Strumenti urbanistici, l’assessore Caracciolo incontra amministratori e dirigenti comunali

Si è svolto, in Cittadella regionale, un incontro tra l’assessore regionale con delega all’Urbanistica, Maria Stefania Caracciolo, con alcuni amministratori e dirigenti degli uffici tecnici comunali per fare il punto della situazione sulle disposizioni previste dalla Legge Urbanistica Regionale, che riguardano l’adozione dei nuovi strumenti urbanistici comunali.

Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, ing. Salvatore Siviglia, ed il dirigente del settore Urbanistica, ing. Pasquale Celebre, è stata evidenziata l’impossibilità di concedere ulteriori proroghe dei termini normativamente previsti per l’approvazione dei PSA/PSC, tenuto conto delle osservazioni a suo tempo formulate dal Ministero della Cultura.

In questa prima fase sono stati convocati i comuni che, dalla documentazione in possesso degli uffici regionali, non risultavano aver avviato sostanzialmente l’iter di redazione del piano, a distanza di 22 anni dall’adozione della relativa normativa.

L’assessore Caracciolo ha ribadito «l’importanza dell’adozione dei piani strutturali comunali per un ordinato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema produttivo, migliorando la qualità della vita e la salubrità».

Nell’occasione, sono state affrontate le criticità sollevate da alcuni enti partecipanti ed esaminate le attività sino ad oggi eseguite dagli stessi.

Dopo un ampio ed approfondito confronto, aperto a tutti i chiarimenti del caso, è stata anticipata l’intenzione di avviare, allo stato, le procedure di commissariamento delineate dagli articoli 28 e 67 della citata legge urbanistica (potere sostitutivo regionale) per i comuni totalmente inadempienti a seguito di apposita diffida. (rcz)

Regione e Rai inaugurano a San Luca il progetto “Rai Porte Aperte”

All’Oratorio San Giovanni Bosco di San Luca è stato inaugurato, dall’assessore regionale all’Istruzione, Maria Stefania Caracciolo, la prima giornata del progetto “Rai Porte Aperte”.

L’evento, promosso dalla Regione Calabria nell’ambito di una convenzione tra la Rai Com e la Fondazione Calabria Film Commission, è rivolto ai giovani studenti per far conoscere loro il mondo della Rai, le sue professionalità e la passione di chi lavora dietro le quinte dei programmi televisivi.

L’assessore Caracciolo ha coinvolto oltre 400 studenti degli istituti di istruzione secondaria di primo grado di Platì-Careri, San Luca-Bovalino e Africo-Bianco-Caraffa del Bianco-Ferruzzano-Samo. (rrc)

L’assessore Calabrese: La Regione investe sugli alberi monumentali

«La Regione Calabria promuove la fruizione turistica degli alberi monumentali con un sostegno economico per i Comuni territorialmente interessati». È quanto ha reso noto l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese, spiegando come «possono essere richiesti sostegni per interventi di recupero e messa in sicurezza delle sentieristiche di avvicinamento agli alberi, per la cartellonistica, per le opere di recinzione e abbellimento, per le visite guidate, il materiale informativo e promozionale, i seminari di educazione ambientale».

«Il Dipartimento Ambiente, con il dirigente generale Salvatore Siviglia, è impegnato da tempo – ha aggiunto – nel censimento degli alberi monumentali della Calabria. Ben 134 alberi di straordinaria valenza naturalistica sono stati inclusi nell’elenco regionale redatto ai sensi della vigente normativa nazionale e regionale. Il lavoro è stato possibile grazie alla fattiva collaborazione dei Carabinieri Forestali e dei Comuni territorialmente interessati».

L’articolato processo di riconoscimento del carattere di monumentalità ha riguardato la valutazione tecnica di svariati aspetti sia di tipo botanico-naturalistico che di tipo storico-culturale. Esemplari di notevole pregio e spettacolarità sono entrati a far parte dell’elenco nazionale degli alberi monumentali.

Tra questi: il millenario platano orientale di Curinga, il più grande d’Italia, forse piantato dai monaci basiliani, con un diametro di circa 12 metri e una cavità all’interno del tronco alta ben tre metri; l’abete bianco del brigante Musolino, in provincia di Vibo Valentia, che legenda vuole sia stato punto di riferimento e sede di incontri tra briganti; il Faggio di Cerzeto, un esemplare di circa 40 metri scelto da San Francesco di Paola per le sue soste durante i viaggi.

