Balneari, Occhiuto: Intervenuti per evitare stagione estiva compromessa

«Siamo intervenuti perché, altrimenti, avremmo compromesso la stagione balneare in quanto sia i sindaci sia i gestori dei lidi non sapevano come muoversi». È quanto ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in una intervista esclusiva a LaCNews nel corso della trasmissione Dentro la Notizia,condotta da Pier Paolo Cambareri, in cui ha spiegato i due problemi legati alla Bolkestein: «è stata scritta da uno che non ha mai visto il mare» e «nessuno l’ha letta».

Alla domanda del motivo per cui «tantissimi hanno guardato il dito anziché la luna?», Occhiuto ha risposto: «Forse perché Veneto, Toscana, Liguria, Emilia Romagna non hanno nemmeno dieci metri di spiaggia libera e vogliono, grazie alle spiagge calabresi, risolvere il loro problema. Mi stupisce il fatto che quando è il Nord a tutelare i propri interessi nessuno protesta, quando lo fa il Sud c’è sempre una levata di scudi».

Il Governatore, tuttavia, ha riconosciuto «a Salvini che, negli ultimi 30 mesi, ha assegnato alla Calabria più risorse di quanto la nostra regione ha avuto negli ultimi 30 anni: 3,5 miliardi per la Ss 106, 900 milioni per l’autostrada, fondi per la trasversale delle Serre. Rispetto alla presunta polemica ho solo detto che non aveva letto la delibera e l’ho invitato a farlo».

«Del resto – ha detto ancora – aveva anche detto che non potevo fare la legge sugli Ncc e l’ha impugnata, ma abbiamo vinto dinanzi la Corte Costituzionale. Forse ho sbagliato ad utilizzare uno slogan coniato dal fondatore della Lega, Umberto Bossi, che diceva padroni a casa nostra dicendo, sommessamente, padroni a casa nostra sulle spiagge».

Il Governatore, poi, parlando di autonomia, ha ribadito che non ha mai avuto pregiudizi, spiegando tuttavia come «il Ddl Calderoli è strutturato in due parti, una sull’autonomia e una seconda sul superamento della spesa storica e la definizione dei Lep. Mi pare che si sia molto accelerato sulla prima e poco sulla seconda. Allora ho chiesto anche al mio partito di avviare una riflessione su questo». (rcz)

 

Balneari, Occhiuto: Calabria non cederà quota spiagge inutilizzate al Nord

La Calabria, ha moltissime spiagge libere, non cederà – come vorrebbe qualcuno – le quote di spiagge inoccupate ad altre regioni del Nord». È quanto ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, rispondendo alle dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in cui ha detto che «purtroppo non può essere una singola regione a bloccare la Bolkestein».

«Il governo nazionale – ha aggiunto Salvini – può approvare una legge che metta in sicurezza le spiagge in tutta Italia che garantisca la prelazione a chi le gestisce e garantisca un indennizzo a chi eventualmente non lo gestirà più. Una legge si può trovare anche la settimana prossima. Spero che il partito del governatore della Calabria Roberto Occhiuto ci dia una mano».

Per Occhiuto «il ministro Salvini evidentemente non ha letto la delibera, che gli manderò volentieri nelle prossime ore. L’atto della mia Giunta è pienamente rispettoso della normativa comunitaria, semplicemente in Calabria non sussistono i presupposti per l’applicazione della direttiva Bolkestein».

«Ringrazio il ministro Salvini – ha detto – per il suo impegno sul Ponte sullo Stretto, sulla Ss106, sull’autostrada A2, perché il mio governo regionale – anche grazie alla sua azione – negli ultimi 30 mesi ha avuto più risorse che negli ultimi 30 anni».

«Ma su leggi regionali e atti amministrativi – ha spiegato – abbiamo dimostrato che a volte la Calabria fa giurisprudenza, l’ultimo esempio è la vittoria in Corte Costituzionale contro l’impugnativa del governo nazionale che bloccava la possibilità di dare licenze Ncc».

«Sui balneari – ha ribadito – abbiamo semplicemente affermato che siccome, a differenza che in altre regioni del Nord, la ‘risorsa spiaggia’ da noi non è scarsa – e la Corte di Giustizia europea e il Consiglio di Stato hanno già chiarito che la quantificazione della ‘risorsa’ va fatta a livello territoriale e non nazionale -, in Calabria i vincoli della normativa comunitaria sono già pienamente rispettati».

