L’OPINIONE / Mario Nasone: Reggio ha bisogno di una nuova e bella politica

di MARIO NASONENel Suo messaggio della notte di Natale, l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone, invita ad «accogliere pienamente l’annuncio cristiano della venuta del Salvatore e conseguentemente a uscire fuori da una sorta di “sonnambulismo” che come non mai attraversa la città, ma anche la Chiesa».

Non sappiamo che spazio ha trovato tra feste, cenoni di Natale e Capodanno che normalmente occupano il maggior spazio nelle nostre famiglie in questi tempi questo messaggio, a fare a fare emergere la responsabilità dei cristiani che abitano questa nostra città. Specialmente a quelli “che abitano i palazzi della politica e dell’amministrazione. Su quest’ultimo invito, guardando il balletto sulla composizione della nuova Giunta da circa due mesi la città aspetta, pare che il messaggio sia caduto nel vuoto. Prevalgono le vecchie logiche comuni a tutti i partiti che vede l’interesse personale che prevale su quello della città.

Oggi più che mai Reggio ha bisogno di una nuova e bella politica, quella che abbiamo conosciuto, almeno in parte, nella primavera di Italo Falcomatà dove le forze migliori della città avevano accettato la sfida del cambiamento con alcuni uomini rappresentativi della società vivile che si erano prestati alla politica, penso a Nuccio Barillà di Legambiente, a Gianni Pensabene e Giuliano Quattrone di Insieme per la città, a Nino Mallamaci, a Lamberti Castronovo, ad Attilio Funaro di Confcommercio, all’imprenditore Falduto, ed altri ancora che avevano sposato il suo progetto che aveva trovato consensi anche fuori dal centro sinistra.

Parlava di una città da amare, lo si vedeva a mezzanotte andare in giro con il suo fedele e amico assessore Totò Camera a controllare se fossero partiti i camion per la raccolta della spazzatura, a contrastare per la prima volta il comitato di affari politico e mafioso che gestiva la città, ricordo quando da consigliere comunale mi disse: vedi Mario il comune amministra, la ‘ndrangheta governa. Non a caso divenuto sindaco ebbe il regalo della bomba fatta scoppiare nel davanti al portone del suo palazzo.

Con un altro Italo, don Calabrò, creò un sodalizio che iniziò tra i banchi della scuola del Panella, che decise di mettere le mani nelle ferite più profonde della città, quelle delle povertà cercando di condividerle e curarle. Era una stagione che aveva avvicinato il palazzo alla città, con i cittadini che partecipavano nelle circoscrizioni, nelle associazioni, nei tanti ambiti in cui ognuno cercava di dare un contributo alla rinascita della città dopo la più terribile guerra di mafia che l’aveva insanguinata.

Italo Falcomatà ha vissuto anche Lui le sue contraddizioni ma aveva il dono di ascoltare, senza presunzione e la capacità di mediare tra le varie anime che aveva coinvolto nel suo progetto politico mettendo sempre la città al centro. Italo Falcomatà e Italo Calabrò, tra le tante autorità morali che Reggio ha avuto rappresentano, soprattutto oggi  in una città in crisi di identità, i due maestri di vita a cui possano guardare i cittadini ed in particolare i giovani e chi fa politica. Iniziando dall’attuale sindaco Giuseppe Falcomatà che ne ha accettato l’eredità ma non la sua visione politica ed il suo coraggio, anche per l’inesperienza, che nel suo discorso di insediamento disse: «Oggi più che mai avvertiamo la necessità di porre in essere politiche inclusive, ovvero riportare al centro dell’attenzione della nostra azione politica coloro che fino ad oggi sono stati tenuti ai margini: i poveri, gli anziani, i bambini, le persone con disabilità, tutti, nessuno escluso, faccio mio l’insegnamento che don Italo ci ha lasciato. Un insegnamento da perseguire nel nostro agire quotidiano. È il momento del coraggio. Don Italo ha sempre invitato i giovani reggini (e non solo) a non delegare gli altri. Mi piace ricordarlo così, don Italo, quel sacerdote che ha scosso le coscienze di molti e continua a farlo ancora oggi con i suoi insegnamenti».

