MEDITERRANEO E PONTE SULLO STRETTO
SUD RESTA IL PARENTE POVERO D’EUROPA

di PIETRO BUSETTA – Il ponte sullo stretto di Messina non è una passerella per collegare Messina a Reggio Calabria. Non è nemmeno il collegamento stabile tra i quasi due milioni di abitanti della Calabria e i cinque milioni della Sicilia. Il ponte del Mediterraneo è il collegamento tra i 4 miliardi di popolazione dell’India, della Cina, del Giappone e di tutto l’estremo oriente con i 500 milioni di abitanti dell’Europa.

In questa visione le farneticazioni di Marco Ponti diventano grida alla luna che non vale la pena né di ascoltare né di contestare.
Anche il risparmio di 6 miliardi e mezzo che in un anno avrebbe la Sicilia per l’eliminazione dei costi dell’insularità, che ne fa un’opera unica nel mondo di tal genere, che viene pagata in un solo anno, quando queste opere si ammortizzano in un periodo di tempo vicini ed oltre i 50 anni, non diventa fondamentale nella scelta di costruirlo.

Perché il vero motivo che fa sì che l’Europa lo abbia inserito nel corridoio uno riguarda il fatto che le grandi vie di comunicazione europee verso il Sud della stessa e verso il Nord Africa diventano fondamentali per qualunque tipo di politica economica che guardi verso quella parte del mondo, che nel giro di qualche anno diventerà quella più popolata e piena di giovani.
Non fa male ricordare che l’Africa è anche una miniera di materie prime indispensabili per i Paesi dell’Unione.
Ed allora non vi sono calcoli di costi benefici che tengono perché se li avessimo fatti , peraltro a bocce ferme, bucare in parecchi punti le Alpi era un’operazione economicamente non valida, fare il Mose a Venezia non era conveniente piuttosto era meglio farla annegare nell’acqua alta.

Eppure il costo del Mose è pari a quello del ponte. A chi sostiene che ci sono problemi tecnici, in malafede o per dabbenaggine, in entrambi casi estremamente colpevole, va ricordato che quando si lanciano i satelliti per andare sulla luna spesso si interrompe il conto alla rovescia perché si è riscontrato un guasto.

Quando si fanno operazioni innovative così all’avanguardia, come può essere la costruzione di un ponte a campata unica con oltre 3000 m di salto, è evidente che potranno esserci in fase di attuazione dei problemi rispetto ad un progetto validato dai più grandi architetti del mondo, ma questo non vuol dire che tale progetto sia da buttar via, piuttosto che va in fase di realizzazione adeguatamente verificato.
Solo in una situazione come quella del Sud, che non avendo alcuna difesa politica può essere trattato come il parente povero che piglia uno schiaffo al giorno, poteva accadere quello che è accaduto con il ponte sullo stretto, al di là di ogni logica visione.
Banalmente senza alcun tipo di approfondimento, il ponte andava costruito agli inizi del 900 o certamente subito dopo la seconda guerra mondiale. Ma la condizione di pensiero dominante dalla madrepatria bulimica e arraffatutto, per cui è opportuno spendere 2 miliardi per la Milano cortina, sei per lil Mose , 11 per la TAV, infiniti per l’alta velocità ferroviaria fino a Napoli ed invece non impegnare risorse adeguate per ponte sullo stretto.

Il ponte sarà costruito certamente perché va nel senso della storia, per lo stesso motivo per cui dalle carrozze si é passati alla ferrovia e alle auto, per cui si è andati sulla luna, per cui si è allargato il Canale di Suez, con molto ritardo rispetto alle esigenze lasciando nel sottosviluppo, che poi viene pagato da tutto il Paese, da tutto il Mezzogiorno.

Il ritardo è dovuto alla voglia incredibile di concentrare su Genova e Trieste tutti i traffici, di lasciare il Mezzogiorno come colonia da cui estrarre capitale umano e in cui posizionare le produzioni inquinanti, in cui lasciare i migranti che arrivano dal Nordafrica.

E con l’autonomia differenziata questo Nord bulimico pensa di tagliare lo stivale e farlo affondare da solo e non si rende conto che esso si può trascinare tutto il Paese. La salvezza può avvenire soltanto da una consapevolezza diffusa di essere dominati, anche mentalmente, da una parte; dal riconoscere una serie di collaborazionisti locali che hanno fatto un patto scellerato con la classe dirigente del Paese contro i loro stessi corregionali. O da utili idioti che tengono il sacco agli interessi del Partito Unico del Nord.

