A Bovalino la presentazione de “La Padrina” tra musica, cultura e aspetti sociali

di ARISTIDE BAVANon solo la presentazione di un libro decisamente importante sotto l’aspetto pedagogico e sociale ma anche una importante serata impregnata di arte, cultura e buona musica. Organizzata dai Club Lions di Locri, Siderno e Roccella in collaborazione con il Circolo culturale Conca Glauca di Bovalino, nella sede di quest’ultima struttura, presente anche il sindaco della città, Vincenzo Maesano, che è stato recentemente nominato anche presidente dell’Associazione de Comuni della Locride, è stato presentato il libro La Padrina di Palma Comandè nel corso di una serata coordinata dalla poetessa/scrittrice Bruna Filippone.

Un incontro decisamente apprezzato dal folto pubblico che ha partecipato all’evento  accompagnato da un reading musicale che ha avuto per protagonisti il cantautore Romano Scarfone, il chitarrista Francesco Romeo e la cantante Beatrice Mollica. Filo portante dell’intera serata è stato l’impegno sociale, che sulla scorta della storia del libro (che affronta il problema ndranghera da una angolazione particolare che mette in risalto anche le differenze generazionali) ha consentito a Bruna Filippopne cdi sviluppare una apprezzata relazione e alla stessa Palma Comandè di sviluppare un intervento di grande spessore culturale che ha polarizzato l’attenzione dei presenti.

L’incontro è iniziato con i saluti istituzionali del sindaco Vincenzo Maesano che si è anche intrattenuto sulla valenza sociale dell’evento e dopo un breve intervento del presidente del Circolo Conca Glauca, Guido Laganà, è entrato nel vivo con le esibizioni di Scarfone, Romeo e Beatrice Mollica che hanno offerto un collage artistico improntato sul tema portante dell’evento. Sono intervenuti anche Nino Fonti e Franco Ferraro che con Vincenzo Mollica e Nicolò La Barbera in rappresentanza dei club Lions di Locri, Siderno  Roccella si sono soffermati sull’impegno culturale delle loro associazioni nella convinzione che è proprio la cultura il settore che dovrebbe essere potenziato per consentire alla Locride di fuoriuscire dall’immagine spesso fuorviata che si da al territorio.

Quindi l’apprezzato intervento conclusivo di Palma Comandè che nel suo libro, peraltro presentato con successo in molte regioni italiane (in qualche caso anche con la presenza del Procuratore Nicola Gratteri), affronta il problema della ‘ndrangheta da una angolazione particolare indirizzata ad entrare nei sentimenti delle protagoniste del romanzo,  in un mix tra presente e passato che inquadra due mondi al femminile in contrapposizione che offrono spunti  di grande attenzione, soprattutto sociale.

Non a caso Palma Comandè ha richiamato le sue esperienze scolastiche in alcuni ambienti “difficili” che hanno stimolato la stesura del libro che apre la strada anche alla speranza di un cambiamento proprio per lo scontro generazionale tra la “Padrina” protagonista dello scritto simbolo  di una mentalità e di una cultura d’altri tempi legata ad un indiscusso potere della ‘ndrangheta  e la nipote, forte di grande inquietudine  derivata dalla autonomia di pensiero e dal bisogno di credere in una scelta di vita personale diversa e non indotta da una strada “segnata” dall’appartenenza familiare.

Un percorso certamente difficile da superare ma aperto alla speranza che i giovani d’oggi avvertono fortemente la necessità di svincolarsi da un mondo e da una mentalità che sta cambiando. I lavori sono stati conclusi da Giuseppe Ventra, presidente della Circoscrizione Lions che ha preso atto del significativo messaggio positivo scaturito dall’interessante incontro culturale. (ab)

I Borghi antichi all’attenzione dei Lions

di ARISTIDE BAVA Parte dai Lions Club di Locri e Siderno un forte invito all’importante associazione internazionale a mettere al centro dell’attenzione, per il prossimo anno sociale, la necessità di “rivitalizzare i borghi antichi” .

Su iniziativa, appunto, dei due club della Locride, l’assemblea distrettuale Lions, riunita in congresso a Pompei nei giorni scorsi ha approvato come tema ufficiale per la prossima annata sociale un progetto finalizzato, appunto, alla valorizzazione dei borghi antichi. È stato il tema che ha ottenuto il maggior numero dio voti dell’assemblea ed è stato supportato da una relazione che si sofferma sul fatto che «Se è vero che i fenomeni di spopolamento e invecchiamento interessano tutte le aree interne del nostro Paese, è altresì vero che la sfida, nel Meridione, è più complessa visto il persistente divario (di risorse, di infrastrutture, di progettualità) tra Nord e Sud del Paese».

Una premessa di una ipotesi progettuale  che seppure parte dai Club Lions di Locri e di Siderno ed  è supportata dai club della XI Circoscrizione ( tutti quelli della provincia di Reggio Calabria) può e deve interessare tutti i club del Distretto Lions 108 ya (Calabria, Campania, Basilicata). Si ritiene, infatti, e a giusta ragione che i borghi antichi del territorio Meridionale – che sono tanti – meritano di essere adeguatamente attenzionati e valorizzati  ed è giusto, dunque,  che questa possibilità  possa far parte di iniziative di largo respiro indirizzate ad accendere i riflettori, per quanto sarà possibile, sui borghi antichi  con il preciso obiettivo di indicare e fornire supporto  alle politiche e alle strategie per la “ricentralizzazione” delle aree interne;  per la loro rivitalizzazione e per evitare il continuo spopolamento che interessa soprattutto i giovani. 

Il tutto con la possibilità di delineare attraverso processi di coinvolgimento attivo degli attori locali, e di esperti del settore, strategie in grado di accrescere la resilienza e orientare lo sviluppo delle aree interne. anche con soluzioni  ricercate e individuate insieme a chi da sempre abita in questi luoghi. un obiettivo che si potrebbe accompagnare, anche, per far ripartire un minimo di economia. I Lions Club di Siderno e Locri, a questo proposito, hanno portato ad esempio ciò  che è emerso  in occasione del Lions Day che si è tenuto a Camini, autentico centro di inclusione e di accoglienza, dove il piccolo Comune è tornato a vivere proprio grazie ad una serie di iniziative che hanno portato lavoro ed economia.

Da qui la conferma che , con ipotesi progettuali di largo respiro, si può stimolare un forte impegno per la rivitalizzazione dei borgi antichi e l’attività dei Lions, in questa direzione, può essere capace di contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione dei centri interni  presenti nelle varie aree del Distretto. L’ipotesi progettuale dei Club di Siderno e Locri è stata, perciò, ritenuta  di notevole interesse sociale a favore delle Comunità ed è stata approvata dall’assemblea. Dalla prossima annata sociale 2023/2024 che inizierà il 1 luglio 2023 diventerà, quindi, tema ufficiale del Distretto. (ab)

LAMEZIA – Successo per l’incontro-dibattito su “Cuore e Cervello”

Cuore e cervello, come conoscerli meglio per prevenire le patologie correlate a due degli organi più importanti del corpo umano. Questo il fil rouge dell’incontro – dibattito organizzato dal Lions club di Lamezia Terme presieduto da Donatella Amicarelli.

Un’iniziativa volta alla prevenzione sanitaria realizzata in collaborazione con la terza commissione del consiglio comunale di Lamezia e con l’associazione di promozione sociale “Senza nodi” guidata dalla giornalista Nadia Donato che ha anche moderato gli interventi.

L’evento, svoltosi, nella sala consiliare “Mons. Luisi” di via Perugini ha registrato la presenza di molte associazioni attive sul territorio ed impegnate in campo sociale e sanitario. Argomento clou dell’incontro, dunque, il cuore e il cervello, da conoscere approfonditamente per prevenire le patologie che ne minano o ne condizionano la funzionalità. Focus sulla prevenzione delle malattie cardiologiche e su quelle neurologiche perché non basta vivere a lungo, bisogna anche vivere bene.

A relazionare sulle “buone pratiche” di prevenzione il dottor Roberto Ceravolo, direttore Uoc cardiologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” e la dottoressa Caterina Ermio, direttore facente funzione Uoc neurologia del nosocomio lametino.
Per la sezione lametina del club service si è trattato di un’iniziativa di grande interesse inserita nel progetto “Insieme possiamo”, un percorso che prevede la collaborazione con altre associazioni che si occupano attivamente di prevenzione sanitaria.

«Questo tipo di incontri – ha ribadito Amicarelli – rientra nell’attività che da sempre distingue il club service impegnato nella salvaguardia della salute della popolazione. La finalità precipua è quella d’incontrare i cittadini, le associazioni impegnate sul campo, per confrontarsi con loro e raccoglierne le istanze, cercando interlocuzioni proficue con i vari soggetti presenti sul territorio per intercettare e possibilmente soddisfare i bisogni della comunità stessa».

A presenziare all’iniziativa del Lions club anche il sindaco Paolo Mascaro e il presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera. I due amministratori si sono detti ben lieti che la sala consiliare, la casa di tutti i cittadini, sia stata scelta come luogo per discutere di prevenzione sanitaria, salute e benessere, tematiche pregnanti che coinvolgono tutta la collettività.

Don Francesco Farina, responsabile diocesano per la pastorale della Salute, ha plaudito all’iniziativa perché la persona deve stare bene nel corpo e nello spirito per potere essere d’aiuto al prossimo, oltre che essere un buon cittadino responsabile e rispettoso dei principi della convivenza pacifica e democratica. (rcz)

Successo per il convegno sul libro sulla Strage di Pentedattilo

di ARISTIDE BAVAUn notevole successo ha accompagnato la presentazione del libro Il giglio, la spada e la mano di pietra che riassume le vicende che si sono accompagnate alla strage di Pentidattilo ed è stato scritto a quattro mani da Giuseppe F. Macrì e Carmine Laganà.

La presentazione è stata oggetto di un convegno molto partcipato che si è tenuto, organizzato dai Lions Club di Locri, Roccella e Siderno, presso la sede del Lions Club di Locri in piazza stazione. Dal convegno sono emersi ampi spazi di verità su quella che è stata battezzata appunto, molti anni addietro,  la Strage di Pentidattilo, ma resta ancora il mistero su quali siano stati effettivamente i reali motivi che hanno scatenato la furia omicida che nel lontano 1686  calò  sulla famiglia Alberti  nel piccolo borgo aspromontano annientata nel proprio castello dagli accoliti della famiglia Abenavoli.

L’evento culturale ha avuto come ospiti e relatori gli storici ( e scrittori) Vincenzo De Angelis e Pasquale Flachi che si sono ampiamente soffermati sulle vicende narrate nel romanzo Il giglio, la spada e la mano di pietra con sottotitolo Antonia Alberti e la strage di Pentidattilo e lo stesso coautore del libro Giuseppe F. Macrì che con Carmine Laganà (che ha portato telefonicamente  il suo saluto ai partecipanti da Milano) ha fatto delle certosine ricerche storiche che hanno consentito una narrazione certamente più veritiera di quanto in precedenza si era scritto ma che, ancora,  presenta qualche lato oscuro.

De Angelis, Flachi e Macrì sono stati concordi nell’affermare che non è stato l’amore non corrisposto da Antonia Alberti (come in molti supponevano) a scatenare la furia di Bernardino Abenavoli e quella che era ritenuta la sua feroce vendetta nei confronti dell’altra famiglia. Forse è stata (Macrì è sembrato  più propenso verso questa tesi) una questione “economica” e di supremazia territoriale. Supposizioni, però, senza una reale certezza perché i documenti storici ritrovati e analizzati lasciano spazio a molti dubbi emersi anche dagli interrogativi che molti dei partecipanti alla presentazione hanno avanzato durante un articolato e interessante dibattito che ha fatto da cornice alla presentazione del libro.

Certo è che i  due coautori  Giuseppe Macri, ingegnere di Bovalino trapiantato a Locri  ben noto cultore di cartografia storica e di storia della Calabria, nonché Carmine Laganà, architetto di Palizzi, trapiantato a Milano, curatore di arte contemporanea con all’attivo diverse monografie, hanno fatto veramente un lavoro molto meticoloso rivisitando la tragica vicenda   avvenuta grazie al ritrovamento, negli archivi  degli Alberti,  di importanti documenti che hanno consentito di scrivere un affresco storico di notevole spessore dal quale emerge anche la condannabile condizione femminile dell’epoca in uno con le prevaricazioni più abiette della tirannia feudale.

I lavori sono iniziati, dopo una introduzione della cerimoniera Lions, Giulia Arcuri con i saluti di Lorenzo Maesano e Vincenzo Mollica rispettivamente presidenti dei Club Lions di Roccella e Siderno. Poi un primo intervento molto attento, e riflettente le condizioni sociali dell’epoca di Vincenzo De Angelis, al quale ha fatto seguito quello di Pasquale Flachi che già tempo addietro, aveva scritto anche lui un libro sulla strage di Pentidattilo.

Quindi l’intervento di Giuseppe F.Macrì che ha raccontato della simbiosi con Carmine Laganà, del ritrovamento dei documenti storici sulla vicenda e della decisione di scrivere il libro non mancando di precisare che in qualche parte la vicenda è romanzata per la mancanza di documentazioni certe, ma nel complesso la storia è decisamente reale. Quindi un ricco dibattito con la partecipazione di molti uomini e donne di cultura tra cui Bruna Filippone, Roberto Polito, Nicolò La Barbera, Gianni Pittari, Caterina Origlia, Emmida Multari, Enzo Scirripa, Maria Luisa Muscoli.

Dopo  nuovi interventi di Macrì, Flachi e De Angelis che hanno dato le loro risposte alle molteplici domande arrivate dal dibattito i lavori sono stati chiusi dal Presidente della XI Circoscrizione Lions, Giuseppe Ventra che ha espresso il suo compiacimento per la riuscita ottimale dell’evento e per i risvolti sociali che dallo stesso sono arrivati.

Non solo, dunque, la presentazione di un buon romanzo,  ma anche, e soprattutto,la possibilità di offrire spazi di riflessione, di ampia portata culturale, sulla società di un tempo e sulla condizione femminile che vigeva in un’epoca in cui le uniche donne libere – per come è stato ripetutamente evidenziato durante il convegno – erano le prostitute e sulla vita feudale che era spesso accompagnata da pesanti risvolti negativi.  (ab)

 

Il Lions Day a Camini, Centro dell’accoglienza e dell’inclusione

di ARISTIDE BAVAParte da un lembo della Calabria una iniziativa di grande impatto mediatico che, dopo la strage di Cutro, vuole fare accendere i riflettori su quella che oggi viene chiamata “inclusione” ma che ricorda anche il problema dell’emigrazione di tanti meridionali che negli anni ’50/’60 lasciarono la loro terra per cercare lavoro in altre parti del mondo.

La strage di Cutro resta, per questo,  un monito di tremenda attualità per le vicende legate allo sbarco di migranti, soprattutto in Calabria e nella Locride, dove l’accoglienza è sempre stata un punto fermo di molte istituzioni locali, alcune delle quali si sono fortemente adoperate anche per la loro inclusione.

Uno di questi Comuni  è certamente il piccolo centro di Camini dove da anni opera l’Associazione Jungi Mundu presieduta da Rosario Zurzolo che ha sempre agito in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, oggi gestita dal sindaco Giusepe Alfarano , e che ha fatto della resilienza, dell’accoglienza e del superamento delle discriminazioni il proprio spirito costituente. Tanto che oggi Camini è diventata una nuova vera casa per chi è stato costretto a lasciare la propria terra. E, anche per questo, i Club Lions di Locri, Siderno e Roccella , d’intesa con la Fondazione Distrettuale del loro Distretto  ( il 108 ya) e il bene placido del Governatore Franco Scarpino hanno deciso di dedicare il Lions Day la più importante manifestazione annuale dell’importante associazione internazionale, (che quest’anno ricorre in tutta Italia il 16 aprile), proprio al Comune di Camini che sarà fortemente attenzionato dai Lions della provincia reggina in questa importante giornata.

Per il 16 aprile è previsto, infatti, a Camini un raduno dei Lions che avrà luogo alle ore 10 nella Piazza del piccolo comune e che, poi, dopo un incontro con il sindaco e gli amministratori locali e con i rappresentanti dell’associazione Jungi Mundu, si svilupperà con una serie di iniziative che occuperanno buona parte della giornata durante la quale i Lions con i loro tradizionali gilet gialli visiteranno, le vie del borgo, i vari laboratori creati a Camini dai migranti e, quindi, si riuniranno per dar vita ad un convegno.

Tema portante sarà Camini… dove l’inclusione e l’accoglienza fanno storia. Durante il convegno saranno ascoltate alcune testimonianze dei migranti e si metterà a fuoco anche l’attività di Jungi Mundu che nel dialetto calabrese locale significa “Unisci il mondo”. Un voluto omaggio dei Lions a Camini ma anche a chi è stato costretto a scappare dalla propria terra ed è stato accolto nel piccolo borgo dove ha creato il suo nuovo mondo, ha costruito famiglia e ha ripopolato un Comune che altrimenti, al pari di tanti altri borghi calabresi e della Locride, continuava a spopolarsi.

E non è un semplice modo di dire perché conferma di ciò è arrivata anche  dal fatto che a Camini si è riaperta la scuola materna che adesso funziona con grande regolarità. Un reciproco aiuto, insomma cheoggi ha fatto diventare Camini  un indiscutibile esempio di turismo solidale che ha ridato la centralità alla comunità locale e un nuovo ruolo nello sviluppo del territorio.

A Camini sono nati, infatti  laboratori  di ceramica, falegnameria, liuteria, corsi di cucina locale e straniera, cose che  richiamano sempre più visitatori che rimangono affascinati da questa nuova realtà. E, non solo. Le stesse abitazioni di Camini, anche quelle usurate dal tempo e dall’abbandono hanno ritrovato nuova vita e si sono trasformate in alloggi diventati esempio di ospitalità diffusa tanto che il piccolo centro Aspromontano è diventato una specie di paese albergo, una aspirazione, questa, che hanno anche parecchi altri borghi antichi del territorio in molti dei quali non si riesce a fermare lo spopolamento.

Con questa iniziativa l’associazione Lions vuole testimoniare che, con la buona volontà  e, soprattutto,  con l’operatività,  le diseguaglianze possono essere abbattute e si possono creare nuovi percorsi di rinnovata umanità. Il Lions Day è un appuntamento annuale dell’associazione e rappresenta in maniera significativa una giornata dedicata a dare visibilità ai Lions e ai loro scopi attraverso una serie di iniziative organizzate dai vari Club italiani su tutto il territorio nazionale.

La scelta dei Club Lions della Locride di accendere i riflettori su questo attualissimo tema dei migranti,  è stata fortemente apprezzata dai vertici della associazione. Subito dopo il citato convegno, che sarà aperto al pubblico, avrà luogo anche un pranzo solidale. (ab)

A Locri i Lions a confronto sulla leadership

di ARISTIDE BAVASi è svolta presso la sede del Lions Club di Locri, con larga partecipazione di esponenti del lionismo della provincia di Reggio Calabria, l’annunciata riunione consultiva dei presidenti di zona 25,26,27, presente il Coordinatore Distrettuale Glt ( Global LeadershipiTeam), Rodolfo Trotta, che ha sviluppato una seguita relazione sulla Leadership Lions mettendo a fuoco l’importanza di “fare squadra”, obiettivo necessario per ottenere risultati ottimali nelle attività operative dei Lions.

L’incontro è stato aperto e chiuso dal Presidente della XI Circoscrizione, Giuseppe Ventra (che occupa ad interim anche il ruolo di presidente di zona 26) che, unitamente ai presidenti di zona 25, Armando Alessi e di zona 27, Giuseppe Strangio hanno anche voluto dedicare l’importante giornata alla commemorazione del compianto farmacista sidernese, Pasquale Gagliardi scomparso prematuramente a causa di un infarto nell’ottobre scorso proprio mentre occupava il ruolo di presidente di zona 26.

All’incontro era anche presente la vedova di Gagliardi, Rossana, che ha voluto prendere la parola per un sentito ringraziamento ai tanti amici che hanno onorato la figura del marito  evidenziata anche da un breve intervento del presidente de Lions Club di Siderno ( a cui apparteneva Pasquale Gagliardi già presidente dello stesso club), Vincenzo Mollica. Quindi dopo l’apprezzata relazione di Rodolfo Trotta un serrato dibattito al quale hanno partecipato Lorenzo Maesano, presidente del club di Roccella, Natina Ippolito, presidente del Reggio Host di Reggio Calabria, Giulio Varone, presidente del Club di Gioia Tauro ed ancora Antonello Posterino presidente del Club di Palmi, Ornella Attisano presidente del Città del Mediterraneo di Reggio Calabria, Daniela Futia presidente di Monasterace, Mimmo Praticò presidente di Villa San Giovanni, Pasquale Iozzo, presidente di Taurianova, Pino Naim Coordinatore Distrettuale del Programma Alert Coperazione Protezione civile, il Past Governatore reggino Mimmo Laruffa, il coordinatore distrettuale dell’area cultura Paolo Mobrici ed ancora Pino Macrì e Piero Multari (Locri), Nando Iacopino (Gioia Tauro), nonché Massimo Serrano e Lillo Conti ( Reggio Calabria). 

Dal dibattito in cui è emerso che, finalmente, tra i vari Club della fascia ionica, di quella tirrenica e della stessa Reggio Calabria si è riscontrata anche un interessante sinergia operativa – frutto anche delle indicazioni del Governatore Franco Scarpino che ha invitato i club ad agire in collaborazione tra di loro e, ove possibile, anche con le altre associazioni oltre che con le amministrazioni pubbliche – è arrivata anche la proposta di Giuseppe Strangio di ripetere negli anni  questo tipo di Riunione Consultiva magari alternandola nelle tre zone interessate. Una proposta che è stata approvata per acclamazione.

Le conclusioni, dopo ulteriori interventi di Rodolfo Trotta, Armando Alessi e  Giuseppe Strangio sono state affidate al presidente di circoscrizione Giuseppe Ventra che ha salutato positivamente quella che è stata definita “una bella pagina di lionismo arricchita da tanti interventi di spessore che hanno contribuito a dare lustro ad un incontro di indubbia importanza per l’attività futura del lionismo da quest’anno chiamato ad affrontare con maggiore determinazione i problemi delle comunità locali”.

Nel corso dell’incontro è anche intervenuto telefonicamente il Governatore Franco Scarpino, impegnato a Roma nel Consiglio dei Governatori, per portare il suo saluto all’assemblea e il suo rammarico per la prematura scomparsa di Pasquale Gagliardi. (ab)

I Lions ricordano la Shoah

di ARISTIDE BAVAIl dramma della Shoah è stato al centro di alcuni significativi incontri organizzati dai Lions Club di Locri, Siderno e RoccelLa. In particolare a Gerace sotto il tema Per non dimenticare si è svolto un significativo convegno sulla Shoah organizzato dai tre clubs in collaborazione con l’ Istituto comprensivo “Cinque Martiri” di Gerace.

All’iniziativa, che ha avuto il patrocinio del Comune,  hanno preso parte attiva gli allievi della scuola che, coordinati dalla docente Barbara Franco, hanno suonato, ad inizio del convegno, l’Inno nazionale e il “silenzio” . Un applaudito intermezzo musicale ha fatto anche da cornice alla manifestazione grazie alla esibizione dei docenti ad indirizzo musicale dell’ Istituto Comprensivo Simona Strati (pianoforte) Fabio Andrianò (Clarinetto), Cosimo Ascioti (tromba) e Ferdinando Pedullà (Percussioni).

L’incontro tenutosi ieri mattina presso la Chiesa del complesso Monumentale di San Francesco è iniziato con un breve intervento del docente Cosimo Ascioti che ha messo a fuoco l’importanza del convegno finalizzato a far conoscere agli studenti gli orrori della Shoah appunto “per non dimenticare”.

Poi è stato il prof. Ferdinando Pedullà, nella sua qualità di vicepreside a portare il saluto della Scuola a nome del Dirigente scolastico Francesco Sacco. Sono, quindi intervenuti Vincenzo Mollica per il Lions Club di Siderno e Domenico Leonardo per il Lions Club di Roccella che nel rivolgere il loro indirizzo di saluto hanno anche parlato delle attività e degli scopi dell’ associazione Lions. Quindi è stato il vicesindaco Rudi Lizzi, che è anche consigliere della Città Metropolitana, a soffermarsi brevemente sulle atrocità dei campi di concentramento nazisti  per mettere a fuoco una passato che certamente non si può dimenticare.

Successivamente è intervenuto Armando Alessi, presidente Lions della zona 25  che ha rimarcato  gli orrori della Shoah. Poi è stato Giuseppe Ventra presidente della Circoscrizione Lions e figlio del deportato Rocco, sopravvissuto dopo essere stato rinchiuso nel campo di concentramento di Mauthausen che ha portato all’attenzione dell’uditorio la sua personale testimonianza  sulla base dei racconti del padre che ha fissato la sua deportazione e la sua storia in un libro dato alle stampe molti anni dopo il suo ritorno a casa. 

Una relazione – quella di Giuseppe Ventra – non priva  di impatto emotivo che è servita a mettere a fuoco gli orrori della Shoah e accompagnata anche dalla necessità, espressa ai giovani,  di combattere per  scongiurare il pericolo di un ritorno del razzismo. 

Ventra ha suscitato notevole attenzione  parlando senza remore  del tormento del padre Rocco, sopravvissuto allo stermino. Ha anche precisato che per lungo tempo il padre ha voluto evitare di parlare del suo periodo di prigionia quasi a voler cancellare dalla sua mente l’atrocità dei ricordi. Un silenzio che, poi, sulla spinta dei figli Giacoma e, appunto Giuseppe, è stato rotto sino ad affidare alle pagine di un libro, dal titolo Un Calabrese a Mathausen, i suoi ricordi. Ricordi che ora sono affidati ai giovani per aiutarli a conoscere le atrocità della sua prigionia  e impedire il ripetersi di eventi così drammatici. 

Altro incontro si è svolto presso la sede del Lions Club di Locri, in Piazza stazione. Questa volta la Shoah è stata “narrata” al femminile e nel corso del convegno organizzato dai Clubs Lions di Locri, Roccella e Siderno è stato messo in risalto proprio il ruolo delle donne spesso soggette – è stato precisato – ad una persecuzione eccezionalmente brutale da parte del Regime Nazista. Sono state Maria Luisa Muscoli e Beatrice Toniolo a mettere a fuoco la delicata tematica ricordando anche che i Nazisti crearono  il più grande campo di concentramento esclusivamente femminile, quello di Ravensbrück, dove più di 100.000 donne furono incarcerate, tra la sua apertura e il momento in cui le truppe sovietiche lo liberarono, nel 1945.

Le donne ebree in stato di gravidanza e le madri di bambini piccoli venivano deportate nei campi di sterminio, dove erano inserite quasi sempre nei gruppi destinati a morire subito nelle camere a gas. E’ stato anche evidenziato, dalle due relatrici, che le donne ebbero anche un ruolo importante in numerose operazioni della Resistenza, specialmente quelle appartenenti ai movimenti giovanili. tema del convegno era appunto  “ Il ruolo della donna nella Shoah”.

Dopo i saluti dei presidenti Vincenzo Mollica e Lorenzo Maesano e le incisive relazioni di Maria Luisa Muscoli e Beatrice Toniolo è intervenuto in maniera molto approfondita il presidente di circoscrizione Giuseppe figlio, del deportato Rocco, scampato alla morte dopo una lunga prigionia nel campo di sterminio di Mathausen. L’incontro è stato ben presentato dalla cerimoniera del Club di Locri Giulia Arcuri  che ha anche declamato una poesia di Primo Levi sulla delicata tematica.

L’incontro è stato anche arricchito dagli interventi del presidente della zona lions 25  Armando Alessi, dall’ officer Pino Naim e da Ida Gemelli presidente della Fidapa di Roccella. Erano presenti numerosi rappresentanti di altre  associazioni e alcuni esponenti della cultura locale. (ab)

I Lions di Roccella, Locri e Siderno hanno ricordano gli orrori della Shoah

di ARISTIDE BAVAI Lions club di Siderno, Locri e Roccella  hanno organizzato, in collaborazione con la 11esima Circoscrizione Lions e l’Istituto Comprensivo Gioiosa Ionica-Grotteria,   un interessante convegno sul tema Le Ragioni della Shoah in Calabria, che ha avuto per protagonista il dott. Giuseppe Ventra, figlio del deportato Rocco, calabrese sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen.

Il convegno coordinato da Nicodemo Vitetta, presidente del Club Unesco, si è svolto ieri mattina,  presso l’auditorium di Gioiosa Ionica  e si è aperto con i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura Lidia Ritorno che non ha mancato di soffermarsi su alcune tematiche di stringente attualità per evidenziare agli studenti la necessità di scongiurare il ritorno al razzismo.

Dopo brevi interventi  di Lorenzo Maesano e Vincenzo Mollica rispettivamente presidenti dei Lions club di Roccella e Siderno che anch’essi si sono soffermati su talune delle triste vicende di “un passato che non si deve dimenticare”, è stata la docente Cristina Briguglio che, dopo aver portato il saluto della Dirigente scolastica Marilena Cherubino, si è ampiamente soffermata sugli orrori della Shoah, con una dettagliata relazione seguita attentamente dagli studenti, per introdurre la testimonianza di Giuseppe Ventra sulla base dei racconti del padre che ha fissato la sua deportazione e la sua storia in un libro dato alle stampe molti anni dopo il suo ritorno a casa. 

Un racconto – quello di Ventra – di grande impatto emotivo che è servito a mettere a fuoco anche la necessità di scongiurare il pericolo di un ritorno del razzismo. Ventra ha calamitato  l’attenzione degli studenti  parlando senza remore  del tormento del padre Rocco, sopravvissuto allo stermino e per lungo tempo rimasto in silenzio, quasi a voler cancellare dalla sua mente l’atrocità dei ricordi. Un silenzio  poi rotto dagli stimoli dei suoi figli sino ad affidare alle pagine di un libro i suoi ricordi.

I ricordi  di chi ha vissuto dal vivo un orrore finanche difficile da raccontare  ma necessario per aiutare i giovani a conoscere quelle atrocità e impedire il ripetersi di eventi così drammatici. Giuseppe Ventra nel suo racconto si è fatto aiutare da alcune slide con fotografie del campo di concentramento scattate da lui stesso in occasione di una visita, fortemente voluta, fatta unitamente alla sorella Giacoma nei luoghi della prigionia del padre.

Nel corso dell’incontro è stato rimarcato che il convegno si è tenuto non già il 27 gennaio “Giornata della memoria” ma in data diversa e più generalizzata perché il ricordo di quelle immani sciagure non si deve limitare a quella unica giornata ma deve essere presente in ogni giorno dell’anno.

Prima della conclusione una serie di domande, anche di carattere personale, che gli studenti hanno rivolto a Giuseppe Ventra che non ha mancato di dare precise risposte, fortemente convinto che sono proprio le nuove generazioni che devono tramandare gli orrori della Shoah per evitare nuovi orrori. (ab)

Un Premio Letterario per analizzare il divario Nord-Sud

di ARISTIDE BAVAIl divario Nord-Sud è una costante sociale che si trascina ormai da tantissimi anni . In molti hanno la speranza che le nuove risorse che arrivano dal Pnrr  potrebbero aprire spiragli di luce per territori come questo della Locride che, da sempre, è rimasto abbandonato a se stesso.

L’associazione Lions negli ultimi mesi ha deciso di dare un corposo aiuto alla causa del territorio sposando appieno la candidatura della Locride a capitale Italiana della cultura 2025 e, anche in questa ottica, su input del Governatore del Distretto meridionale, Franco Scarpino, la Fondazione Lions del Distretto, Ente che opera nei territori della Calabria, della Campania e della Basilicata e promuove iniziative sostenendo le progettualità che tendono a valorizzano il territorio e le sue risorse anche culturali e sociali, ha indetto un importante Premio Letterario che in questa prima edizione ha proprio  il titolo Divario Nord – Sud: valorizzare le risorse per promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno.

Una iniziativa di particolare importanza proprio in un momento in cui si fa un gran parlare del  Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che ha nuovamente attirato l’attenzione sullo sviluppo dei territori del mezzogiorno, specie di quelli più “poveri” come può essere il territorio della Locride.

Un premio, peraltro, in linea con gli scopi della Fondazione distrettuale lions nata circa 20 anni addietro proprio con lo scopo di incentivare lo sviluppo delle  varie attività  presenti nelle aree meridionali. In questi ultimi anni la Fondazione Lions, d’altra parte, ha intensificato la sua attività con parecchie iniziative di grande spessore alle quali, appunto, adesso si aggiunge questa prima edizione  del Premio letterario sopraindicato,  che è indirizzato non solo ai Lions ma a tutti gli under 40 residenti nei territori che fanno parte del  Distretto 108 ya. 

Il Comitato promotore è presieduto dal Presidente del Cda della Fondazione, Renato Rivieccio, e si avvale del Coordinamento scientifico di Alba Capobianco. Come informano i due autorevoli rappresentanti dell’ associazione Lions  il premio ha l’obiettivo di offrire una analisi moderna del mancato decollo dei territori del Sud e delle strategie  possibili per il suo reale sviluppo con la speranza che si possa costruire un futuro che, da territori d’emigrazione li veda sempre più protagonisti dello sviluppo economico e  dell’inclusione sociale del Paese.

Gli elaborati dovrebbero analizzare quali sono gli ostacoli che il Sud e i territori come la Locride devono affrontare per superare lo storico divario con il Nord  e quali, soprattutto, i possibili interventi da attuare. Obiettivi perfettamente in linea con le ipotesi progettuali elaborate per la presentazione della Candidatura della Locride a Capitale Italiana della cultura 2025, tant’è che tra gli argomenti da sviluppare  negli elaborati che parteciperanno al premio letterario sono indicati lo sviluppo locale, l’immigrazione, la sanità, il valore delle aree interne, l’ambiente, il turismo, i sapori, la solidarietà e l’accoglienza. Tutte cose che sono parte integrante della storia del territorio della Locride.

L’iniziativa della Fondazione Lions rimane ,anche per questo, di alto valore culturale e significativamente finalizzata a capire  quali possono essere le strategie da seguire per favorire lo sviluppo del territorio soprattutto alla luce dell’importante dote di finanziamenti che dovrebbero arrivare dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. (ab)

Grande successo per l’Omaggio a Ennio Morricone dei Lions di Locri, Roccella e Siderno

di ARISTIDE BAVA –  Musica, arte e cultura per solennizzare la fine di un anno e aprire la strada alla speranza di un altro che si vorrebbe pieno di cose positive e, soprattutto, di pace e serenità sociale. Dalla grande musica, e con la grande musica, è arrivato, infatti, anche un forte messaggio di pace indirizzato a tutti i popoli del mondo.

È stato uno dei leit motiv del concerto di fine anno, in omaggio a Ennio Morricone organizzato dai Clubs Lions di locri, Roccella e Siderno presso l’Hotel Parco dei Principi di Roccella. Un concerto che ha avuto come  grande protagonista il Maestro Francesco Andrea Calabrese che, nel soffermarsi sulla presentazione di alcune sue splendide esecuzioni non ha mancato di evidenziare un apprezzato messaggio di pace che la musica è capace di diffondere nella sua universalità attraverso le note  di Bernstein, Gershwin, Chopin, Ciaikovskij, tanto per citare alcuni dei grandi compositori che hanno fatto da cornice all’ “omaggio a Ennio Morricone”, e dello stesso premio Oscar italiano chiamato direttamente in causa per mettere il dito sulla piaga di un altro grande tema sociale, quello dell’emigrazione.

Un tema, quest’ultimo, legato – ha evidenziato Calabrese – alla splendida musica di Nuovo Cinema paradiso e alle vicissitudini del suo protagonista anche lui costretto a partire da un piccolo centro siciliano per cercare di trovare il suo posto al sole. Non solo grande musica, dunque, ma anche problemi sociali, arte e cultura, ben rappresentati da alcuni autorevoli personaggi presenti in sala chiamati  a solennizzare la serata anche sotto tali  importanti aspetti.

E tra questi anche il sindaco di Roccella Vittorio Zito, le scrittrici Palma Comandè e Caterina Mammola, la poetessa Bruna Filippone, l’artista Giuliano Zucco, il Direttore dell’ Accademia Harmonia di Siderno, Natale Femia, la recente “stella d’argento” del Coni, Stefano Archinà, e il presidente dell’ XI Circoscrizione Lions che, in rappresentanza del Governatore Franco Scarpino, ha fatto ricordare l’impegno dell’ associazione nel supportare la candidatura di “Locride Capitale Italiana della cultura 2025” che sarà manifestato anche attraverso un congresso distrettuale Lions  che il 17 e 18 febbraio prossimi porterà sul territorio circa 500 delegati con loro amici e familiari.

Per il resto un concerto di grande impatto musicale che  è stato  piacevolmente  arricchito dalle dettagliate spiegazioni che il Maestro Francesco Andrea Calabrese ha dato sui pezzi presentati, molti dei quali tratti dalle colonne sonore di grandi film, e particolarmente apprezzati dal folto pubblico presente in una sala arrivato da parecchi centri della provincia reggina e finanche dal Vibonese e dal Catanzarese. Un evento, insomma, di notevole portata che, a sentire i presidenti dei Clubs Lions, Vincenzo Mollica e Lorenzo Maesano, potrebbe diventare un appuntamento fisso della Locride anche per  i prossimi anni. (ab)