Lunedì si presenta il “Libro Bianco” del Partito Democratico

Lunedì 29 gennaio, a Lamezia Terme, alle 11, al Grand Hotel, sarà presentato il Libro Bianco elaborato dal gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

All’incontro, che sarà moderato dal capogruppo Mimmo Bevacqua, prenderanno parte i consiglieri regionali Ernesto Alecci, Amalia Bruni, Franco Iacucci, Raffaele Mammoliti e Giovanni Muraca. Le conclusioni saranno affidate, invece, al senatore e segretario regionale del partito Nicola Irto.

Il libro, consultabile online, è volto a rendicontare l’attività svolta, ristabilire la realtà in cui versa la Calabria lontana anni luce dalla versione costruita da Occhiuto e della sua macchina della propaganda, non può certo considerarsi terminato. Anzi da vero work in progress, si arricchirà di volta in volta con il contributo di chiunque voglia partecipare all’azione di cambiamento e rigenerazione messa in atto dal Pd, lasciando le proprie idee e proposte nell’apposita maschera che si troverà online.

Il link per consultare il Libro bianco. (rcz)

Il Pd Calabria: faremo battaglia senza sosta per bloccare la secessione della Lega

«Siamo davanti all’attacco più grave e subdolo lanciato all’unità del Paese e al Meridione d’Italia», ha denunciato il gruppo Pd in Consiglio regionale, a seguito dell’approvazione, in Senato, dell’autonomia differenziata elaborata dal ministro Roberto Calderoli.

«Il centrodestra, pilotato dalla Lega di Matteo Salvini, ha ottenuto il via libera al Senato al progetto di autonomia differenziata che scava un solco incolmabile fra le Regioni del Nord e quelle del Sud, creando cittadini di seria e di serie b», hanno continuato i dem, evidenziato come «con un tentativo maldestro di confondere le carte, affermando che l’autonomia in Costituzione l’avrebbe inserita il centrosinistra, il governo Meloni paga la sua cambiale alla Lega per avere in cambio il sì alla riforma del premierato e potere affrontare le elezioni europee con trofei da esibire sui palchi dei comizi».

«Sulla pelle degli italiani e dei cittadini del Sud il governo Meloni – hanno proseguito i dem – il più antimeridionalista della storia d’Italia, continua dunque a perseguire esclusivamente i propri interessi calpestando diritti fondamentali e aumentando le disparità. L’ultimo report di Gimbe sulla migrazione sanitaria ha mostrato, numeri alla mano, gli effetti devastanti dell’autonomia differenziata sulla sanità nelle Regioni del Sud. E il presidente Cartabellotta ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro del gruppo del Pd sul tema».

«Eppure il governo continua a fare orecchie da mercante – hanno detto ancora – con la complicità inaccettabile dei governatori delle Regioni meridionali e dei parlamentari di centrodestra del Sud che stanno svendendo i diritti dei loro elettori. Il Pd come dimostrato dall’opposizione esercitata a palazzo Madama, e dall’intervento del senatore Nicola Irto, darà battaglia fino in fondo, coinvolgendo tutte le forze sane della società, per bloccare una riforma dannosa, classista, divisiva che potrebbe segnare il punto di non ritorno per il Meridione e per il futuro del Paese». (rrc)

Irto (PD): Via libera in Senato all’autonomia un colpo micidiale ai diritti dei cittadini

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha definito l’approvazione in Senato del ddl sull’autonomia differenziata «il momento più buio di questa legislatura».

«È un colpo micidiale – ha aggiunto il parlamentare dem – ai diritti dei cittadini, che produrrà ingiustizie devastanti perché non sono stati definiti i Livelli essenziali delle prestazioni; perché tra le materie che le Regioni potranno gestire da sole ci sono: tutela della salute, istruzione, tutela e sicurezza del lavoro e perfino trasporto e distribuzione nazionale dell’energia».

Riguardo allo stesso disegno di legge, Irto ha poi spiegato: «Non c’è un solo centesimo per ridurre i divari esistenti tra Sud e Nord e c’è il rischio di creare un Paese dove ci saranno giovani più o meno fortunati sulla base del luogo di nascita. Tutto questo è inaccettabile. Continuiamo a lottare, ma il governo e la sua maggioranza hanno già deciso di spaccare l’Italia».