Ma allora probabilmente ritorneranno i fasti della Magna Grecia. (pb)

[Pietro Busetta è professore ordinario all’Università di Palermo]

Addio ad Aldo Antonio Fiorenza, fotografo fine e appassionato

Commozione e cordoglio a Reggio, ma anche in gran parte della Calabria dove era conosciuto e apprezzato, per la scomparsa di Aldo Antonio Fiorenza, grandissimo fotografo, appassionato del suo lavoro e legatissimo alla sua terra. I suoi scatti hanno immortalato istanti di vita unici e grandi eventi, luoghi e persone, con una sensibilità e un tocco d’arte non comuni.

Il sindaco sospeso di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà lo ha così ricordato in un post su Facebook: «Per me la fotografia è una sorta di arte “totale”, capace più delle altre di trasmettere sentimenti ed emozioni, di mostrare anche ciò che risulta invisibile agli occhi. Il fotografo non è solamente un mestiere, ma una vera e propria missione.

Il nostro caro Aldo Antonio Fiorenza era tutto questo, un artista straordinario, un valido e apprezzato professionista, un cittadino innamorato della sua terra. La passione era il suo marchio di fabbrica, capace di regalarci capolavori incredibili.
Su tutti mi piace ricordare le sue bellissime foto della nostra Santa Patrona Madonna della Consolazione o delle gesta sportive della nostra amata Reggina o della Viola Basket. O ancora questo magico scatto in bianco e nero, all’Arena dello Stretto, selezionato nel 2016 da Wikimedia Italia per rappresentare la nostra città e posizionatosi quinto, su migliaia di immagini, nel concorso internazionale Wiki Loves Monuments.
Caro Aldo, ci mancherai. La tua Reggio saprà ricordarti».
Anche il sindaco ff della Città Metropolitana Carmelo Versace ha voluto ricordare la figura di Aldo Fiorenza: «La Città metropolitana di Reggio Calabria si stringe commossa intorno al dolore della famiglia Fiorenza duramente colpita dalla perdita del maestro Aldo Fiorenza, esprimendo sentimenti di vicinanza e profondo cordoglio. Aldo Fiorenza, prima ancora uno stimato fotografo, era un cittadino esemplare, una persona perbene sempre animata da un autentico e solido attaccamento alla città di Reggio Calabria che oggi piange la scomparsa di un grande professionista dotato di una sensibilità fuori dal comune. Del maestro Fiorenza – conclude Versace – resteranno indelebili le tantissime opere fotografiche realizzate nel corso di una lunga e brillante carriera, insieme al ricordo di un uomo gentile che attraverso l’occhio attento e mai banale del proprio obiettivo, ha saputo regalare un racconto unico e profondo della realtà che ci circonda». (rrc)

REGGIO – Al MarRC la conferenza del prof. Sudano

Domani sera, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, alle 21, è in programma la conferenza del prof. Fabrizio Sudano, che parlerà di Piazza Garibaldi e della struttura di età romana imperiale ritrovata durante la costruzione di un parcheggio sotterraneo.

L’evento è stato organizzato dal Museo, guidato da Carmelo Malacrino, in collaborazione con il Touring Club Italiano – Sezione di Reggio Calabria.

«La conferenza sul passato, presente e futuro di piazza Garibaldi rappresenterà un contributo del Club di Territorio del TCI sull’area archeologica scoperta al di sotto della stessa piazza. Lo faremo con la competenza e le ricerche del Soprintendente archeologico Dott. Sudano», hanno commentato Cappellano e Zuccarello del Touring Club.

«La scoperta archeologica di una struttura di età romana imperiale a Piazza Garibaldi ha, fin dal 2016, incuriosito appassionati e cittadini e si è in attesa di una ripresa delle ricerche con un progetto della Soprintendenza ABAP RC-VV finanziato dal Comune di Reggio Calabria – ha dichiarato il Soprintendente Sudano –. Sarà l’occasione per ripensare alla storia antica della città e per affrontare l’ennesima sfida tra lo sviluppo e la convivenza con le realtà provenienti dal sottosuolo. In attesa dell’inizio del cantiere – conclude – si cercherà di capire quanto è emerso finora, perché è stato per il momento ricoperto, cosa ci si aspetta dal nuovo progetto e quale potrebbe essere la dimensione della nuova Piazza Garibaldi a lavori terminati».

Il soprintendente condividerà con il pubblico gli studi effettuati, i progetti in procinto di attuazione e quelli futuri che permetteranno di riportare alla luce una pagina della storia millenaria di Reggio Calabria.

Il 4 settembre, torna, inoltre, la fortunata iniziativa del Ministero della Cultura,  con l’ingresso gratuito ai visitatori nei Musei statali, la prima domenica di ogni mese. Si potrà accedere al Museo, come di consuetudine, dalle ore 9 alle ore 20, con ultimo ingresso alle ore 19:30. 

