Sanità: Occhiuto, io precursore su medici stranieri in Italia, oggi li vogliono tutti

«Quando io ho preso i medici cubani, e credo di essere stato precursore di questa pratica, l’ho fatto per disperazione, perché altrimenti avrei dovuto chiudere tutti gli ospedali calabresi». È quanto ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, intervenendo a Mattino 5 su Canale 5.

«Quando io ho preso i medici cubani – ha spiegato – e credo di essere stato precursore di questa pratica, l’ho fatto per disperazione, perché altrimenti avrei dovuto chiudere tutti gli ospedali calabresi. La mia Regione è commissariata da 15 anni e in 12 anni – quando ancora non c’ero io – non è stato assunto alcun medico o infermiere».

«Da quando ho avuto il ruolo di commissario, 3 anni fa – ha ricordato – ho assunto 3.000 unità di personale, a fronte però di 2.500 lavoratori che sono andati in pensione. Ho scelto dunque di avvalermi dei medici cubani perché provengono da un sistema eccellente, tra i migliori al mondo. Devo dire che c’è stata grande soddisfazione soprattutto tra i pazienti calabresi: chi è curato da questi medici esprime sempre grande apprezzamento per la qualità del loro lavoro».

«Io li ringrazio – ha detto ancora –. Ora in Calabria ce ne sono quasi 400, i primi sono arrivati nella provincia di Reggio. Dopo qualche settimana di formazione linguistica all’Università della Calabria, vengono inseriti negli ospedali per un periodo di tutoraggio e alla fine riescono a reggere anche da soli alcuni servizi che altrimenti sarebbero completamente sguarniti».

«All’inizio di questa operazione fui criticato da tutti, oggi invece tutti quanti sono convinti che sia una strada percorribile», ha ricordato ancora, sottolineando come «ci vuole coraggio, perché spesso non si fanno le cose impopolari anche quando sono giuste».

«Secondo me le cose giuste vanno fatte anche quando sono impopolari – ha detto –. Se si avesse lo stesso approccio nel sistema sanitario nazionale, facendo riforme, magari anche un po’ impopolari, come nel campo dei medici del territorio o per dare più risorse per gli stipendi dei medici e degli infermieri, siccome queste cose sono giuste, diventerebbero anche assai popolari».

«In Italia – ha spiegato – spesso si parla di aumentare le risorse per la sanità, che ovviamente servono e sono fondamentali, ma si parla troppo poco della necessità di riformare il sistema sanitario».

«Noi abbiamo medici e infermieri – ha ricordato ancora – che sono pagati molto meno che in altri Paesi europei, e abbiamo bisogno di rafforzare il sistema dell’assistenza territoriale, anche attraverso un rapporto diverso col pubblico dei medici di Medicina generale, perché altrimenti tutta l’utenza arriva nei Pronto soccorso».

«Sono riforme che, però – ha concluso – non sono state mai fatte, anzi negli anni passati c’è stato il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, un imbuto formativo che non ha offerto ai nostri ospedali abbastanza specializzati». (rrm)

SANITÀ, CALABRIA NON È PIÙ MAGLIA NERA «UN BALZO IN AVANTI»
SU PRESTAZIONI E LEA

«Per la prima volta la Calabria, che per anni è sta maglia nera dei Lea, non lo è più». È quanto ha dichiarato Domenico Mantoan, direttore generale dell’Agenas, nel corso della presentazione del Programma nazionale esiti (Pne) 2024-Report su dati 2023 di Agenas.

Un vero e proprio riscatto di una terra che ha fatto «un notevole il balzo in avanti con reparti con situazioni di buona sanità. Merito del commissario Occhiuto», ha detto ancora Mantoan.

Un passo in avanti – e anche una sorpresa, come espresso da molti – messo nero su bianco dai dati dell’Agenzia che certifica «un trend di significativo miglioramento rispetto nell’anno 2023 sulla base degli stessi indicatori relativi all’attività assistenziale verificati nell’anno 2022 da ospedali pubblici e privati», ha spiegato il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, sottolineando come Mantoan, parlando di “balzo in avanti”, «ha dato merito al lavoro che la struttura commissariale sta facendo».

«Non festeggiamo questo primo piccolo traguardo, ma questo riconoscimento ci dà gli stimoli giusti per fare ancora meglio e per continuare con determinazione la scalata che ci aspetta», ha concluso Occhiuto.

Ma non è solo la Calabria a festeggiare: «Ci sono eccellenze al Nord, ma iniziano ad
esserci anche al Sud», ha detto ancora il direttore generale, aggiungendo come «anche la Sicilia ha fatto un buon balzo in avanti, vuol dire che è stato fatto un buon lavoro».

Per l’eurodeputata Giusi Princi, si tratta di «un risultato straordinario, la dimostrazione concreta del buon governo del Presidente Occhiuto».