«Abbiamo troppo bisogno di sviluppare il turismo – ha concluso – e, per questo, almeno in questa occasione, prendiamo a prestito il motto del fondatore della Lega: padroni a casa nostra». (rcz)

Pd Calabria: Occhiuto in difficoltà nelle comunali di Corigliano Rossano

Il Partito Democratico calabrese ha evidenziato come «Roberto Occhiuto è in forte difficoltà, visto che, per lanciare il suo candidato sindaco di Corigliano-Rossano, ha sentito la necessità di attaccare il Pd in maniera inopportuna e scomposta».

«Significa – hanno spiegato i dem –che Occhiuto e l’intero centrodestra non hanno argomenti né proposte e che il tempo delle loro favole è finito, perché i cittadini non ci credono più». Non usa mezzi termini il Partito democratico calabrese per replicare al presidente della Regione Calabria. I dem della Calabria, che al presidente rimproverano da tempo «il vizio della propaganda e della doppiezza politica sfacciate», ironizzano: «Stavolta l’Occhiuto A, quello dell’ottimismo recitato, posticcio e ossessivo, è uscito allo scoperto, mostrando le proprie debolezze. Il presidente della Regione è andato in tilt perché avverte il peso dell’imminente sconfitta elettorale del centrodestra alle Comunali di Corigliano-Rossano. Per questo, si è dato allo sproloquio nervoso, rifiutando il confronto e omettendo di dire che la sua coalizione governa la Regione da quattro anni e mezzo, durante i quali tutti gli indicatori economici e sociali mostrano un forte peggioramento delle condizioni di vita dei calabresi».

«Inutile, dunque, che Occhiuto – hanno concluso – i dem calabresi – ripari nell’accusa delle minoranze. Oggi è lui che ha la responsabilità e il dovere di governare la Regione. Pertanto, scaricare le proprie responsabilità sugli altri non gli servirà a nascondere le proprie né a vincere le Comunali a Corigliano-Rossano, che il centrodestra perderà come è già successo a Cosenza e a Catanzaro». (rcz)

L’OPINIONE / Pietro Molinaro: Consuntivo di metà mandato di Occhiuto motivo di orgoglio per la Lega

di PIETRO MOLINARO – Nei giorni scorsi, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha tenuto una conferenza stampa sul bilancio di metà legislatura ed è stata l’occasione per mettere in fila il lavoro svolto finora dalla maggioranza di centro-destra.

Un lavoro intenso e proficuo che è anche motivo di orgoglio per la Lega e va ascritto all’azione determinata e coesa di tutti i partiti che compongono la maggioranza. È emerso che, pur rimanendo criticità,  il lavoro è stato rilevante, anche se, per utilizzare le parole di Roberto Occhiuto: «governare la Calabria è come stare in un videogame, sconfiggi un mostro e subito dopo ce n’è un altro».

Nella sanità l’inversione di rotta c’è stata. Purtroppo è lontana la risoluzione dei problemi della sanità calabrese ma l’azione innovativa con investimenti adeguati del Presidente/Commissario per la sanità, con numeri e fatti, è tangibile: 3.500 assunzioni tra medici e infermieri, 274 medici cubani in corsia,  60 nuove ambulanze su tutto il territorio regionale, la creazione di Azienda Zero per governare Asp e Ao, l’accertamento del debito e la chiusura dei bilanci delle Aziende, la riforma del 118 e la nuova centrale operativa regionale, il Cup unico regionale online, la ripresa dei lavori dell’ospedale della Sibaritide.
Possiamo dire che il barometro della sanità è orientato sul bel tempo, con la ristrutturazione dei servizi per renderli appropriati ed efficienti per la cura di tutti i cittadini. Il più è ancora da fare, la situazione è grave e nessuno lo vuole nascondere. Ma non riconoscere il cambiamento di rotta rispetto a commissari alla sanità come Cotticelli o Zuccatelli o Longo è davvero da ciechi.
La Lega non può che essere orgogliosa di essere protagonista della trasformazione della Calabria, e di collaborare con alleati di governo seri ed affidabili.
E non potrà essere la campagna elettorale in corso per il rinnovo del parlamento europeo ad incrinare i rapporti nella maggioranza. La Calabria ha bisogno della nostra azione innovativa e creativa che guarda sempre alle esigenze dei territori, e con il presidente Occhiuto, usando  bene le risorse,  continueremo a lavorare per il bene della Calabria. (pm)
[Pietro Molinaro è consigliere regionale della Lega]

Sanità, il presidente Occhiuto minaccia di lasciare il suo ruolo di commissario ad acta

«Se le cose stanno così, vi rendo le chiavi». È quanto ha minacciato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al nuovo Piano del Pnrr che vede la sanità ridotta e riportato da La Repubblica.