In Aula, i senatori del Pd hanno esposto cartelli con il Tricolore. Secondo Elly Schlein, segretaria dei dem, «Meloni passerà alla storia per aver spaccato l’Italia» e occorre una «mobilitazione forte anche fuori dal Parlamento».

«Con il Barattelum di Calderoli – ha dichiarato Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato – ci saranno territori e cittadini di serie A e di serie B. Noi lotteremo contro questo disegno disposti ad arrivare fino al referendum». Chiara Braga, capogruppo del Pd a Montecitorio, ha annunciato un’«opposizione durissima alla Camera». (rrm)

Mammoliti (PD) presenta interrogazione sul blocco della procedura per assunzione direttori sanità

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha presentato una interrogazione a risposta immediata per avere chiarezza in merito al blocco della procedura per l’assunzione dei direttori generali nella sanità.

«Da troppi anni, ormai – ha spiegato –  i vertici delle Aziende sanitarie e Ospedaliere sono dirette da Commissari straordinari che sovente vengono confermati senza effettuare un’appropriata valutazione in merito alla realizzazione degli obiettivi loro assegnati. L’indizione dell’avviso pubblico di selezione per la formazione delle rose degli idonei al conferimento degli incarichi di Direttore Generale dell’Asp di Vibo, Ao Cosenza e del grande ospedale Metropolitano di Reggio Calabria rappresentava, soprattutto per Vibo, che in cinque anni ha cambiato ben 5 Commissari, la fine della precarietà attualmente con una guida anche part-time».

«Da quanto si è potuto apprendere la selezione prevista – ha concluso – è saltata sembrerebbe a seguito dell’invio della commissione Prefettizia all’Asp di Vibo Valentia. Ci lascia molto perplessi tale motivazione in quanto a nostro avviso l’attesa degli esiti della Commissione d’accesso non avrebbe dovuto inficiare la manifestazione di interesse indetta. Ho presentato un’apposita interrogazione a risposta immediata e chiederò al capogruppo del Pd di chiederne l’inserimento all’odg del prossimo Consiglio regionale qualora la risposta non arrivasse nei tempi previsti». (rrc)

Autonomia differenziata, Bevacqua (Pd): «E’ la secessione dei ricchi, dobbiamo fermarla»

«L’autonomia differenziata è la secessione dei ricchi, faremo di tutto per bloccarla». È quanto ha detto Mimmo Bevacqua, consigliere regionale del Pd, in una intervista rilasciata a the Globalist.

«Stiamo per entrare nella fase cruciale per l’approvazione del Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. Ora finalmente capiremo quale è anche la vera posizione del presidente della giunta regionale calabrese Roberto Occhiuto – dice il capogruppo del Pd in consiglio regionale – Dopo la sua ennesima dichiarazione rilasciata durante un’iniziativa di Forza Italia di qualche giorno fa a Napoli abbiamo appreso che si è accorto (meglio tardi che mai) dell’inaffidabilità del ministro Calderoli. Si è accorto anche, pure qui meglio tardi che mai, che l’autonomia differenziata è frutto esclusivo di egoismo socioeconomico, opera solo per tutelare gli interessi della Padania. Il ministro leghista ha sempre lavorato per la divisione socioeconomica del Paese. Solo oggi Occhiuto scopre che verrà prima approvata l’autonomia differenziata e poi, ma senza fretta e non è detto che accadrà, si discuterà dei Lep e del fondo perequativo a garanzia delle Regioni economicamente più deboli, come la Calabria».

