Torna finalmente operativa la sede della Regione Calabria a Bruxelles. A darne notizia, con un reel di Instagram, è il presidente della giunta regionale calabrese Roberto Occhiuto.
Accompagnato dal consulente per le politiche comunitarie Agostino Miozzo, Occhiuto ha visitato gli uffici della sede della Regione a Bruxelles riaperta dopo anni e localizzata nell’edificio che ospita le sedi di altre regioni d’Italia e d’Europa.
«Quando mi sono insediato – dice Occhiuto – la sede della Regione Calabria era chiusa. L’ho riattivata e ora c’è un dirigente che sta qui perché a Bruxelles si decidono le risorse per le Regioni del Sud e quindi anche della Calabria, e si decidono le regole su come spenderle. E’ troppo importante perché la Regione Calabria non sia presente, ci sono altre regioni, come l’Emilia, che ha tantissimi funzionari che qui lavorano da anni. Il mio obiettivo è dimostrare, attraverso la mia presenza a Bruxelles a parlare con la presidente del Parlamento europea Metsola che vedrò tra poco e con i commissari, che la Calabria c’è, che la Calabria vuole essere vicina alla Commissione europea perché – ha concluso Occhiuto – l’Europa dev’essere vicina alla Calabria». (rcz)
«Il governo sta facendo bene, ma i flussi di migranti sono difficilmente arginabili. Siamo un Paese che si affaccia sul Mediterraneo, siamo vicini ai Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, e quindi intercettiamo le principali rotte dei trafficanti di esseri umani. Dobbiamo imparare a convivere con questa emergenza». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a TgCom24.
«Purtroppo per tanti anni nessuno, anche quelli che a sinistra oggi si lamentano col governo, ha costruito un vero modello di integrazione. Penso che in un Paese di 60 milioni di abitanti, 100 mila migranti non dovrebbero essere molti da integrare; diventano, invece, troppi quando non c’è integrazione, quando si costruiscono dei ghetti magari a ridosso delle stazioni. Ma un Paese moderno che si affaccia sul Mediterraneo il problema dell’integrazione dei migranti avrebbe dovuto affrontarlo e risolverlo già da tempo. Io ho proposto, per esempio, di organizzare un’accoglienza diffusa. Nella mia Regione ci sono famiglie che accoglierebbero volentieri un minore non accompagnato. Invece di dare risorse ad aziende o a cooperative, che a volte speculano sull’accoglienza considerandola una ragione di profitto, si potrebbe pensare di dare un contributo economico a queste famiglie.
Poi si potrebbe prevedere anche un rapporto con associazioni che da anni svolgono una funzione meritoria per accompagnare i migranti, ad esempio, nel loro percorso scolastico per integrarli nella società. In questo modo riusciremmo ad affrontare questo fenomeno senza subirlo. Troppe volte in Italia si è discusso del problema dell’immigrazione ma senza capire come potesse essere arginato facendolo diventare un’opportunità», ha sottolineato il governatore Occhiuto. (rcz)
di SANTO STRATI – Dopo l’incontro di alcuni giorni fa in Cittadella, il Presidente Roberto Occhiuto ha rispettato la promessa di un incontro “risolutivo” per l’Aeroporto dello Stretto, accogliendo l’invito del Presidente della Camera di Commercio Ninni Tramontana. E così, puntualissimo, si è presentato alle 16 di venerdì all’Ente Camerale accompagnato dal Presidente della Sacal Marco Franchini per fare il punto della situazione dell’Aeroporto dello Stretto. Situazione drammatica e non brillantissima, sia chiaro, e i reggini guardano, con giusticata perplessità gli annunci a raffica che riguardano il rilancio dello scalo.
Per la verità non ci sono state clamorose anticipazioni, se non la conferma, ribadita con convinzione dal Presidente Occhiuto, che lo scalo reggino «una priorità e spero presto possa diventare l’esempio concreto dell’azione dell’amministrazione regionale». Occhiuto ammette di essere costantemente alla ricerca di vettori per lo scalo dello Stretto, ma trova molte perplessità delle compagnie a proposito del traffico che possa generare servendo anche Messina.
Il problema, semplicemente, riguarda tariffe e orari: il traffico aeroportuale cresce in funzione di questi due elementi. Se un biglietto low cost da Catania per Roma costa 60 euro e ci sono voli a tutte le ore, perché un messinese dovrebbe fare una levataccia al mattino per poi pagare 200 euro?