Inoltre, fanno parte dell’elenco anche alcuni splendidi esemplari di castagno, come quello rilevato nel comune di Cerva, che rappresenta oramai un simbolo per i castanicoltori del luogo, imponente con i suoi 9,5 metri di circonferenza del tronco, e quelli nel comune di San Luca: il castagno di Pietra Cappa e di Fontanelle, entrambi maestosi con una circonferenza del tronco rispettivamente di 6,5 e 9,5 metri.

«Si tratta – ha rimarcato infine l’assessore Calabrese – di un’altra iniziativa concreta che ha l’obiettivo di favorire una più ampia conoscenza, valorizzazione e tutela dell’importante patrimonio naturalistico che caratterizza la nostra regione. Gli alberi monumentali non sono solo belli ma racchiudono la storia di un determinato territorio».

«Sono il pregio – ha concluso – dei bellissimi paesaggi che caratterizzano la Calabria, spesso dimorati all’interno di itinerari turistico-naturalistici di grande rilievo che rappresentano, sempre di più, un grande attrattore turistico e, quindi, anche un possibile volano per il turismo e l’economia della regione Calabria». (rcz)

Agricoltura, da Arcea l’anticipo di altri 35mln di euro per domanda unica

Arcea ha avviato le procedure legate alla corresponsione di quanto dovuto per la Domanda Unica 2024, a titolo di anticipo, a favore di migliaia di piccole e medie aziende agricole calabresi, per un controvalore di circa 35 milioni di euro.

Lo ha reso noto l’Assessorato all’Agricoltura. Intanto, è in corso il pagamento della terza tranche: nel complesso, liquidati quasi 50 milioni.

«Questa somma – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo –   si aggiunge ai quasi 14 milioni già erogati con i primi due acconti, per un totale di poco meno di 50 milioni: un’importante boccata di ossigeno per un comparto essenziale nella vita e nell’economia della Calabria e per tantissimi agricoltori che quotidianamente profondono impegno, energie e sacrifici». (rcz)

Regione assegna oltre 22mln ad Asp e Ao per ridurre liste d’attesa

Sono 22 milioni di euro la somma che la Regione Calabria ha assegnato alle Asp per ridurre le liste d’attesa.

Ciò è stato possibile grazie al decreto emanato dal commissario ad acta, Roberto Occhiuto, tramite il Dipartimento regionale Salute e Welfare e con il supporto del commissario straordinario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino.

Il governo delle liste di attesa è uno degli obiettivi principali del sistema sanitario della Regione Calabria, soprattutto, in relazione all’effetto sullo stato di salute e sull’incremento dei costi a carico dei cittadini che decidono di ricorrere alle prestazioni a pagamento o fuori Regione.

Pertanto, l’assegnazione di queste risorse alle Aziende sanitarie provinciali e alle Aziende ospedaliere mira a contribuire ad una riduzione significativa delle attese.

Nello specifico le somme assegnate sono così distribuite: 4.160.519,66 euro all’Asp di Cosenza, 1.388.929,28 all’Asp di Crotone, 2.336.932,10 all’Asp di Catanzaro, 1.083.330,20 all’Asp di Vibo Valentia, 3.913.146,32 all’Asp di Reggio Calabria, 2.207.110,90 all’Azienda ospedaliera di Cosenza, 2.787.663,75 all’Azienda ospedaliera Universitaria Dulbecco, 2.182.135,25 all’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria.

Si è proceduto, inoltre, all’assegnazione di ulteriori risorse per l’attività di recupero delle liste di attesa svolta nel corso degli anni 2022-2023 per le prestazioni non erogate nel corso degli anni 2020 e 2021 a causa della pandemia, con il seguente riparto: Azienda ospedaliera di Cosenza (euro 664.036,30), Azienda ospedaliera Universitaria Dulbecco (euro 357.609,69), Azienda ospedaliera di Reggio Calabria (euro 1.278.501,70).

Ora, le Aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere del servizio sanitario regionale dovranno, entro trenta giorni, adottare un Piano operativo per l’abbattimento delle liste di attesa riguardanti le prestazioni chirurgiche, la specialistica ambulatoriale (prime visite e esami diagnostici) e gli screening oncologici (questi solo per le Asp) e approvare un cronoprogramma esecutivo di attività e di spesa.

Presentato il Report Mare Pulito, Calabrese: Obiettivo educare anche a rispetto all’ambiente

Circa 2mila kg di rifiuti, tra cui plastica, legno e assorbite un ingente quantitativo di schiume. 100 missioni aeree con i droni e altrettante subacquee grazie ai ROW i sottomarini a comando remoto. Sono stati oltre 4.500 i controlli con i sorveglianti idraulici e 3.000 i prelievi da parte dei laboratori mobili di Arpacal e di Anton Dohrn. Sono questi i numeri dell’operazione “Mare Pulito” 2024, una delle attività introdotte dalla Regione Calabria nell’ambito della strategia d’intervento a tutela dell’ecosistema e a difesa del mare calabrese.

L’operazione ha coinvolto i battelli antinquinamento “Sistema Pelikan” di Garbage Group, che, insieme a droni e row, e a una serie di altre azioni collegate, hanno fatto da deterrente contribuendo a diminuire gli sversamenti a mare durante i mesi di servizio dei battelli rispetto al 2023.

Fra il 27 luglio e il 10 settembre 2024 le 6 imbarcazioni hanno coperto una distanza totale di circa 9.500 miglia nautiche, il doppio rispetto all’anno 2023 navigando lungo le coste di Scalea, Belvedere Marittimo, San Lucido, Amantea, Vibo Marina, Vibo Marina SUD e Palmi 7 giorni su 7.

All’incontro con la stampa sono intervenuti l’assessore regionale alla Tutela dell’ambiente, Giovanni Calabrese, il dirigente generale del dipartimento Ambiente, Salvatore Siviglia, il Ceo di Garbage Group, Paolo Baldoni.

«La strategia d’intervento a tutela dell’ecosistema e a difesa del mare calabrese, con l’uso dei battelli antinquinamento “Sistema Pelikan”, introdotta due anni fa dalla Regione Calabria e fortemente voluta dal presidente Occhiuto – ha dichiarato l’assessore Calabrese – , si inserisce in un più ambio sistema di monitoraggio che comprende anche una control room regionale che gestisce, in tempo reale, le segnalazioni di inquinamento, ed è supportata da operatori di sorveglianza idraulica e laboratori mobili di Arpacal e dalla Stazione zoologica Anton Dohrn».

«I battelli pulisci mare – ha spiegato – intervengono direttamente nella raccolta dei rifiuti e dei materiali inquinanti. Fra il 27 luglio e il 10 settembre 2024 le 6 imbarcazioni, coprendo una distanza doppia rispetto all’anno 2023, hanno raccolto circa 2.000 kg di rifiuti, tra cui plastica, legno e assorbite un ingente quantitativo di schiume».

«Il nostro obiettivo – ha rimarcato l’assessore Calabrese – è anche quello di educare al rispetto dell’ambiente anche con azioni di tutela da comportamenti che contribuiscono a sporcare e contaminare il nostro bellissimo mare. Abbiamo messo in campo risorse materiali e umani per proteggerlo e custodire perché il mare rappresenta una risorsa inestimabile per l’economia turistica e per lo sviluppo di tutto il territorio della Regione Calabria».

«Il tutto ha avuto, anche – ha spiegato – un ruolo educativo e di sensibilizzazione, abbiamo, infatti, collaborato con le comunità locali, organizzando eventi di formazione e di prevenzione dell’inquinamento marino».

Infine i ringraziamenti dell’assessore Calabrese: «grazie a centinaia di operatori di Calabria Verde, di Arpacal, del dipartimento Ambiente, dei sorveglianti idraulici, degli operatori dei battelli pulisci mare e dei droni abbiamo affrontato e risolto tante criticità nella scorsa stagione estiva ed evitato disagio ai fruitori del nostro mare. A tutte queste persone che senza sosta hanno lavorato giorno e notte anche a ferragosto il mio sincero ringraziamento e di tutto il governo regionale con un testa il presidente Occhiuto».

«Oggi dobbiamo migliorare il monitoraggio – ha concluso – e la qualità dei servizi anche con un rinnovato impegno delle amministrazioni comunali e dei cittadini. Senza sosta inizia oggi l’operazione ‘mare d’inverno 2025’ con l’obiettivo di continuare a migliorare la qualità delle acque del nostro mare, le nostre coste, i nostri fiumi e tutto il nostro bellissimo e immenso patrimonio naturale, nostra forza di sviluppo che caratterizza la nostra Calabria».

«A prescindere dai numeri che sono obiettivamente molto interessanti – ha detto Paolo Baldoni– credo sia necessario fare 2 considerazioni. La prima è inerente al fatto che per il secondo anno consecutivo la Calabria è, nei fatti, la Regione più attenta alle politiche di difesa del mare d’Europa con ben 6 unità navali della nostra flotta operativa lungo le sue coste. La seconda è che diminuiscono le criticità del mare a testimonianza che il ‘Sistema Pelikan’ applicato in maniera costante e continuativa riesce a performare sempre meglio, specialmente per quanto concerne l’effetto deterrenza e la conseguente funzione educativa e comportamentale in ambito di educazione ambientale».

I risultati dell’operazione “Mare pulito” 2024 sono stati illustrati nel dettaglio dal dirigente Salvatore Siviglia. Il quale ha anche anticipato la programmazione del 2025 “Mare d’inverno”.

«Nel periodo di operatività compreso fra il 27 luglio e il 10 settembre 2024 i 6 battelli di Garbage Group – ha specificato Siviglia – hanno navigato lungo le coste di Scalea, Belvedere Marittimo, San Lucido, Amantea, Vibo Marina, Vibo Marina Sud e Palmi e hanno operato 7 giorni su 7. Inoltre, nella fase di Eco Intelligence, sono state lanciate oltre 100 missioni aeree con i droni e altrettante subacquee grazie ai ROW i sottomarini a comando remoto. Sono stati oltre 4.500 i controlli con i sorveglianti idraulici e 3.000 i prelievi da parte dei laboratori mobili di Arpacal e di Anton Dohrn. Un lavoro a 320 gradi».

«È stata costituita ad hoc – ha ricordato – una task force con l’attivazione di un tavolo permanente coordinato dalla Regione Calabria, attraverso il dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente. Le attività espletate hanno coinvolto i Comuni, i vari Enti preposti al controllo e monitoraggio del territorio, a partire dagli altri dipartimenti regionali competenti, dagli Enti strumentali e non, quali Calabria Verde, Sorical, Arpacal, Stazione Zoologica Anton Dhorn, e anche le varie associazioni ambientaliste e  i cittadini che hanno fornito un prezioso contributo attraverso le immediate segnalazioni sul portale regionale appositamente predisposto. Si tratta di un risultato importante per la tutela del mare e miglioramento della qualità delle acque di balneazione».

«Certo – ha evidenziato infine il dg Siviglia – il problema non è risolto totalmente ma il monitoraggio sta producendo i suoi effetti grazie anche alla collaborazione dei sindaci dei Comuni coinvolti. La notevole mole dei dati acquisiti anche nel corso delle campagne estive precedenti (2022-2023), hanno reso evidente il quadro delle problematiche fin qui affrontate e quelle ancora da affrontare. Siamo già partiti on le attività 2025 “Mare d’inverno”, il monitoraggio continuo del territorio sarà esteso ai confini di tutto il territorio costiero calabrese con un’attenta analisi del territorio e del contesto industriale/sociale».

All’iniziativa sono intervenuti, fornendo i dettagli delle diverse operazioni svolte anche Michelangelo Iannone, commissario ArpaCal, Giovanni Marati, direttore generale Sorical, Antonio Daffinà, subcommissario Unico Depurazione Regione Calabria, Giuseppe Oliva, Calabria Verde, Raffaele Mangiardi dirigente UOA Forestazione Regione Calabria.

È stato, inoltre,  detto come la piattaforma WebGIS Forestazione, a cura dell’Uoa alla forestazione della Regione Calabria, sia un gemello digitale del territorio che consente di monitorare e tutelare il territorio in modo efficace e mirato. Grazie a questa piattaforma, si possono verificare velocemente le segnalazioni, incluse quelle provenienti dai cittadini attraverso il portale Difendi Ambiente, e attivare subito le risposte necessarie. Un altro specifico contributo di questa unità è il monitoraggio del territorio con l’uso di droni: le immagini acquisite vengono rese disponibili in tempo reale, permettendo a tutto il gruppo di analizzarle e intervenire rapidamente.

Le unità navali “Sistema Pelikan” sono dei veri e propri laboratori galleggianti a tutela dell’ecosistema. Dotati di droni per la sorveglianza e la rilevazione di rifiuti galleggianti in mare, ROV sottomarini per scannerizzare i fondali e geo referenziare i rifiuti e kit antinquinamento per schiume, mucillagini, idrocarburi, sostanze grasse e oleose in superficie e semi sommerse fanno del natante uno strumento unico che permette di raccogliere ogni genere di rifiuti in mare in particolare la plastica. Oltre a svolgere un ruolo fondamentale di pulizia, monitoraggio e risposta alle emergenze, il Pelikan System svolge un ruolo di deterrenza. (rcz)

 

Intesa per inserimento socio-lavorativo dei detenuti

Con questo protocollo, con l’impegno che stiamo assumendo in Prefettura,  vogliamo dare una speranza e un futuro a chi ha avuto problemi con la giustizia e, oggi, è in una situazione di misura alternativa alla detenzione». È quanto ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, nel corso della firma del protocollo d’intesa tra la Regione, la Prefettura di Reggio Calabria e altri partner istituzionali e del Terzo settore, per favorire l’inserimento socio-lavorativo delle persone soggette a restrizioni della libertà personale nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Nello specifico, l’accordo è stato sottoscritto dal prefetto Clara Vaccaro, dell’assessore della Regione Calabria alle Politiche per il lavoro, formazione professionale, Giovanni Calabrese, dai rappresentanti del Tribunale di Sorveglianza, delle Direzioni degli Istituti penitenziari di Reggio Calabria, delle Case Circondariali di Palmi e Locri, dell’Istituto a Custodia Attenuata di Laureana di Borrello, dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna, di Confindustria, Ance, Fai, del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, del Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, di Arpal – Azienda Calabria lavoro, del Centro per l’impiego di Reggio Calabria, dell’Ente Scuola Edile Formazione e Sicurezza di Reggio Calabria.

L’intesa si propone di realizzare concrete opportunità di riscatto e crescita, permettendo al beneficiario di affrancarsi dagli errori del passato e, contestualmente, alla comunità di arricchirsi di modelli positivi di reintegrazione e emancipazione nel tessuto sociale.

Il protocollo prevede l’attuazione di specifici percorsi di formazione professionale, orientamento e avvio al lavoro, organizzati nell’ambito di una strategia che vede il coordinamento delle risorse messe in campo da tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Inoltre, una Cabina di regia, istituita presso la Prefettura, monitorerà l’attuazione del Protocollo.

Un protocollo, dunque, per «consentire loro, attraverso il Centro per l’impiego e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso l’Arpal e attraverso i vari rappresentanti presenti oggi al tavolo insieme al Prefetto di Reggio Calabria – ha spiegato Calabrese – di essere formati e avere uno sbocco lavorativo. Un’attenzione che rivolgiamo in generale a tutti i calabresi attraverso il dipartimento lavoro e il mio assessorato anche attraverso le tantissime risorse che abbiamo messo a disposizione attraverso il Piano per il lavoro». (rcz)

Da Regione ok a dematerializzazione delle cartelle cliniche

La Regione ha approvato, su proposta del vicepresidente Filippo Pietropaolo, l’atto di programmazione per la dematerializzazione e conservazione sostitutiva delle cartelle cliniche delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Calabria.

«Per attuare la strategia nazionale – è scritto nella delibera –, come previsto dal Piano triennale per l’informatica nella Pubblica amministrazione, la Regione Calabria, con deliberazione del commissario straordinario n. 30 del 12 settembre 2024, ha adottato il Piano triennale di Sanità digitale per gli anni 2024-2026, documento programmatico della Regione Calabria, conforme al Piano triennale per la Pubblica amministrazione e agli indirizzi delle Linee guida per la crescita digitale della Regione Calabria 2022-2025».

«Le Linee guida costituiscono il documento strategico per la trasformazione digitale della PA – si legge –, in un’ottica di semplificazione e standardizzazione di processi e procedure, al fine di assicurare attraverso l’innovazione e l’evoluzione tecnologica, omogeneità procedurale sul territorio, per migliorare l’accesso e la fruizione dei servizi da parte degli utenti, in ambiti considerati d’interesse strategico come, appunto, quello della Sanità digitale.

Su proposta dell’assessore al lavoro e al Turismo, Giovanni Calabrese, poi, la Giunta ha poi deliberato di promuovere, in sinergia con le altre misure già attivate nel settore turistico, l’uso sostenibile della “risorsa mare”, attraverso azioni mirate alla destagionalizzazione dell’offerta, al fine di garantire ulteriori servizi di accoglienza con ricadute positive sui livelli occupazionali delle imprese del settore, al di là della stagione balneare tout court, per la pratica dell’elioterapia e per attività complementari consentite, nel rispetto di quanto previsto dai Piani comunali spiaggia e dai regolamenti comunali. (rcz)

Film Commission, Tavernise e Orrico (M5S): Poca trasparenza nelle deliberazioni della Fondazione

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise e la deputata del M5S, Anna Laura Orrico, hanno presentato una interrogazione al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per la scarsa pubblicità e trasparenza degli atti della Fondazione Calabria Film Commission, chiedendo «quali iniziative urgenti intenda adottare la Regione Calabria per garantire una maggiore trasparenza nella gestione della Fondazione Calabria Film Commission».

«La Fondazione Calabria Film Commission ha prodotto oltre 600 atti deliberativi nel 2023 e ben 167 già nel primo trimestre del 2024, una mole di attività che meriterebbe maggiore chiarezza. Tuttavia, il portale web della Fondazione fornisce solo i titoli delle delibere, senza alcuna trasparenza sui contenuti, che riguardano liquidazioni per beni e servizi, incarichi a consulenti e project manager, spese di soggiorno, partecipazioni a fiere e premi cinematografici, commissioni valutatrici, incarichi per la comunicazione e varie tipologie di finanziamento», hanno detto i pentastellati, precisando come «la Fondazione è stata istituita con la Legge Regionale n. 1 dell’11 gennaio 2006 per sostenere il sistema turistico e il settore cinematografico e multimediale calabrese».
 
«La Regione Calabria – hanno proseguito – è socio unico della Fondazione, e come per tutte le altre Film Commission regionali, anche questa è soggetta ai criteri di trasparenza imposti dal D. Lgs. 33/2013, che prevede stringenti obblighi di pubblicazione e accessibilità a dati e informazioni. Questo include l’obbligo di pubblicare informazioni organizzative, incarichi conferiti, bilanci e dati patrimoniali dell’ente».
 
Orrico e Tavernise hanno evidenziato come «la pubblicazione sui siti istituzionali è lo strumento chiave per il legislatore per garantire trasparenza nella Pubblica Amministrazione, un obbligo che si estende a regioni, enti sub-regionali, agenzie e fondazioni come la Calabria Film Commission. È fondamentale assicurare che i cittadini possano accedere a informazioni dettagliate e complete sull’uso delle risorse pubbliche da parte della Fondazione Calabria Film Commission, in linea con i principi della trasparenza amministrativa».
 
«La pubblicazione dei contenuti dettagliati delle delibere, con indicazione di consulenti e fornitori coinvolti, è essenziale – hanno concludono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle – soprattutto per quanto riguarda le spese, poiché è necessario prevenire eventuali irregolarità nella gestione delle risorse pubbliche della Fondazione e assicurare il rispetto delle normative vigenti». (rrc)

Arriva la deroga all’attività venatoria sul territorio calabrese

Il commissario straordinario alla Psa, Giovanni Filippini, ha firmato la deroga che consentirà l’attività venatoria sul territorio calabrese, ai fini della sorveglianza della razza suina selvatica, allentando così i vincoli imposti dalla diffusione della peste suina africana.

Il parere autorizzatorio, infatti, è stato firmato in accoglimento dell’istanza presentata il 16 ottobre scorso dalla Regione Calabria, in seguito al lavoro svolto congiuntamente dai dipartimenti Salute e Agricoltura e ad esito del confronto svoltosi nei giorni scorsi a Roma, tra lo stesso commissario ed il direttore generale del Dipartimento Salute, Tommaso Calabrò.

In particolare, sarà possibile far ripartire l’attività venatoria in zona di restrizione I, così da consentire il prolungamento delle attività di controllo della popolazione dei cinghiali, come già avvenuto nelle settimane scorse con l’analoga decisione che aveva consentito di eliminare la zona di restrizione III per la provincia di Reggio Calabria.

«Si tratta di un provvedimento – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – che fa della Calabria un’eccezione positiva in tutto il Meridione, dove invece le restrizioni continuano a permanere. Il lavoro ricognitivo del settore Veterinario del dipartimento Salute, attraverso i tecnici veterinari e gli esperti dello staff, affiancati dalle Asp e di concerto con dipartimento Agricoltura, guidato da Giuseppe Iiritano, ha dato il risultato sperato. Altrettanto essenziale è stato il contributo delle associazioni venatorie, per il raggiungimento di un obiettivo essenziale sotto diversi profili».

Nello specifico, sarà ora nuovamente possibile condurre attività venatoria al cinghiale in braccata, in selezione e controllo anche nelle zone soggette a restrizione I, con positivi ricadute in ordine al controllo della diffusione della fauna selvatica, a tutela delle produzioni agricole, fermo restando il prosieguo della campagna di monitoraggio e sorveglianza in ordine all’evoluzione della situazione epidemiologica. (rcz)