Il presidente Occhiuto: dalla crisi un’opportunità per la Sanità calabrese

Dalle crisi occorre saper cogliere le opportunità che, inevitabilmente, emergono e si trasformano in volano di ripresa e sviluppo. È quanto pensa, con convincnete ottimismo, il presidnete della Regione Calabria Roberto Occhiuto che, in un’intervista al TG4, ha voluto sottolineare quali sono gli obiettivi che si è posto assumendo anche l’incarico di commissario della sanità in Calabria.

«La sanità – ha detto Occhiuto – negli ultimi 12 anni è stata governata da commissari mandati in Calabria come se si trattasse solo di vigilare su un sistema ingovernabile, a causa della corruzione o della ‘ndrangheta. Molte volte in Calabria la ‘ndrangheta, che fa schifo, diventa però anche un alibi per abbandonare la nostra Regione a se stessa. Allora ho chiesto al governo di nominarmi commissario per la sanità: voglio assumermi la responsabilità di fare della crisi un’opportunità per riformare il sistema sanitario calabrese.

In qualche giorno ho aumentato i posti letto in terapia intensiva di una decina di unità. Purtroppo solo riorganizzando le risorse a nostra disposizione: mancano anestesisti, mancano rianimatori. La Calabria spende 320 milioni di euro all’anno per i calabresi che vanno a curarsi in altre Regioni, perché la nostra non riesce ad assicurare loro le cure: è una cosa inaccettabile».

A proposito delle vaccinazioni, Occhiuto ha detto che sono stati superati i target prefissati: «C’è la possibilità di far bene, e lo stiamo dimostrando in questi giorni. Il generale Figliuolo ha dato alle Regioni dei target per le vaccinazioni. In Calabria – grazie al contributo dei medici, degli infermieri, e forse anche del presidente che ha tenuto sotto pressione i commissari delle aziende sanitarie – abbiamo sistematicamente superato questi target.

«Ieri dovevamo inoculare 10mila dosi, ne abbiamo fatte 19mila. Oggi, che è domenica, ne dovevamo fare 9mila, bene 9mila dosi le avevamo somministrate già alle ore 17, chiuderemo con circa 14mila inoculazioni. Per fare tutto questo ho creato degli hub vaccinali ad esempio nei centri commerciali, e ho chiesto a Comuni nei quali avevamo una percentuale ridicola – a Platì e a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, avevo solo il 29 e il 30% di vaccinati – di incentivare le vaccinazioni per non incorrere nel rischio ‘zona rossa’. E lo stanno facendo: mercoledì inaugureremo un nuovo centro vaccinale proprio a Platì».

SANITÀ, “CALABRIA ZERO” PER RIPARTIRE
IL PROGETTO DI OCCHIUTO E BORTOLETTI

La Calabria riparte da Zero, nella sanità. Non si tratta di una vera e propria tabula rasa, quanto piuttosto un progetto rivoluzionario e ambizioso del presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che prevede la realizzazione di una grande azienda sanitaria, chiamata appunto Calabria Zero, che superi la frammentazione, la disomogeneità e le assenze di standard che hanno caratterizzato la sanità calabrese.

Un progetto di legge che è stato predisposto da Occhiuto insieme al sub-commissario Maurizio Bortoletti, e che sarà presentato nel prossimo Consiglio regionale in programma il 14 dicembre e che, intanto, è già stato illustrato ai capigruppo di Palazzo Campanella e che potrebbe essere una vera e propria boccata d’aria per le Asp e le Ao calabresi. La nuova Azienda, infatti, si occuperebbe della gestione dei flussi di cassa relativi al fabbisogno sanitario regionale, della redazione dei bilancio del Ssr.

Si tratta, quella proposta da Occhiuto, di una vera e propria rivoluzione senza, tuttavia, cancellare le Asp e Ao calabresi – che si occuperebbero, soltanto, dell’erogazione dei servizi sanitari – «che punta ad accentrare le funzioni e le capacità amministrative attraverso forme di integrazione funzionale di servizi tecnici e operativi a valenza regionale», che vuole «rendere omogenee le procedure delle aziende sanitarie e ospedaliere e razionalizzare la spesa, rendendola trasparente e efficiente».

Quella di realizzare una grande azienda ospedaliera arriva proprio nel momento in cui la Calabria, purtroppo, tornerà in zona gialla, «per colpa di anni di malasanità» ha spiegato il presidente Occhiuto, assicurando ha spiegato il Governatore in un’intervista a Il Foglio, rispondendo ad una domanda sul probabile passaggio della Calabria in “zona gialla” che «cambierà poco, perché le restrizioni riguardano solo i non vaccinati, e torna l’obbligo di mascherina anche all’aperto».

«È giusto, però, che i calabresi prendano coscienza del fatto che, con un sistema sanitario fatiscente come il nostro, dobbiamo stare più attenti degli altri».

«Il numero dei contagi non è altissimo come in altre Regioni – ha spiegato – è il deficit strutturale che ci porta in zona gialla. Ma non è facile colmare i ritardi derivanti da 12 anni di commissariamento della sanità, nei quali né si è ridotto il debito, né si è aumentata la qualità delle prestazioni».

«Stiamo utilizzando molto le strutture del generale Francesco Paolo Figliuolo, un supporto prezioso – ha proseguito il Governatore Occhiuto – soprattutto per incrementare la campagna vaccinale. Quanto alle terapie intensive il problema non riguarda gli spazi e le attrezzature, ma i medici. Di anestesisti e rianimatori ce ne sono davvero pochi. E proprio a causa del commissariamento e del piano di rientro non abbiamo potuto procedere ad assunzioni a tempo indeterminato».

«Diventa quindi difficile trovare personale che venga a lavorare da noi per qualche mese – ha detto ancora – quando altre Regioni o anche strutture private offrono contratti migliori. Per questo ho chiesto alle università di poter ricorrere quantomeno agli specializzandi in medicina al quarto anno, che possono svolgere, in affiancamento, funzioni di assistenza».

Il presidente Occhiuto sottolinea come il rapporto con l’esecutivo nazionale «sia stato in queste settimane positivo. Il governo sta dimostrando disponibilità. Avevo chiesto di poter diventare io stesso commissario, e la mia richiesta è stata accolta. Sono moderatamente soddisfatto». (rcz)

 

MANCAVA SOLO IL “DOLCE” ALL’ESECUTIVO
LA GIUNTA OCCHIUTO PRONTA PER IL PNRR

di SANTO STRATI – Difficile non giocare col nome del settimo assessore nominato da Roberto Occhiuto per completare il suo esecutivo: Mauro Dolce rappresenta davvero l’elemento chiave della Giunta calabrese che dovrà affrontare (e vincere) la sfida del Pnrr.

L’ultima chance, l’ultimo treno (non solo in senso figurato) per la Calabria: servono idee, progetti, programmi che possano attingere alla vagonata di quattrini in arrivo dall’Europa. Non saper cogliere questa opportunità, più che unica, per dare finalmente la vera occasione di riscatto, in termini di crescita e sviluppo, ai calabresi sarebbe un peccato mortale, una follia imperdonabile. E il nuovo assessore alle Infrastrutture è un apprezzato professore di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Napoli e attualmente direttore generale del Dipartimento della Protezione Civile: un tecnico di chiara fama, quello che serve, con un curriculum eccezionale, la persona giusta per gestire il Pnrr.

Da questo punto di vista, il presidente Roberto Occhiuto mostra di avere ben chiara la visione strategica del futuro “suo” e della sua terra. Si è preso una brutta gatta da pelare, rinunciando a un comoda posizione di capogruppo azzurro alla Camera, consapevole dei rischi e, soprattutto, della portata della sfida che gli anni Venti del Terzo Millennio lanciano, sotto l’incubo di una pandemia non ancora domata. È la sfida di una Calabria capace di portare certamente a termine con risultati lusinghieri e positivi.

Nonostante le tante Cassandre che spargono velenose profezie su un Mezzogiorno condannato all’arretratezza e quanti (anche nei media) remano contro insinuando che la spesa per strade, infrastrutture e servizi per il Sud e, soprattutto, per la Calabria sia inutile, soldi buttati a beneficio di pochi. Da ultimo si segnala l’inqualificabile campagna stampa del quotidiano di Carlo de Benedetti (Domani) secondo cui, per esempio, l’alta velocità in Calabria servirebbe “solo” a portare 7000 passeggeri in più a giorno: «A preventivo – hanno scritto Marco Ponti e Francesco Ramella sul Domani – , il costo totale del progetto è stimato dal ministero tra i 22 e i 27 miliardi di euro, interamente a carico dello Stato (in media a consuntivo per le ferrovie nel mondo si registra uno scostamento in più dei costi del 45 per cento). Tutto per 200 viaggi in più… Questi dati non sembrano dunque giustificare in alcun modo questo tipo di investimento». L’assunto (chiaramente antimeridionalistico) non ha bisogno di commenti: se si usassero questi parametri al Nord, ci dovrebbe essere il deserto ferroviario…

Occorre allora, sia ben chiaro, contrastare i soloni del “Sud inutile” e impiegare ogni sforzo possibile per una narrazione nuova del Mezzogiorno, della Calabria, non più terra di assistenzialismo “parassitario” ma volano di sviluppo per tutto il Paese. E questo ė uno dei principali obiettivi del neo presidente Occhiuto che già prim’ancora d’insediarsi ha rivelato di avere una turbina nel cervello (e nel fisico) che gli permetterà di mostrare davvero quella “Calabria che non ti aspetti” – come recita il claim della sua indovinata campagna elettorale. C’ė davvero una Calabria sconosciuta ai più con un capitale umano straordinario, capace di strabiliare e con le competenze giuste per avviare e costruire una irripetibile fase di rilancio, in tutti i campi: scientifico, culturale, imprenditoriale.

Una Calabria destinata a diventare la California d’Europa (con milioni di pensionati benestanti che la potranno scegliere come buen retiro per la vecchiaia), ma soprattutto una terra a vocazione turistico-agricola come poche altre in Italia e nel Continente europeo: la valorizzazione dell’agroalimentare con un salto qualitativo e quantitativo nell’export, la nascita di nuove strutture ricettive in grado di accogliere luna domanda di turismo esperienziale, culturale e religioso che è davvero unica, ma anche l’utilizzazione delle tantissime, qualificate, risorse umane fino a oggi costrette a guardare versi altri lidi per mancanza di opportunità a casa propria.

Ma prim’ancora servirà dare ai calabresi quel diritto alla salute fino a oggi negato e il diritto alla mobilità (anche sostenibile) che sembra utopia: servono strade, ferrovie, viadotti, ponti (a cominciare da quello sullo Stretto, non più da identificare come di Messina, bensì – ricorrendo e sfruttando per fini di marketing territoriale di entrambe le sponde il mito omerico – di Scilla e Cariddi.

Si tratta di avere una visione di futuro, che utilizzi il capitale umano che tre eccellenti Atenei nella regione hanno mostrato di saper formare e sfornare in quantità industriale. Serve una visione strategica che guardi prima ai calabresi, al loro benessere e ai sogni della sua generazione di giovani deprivati di aspettative e speranze, e non solo agli interessi geopolitici di una terra “che non t’aspetti”.

La giunta adesso completa ha le carte in regola per affiancare il sogno di Roberto Occhiuto, presidente non della Calabria ma dei calabresi (ovunque essi siano – e sono oltre sei milioni quelli che vivono fuori del territorio regionale) per vincere i pregiudizi e la cattiva reputazione: il malaffare c’è dovunque e la Calabria che ha “allevato” la malapianta della ‘ndrangheta è in verità terra di civiltà millenaria: quando a Roma si pascolavano le pecore in Calabria (culla della Magna Grecia) si discettava di filosofia, si scrivevano le leggi, primeggiavano arti e teatro.

Non dimentichiamolo e facciamolo capire, una volta per tutte, a quanti dissacrano le nostre insite e fiere qualità delle origini per malcelata invidia e gelosia: il presidente Occhiuto ha bene in mente tutto ciò e si sta giocando, con ferma convinzione, il suo futuro che è poi quello dei nostri giovani.

Serviva proprio alla Calabria questo caterpillar della politica per cambiare rotta e percorso: i calabresi se ne stanno convincendo, giorno dopo giorno. Forza presidente! (s)

 

Martedì Occhiuto incontra i segretari regionali Cgil-Cisl-Uil sulle emergenze della Calabria

Domani, martedí 16 novembre alle ore 19,30 presso la Cittadella regionale il Presidente della Regione Roberto Occhiuto ha convocato un incontro con i segretari generali regionali di Cgil Cisl Uil Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo sulle emergenze della Calabria.

«Saremo alla Cittadella – ha scritto Biondo su facebook – per avviare il confronto con il nuovo governo regionale. Lavorare per dare alcune risposte ai problemi della Calabria e per dare il nostro contributo per la ripartenza della regione, è il nostro obiettivo. L’opportunità offerta dall’Europa non può essere sprecata ma va colta per ridisegnare la Calabria con i calabresi. Per questo lavoreremo unitariamente. Noi ci crediamo! Auspichiamo che questa sia la volta buona per aprire all’interno della cabina di regia regionale una stagione di confronto istituzionale: serio, programmato, di merito e informato! Anche i Sindaci calabresi facciano la stesso!». (rrm)

Lettera aperta di Nino Liotta: Presidente Occhiuto, si deve rispondere ai calabresi, non ai partiti

di NINO LIOTTAPreg.mo Presidente, 

in uno dei momenti più delicati della storia della nostra terra sono a rivolgerLe l’invito a rendere forte la Calabria e a compiere un gesto che porterebbe all’attenzione del Paese una visione diversa, forse rivoluzionaria, una Calabria nuova e trasparente come mai  avvenuto nell’era del regionalismo. 

Ormai, da anni, sono sempre più gli elettori che disertano le urne e sempre più bassa è la (vera) capacità rappresentativa degli eletti, spesso, e particolarmente nella recente  tornata elettorale che ha visto Lei e la sua coalizione prevalere, la reale delega popolare ha valore politico effimero, alla luce della ragione, Presidente, Lei rappresenta  legittimamente la Calabria col suffragio del solo venti per cento dei calabresi; nel recente passato la storia si è ripetuta senza soluzione di continuità e sempre abbiamo ascoltato  prodi vincitori elevare la voce dal trono, come a voler rivendicare una autorevolezza che i  numeri reali non attribuivano ad alcuno.  

Alla luce del momento storico che viviamo penso, però, che sia giunto il momento della  grande responsabilità, il momento di dare un segno inequivocabile di umiltà e voglia di  servire tutti e non parte, il momento di dire a tutti i calabresi, indistintamente a tutti, che vogliamo, politica in testa, cambiare registro. 

Caro Presidente, due cittadini su dieci Le hanno chiesto di governare, altri due su dieci  hanno dato il loro suffragio ad altri, ben sei su dieci hanno disertato, chi perché emigrato per lavoro, chi per studio, chi per paura di recarsi alle urne, e tanti, i più, perché stanchi  logorati e disaffezionati totalmente a quella che vedono ormai come una inutile opera  l’esercizio del voto, che pur dovrebbe essere il momento più alto in una sana e forte  democrazia. 

Bene Presidente, abbiamo in atto un percorso epocale sull’impiego delle risorse del Pnrr, una sfida globale sulla Sanità, un Governo nazionale presieduto dal Presidente  Draghi con una maggioranza parlamentare che vede quasi tutti i partiti governare  assieme, allora penso, caro Presidente, che Lei abbia il dovere, morale etico e politico, di chiedere al Consiglio Regionale della Calabria di attribuire l’alta carica istituzionale di Presidente del Consiglio Regionale alla minoranza, sia per dovere di trasparenza e contrappeso, come era buon uso negli anni in cui la Politica in Italia aveva un altro tenore,  sia per una lungimirante scelta, la ricerca dell’unità e della condivisione più ampia;  terminate le elezioni ora la Calabria necessità dell’aiuto di tutti e della massima credibilità.  

Capisco le difficoltà politiche, immagino i problemi di una tale scelta dinanzi ad accordi ed  equilibri di coalizione, penso però, caro Presidente, che oggi la risposta più grande vada  data non ai partiti e alle segreterie ma ai calabresi tutti. 

Auguri di buon lavoro a Lei, alla Giunta e a tutto il Consiglio regionale, il Parlamento della  Calabria si dovrà operare all’unisono per costruire un futuro con solide fondamenta. (nl)

Dulbecco Institute: il progetto da 27 mln depositato al Ministero per il Sud

Nuovo importante traguardo nella realizzazione del Renato Dulbecco Institute a Lamezia Terme: è stata presentata venerdì 12 novembre la documentazione del progetto per i finanziamenti che permetteranno al Centro di Ricerca di diventare realtà. Alla scadenza dei termini per la presentazione al Ministero per il Sud delle domande di manifestazione di interesse per la candidatura di idee progettuali per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno, la Fondazione Renato Dulbecco ha depositato la documentazione necessaria con il pieno e convinto sostegno del presidente della Regione Roberto Occhiuto e del sindaco di Lamezia Terme avv. Paolo Mascaro.

Nello specifico, si tratta della richiesta di un investimento pari a circa 27milioni di euro per realizzare presso la Fondazione Terina di Lamezia l’Istituto Renato Dulbecco, destinato a diventare una piattaforma di eccellenza internazionale sul tema delle scienze della vita, con particolare riferimento alla produzione e allo studio di anticorpi monoclonali, ma soprattutto di pronectine, dette anche nanoanticorpi. Queste nanoproteine, come riportato nelle più prestigiose pubblicazioni scientifiche statunitensi, rappresentano la forma più avanzata, più efficace e più tollerata per il trattamento delle malattie da coronavirus e varianti, nonché di varie forme di cancro resistenti alle terapie tradizionali.

La Fondazione Renato Dulbecco ha già sviluppato una strategia di collaborazioni scientifiche con ricercatori dell’Università della Calabria, ma anche con le Università di Roma La Sapienza e Tor Vergata e con i laboratori Dante dell’Aquila, una impresa biotecnologica di livello internazionale.

La Fondazione offrirà, inoltre, il supporto manageriale e scientifico per la crescita e lo sviluppo di nuove imprese biotecnologiche sul territorio calabrese. La Fondazione è guidata nella sua programmazione scientifica da un Consiglio internazionale di scienziati di altissimo profilo nel settore della ricerca farmaceutica e in particolare della farmacologia clinica e regolatoria. 

La Fondazione è dotata di un comitato di alti consulenti fra cui due premi Nobel come Aaron Ciechanover di Tel Aviv e Thomas Südhof della Stanford University della California e di due scienziati che per la le loro scoperte avrebbe già meritato il Nobel e cioè sir Salvador Moncada della London University e il prof. Napoleone Ferrara della Università La Jolla di San Diego, in California. 

Il prof. Ferrara è attualmente lo scienziato più citato al mondo per le sue scoperte di anticorpi monoclonali verso il fattore di crescita dell’endotelio dei vasi circolari (Vegf) che sono usati con successo in tutto il mondo nel trattamento di varie forme di cancro e anche nella maculopatia degenerativa della retina che se, se non trattata, porta a cecità.

Le missioni fondamentali della Fondazione Renato Dulbecco, ente con riconoscimento giuridico da parte della Regione Calabria e dell’Anagrafe nazionale della Ricerca, sono, come concordato nel protocollo d’intesa con la Regione Calabria firmato a suo tempo dal presidente ff. Spirlì e dall’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, da un lato quella di creare una piattaforma di biotecnologie avanzate e dall’altro di conferire un certificato di qualità e sicurezza ai prodotti agroalimentari della Calabria (favorendo la nascita di marchio di qualità) i quali potranno così entrare a pieno titolo ed essere competitivi nel mercato mondiale, come sottolineato in più occasioni dall’assessore Gallo, appena riconfermato nella sua delega.

Uno degli obiettivi dell’Istituto Renato Dulbecco, appena sarà attivo, è quello – nobile –  di arrestare la fuga dei migliori cervelli verso altre regioni del nostro Paese o anche all’estero e anche di far rientrare tanti giovani calabresi brillanti che lavorano in prestigiosi istituti all’estero. 

Soddisfazione per la presentazione della documentazione  al Ministero per il Sud è stata espressa dal prof. Giuseppe Nisticò, commissario della Fondazione e dal prof Roberto Crea direttore scientifico della stessa. Anche il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro ha firmato la delega al prof. Nisticò come soggetto proponente del progetto Renato Dulbecco Institute nella città di Lamezia. 

Il sindaco Mascaro ha voluto sottolineare l’importanza della realizzazione in Calabria dell’Istituto Renato Dulbecco che contribuisce da un lato alla riqualificazione dell’area industriale di Lamezia, con l’utilizzo dell’area della Fondazione Mediterranea Terina,  e dall’altro a dotare la Calabria di una infrastruttura di eccellenza competitiva a livello internazionale.

Il commissario Nisticò ha messo in evidenza come «in Calabria, finalmente, grazie al presidente Occhiuto si respira un’aria nuova di tipo europeo, come dimostrato dalla rapidità e incisività del suo intervento a favore di tale prestigiosa iniziativa. Questo fa pensare che egli saprà utilizzare con la massima trasparenza e rapidità tutte le risorse nazionali ed europee finora non spese per realizzare progetti fondamentali per lo sviluppo della nostra regione. Occhiuto ha sposato fin dall’inizio la validità del progetto Renato Dulbecco e a tal riguardo si era già incontrato a Roma con il premio Nobel Aaron Ciechanover con il quale aveva parlato di una collaborazione con Israele per realizzare anche in Calabria un bioparco di tecnologie avanzate in cui universtà, centri di ricerca, industrie del settore farmaceutico, elettronico, bioinformatico, potranno contribuire allo sviluppo economico della regione e assicurare enormi vantaggi per i giovani del territorio. 

Nell’incontro che il non ancora presidente Occhiuto aveva avuto quest’estate a Roma con lo scienziato Roberto Crea, era stato rassicurato dallo scienziato sulla sua volontà di rientrare in Calabria a dirigere il Renato Dulbecco Institute dopo 40 anni di attività e successi in California. Crea, a  San Francisco, è uno dei pionieri dell’impresa più prestigiosa di biotecnologie al mondo, la Genentech, ed è considerato il padre delle biotecnologie. Già la sua figura di scienziato d’eccellenza caratterizza quello che sarà il futuro della Ricerca scientifica in Calabria, da Lamezia Terme alla conquista di successi e riconoscimenti internazionali, con personale calabrese in grado di esprimere talento e capacità che gli Atenei della regione hanno mostrato di essere in grado di formare.

Occhiuto incontra Figliuolo: convinto della necessità di tenere aperti gli hub vaccinali

Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha incontrato a Roma il commissario straordinario gen. Francesco Paolo Figliuolo al quale ha ha ribadito di essere convinto della necessità di tenere aperti tutti gli hub vaccinali in Calabria.

«Questo pomeriggio – ha riferito il Presidente Occhiuto – ho incontrato a Roma il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario del governo per l’emergenza Covid. L’ho ringraziato per il prezioso lavoro fatto nel Paese, e anche in Calabria, in questi mesi, e per il suo costante impegno contro la pandemia. Abbiamo affrontato i temi della campagna vaccinale e dei prossimi passi da compiere per proseguire con vigore e decisione la somministrazione delle dosi. Ci sono ancora cittadini che devono decidere se vaccinarsi o meno – e su questo sarà importante continuare un’attenta opera di informazione – e poi ci sono le terze dosi, già partite per alcune categorie e che da dicembre interesseranno migliaia di persone. Ho informato Figliuolo della mia iniziativa per mantenere aperti tutti gli hub vaccinali della Calabria, e gli ho manifestato la necessità di rinnovare i contratti, in scadenza, al personale messo a disposizione dalla struttura commissariale e che lavora in questi centri. Operatori sanitari – questi ultimi – che sono stati e che continuano ad essere fondamentali per la buona riuscita della campagna vaccinale. Il commissario mi ha assicurato che si adopererà per risolvere questa situazione, e per rimpiazzare le figure che in questi mesi si sono dimesse dall’incarico, magari dopo aver iniziato la scuola di specializzazione o dopo aver trovato una nuova occupazione».

Prima di recarsi a Roma, il Presidente Occhiuto, che ha congelato tutte le posizioni dirigenziali in Regione, aveva scritto una lettera a tutti i direttori generali della Cittadella in relazione all’avviato processo di efficientamento della struttura amministrativa, «nella prospettiva imminente – ha sottolineato il governatore – di una più generale riforma della macchina regionale alla luce delle tante sfide – Pnrr, fondi europei 21/27 e capitolo sanità su tutte – che ci attendono e che richiederanno un adeguato impegno.
«Sono conscio che saranno tante le risorse umane da motivare e valorizzare, ed a tal proposito sarà anche vostra cura cercare di contribuire alla costruzione della migliore espressione della burocrazia regionale – scrive Occhiuto –, chiedendo “attenzione” in ordine alle molteplici scadenze di fine anno, per evitare qualsiasi forma di disimpegno di risorse che potrebbe arrecare danni all’amministrazione, “soprattutto alla luce di impegni giuridicamente vincolanti, nonché a garantire tutti gli ‘oneri’ assunti con il governo e la Commissione europea.
«Non possiamo permetterci il lusso di perdere alcuna risorsa», il ragionamento del presidente della Regione, che invita, dunque, i direttori generali a fornire «un prospetto con le attività in essere a valere sui diversi fondi della programmazione nazionale e comunitaria con specifica indicazione delle risorse previste, della spesa effettuata e di quella che si presume di completare al 31.12.2021».
Allo stesso tempo il governatore Occhiuto pretende che venga garantita una «adeguata presenza a tutti i tavoli in sede tecnica istituiti presso le diverse amministrazioni centrali, con particolare riguardo alla Conferenza Stato-Regioni», e che vengano successivamente inoltrati alla presidenza report puntuali sui vari dossier esaminati. (rcz)

AL VIA LA GIUNTA OCCHIUTO: ADDIO SPIRLÌ
IL PRIMO CONSIGLIO IL 15, CON 3 INCOGNITE

di SANTO STRATI –A una prima valutazione delle scelte del Presidente Roberto Occhiuto per la sua Giunta, il giudizio non può che essere positivo, fermo restando che bisognerà vedere all’opera le singole deleghe e capire se il “modello del fare” che il neogovernatore ha mostrato di voler adottare sarà seguito in toto. Già, perché risulta evidente che abbiamo (finalmente, dopo quasi un anno di precarietà governativa) un presidente “politico” che realizza le cose nel momento stesso in cui le pensa: non è piaggeria, ma evidenza che proviene dalle prime mosse che hanno caratterizzato la dodicesima legislatura, quella di Roberto Occhiuto. Il tempo di dire che voleva farsi assegnare il commissariamento della sanità della regione per restituirla ai calabresi ed ecco, d’incanto, che Draghi gliel’ha concesso subito, d’intesa con il Consiglio dei ministri. Ha detto che non voleva perdete tempo per la Giunta, ed ecco, nei tempi previsti, il nuovo governo. Sicuramente, Occhiuto, mostra di conoscere a menadito come funziona la politica (nazionale) e come va gestita quella regionale. Manca solo una pedina: l’assessore all’ambiente, ma Occhiuto lo presenterà a breve.

Le sue scelte per la Giunta si caratterizzano soprattutto per due elementi. Il primo riguarda il mancato rispetto dell’accordo pre-elettorale con Salvini circa la riconferma di Spirlì. Avevamo facilmente pronosticato, diversi mesi fa, che i patti in politica spesso durano lo spazio di una notte e che l’imbarazzante riconferma del facente funzioni avrebbe creato un grande disagio a un governo che ha bisogno di competenze e di capacità che si mettano a disposizione dei calabresi e della Regione. Così, Nino Spirlì esce di scena (con molta malcelata contentezza dei suoi stessi sodali di partito) e al suo posto va una donna, che dovrà difendersi da un pregiudizio parentale: è cugina del deputato Francesco Cannizzaro, quindi il pensiero corrente sarà quello che l’onorevole ha piazzato non solo una sua pedina, ma persino una parente. Niente di più sbagliato. Giuseppina Princi, meglio conosciuta da tutti come Giusy, è una donna con gli attributi, che in dieci anni ha trasformato il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Reggio in un modello imitato, con grande soddisfazione, da molti istituti. Basta solo l’indirizzo biomedico inventato dalla Princi per preparare gli studenti orientati verso medicina a sostenere i test di ammissione all’università. Guardate che è un’idea geniale, tanto che l’hanno subito presa a modello persino a Milano. Certo gestire una Regione non è come gestire un istituto scolastico, ma la Princi ha temperamento, capacità e talento e saprà dimostrarlo. Dimentichiamoci, quindi, della parentela e valutiamo serenamente quanto la vicepresidente sarà in grado di fare per i calabresi.

Il secondo elemento caratterizzante della Giunta Occhiuto è una delega nuova, quanto coraggiosa: “Azioni di sviluppo per la Città Metropolitana di Reggio Calabria”, affidata anche questa alla nuova vicepresidente Princi. Ebbene, si consideri che Reggio era l’unica Città Metropolitana a non avere ancora ricevuto dalla Regione le necessarie deleghe. Non c’era riuscito Falcomatà durante il governo di Mario Oliverio (pur militando nello stesso partito), ci ha pensato Occhiuto. Mostrando, oltretutto, di avere ben chiara una visione di futuro che non può dimenticare o lasciare indietro alcuna città calabrese e men che meno la MetroCity alla quale fanno riferimento il Porto di Gioia Tauro e il progetto (che Occhiuto sostiene con convinzione) del Ponte sullo Stretto.

È un segnale evidente che l’azione del nuovo governo sarà orientata a sovvertire le sonnecchiose pratiche che creavano figli e figliastri nella stessa regione: bisogna remare tutti insieme per governare non solo il territorio ma anche le prospettive di sviluppo, le istanze di crescita irrinunciabili che il PNRR potrebbe permettere di accogliere e realizzare. Certo, servono competenze e talenti (lo scouting del Presidente Occhiuto probabilmente ci sorprenderà ancora) non soltanto per ridare la sanità ai calabresi, il giusto diritto di curarsi a casa propria, il giusto diritto di avere cure adeguate, attrezzature moderne, ospedali e case della salute in linea con le altre realtà del Paese. Il personale medico è di eccellente livello, qualcuno tornerà in Calabria dal Nord e dal Centro, per dare il suo utile e fondamentale aiuto per garantire la salute dei calabresi. Servono, appunto, capacità e talento, personalità in grado di affrontare e demolire il debito monstre che si è via via consolidato, ma anche professionisti della sanità, in grado di interpretare le esigenze terapeutiche insieme con quelle amministrative e ridare fiducia a una popolazione avvilita e delusa. Già fermare i “viaggi della speranza” (anche per una semplice appendicite) significa risparmiare più di 300 milioni di trasferimenti alle altre regioni per pagare le prestazioni, ma anche far risparmiare una somma probabilmente pari al doppio ai malati e ai familiari al loro seguito: viaggi, soggiorni, etc. E in questa nuova progettualità che riguarda la sanità serviranno risorse umane in tutti i campi professionali e, soprattutto, servirà un’opposizione che faccia adeguatamente la sua parte. Nessuna necessità di cercare inciuci o accordi trasversali, ma un serio contributo per un fine comune.

Tornando a parlare della Giunta, Occhiuto ha voluto riconfermare nel loro precedente ruolo sia Gianluca Gallo (Agricoltura) che Fausto Orsomarso (Turismo). Gallo, oltre ad essere il più votato in Regione, ha lavorato in modo “pesante” a favore degli agricoltori e del comparto agro-alimentare, scontentando forse gli olivicultori, ma facendo arrivare subito gli aiuti necessari a superare la crisi dovuta alla pandemia. Gallo dovrà rinforzare il suo staff e proseguire nell’impegno già dimostrato perché tutto il comparto può usufruire in modo adeguato delle risorse del PNRR e giocare un ruolo principe nel processo di sviluppo. Analoga scelta per Fausto Orsomarso, già assessore al Turismo, sovraccaricato di troppe deleghe nella passata Giunta. Sul Turismo – ci permettiamo di suggerire – occorre investire più sul capitale umano che su azioni spot e comparsate in manifestazioni che non creano attrazione turistica. Evitiamo nuove “muccinate” e progetti fatti solo di belle parole. Per intenderci, La terra dei padri  è un progetto di turismo del ritorno che dovrebbe – e non lo ha fatto – sfruttare la grande risorsa dei calabresi nel mondo: la Consulta c’è, attende di essere riconfermata – e può fornire tutto l’aiuto necessario senza bisogno di nominare “ambasciatori” che girino per le comunità, spendendo soldi che possono essere utilizzate in modo diverso. La risorsa dei calabresi all’estero è, però,ben presente nei programmi di Occhiuto, sia per quel che riguarda il turismo delle radici, sia per l’utilizzo dei testimonial (illustri) che la Calabria si ritrova in ogni angolo del pianeta: tutti innamorati della propria terra, pronti a fare quel che serve per combattere preconcetti e ricreare quella buona reputazione di cui non si può più fare a meno.

Da segnalare nella “ripescata” (non è stata eletta) Tilde Minasi una delega importante, quella delle Politiche sociali: è un’avvocato esperto di diritto amministrativo e vanta un’ampia competenza a difesa delle disabilità e delle pari opportunità. Precise anche le sue prese di posizione per l’aeroporto di Reggio Calabria: sicuramente avrà modo di far pesare in Giunta l’assurda situazione dello scalo reggino, destinato a un vergognoso abbandono. Filippo Pietropaolo è un altro ex consigliere non rieletto: a lui va l’organizzazione della burocrazia regionale e dovrà inoltre occuparsi delle risorse umane. È un commercialista con esperienza gestionale: potrebbe anche fare miracoli nelle tante incongruenze della Regione nei bandi e nelle procedure. Infine la new entry, Rosario Varì, avvocato di Vibo, a cui Occhiuto ha assegnato le deleghe dello Sviluppo economico e agli Attrattori culturali: non avrà di che annoiarsi, c’è tantissimo da fare nell’ambito della promozione culturale, a partire da Vibo, capitale italiana del Libro, occasione che va immediatamente presa in carico dalla Regione e il 50° (nel 2022) del ritrovamento dei Bronzi, tanto per citare due grandi importanti scadenze culturali.

Il Presidente ha trattenuto per sé deleghe pesanti come Legalità e sicurezza, ma anche le Azioni di sviluppo del Porto di Gioia e la Valutazione degli investimenti pubblici. Presentando il suo governo, Occhiuto ha parlato di «un mix di politici e di figure esterne che penso possa fare un buon lavoro per cambiare la nostra Regione». Occhiuto ha parlato anche delle formazioni politiche della coalizione che «non avranno purtroppo rappresentanza in giunta, e me ne dispiace, perché tutti hanno contribuito al massimo delle proprie forze per conseguire la grande vittoria del centrodestra alle scorse elezioni. Penso a Coraggio Italia, a Forza azzurri e all’Udc. Questi partiti chiaramente avranno la priorità nell’indicare le figure che riterranno le migliori per i ruoli chiave nell’Assemblea legislativa. Ad eccezione della presidenza del Consiglio regionale, che per decisione della coalizione di centrodestra, sarà guidata da un rappresentante della Lega».

A questo proposito, è pressoché scontata l’elezione a Presidente del Consiglio regionale di Filippo Mancuso (Lega, di Catanzaro) nel ruolo cui aspirava Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia). Il Consiglio farà la prima riunione lunedì 15 novembre con le incognite che riguardano tre consiglieri la cui elezione pare in bilico per la manifesta ineleggibilità. Sembrerebbe non siano state rispettate le norme di aspettativa e relative dimissioni obbligatorie prima della consultazione elettorale. Si tratta di due esponenti di Forza Italia, Michele Comito e Valeria Fedeli, e della candidata a presidente Amalia Bruni. Per tutti e tre esisterebbero fondati motivi di ineleggibilità a norma della vigente legislazione per chi occupa incarichi pubblici e intende presentarsi alle elezioni. Mentre nel caso di Comito e Fedeli, qualora fosse accertata l’ineleggibilità, è automatico il subentro dei primi non eletti, per la Bruni si creerebbe una situazione assolutamente inedita. Il suo ingresso in Consiglio è nella qualità di “miglior perdente”: se dovesse venire accertata la sua ineleggibilità, chi prenderà il suo posto? La risposta, per nulla scontata – visto che non ci sono precedenti – appare una sola: il secondo miglior perdente. Ovvero toccherebbe a Luigi De Magistris? Non sarà una cosa breve dirimere la questione. Né facile, come la domanda che sorge spontanea: ma si può mai peccare di tanta ingenuità (con ignoranza della legge elettorale) cercando un’elezione (poi centrata) al Consiglio regionale? (s)

Nasce la Giunta Occhiuto: Spirlì è rimasto fuori, vice la preside Princi

A tarda serata, il presidente Roberto Occhiuto ha comunicato la composizione della sua Giunta, riservandosi una casella che sarà riempita a brevissimo. La prima clamorosa (ma scontata e più volte da noi ipotizzata) “sorpresa” è il mancato rispetto del pre-accordo elettorale con Matteo Salvini: il ff Nino Spirlì “designato” dal Capitano è rimasto fuori. Al suo posto la dirigente scolastica Giuseppina Princi (da tutti conosciuta come Giusy), attualmente (e con largo successo) dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio.

Alla vicepresidente Giusy Princi Occhiuto ha delegato: Istruzione, università, ricerca Lavoro e formazione professionale; Bilancio, Azioni di sviluppo per la città Metropolitana di Reggio Calabria. Gli altri assessori sono: Gianluca Gallo, con delega alle seguenti materie: Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione; aree rurali. Fausto Orsomarso, con delega alle seguenti materie: Turismo, Marketing territoriale e Mobilità. Tilde Minasi, con delega alle politiche sociali Rosario Varì, con delega allo Sviluppo Economico e agli Attrattori Culturali. Filippo Pietropaolo, con delega alla Organizzazione della burocrazia regionale e Risorse Umane.

«Avevo promesso – ha dichiarato il governatore – di varare il governo regionale nei tempi previsti dallo Statuto, appena dieci giorni dopo la mia proclamazione a presidente, e l’ho fatto. Rompendo, peraltro, una consuetudine di lungaggini e trattative travagliate. Sono soddisfatto del lavoro fatto in queste settimane con gli alleati di centrodestra, con i leader nazionali, con le personalità tecniche che abbiamo consultato per costruire questa squadra. Avremo un mix di politici e di figure esterne – che penso possa fare un buon lavoro per cambiare la nostra Regione. Alcune formazioni politiche della coalizione non avranno purtroppo rappresentanza in giunta, e me ne dispiace, perché tutti hanno contribuito al massimo delle proprie forze per conseguire la grande vittoria del centrodestra alle scorse elezioni. Penso a Coraggio Italia, a Forza azzurri e all’Udc. Questi partiti chiaramente avranno la priorità nell’indicare le figure che riterranno le migliori per i ruoli chiave nell’Assemblea legislativa. Ad eccezione della presidenza del Consiglio regionale, che per decisione della coalizione di centrodestra, sarà guidata da un rappresentante della Lega».

Il presidente Occhiuto ha specificato che «A questo elenco manca un ultimo assessore dal profilo tecnico, una personalità, che ci darà un contributo fondamentale, e che vi comunicherò nei prossimi giorni. Presto faremo la prima riunione di giunta, e inizieremo subito dopo a programmare le iniziative da intraprendere per scrivere insieme il futuro della Calabria. Ho chiesto che l’insediamento del Consiglio regionale avvenga nel primo giorno utile, lunedì prossimo. Ci sono troppe cose da fare e governo regionale e consiglio devono mettersi subito al lavoro. Congratulazioni, dunque, ai neo assessori e buon lavoro a tutti noi». (rrm)

Nella foto di copertina: la nuova vicepresidente della Regione Giusy Princi

Roberto Occhiuto è il nuovo commissario della Sanità in Calabria

Il Consiglio dei ministri ha nominato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, commissario della sanità in Calabria. Lo ha reso noto il presidente della Regione Calabria, spiegando che tale decisione è «il frutto di del lavoro svolto nelle ultime settimane».

«Dopo oltre un decennio – ha spiegato – la gestione di questo delicato settore torna, così, ai calabresi. Avevo preso un solenne impegno con i cittadini in campagna elettorale: questo obiettivo è stato raggiunto già con il primo Cdm dopo la mia proclamazione a presidente».

«Ringrazio il premier Mario Draghi – al quale ho chiesto un incontro per approfondire i temi che riguardano la Calabria –, il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello della Salute Roberto Speranza, e ringrazio il commissario uscente Guido Longo» ha aggiunto il presidente della Regione.
«Da domani sarò, dunque – ha proseguito – impegnato anche su questo delicato fronte, e sulla riforma della sanità si misurerà il successo o meno del mio governo regionale. Chiederò all’esecutivo nazionale di adoperarsi per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale proprio sul commissariamento della sanità in Calabria, affinché il commissario possa essere coadiuvato da esperti selezionati da lui stesso e dal governo».
«La sfida sulla sanità la dobbiamo vincere – ha concluso – e se ci sarà un vero gioco di squadra sarà meno arduo primeggiare in questa difficile partita. Io sono pronto a giocare in attacco, per far voltare definitivamente pagina alla Regione, per consentire ai calabresi di avere finalmente i servizi e l’assistenza che meritano. Ci vorrà un po’ di tempo, ma ci riusciremo». (rrm)