Se non ci sono voli “comodi” e le tariffe restano stratosferiche (c’è chi ha pagato 800 euro per un Reggio-Milano) difficilmente l’aeroporto dello Stretto potrà decollare (in tutti i sensi).
La questione che sia Sacal sia la Regione non vogliono comprendere è chenon servono voli per altre destinazioni: va potenziata (e adeguiata soprattutto dal punto delle tariffe) la tratta Reggio-Roma e Reggio-Milano. Non servono tratte “esotiche” (chi deve andare a Venezia, Bologna, Torino trova continui voli da Roma), ma occorre far diventare lo scalo dello Stretto un hub-navetta con i due principali aeroporti nazionali.
«Credo – ha detto Occhiuto – che questa provincia possa essere un motore di sviluppo per la Calabria insieme al porto di Gioia tauro. Reggio, quindi, può essere la vetrina della Calabria e in quest’ottica l’Aeroporto acquisisce un valore ancora più importante». Buone intenzioni, senz’altro, da mettere a verbale a futura memoria, ma la sensazione è che non si hanno le idee chiare.
Il progetto messo a disposizione gratuitamente dall’imprenditore Pino Falduto per spostare l’aerostazione lato mare, utilizzare la stazione ferroviaria e rigenerare tutta l’area aeroportuale non è mai stato preso in considerazione(eppure lo ha realizzato un’équipe di super progettisti che ha firmato importanti realizzazioni in Italia e all’estero, mica l’ha disegnato il figlio adolescente di qualche geometra disoccupato…) e si insiste a buttare al vento quei soldi per la “riqualificazione” che il deputato Francesco Cannizzaro ben 4 anni fa abilmente si fece assegnare dalla Legge Finanziaria.
Manca ancora una visione strategica, dispiace dirlo, e se bisogna riconoscere a Occhiuto di aver “salvato” la Sacal a cui stavano togliendo le licenze e quindi evitato di lasciare tutta la Calabria senza voli, d’altra parte se non si interviene su orari e tariffe sarà difficile convogliare traffico dalla Sicilia. La Regione vuole investire sullo scalo? Cominci a guardare e sentire il territorio (e valuti il progetto Falduto), poi ne riparliamo. (s)
È CONFESERCENTI MOSTRA OTTIMISMO
La Confesercenti di Reggio esprime ottimismo sull’Aeroporto dello Stretto. L’annuncio del Presidente Occhiuto alla conferenza stampa che si è tenuta alla Camera di Commercio di Reggio Calabria sul bando di 120 milioni di euro destinati all’attrazione delle compagnie aeree, è un fatto positivo e concreto per il sistema aeroportuale calabrese. Di conseguenza lo è anche per l’aeroporto di Reggio a cui andranno 30 milioni di euro che si aggiungono ai 15 degli oneri di sistema. 45 milioni di euro che, se investiti con criterio, potranno finalmente far ripartire con nuovi voli a orari appropriati e prezzi di mercato uno scalo sino ad oggi mortificato da scelte sbagliate e penalizzanti. Tale notizia si aggiunge, peraltro, a quella del futuro e definitivo superamento delle limitazioni che sino ad oggi avevano nuociuto, non poco, all’attività volativa dell’Aeroporto dello Stretto.
Ma questo incontro con il Presidente della Regione e con l’Amministratore Unico della Sacal Franchini ha anche un’altra valenza, per certi versi ancora più importante: apre, dopo anni di “muro contro muro”, una nuova fase di dialogo e confronto per quanto riguarda il futuro del nostro aeroporto tra le istituzioni del territorio, la Regione e la Sacal.
Dialogo iniziato la settimana scorsa alla riunione avvenuta alla Cittadella Regionale che ha messo in luce come si può lavorare in sinergia per ottenere risultati concreti e dove Camera di Commercio, Comune e Città Metropolitana con voce unica e chiarezza d’intenti hanno operato per tutelare e rivendicare gli interessi di Reggio.
Un ulteriore importante dato da tenere in considerazione è il ruolo della Camera di Commercio che, tramite l’impegno del Presidente Tramontana, dei Presidenti delle associazioni datoriali e dei consiglieri camerali, ha dato impulso all’avvio di un percorso virtuoso e costruttivo dimostrando come il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale reggino, nelle sue articolazioni di rappresentanza, è più che mai strategico e può diventare determinante nella risoluzione dei problemi del territorio.