Occhiuto, infatti, ha ricordato nel corso della riunione col ministro Raffaele Fitto e il ministro della Salute, Orazio Schillaci assieme ai presidenti di Regione Francesco Rocca (Lazio), Michele Emiliano (Puglia), non si possono togliere risorse per mettere gli ospedali in sicurezza a una regione che è da 15 anni nel piano di rientro.

Il Quotidiano, infatti, ha riportato come la Corte dei Conti abbia segnato, per quanto riguarda il Pnrr, il taglio alla sanità, in cui «oltre a ridurre l’ammontare complessivo delle risorse», «le forbici tagliano anche gli investimenti già avviati dalle Regioni». Ma non solo: «in aggiunta ai 16 miliardi che il Governo ha dovuto recuperare a colpi di tagli – scrive La Repubblica – per finanziare i nuovi progetti e una parte di quelli che non potranno più contare sul Pnrr. Il conto lo pagheranno i Ministeri, le Regioni e i Comuni: a loro sono stati imposti sacrifici e controlli. Meno ospedali, per la stretta sulla sanità. I cantieri delle ferrovie più lenti, per la scelta di asciugare il Fondo “anti inflazione”».-

Il Governo – riporta sempre La Repubblica – ha deciso di tagliare 1 miliardo e 266 milioni di euro dal programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”, che finanzia la messa a norma delle strutture, ai fini dell’antisismica e l’antincendio. E la “soluzione” proposta dal ministro Raffaele Fitto, ossia quella di prendere le risorse dall’ex articolo 20, creato nel 1998 per pagare le grandi opere della sanità, non è piaciuta né al Governatore Occhiuto nè ai suoi colleghi.

Questo perché – scrive ancora La Repubblica – «prendere il denaro dall’ex articolo 20 provocherebbe grandi rallentamenti, perché andrebbero avviate lunghe procedure per ottenere soldi», oltre al fatto che le risorse contenute nel fondo non sono sufficienti. Per i presidenti delle Regioni, dunque, è sempre un taglio.

Sulla minaccia di dimissioni di Occhiuto ne ha parlato il presidente della Regione Lazio Rocca all’Adnkronos, sottolineando come «non è una sconfitta, poi dipende da come la si vede. È un tema di dignità».

«I Governatori rappresentano una comunità di donne e uomini che è espressione dei loro territori. Quindi c’è un tema anche di protezione di quella che è una dignità della propria regione. Se il governatore la sente minacciata, a quel punto deve comunque fare dei passi forti. Quella valutazione del presidente Occhiuto mi sembra sia stata fatta in un contesto ben determinato. A mio avviso lui sta comunque lavorando bene». (rrm)

Il presidente Occhiuto: Due giorni intensi a Roma su Statale 106, accordo di coesione e vertenza Abramo

Statale 106, rinnovo dell’accordo di coesione e vertenza Abramo Customer Care. È su questo che si sono concentrate le due giornate del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a Roma.

«Due giorni molti intensi a Roma – ha detto su Instagram – per occuparmi della 106, per chiedere al ministro dell’Ambiente di darci la possibilità sostituirci al ministero dell’Ambiente per le valutazioni ambientali per far bandire subito tutti lotti ad Anas».

«Due giorni molto intensi per i lavoratori di Abramo», ha aggiunto il Governatore, assicurando il suo impegno nei confronti della Vertenza dell’Abramo Customer Care: «Sto chiedendo al governo un tavolo per affrontare questo tema. Anche nella prossima settimana lavorerò su questo problema».

E, infine, un incontro col ministro Raffaele Fitto, per firmare l’Accordo di Coesione: «dobbiamo discutere di alcune questioni ancora aperte che, però, stiamo sciogliendo proprio in questi giorni». L’accordo, ha detto Occhiuto, sarà firmato nei prossimi giorni. (rrm)

Il presidente Occhiuto: Sento l’obbligo di consegnare ai calabresi una regione migliore

«Sento l’obbligo di consegnare a chi verrà dopo di me, ma soprattutto ai calabresi, una regione migliore», ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso della conferenza stampa in Cittadella regionale in cui ha fatto un bilancio del 2023.

