produzione di nanoanticorpi (detti anche pronectine) che saranno screenati da una banca di 12 miliardi di pronectine da cui saranno selezionate quelle più efficaci. In particolare, in un primo progetto, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e con il prestigioso ospedale Spallanzani di Roma, sarà valutata l’efficacia e la tollerabilità delle pronectine più attive, utilizzando tests in vitro e in vivo su modelli sperimentali di infezioni da coronavirus (covid 19 e le sue varianti).

Un secondo filone si sta conducendo in collaborazione con la Clinica oncologica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro diretta dal prof. Pierfrancesco Tassone e Piersandro Tagliaferri, i quali stanno valutando l’efficacia di pronectine contro recettori AXL presenti su cellule di tumori ematologici e solidi.

Il prof. Gaudio ha accolto con grande entusiasmo queste informazioni e, in qualità di socio fondatore della Fondazione Dulbecco, ha suggerito di firmare in tempi brevi una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma. In particolare, egli ha indicato contratti di collaborazione scientifica con quattro dipartimenti. Con il Dipartimento di Scienze anatomiche da lui stesso diretto, quale erede – come ha detto il prof. Nisticò – del più grande e del primo neuroanatomico della Magna Grecia Alcmeone, (VI-V secolo a.C), si studieranno gli effetti delle pronectine nel trattamento del coloangiocarcinoma delle vie biliari, malattia ancora incurabile.

Il secondo dipartimento sarà quello di Scienze odontostomatologiche, diretto dalla Rettrice prof.ssa Antonella Polimeni, il terzo Dipartimento è quello di Traslazione e di Precisione, diretto dal prof. Mimmo Alvaro, e, infine il Dipartimento di Chimica Tecnologie farmaceutiche diretto dal prof. Bruno Botta.

Il prof. Gaudio si è augurato di scendere in Calabria nei prossimi mesi auspicando che la realizzazione dei laboratori del Renato Dulbecco Institute sia la più rapida possibile per offrire posizioni di lavoro qualificate ai giovani laureati dell’Università della Calabria (Unical) e della UMG di Catanzaro. Si è infatti complimentato per la scelta della sede del Renato Dulbecco Institute a Lamezia, baricentrica ed equidistante dall’Ateneo di Cosenza e da quello di Catanzaro, per cui l’

Istituto si avvantaggerà della collaborazione con eccellenti ricercatori nel settore della Medicina, Biotecnologie, della Chimica e dell’Agro-alimentale.

Inoltre, Gaudio ha accolto con piacere la notizia che l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo intende realizzare presso il Dulbecco Institute i laboratori per conferire il marchio di qualità ai prodotti agro-alimentari della Calabria.

Infine, il prof. Gaudio ha voluto esprimere la propria soddisfazione per l’incontro avuto con il prof. Roberto Crea da cui l’Ateneo di Roma, che è uno dei più prestigiosi e tra i primi al mondo in tanti campi che vanno dalle Lettere alla Giurisprudenza, all’Astrofisica e alla Medicina spaziale, si arricchirà attraverso la nuova convenzione di molecole estremamente innovative come i nanoanticorpi, molto più potenti e tollerati dei classici anticorpi monoclonali per il trattamento non solo del Covid-19 e delle sue varianti ma anche di malattie incurabili e orfane dove ancora non esiste alcun trattamento. (rrm)

Domenico Alvaro, di Siderno, il nuovo Preside di Medicina a La Sapienza

È di Siderno il prof. Domenico Alvaro, nuovo Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università La Sapienza di Roma. Un prestigioso incarico che vede, ancora una volta, un’eccellenza calabrese ai vertici della formazione sanitaria nazionale. Il prof. Alvaro è docente di gastroenterologia e già presidente della Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (Sige) e vanta una luminosa carriera di clinico e ricercatore con specializzazione nelle malattie epatiche.

Il prof. Alvaro subentra alla prof.ssa Antonella Polimeni originaria di Locri che ricopriva tale incarico prima di essere eletta Rettrice de La Sapienza qualche mese fa, subentrando, a sua volta, a un altro calabrese illustre, il prof. Eugenio Gaudio.