Fino al 10 settembre, ogni giovedì e sabato, sarà possibile visitare il Museo con l’orario prolungato fino alle ore 23, con ultimo ingresso alle 22:30, con biglietto ridotto a soli 3 euro. L’ingresso consentirà l’accesso agli spazi espositivi, l’ingresso alle 4 mostre in esposizione: “Il vaso sui Vasi. Capolavori dal Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia”; “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”; “I Bronzi di Riace. Un percorso per Immagini”; “L’Età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace”, e la partecipazione agli eventi sulla terrazza panoramica del Museo con accesso massimo ridotto, fino ad esaurimento, a 90 posti, per disposizioni di sicurezza.

Al MArRC si entra senza prenotazione, con l’uso fortemente raccomandato della mascherina chirurgica. (rrc)

Il dottor Vincenzo Nociti è il nuovo presidente dell’Hospice “Via delle Stelle” di Reggio

L’Hospice “Via delle Stelle” di Reggio Calabria ha una nuova guida: è il dottor Vincenzo Nociti che sarà affiancato da un team di professionisti nella direzione di una «preziosa e fondamentale struttura» quale rappresenta la Fondazione guidata da Trapani Lombardo fino al 31 agosto.

«L’Hospice Via delle Stelle – ha dichiarato Nociti – è da sempre un punto di riferimento della nostra istituzione ed entrare a far parte del suo Direttivo è per me motivo di orgoglio ma so bene anche, che il compito che mi attende non è dei più facili. Sono consapevole che l’unico modo per ringraziare chi mi ha dato fiducia, è quello di mettere incondizionatamente al servizio di ammalati e delle loro famiglie, tutto il mio impegno nella struttura sanitaria per garantirne il buon andamento e l’ulteriore progresso».

«Ringrazio il dottor Trapani Lombardo che mi ha preceduto alla guida della Fondazione – per aver sostenuto e lottato per il settore dell’assistenza ai malati terminali ma, adesso, insieme a tutto il personale e al Consiglio di Amministrazione al quale esprimo la mia gratitudine, dobbiamo affrontare una sfida ancora più ardua che ci vedrà e mi vedrà impegnato in prima linea, per migliorare sempre di più l’Hospice Via delle Stelle e il settore delle cure palliative».

«In tale ottica, mi aspetto l’attenzione e il supporto delle parti attive e delle istituzioni locali e regionali – ha spiegato – che saranno da me coinvolte nelle iniziative e nei progetti che metteremo in campo per dare un senso, una dignità e una qualità della vita a tutte quelle persone colpite da malattie inguaribili e ai loro familiari, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza. Le cure palliative nella medicina moderna sono fondamentali, indispensabili e la vita del malato terminale è importante sino alla fine».

«Medici, infermieri e operatori sociosanitari – ha proseguito – continueranno a donare cure, amore, attenzione ai malati terminali e anche se, il loro lavoro è molto duro e spesso poco riconosciuto, la società e chi amministra non deve mai dimenticare che questi uomini e donne sono “angeli” professionisti. Una cosa è certa, durante il mio mandato si continuerà a perseguire la strada della gentilezza e a nessuno mancheranno mai attenzioni, assistenza, aiuto. Perdere un caro è certamente qualcosa di terribile, ma sapere di essere stato al suo fianco fino all’ultimo ed averlo assistito nel migliore dei modi, affiancato da personale preparato e competente, è rincuorante. Buon lavoro a tutti noi».

L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Reggio Calabria ha augurato buon lavoro al dottor Vincenzo Nociti per la neo nomina a Presidente della Fondazione Hospice Via delle Stelle.

«L’esperienza, la dedizione, la professionalità, l’innata sensibilità ma soprattutto, la capacità di dialogare con tutti e la visione d’insieme del dottore e collega Nociti, nonché la sua saggezza nel portare a soluzione i problemi – è stato evidenziato – sarà fondamentale per garantire all’interno dell’Hospice la migliore qualità di vita possibile ai malati terminali e un sostegno concreto alle loro famiglie».

«Ad affiancare il neo Presidente – conclude la nota – ci sarà un team di professionisti che ringraziamo per l’impegno e il lavoro che garantiscono ogni giorno: tutti loro sono indispensabili nella struttura sanitaria e, in stretta sinergia con il Direttivo, continueranno ad operare al massimo, a tutti i livelli confermando l’eccellenza che contraddistingue in campo sanitario questa nostra preziosa e fondamentale struttura».