Un 2023 in cui «abbiamo affrontato tante emergenze – ha rilevato – ma mentre affrontavamo le emergenze abbiamo messo mano a riforme che in tanti decenni in Calabria non erano state prodotte. Penso alla riforma dei rifiuti, dell’idrico, della protezione civile realizzate lo scorso anno e alla riforma dei consorzi di bonifica di recente approvazione».

«Abbiamo posto Sorical fuori dalla liquidazione e stiamo facendo in modo che la società possa occuparsi anche dei depuratori. Siamo a buon punto con il bando per il termovalorizzatore avendo concluso la manifestazione d’interesse: tutte questioni che riverbereranno i loro effetti quando io non sarò più presidente», ha detto, sottolineando la volontà di voler consegnare una Calabria migliore.

Un obiettivo primario, tanto da aver detto di non aver interesse ad eventuali candidature alle Europee, perché «io voglio continuare a fare il presidente della Regione Calabria per altri tre anni. Non credo di avere la forza per proseguire anche dopo, però voglio fare bene il presidente della Regione».

«Quindi – ha spiegato – non sono interessato a candidature alle Europee, non sono interessato ad altro. Se fossi stato interessato ad altro non avrei fatto il presidente della Regione».

Occhiuto, poi, si è detto contento «nel nuovo racconto che stiamo facendo della Calabria. Della Calabria si parlava negli anni passati soltanto come di una regione di ‘ndrangheta gravida di problemi. Oggi la Calabria ha un accreditamento istituzione e anche mediatico che non ha mai avuto. La Calabria va sulle testate nazionali per le buone pratiche».

«Penso all’attività svolta con i droni nella lotta agli incendi che ha segnalato la Calabria – ha aggiunto – come regione modello che sarà replicata in molte regioni d’Italia e che anche l’Europa guarda con grande interesse. La Calabria va sui media nazionali per l’abbattimento di ecomostri costruiti dalla ‘ndrangheta».

La sfida del G7 dell’Economia a Villa San Giovanni «rappresenta – ha spiegato Occhiuto – un’occasione importante, una vetrina mondiale per la Calabria. Il rigassificatore ci darà finalmente la possibilità di far decollare l’area retroportuale di Gioia Tauro se avremmo la piastra del freddo. Ma ci sono tanti investimenti infrastrutturali che non si sono mai visti in passato come i bandi per il lotto della statale 106. Ricordate quando sono riuscito ad ottenere i 3 miliardi dal governo mentre nei 20 anni precedenti era stato destinato alla 106 soltanto un miliardo».

«Molti lamentavano il fatto che fosse previsto un orizzonte temporale molto lungo, di 15 anni – ha proseguito – siamo riusciti a fare in modo che tutti e 3 i miliardi vengano banditi immediatamente. Siamo riusciti ad effettuare la programmazione nel tratto della 108 tra Catanzaro e Melito porto salvo. Proprio qualche giorno fa sono riuscito a ottenere le risorse per rinnovare alcuni tratti dell’A2 tra Cosenza e Altilia perché in quel tratto l’autostrada fu inaugurata ma non era effettivamente stata rifatta. Sono riuscito a fare in modo che Anas facesse una progettazione quasi definitiva che prevede un tracciato invariante per cui non si interromperanno i flussi delle auto anche durante i lavori e il primo lotto di questa opera partirà nel primo trimestre del 2024, il secondo lotto sarò cantierabile nel 2025. Sono tutte azioni che sono riuscito a compiere grazie alla mia vita precedenti che ai rapporti consolidati che intrattengo con chi ha la responsabilità di governare il Paese».

Spazio, poi, alla questione “Ponte sullo Stretto” e, in particolare, le polemiche sulla partecipazione di Calabria e Sicilia alla sua realizzazione.

«Appena insediato ho trovato 1 miliardo di fondi FSC non spesi, 1 miliardo di risorse Por accantonati dai miei predecessori – ha ricordato –. Ora tutti quanti si lamentano delle destinazioni dell’Fsc, sono gli stessi che hanno avuto responsabilità di governo negli anni passati. Non è vero che non c’era accordo con il ministro Salvini, da mesi sia io che il collega Schifani avevamo dichiarato la disponibilità di contribuire in minima parte alla realizzazione del Ponte».