A Roma, ma anche nel resto d’Italia l’accento calabrese predomina nei posti chiave: sono le nostre risorse migliori che, andate via dalla propria terra, hanno saputo conquistare per competenza e capacità ruoli di assoluto prestigio non soltanto nella Medicina, ma un po’ dovunque, dalle istituzioni all’imprenditoria, dalle scienze alla cultura, etc. Il grande orgoglio della Calabria. (rrm)

QUALITÀ DELLA VITA, CALABRIA IN DECLINO
IL MESTO PRIMATO DI REGGIO AL 78° POSTO

È Reggio Calabria la città calabrese con la migliore qualità della vita. Almeno secondo l’indagine condotta da Italia Oggi e dall’Università degli studi La Sapienza di Roma. Nell’annuale classifica, la città dello Stretto si classifica al 78° posto, guadagnando ben 12 posizioni rispetto allo scorso anno, scavalcando Catanzaro che si piazza all’82° posto, con una flessione di 2 gradini. Segue Cosenza al 91° posto, poi Vibo Valentia al 101° posto e infine Crotone al 106° posto, malinconicamente penultima, appena avanti alla “maglia nera” Foggia.

Ma si tratta di un mesto primato, di una leadership povera e senza respiro, poiché è impietosa l’indagine di Italia Oggi che ci mostra una Calabria in evidente declino, non essendo rientrata nemmeno una delle cinque città capoluogo nel novero della qualità “buona” o “accettabile” (dalla prima alla sessantesima posizione).

Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza sono classificate con l’etichetta “scarsa qualità della vita”, mentre Vibo Valentia e Crotone con “insufficiente qualità della vita”.

Lontane, lontanissime anni luce dalle performance delle città che guidano la classifica, da Pordenone a Trento, da Vicenza a Padova, tutte collocate nel nord del Paese. Per trovare una “meridionale” bisogna scendere fino al 33° posto di Benevento.

Scendendo nei particolari e nei settori analizzati dalla ricerca, emerge nettamente la marginalità delle città calabresi.

Nella sezione “affari/lavoro”, molto significativa per fotografare lo stato dell’economia, Reggio Calabria si conferma al 93° posto, seguita da Cosenza al 98°, da Catanzaro al 99°, mentre Vibo Valentia (103) e Crotone (107) chiudono mestamente la graduatoria.

Nella sezione “ambiente” si registra un forte arretramento rispetto all’anno precedente. Catanzaro si piazza prima tra le calabresi al 42° posto, ma perde ben 15 posizioni. Addirittura 46 postazioni perde Cosenza che lo scorso anno era al 13° posto. Sedici postazioni le perde anche Reggio Calabria che si attesta al 63° posto. Ventitré postazioni le perde Vibo Valentia e tredici le perde Crotone.

La clssifica di Italia Oggi sulla qualità della vita nelle città capoluogo

Nella sezione “sicurezza”, Cosenza si piazza bene al 34° posto, con un balzo di 19 postazioni. Ancora più notevole l’aumento di Reggio Calabria che guadagna 29 posti, arrivando al 35° posto in graduatoria generale. Seguono Crotone al 43° posto, Catanzaro al 73° e Vibo Valentia all’80°.

Nella sezione “sicurezza sociale”, è notevole il piazzamento di Reggio Calabria al 18° posto, seguito da Vibo Valentia al 29°, Catanzaro al 47°,  Cosenza all’88° e Crotone al 96°.

Nella sezione “popolazione”, ottima Reggio Calabria al 15° posto, seguita da Catanzaro al 26°, Vibo Valentia al 29°, Crotone al 34° e Cosenza al 38°.

Nella sezione “istruzione”, tutte posizioni basse per le calabresi: Catanzaro all’85° posto, Cosenza all’86°, Vibo Valentia al 100°, Reggio Calabria al 101°, Crotone al 107°.