Sempre riferendosi ad Occhiuto, Bevacqua dice che «Ci verrebbe da chiedergli come ha fatto solo ora a scoprire chi è Calderoli e di cosa si occupa la Lega. Come ha fatto a fidarsi di loro. E soprattutto ci verrebbe da chiedergli perché in Conferenza delle Regioni ha votato per l’autonomia differenziata a scatola chiusa, confidando nella lealtà politica della Lega… Siamo pronti ad abbonargli tutto. In politica e quando in mezzo c’è solo l’interesse dei cittadini si deve essere concreti e realisti. Basterebbe ora difendere gli interessi del Sud e della Calabria e non quelli della coalizione di governo nazionale. Chiediamo tanto? Il presidente di tutti i calabresi dovrebbe farlo… Senza più ipocrisie adesso è necessario unire tutte le forze politiche della Calabria per fermare la scellerata riforma che metterebbe in discussione diritti fondamentali dei cittadini, finendo con lo spaccare in due definitivamente il Paese».

Continua Bevacqua spiegando che «Ridurre più povero il già povero perimetro del Paese sembra una esagerazione? Il pericolo è in tutti i settori a partire, manco a dirlo, dalla sanità. Le conseguenze per i calabresi sarebbero devastanti. I dati forniti dall’ultimo report della Fondazione Gimbe in ordine alla migrazione sanitaria per l’anno 2021 destano profondo allarme in tal senso. Secondo l’analisi di Gimbe la mobilità sanitaria interregionale in Italia nel 2021 ha raggiunto un valore di 4,25 miliardi, cifra nettamente superiore a quella del 2020 (3,33 miliardi), con saldi assai variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Il saldo è la differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione” dei pazienti dalla Regione di residenza. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, regioni capofila dell’autonomia differenziata, raccolgono il 93,3% del saldo attivo, mentre il 76,9% del saldo passivo si concentra in Calabria, Campania, Sicilia, Lazio, Puglia e Abruzzo. Lo capisce anche un bambino che la partita è falsata. Si sa già chi vince… Una situazione drammatica che certifica la sperequazione esistente tra il Nord e il Sud del Paese e che l’autonomia differenziata finirà con l’aumentare ancora. Altro elemento che contribuisce ad aumentare la preoccupazione è il rischio per cittadini meridionali di vedere calpestato il proprio diritto alla salute. Lo stesso Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha definito al limite del grottesco la posizione dei presidenti delle Regioni meridionali governate dal centrodestraestra, favorevoli all’autonomia differenziata. Una posizione autolesionistica che dimostra come gli accordi di coalizione partitica prevalgano sugli interessi della popolazione».

«Non si può perdere ulteriore tempo – conclude Bevacqua nella sua intervista – e serve avviare una battaglia nazionale per bloccare il progetto di secessione dei ricchi avviato dalla Lega. In tal senso, anche come gruppo del Pd, supporteremo con iniziative pubbliche l’azione di contrasto che oggi sarà avviata dai senatori dem e dal segretario regionale Nicola Irto». (rrc)

Alecci (PD) risponde a Minasi: Irresponsabile il suo partito che scippa fondi destinati a sviluppo della Calabria

Il consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, risponde alle dichiarazioni rilasciate dalla senatrice della Lega, Tilde Minasi, a seguito dell’intervista rilasciata dal senatore del Pd Nicola Irto.

Quest’ultimo, infatti, nell’intervista ha trattato «temi sociali ed economici ben chiari ai calabresi nella loro drammatica realtà», ha spiegato Alecci, evidenziando come la senatrice Minasi «paragona la disamina politica sulle scelte regionali e la libertà di critica della linea governativa ad un attacco all’avversario politico, scadendo in un linguaggio che lascia trasparire un certo nervosismo dalle parti del centro destra, a trazione nordista».

«Minasi – ha continuato Alecci – parla di spesa pubblica, di contribuzione e di progressività come se non sapesse che, oltre alle tasse che i calabresi pagano regolarmente, i fondi con cui a Calabria e Sicilia verrà imposto di contribuire alla costruzione del Ponte sullo Stretto sono relativi a stanziamenti comunitari per la crescita di due territori tra i più poveri d’Europa, proprio a conferma di ciò che ha dichiarato il senatore Irto e come, d’altronde, ha lamentato anche il partito del presidente Roberto Occhiuto, ammettendo la irresponsabilità della scelta, imposta dalla Lega contro le due regioni del Mezzogiorno».

«Irresponsabile, dunque – ha proseguito – è il suo partito che scippa fondi destinati allo sviluppo socio economico della Calabria per portare avanti un progetto che sta solo assegnando incarichi e poltrone, mentre le strade calabresi continuano a mietere vittime innocenti per la loro inadeguatezza strutturale. In fine, scoprendola nelle sue nuove vesti di giustizialista, colgo l’occasione per chiedere a Minasi di usare i suoi poteri parlamentari per approfondire le vicende legate agli scandali sulle commesse di ANAS, di cui il suo partito è direttamente chiamato in causa dai protagonisti».

«Scagliarsi in maniera scomposta contro l’intera comunità democratica, in riferimento ad alcune vicende giudiziarie, e praticando il garantismo solo nei casi che riguardano i propri sodali, fa pensare – ha concluso il consigliere dem – ad una banale mancanza di argomenti per contrastare le realistiche analisi politiche dell’avversario, in questo caso il segretario del Partito Democratico calabrese. Insomma, un tentativo di buttare fuori la palla per manifesta incapacità di difesa». (rcz)

Pd Cittanova: Lo Stato intervenga per sicurezza nella città

«Tutte le forze sociali, culturali e politiche cittadine affinché ci si adoperi, ciascuno per la propria parte, ad isolare i responsabili di tali scellerate azioni e preservare un clima di responsabilità e coesione, pur nella necessaria e salutare dialettica, condividendo però l’obiettivo di fondo dell’impegno a favore del bene comune di Cittanova». È l’appello lanciato dal Circolo del Partito Democratico “Francesco Vinci” di Cittanova, a seguito dell’aggressione ai danni del sindaco, Francesco Cosentino.

Il primo cittadino, infatti, è stato vittima «di una gravissima aggressione fisica – viene spiegato dai dem – nella propria stanza del palazzo comunale da parte di un soggetto da molto tempo protagonista di illeciti e volgari attacchi e di accuse infamanti nei riguardi del sindaco, dei suoi familiari e degli amministratori comunali, portati avanti in maniera violenta e impunita. L’agguato in piena regola portato al sindaco, attualmente ricoverato in ospedale e al quale va il nostro augurio di pronta ripresa, è un attacco all’intero paese e all’istituzione che il sindaco rappresenta».

«Il PD esprime la propria ferma condanna – viene evidenziato – nei riguardi della vile e odiosa azione di un soggetto che ha, peraltro, scontato già varie condanne in carcere e ai domiciliari per vari reati e che, attraverso le sue reiterate azioni offensive e lesive, ha instillato un clima di odio nella comunità cittadina, non degno di un paese civile come il nostro. Un soggetto da tempo protagonista di ripetute irruzioni nel Palazzo comunale e di invettive intimidatorie lanciate contro il Sindaco da dietro la porta del suo Ufficio e trasmesse in diretta Facebook, turbando e impedendo sia le attività e le funzioni del primo cittadino che quelle del personale impiegato degli uffici, nonché l’accesso dei cittadini che per varie ragioni si trovavano nei pressi del Municipio».

«Appare incomprensibile e intollerabile come – continuano i dem – dopo tutto ciò che di grave è accaduto e che va avanti oramai da anni, le diverse articolazioni dello Stato non siano stati in grado di porvi fine, di tutelare il sindaco e di mettere nelle condizioni di non nuocere all’intera comunità tale soggetto. Ci si chiede cosa debba ancora accadere prima che le autorità preposte assumano le opportune iniziative adeguate alla gravità della situazione, dopo che il sindaco  ha sporto innumerevoli  denunce-querele, indirizzate alle autorità giudiziarie, verso tale soggetto che da tempo si è reso responsabile di una serie di azioni persecutorie illecite, con una serie di ipotesi di reato consumate, che vanno dalla diffamazione aggravata all’oltraggio a pubblico ufficiale, dalla violenza o minaccia a pubblico ufficiale all’interruzione di pubblico servizio, allo stalkeraggio, fino al tentativo di estorsione e atti persecutori».

«La comunità cittadina di Cittanova – conclude la nota – non può e non vuole continuare ad essere un paese ostaggio di tale inciviltà ed ha, invece, estremo bisogno di un clima di serenità e coesione, non certo di sprofondare nella barbarie, dove, purtroppo, qualche burattino e taluno burattinaio vorrebbero portarla». (rrc) 

Aree interne, l’impegno del Pd per frenare lo spopolamento di zone fondamentali per lo sviluppo della Calabria

Il consigliere regionale del Partito democratico Raffaele Mammoliti dedica le proprie attenzioni alle aree interne della Calabria e annuncia una giornata per ricordare la questione alla quale parteciperanno il segretario regionale del Pd Nicola Irto e di Marco Sarracino.

«Le problematiche relative alle aree interne della Calabria – dice Mammoliti – richiedono un’energica azione a vari livelli al fine di sollecitare, con la dovuta determinazione, l’utilizzo proficuo delle risorse disponibili sia per quanto riguarda la strategia nazionale, che la strategia regionale. Bisogna intervenire con la necessaria tempestività per affrontare la drammatica e preoccupante situazione economica, sociale e culturale che si vive in queste realtà, che si traduce in un effettivo indebolimento dei servizi essenziali quali mobilità, salute, istruzione. In questi anni si sono consumate tante riflessioni su questo tema, nonostante questo si corre il reale rischio che il processo di avanzamento nell’utilizzo proficuo delle risorse possa subire un pericoloso rallentamento, alla luce delle norme contenute nel Decreto Sud che, piuttosto che accelerare la spesa, la centralizza attraverso l’istituzione di una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il tutto in netta contraddizione rispetto alla tanto declamata autonomia differenziata».

«Proprio per assumere, definire e concretizzare percorsi operativi – fa sapere Mammoliti – venerdì 24 novembre è stata organizzata un’intera giornata di lavoro e riflessione sul tema. La mattina alle 11, nella sala consiliare del Comune di Mongiana, si terrà un incontro coordinato dal sindaco Francesco Angilletta, al quale parteciperanno gli amministratori locali e dirigenti di partito, con il contributo di Pasquale Mancuso, responsabile Aree interne della segreteria regionale Pd, che illustrerà lo stato di attuazione degli interventi Snai (Strategia nazionale Aree interne). Nel pomeriggio alle ore 16,30, nella sala consiliare del Comune di Arena, dopo i saluti del circolo Pd con Giovanna Bonifacio e la relazione di Pasquale Mancuso, interverranno Antonio Schinella, sindaco di Arena, Giovanni Di Bartolo, segretario di federazione, Valeria Giancotti, direzione regionale, Angelo Sposato, segretario Cgil Calabria, Domenico Bevacqua, capogruppo Pd Calabria. Concluderanno il senatore e segretario regionale del partito Nicola Irto e il deputato e componente della direzione nazionale dem Marco Sarracino. Considero l’organizzazione di tale iniziativa fondamentale ed indispensabile per tentare di fermare lo spopolamento del territorio e, allo stesso tempo, indispensabile per garantire alle Comunità che vivono nelle aree interne reddito e servizi adeguati. È un impegno categorico a cui nessuno degli attori coinvolti si può e si deve sottrarre.
In tale direzione sarà elaborato un contributo per la conferenza programmatica del Pd, prevista per il mese di gennaio 2024».

«Anche per questa via – conclude Mammoliti – sono convinto, si potrà garantire nel territorio più negletto della Calabria, l’affermazione dei diritti di cittadinanza e della legalità, condizione imprescindibile per garantire tenuta democratica, crescita civile e sviluppo produttivo». (rvv)

La politica torni ad essere un servizio e non una professione per chi non ha un lavoro

di FRANCESCO RAO – Ho molto rispetto per quanti manifestano democraticamente, unendo in pubblica piazza ideali, emozioni e bandiere. Con medesimo rispetto, ma con tanta curiosità, mi farebbe piacere poter chiedere alla Comunità del Pd quante responsabilità avvertono riflettendo su tutte quelle responsabilità riposte nel tronco di quella “quercia”, cresciuta in quell’emiciclo costituzionale perché la “falce e il martello” non potevano essere strumenti utilizzati per accreditarsi a Washington e “tentare” di governare l’Italia in un periodo storico nel quale, lo sviluppo e l’industrializzazione da una parte e la strategia della tensione ed i partitocrazia dall’altra avevano già segnato la qualità dei nostri giorni.

Per non inveire sul nostro Meridione, facendomi ulteriormente male nel muovere il pugnale infertoci nell’addome anche da costoro, ricordo a chi ha dimenticato alcuni fatti salienti, individuabili come cause di quel malessere sociale che ha generato molta dell’attuale crisi sociale tangibile a livello strutturale. ed allora, per meglio comprendere:
– chi ha istituito il numero chiuso alle Facoltà di medicina?
– chi ha varato la riforma Costituzionale del Titolo V della Costituzione, compiendo disastri nella Sanità perché messa in mano direttamente alle Regioni, dimenticando che non si può fare parti uguali tra diseguali?
– chi ha letteralmente sfruttato migliaia di Persone, mettendo da parte la riqualificazione professionale, facendole divenire un acronimo (LSU/LPU) per farli lavorare senza contributi e per una miseria? Il “salario minimo” vale solo oggi, mentre ieri non faceva tendenza?
– chi ha pilotato l’ascesa del Governo Monti e l’ennesima tortura compiuta a danno di quei lavoratori, che per motivi lavorativi, a 65 anni sono già “consumati” dal lavoro e per loro le cazzate delle varie quote 100, 101 o 102 non possono valere, le sommatorie di età e contribuzione sono una chimera perché molti di essi, specialmente in Calabria, hanno iniziato a lavorare a 14 anni e il primo dato contributivo, prima dei 30 anni è stato il servizio di leva, mentre le donne hanno subito con maggiore veemenza lo “sfruttamento” di un sistema occupazione intento a massimizzare senza proteggere e tutelare il ruolo di uguaglianza ed equità indispensabile per essere anche madre oltre che donna?

Non dico altro. Ho molto rispetto per chi è soccombente e riservo con l’alto senso del dovere l’onore delle armi ma, con chiarezza, prendo atto del fallimento strutturale che le forze politiche progressiste vivono attualmente constatando il chiaro indicatore posto sotto i miei occhi, a partire dal paese nel quale vivo, luogo nel quale l’incapacità politica, l’autoreferenzialità e la totale assenza di una visione per i prossimi 50 anni, contribuirà ad alimentare la desertificazione delle “Aree interne”, abbassare sempre di più la qualità della vita e quelle opportunità di crescita e sviluppo, impedendo ai pochi “pazzi” che vorrebbero restare di poterlo fare perché alla fine, fatti i conti con la realtà, è più conveniente andare via che impegnarsi in un luogo dove ha più valore la “caciara” e non le competenze, le idee ed i progetti.

Ed allora, a quel Pd che ora sarà impegnato a vantarsi per anni di aver portato in piazza 50.000 Persone, vorrei ricordare loro che l’opposizione al Governo può essere anche una occasione per fare ammenda del passato e migliorare il presente e il futuro con proposte concrete. Le politiche messe in atto dall’Esecutivo, Regionale e Nazionale, in alcuni casi, più che essere afferenti alla cultura del Centro-Destra rappresentano quel coraggio nel quale è stato messo da parte il Rolex perchè è prioritario pensare alla marginalità sociali e non all’auto celebrazione, manifestazione tipica dei baccelli vuoti.

Non è tutto perfetto, c’è ancora tantissimo da fare e soprattutto occorre il coraggio di superare ogni individualismo per concentrarsi ad un progetto di coesione sociale per poter prima immaginare e poi realizzare un percorso nel quale, anche la visione divisiva, per ogni rispettiva forma di ideale e posizione politica, sociale e culturale, possa divenire una occasione di crescita, sviluppo e soprattutto di democratico confronto finalizzato a rendere esclusivo bene al Paese.

Una precisazione che sicuramente sarà molto gradita, soprattutto a quanti credono nel risultato virtuale dei social e non nella capacità di osservare e risolvere i problemi senza doverli per forza rimandare o minimizzare: i Cittadini, non vivono con i vostri like e non si nutrono con i vostri real. Loro, contrariamente a quanto possiate pensare, alla luce delle mediocri competenze comunicative improvvisate nella maggior parte dei casi, guardano in faccia la fame, dramma sempre più incombente nella visione di una quotidianità che non lascia più scampo a nessuno e non considera nemmeno le strutture sociali come limite di azione. (fr)

L’OPINIONE / Francesco Gagliardi: Elly Schlein, lasci il Pd per farlo vivere

di FRANCESCO GAGLIARDIPer far vivere il Partito Democratico il Segretario Elly Schlein, eletto 8 mesi fa, dovrebbe lasciare il partito, perché fino ad oggi è stato incapace di esprimere una linea politica, non ha nessuna esperienza. Oggi il P da lei retto è un partito fantasma, un partito che non esiste. Chi ha scritto queste cose non è un Deputato o un segretario di un partito della maggioranza di governo, non è Giorgia Meloni o Capezzone, Del Pietro o Porro, è Piero Sansonetti, un comunista incallito, l’attuale Direttore del giornale “Unità”, organo ufficiale del defunto Partito Comunista Italiano, giornale fondato da Antonio Gramsci.

Elly Schlein dovrebbe subito dimettersi perché finora la sua segreteria non ha prodotto nulla. Per Sansonetti il Pd è un partito fantasma.  In otto mesi il segretario Schlein ha combattuto una sola battaglia e l’ha persa. E’ quella del salario minimo, iniziativa di Conte e del Movimento 5 Stelle. Su tutto il resto è stato un susseguirsi di silenzi e di dichiarazioni contorte e incomprensibili. E’ stata finanche richiamata da Lilly Gruber durante una intervista sulla TV 7: – Ma chi la capisce se lei parla così –. E Giovannini ha rincarato la dose:– Non dice una parola chiara, questo è il limite della sua segreteria –. Sa solo attaccare Giorgia Meloni e il suo governo annunciando una grande manifestazione a Roma l’11 novembre sulla sanità, sui salari, sulla casa.

L’apice della non esistenza è stato raggiunto in questa settimana. C’è la guerra, si combatte in Ucraina, nella Striscia di Gaza, si discute ovunque, talk show nelle reti televisive Rai e private, in tutte le città del mondo si svolgono grandi manifestazioni per chiedere il cessate il fuoco, si invoca a gran voce la pace, bandiere dell’arcobaleno sventolano negli edifici pubblici e persino nei  campanili delle chiese, si parla dei diritti dei Palestinesi e degli israeliani, si parla di antisemitismo e di antisionismo, si ricorda la Shoah e gli otto milioni di ebrei morti nei lager nazisti, e il Pd cosa ha scelto? Il silenzio. Silenzio assoluto ha scritto Sansonetti nel suo editoriale del 7 novembre. E Sansonetti fa l’elenco: Silenzio sulla scuola, sul welfare, sulla giustizia, sull’accoglienza ai migranti, sul fisco.

Il danno che sta facendo la Schlein è enorme. Lasci il Pd per farlo vivere. Cara Schlein, il tempo è finito: ridacci il Pd che serve all’Italia.  E se lo dicono Sansonetti e l’Unità dobbiamo crederci. È una bordata da sinistra, dove fa più male. Il Direttore Sansonetti si allinea alle critiche del Governatore della Campania Vincenzo De Luca il quale liquida l’esperienza della Schlein come un tentativo di togliere potere ai vecchi marpioni del Pd, a tutti i principali responsabili del disastro elettorale, ma poi sono tutti lì.

Ci sono quelli che hanno governato per 15 anni. Quelli che hanno fatto parte della segreteria. Quelli che sono stati al governo senza nessun merito. Ci sono i vecchi marpioni e capicorrente. Sono tutti lì. Non ha avuto il coraggio politico di rifiutare i loro appoggi, di prenderne le distanze, in nome della propria autonomia. Povera Elly Schlein, pensava di aver guidato lo sbarco in Normandia. (fc)