«In sé il Ponte costa al massimo 5 miliardi – ha aggiunto – gli altri investimenti fino ad arrivare a 15 miliardi, riguardano tutte le opere accessorie, compresi gli accessi, svincoli, rampe e collegamenti ferroviarie. Tutte cose che si faranno in Calabria. Il Ponte è attrattore di altri investimenti, se non ci fosse stato il Ponte non avrei avuto i 3 miliardi della 106 e non subito cantierabili, la possibilità di bandire subito i miliardi per l’elettrificazione della ferrovia ionica, per il rifacimento del tratto della A2. Quindi il ponte sta già svolgendo oggi prima che sia edificato una funzione di attrattore di investimenti».

«Non è vero che non c’era accordo con il ministro Salvini. Da mesi – ha aggiunto Occhiuto – sia io che il mio collega della Regione Siciliana avevamo dichiarato la disponibilità di contribuire in minima parte alla realizzazione del ponte in ragione del fatto che il ponte costa 3,4, 5 miliardi al massimo e gli altri investimenti fino ad arrivare a 13 miliardi servono per le opere di completamento come svincoli autostradali,opere che ci faranno anche il Calabria. Dire no al ponte, secondo me, significa dire no al progresso. E’ come assumere la posizione che tanti avevano alcuni decenni fa quando per esempio si opponevano all’autostrada proprio con questi argomenti. Dicevano: mancano le strade e questi sono matti fanno l’autostrada».

«Poi, siccome stata realizzata l’autostrada sono state fatte anche le strade – ha detto ancora –. Così sarà per il ponte in Calabria. E così è già oggi prima del ponte perché senza questi e senza questo argomento noi tante risorse non le avremmo avute. Quindi anche le risorse che la Calabria decide di investire sul ponte: 300 milioni rapportati a 13 miliardi sono il 2%, il 3% anche queste risorse sono un investimento perché hanno avuto una leva in termini di moltiplicazione molto superiore alla dimensione del finanziamento della Calabria».

«Ora tutti si lamentano ma sono gli stessi che hanno avuto responsabilità di governo negli anni passati – ha concluso – quando queste risorse non venivano spese. Anche l’alta velocità ferroviaria la chiede al governo, la chiede alla regione, la chiede l’opposizione, la vuole fare Ferrovie dello Stato ma l’alta velocità ferroviaria per collegare una regione di 1.800.000 abitanti è una cosa, l’alta velocità ferroviaria per collegare 6 o 7 milioni di italiani è tutta un’altra cosa. Diventa cioè un progetto anche economicamente più sostenibile. Dire che il ponte poi determini dei disagi sul territorio è assolutamente normale perché ogni grande infrastruttura determina dei disagi». (rcz)

 

Bevacqua (PD): Salvini e Occhiuto indichino le opere avviate, realizzate e in programma

Il consigliere regionale del Pd, Mimmo Bevacqua, ha evidenziato come «il  gioco delle tre carte che stanno mettendo in atto il ministro Matteo Salvini e il governo di centrodestra sulle risorse destinate alla costruzione del Ponte sulle Stretto e alle altre infrastrutture di Calabria e Sicilia ha superato il limite della decenza».

«E dispiace davvero che questo giochino, che erode risorse e speranze di futuro ai calabresi, trovi sponda da parte del governatore Roberto Occhiuto», ha detto Bevacqua dopo le ultime dichiarazioni del governatore in relazione alle presunte “compensazioni” che la nostra Regione riceverebbe in cambio del sì al Ponte e alla compartecipazione alla sua costruzione, rinunciando a parte delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione.

«È chiaro che rinunciando agli stanziamenti del Fondo di Sviluppo e Coesione la Calabria rinuncia al finanziamento di altre opere per realizzare il Ponte sullo Stretto e subisce, ancora una volta, la volontà del governo nazionale e del ministro Salvini che procede senza ascoltare nessun rappresentante dei territori, sulla stessa costruzione dell’infrastruttura, e poi impone il cofinanziamento a Sicilia e Calabria. Come se ciò non bastasse – ha proseguito il capogruppo dem – a Roma il governatore si è reso coprotagonista di una conferenza stampa, insieme al ministro Salvini, annunciando risorse per Rfi e la rete ferroviaria della Calabria, senza specificare da dove sarebbero arrivate queste risorse e senza rispondere ad alcuna domanda sul tema. Tanto che la deputazione calabrese ha già annunciato il deposito di interrogazioni parlamentari sul punto».

