“DEMOLITION-PEOPLE“ CONTRO LA CITTÀ
REGGIO SUBIRÀ UN CRIMINE URBANISTICO

di SANTO STRATI – A ragione, moltissimi reggini sono convinti che il progetto di demolizione di Piazza De Nava, “salotto” della città, dirimpettaia al Museo dei Bronzi, sia un vero “crimine. urbanistico”. A nulla valgono le prese di posizione di intellettuali, professionisti, imprenditori, semplici cittadini che temono il “vandalismo autorizzato” che qualcuno vuol mascherare come “restauro”, ma in realtà, secondo il progetto, una vera e propria “devastazione” della piazza. Senza alcun vantaggio per i cittadini, in spregio a qualunque buonsenso che, quantomeno, inviterebbe a un confronto schietto e senza  prevaricazioni. Il problema è che per fare un confronto occorrerebbe che ci fosse qualcun0 con cui dialogare: purtroppo non si vede nessuno. Tutti sordi e muti, tanto che la domanda che nasce spontanea è: ma dove vivono gli amministratori di Reggio? Si guardano mai in giro a vedere lo stato di abbandono in cui è ridotta quella che un tempo era Reggio “bella e gentile”? Basterebbe fare una passeggiata sul Corso, o in via Marina (senza bisogno di vedere il disastro delle periferie completamente dimenticate) per avvertire un fortissimo senso di vergogna per l’incapacità di agire. E poi qualcuno si chiede perché la gente non va a votare.

Questa brutta storia di piazza De Nava è semplicemente l’esempio tangibile dell’inefficienza, dell’indifferenza e dell’insensibilità che viene dimostrata verso cittadini, tartassati – per fare un esmepio –  da un servizio rifiuti che, pur richiedendo altissimi oneri, funziona malissimo. E non è solo un problema di pulizia e decoro: è tutta la città che si sente dimenticata, non-governata (attenzione non malgovernata) da amministratori comunali e metropolitani che si entusiasmano per qualsiasi iniziativa pseudoculturale (ma ce ne sono state e ce ne sono di ottime da far invidia alle capitali della cultura, con associazioni che fanno tantissimo ricevendo in cambio il nulla totale) e dimenticano di guardare ai problemi di ogni giorno. Eppure, crediamo, non servirebbe molto per trasformare il cosiddetto fancazzismo di tanti in una inedita e inedita operatività. L’efficienza si attiva pensando al bene della città, ma servono modelli (che non ci sono), servono riconoscimenti (solo di merito, non finanziari) a chi si adopera per tenere pulito il pezzo di strada prospiciente il proprio portone o pulire le scalinate storiche di via Giudecca (grazia Angelina De Salvo e tutti gli altri “angeli” della città che continuano imperterriti a mostrare quanto la città è nei loro cuori). Ma sono episodici gesti di civismo e buona volontà, frutto di spontaneismo che deriva dall’amore per la città, e finisce tutto lì. E pensare che ai tempi di Italo Falcomatà, il sindaco della primavera reggina, passavano le autobotti con acqua profumata di bergamotto  (dopo la regolare raccolta della spazzatura) per rendere ancora più pulita e vivibile la città. E il buon Falcomatà (padre) subiva con molta felicità il rito mattutino del caffè con gli spazzini (si chiamavano così perché spazzavano per davvero) felici di avere reso la città più bella e persino profumata. Un altro mondo, difficile da replicare soprattutto perché manca una classe politica e dirigente degna di tale appellattivo.

Piazza De Nava, dicevamo, è l’esempio più orrido di come non si amministra una città, ignorando le elementari basi del buonsenso e del bene comune. Se c’è questa rivolta “popolare” che cresce di giorno in giorno non ci vuole la zingara per capire che il malcontento qualche base la deve pur avere. Ma qualcuno ha pensato  che la “creazione di uno spazio ampio in cui tenere mostre ed eventi folcloristici (inclusi pipi e patate e il panino cu satizzu?) forse non è proprio quello che avevano in mente i progettisti della piazza originaria? Per questo vi invitiamo a leggere quanto scrivono Vincenzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea e il prof. Pasquale Amato, apprezzato docente e storico reggino, strenui difensori della piazza, contro l’imbarbarimento del potere (ma quale?) che vuole invece distruggerla.