Il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, ha evidenziato come «nominare il dr. Vincenzo Nociti nuovo Presidente dell’Hospice di Reggio Calabria significa affidare una certezza ad una certezza. Sono felice pertanto che il Consiglio d’amministrazione della Fondazione Via delle stelle abbia deciso di affidare la guida della struttura ad un professionista serio, esperto e preparato come lui. L’Hospice, punto di riferimento non solo per la Città ma anche per la Provincia, ha bisogno di grandi attenzioni e professionalità per mantenere i livelli di qualità del servizio raggiunti fin qui e puntare ad accrescerli. Chi dunque meglio di Enzo?».

«Ci tengo a ringraziare il Dr. Vincenzo Trapani Lombardo – ha aggiunto il deputato reggino – guida tenace e avveduta, con cui abbiamo condiviso battaglie che spesso ci davano per sconfitti ben prima di iniziare. E invece abbiamo ottenuto risultati incredibili, uno su tutti l’accreditamento per la prima volta in Regione. Abbiamo tutelato questa struttura prendendola per mano e portandola qualche anno fa alla salvezza definitiva. È bello oggi pensare con serenità al futuro, a progetti importanti».

«Sulla falsa riga del passato recente quindi – ha proseguito – sono certo realizzeremo grandi cose anche con il nuovo Presidente Enzo Nociti. L’Hospice rappresenta una delle realtà più belle di tutto il territorio reggino, un fiore all’occhiello di cui andare orgogliosi tutti. Personalmente, ne vado fiero come poche altre battaglie. Rientra nel più ampio quadro di sviluppo della Sanità guidato dal nuovo corso regionale, con a capo il Presidente e Commissario ad acta Roberto Occhiuto, di cui non faremo mancare il fondamentale apporto».

«Adesso – ha concluso il parlamentare di Forza Italia – bisogna darsi nuovi ambiziosi obiettivi, quali magari l’aumento dei posti letto, l’ampliamento delle strutture e del personale, per rendere l’Hospice Via delle Stelle punto di riferimento non solo per tutta la Provincia di Reggio ma ben oltre i nostri confini». (rrc)

Il sindaco Brunetti: Inaccettabili le parole di Occhiuto sui rifiuti a Reggio

«Ma dove vive il Governatore Occhiuto?», si è chiesto il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, che ha definito «inaccettabili le parole del Governatore Occhiuto contro Reggio ed i reggini, talmente fuori luogo che facciamo fatica ad accettarle anche fossero soltanto chiacchiere da agone elettorale».

«Occhiuto sostiene che il problema sia stato risolto in tutta la Calabria, tranne che a Reggio», incalza Brunetti aggiungendo: «Questo la dice lunga su quanto sia contorta e deformata la visione della Regione su una questione che mortifica cittadini e famiglie», ha spiegato Brunetti, aggiungendo che «Roberto Occhiuto anziché impegnarsi a risolvere una brutta faccenda, si lancia in paragoni che nulla hanno a che fare con la realtà. Mi domando: ma dove vive il Governatore se, soltanto pochi giorni fa, sindaci della sua stessa provincia, Cosenza, lamentavano “la portata regionale del fenomeno della presenza di rifiuti in strada”».

«Le cronache – sostiene il sindaco facente funzioni – sono piene di Comuni che soffrono enormi disagi sul tema a causa dell’improvvisazione della Regione su una vicenda delicata e complessa che, nelle intenzioni della Cittadella, vuole far diventare il nostro territorio la discarica della Calabria col raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro».

Ma se il Governatore, secondo Paolo Brunetti, «dimostra di essere assente dalle dinamiche quotidiane della vita dei calabresi, questa assenza è ancora più marcata ed evidente nella città di Reggio».

«Mai – ha detto il sindaco facente funzioni – Roberto Occhiuto si è visto in occasione dell’anniversario del 50° anno del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Nessun evento, nessuna manifestazione, nessun convegno ha visto la presenza del Presidente della Regione che, chissà da quanto tempo, non visita il Museo archeologico nazionale, la casa dei nostri due amati guerrieri. Una moltitudine di iniziative, infatti, è stata garantita dal Comune e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e, probabilmente, questa circostanza ha tenuto il Governatore lontano dal nostro territorio in un momento storico eccezionale e irripetibile, altro che offese per non essere inseriti in locandina! Nel frattempo, mentre la città dello Stretto è a lavoro per continuare a garantire il giusto riconoscimento a due perle della storia mondiale, ancora attendiamo i risultati della faraonica campagna di comunicazione acquistata dalla Regione Calabria».

«Forse – ha concluso Brunetti – quando sarà tempo di tirare bilanci, avremo l’onore di poter vedere il presidente Occhiuto anche alle nostre latitudini. Nel frattempo, continuiamo a lavorare per il territorio che merita, da parte della Regione, quella considerazione e quel rispetto che, esattamente alla pari di Occhiuto, stenta ancora a palesarsi». (rrc)

Alla Mediterranea la conferenza internationale “Applied Intelligence and Informatics 2022”

Dal 1° al 3 settembre, all’Università Mediterranea è in programma la seconda edizione della Conferenza Internazionale “Applied Intelligence and Informatics 2022“.