«Non solo – ha detto ancora Bevacqua – adesso Occhiuto prosegue nel suo show, continuando a fare riferimento a somme e stanziamenti per i trasporti calabresi che già da tempo dovrebbero solo essere stati investiti e nulla hanno a che fare con il Ponte. Il presidente ha fatto riferimento a somme che Anas metterebbe a disposizione, ma che risultano già erogate per effetto di una delibera Cipe del 2017, frutto dell’accordo tra Mit e Anas per due miliardi complessivi. Di questa cifra, circa 864 milioni avrebbero dovuto riguardare il tratto autostradale tra Cosenza Sud e Altilia Grimaldi, nonché il nuovo svincolo di Cosenza Nord. Invece di riannunciare finanziamenti, il presidente dovrebbe chiarire che fine abbiano fatto queste somme e perché le opere previste non siano state realizzate».

«Stesse considerazioni valgono per gli 800 milioni annunciati per la SS 106 tra Crotone e Sibari  – ha ricordato – che sono spariti dai radar, senza che nessuna opera sia stata neanche avviata e che forse fanno parte dei tre miliardi annunciati per la statale jonica nel suo complesso. Nessuna chiarezza, infine, c’è sulla realizzazione dell’alta velocità. Le considerazioni fatte dal presidente in ordine alla galleria di Santo Marco confermano che, a prescindere dalle discussioni sui tracciati, l’idea del governo è quella di bloccare l’alta velocità a Tarsia».

«I calabresi sono stufi di essere presi in giro – ha concluso Bevacqua – serve chiarezza su stanziamenti, tempi e opere. Non basta annunciare risorse, sempre le stesse, in più anni e poi non offrire un adeguato cronoprogramma, né illustrare le opere effettivamente realizzate. Agli annunci di finanziamenti di cui Salvini e Occhiuto sono ormai recordman assoluti devono seguire i resoconti sulle opere avviate o realizzate. E da questo punto di vista, di certo, siamo allo zero assoluto. Aspettiamo, dunque, l’arrivo in Calabria dei vertici di Anas e Rfi che abbiamo già chiesto in Consiglio regionale per vederci chiaro». (rcz)

Il presidente Occhiuto: Su Reddito di Cittadinanza si poteva fare meglio

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, pur riconoscendo l’importante lavoro fatto dal Governo Meloni sul tema del lavoro, ha evidenziato come per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, «forse modelli differenti per pensare a quello che sarebbe avvenuto dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza potevano essere praticati».

«Il giudizio delle agenzie di rating lo dimostra, così come lo dimostra il prestigio che è riuscita a costruirsi a livello internazionale. Quindi, sicuramente ci sono gli effetti di un’azione di governo che è stata molto importante», ha detto il governatore, evidenziando come, tuttavia, «alcune cose si poteva fare un po’ meglio».

«Io governo una Regione del Sud – ha ricordato – e credo che i dati del lavoro, negli incrementi degli occupati discendano anche dal fatto che si sia cancellato il reddito di cittadinanza, perché questo probabilmente rappresentava un disincentivo alla ricerca del lavoro stesso, però di poteva fare qualcosa in più, dando magari la possibilità di formare meglio chi deve collocarsi nel mondo del lavoro.
Lo dico anche perché in Calabria, così come in altre Regioni, la formazione professionale non ha mai sfornato un profilo utile al mercato occupazionale».

«Noi ad esempio stiamo cercando di investire 30 milioni di euro di risorse comunitarie – ha detto ancora – per far fare la formazione professionale direttamente dalle imprese, on the job, in modo che assumano i disoccupati o gli ex percettori di reddito di cittadinanza, facendoli lavorare eventuale in smart working o in co working».

Il presidente poi è passato a parlare del segretario del Pd, Elly Schlein, per cui ha «persino simpatia», dicendosi «convinto che molti del centrodestra si augurino che riesca a raggiungere un risultato dignitoso alle elezioni europee per rimanere alla guida del partito, proprio perché rappresenta la migliore assicurazione sulla vita per questo governo».