Per la nuova Giunta che nascerà sarà questo il primo banco di prova, rilanciare dopo anni di buio, le politiche del Welfare, garantire una rete di servizi di protezione sociale dei più fragili, dando loro posto anche nel bilancio comunale. Servirà soprattutto un nuovo protagonismo della Chiesa e della società civile non più suddita ma corresponsabile, come chiede il Vescovo, di questa nuova stagione. (mn)

[Mario Nasone è presidente del Centro Comunitario Agape]

Successo al Cilea per il concerto di Capodanno della Metrocity RC

Il Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, pieno in ogni ordine di posto, si è letteralmente inebriato dell’esibizione del Coro Lirico e dell’Orchestra “Cilea”, diretti dai maestri Bruno e Alessandro Tirotta, organizzato per Capodanno dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e da Sviprore. Il 2024, dunque, è iniziato sulle note di Ravel, Verdi, Suppè, Strauss, Mascagni, Bizet e Puccini.

«Uno spettacolo che ci ha riempito il cuore – ha spiegato il sindaco Giuseppe Falcomatà – il miglior modo per la città per iniziare il nuovo anno, attraverso l’arte e la musica in particolare. Il concerto di Capodanno è ormai divenuto una lieta tradizione per la nostra città. Una di quelle abitudini, rinata in questi anni, che invita i reggini a tornare a stringersi attorno alla cultura come veicolo di incontro e di condivisione. Siamo orgogliosi di questo bellissimo spettacolo e credo che tutti i presenti, anche i tanti che hanno assistito fuori dal Teatro sul maxischermo allestito sul Corso Garibaldi, abbiano apprezzato lo slancio artistico del coro lirico e dell’orchestra Cilea magistralmente diretti dai Maestri Bruno e Alessandro Tirotta».

«È stato un vero e proprio trionfo che, ogni anno, si rinnova e ci riempie d’orgoglio». Questo il commento del consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, entusiasta per «la bellezza dello spettacolo donato dalla Città Metropolitana all’intero territorio».

«Abbiamo garantito la massima partecipazione possibile – ha spiegato – riuscendo anche ad allestire un maxischermo all’esterno del teatro così da consentire a tutti la visione di un evento straordinario».

«La risposta del pubblico – ha continuato Quartuccio – è stata magnifica, proprio a voler sottolineare come il percorso intrapreso dall’amministrazione non solo sia corretto, ma fondamentale per il rilancio culturale del comprensorio. La lirica, in questo caso, non è una musica elitaria, ma aperta alla conoscenza ed all’apprezzamento di molti. La volontà dell’amministrazione Falcomatà è proprio quella di riuscire a coinvolgere la comunità in un unico, grande, sentimento popolare fondato sulla buona musica ed il belcanto».

«Uno dei grandi meriti di questo evento – ha continuato il delegato alla Cultura – è stato quello di essere riuscito a mettere in mostra i talenti del nostro territorio che hanno avuto l’occasione di esibirsi sul più importante e prestigioso palcoscenico dell’area metropolitana. Infatti, abbiamo una grande risorsa di piccoli e grandi musicisti che, anche grazie a realtà come il coro lirico e l’orchestra “Cilea”, possono coltivare le loro passioni senza spostarsi dalla loro città».

«Una città – ha concluso Quartuccio – che è riuscita a ritrovare il proprio orgoglio, soprattutto per il forte investimento culturale che, in questi anni, si è fatto e che si continuerà a fare per il bene collettivo». (rrc)

La Squadra di Calcio Locale Rivoluziona fa un dono solidale al primo nascituro del Gom di Reggio

Due corredini completi, adatto sia per maschietto che femminuccia, oltre che la maglietta numero uno della squadra al primo nascituro dell’anno. È questo il dono solidale che una delegazione della Squadra di Calcio Locale Rivoluzione, composta dal presidente Virgilio Minniti, dal club managerPeppe Praticò, dal capitano Nino Barillà, dai giocatori Toti Porcinoe. Domenico Girasole, dal team manager Francesco Alessandro e dall’addetto stampa Francesco Praticò, ha fatto al Gom di Reggio Calabria.

Il dono è stato consegnato nelle mani del detto. Marcello Tropoli, direttore del Reparto di Ostetricia, che «offre un servizio di eccellenza alla comunità con impegno costante».

«La magliettina con il numero uno è stata consegnata, simboleggiando il desiderio di eccellenza e vittoria per il neonato accolto con affetto – si legge in una nota –. Questo nobile gesto mira a portare un cambiamento e a sconfiggere l’egoismo diffuso in molte iniziative di solidarietà, spesso motivate da tornaconti personali. La squadra dimostra un sincero interesse nel migliorare la comunità, auspicando che questo gesto possa realmente contribuire a un futuro migliore».

«Questo gesto vuole trasmettere ai tifosi della squadra – si legge ancora – un importante messaggio: non perdere mai la speranza, continuare a sostenere senza mai arrendersi. Questa dimostrazione di solidarietà ha un impatto significativo sulla comunità, evidenziando che #UnitiSiPuò cambiare il destino di una squadra e di una famiglia. Spesso, basta poco per fare la differenza»

«Auspichiamo che questo gesto di solidarietà possa tradursi in risultati positivi per la squadra, e che il 2024 sia un anno di risalita. Bisogna crederci, e io ci credo – conclude la nota –Buon Anno a tutti voi». (rrc)

L’OPINIONE / Demetrio Delfino: Furto e danneggiamenti all’hub per la Famiglia attacco a persone deboli

di DEMETRIO DELFINO – Nella notte, alcuni balordi hanno fatto irruzione nella sede dell’Hub per la famiglia di Sbarre danneggiando parte della struttura e rubando supporti informatici molto importanti per lo svolgimento delle attività del centro. È un attacco alle persone deboli, ad un presidio di assistenza e supporto ai fragili, voluto fortemente dal sindaco Giuseppe Falcomatà per erogare servizi di informazione e orientamento alle famiglie, sostegno alle competenze genitoriali e sviluppo delle risorse familiari e di comunità. Ma, soprattutto, il Centro di Sbarre, a due anni dalla sua inaugurazione, si è distinto quale punto di riferimento per la città per attenuare il disagio sociale attraverso la promozione del benessere.

Un atto vile e meschino, compiuto nell’arroganza più totale di chi agisce nonostante i numerosi impianti di illuminazione che costeggiano il civico 139 di via Sbarre Inferiori, sede del bene comunale tornato a rivivere, nel 2021, grazie all’utilizzo dei fondi del Pon Metro e diventando uno spazio molto utile alla comunità.

Questo episodio increscioso si inserisce all’interno di un quadro preoccupante che vede i beni pubblici a scopo sociale, presenti sul territorio di Sbarre, finire nel mirino di ignoti criminali. Quanto accaduto all’Hub per le famiglie, infatti, è già successo, ripetutamente, al Centro per anziani di via Graziella.

In questo clima intollerabile, rinnoviamo l’invito alle forze dell’ordine perché riescano, nel più breve tempo possibile, ad identificare i responsabili di azioni così spregevoli che offendono le più basilari regole del vivere civile.
Agli utenti ed agli operatori dell’Hub per la famiglia, ribadiamo tutto il nostro sostegno affinché continuino sulla strada percorsa fino ad oggi e che sta producendo risultati significativi sul piano del welfare cittadino. (dd)
[Demetrio Delfino è assessore al Welfare del Comune di Reggio]

Reggio ha ricordato il sacrificio dei marinai russi, primi soccorritori dopo il terremoto del 1908

Reggio Calabria ha ricordato le vittime del terremoto del 28 dicembre 1908 e dei marinai russi che, per primi, soccorsero le popolazioni reggina e messinese devastate dal terribile sisma. E lo ha fatto con una cerimonia ai Giardini Umberto I,  di fronte la stele che ricorda le gesta eroiche dei militari della marina imperiale, insieme al sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, al vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, a Francesco Milasi, console onorario della Bielorussa in Calabria e Sicilia, e ad una folta rappresentanza di cittadini originari dai diversi Paesi che costituivano l’allora Russia Zarista, il sindaco Falcomatà ha celebrato «gli angeli venuti dal mare».

«L’amministrazione metropolitana e comunale – ha detto – ha voluto rispondere presente ad un invito che onora l’impegno della marina militare russa che, quel triste giorno di 115 anni fa, si trovava a pochi chilometri da Reggio e riuscì ad intervenire per alleviare le sofferenze della nostra comunità reggina e far partire la macchina dei soccorsi». Secondo il sindaco, infatti, «è giusto ricordare quel momento e rinnovare i nostri sentimenti di gratitudine a chi ha dato una mano alla nostra popolazione».

«Ed è bello – ha continuato Giuseppe Falcomatà – tenere questa cerimonia all’interno della Villa Comunale che, oltre ad essere il giardino della biodiversità, sta diventando, sempre più, un parco della memoria. Qui, infatti, trovano dimora diversi alberi posati in onore di cittadini che hanno dato lustro al Paese e alla Città, in questo luogo del cuore si erge la Stele al Partigiano e quella per l’impegno della Marina militare russa».

«Accanto a questa iniziativa – ha proseguito il primo cittadino – sono diversi gli eventi che si stanno svolgendo in città per coltivare la memoria di quel drammatico 28 dicembre. Una su tutte è la grande mostra #millenovecentootto, allestita al Castello Aragonese, che ha la capacità di trasmettere un forte impatto emotivo al visitatore, messo nelle condizioni di connettersi con quelle ore tragiche in cui, di colpo e all’improvviso, vite ed esistenze intere vennero letteralmente frantumate da un terribile sisma».

«Ovviamente – ha concluso Falcomatà – non è un esercizio della memoria fine a se stesso, ma ci rinnova l’impegno a realizzare, costruire e pianificare la crescita dei nostri territori in maniera sostenibile e rispettosa dell’ambiente». (rrc)

REGGIO – Presentato il catalogo della della mostra “Millenovecentotto”

È stato presentato, al Castello Aragonese di Reggio Calabria, il catalogo della mostra Millenovecentotto, oggetti ritrovati dal terremoto dello Stretto, realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, d’intesa con l’Amministrazione comunale.

«Con questa mostra – ha spiegato l’assessora alla Cultura del Comune di Reggio, Irene Calabrò – abbiamo voluto coniugare la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e le eccellenze migliori del nostro territorio, ossia il patrimonio delle risorse umane, rappresentato dall’Accademia di Belle Arti, che ha contribuito a rendere speciale lo spazio espositivo del Castello Aragonese. Si tratta di una mostra che sta riscuotendo molto successo ed interesse, soprattutto tra i reggini che hanno riscoperto le loro radici, anche in un momento doloroso come quello del terremoto del 1908. In molti lo hanno considerato anche un evento di rinascita».
«Oggi – ha aggiunto – celebriamo i 115 anni dal sisma del 1908, presentando in questo caso il catalogo e l’ annullo filatelico realizzato d’intesa con Poste Italiane. Il catalogo è molto ben realizzato, sono raffigurati tutti i circa 130 reperti che finora non erano mai stati esposti, ora entrati in possesso del Comune, dopo un lungo lavoro di catalogazione del ministero delle Finanze e Banca d’Italia e valorizzati in questa mostra di grande impatto artistico ed emotivo. Vorrei ringraziare la dottoressa Mazzù che, in rappresentanza del Mef e da reggina, ha fatto da tramite per accelerare le procedure di restituzioni dei reperti, anticipandoci che a gennaio anche in Banca d’Italia ci sarà un ulteriore momento di incontro per mettere in evidenza l’importanza di questi beni provenienti dal sisma del 1908».
Per Paolo Brunetti, vicesindaco di Reggio Calabria, presente all’evento, «il nostro castello si conferma sempre di più location ideale per appuntamenti culturali di assoluto rilievo».
«Questa mostra – ha affermato Brunetti – che sta riscuotendo sempre maggiore interesse in ambito artistico e tra i reggini e visitatori, ha il grande merito, non solo di raccontare una tra le pagine più tristi della storia recente dell’area dello Stretto, ma anche di esaltare al meglio le potenzialità concrete della nostra Accademia di Belle Arti, con la quale ci auguriamo di avere sempre maggiori momenti di incontro». (rrc)

REGGIO – Successo per il Presepe Vivente di Arangea

Buona la prima per il Presepe Vivente di Arangea a Reggio Calabria e organizzato dall’Associazione culturale “Grangia – Pietro Pratticò” in collaborazione con la parrocchia di “Villa Arangea”, ha armoniosamente congiunto fede, storia e cultura in una atmosfera tipicamente natalizia.

L’associazione vanta una decennale esperienza nelle rappresentazioni sacre in costume, tra presepi e vie crucis allestite nei momenti forti dell’anno liturgico.

Ieri sera in centinaia, incuriositi e meravigliati, hanno affollato la storica location a partire già dall’orario di apertura. Un viaggio indietro nel tempo avvolti da un suggestivo ambiente scenografico in cui la chiesetta privata intitolata a Sant’Antonio di Padova ha fatto da cornice. A rinascere è stato il fascino dei sapori e dei mestieri del passato, animato da oltre cinquanta figuranti tra calzolai, panettieri, lavandaie, mercanti, impagliatori, angioletti, ricamatrici, pastori, soldati, cortigiani erodiani e magi.  Non sono mancati gli intrepreti della scena centrale della Natività, incantevoli nella loro dolcezza, riparati in una stalla ricavata presso la settecentesca torre quadrangolare del baglio, edificio di avvistamento strategico per la difesa della rotta tra il S.Agata e l’impianto della “Miniera” della zona nord di Arangea.

L’iniziativa ha coinvolto un pubblico di tutte le età, ma impagabile è stata la magia creata dalla presenza di tanti bimbi che si sono lasciati conquistare dalla bellezza degli antichi luoghi, sapientemente illuminati, e dagli animali presenti: l’asinello, le pecore, il pony, i conigli, le caprette e i colombi. Lungo l’itinerario non è mancata la possibilità di degustare prodotti tipici appena cotti, frutta fresca e bevande, accompagnati dalla musica dal vivo di flauti e zampogne.

La manifestazione, frutto di un lungo e laborioso impegno, ha contribuito alla valorizzazione del territorio favorendo un atteggiamento di comunità e lo sviluppo di una rete di collaborazione fra diverse associazioni col fine di offrire una proposta culturale a partire dalle tradizioni locali in un territorio in cui tali iniziative scarseggiano.

Sono state diverse, infatti, le realtà che sono state coinvolte e che hanno contribuito concretamente alla realizzazione dell’iniziativa: Studio Danza, la Bocciofila Villa Arangea, l’Istituto Maria Ausiliatrice di RC e la scuola dell’infanzia L’Albero Azzurro che si occuperà di animare il prossimo appuntamento. Molti anche i contributi di piccole realtà commerciali e agricole del posto che hanno appoggiato l’iniziativa.

I commenti e i ringraziamenti lasciati dai visitatori sono stati tutti positivi e incoraggianti, e si farà tesoro anche di molti suggerimenti per migliorare sempre di più le prossime edizioni. Senza ombra di dubbio è stata un’occasione di riflessione, di incontro e di scambio a partire dalla figura del Bambinello in cui Dio si fa uomo per venire «ad abitare in mezzo a noi»: Cristo si offre a noi ancora oggi e la nostra esistenza personale e comunitaria viene visitata e attraversata dalla Sua presenza.

Le repliche della rappresentazione sono in programma sabato 30 dicembre e sabato 6 gennaio dalle 17.30 alle 20.30. (rrc)

REGGIO – Al Cilea in scena “Radio Argo Suite”

Domani sera, a Reggio, alle 20.30, al teatro “Francesco Cilea”, è in programma Radio Argo Suite, lo spettacolo diretto e interpretato da Peppino Mazzotta.

Adattamento dello spettacolo già vincitore del Premio della Critica nel 2011 e del premio Annibale Ruccello nel 2012, in “Radio Argo Suite” si fondono armonicamente il testo originale del drammaturgo e poeta Igor Esposito con le musiche eseguite dal vivo da Massimo Cordovani e Mario Di Bonito e la post produzione live dei suoni curata da Andrea Ciacchini dando vita ad una performance virtuosa per voce e musica che incanta ed emoziona. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Rossosimona, diretto da Lindo Nudo.

Fine anno a teatro anche per un’altra produzione di Teatro Rossosimona, Canzoniere Minimo, spettacolo di teatro-canzone che calcherà il palcoscenico del Piccolo Teatro Popolare di Tarsia il 28 dicembre alle 20.30. In scena Alessandra Chiarello e Alessandro Skanderbeg in una raccolta di canzoni accompagnate da monologhi teatrali che ruotano attorno ad un tema comune, esplicitato nel sottotitolo Amori nuovi e usati, tra stoviglie, caffè, sigarette e carezze svogliate. (rrc)

Al Planetarium Pythagoras si indaga sulla scomparsa di Ettore Majorana

Domani sera, a Reggio, alle 21, al Planetarium Pythagoras, Mimmo Gangemi, autore del libro L’Atomo inquieto e Gianfranco Cordì, epistemologo, filosofo nuovo realista dibatteranno su una dei più importanti misteri del nostro Novecento: la scomparsa di Ettore Majorana.

Mimmo Gangemi dialogherà con il filosofo Gianfranco Cordì sull’amore, la scienza, la malattia, la religione, la politica il vagabondaggio, la fuga di questo genio della fisica che, probabilmente, non è stato in grado di sopportare il genio che possedeva.

Dal 26 marzo 1938 si perdono le tracce del poco più che trentenne fisico siciliano Ettore Majorana, sicuramente uno degli scienziati più promettenti dell’epoca. Sulla sua scomparsa restano tre frasi riportate nel fascicolo PS 1939-A1 redatto il primo aprile 1938 dalla polizia fascista. La prima scritta da Benito Mussolini: «Voglio che si trovi», la seconda, di Arturo Bocchini, allora capo della polizia, che risponde a Mussolini: «I morti si trovano, sono i vivi che possono scomparire». La terza, definitiva, datata 4 aprile 1938: «scomparsa a fine di suicidio». Suicidio o, da “atomo inquieto”, una volontaria fuga da una realtà in cui da grande fisico teorico ha previsto il ruolo che la scienza avrebbe avuto in un prossimo futuro? Enrico Fermi e Edoardo Amaldi hanno scartato le varie tesi fantasiose su questa scomparsa. Fermi osservò che Majorana, con la sua intelligenza, se avesse deciso di scomparire e di far scomparire il suo cadavere, ci sarebbe riuscito. Le più svariate e contraddittorie ipotesi sulla sua reale personalità, sulle motivazioni della sua scomparsa, e sul suo destino, si sono mescolate non sempre in modo coerente.

Ettore Majorana è stato, senza ombra di dubbio, un genio della fisica, estremamente precoce ma anche eccentrico. Una delle tante contraddizioni della personalità di Majorana era la capacità di affiancare una timidezza, un pessimismo, a volte estremi, a una sfacciataggine che poteva sembrare esibizionismo, ma che era spesso solo una manifestazione del suo pungente spirito critico. Questa complessa personalità potrebbe aver giocato un ruolo determinante nella sua scomparsa.

In “L’atomo inquieto” edito da Solferino, Mimmo Gangemi raccoglie alcune di queste ipotesi, le rielabora e crea un’unica storia in cui lo scienziato Majorana, il ragazzo di via Panisperna ,”il grande inquisitore” di Enrico Fermi, interpreta più personaggi: un professore, un frate, un tubercoloso, uno scienziato, un fuggiasco, un latitante, il barbone di adesso.

Dopo la conferenza segue lo spettacolo sotto la cupola del Planetario. (rrc)

Ok da Consiglio Metropolitano a interventi per sociale, viabilità e ambiente

Il Consiglio Metropolitano di Reggio Calabria, presieduto dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha approvato, all’unanimità, anche i regolamenti per l’ “erogazione di sussidi economici in favore delle persone non udenti e non vedenti” e per la “Nomina di Guardia Giurata Volontaria, Caccia e Pesca” che disciplina il coordinamento delle attività di vigilanza volontaria.

Via libera, poi, ad una variazione di bilancio sul tema della viabilità che «consente – ha spiegato il sindaco a margine della seduta – la messa in sicurezza di arterie aspromontane e pre aspromontane che collegano diversi Comuni del comprensorio, fra i quali Bovalino, Benestare, Careri, Platì o Santa Cristina d’Aspromonte».

Argomenti chiave, dunque, sono stati quelli discussi sul tema del welfare e sui rapporti fra Palazzo Alvaro, l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi e l’Unione nazionale ciechi.

«Sin dal giorno del suo primo insediamento – ha sostenuto il sindaco Falcomatà – l’amministrazione ha mostrato particolare attenzione per le problematiche relative alle persone con disabilità ed una vicinanza speciale alle attività portate avanti dai cittadini sordi e non vedenti, consentendo loro l’accesso ad ogni forma di partecipazione attiva alle iniziative promosse dall’Ente. Il regolamento approvato quest’oggi, dunque, esprime appieno la volontà di diminuire le differenze, abbattere le diversità ed aiutare, concretamente, una piena inclusione alla vita democratica della città metropolitana».

«Codifichiamo – ha proseguito – questa sensibilità e, soprattutto, consentiamo di estenderla ad altri Comuni del comprensorio. L’atto approvato dal Consiglio, dunque, consente di programmare, in maniera più chiara, l’attività dell’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi e dell’Unione nazionale ciechi, disciplinando al meglio i rapporti con la promozione politica, amministrativa e sociale della Città Metropolitana».

In merito al regolamento sulla Guardia giurata volontaria per la Caccia e la Pesca, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ribadito «il vivo apprezzamento sui percorsi promossi dalla Protezione civile metropolitana che, recentemente, hanno visto il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni di volontari rispetto a temi molto sulla salvaguardia del territorio ed il rischio sismico». Nel ringraziare il comandante della Polizia metropolitana, Francesco Macheda, il sindaco ne ha condiviso l’intervento in aula, parlando di un regolamento che «consente all’Ente di riappropriarsi della propria identità».

«Finalmente – ha affermato – si mette ordine e si guarda al futuro di un settore molto importante, impegnato in un territorio particolarmente ricco di un patrimonio faunistico e di animali selvatici».

Numerose, quindi, sono state le ratifiche di alcune delibere del sindaco metropolitano, compresa la variazione al bilancio di previsione 2023/2025 per il rinnovo del parco rotabile automobilistico utilizzato per lo svolgimento dei servizi di trasporto pubblico locale.

Disco verde dall’aula “Leonida Repaci”, infine, al riconoscimento di debiti fuori bilancio per sentenze passate in giudicato e sullo schema di convenzione in merito all’affidamento del servizio di tesoreria per il biennio 2024/2025. (rrc)