Ma non è solo piazza De Nava: il Lido (per il quale si aspetterà, naturalmente, il prossimo mese di luglio per decidere gli interventi da fare), l’aeroporto su cui sono destinati 60 milioni del Contratto interistituzionale di Sviluppo (che ci auguriamo non saranno utilizzati per chiudere con la rete “il gallinaio” aeroportuale), i rifiuti che appestano l’aria e rendono invibile qualunque angolo della cità,, un Piano Turismo inesistente e tantissimo altro ancora.

Reggio non si merita tutto questo né tantomeno può continuare ad essere una città dei facenti funzione: se è rimasto un briciolo di dignità tutto il consiglio metropolitano e comunale dovrebbe andarsene a casa e riconsegnare la città al popolo. Ma così vincerà la destra! griderà subito qualcuno, per legittimare un’improvvida occupazione del potere. Sceglierà il popolo reggino da chi farsi amministrare, scegliendo – speriamo – chi saprà portare argomenti e ragioni serie per una vera rinascita della città. Augurando ogni bene al giovane Falcomatà, con l’auspicio per lui e per la città che possa uscire indenne dalla brutta storia del Miramare e riprendere il suo posto alla guida della città, non possiamo fare a meno di far notare che, in caso di una nuova sospensione in base alla legge Severino, sarebbe gradito un atto di rispetto nei confronti dei reggini che l’hanno votato (soprattutto per fermare il forestiero leghista). (s)

Premio Cosmos a Reggio: chiusura in bellezza con Nicola Piovani

Per la chiusura del prestigioso Premio Cosmos a Reggio, non poteva esserci migliore ospite protagonista di Nicola Piovani. Il maestro, Premio Oscar 1999, autore di indimenticabili colonne sonore ha incantato il pubblico del Teatro Cilea con lo straordianrio concerto che porta il titolo di La musica è pericolosa. Pericolosa per chi non l’apprezza o per chi non rimane rapito dalle note, tant’è che il Tetaro di regigo ,stracolmo di tantisismi giovani, ricercatori, scienziati, docenti è rimasto letteralmente rapito ed emozionato dalle suggestioni musicali di Piovani.

Era la serata del Premio e la serata ha incoronato Jimena Canales con il libro L’ombra del diavolo e assegnato il premio Studenti al prof. Guido Tonelli.

Alla serata hanno preso parte il Sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace e l’Assessora alla Cultura del Comune di Reggio Calabria Irene Calabrò, il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, la dirigente del Settore Cultura della Città Metropolitana, Giuseppina Attanasio, la Direttrice del Planetarium Pythagoras Angela Misiano e tutti i componenti del comitato scientifico di Cosmos con il presidente Gianfranco Bertone.

Ed è stata proprio la Professoressa Lucia Votano, a nome della giuria scientifica, insieme al Sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace, a consegnare il premio Cosmos per la divulgazione scientifica edizione 2022 a Jimena Canales la cui opera editoriale (L’ombra del diavolo) è stata scelta come vincitrice tra una cinquina di libri finalisti in cui figurano altri autori quali Guido Tonelli, Patrizia Caraveo, Arik Kershenbaum e David Lindley. Autori tutti omaggiati delle spille realizzate dal maestro orafo Gerardo Sacco e consegnate dal consigliere Quartuccio. Al professor Tonelli, invece, è andato il Premio Cosmos assegnato dalla giuria composta dagli studenti di scuole di tutta Italia e degli italiani all’estero.

«Questa sera, in questa straordinaria cornice, celebriamo cultura, bellezza, scienza, impegno e merito. Tutti concetti che stanno dentro questo importantissimo Premio e dentro il Festival Cosmos 2022», ha affermato il Sindaco f.f. Versace. «Un lavoro complesso e altamente qualificato che va avanti dal 2018 su input del Sindaco Giuseppe Falcomatà e che è arrivato fin qui grazie allo straordinario lavoro del Settore Cultura della Città Metropolitana guidato dalla dottoressa Giuseppina Attanasio, del consigliere Filippo Quartuccio che continua a spendersi con grande impegno e naturalmente del professor Gianfranco Bertone, della professoressa Angela Misiano e di tutte le personalità che hanno lavorato a questa rassegna. Cosmos si conferma una delle più grandi manifestazioni scientifiche d’Italia la cui ambizione, oggi, deve essere quella di fare un ulteriore salto di qualità e proseguire nel suo brillante percorso di crescita»”. 