«Non sono molto d’accordo con il presidente De Luca – ha detto – rispetto alla possibilità di mettere insieme un’aggregazione che includa anche i Cinque Stelle e ricostruire un centrosinistra con queste leadership. La Schlein mi pare giochi solo di rimessa e sta caratterinzandosi per un’assoluta incapacità di proposta. Conte dovrebbe interpretare i sentimenti dei più arrabbiati, ma lo fa con la pochette, e credo che in futuro avrà più problemi che opportunità davanti a sé perché forse arriverà qualcuno come Di Battista che riuscirà a interpretare meglio gli antisistema, anche senza pochette».

Spazio, poi, alle elezioni europee: «Non credo che gli alleati europei di Salvini possano minare la credibilità del nostro governo», ha detto Occhiuto.

«Certo, io sono in totale disaccordo con quello che sostiene l’estrema destra in Europa – ha spiegato – ad esempio sugli immigrati o sui diritti civili, e ha ragione Tajani quando dice che con questi partiti non faremo mai alleanze nel Parlamento europeo, o quando prova schifo per chi afferma, come qualcuno ha fatto nell’Efd, che gli studenti disabili debbano stare in classi differenziate».

«Salvini può scegliere come fare meglio la campagna elettorale – ha proseguito – è assolutamente legittimo, ma non credo che la Lega sia l’Efd. Salvini è il leader di un partito che non direbbe mai le cose che sostiene qualcuno dell’estrema destra in Europa. Lo stesso Salvini è il leader di un partito che ha tra i suoi maggiorenti il ministro all’Economia Giorgetti, che si confronta quotidianamente in Europa senza poter essere tacciato di anti europeismo».

Occhiuto, poi, ha parlato della Cgil che, «con Landini in testa, sta svolgendo una funzione di supplenza nella mediocrità di altre leadership dell’opposizione».

«Però – ha aggiunto – credo che questo scontro tra governo e sindacato prima o poi dovrà trovare un luogo di compensazione, perché è difficile per l’esecutivo governare senza concertazione».

«Nella mia Regione molte delle iniziative migliori che ho assunto – ha ricordato – le ho prese grazie agli stimoli che mi hanno offerto i sindacati, anche perché rappresentano un pezzo importante del Paese. Credo che sia utile anche per la Cgil evitare di svolgere a lungo questo ruolo di supplenza rispetto alla politica, perché quando si rinuncia alla concertazione anche il sindacato si indebolisce, e quei lavoratori che oggi scendono in piazza vogliono che lo stesso sindacato riesca a ottenere qualche risultato per loro».

«Quando il sindacato si dimentica di rappresentarli – ha concluso – e svolge solo una funzione politica anche i lavoratori se ne accorgono. Credo sia utile anche per il governo recuperare presto un rapporto di confronto con i sindacati, la concertazione è uno strumento necessario per assumere decisioni». (rrm)

L’OPINIONE / Pasqualina Straface: Occhiuto subalterno? No, autorevole e rispettato

di PASQUALINA STRAFACE – Invece di tentare di governare una Cosenza sempre più allo sbando, l’ossessione del sindaco Franz Caruso sembra essere diventata quella di attaccare quasi quotidianamente – con zero argomentazioni e con teoremi fantasiosi – l’operato del presidente Roberto Occhiuto. Un atteggiamento davvero ridicolo.

Nell’ultima sua uscita Caruso accusa Occhiuto persino di essere subalterno nei confronti del governo nazionale. Due sono le opzioni: o il sindaco di Cosenza – vista la stagione – è stato vittima di un colpo di sole, oppure non legge i giornali e non segue in alcun modo il dibattito pubblico. Con Roberto Occhiuto finalmente la Calabria ha un governatore dalla riconosciuta autorevolezza, un presidente che tratta alla pari con i ministri e con Palazzo Chigi, tenuto in grande considerazione dalla stampa nazionale, e che gode della fiducia dei cittadini (è di pochi giorni fa il sondaggio de Il Sole 24 Ore che lo piazza quarto governatore più apprezzato in Italia, il più amato tra quelli del Mezzogiorno). Altro che subalterno… Roberto Occhiuto da un anno e mezzo si fa rispettare e porta a casa risultati straordinari per la nostra Regione.

E comunque, caro Caruso, semmai il presidente Occhiuto fosse subalterno al governo – e non lo è – sarebbe sempre meglio che essere subalterno a Gigino Incarnato. Il sindaco di Cosenza si faccia un esame di coscienza. (ps)

[Pasqualina Straface è consigliera regionale]