Così come erano prevedibili le pessime performance nella sezione “reddito/ricchezza” che vede le seguenti posizioni delle calabresi: 86° posto per Catanzaro, 89° per Reggio Calabria, 98° per Vibo Valentia, 104° per Cosenza, 107° per Crotone.

Nella sezione “tempo libero”, primato di Catanzaro al 65° posto, seguita da Cosenza al 77°, Reggio Calabria all’83°, Vibo Valentia al 100° e Crotone al 107°.

Dati in controtendenza con quelli analizzati dal Ministero della Salute quelli riferiti alla sezione “salute”, dove Catanzaro è addirittura al 4° posto, Crotone al 35°, Reggio Calabria al 65°, Cosenza al 70°, mentre Vibo è in coda alla classifica al 106°.

Benché queste indagini statistiche debbano sempre essere prese con le pinze, non c’è dubbio che la tendenza che riguarda la Calabria è nettamente negativa e tale dato deve fare riflettere la politica e il sistema dell’economia. Evidentemente servono scelte più forti e coraggiose per fare uscire la nostra terra e le nostre città dal tunnel.

Ottimistico il commento del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, affidato a un psot su Facebook: «Non eravamo dei brocchi prima, non siamo dei campioni adesso. 2 posizioni in più rispetto al 2019. Primi fra i comuni calabresi. Prima città metropolitana del Mezzogiorno. Nell’anno forse più difficile per la nostra città tra Covid e rifiuti.Abbiamo sempre guardato con sportività a queste classifiche, però in questi anni c’è stato sempre un percorso di crescita costante. Vuol dire poco, ciò che conta è la percezione dei cittadini e in questi mesi siamo andati incontro a tantissime difficoltà soprattuto sul tema della pulizia della città. Bisogna lavorare ancora molto, tantissimo.In passato leggevamo titoloni sui giornali che vedevano la nostra città in fondo alle classifiche, mi spiace non vedere la stessa attenzione oggi». (rrm)

 

Una reggina al posto di Gaudio: Antonella Polimeni nuovo Rettore de La Sapienza

È Antonella Polimeni, medico e ricercatore, specializzata in odontostomatologia, il nuovo Rettore del più grande Ateneo d’Europa, La Sapienza di Roma. La professoressa Polimeni, che ha origini reggine, prende il posto del prof. Eugenio Gaudio (cosentino), con grande orgoglio e soddisfazione della larghissima comunità calabrese di Roma, per una nuova guida di origini calabresi.

È la prima volta che una donna assume questo prestigioso incarico a capo di una popolazione universitaria di 120mila studenti e più di 4700 tra docenti e ricercatori. La nuova Rettrice, una qualificata figura di scienziata e ricercatrice, succedel prof. Gaudio, dopo sei anni, che – in base alle nuove regole dell’Ateneo – non poteva più candidarsi. Ci si aspettava dopo due medici (Frati e Gaudio) un ingegnere a capo della Sapienza (la Facoltà di Ingegneria è appena sotto Medicina per numero di iscritti), ma è prevalsa una scelta che premia competenza e capacità. La dottoressa Polimeni conosce a fondo La Sapienza dove ha percorso tutte le tappe, da studentessa a consigliere d’amministrazione, nonché Preside della Facoltà di medicina e Odontoiatria. Il suo programma di oltre 30 pagine – dove aveva scritto: «Mi presento alle Elettrici e agli Elettori con una esperienza venticinquennale maturata nella nostra Istituzione e negli Organi di Ateneo animata dall’entusiasmo e dalla forte determinazione a imprimere alla nostra grande Università un ulteriore salto qualitativo a tutti i livelli. Una riforma strutturale a medio termine – così la definirei – che si dimostri all’altezza della nostra indiscussa eccellenza» – ha convinto gli elettori dell’Ateneo.