«Il Festival nasce dall’idea di fare qualcosa di più rispetto al solito schema che vede il coinvolgimento di singole personalità del mondo scientifico – ha detto il Presidente del Comitato scientifico Gianfranco Bertone in apertura – ovvero aumentare la consapevolezza tra i cittadini intorno alla grande cultura scientifica e favorire anche l’orientamento tra la massa di informazioni che circolano in rete. E poi ci sono i risvolti sociali ed economici che accompagnano questo tipo di eventi e dunque un convinto plauso alle istituzioni del territorio per aver scommesso su Cosmos». (rrc)

Addio a Mimmo Raffa, signore del Teatro e del Giornalismo calabrese

di CARLO PARISI – Il mondo della cultura calabrese è in lutto per la scomparsa di Mimmo Raffa, 79 anni, giornalista, attore, regista, sceneggiatore teatrale, doppiatore, tra i più noti e apprezzati di Reggio Calabria, la città che ha amato visceralmente, ma dalla quale non ha ricevuto in cambio tutto l’amore che le ha sempre dedicato.

È morto venerdì notte 30 settembre nella città dello Stretto con il conforto del fratello Tonino, storico inviato di Tutto il calcio minuto per minuto, che se ne era preso cura soprattutto dopo la scomparsa, nel maggio scorso, della moglie Angela Costantino che, con Mimmo, aveva dato vita ad una delle più famose compagnie teatrali, il “Blu Sky Cabaret”. Nel corso di quasi cinquant’anni di attività hanno calcato, insieme, il palco dei teatri di tutta Italia e sono stati protagonisti di numerose fortunate tournée all’estero.

Nato a Reggio Calabria l’11 gennaio 1943, diplomato in recitazione teatrale, cinematografica e televisiva, era giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Calabria dal 18 luglio 1977. Da abile funambolo, aveva sempre alternato la carriera artistica a quella da giornalista. Cronista di nera e giudiziaria, per tanti anni è stato corrispondente dell’Agenzia Giornalistica Italia e redattore della storica emittente televisiva “Telereggio Calabria” di Peppino Cassone e Rina Bova.

Famoso soprattutto in teatro, al cinema aveva recitato ne Il magnifico West (1972) e Giganti (2007).

I giornalisti calabresi, in segno di riconoscimento per la sua carriera nel mondo artistico e giornalistico, negli anni scorsi l’avevano chiamato ad affiancare uno dei più grandi artisti della canzone popolare del nostro Paese, Otello Profazio, alla guida del Gruppo Giornalisti dello Spettacolo, eleggendolo vicepresidente assieme alla giovane collega Valeria Bonacci.

Un signore, nella vita e nella professione, che con passione, talento e professionalità, è riuscito sempre a rappresentare sul palco, come nella vita di tutti i giorni, le contraddizioni di un mondo purtroppo quasi sempre avaro di riconoscimenti per le persone migliori.

Mimmo, molto più apprezzato e stimato fuori dalla propria città, a cominciare dal tempio del “Bagaglino”, per decenni ha convissuto con una brutta malattia, sempre tenuta a bada con coraggio e determinazione. Quel che non è mai riuscito a rimarginare è stata, invece, la dolorosa ferita che un prete poco lungimirante gli aveva inferto strappandogli la sua creatura più bella: il Teatro Loreto. Lo aveva creato pezzo per pezzo, con amore, facendone un gioiellino invidiato da tutti e una scuola di recitazione per tanti attori che continuano a calcare le scene di tutta Italia. (cp)

(Courtesy Giornalistitalia.it)

L’OPINIONE / Vincenzo Vitale: Quali sono le “carte a posto” di Piazza De Nava?

di VINCENZO VITALE – In una recente intervista l’arch. Fabrizio Sudano, direttore della Soprintendenza reggina, che in spregio alla sua mission di tutela e conservazione ha progettato la completa demolizione dell’impianto storico della centralissima Piazza De Nava di Reggio Calabria per sostituirla con uno “spazio ampio” in cui tenere “mostre ed eventi folkloristici”, ha affermato che i lavori partiranno appena dopo il 27 novembre perché la Soprintendenza ha “le carte a posto”.