«Lo stesso direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan, ha riconosciuto il merito del commissario, il presidente Occhiuto, che con abnegazione – ha sottolineato l’eurodeputata calabrese – sta portando avanti un lavoro tutt’altro che facile, dimostrando autorevolezza e capacità amministrative».

«Questo significativo miglioramento della Calabria, certificato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – ha proseguito – rappresenta un’importante svolta rispetto al passato ed è frutto dell’impegno, della tenacia e della determinazione del presidente Occhiuto che, grazie anche all’autorevolezza di cui gode nel governo nazionale, è riuscito a vincere sfide in cui nessuno credeva, come quella dei medici cubani, dotando le nostre strutture di professionisti eccellenti».

«Finalmente – ha concluso l’eurodeputata – la Calabria fa parlare di sé anche per le buone pratiche e i risultati raggiunti. Da parte mia continuerò, con determinazione, a sostenere e a portare le istanze della mia terra in Europa, collaborando con il presidente Occhiuto per la crescita e lo sviluppo del territorio».

«In Calabria migliora il livello delle cure ospedaliere. Non lo dico io, non lo dice il Centrodestra ma è quanto rileva Il Piano nazionale esiti (Pne), sistema oggettivo che produce dati non contestabili, redatto dall’Agenas», ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, sottolineando come si tratti di un risultato il cui merito va a Occhiuto.

«Perciò, senza temere di essere smentito – ha proseguito – posso dire che questa è la dimostrazione che la politica messa in campo in questi anni dal presidente Occhiuto comincia a dare i suoi frutti. Dopo anni di dati negativi, per la prima volta la Calabria registra un’inversione di tendenza. Sono contento e orgoglioso anche per il lavoro dei tanti eccellenti professionisti che lavorano ogni giorno, con dedizione e con mille difficoltà nelle nostre strutture sanitarie. Il risultato di oggi è anche merito loro. Abbiamo ancora tantissimo da fare, ma intanto grazie al presidente Occhiuto, grazie a tutti».

Per l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, «la strada da percorrere per efficientare il sistema sanitario calabrese è ancora lunga, ma oggi abbiamo avuto prova che c’è stato un miglioramento, una netta inversione di tendenza».

«Quindi – ha concluso – partiamo da questi dati che certificano situazioni di buona sanità nella nostra regione, che recupera con un netto miglioramento i Livelli essenziali di assistenza e proseguiamo su questa strada per costruire un sistema sanitario pubblico regionale di cui andare orgogliosi».

Per il deputato di Forza Italia e coordinatore regionale, Francesco Cannizzaro, «il dato che emerge dal Programma nazionale esiti, presentato oggi dall’Agenas, sulle performance degli ospedali pubblici e privati, certifica la chiara inversione di tendenza della sanità calabrese impressa dal presidente Roberto Occhiuto, da quando ha assunto, a inizio mandato, anche il ruolo di commissario di un comparto massacrato nell’ultimo decennio».

Cannizzaro, sottolineando come «secondo il direttore generale Agenas, Domenico Mantoan, ‘la grande sorpresa è la Calabria che è stata per anni maglia nera nel garantire i Livelli essenziali di assistenza e non lo è più: ha fatto notevoli balzi in avanti e addirittura ci sono ospedali con reparti di buona sanità’», ha posto l’accento su come «la sinistra, in maniera ossessionata, attacca il presidente Occhiuto quotidianamente su tutti i fronti possibili, esponendo la nostra Regione talvolta al pubblico dileggio, c’è un centrodestra solido e pragmatico che lavora in silenzio e con grande determinazione per dare finalmente alla Calabria soluzioni, investimenti, servizi e un’immagine positiva».

«Da una parte le chiacchiere, dall’altra i fatti e il buongoverno», ha concluso.

«Le parole del direttore generale di Agenas sono chiarissime e certificano il grande lavoro che, in tema di sanità, sta conducendo ormai da tre anni la giunta regionale guidata dal presidente Roberto Occhiuto», ha detto il deputato Giuseppe Mangialavori.

«Nel report si parla di ‘balzo in avanti’ della Calabria, che finalmente, dopo anni – ha aggiunto – non è più maglia nera nell’erogazione dei Lea, e si riconoscono l’impegno e le capacità della struttura commissariale che sta risolvendo, con pragmatismo, anni di malfunzionamenti che hanno relegato la Calabria in fondo alle classifiche».

«Oggi, invece, l’inversione di tendenza è nei fatti», ha concluso.

La consigliera regionale Luciana De Francesco ha sottolineato come «il lavoro del presidente Roberto Occhiuto sta facendo vedere i suoi frutti, ma dobbiamo capire che la situazione ereditata necessita di pazienza e fiducia».