Soddisfazione nel mondo scientifico. Uno dei primi a congratularsi è stato l’ex presidente della Regione Calabria, nonché illustre farmacologo di fama internazionale Pino Nisticò: «Una scelta che premia e riconosce il merito, in una scienziata, una ricercatrice e una manager che saprà gestire al meglio, in questo grave momento di pandemia, le tante criticità e alzerà il livello degli standard della sanità, nonché darà un qualificato contributo alla lotta contro il Covid. Un impegno che, tra l’altro – come ha dichiarato la stessa Polimeni –, servirà a ricomporre la frattura tra scienza e società, nel quadro della grave diffidenza che si registra nei confronti della ricerca». (rrm)

Allarme del procuratore Gratteri sulle ingerenze della mafia negli aiuti alle imprese

Lancia l’allarme il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri sulle possibili ingerenze della mafia nella gestione degli aiuti a famiglie e imprese. Lo ha fatto collegato in teleconferenza con l’Università La Sapienza di Roma.

Il procuratore indica i rischi del decreto liquidità che potrà portare vantaggi alle mafie che «sono sempre presenti dove c’è da gestire denaro e potere». Vedo – ha detto Gratteri – «la mafia che oggi si muove su due direttrici. Una riguarda il popolo. I capimafia sentono le responsabilità il peso delle persone che vivono nel loro territorio. Il comune è casa loro, tutto ciò che succede li riguarda: il lavoro nero, per  esempio, è sistematico da generazioni. Ci sono famiglie che campano con 30 euro al giorno ed è grasso che cola quando trovano un imprenditore (a volte pagato da loro) che gli firma tot giornate di lavoro agricolo per poi accedere a mesi malattia o disoccupazione. Oggi questa gente non ha più quei 30 euro perché non può andare a lavorare (in nero) nei campi o nei ristoranti che sono chiusi. A loro il capomafia appare come un benefattore, perché magari dà qualche centinaio di euro o distribuisce pacchi di generi alimentari alle famiglie. E questo è il soggetto che è arrivato prima del sindaco, prima della Regione, prima dello Stato: è a lui che si rivolgeranno, è lui l’interlocutore, e la gente si ricorderà di questo “benefattore” quando sarà l’ora di votare, questa gente voterà per il candidato prescelto dal capomafia.

«Quindi, se questi soldi non arriveranno presto ai comuni indietreggeremo di anni sul piano del consenso popolare, sul piano dell’opinione pubblica, nei confronti dello Stato inteso in senso lato, ma attenzione. Per non fare la fine di quello che è accaduto con il reddito di cittadinanza, io ho proposto all’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia: mandate questi elenchi alla prefettura che li divide, li distribuisce a polizia, carabinieri e finanza per fare una selezione, per fare un controllo perché andremmo a premiare gli evasori totali, come è successo col reddito di cittadinanza.

«Abbiamo fatto con l’Anci anche incontri con le prefetture via skype: hanno aderito a questa mia proposta, ma alcuni sindaci no. Perché interagire con il comune sarebbe in violazione con la Costituzione interagire, interferire sul comuni, come se ci fosse una sorta di commissariamento. Io penso che un sindaco perbene e onesto ha tutto l’interesse a che questi soldi, pochi o assai che siano, arrivino nelle mani di persone che hanno veramente bisogno. Poi se vogliamo fare filosofia, se vogliamo fare i soliti discorsi demagogici, facciamoli pure e andiamo avanti con la solita ipocrisia di sempre,

«Poi c’è l’altro aspetto che riguarda l’usura. Secondo le previsioni, le ultime attività che riapriranno e riapriranno in modo parziale e al 50 % sarà la parte che riguarda la ristorazione, alberghi, ristoranti, pizzerie. E quindi in un ristorante di Roma dove prima entravano 60 persone ora ne entreranno trenta, in base al fatto che fino a quando non si troverà il vaccino – si stima tra un anno – dove erano seduti quattro ce ne dovranno stare due. E quindi aumenteranno i costi. Ma siccome si prevede che non prima del 30 maggio si possa cominciare a parlare di una reale, parziale, riapertura, si tratta di tempi lunghi per un’attività commerciale imprenditoriale». Vedere il video: