Giornata mondiale delel Api, Gallo: Implementato risorse per settore

Si è discusso dell’importanza degli insetti impollinatori, api e non solo, nel corso dell’incontro, svoltosi in Cittadella regionale, in occasione della Giornata mondiale delle Api.

L’evento è stato promosso da Aprocal, apicoltori – produttori calabresi, con il sostegno della Regione, al quale ha preso parte l’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, il direttore generale del dipartimento Agricoltura, Giuseppe Iiritano, il presidente di Aprocal, Luigi Albo, il presidente dell’Osservatorio nazionale miele, Gianfranco Termini e Anita Giglio, docente del dipartimento di Biologia dell’Università della Calabria.

La quasi totalità delle colture alimentari dipende dall’ attività delle api. Scomparendo si comprometterebbe l’equilibrio naturale e il mantenimento della biodiversità. Ci si è soffermati sulle principali minacce, oltre al cambiamento climatico, anche la diffusione di malattie degli alveari, la distruzione degli habitat naturali, l’uso eccessivo di pesticidi e sugli incentivi messi in campo per tutelare il comparto.

«La nostra Regione ha tra i marcatori identitari anche il miele – ha affermato l’assessore Gallo – con sempre più alveari e con una produzione importante che ci sta facendo scalare posizioni a livello nazionale per la quantità e soprattutto per la qualità. Un comparto – ha proseguito l’assessore – che io ritengo essere una cartina tornasole per dimostrare la straordinaria superiorità della nostra terra in termini di biodiversità. La varietà e qualità dei nostri mieli testimoniano questa incredibile capacità produttiva e di resilienza della nostra Regione».

«E sono convinto che tutto questo vada raccontato, prima di tutto ai calabresi. In questi anni, infatti, – ha continuato l’assessore Gallo – abbiamo implementato notevolmente le risorse a favore di questo settore. La nostra Regione è stata la prima a mettere in campo una misura di sostegno per i nostri produttori e abbiamo ulteriormente deciso di investire su questo comparto perché riteniamo sia strategico».

«Il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge che va a regolamentare questo comparto. Che cosa vorrei che accadesse – ha concluso Gallo – e per questo noi siamo disposti ad implementare ulteriormente le risorse da mettere a disposizione, che aumentassimo il numero degli alveari e delle produzioni e che non si vendesse più il miele sfuso, ma in barattolo, al prezzo giusto, godendo anche economicamente dei vostri sforzi».

«In questa giornata – ha evidenziato il presidente di Aprocal – focalizziamo l’attenzione sull’importanza delle api e degli altri insetti impollinatori, per il mantenimento della biodiversità, dando ascolto ai segnali preoccupanti che questi insetti sociali ci stanno veicolando».

«Quest’anno che si prospettava migliore rispetto al passato per tutta la Calabria, così non è stato, tranne per delle buone produzioni sulla fascia ionica. Gli apicoltori – ha proseguito Albo – hanno bisogno di sostegno che devono ottenere il giusto riconoscimento del proprio lavoro, come avviene negli altri settori. Ringrazio l’attuale governo regionale perché è sensibile e ha supportato il comparto fin da subito».

L’incontro si è concluso con la premiazione degli apicoltori calabresi che hanno partecipato all’edizione 2024 del Concorso “Tre Gocce d’Oro” per la sezione speciale “Grandi Mieli di Calabria”. In totale hanno partecipato 21 apicoltori, che hanno inviato un totale di 46 mieli, di cui il 30% è stato premiato con Una Goccia o Due Gocce d’Oro.

Hanno ritirato il premio dal primo al settimo classificato: Apricus di Aiko Otomo – Aprigliano (CS); Apicoltura Santa Lucia – Acri (CS); Martelli Domenico – Vazzano (VV); Fusca Antonio e Fusca Michele – Vibo Valentia (VV); Apicolcuore di Davide Crisopulli – Strongoli (KR); L’alveare di Viscomi Raffaele – Petrizzi (CZ); Arena Mieli – Montalto Uffugo (CS). (rcz)

TIS, firmato decreto per riconoscimento economico di 631 euro

È stato firmato, da Fortunato Varone, dirigente generale del Dipartimento Lavoro, il decreto dirigenziale numero 7135, con il quale si stabilisce di istituire e riconoscere, nei limiti delle risorse disponibili, una misura che preveda il riconoscimento di un sostegno economico 631,00 euro mensili per i tirocinanti.

Tale somma vale fino al raggiungimento dell’età pensionabile, per i soggetti facenti ancora parte del bacino dei Tirocini di inclusione sociale – di riferimento alla Dgr 538-2024 – nati tra il 1958 ed il 31 dicembre 1965 e inseriti nell’elenco approvato con decreto dirigenziale 717 del 21/01/2025.

Contestualmente, l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, con firma congiunta del dirigente generale, ha inviato una lettera agli enti utilizzatori dei Tis, alla presidente dell’Anci Calabria, Maria Rosaria Succurro, e alle rappresentanze sindacali, per chiedere che «ognuno faccia la propria parte, manifestando entro i termini previsti la volontà di attivare percorsi di stabilizzazione».

«La stabilizzazione dei Tirocinanti di inclusione sociale – si legge nella missiva – impiegati da anni negli Enti pubblici calabresi che tanto preoccupa noi amministratori e gli stessi tirocinanti che da oltre un decennio vivono in una situazione di precarietà, è un tema cruciale per la dignità del lavoro e la coesione sociale della nostra comunità».

«La Regione Calabria – si legge – ha messo in campo importanti strumenti per agevolare l’assunzione a tempo indeterminato dei Tis, stanziando incentivi economici pari a 25.000 euro per ciascuna stabilizzazione e offrendo massima flessibilità, grazie a norme ad hoc approvate dal Parlamento, agli Enti locali anche in deroga ai limiti ordinari di fabbisogno. Non si tratta soltanto di un’opportunità amministrativa, ma di un dovere morale e istituzionale. Questi lavoratori hanno prestato servizio con spirito di sacrificio, contribuendo al funzionamento quotidiano dei nostri Comuni e alla tenuta dei servizi pubblici essenziali».

«Comprendiamo le difficoltà strutturali e finanziarie in cui versano molti enti locali. A tal proposito – scrivono Calabrese e Varone – la Regione ha scelto di accompagnare concretamente il processo con risorse e supporto tecnico-amministrativo. Abbiamo lavorato in questi giorni per recepire le richieste portate al tavolo di confronto dal Presidente di Anci Calabria che rappresenta la quasi totalità degli enti utilizzatori».

«Pertanto, si prevede di aumentare il contributo regionale fino a 40.000 euro a lavoratore under 60 – viene spiegato – spalmare il contributo su più annualità fino al 2029. Prevediamo anche di ripartire il contributo storicizzato sul bilancio dello Stato di cui all’art. 3, comma quinquies, del Decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, come modificato della Legge n. 207 del 30 dicembre 2024, tra gli enti che aderiranno alla manifestazione di interesse che procederanno consequenzialmente alle procedure assunzionali secondo le modalità previste sempre da apposita e recente normativa statale, la quale consente l’assunzione dei tirocinanti in qualità di lavoratori sovrannumerari al piano di fabbisogno del personale ed ai vincoli assunzionali previsti dalla vigente normativa. E per come concordato al tavolo permanente con le rappresentanze sindacale con il medesimo decreto si autorizza la mobilità dei tirocinanti presso altri enti pubblici e privati che potranno procedere successivamente alla stabilizzazione secondo le procedure previste».

Nella lettera si evidenzia, inoltre, che, per come stabilito con le rappresentanze sindacali e con la pubblicazione del decreto del Dipartimento Lavoro di oggi, i tirocinanti over 60, salvo sempre quanto previsto nel suddetto accordo sindacale, termineranno il tirocinio formativo il prossimo 31 maggio e si vedranno corrisposto un assegno di inclusione sociale regionale fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

«Negli anni – hanno concluso l’assessore Calabrese e il dg Varone – la Regione Calabria, a supporto dell’iniziativa relativa ai percorsi dei Tis, ha investito una cifra prossima ai 130 milioni di euro. Pertanto confidiamo nella vostra sensibilità istituzionale e nel vostro impegno per dare concretezza a un percorso di giustizia sociale largamente atteso».

«Perciò – hanno informato infine – per consentire una maggiore adesione derivante dalla corretta programmazione previsionale degli enti utilizzatori, la piattaforma di adesione resterà aperta fino alle ore 12 del 31 maggio 2025». (rcz)

L’assessore Varì: 40 milioni di euro per sostenere il tessuto produttivo

È stato presentato, in Cittadella regionale, dall’assessore alle Attività Produttive, Rosario Varì, un nuovo strumento agevolativo diretto ad imprese di tutte le dimensioni a sostegno dei settori produttivi presenti e per favorire nuovi insediamenti.

All’incontro sono intervenuti la dirigente di settore Valeria Scopelliti e l’amministratore delegato di Fincalabra, Alessandro Zanfino, organismo intermedio per lo svolgimento delle funzioni dell’Autorità di Gestione del PR Calabria Fesr-Fse+ 2021/2027.

«La misura presentata oggi – ha dichiarato Varì – ha la finalità di attrarre e consolidare sul territorio calabrese insediamenti produttivi che siano innovativi e sostenibili e, quindi, competitivi sui mercati e con rilevante impatto occupazionale. È importante evidenziare che questa iniziativa offre opportunità di finanziamento anche alle grandi imprese, che costituiscono un volano di sviluppo fondamentale per la transizione digitale ed ecologica».

L’intervento prevede contributi a fondo perduto per programmi integrati composti da almeno una componente obbligatoria di investimento produttivo – come la creazione di nuove unità produttive, l’ampliamento o la diversificazione di quelle esistenti – e da eventuali componenti aggiuntive di innovazione, come la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, in coerenza con la strategia regionale per la Specializzazione Intelligente.

Il finanziamento minimo previsto per ciascun programma è pari a 500 mila euro, con una prevalenza delle spese legate agli investimenti produttivi pari almeno al 60% del totale. L’intensità di aiuto sulla parte relativa agli investimenti varia in base alla dimensione dell’impresa: fino al 60% per le piccole imprese, al 50% per le medie e al 40 % per le grandi. Significative anche le intensità di aiuto per le attività di innovazione, ricerca e sviluppo.

«Questa misura – ha aggiunto – che coinvolge diversi settori manifatturieri e dei servizi, prevede anche la possibilità di finanziare le grandi imprese del settore turistico, rappresentando, di fatto, un’azione volta a integrare e potenziare quanto già avviato a livello regionale a sostegno delle Pmi del settore».

L’iter di selezione è basato su una procedura valutativa a sportello, articolata in fasi di verifica formale e sostanziale, seguite da una valutazione di merito e secondo criteri di impatto occupazionale, rilevanza tecnologica e coerenza con le priorità strategiche regionali.

L’Avviso, da oggi in pre-informazione, prevede l’apertura dello sportello per la fine del mese di giugno.

«Il Governo regionale, guidato dal Presidente Occhiuto – ha concluso l’assessore allo Sviluppo Economico – è fortemente impegnato nell’azione di valorizzazione del territorio e di sostegno alla crescita delle imprese». (rcz)

SERVE UNA NUOVA LEGGE SULLA FAMIGLIA
IN CALABRIA PER FUTURO DELLA REGIONE

di CLAUDIO VENDITTIIn occasione della Giornata Internazionale della Famiglia (15 maggio), il Forum delle Associazioni Familiari della Calabria insiste affinché il valore della famiglia sia riconosciuto come pilastro della nostra società, specialmente in una regione come la Calabria, dove il tessuto familiare rappresenta da sempre un presidio cardine di solidarietà tra le generazioni, identità e crescita e testimonianza di cittadinanza attiva.

A livello regionale è giunto il momento anche di una nuova legge sulla famiglia, rendendola concreta nelle azioni, che sostituisca la L.R. n.1 del 2004, (oltre vent.anni fa!!) “Politiche regionali per la famiglia”. una legge che possiamo definire “manifesto” di fatto inapplicata.

La Calabria conta 818.317 famiglie, con una media di 2,24 componenti per nucleo familiare e un’incidenza di famiglie unipersonali. La regione affronta sfide demografiche significative. Non più inverno demografico bensì “glaciazione demografica” con una popolazione in calo e la natalità che fatica a sostenere il ricambio generazionale mettendo a rischio la tenuta delle pensioni e dei servizi pubblici essenziali.

La migrazione giovanile e la difficoltà di accesso ai servizi essenziali rendono ancora più urgente un intervento mirato per sostenere le famiglie e garantire un futuro stabile. Insieme all’impegno di tante realtà associative l’appello va alle istituzioni affinché si rafforzino strumenti fondamentali come l’Assegno Unico Universale rendendolo più sostanzioso per i secondi e terzi figli ed estendendolo ai figli fino al termine del percorso di studi, revisione Isee/Fattore Famiglia che preveda anche una riduzione delle addizionali comunali e regionali in base al numero dei figli (quoziente familiare), maggiori sostegni per le giovani coppie per l’acquisto o l’affitto di una casa, facilitandone l’accesso al credito con fondi a garanzia per i mancati pagamenti di rate, politiche fiscali e patrimoniali che incentivino la donazione e la successione anticipata, prevedendo forti agevolazioni per chi trasferisce parte del proprio patrimonio ai figli o ai nipoti per l’avvio di un’attività. Incentivi alle aziende che adottano politiche familyfriendly, come orari ridotti (a parità di retribuzione) o telelavoro. I congedi parentali e i servizi di prossimità, educativi e sanitari sui territori, affinché ogni famiglia possa contare su un ambiente favorevole in cui crescere figli e prendersi cura dei propri cari.

Questo è ancora più urgente in Calabria dove le distanze geografiche e le difficoltà economiche rendono essenziale un sostegno capillare e concreto. Politiche di integrazione e inclusione per le famiglie di immigrati. Apertura di più asili nido pubblici e gratuiti e sussidi per quelli privati, orari scolastici più flessibili e prolungati, con servizi di doposcuola gratuiti o a basso costo, maggior supporto economico per le babysitter e per la cura dei figli.

Politiche mirate che valorizzino il ruolo della famiglia come risorsa e non come problema perché oggi la famiglia è il più grande “ammortizzatore sociale”. Occorre, in sintonia, un’azione culturale che restituisca alla famiglia il posto che merita nel dibattito pubblico, nei media e nella scuola. Per il Forum c’è ancora speranza. Solo con interventi strutturali e una visione di lungo periodo possiamo contrastare la “glaciazione demografica” che minaccia il futuro della nostra regione e dell’intero Paese.

La Calabria, con la sua storia di resilienza e comunità, deve essere al centro di questa sfida, riaffermando il valore della famiglia come cuore pulsante della società. Amareggia un mondo che, attraversato da oltre 60 conflitti, sceglie di spendere ancora per armamenti che distruggono vite, culture ed intere società, invece che investire per rilanciare la natalità e per la funzionalità delle famiglie. (cv)

[Claudio Venditti è presidente del Forum Famiglie Calabria]

Aal via la tariffa irrigua unica del Consorzio di Bonifica della Calabrial via la tariffa irrigua unica del Consorzio di Bonifica della Calabria

Al via la tariffa irrigua unica del Consorzio di Bonifica della Calabria. È il risultato raggiunto dall’incontro, in Regione, tra i rappresentanti del Consorzio di Bonifica della Calabria, le Associazioni Agricole Professionali e l’assessore Regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, per condividere i criteri per l’individuazione della nuova tariffa per il prelievo d’acqua dagli impianti irrigui consortili.

La nuova tariffa unica regionale comporterà una diminuzione rispetto alle tariffe adottate in nove degli undici comprensori dei consorzi accorpati ed un lieve aumento nei due restanti comprensori, comunque mitigato. Sono state infatti definite agevolazioni per Imprenditori Agricoli a Titolo Principale e per Coltivatori Diretti (35%), nonché per tutti gli utenti in generale (10%), che opteranno per il pagamento in unica soluzione.

L’incontro, fortemente voluto dall’assessore Gallo, è stato promosso a seguito delle preoccupazioni sollevate dalle Organizzazioni Professionali di Categoria in merito alle ripercussioni che l’aumento che alcune tariffe avrebbero potuto avere sulle aziende agricole, già gravate da notevoli difficoltà economiche.

Nel corso della discussione, il Consorzio ha illustrato la necessità di garantire un gettito sufficiente a coprire i costi di gestione degli impianti, sottolineando l’importanza di armonizzare le tariffe sull’intero territorio regionale per superare le sperequazioni esistenti.  Le Associazioni Agricole hanno presentato le loro proposte per mitigare l’impatto economico sui produttori, evidenziando il ruolo fondamentale del settore agricolo per lo sviluppo regionale.

Grazie alla mediazione dell’assessore Gallo ed all’impegno di tutte le parti coinvolte, si è giunti ad un accordo per la rimodulazione delle tariffe agricole. Le Organizzazioni Professionali, nel ribadire l’importanza della riforma e il ruolo fondamentale del Consorzio, hanno condiviso unanimemente il percorso sostenuto per il raggiungimento della tariffa unica regionale, raccomandando al Consorzio di continuare nella repressione degli abusivi e nella emersione completa di tutte le superfici agricole effettivamente irrigate.

Inoltre, l’assessore Gallo ha assicurato il prosieguo dell’impegno da parte della Regione Calabria nel sostenere la riforma fortemente voluta dal Presidente Occhiuto, che si avvia ad affermare un modello unico in Italia a cui dovrà dare seguito una diminuzione delle spese correnti e l’ottimizzazione dei servizi, ma che comunque, sta iniziando a dare i primi frutti.

L’incontro si è concluso con la comune volontà di proseguire il dialogo e la collaborazione per affrontare le sfide del settore agricolo per concentrarsi sulla valorizzazione delle risorse idriche regionali in modo efficiente e sostenibile anche attraverso la modernizzazione e l’adeguamento delle infrastrutture. (rcz)

Ex Lsu e Lpu, i sindacati chiedono incontro a Occhiuto

«Un incontro urgente per discutere del definanziamento del Fondo ex Lsu e Lpu, scelta avvenuta da parte della Regione in maniera unilaterale e non rispettando l’accordo quadro del 14 marzo 2022». È quanto hanno chiesto Cgil Calabria, Fp Cgil Calabria e Nidil Cgil Calabria al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, spiegando che «l’accordo stabiliva che il fondo regionale, per come storicizzato, a partire dal 2022 avrebbe dovuto produrre un contributo pro-capite agli Enti utilizzatori di natura dinamica legato alle economie derivate dalle fuoriuscite di qualsiasi natura».

«Le risorse così accantonate – viene spiegato in una nota – avrebbero dovuto essere redistribuite sulla platea residua del bacino ex Lsu e Lpu per permettere agli Enti utilizzatori di aumentarne l’orario lavorativo».

In occasione della votazione dell’assestamento di bilancio in Consiglio regionale, è stata prevista la riduzione del fondo per oltre un milione per l’anno 2024 e di oltre 4 milioni per ciascun anno a seguire 2025 e 2026. Le risorse sono state destinate alla completa stabilizzazione dei lavoratori di Arpal Calabria.

«I sindacati tengono a precisare che, pur condividendo l’esigenza di reperire le risorse per la stabilizzazione di tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Arpal, ex Azienda Calabria Lavoro, il provvedimento non ha coinvolto i sindacati e ha indotto gravi ricadute», continua la nota, ricordando come «infatti, le amministrazioni locali più deboli dal punto di vista finanziario, già in difficoltà in ragione dei tagli operati dalla legge di bilancio dello Stato, non avranno le risorse necessarie per incrementare l’orario dei lavoratori Lsu e Lpu e far raggiungere la piena contrattualizzazione oraria e, quindi, dopo, l’avvenuta stabilizzazione lavorativa, il diritto ad  una retribuzione dignitosa, già sacrificata per molti di loro da inquadramenti sottodimensionati per semplificare i percorsi di stabilizzazione e contenere le spese».

«Le organizzazioni sindacali – conclude la nota – in attuazione ed applicazione della sottoscrizione del detto Accordo Quadro, chiedono un incontro urgente al presidente Occhiuto e all’assessore al Lavoro Calabrese annunciando, in caso negativo, di essere pronti a forme di protesta a tutela della dignità dei lavoratori coinvolti». (rcz)

Tavernise (M5S): Regione intervenga per crisi Amaco

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha presentato una interrogazione al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «fare chiarezza sulla drammatica crisi che sta travolgendo l’Amaco S.p.A., storica azienda del trasporto pubblico urbano a Cosenza».

«La situazione è ormai insostenibile e impone un intervento immediato da parte della Regione Calabria», ha detto Tavernise, ricordando come «Amaco, interamente partecipata dal Comune di Cosenza e consorziata nella società Co.Me.Tra. S.c.a.r.l., concessionaria del servizio Tpl in regime transitorio fino al 2026, è oggi in liquidazione giudiziale».

«La Procura di Cosenza – ha proseguito – aveva già richiesto il fallimento nel novembre 2022 per gravi problemi di insolvenza e gestione. Il Tribunale ha dichiarato l’insolvenza a novembre 2023, confermata dalla Corte d’Appello a maggio 2024: oltre 16 milioni di euro di debiti e capitale sociale azzerato. L’ex amministratore unico, Paolo Posteraro, è indagato per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, con ipotesi di “dissesto irreversibile” causato da “operazioni dolose».

«Il curatore della liquidazione giudiziale, Fernando Caldiero – ha proseguito il consigliere regionale – ha tentato più volte di vendere o affittare il ramo d’azienda relativo al TPL, senza successo. L’ultima asta, ad aprile 2025, è andata deserta. Né Cometra né Ferrovie della Calabria hanno partecipato ai bandi. La scadenza dell’esercizio provvisorio è prevista a settembre 2025».
«A pesare sulla scarsa attrattività dell’operazione – ha continuato – c’è anche la vicina scadenza della concessione, fissata al 2026. Inoltre, sono emersi dubbi sulla legittimità di un eventuale affitto del ramo TPL a soggetti esterni al consorzio Cometra, in contrasto con il suo statuto.
I sindacati hanno espresso forti perplessità. I lavoratori operano con mezzi obsoleti, mentre 22 nuovi autobus acquistati da Cometra restano inutilizzati a causa di problemi burocratici. Al centro della crisi c’è il chilometraggio di cui Amaco è titolare all’interno del consorzio: è questo che genera i fondi regionali. Non può essere trasferito a privati, ma deve restare sotto controllo pubblico, come chiedono con forza le organizzazioni sindacali».
«Tra le ipotesi in campo – il passaggio diretto a Cometra o un workers buy out – nessuna ha finora trovato il sostegno della Regione, che sembra non opporsi a una lenta privatizzazione del servizio», ha detto Tavernise, chiedendo a Occhiuto «quali iniziative urgenti intenda adottare per garantire i livelli occupazionali, la qualità e la continuità del servizio di trasporto pubblico nell’area cosentina».
«La Regione ha una responsabilità diretta – ha concluso – e non può voltarsi dall’altra parte: il futuro di 120 lavoratori, la mobilità dei cittadini e un servizio pubblico essenziale sono in grave pericolo». (rcs)

Succurro (Anci Calabria): Risorse aggiuntive per dare prospettive a Tis

«La strada da percorrere è quella di richiedere allo Stato ulteriori risorse, come è avvenuto per gli Lsu-Lpu, così da garantire la storicizzazione delle somme o, in alternativa, un finanziamento congruo che consenta agli enti utilizzatori di programmare stabilizzazioni con un respiro ampio e concreto». È quanto ha detto Rosaria Succurro, presidente di Anci Calabria, nel corso del tavolo, svoltosi in Cittadella regionale, sul futuro dei tirocinanti calabresi.

«È una battaglia di dignità – ha ribadito – che riguarda centinaia di persone impegnate da anni in servizi essenziali per i nostri territori».
Succurro ha ringraziato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, «per l’attenzione costante dimostrata verso questi lavoratori», e ha espresso apprezzamento per l’impegno del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, «che su questo tema ha sempre mostrato grande sensibilità e disponibilità all’ascolto».
Al tavolo hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Catanzaro e dell’Upi Calabria, Mario Amedeo Mormile, le rappresentanze sindacali e numerosi sindaci calabresi, segno dell’ampia attenzione delle diverse istituzioni.
«Come Anci Calabria – ha concluso la presidente Succurro – continueremo a farci portavoce delle istanze dei Comuni e a sostenere con forza ogni iniziativa utile a garantire tutele e prospettive ai Tirocinanti di inclusione sociale, il cui apporto quotidiano è indispensabile per il funzionamento della macchina amministrativa locale». (rcz)

Inaugurato a Caulonia il Centro per l’impiego

È stato inaugurato, a Caulonia, il Centro per l’Impiego, il 17esimo della rete regionale dei servizi pubblici per l’impiego diffusa in tutta la Calabria.

«L’apertura di questo nuovo Cpi – ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese – darà la possibilità di accedere in modo più immediato alle politiche attive del lavoro sul territorio compreso tra Roccella Ionica e i comuni della Vallata dello Stilaro. Fino ad ora tutto il territorio poteva contare solo su quello presente a Locri».

Gli originali uffici smantellati sono stati ampliati e dotati di dodici postazioni. Dalle originarie tre, le unità di personale impiegato sono salite a nove. All’interno sono state previste una sala dedicata all’orientamento e una per la formazione. Offrirà servizi completi, dall’orientamento alle politiche attive del collocamento mirato.

«Grazie all’attenzione del governo Occhiuto – ha proseguito l’assessore Calabrese – e al lavoro del dipartimento e del dirigente Sergio Tassone, stiamo ottenendo importanti risultati per dare la giusta centralità al lavoro e alla formazione. Un presidio della Regione Calabria, del dipartimento Lavoro che, ragionando con l’amministrazione comunale, abbiamo deciso di riaprire».

«Fornirà servizi di qualità grazie anche al personale assunto con il piano di potenziamento dei Centri per l’impiego. Cpi che – ha concluso l’assessore – come concezione sta cambiando rispetto al passato. Da esempio negativo sta diventando un riferimento importante, per gli enti locali e i cittadini, puntando su opportunità di crescita e sviluppo». (rrc)

Presentato in Cittadella il marchio De.CO identitaria

È stato presentato, in Cittadella regionale, il marchio De.CO, Denominazione Comunale di Origine, attestazione che può essere attribuita da un Comune per riconoscere, promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari e artigianali, locali e particolarmente caratteristici del proprio territorio.

All’incontro con la stampa, moderato dal giornalista, Fabio Benincasa, sono intervenuti: il vicepresidente Filippo Pietropaolo, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, la dirigente generale dell’Arsac, Fulvia Caligiuri, il direttore generale del dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale, Giuseppe Iiritano, il presidente Unpli Calabria, Filippo Capellupo, Manuela Filice, responsabile progetto De.CO identitaria Unpli Calabria, Domenico Cerminara, vicepresidente Unpli Calabria e membro della commissione Ambiente Unpli nazionale, Luigia Granata, designer identitaria, creatrice del logo.

«La Calabria – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – si presenta in modo diverso all’esterno modificando il suo racconto, grazie al governo Occhiuto e a quanti stanno lavorando bene ed efficacemente, mettendo in rete il proprio lavoro quotidiano, collegandolo e presentandolo e raccontandolo nel modo migliore possibile».

«Presentandoci con dignità spesso sorprendiamo – ha aggiunto – a questo aggiungiamo le manifestazioni di livello nazionale che facciamo in Calabria con grande professionalità, come il Vinitaly a Sibari. Tutto questo è possibile per un territorio che fornisce sostanza reale, rispondendo con la qualità dei prodotti e dell’offerta messi in campo».

«E ciò – ha proseguito l’assessore – porta alla costruzione dell’orgoglio e della consapevolezza di quello che sappiamo fare e di come lo facciamo. Nessuno ha tutto quello che abbiamo noi, certo siamo nicchia, non abbiamo grandi numeri, ma nel settore agricolo primario e agroalimentare nessuno ha la nostra qualità. A questo punto il coinvolgimento dei territori era quanto mai necessario per fare il passo successivo».

«Il pezzo mancante – ha continuato – è la costruzione dell’orgoglio e della consapevolezza, senza il quale non ci possiamo presentare nel migliore dei modi. Se non ci impadroniamo di questa ricchezza non la potremo mai raccontare agli altri. Tutto questo si costruisce sul territorio – ha concluso l’assessore Gallo – anche con una norma che è stata approvata dal Consiglio regionale su iniziativa del consigliere, Domenico Giannetta, di cui io sono stato il cofirmatario, la norma sulle De.CO, con istituzione di un registro regionale».

Di aspetto identitario dei territori e del lavoro necessario per metterli in rete ha parlato Fulvia Caligiuri: «Le De.CO. sono fondamentali per collegare l’aspetto identitario al territorio. Identità diverse tra di loro e quindi ben vengano queste tipologie di attività, a maggior ragione quelle che cercano di unire. Motivo per il quale si è pensato a un logo unico per racchiude i territori calabresi».

«Le De.CO – ha spiegato Caligiuri – nascono dalla sensibilità di ciascun Comune che dà una denominazione particolare ad un determinato prodotto gastronomico o artigianale, ma anche ad una ricetta o altro. L’unione avviene ora anche visivamente e così tutti i Comuni che avranno istituito una o più De.CO, si uniranno sotto un unico logo identitario delle cinque province».

«Come Unpli abbiamo progettato la De.CO identitaria – ha spiegato il presidente Unpli Capellupo – ed è stato possibile perché la Regione Calabria attraverso l’assessore Gallo ha riorganizzato la denominazione comunale, in modo tale che ogni Comune possa essere messo nelle condizioni di far emergere quanto di buono ha il proprio territorio, dandone una identità chiara e forte».

«Con tutte le Proloco calabresi – ha proseguito – stiamo spingendo affinché emergano le specialità di ciascun territorio, regalando all’esterno un’immagine sempre più positiva. Per questo non posso che ringraziare il governo Occhiuto che dal primo momento si è impegnato per raccontare la Calabria in modo differente, cambiando di fatto la percezione della nostra Regione».

Il vice presidente Pietropaolo, e il direttore generale Iiritano hanno sottolineato l’importanza del progetto De.CO identitaria per valorizzare i prodotti locali non solo agroalimentari, ma anche artigianato e ambiente e rendere finalmente consapevoli i calabresi delle eccellenze agroalimentari presenti sul territorio regionale, di cui andare fieri.

«Il logo delle De.CO identitarie che ho creato – ha raccontato la designer Granata –, commissionato dall’Unpli Calabria, con il patrocinio della Regione, è un marchio riconoscibile che parla delle cinque province calabresi. I soggetti sono stati scelti ad estrazione perché altrimenti sarebbe stato impossibile decidere, perché la nostra regione è ricchissima».

«Per la provincia di Catanzaro – ha spiegato – è stato scelto il ponte Morandi, una veduta del centro storico e il morzello; per la provincia di Cosenza il duomo, il caciocavallo silano; per la provincia di Crotone è stata estratta la colonna di Capocolonna, il pecorino e la ricotta di pecora; per la provincia di Vibo Valentia la rupe e la cipolla di Tropea; per la provincia di Reggio Calabria l’Arena che si affaccia sullo Stretto e lo stocco. Il logo mi è stato commissionato dall’Unpli Calabria, con il patrocinio della Regione».

Manuela Filice e Domenico Germinara hanno raccontato tutto il percorso fino ad arrivare ad oggi con la presentazione del logo. Il progetto della De.CO identitaria per poter fare finalmente rete in modo concreto, attraverso Proloco e Comuni, istituzioni che raccontano i territorio nella loro vera essenza. Lavoro faticoso che ha portato i suoi frutti, con il coraggio di stare insieme e condividere. Occasione reale per valorizzare il territorio regionale. (rcz)