Come Confesercenti Reggio Calabria accogliamo quindi con favore questo nuovo corso che dovrebbe portare ad una rinascita dello scalo reggino ma continueremo a vigilare, proprio in relazione a questo clima di confronto e dialogo creatosi, per far sì che dichiarazioni e buone intenzioni non rimangano tali ma si trasformino in atti concreti che ormai da tanto, troppo tempo stiamo aspettando. (rrc)
«La classe dirigente calabrese si assuma la responsabilità di avviare una battaglia contro il dirottamento delle quote del Pnrr e del Fondo per lo sviluppo e la coesione», come pure contro «l’autonomia differenziata, che sarebbe la pietra tombale sulle possibilità di rilancio dei servizi sanitari pubblici, della scuola e dell’economia del Meridione».
L’ha affermato il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, in un intervento, pubblicato dal Quotidiano del Sud, sulla recente proposta di rimodulazione del Pnrr firmata dal ministro del Sud, Raffaele Fitto. Così, ha precisato Irto, si levano «alla Calabria ben 905 milioni, cioè quasi la metà dell’importo già assegnato alla regione, destinati perlopiù a misure di contrasto del rischio idrogeologico, di transizione verde e sviluppo delle aree interne».
Irto ha poi ricordato che in proposito il Pd calabrese aveva già invitato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, «a difendere gli interessi dei calabresi» e a fronteggiare questo «ennesimo tentativo della destra meloniana, prona ai ricatti politici della Lega nordista, di privare il Mezzogiorno, dunque la Calabria, di risorse essenziali».
«Si tratta – ha puntualizzato il segretario dei dem calabresi – di un taglio sproporzionato delle somme del Pnrr; ingiusto e addirittura devastante, se teniamo conto che la decurtazione pro capite è di 121 euro per il Veneto, di 136 euro per la Lombardia e di 489 euro per la Calabria».
A giudizio di Irto, «le giustificazioni fornite dal centrodestra sono beffarde», perché, fermo restando che manca ogni credibile dettaglio, ha argomentato il senatore dem, «dare corso all’annunciato rifinanziamento con somme già disponibili significherebbe togliere ulteriori risorse destinate ad altri scopi».
«Oggi serve un approccio forte e chiaro con il governo Meloni, per salvare le risorse del Pnrr. Al riguardo, perché – ha chiesto Irto – il presidente Occhiuto aspetta a chiedere il voto di fiducia in Consiglio regionale? Non l’aveva domandato per la riforma dei consorzi di bonifica? Lo frena la consapevolezza che stavolta l’iniziativa non gli porterebbe like immediati?». (rrc)
«Controlli, denunce, misure amministrative, non servono a nulla dinnanzi ad una situazione di sfascio e di abbandono lasciata da una gestione passata del tutto incurante dell’ambiente e del valore del mare».
A dirlo è il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno intervenendo su tema caldo della depurazione.
«Ricordo – aggiunge – la battaglia nella zona di Nicotera, ove per 20 anni ho presentato n. 52 esposti, ho ricevuto in cambio spari e proiettili contro il cancello di casa, ma nulla è, però, cambiato! Anche la denuncia delle istituzioni per “collusione con la criminalità” non ha sortito nulla! Uno Stato che non riesce a fronteggiare un sistema di inquinamento marino, con tutti i mezzi che possiede, o non è capace oppure non vuole e, quindi, è colluso. Oggi ci sta provando il presidente Occhiuto con caparbietà e convinzione. La battaglia sarà dura, ma son sicuro che lascerà il segno. Non è persona che si arrende».