A parte la banale considerazione che avere le “carte a posto” non significa che si è autorizzati a fare una cosa brutta, ingiusta, sbagliata e che nessuno vuole (anche Putin, se deciderà di usare l’atomica tattica dopo la beffa dei referendum, affermerà di avere le “carte a posto”), a quali carte si riferisce il dott. Sudano? Certamente a quell’insieme di pratiche burocratiche che, pur ammettendo che siano formalmente corrette, comunque di fatto configurano un grosso vulnus democratico per la città perché frutto di decisioni prese in oscure stanze da ancora più oscuri travet con l’avallo, che ora tutti si rimangiano, di una politica distratta e di basso livello.
A parte le autorizzazioni superficialmente e colpevolmente rilasciate in modo ancillare e servente, una di queste “carte a posto” illustra il mefitico milieu culturale che ha dato vita al progetto di crimine urbanistico cui stiamo assistendo.
È il 20 aprile del 2021 e, in coda alla Conferenza dei Servizi decisoria e asincrona sul destino di piazza De Nava, prima che venga dato il placet conclusivo, si riunisce la Commissione regionale per il patrimonio culturale della Calabria, costituita da burocrati ministeriali di estrazione locale. Viene ascoltata la progettista arch. Giuseppina Vitetta, che risponde alle eccezioni presentate dalla Fondazione Mediterranea circa la perdita irreversibile di un pezzo di storia cittadina, di memoria collettiva e di identità dei luoghi che deriverebbe dalla demolizione della piazza prevista dal progetto. Cosa afferma la Vitetta? Testuale dal Verbale, il n. 5 del 20 aprile 2021: “nessun materiale lapideo degno di pregio e testimonianza della storia territoriale sarà distrutto, ma verrà recuperato per essere riutilizzato nelle fasi di realizzazione dello stesso progetto … per pavimentazioni, bordure, gradini e cordonali”.
Un’arrampicata sugli specchi che susciterebbe l’ilarità perfino in un bambino appena uscito dal mondo affabulato della prima infanzia. In altri termini, mutatis mutandis, è come se si affermasse che, per mantenere l’identità storica di una Piazza Navona destinata a restyling (inglesismo che piace molto alla Soprintendenza), il materiale residuo della sua demolizione venisse usato “per pavimentazioni, bordure, gradini e cordonali” della nuova piazza. È come se assistessimo a una pièce in un teatro dell’assurdo.
Ebbene questo assurdo, su cui stanno sganasciando dalle risa gli urbanisti di molte università italiane (che figuraccia per la cultura reggina!), è stato approvato dall’arch. Sudano, presente in Commissione, e fatto suo nel proseguo per inserirlo nel carniere delle “carte a posto”.
Posto che “Una professione intellettuale è un’abilità specifica fondata su principi indotti dalle scienze che vengono insegnati normalmente nelle università o scuole superiori e che implica sempre la soluzione di un problema sulla base di quei principi” (così nello statuto dell’Ordine professionale degli architetti); e che per la soluzione del problema identitario di piazza De Nava i progettisti hanno usato soluzioni che non si rifanno a principi indotti dalle scienze e che non vengono insegnati in nessuna università; l’Ordine professionale degli Architetti, che è tenuto a sanzionare questo tipo di comportamenti, potrebbe/dovrebbe intervenire anche solo dal punto di vista deontologico. (vv)

COL CARO ENERGIA LE IMPRESE CALABRESI
SULL’ORLO DEL COLLASSO SENZA GLI AIUTI

di CLAUDIO ALOISIO – Da oggi, se non ci saranno misure di tutela da parte dello Stato, sono previsti nuovi rincari per famiglie e imprese su gas ed energia tra il 60% e il 100%.

Il tessuto imprenditoriale e i cittadini non riescono a far fronte agli attuali costi che per alcuni sono quadruplicati, figurarsi a sopportare un ulteriore aumento che raddoppierebbe i prezzi attuali. Com’è stato possibile arrivare a tutto ciò? Eppure gli indizi che questo accadesse erano chiari e visibili ben prima dello scoppio del conflitto ucraino. Ma al di là di qualche dichiarazione allarmata nulla è stato fatto, nemmeno iniziato, dal punto di vista sistemico e strutturale.
Per tale motivo oggi ci ritroviamo nel mezzo di uno tsunami economico e finanziario che non solo mette a rischio il tessuto imprenditoriale e produttivo italiano ma il nostro stesso sistema di vita che, molto semplicemente, non è più sostenibile. I costi di tutto: materie prime, produzione, servizi, trasporti non sono più gestibili e stanno aumentando giorno per giorno.
Stante così le cose diviene indispensabile una risposta forte dell’intera Europa che deve intervenire nell’immediato con un’iniezione di liquidità per far fronte agli aumenti senza che questi si ripercuotano su aziende e famiglie e contestualmente operare per calmierare un mercato evidentemente ostaggio di operazioni speculative.
Per ciò che riguarda specificatamente la situazione italiana (ogni membro europeo avrà le sue priorità non per forza uguali alle nostre) a mio parere, tra le altre cose, si devono tassare gli utili extra delle compagnie energetiche del 90% redistribuendo il gettito così ottenuto per abbassare gli importi delle bollette, si deve imporre un tetto sul prezzo del gas che comunque deve essere sganciato da quello dell’energia, si deve eliminare l’Iva sulle bollette o quantomeno ridurla al 4%, si devono ridurre notevolmente tutti i costi che non riguardano la materia energia, si deve portare il credito d’imposta almeno al 50% per tutte le imprese, implementandolo per quelle energivore, si devono semplificare ulteriormente le procedure per installare impianti di energia rinnovabile siano essi fotovoltaici, eolici o di altro genere aumentando e velocizzando l’erogazione di contributi, diretti o indiretti, per sostenerne le spese, si deve intervenire sulla tassazione e le cartelle esattoriali con una vera pace fiscale per dare respiro a chi ha dichiarato ma in questo momento, data la crisi devastante che stiamo attraversando, non può onorare i debiti verso lo Stato, si deve riformare l’intero settore dell’energia attingendo le materie prime da più Paesi produttori per evitare monopoli che creino distorsioni del mercato di questa portata così come oggi sta accadendo.
Inoltre si deve iniziare a ragionare seriamente sulla possibilità di investire, oltre che sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, anche sul nucleare di quarta generazione, più sicuro ed economicamente conveniente.
Per far questo servono risorse economiche che l’Europa può trovare sul mercato tramite l’emissione degli Eurobond, titoli di Stato europei garantiti da tutti i Paesi dell’Unione.
In questo momento il debito pubblico europeo è circa il 95% del suo Pil. Ben lontano da quello americano che è al 125% o da quello giapponese che arriva addirittura al 240%.
Per la seconda economia mondiale un aumento di qualche punto del debito, conseguito tramite uno strumento finanziario garantito dell’intera Unione, quindi, non sarebbe certo un problema ma, al contrario, darebbe la possibilità di reagire in maniera unitaria ad una situazione eccezionale che, altrimenti, potrebbe produrre contraccolpi disastrosi anche alle economie dei paesi più floridi, fino a oggi restii ad attuare strategie di questo genere.
Il rischio che corrono questi paesi continuando a mantenere una posizione di chiusura su tale possibilità, però, è di pagare un prezzo ben più alto di quello richiesto dall’intraprendere un percorso unitario di messa in sicurezza dell’economia europea. (ca)

A Reggio il 32esimo Congresso Nazionale di Medicina Aeronautica e spaziale

Dal 5 al 7 ottobre, a Reggio Calabria si terrà il 32esimo Congresso Nazionale di Medicina Aeronautica e spaziale dell’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale, una tre giorni che vedrà arrivare nella Città dello Stretto professori universitari, ufficiali medici, piloti, esperti e ricercatori da tutta Italia.

Dopo la prima sessione dedicata alla Medicina Regolamentare il Congresso si aprirà con il saluto delle autorità civili, militari ed ecclesiali e con la consegna del Premio scientifico “I Guidoniani”. Alla Lectio Magistralis incentrata sulla figura di Fulco Ruffo di Calabria, seguirà il Concerto dell’Orchestra del Liceo musicale “Gulli” diretta dal Maestro Cettina Nicolosi. Il 6 ottobre gli oltre 200 partecipanti dedicheranno un momento di ricordo al Generale ispettore capo del Corpo Sanitario Aeronautico, Manlio Carboni  recentemente scomparso  e poi si entrerà nel vivo dei lavori con le sessioni dedicate alla sicurezza del volo, alla medicina aerospaziale, agli aspetti neurofisiologici e neuropsicologici delle Neuroscienze aerospaziali.

«Questo convegno nazionale di medicina aerospaziale – ha dichiarato il presidente di Aimas Generale Ispettore Capo (a) Enrico Tomao – ha un significato particolare dopo  due anni di assenza , dovuta alla pandemia .Tutte le figure professionali  sanitarie che si occupano di aeronautica e spazio possono finalmente confrontarsi e dibattere dal vivo, di casi clinici specifici, di nuovi regolamenti,di ricadute sul mondo aeronautico delle più recenti scoperte scientifiche».

«È un appuntamento fondamentale questo di Aimas, che oggi festeggia i suoi 70 anni di vita, perché resta unico nel panorama sanitario italiano, così come unica resta la medicina aerospaziale che rappresenta il solo anello di congiunzione tra la medicina tradizionale  con le sue tante discipline ed  il mondo del volo».

Un momento per riflettere anche sulle recenti ricerche effettuate da una equipe di studiosi  sul fronte dell’orientamento spaziale , così importante per i nostri piloti. Tra le tante relazioni si parlerà dell’orientamento  spaziale e dei suoi estremi  e cioè da un lato di- individui con disorientamento topografico evolutivo (DTE) e dall’altro di piloti militari che con le loro straordinarie abilità visuo-spaziali rappresentano l’estremo opposto nonché il campione ideale per studiare la navigazione ambientale Proprio un gruppo di ricercatori italiani, guidati dall’Università di Sapienza ma di cui fanno parte anche specialisti dell’IRCCS San Raffaele di Roma, dell’Università dell’Aquila, del Rmas dell’Aeronautica Militare, dell’Irccs Fondazione Santa Lucia, dell’Università di Catanzaro e di quella di Bologna, hanno scoperto l’esistenza del DTE. Lo studio è stato condotto su 1.698 persone, di cui 1063 uomini, senza disturbi neurologici, di età compresa tra 18 e 35 anni e con una media di 14,8 anni di istruzione a tempo pieno.

«È emerso che circa il 3% delle persone è affetto da disorientamento topografico evolutivo – ha spiegato il Tenente Colonnello Medico Paola Verde, Segretario Generale dell’Aimas –. Nella navigazione sono coinvolti numerosi processi cognitivi come la capacità di spostarsi da un luogo all’altro, seguendo percorsi familiari ed evitando di perdersi in ambienti nuovi e familiari. Si tratta di processi che includono meccanismi come la memoria, le immagini mentali e l’attenzione alle caratteristiche dei luoghi. Una ricerca questa che insieme allo studio delle modalità di orientamento dei piloti militari potrebbe aiutare a comprendere ed a contrastare malattie come l’Alzheimer».

I settant’anni di Aimas saranno celebrati anche con uno speciale annullo filatelico nei giorni del congresso, che si chiuderà il 7 ottobre, dalle cui sessioni  non mancheranno spunti di riflessione utili a tracciare nuove piste di ricerca e di studio che dall’ambito della medicina aerospaziale potranno avere delle ricadute positive sull’intera comunità scientifica e sulla collettività. (rrc)

Bonforte (PD): Nel Reggino partito distinto in positivo

La segretaria cittadina del Partito Democratico di Reggio Calabria Valeria Bonforte, ha evidenziato come «l’analisi del voto ci consegna alcuni dati certi ed inequivocabili».

«Nel quadro generale delle difficoltà registrate – ha aggiunto – ed al netto della sconfitta sul piano nazionale, il Partito Democratico reggino si è distinto in positivo, registrando una percentuale di consenso, tra Camera e Senato, che risulta addirittura al di sopra della media nazionale, fatto inedito dalla nascita del Pd, e la più alta tra le città calabresi e del Mezzogiorno d’Italia».

«Nel complesso – ha proseguito Bonforte – nella nostra città il Partito Democratico registra ben cinque punti percentuali in più rispetto alle scorse elezioni politiche del 2018, con un avanzamento, anche in termini di voti assoluti, di ben 2500 voti in più. Un risultato che è frutto di una lavoro di squadra e di un partito che si è mosso finalmente in maniera unitaria, lavorando univocamente per il perseguimento di un risultato certamente ragguardevole, nell’ambito del centrosinistra, e che deve costituire per tutti noi un nuovo punto di partenza».
«Anzitutto per l’elezione al Senato del nostro Segretario regionale Nicola Irto, ed anche per l’ottima performance che ha consentito l’elezione di Nico Stumpo e di Enza Bruno Bossio alla Camera – ha proseguito – ma anche per la buona affermazione del nostro candidato all’uninominale Mimmo Battaglia, che si è purtroppo scontrata con una tendenza nazionale che ha premiato i partiti del centrodestra e con le difficoltà dovute ad una coalizione troppo stretta frutto delle scelte delle forze politiche nazionali».

«Dal risultato raggiunto dal Partito nella Città di Reggio Calabria – ha detto ancora –  bisogna ripartire, costruendo un nuovo paradigma politico che premi la concretezza e la pragmaticità del lavoro politico e di rappresentanza, l’attività di servizio e di ascolto nei confronti della comunità, a cominciare dai soggetti più fragili. Concetti che devono costituire il punto di partenza per una discussione ampia e profonda a livello nazionale, che deve fare perno sulle buone prassi costruite in questi anni e rinnovare profondamente non solo la classe dirigente, ma l’intera proposta politica ed i linguaggi da utilizzare per rappresentarla».

«Il Partito Democratico reggino – ha detto – si mette, quindi, a disposizione di questo processo, attraverso una classe dirigente matura, capace e coesa, in grado di dare slancio e forza al percorso di ricostruzione del Partito Democratico. Dal buon risultato di Reggio Calabria parta il percorso di rinnovamento necessario a costruire il nuovo corso del Partito Democratico a livello nazionale».

«D’altra parte – ha concluso Bonforte – è necessario ancor di più sostenere e rilanciare l’azione amministrativa alla guida del Comune di Reggio Calabria, saldando le fila e dando forza ad una coalizione di governo che il Partito Democratico sostiene convintamente, senza tentennamenti o rivendicazioni personalistiche, costituendo il cuore dell’azione amministrativa attraverso i propri validi assessori e consiglieri delegati, rinsaldando la compagine di governo, nell’attesa del rientro del sindaco Giuseppe Falcomatà, che costituirà un ulteriore fondamentale valore aggiunto in questa fase delicata che la nostra città si troverà ad affrontare nei prossimi mesi». (rrc)

Piazza de Nava, si è riunito il Comitato: in programma molte iniziative

Nei giorni scorsi si è svolta, su input del prof. Alberto Ziparo, a Reggio, una riunione sul tema di Piazza De Nava, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle sigle associative aderenti al Comitato.

In breve, viene spiegato in una nota della Fondazione Medierranea, «viene confermato l’incontro sulla storia urbanistica di piazza De Nava e sul milieu culturale dei tempi della sua edificazione oltre che sul progetto della Soprintendenza riguardante la sua demolizione. L’incontro si svolgerà nel pomeriggio di venerdi 21 ottobre nei locali e sotto l’egida del Circolo di Società».

Inoltre, per domenica 23 ottobre, è prevista l’organizzazione di un concerto in piazza. «Ampio appoggio – si legge in una nota – alle idee e progetti che deriveranno dalla riunione della Consulta della Cultura, programmata per sabato 01 ottobre alle ore 17». Si è parlato, poi, dell’organizzazione di una manifestazione per metà novembre, oltre che della possibilità di un flash mob in occasione della processione di ritorno della Madonna della Consolazione.

Tra le altre azioni previste, dal Comitato non viene escluso che ci sia «una possibile occupazione della piazza per non far aprire il cantiere», oltre che una riunione dei legali per un’ulteriore valutazione dei documenti in possesso del Comitato. (rrc)

A novembre il Principe di Monaco in visita a Reggio Calabria

Nel mese di novembre, a Reggio Calabria è attesa la visita del Principe Alberto di Monaco, in una tre giorni in cui il reale visiterà anche i territori di Gerace, Molochio e Cittanova.

Per tale occasione, si è svolta a Palazzo “Corrado Alvaro” una riunione organizzativa alla presenza del sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace e dei Sindaci di Cittanova e Molochio, Francesco Cosentino e Marco Giuseppe Caruso e al vicesindaco di Gerace e consigliere metropolitano, Rudi Lizzi.

«Una visita più che gradita – ha commentato il sindaco facente funzioni Carmelo Versace a margine dell’incontro – un grande onore per il nostro territorio poter ospitare per qualche giorno il Principe Alberto che ha scelto la Città Metropolitana per una trasferta ufficiale inserita nell’ambito del percorso di recupero della memoria del nostro territorio legata ai Siti Storici Grimaldi, gli antichi feudi della casata monegasca con i quali il Principe ha espresso la volontà di attivare nuove collaborazioni».

«Sarà un evento importante per il nostro territorio – ha aggiunto Versace – al quale intendiamo arrivare attraverso un percorso sinergico che coinvolgerà i vari enti territoriali impegnati nell’accoglienza durante la visita reale. In questo senso la Città Metropolitana ha già offerto la piena disponibilità a sostenere e coadiuvare le diverse attività che i Comuni coinvolti, Cittanova, Gerace e Molochio, vorranno condividere».
«Ringrazio, quindi, gli amministratori che oggi hanno preso parte alla riunione organizzativa – ha concluso – sono certo che il nostro territorio saprà cogliere al meglio le opportunità, in termini di visibilità e di prestigio, che una visita di una personalità così autorevole costituisce per l’intero comprensorio della nostra Città Metropolitana.  Ancor più, in un anno importante per noi, come quello del 50esimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, una delle ricchezze storiche e culturali più importanti del nostro territorio che il Principe Alberto avrà modo di apprezzare». (rrc)

Successo alla Mediterranea per il convegno “Applied Intelligence and Informatics”

All’Università Mediterranea di Reggio Calabria si è concluso, con successo, il secondo Convegno Internazionale Applied Intelligence and Informatics 2022” (AII2022) diretto dal Dr. Cosimo Ieracitano (Università Mediterranea di Reggio Calabria) e Prof. Mufti Mahmud (Nottingham Trent University) e organizzato da membri dei laboratori NeuroLab e AI_Lab del Dipartimento Diceam, Dr. Cosimo Ieracitano, Dr. Nadia Mammone, Dr. Maurizio Campolo, Prof. Mario Versaci, Prof. Carlo Morabito.

L’ottima riuscita dell’evento AII2022 ha confermato l’Università Mediterranea di Reggio Calabria come principale polo di Innovazione e Ricerca internazionale. A seguito del convegno verranno infatti stipulate convenzioni di ricerca con University of Arizona, Agenzia Spaziale Europea – ESA Φ-lab, Thales Alenia Space Italia.”

Tre giorni all’insegna dell’innovazione e alla scoperta delle moderne tecniche di Intelligenza Artificiale (IA) per applicazioni in diversi contesti (bioingegneria, neuroscienze, sicurezza informatica, spazio) attraverso presentazioni di elevata qualità da parte di ricercatori provenienti da tutto il mondo (Stati Uniti, Brasile, Oman, Regno Unito, Olanda) e Keynote Speaker di prim’ordine. Il Prof. Alfonso Farina (già CTO di Selex ES oggi Leonardo SpA) ha presentato la proprio visione sull’ intelligenza artificiale e tecniche di fusione dei dati applicate alla sorveglianza marittima globale basata sullo spazio. Il Dr. Pierre Philippe Mathieu (Responsabile di Explore Office in ESA Φ-lab) ha proposto la propria visione riguardo l’ascesa dell’IA nello spazio; il Prof. Francesco Buccafurri (Professore Ordinario, Università Mediterranea di Reggio Calabria) ha discusso la “resistenza” alla censura di Internet, mentre il Prof. Carlos A. Coello Coello (Center for Research and Advanced Studies del National Polytechnic Institute, Mexico) ha esaminato nuove tecniche di ottimizzazione evolutiva multi-obiettivo e ricerca della riproducibilità.

Di grande successo il Workshop “The use of Artificial Intelligence for Space Applications” durante il quale relatori d’eccezione Prof. Roberto Furfaro (University of Arizona), Dr. Sabrina Ricci (Agenzia Spaziale Europea – ESA Φ-lab), Dr. Marco Di Clemente (Agenzia Spaziale Italiana), Dr. Andrea Pietropaolo (Thales Alenia Space Italia), Dr. Pietro Ferraro (CNR-ISASI), sono stati i protagonisti di un interessante dibattito circa lo stato dell’arte e le prospettive future dell’utilizzo dell’IA per missioni spaziali.

Referenti di Aubay (Dr. Stefano De Rossi) ST Microelectronics (Dr. Valeria Tomaselli), Tim (Dr. Giuseppe Morabito), Thales Alenia Space Italia (Dr. Giovanni Morabito), Goboservice (Dr. Corrado Felini), hanno invece discusso le grandi sfide dell’IA nei processi aziendali durante una stimolante Sessione Industria.

AII2022 si è conclusa con la cerimonia di assegnazione dei Best Paper Awards e con un’emozionante concerto al piano eseguito dal Maestro Mario Versaci.

Gli organizzatori ringraziano il Rettore dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, il Prof. Giuseppe Zimbalatti, il Direttore del Dipartimento DICEAM Prof. Giovanni Leonardi, il Direttore del Dipartimento DIIES Prof. Tommaso Isernia, gli sponsor industriali PosytronDr. Alberto MuritanoAubayDr. Marta Savino, per aver sostenuto il Convegno e tutti i partecipanti per aver reso AII2022 un evento di successo. (rrc)