La conferenza è promossa dal Prof. Carlo Morabito (Honorary co-Chair), dal Dott. Cosimo Ieracitano (General co-Chair), dalla Dott.ssa Nadia Mammone (Program co-Chair) e dal Prof. Mario Versaci (Local Organising co-Chair)del Dipartimento Diceam, fornisce un forum internazionale di primo piano per riunire ricercatori/professionisti di diversi settori e condividere i risultati ottenuti attraverso moderne tecniche di Intelligenza Artificiale (IA) e/o informatica.

Il Comitato Tecnico Scientifico vanta la presenza di Scienziati rinomati a livello internazionale nel settore, come il Prof Hojjat Adeli, il Prof Nikola Kasabov e il prof Amir Hussain.

L’obiettivo della conferenza AII2022 è quello di incentivare lo scambio e la diffusione di metodologie e tecnologie all’avanguardia, soprattutto basate su tecniche di Intelligenza Artificiale, che hanno un riscontro pratico nel mondo reale. Infatti, ampio spazio sarà dato ad approcci incentrati sul “Deep Learning” per lo sviluppo di sistemi “intelligenti” a supporto della decisione umana in diversi contesti, quali la biomedicina, le nanotecnologie, la sicurezza informatica e il riconoscimento automatico di oggetti.

La conferenza sarà un’occasione di incontro tra scienziati di fama internazionale provenienti da università e aziende italiane e straniere che presenteranno la loro visione sulle grandi sfide dell’Intelligenza Artificiale con un linguaggio accessibile anche ai non esperti. Keynote Speaker confermati della conferenza saranno: il Prof. Francesco Buccafurri, Ordinario di Sicurezza Informatica presso il dipartimento DIIES dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Dr. Alfonso Farina, già Chief Technology Officer (CTO) di Selex ES (oggi Leonardo SpA), il Dr. Pierre Philippe Mathieu, Direttore del Φ-lab Explore Office, European Space Agency (ESA).

AII2022 è articolata in Special Session, Workshop e prevede anche una sessione alle industrie che vedrà coinvolte importanti aziende come Aubay, ST Microelectronic, TIM, Goboservice. Inoltre, di notevole interesse è il Workshop “The use of Artificial Intelligence for Space Applications“, dedicato all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per applicazioni spaziali, in cui l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’European Space Agency (ESA)-ESRIN, l’University of Arizona Thales Alenia Space, sono attivamente coinvolte.

Si stima la partecipazione di circa 100 persone da tutte le parti del mondo: Italia, Stati Uniti, Bangladesh, Regno Unito, Brasile. Sono pervenuti otre 130 lavori scientifici, con il coinvolgimento di più di 400 co-autori. Gli articoli accettati verranno pubblicati da Springer e, in aggiunta, verranno selezionati gli articoli migliori con l’opportunità di sottomettere una versione estesa in Special Issue (SI) di riviste di elevato prestigio internazionale: The International Journal of Neural Systems (IF: 5.86), The Integrated Computer-Aided Engineering (4.86), Cognitive Computation (IF: 5.4 – SI dedicata al Workshop Spazio). (rrc)

L’estate dei Bronzi: a Reggio Edipo Re-make all’Arena dello Stretto

L’Arena dello Stretto “Ciccio Franco”, sul Lungomare di Reggio Calabria, ospita stasera alle 21.30 lo spettacolo “Edipo Re_Make” da Sofocle.

L’appuntamento (a ingresso gratuito), organizzato dal Centro Teatrale Meridionale, è promosso e finanziato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, nell’ambito del cartellone dedicato alle celebrazioni del cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Edipo Re_Make – prodotto da Bottega del pane – per la regia e drammaturgia di Cinzia Maccagnano, vedrà in scena gli attori: Dario Garofalo, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale e la stessa Cinzia Maccagnano. Scene e costumi: Monica Mancini; consulenza musicale: Lucrezio de Seta; assistente alla regia: Marta Cirello.

Una trasposizione moderna del classico e scandaloso Edipo Re di Sofocle. La tragedia narra le vicende di Edipo, figlio di Polibo e principe di Corinto, al quale l’oracolo di Delfi aveva predetto un terribile destino: uccidere il padre e sposare la madre. 

Da questi presupposti prende il via il complesso meccanismo che porterà al tragico finale.

Quello di Edipo è il dramma della conoscenza, il dramma di un uomo vinto dalla fatalità malgrado la sua volontà e la sua ribellione. E innanzitutto la ribellione avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati, che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce. Edipo sa e ha dimenticato, perciò intraprende un percorso dall’interno verso l’esterno che riporta se stesso e lo spettatore a quella Verità inevitabile, già presente. Il dentro e il fuori: il male è fuori come rappresentazione del dentro, e il dentro emerge e incalza.