« Agenas è un organismo terzo e ciò che oggi afferma sulla Calabria – ha concluso – ci inorgoglisce».

«Le parole del direttore generale Agenas, Domenico Mantoan, durante la presentazione del Programma nazionale esiti (Pne) 2024-Report su dati 2023 di Agenas, certificano senza ombra di dubbio – dichiara la presidente della terza commissione consiliare sanità del Consiglio Regionale, Pasqualina Straface – un notevole cambio di passo nella gestione del comparto sanitario regionale, dopo decenni di disastri prodotti dai commissariamenti e taluni governi regionali inerti e litigiosi».

«Siamo di fronte ad una conferma terza, autorevole e della quale andrebbe solo preso atto, dimostrando finalmente onestà intellettuale», ha detto Straface, sottolineando come «noi, del resto, lo sosteniamo da tempo e oggi per fortuna anche organizzazioni importanti ed incontestabili come questa attestano quanto positiva sia stata la possibilità di poter gestire la sanità calabrese nelle stesse mani del presidente e del commissario Occhiuto».

«In soli tre anni – ha spiegato – il Presidente ha riorganizzato il sistema e la rete ospedaliera, istituendo Azienda Zero grazie alla quale finalmente la Calabria, come tante altre regioni d’avanguardia, ha un’azienda unica regionale che coordina il lavoro delle Asp e delle Ao; ha assunto migliaia di lavoratori di personale medico, infermieristico e ammnistrativo attraverso decine di concorsi; ha investito, sfruttando il Pnrr, ingenti risorse per incrementare le dotazioni tecnologiche degli ospedali; ha quantificato il debito sanitario regionale e chiuso i bilanci delle aziende sanitarie dopo decenni di contabilità orale, come nel caso dell’Asp di Reggio; ha abbattuto i tempi delle liste di attesa, anche attraverso l’istituzione del Cup regionale unico e ha riavviato la realizzazione dei grandi ospedali regionali, uno dei quali, quello della Sibaritide, sarà concluso entro la fine della legislatura regionale».

«È del tutto evidente che, nonostante gli indicatori rivelino una tendenza al miglioramento dello stato della sanità calabrese, si è solo all’inizio di un percorso lungo e tortuoso», ha evidenziato Straface, dicendosi certa che «nonostante l’opposizione lavori quotidianamente ed esclusivamente per infangare e denigrare l’operato positivo del presidente Occhiuto, i calabresi percepiscano concretamente – conclude la Straface – l’ottimo lavoro messo in campo dalla giunta regionale e guardano al futuro finalmente con rinnovato ottimismo, consci di poter essere governati, ancora nei prossimi anni, da mani sicure».

«C’è ancora moltissimo da fare, del resto il governo regionale sta scalando una montagna complessa e insidiosa, ma il cambio di passo c’è e si vede. C’è chi lavora per migliorare la Calabria e chi quotidianamente infanga la propria Regione», ha dichiarato il consigliere regionale Domenico Giannetta, sottolineando come il risultato raggiunto è «merito del commissario Occhiuto».

«In meno di tre anni il presidente e commissario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, ha saputo invertire un trend che vedeva la nostra Regione perennemente fanalino di coda in tutti gli indicatori dei livelli essenziali di assistenza», ha evidenziato il consigliere regionale Michele Comito, aggiungendo come «nonostante ci sia ancora tanto da fare nel sistema e nella rete dei nostri presidi ospedalieri, è del tutto evidente il nuovo cambio di passo che la Regione ha impresso per dare finalmente ai calabresi una sanità migliore».

Comito, poi, ha sottolineato i grandi progressi che la Regione sta compiendo anche in merito alla costruzione dei nuovi ospedali: «Sia sufficiente prendere ad esempio Vibo Valentia, dove il cantiere sta andando avanti in maniera decisa e dove presto si arriverà all’approvazione del progetto definitivo».

«Tutto questo – ha concluso Comito – a fronte di un centrosinistra inadeguato, il cui principale cruccio sembra essere quello di denigrare l’amministrazione regionale. Per fortuna i calabresi possono invece contare, e per molti anni ancora, su una Giunta regionale e una maggioranza di centrodestra che con impegno e caparbietà raccoglie risultati». (ams)

Muraca (PD): Fare chiarezza su nomina nuovo direttore di Cardiologia a Polistena

Il consigliere regionale del PD, Giovanni Muraca, presenterà una interrogazione al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, di fare chiarezza sulla recente nomina del nuovo Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia presso l’Ospedale di Polistena, avvenuta con deliberazione n. 807 dell’11 ottobre 2024. 