Continua Saccomanno: «Naturalmente, sono necessari provvedimenti forti e drastici, una collaborazione corretta delle Forze dell’Ordine, una posizione decisa e determinata delle Procure. Ed allora forse qualcosa potrà avvenire, con i sequestri degli impianti non funzionanti, la denuncia dei sindaci inadempienti, la nomina di commissari che in 30 giorni devono relazionare sullo stato dell’arte indicando i provvedimenti urgenti da assumere, le segnalazioni alla Procura della Corte dei conti per l’azione di danno erariale, la ribellione dei cittadini, che spesso sono condizionati dalle lobby di potere e dalla criminalità organizzata, che lucra pesantemente con l’ambiente. Una azione collettiva che deve supportare quella del presidente e di tutti coloro che amano la propria terra e vorrebbero che non fosse violentata da personaggi che pensano solo a lucrare oppure sono di una tale ignoranza che non comprendono o non vogliono comprendere che il mare è una ricchezza e, quindi, va tutelato con tutti i mezzi possibili. La Lega sarà per queste e tutte le battaglie fondamentali e di civiltà e non rinviabili, accanto al presidente Occhiuto che potrà sempre contare sul nostro sostegno». (rcz)
Il sindaco della città di Cosenza, Franz Caruso, ribadisce la conferma della scelta del sito di Vagliolise per la realizzazione del nuovo Hub Ospedaliero regionale, oggi allocato presso l’ospedale civile dell’Annunziata. «Mi auguro di vedere l’opera realizzata a Vagliolise per il 2026/2027. Questo sito è stato valutato come il più conveniente e funzionale da uno studio di fattibilità commissionato e realizzato dalla Regione, per un costo di 700mila euro. È stato, inoltre, scelto dal consiglio comunale della città» – ha affermato Franz Caruso.
«Ne ho parlato più volte con il presidente della Regione e l’on. Occhiuto mi ha sempre ribadito che lui avrebbe rispettato quella che era stata una decisione del Consiglio comunale di Cosenza. Lo ha detto a me, lo ha detto anche ad altre figure istituzionali. Io conosco Roberto Occhiuto come uomo d’onore, persona per bene, non ho motivi per dubitare – ha ancora ribadito il sindaco – che si avvii l’iter per realizzare il presidio nel luogo indicato dal Consiglio comunale».
«Alla luce del decreto dirigenziale emanato dalla Regione – ha affermato stamani Franz Caruso – condivo, però, pienamente le determinazioni della Commissione consiliare comunale sanità di palazzo dei Bruzi, riunitasi alla presenza del dott. De Salazar, dirigente generale dell’Annunziata. È innanzitutto una questione di mancata lealtà istituzionale”- ha proseguito Franz Caruso – ma soprattutto ci si trova davanti ad irrimediabile bruttura amministrativa che cancella con una semplice determina dirigenziale un complesso procedimento amministrativo che aveva impegnato, nelle sue diverse fasi, la responsabilità politica degli organi istituzionali della Regione e del Comune di Cosenza. Infatti, chi decide sulla opportunità di rivalutare il sito indicato e già definito dalla Giunta regionale e dal Consiglio comunale? Può decidere autonomamente un burocrate dirigente? Il presidente Occhiuto deve parlare chiaro ed assumersi le proprie responsabilità. Io ho dato esempio di lealtà istituzionale. Mi ero spinto persino a ringraziare Occhiuto per l’avvio dell’iter amministrativo della realizzazione del nuovo ospedale. Ma devo prendere atto – ha affermato stamani Caruso – che si dice una cosa e se ne fa un’altra. E poi perché, anche e soprattutto in vista della città unica, espoliare Cosenza del polo sanitario? Un equilibrato sviluppo urbano imporrebbe, come avviene in tutte le grandi città, che sia la facoltà di medicina ad essere integrata nel polo sanitario e non il contrario. Del resto, non è forse vero che le attuali attività universitarie si svolgono già presso l’Annunziata? Se così non dovesse essere – ha concluso Franz Caruso – sarebbe legittimo il sospetto che dietro questa vicenda possano celarsi interessi che non hanno nulla a che fare con una sanità al servizio del cittadino». (rcs)
di SANTO STRATI – Se qualcuno volesse sminuire il significato del piazzamento nella classifica del Sole 24 Ore dei più apprezzati Presidenti di Regione, direbbe che ha preso la “medaglia di cartone” (IV posto). Ma sarebbe in malafede e in grande torto perché il monitoraggio (sulla cui serietà non c’è da discutere) del quotidiano della Confindustria sugli amministratori locali fotografa una realtà di cui andare orgogliosi. Mentre la triade del Nord (Fontana è al VI posto) auspica l’autonomia differenziata (ai danni delle regioni meridionali), c’è un governatore del Sud che conquista una quarta, prestigiosissima, posizione e la prima di tutto il Mezzogiorno, a significare il gradimento per un lavoro che è appena iniziato.
Una partenza che ha rivelato ai calabresi le buone intenzioni e i tanti propositi di rinnovamento dell’ex capogruppo di Forza Italia alla Camera. Roberto Occhiuto ha fatto una scommessa su se stesso e, siamo convinti, non disdegna un eventuale bis a fine mandato, con buona pace di quanti hanno messo in giro, nella passata settimana, una presunta volontà di mollare tutto e candidarsi alle europee.
Occhiuto si è premurato a smentire, confermando di essere totalmente (e convintamente) preso dall’impegno di trasformare la Calabria, ma, d’altro canto – chi glielo farebbe fare di mollare Germaneto, dove l’aria è pulita e raccoglie le brezze marine che provengono da Lido, per andare a “intossicarsi” nello smog di Bruxelles o Strasburgo?
Prestigioso incarico, per carità, ma vuoi mettere quanto conta un Presidente di Regione?
E torniamo alla classifica del gradimento degli amministratori locali. Se Bonaccini (Emilia Romagna) conquista quasi il 70% dei consensi (tanto che sarebbe rivotatissimo nel caso di elezioni alla data del sondaggio realizzato da Noto, il più “scarso” in termini di gradimento è il governatore della Sardegna Christian Solinas con un modesto 35% distanziato a otto punti da Michele Emiliano (Puglia) ed Eugenio Giani (Toscana), quest’ultimo appaiato coi i Presidenti Marche (Francesco Acquaroli) e Abruzzo (Marco Marsilio).
In questo contesto, il 59% conquistato da Occhiuto (che gli è valso la quarta posizione) assume significato particolare.
Non che IL Governatore le abbia azzeccate tutte fino ad ora – sia ben chiaro – però tendenzialmente il giovane Occhiuto (l’atro, Mario, è senatore) sta facendo un gran lavoro non solo nel campo della sanità (dove ultima ratio rimane il pellegrinaggio a Lourdes), ma anche dell’ambiente (per la depurazione delle acque del mare) e del turismo. Quest’ultima delega Occhiuto, dopo il passaggio al Senato Fausto Orsomarso, l’ha trattenuta per sè, convinto che si debba fare un lavoro straordinario per un rilancio serio dell’attività turistica.
La Calabria nonostante le sue ricchezze naturalistiche, i suoi tesori archeologici, il potenziale inespresso del turismo religioso e l’opportunità (mal utilizzata) di quello congressuale, ancora arranca nel panorama internazionale delle mete preferite dai vacanzieri.
Una ragione ci sarà, anzi di sicuro sono tante le ragioni di questo continuo rinviare delle azioni propositive per ricettività e turismo. È cambiato poco, pochissimo, dalla nascita delle regioni nonostante le sostanziose risorse finanziarie, spesso generosamente (e inutilmente) messe a disposizione.
Il ritorno degli investimenti si esprime in decimali e questo conferma che le azioni e le iniziative fin qui intraprese non hanno espresso risultati apprezzabili, anche se bisogna riconoscere che la tendenza negli anni è comunque cresciuta in positivo.
C’è un problema di fondo che si chiama reputazione: in questa terra s’è persa – per varie circostanze e per responsabilità di chi è rimasto a guardare senza reagire – qualsiasi credibilità. La Calabria, per lunghi anni, è finita sui media nazionali (e internazionali) come terra di violenza, di sequestri (sono passati ben 50 anni dal terribile rapimento di Paul Getty che ebbe eco mondiale), di mafia (genericamente intesa) fino a che la ‘ndrangheta non ha fatto valere a livello intercontinentale tutto il suo spregevole potere. Qualcosa è cambiato, qualcosa sta cambiando, ma sono passati cinque anni da quando il New York Times (non un giornaletto di quartiere) indicava la Calabria tra le mete preferite dagli americani.
Come è stata sfruttata questa opportunità? La risposta è nei fatti e non ha bisogno di commenti. Il turismo non è offrire una pizza al villeggiante con contorno di tarantella, questo si chiama folclore e non aiuta a far crescere l’attrattore che questa terra potenzialmente sarebbe in grado di esprimere.
Servono scienza, cervello, marketing.
Gli stessi componenti che andrebbero messi a profitto (in parte sono stati usati) per la Sanità e l’Ambiente.
Occhiuto deve costituire – lo abbiamo scritto già tante volte, ma repetita juvant – una serie di task force con le migliori teste pensanti (e guarda un po’ quanti calabresi sono a disposizione, gratuitamente) per trasformare radicalmente una regione che deve diventare la California d’Europa. Un think-thank permanente fatto di persone disinteressate ai propri obiettivi, ma onestamente e coerentemente motivate solo dall’amore per questa terra.Ci sono e non si fa fatica a cercarli.
Presidente Occhiuto si circondi di ottimi collaboratori (come sta facendo per la Sanità, per combattere il mare sporco, per ridurre la burocrazia, e vedrà i risultati.
Potrà davvero aspirare a essere il presidente dei calabresi, di quelli che vivono in Calabria e degli oltre sei milioni che sono sparsi in ogni angolo della terra.
C’è da lavorare – è evidente – ma questa medaglia di “cartone” vale più del primo posto se il nostro Governatore saprà mettere a profitto idee e buoni propositi. Auguri. (s)
di MARIACHIARA MONACO – Il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha dato il benvenuto in Calabria al presidente della Camera dei Comuni del Canada, Anthony Rota, accogliendolo presso la Cittadella Regionale per un confronto istituzionale, e per illustrare il progetto del Pnrr intitolato Il Turismo delle Radici, su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
Un colloquio piacevole, in italiano, con un accento cosentino che spicca per Anthony Rota, viste le sue origini calabresi.
Come tanti, anche i nonni della seconda carica dello stato nordamericano, emigrarono oltreoceano nel 1903 dai paesini di Pedace e Pietrafitta, pur custodendo un legame autentico con il territorio d’origine, tramandato di generazione in generazione attraverso racconti, aneddoti, e attraverso la lingua. Gioco del destino, a distanza di tanti anni, Anthony Rota è ritornato dall’alto della sua veste istituzionale:
«È sempre molto importante – ha affermato – sapere da dove veniamo e visitare, e vedere di persona, di che cosa parlavano, di quello che ci raccontavano i nostri genitori, i nostri nonni. Scoprire le nostre radici, e avere l’opportunità di ritornare nei luoghi delle proprie origini, è fondamentale per tutti i canadesi. In Canada esistono molte emigrazioni, popoli provenienti da tutto il mondo. Io ho sempre detto: prendiamo tutto quello che di meglio il mondo ci può offrire e lo portiamo a Toronto».
Come le foglie d’acero, che cambiano colore in base alle stagioni, molteplici sono le culture, le tradizioni, le vite che ancora oggi s’intrecciano e che danno linfa ad un paese altamente avanzato, con eccellenti condizioni lavorative, un sistema educativo al di sopra della media e una qualità della vita molto alta, favorite da uno dei sistemi sanitari migliori al mondo. Tutto questo, «prendendo il meglio che il mondo ci può offrire», per parafrasare Rota. E tra il meglio, ne siamo sicuri, c’è molta Italia.
«Fuori dalla Calabria ci sono tante storie che riguardano la Calabria. Il nostro compito è quello di avvicinare queste storie alle loro radici. Toronto, del resto, è la prima città al mondo per numero di calabresi presenti – ha affermato il presidente Occhiuto – abbiamo parlato di potenziare l’offerta turistica in Calabria dal punto di vista dei servizi alberghieri e anche di attrarre investitori turistici che vogliono costruire strutture alberghiere nella nostra regione. In Canada ci sono tanti imprenditori che hanno storie di successo nelle istituzioni – come quella del presidente Rota – e nelle imprese che potrebbero essere interessati ad avviare attività imprenditoriali in Calabria».
Un passato che guarda al futuro delle nuove generazioni, pur mantenendo accesa la fiamma della provenienza. Risultato di una strada accorciata dagli affetti, dalla lingua più bella del mondo, e dal turismo, settore pilota dell’economia italiana e calabrese.
«Mi piacerebbe – ha rivelato Occhiuto – se riuscissimo a sviluppare un’ idea che ho da qualche tempo. Io vorrei svolgere in Calabria nei prossimi anni – o comunque vorrei prepararla perché poi la possa svolgere chi verrà dopo di me – un’iniziativa simile ai Giubileo dei calabresi, mi piacerebbe che la nostra regione si vestisse a festa per uno-due mesi all’anno e in questi due mesi potesse accogliere tutti i calabresi di seconda, terza, quarta generazione incentivando l’arrivo in Calabria magari attraverso la contribuzione sui biglietti aerei».
Un’iniziativa ambiziosa che, se prenderà forma, darà la possibilità a migliaia di persone di ritornare, proprio lì da dove sono partite tanti anni fa. Cambiate certamente, ma con lo stesso desiderio di casa che hanno sempre avuto, nella testa e nel cuore. (mm)
Energia, economia del mare e sviluppo sostenibile: l’incontro di Villa San Giovanni, ovvero l’Assemblea generale della Commissione Intermediterranea, ha chiuso in termini positivi per la Calabria, con in più l’elezione a Presidente della Commissione stessa di Roberto Occhiuto, attuale presidente della Regione. L’obiettivo era di ragionare in termini di macroregioni del Mediterraneo, unendo sia quelle dell’Europa che quelle del Nord Africa, in un percorso di crescita comune. E il documento finale pare sposare in pieno questo progetto: rafforzare stabilmente la cooperazione tra le regioni e le autorità locali del Mediterraneo per affrontare al meglio le grandi sfide del presente e del futuro e per ribadire la centralità di una zona marittima strategica per gli equilibri mondiali, la stabilità e lo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Unione Europea.
Questo è il messaggio chiave, illustrato in un documento articolato in 15 punti, emerso dalla due giorni dell’Assemblea Generale della Cim – Commissione Intermediterranea alla quale hanno partecipato 40 regioni di 8 Stati membri dell’Ue e di altri Paesi (Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna) e che ha eletto come Presidente di turno Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria.
Hanno partecipato ai lavori, tra gli altri, anche Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia.
La Commissione Intermediterranea (CIM) è uno dei 6 ambiti di intervento della CRPM – Commissione delle Regioni Marittime Periferiche il cui scopo è favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia.
Roberto Occhiuto e Davide Strangis
«Sostenere la creazione di una strategia macroregionale su scala mediterranea sarà uno dei nostri principali obiettivi, e lo dobbiamo fare con una governance condivisa a più livelli e con una geometria variabile che risponda alle esigenze e alle specificità territoriali», ha affermato il Presidente Roberto Occhiuto.
«La Commissione Intermediterranea, che da oggi mi onoro di presiedere – ha continuato – deve diventare ancora più importante, dobbiamo farci conoscere, dobbiamo stimolare la partecipazione attiva dei decisori politici, insieme alle delegazioni tecniche, delle diverse Regioni, dobbiamo lavorare per valorizzare ancora di più il grande lavoro che viene fatto. I dossier e i documenti che produciamo devono trasformarsi in scelte politiche, in decisioni che possano dare maggior peso alle Regioni che si affacciano nella sponda Sud del Mediterraneo».
«La Calabria, che eredita numerosissimi problemi rispetto ai quali non ha ancora elaborato tutte le risposte e gli strumenti necessari – ha evidenziato – vuole contribuire concretamente a questo percorso, a vantaggio di tutte le Regioni che fanno parte di questa organizzazione, ma anche di quelle che ancora non ne fanno parte. Ciò che ci unisce ci terrà fortemente impegnati nella ricerca dell’inclusione e della collaborazione per il miglioramento delle vite dei nostri cittadini e dei nostri giovani».
«Il Mediterraneo ci regala una storia millenaria, a noi il compito di preservarla e di evolverla all’insegna della responsabilità, della sostenibilità, dello sviluppo, per il futuro dei nostri territori e per le generazioni che verranno», ha sottolineato il governatore della Regione Calabria e neopresidente della Commissione Intermediterranea.
Nel documento programmatico finale, rivolto alle istituzioni europee, mediterranee e internazionali, nonché agli enti e alle parti interessate nazionali e sub-statali del Mediterraneo, la Commissione Intermediterranea ha sottolineato la necessità di rafforzare ulteriormente la collaborazione con i Paesi rivieraschi non appartenenti all’Ue per raggiungere obiettivi comuni in campo sociale, economico e ambientale. A questo proposito, è emersa la necessità di una governance multilivello, con le autorità regionali e locali in prima linea, forti della loro prossimità ai cittadini di cui conoscono direttamente esigenze e aspettative.
Il documento finale ha sottolineato l’importanza delle ultime decisioni orientate alla creazione di una strategia macroregionale mediterranea e ha invitato la Presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue del 2023 e gli altri Stati membri a proseguire speditamente in questa direzione. Sostenere la creazione di una strategia macroregionale su scala mediterranea è uno dei lavori più importanti della Commissione Intermediterranea a sostegno di una maggiore coesione nel bacino, basata sui principi di un approccio graduale e volontario e di una governance condivisa a più livelli.
A complemento delle iniziative e dei programmi già in atto nell’area, una strategia macroregionale consentirebbe una maggiore coerenza e integrazione tra le azioni già in atto, permettendo al contempo una complementarità, una maggiore razionalità nell’uso delle risorse e un efficiente lavoro congiunto per trovare un terreno comune per la coesione economica, sociale e ambientale e soluzioni alle sfide condivise. Si tratta di un aspetto di particolare rilevanza per continuare a sostenere la Blue Economy, intesa come complesso di componenti legate a vario titolo all’economia marina, che dovrà essere il fulcro dello sviluppo ecosostenibile del Mediterraneo; è necessario che le popolazioni delle sponde del Mediterraneo, le cui economie dipendono fortemente dai settori blu, compreso il turismo costiero e marittimo, siano aiutate ed incentivate a mettere in campo politiche finalizzate a garantire la loro sostenibilità socioeconomica e ambientale dell’economia del mare.
Tra i principali temi discussi, il Patto per le Isole dell’UE rispetto al quale la Commissione Intermediterranea ha sollecitato una particolare attenzione da parte dell’Unione Europea, la Dichiarazione Politica contro la desertificazione, il disinquinamento del Mar Mediterraneo, la nuova Agenda europea per l’innovazione, i messaggi contenuti nella Carta di Granada sul Turismo Sostenibile.
La Commissione ha ribadito il proprio impegno nel monitorare le direttive sulla pianificazione dello spazio marittimo (PSM) e sul quadro strategico per l’ambiente marino (MSFD), la proposta di legge sul ripristino della natura (NRL) e la politica comune della pesca (PCP), con l’obiettivo di individuare le principali problematiche e opportunità per le regioni mediterranee associate alle loro interazioni, revisioni e implementazioni.
Rispetto ad un tema strategico come l’energia, la Commissione ha sottolineato la necessità di utilizzare le risorse messe a disposizione dall’UE e da altri programmi per la transizione energetica, nonché di valutare adeguatamente gli impatti ambientali di quest’ultima. La Commissione ha accolto con favore la posizione del Consiglio dell’UE che riconosce il ruolo dei porti nella diffusione di soluzioni energetiche alternative e la sua volontà di integrare questo approccio all’interno del regolamento TEN-T sui corridoi europei di trasporto.
È stata ribadita la centralità di strumenti come la Politica europea di vicinato (PEV), la Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico Ionica (Eusair), l’Iniziativa europea per il bacino del Mediterraneo occidentale – WestMed nell’ottica di dare risposte coordinate a obiettivi, sfide e soluzioni simili. È stato riconosciuto positivamente l’allineamento dei programmi di cooperazione transnazionale, con l’integrazione, in un’ottica trasversale, di parte dei loro obiettivi e attività, anche rispetto alle strategie di riferimento nel Mediterraneo ed è stato richiesto il loro rafforzamento anche a livello finanziario nel futuro.
La Commissione Intermediterranea ha sottolineato con orgoglio il coinvolgimento del Consiglio Mediterraneo della Gioventù (MYC) nelle riunioni statutarie e negli eventi della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime e della Cim, come parte del suo piano strategico per rafforzare le interazioni e il dialogo interculturale con i giovani per il futuro delle nostre Regioni. (rrm)
«Il Ponte sullo Stretto è già un grande attrattore di infrastrutture e di investimenti. Nell’ultima legge di bilancio, grazie all’impegno del ministro Salvini, ho avuto 3 miliardi di euro per la Strada statale 106, che sono utili per fare un’opera complementare ma strategica affinché il Ponte non diventi una cattedrale nel deserto». È quanto ha dichiarato presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo all’iniziativa Il Ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia, organizzata dalla Cisl e dalle federazioni Filca (costruzioni) e Fit (trasporti) sulla nave Elio ormeggiata presso la Rada San Francesco di Messina.
«Sto chiedendo al ministro 2,6 miliardi per la A2 e, soprattutto, sto chiedendo che si velocizzino i lavori per l’Alta velocità ferroviaria. Sono convinto che più si discute del Ponte sullo Stretto più l’Alta velocità ferroviaria fino a Palermo diventerà economicamente sostenibile. L’Alta velocità si farà a prescindere dal Ponte, però collegare una Regione di 1,8 milioni abitanti è una cosa; collegare due Regioni che insieme fanno più di 6,5 milioni di abitanti fa diventare questo progetto economicamente più sostenibile. Il Ponte può essere una grande occasione per il rilancio del Mezzogiorno», ha sottolineato il governatore Occhiuto.(rrc)
Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente. AccettaImpostazioni leggi di più
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.