Alla storia dell’Edipo Re, nonostante i suoi 2.500 anni, calzano come un guanto i panni scelti da Cinzia Maccagnano, della detective story, o, meglio ancora, del “cold case”, l’omicidio irrisolto. 

È un gioco di illusioni, dove niente è quello che sembra, ma anche di rivelazioni, di squarci di luce che scandiscono l’avanzamento della storia. Mentre tutti, però, seguono il flusso degli eventi, Edipo rimane immobile, bloccato dalla sua ossessione.

L’errore di Edipo, in questo re_make, non è infatti quello di aver ucciso il proprio padre e di aver sposato la propria madre, ma di aver cercato a tutti i costi la verità, distruggendo se stesso e quelli che lo circondano.

“Luce, ora ti vedo per l’ultima volta!” grida quando ormai è tutto rivelato e la luce abbagliante del vero non può che lasciare spazio alle tenebre. Ma per quanto accecante la verità, è l’unica strada verso la consapevolezza a cui alla fine giunge Edipo che, privandosi degli occhi e dell’inganno che da essi ne è venuto, intraprende la via della conoscenza di sé e della catarsi: “La vita finisce dove comincia”.

Un appuntamento, dunque, con il grande teatro da non perdere in riva allo Stretto, messo a punto dal CTM, diretto dal regista e attore Domenico Pantano, una realtà importante che si distingue da molti anni sulla scena culturale nazionale, per la grande qualità delle proprie rassegne e produzioni. (rs)

Addio alla scrittrice Vittoria Ronchey (era nata a Reggio nel 1925)

Lutot nel mondo della cultura: è morta a 97 anni nella sua casa di Roma Vittoria Ronchey, scrittrice e saggista, moglie del giornalista e scrittore Alberto Ronchey. Pochi sanno che era nata a Reggio Calabria nel 1925 (il suo cognome da nubile era Aliberti).

Insegnante di storia e filosofia al liceo per decenni, oltre che assistente del filosofo Guido De Ruggiero all’Università di Roma, è stata autrice di romanzi e saggi, che le valsero diversi premi. Nel 1992, per il romanzo 1944, fu inserita nella cinquina dei finalisti del Premio Strega. Nel 1996 vinse il Premio Hemingway Lignano Sabbiadoro, sezione Narrativa, per La fontana di Bachcisaray. Il suo libro di maggior successo è stato Figlioli miei, marxisti immaginari, scritto nel 1975, sui ragazzi e il mondo della scuola negli anni del Sessantotto. Fu anche traduttrice, in particolare del romanzo La piccola Fadette della scrittrice francese George Sand. (rrc)

REGGIO – Il Premio Nazionale “Reggio Calabria Day”

Domani sera, a Reggio, alle 19.30, al Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”, è in programma la 19esima edizione del Premio Nazionale “Reggio Calabria Day”, promosso dall’Associazione di promozione turistica “Pro Loco Città di Reggio Calabria”, che sarà assegnato all’artista visivo Xante Battaglia.

La manifestazione, patrocinata dal Consiglio regionale della Calabria, Camera di Commercio di RC e dal Comune di Reggio, vuole valorizzare le risorse storico-culturali e produttive del territorio reggino e dell’area dello Stretto, con l’obiettivo di divulgare e proiettare l’immagine della nostra città anche nei confini nazionali.

Il presidente, Giuseppe Tripodi, ha spiegato il senso di «questo ambito premio, ossia riconoscere l’alto valore di artigiani, imprenditori e uomini e donne di cultura che, con il proprio lavoro, portano avanti le tradizioni della nostra città, valorizzando la storia, i prodotti e la cultura della nostra terra in tutto il mondo.

Artista del postconsumismo, Xante Battaglia è un artista italiano con esperienza le cui opere sono state esposte, messe all’asta e citate per decenni. I suoi dipinti danno vita alla figura femminile – la “Grande Madre”.

Ha esposto a Milano, Ferrara, New York, alla Biennale di Venezia e a Parigi e, recentemente, ha realizzato una House Gallery a Gioia Tauro. È titolare della prima cattedra di pittura nell’Accademia di Belle Arti di Brera. (rrc)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: Il bene e il male a Reggio Calabria

di EMILIO ERRIGO – Qualche giorno addietro ho espresso, in sintesi, una delle mie tante opinioni sulla bellissima e cara Città di Reggio Calabria.

Invitavo i cari lettori di Calabria.Live, se ritenuto possibile di evitare nel rappresentare solo il male o i mali che da tempo immemore affliggono la nostra Reggio e i suoi abitanti. Anzi aggiungevo, che se proprio intendevano sparlare giustamente, di Reggio e dei Reggini, di farlo con “voce afona”, per non farsi ascoltare da alcuno dei tanti denigratori di professione e ciarlatani seriali, che amano divertirsi alle nostre spalle, ridendo di noi e dicendo peste e corna dei Calabresi di Reggio Calabria.

Il mio dire non voleva e non vuole assolutamente, condizionare il pensiero di coloro i quali, almeno dedicano qualche ora del proprio tempo libero, nel rappresentare ciò che non va proprio bene a Reggio Calabria. Di contro intendevo consigliare ai reggini, contenti e scontenti, del modo in cui viene amministrata la Città, (in verità molto cautamente), che forse occorreva cambiare tecniche e metodi di rappresentazione delle quotidiane realtà, chiamiamole negative, che ledono dalle fondamenta abbruttendo, l’immagine e il buon nome di Reggio Calabria e dei Reggini, facendo apparire a fin di bene, (forse esageratamente e provocatoriamente), la nostra Città e aree periferiche contermini e vicine, come un ammasso di sporcizia, incuria, carenze igienico-sanitarie, disordine pubblico, comportamenti omissivi e commissivi biasimabili sotto ogni angolo di visuale, illegalità diffuse, negligenze, imperizie e imprudenze giovanili incontrollate.

In particolare, tra i miei migliaia di attenti lettori di ogni nazionalità, sempre Calabresi o figli di Calabresi, che gli attribuisco in barba alla lingua italiana, la C maiuscola, per il solo fatto di avere la costanza e chiamiamolo col vero nome, “amore per la loro terra madre”, continuando a leggere pure da oltre oceano, a migliaia e migliaia di chilometri e miglia di distanza, ciò che accade e si dice della Calabria e dei Calabresi nel mondo.

Mi sono convinto che così come sono in tanti ad aver scritto milioni di pagine e pronunciate diverse milioni di parole, contro Reggio Calabria, i Reggini, la Calabria intera e contro i Calabresi, per equità e pari condizioni di trattamento, di limitare il loro scrivere e parlare male della nostra amata , maltratta, ignorata, dimenticata, denigrata, umiliata ed tanto altro ancora, al solo fine di non consentire ai motori di ricerca messi a disposizione del popolo del web, di far apparire al mondo, la Calabria e Reggio Calabria in particolare, la cloaca a cielo aperto d’Italia.

La mia tecnica di comunicazione pubblica piaccia o meno, condivisibile o meno, ha come plurimo scopo, in primis, di contribuire alla valorizzazione del vastissimo patrimonio umano, ambientale, storico, artistico, architettonico, archeologico, compresi i beni incomparabili paesaggistici costieri e montani della nostra Calabria, poi a seguire, quello di non fornire legna da ardere, occorrenti alle taglienti male lingue, peggiori dei più affilati coltelli e rasoiate accette, di bruciare tutto quanto c’è di buono e recidere senza alcuna pietà cristiana, ogni cosa pure la più bella esistente, di cui dovrebbero farsi vanto, tutti Calabresi e i borbottoni Reggini.

Non mi convince affatto l’idea che per raggiungere i risultati sperati si debba solo criticare sempre. Occorre altro a mia convinzione, parlando del bene e del bello esistente, dove il bene e il bello sono presenti, così come si parla e si scrive del male e dei mali della Calabria.

Come si può pensare di poter attrarre i potenziali investitori nelle aree Zes della Calabria, continuando a dire ogni verità e riverberare al mondo, tutto quanto si ritiene che non vada bene in Calabria e a Reggio Calabria? Non è credo che sia bello da ascoltare, un figlio o una figlia, raccontare in giro, tutto l’ordinario che giornalmente accade all’interno della propria famiglia.

Dovete sapere carissimi miei concittadini, che nel momento in cui un investitore nazionale o estero, decidesse di investire parte del proprio capitale nella Regione Calabria, con particolare riferimento al settore industriale, del turismo crocieristico, religioso, nautico, portuale, retroportuale, marittimo, balneare e ambientale, si rivolge alle numerose agenzie di analisi dei mercati, chiedendo loro informazioni generali sulle dinamiche di mercato del territorio più consigliabile dove investire i propri capitali.

Se per esemplificare dall’analisi della “Scheda Mercato”, emerge che nei 97, Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria, non esistano tutti i presupposti necessari e complessivi per localizzare l’area dove intraprendere e dar inizio l’attività d’impresa, ma risultasse dall’analisi di contesto, più favorevole localizzare l’investimento nelle altre regioni ove sono state costituite le Zone Economiche Speciali (Zes), l’investitore non esiterebbe a concentrare il suo capitale di rischio nei mercati molto lontani dalla Calabria e non certo a Reggio Calabria o in uno dei territori dei Comuni Metropolitani.

Un mio fraterno amico d’infanzia, ha garbatamente osservato come è nel suo stile, non condividendo il mio articolo, nella parte in cui lodavo smisuratamente le bellezze di Reggio Calabria, dimenticando di rappresentare nel mio scritto volutamente e tecnicamente, quanta realtà non onora ne Reggio, nè i Reggini e soprattutto gli Amministratori pubblici.

In parte, ma solo in parte, concordo con il mio amico Pino Diano, al quale dico a scanso di equivoci, voglio tanto bene e stimo moltissimo, cioè in quella parte di squallore e di pubblica indecenza, che non immaginavo che potesse esistere a Reggio Calabria.
Non voglio immaginare che quelle bruttezze infinite, siano patrimonio conoscitivo del Sindaco f.f. della Città Metropolitana, men che meno del sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria.

Ho provveduto a condividere ai due Amministratori pubblici , le inguardabili immagini di un degrado esagerato esistente nelle aree antistanti e adiacenti il lungomare di Reggio e dintorni. È di oggi altro video girato alle ore 09.00, l’ennesimo rogo di rifiuti solidi urbani, speciali, tossici e nocivi, in danno degli abitanti di San Gregorio, San Leo, Ravagnese, Croce Valanidi, Mortara e aree abitate e urbanizzate adiacenti l’Aeroporto di Reggio Calabria.

Il rumore tipico è allarmante delle fiamme alte oltre 10 metri, unito alle colonne di fumo nerissimo e asfissiante, non lascia alcun alibi agli indifferenti Autorità Pubbliche. Si decida allora se continuare a raccontare e far vedere tutta le schifezze e il degrado esistenti nel territorio di Reggio Calabria e provincia ora Città Metropolitana, oppure optare per l’esercizio dei propri diritti coinvolgendo le Forze di Polizia e notiziando per il loro tramite, l’Autorità Giudiziaria, rappresentando dettagliatamente i fatti osservati, allegando rilievi fotografici e i filmati, atti c.d. irripetibili, che si riveleranno molto utili per le investigazioni e indagini di polizia giudiziaria.

Con quanto scritto non voglio lasciare intendere che non bisogna utilizzare i social per veicolare e partecipare agli amministratori Comunali e Regionali, ai politici e consiglieri regionali, i propri disagi e insoddisfazioni ambientali, urbanistiche e sociali, anzi è un vostro diritto quali cittadini votanti dissentire con forza quando il male arrecato al prossimo supera il bene atteso dalla cittadinanza.
Concludendo la mia allungata opinione, va bene rappresentare il male e il degrado esistente in ogni angolo esplorato con cura dei dettagli , a patto che per par condicio, si evidenzi con pari attenzione e meticolosità, tutto il bene, il bello, il buono, il giusto e il gradevole, che sicuramente è presente Reggio Calabria e in Calabria.

Noi Calabresi disponiamo della forza e del potere del bello, della forza e del potere dell’acqua e aria pura, della forza e del potere del mare e dei monti, vi prego di non affievolire queste forze e poteri naturali che ci appartengono, forze e poteri, che madre natura ci ha donato per noi e le future generazioni e che nessuno può toglierci.

Come si può pensare di clonare la perfezione scultorea dei Bronzi di Riace? Come si fa a clonare, le bellezze universali delle Donne e Uomini di Calabria?

Come si possono clonare il mare dello Jonio e del Tirreno? Come si possono clonare i monti e i boschi sempre verdi della Sila, delle Serre, del Pollino e dell’Aspromonte? Come si possono clonare, Scilla, Bagnara, la Marina di Palmi, la Costa Viola, Cittanova, Gambarie, Mammola, Grotteria, Caulonia, Riace, Gerace, Pentidattilo, la Cattolica di Stilo, Pazzano, Bivongi, Tropea, Soriano Calabro, Capo Vaticano, Scalea, Crotone, i Borghi Grecanici millenari, Reggio Calabria e dintorni?

Come si fa a clonare il chilometro del lungomare più bello d’Italia, dal quale è possibile estasiarsi guardando le bellezze del Mare e Coste della bellissima sorella Sicilia?

E dai, smettiamola di dire che a Reggio Calabria e in Calabria, non ci siano bellezze uniche al mondo! Basti avere la buona volontà di esplorare e catalogare le bellezze infinite di Reggio Calabria e farle conoscere al mondo con gioia e senza limitarsi nella rappresentazione del vero. (ee)

[Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, docente universitario di Diritto Internazionale e del Mare, e di Management delle Attività Portuali]