«La nomina, con delibera del direttore Generale dell’Asp di Reggio Calabria, dott.ssa Lucia Di Furia, ha assegnato l’incarico al candidato che – viene spiegato –, nella graduatoria del 2022, si era classificato in seconda posizione, revocando così l’avviso pubblico indetto in precedenza il 24 settembre 2024 per la selezione di un nuovo direttore».

L’interrogazione ha l’obiettivo di verificare se il nuovo incaricato possieda effettivamente le competenze specifiche richieste dal profilo per il ruolo di Direttore della Cardiologia, in particolare nel settore della cardiostimolazione, nella gestione di emergenze cardiovascolari e nell’addestramento di giovani medici in questa branca della cardiologia.

Inoltre, si richiedono informazioni sulla capacità del neo-direttore di esercitare il ruolo con la necessaria esperienza e conoscenza scientifica per proseguire l’ottimo lavoro svolto fino questo momento dal dott. Enzo Amodeo, che ha portato Cardiologia a livelli di eccellenza. 

Muraca ha chiesto, infine, le motivazioni che hanno portato alla decisione di indire un avviso pubblico il 24 settembre 2024, per poi revocarlo a distanza di poche settimane, l’11 ottobre 2024. (rrc)

I capigruppo di minoranza: Indegno lo spot di Occhiuto dall’Unical

I capigruppo dell’opposizione Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto), hanno evidenziato come «gli studenti calabresi dell’Unical ieri hanno potuto imparare finalmente, e personalmente, come si costruisce e si manda in onda una spot televisivo ben confezionato, ad immagine e somiglianza del presidente della regione Roberto Occhiuto, bravo come sempre a spargere illusioni a basso costo per i calabresi. Ormai una vera e propria telenovela…».

«Tutto finto e tutto illusorio dagli schermi di Rete 4 nella sua formula itinerante, ma non gratuita immaginiamo, impiantata all’Unical ieri – hanno continuato i capigruppo di minoranza -. Occhiuto, senza mai essere sfiorato minimamente da domande vere e insidiose ha raccontato semplicemente una Calabria che non esiste».

Una regione per i capigruppo «che è nei dépliant. Nei sogni. Trasporti efficienti, aziende floride, studenti con il lavoro sotto casa, coste e montagne incontaminate, livelli di ricerca e assistenza sanitaria da far invidia ad Harward. Che meraviglia».

«Peccato, però – hanno aggiunto – che le illusioni svaniscono non appena lo spot si esaurisce e resta, a schermo chiuso, tutta un’altra realtà. Strade che sprofondano, treni che non arrivano, calabresi all’estero per curarsi, mari inquinati, disoccupazione alle stelle e povertà dilagante. Una sola volta Occhiuto non ha mentito, ovviamente “incalzato” da un Paolo Liguori più “combattente” che mai. Quando ha esaltato il ruolo eccellente dell’Unical a livello nazionale. Vero, verissimo. Un punto di orgoglio per i calabresi, forse l’unico. Non certo merito della classe politica ma frutto di una visione nobile di chi ci ha preceduto e di chi ogni giorno investe tempo e passione per la ricerca e la formazione».

«E ci dispiacerebbe – hanno spiegato ancora i capigruppo di minoranza – se oggi l’università diventasse campo di battaglia politica. Noi riteniamo che debba rimanere il faro della didattica, della formazione e delle continue innovazioni necessarie per stare al passo con il tempo. Quel che conta è il livello in cui oggi è l’Unical in Italia e in Europa. Una scommessa vinta».

«Per il resto – hanno concluso Bevacqua , Tavernise e Lo Schiavo – speriamo che Occhiuto si svegli dal suo sogno prima che sia troppo tardi. I dati Eurostat sulla povertà, la sua frittata fatta sull’autonomia differenziata e la crisi senza fine della sanità dovrebbero riportarlo alla realtà». (rrc)

Sanità, il PD Calabria chiede le dimissioni o la rimozione della dg dell’Asp di Reggio Calabria

«La dottoressa Lucia Di Furia deve lasciare oggi stesso il ruolo di direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria e, se non lo fa, deve essere rimossa domani stesso dall’incarico». È quanto ha chiesto il Partito Democratico Calabria, dopo che Di Furia ha nominato direttore sanitario «un professionista che, all’atto della nomina, non aveva l’iscrizione in alcuno degli elenchi regionali degli idonei al ruolo».

«Detta circostanza è stata contestata con propria interrogazione, dal consigliere regionale della Calabria, Giovanni Muraca, del Partito democratico», hanno detto i dem, sottolineando come, se la direttrice Di Furia non dovesse rassegnare le dimissioni, «che sia il commissario alla Sanità calabrese, Roberto Occhiuto, a toglierle subito l’incarico in questione, data la gravità dei fatti esposti nell’interrogazione del consigliere regionale Muraca, interamente confermati dalla lettera con cui l’incaricato direttore sanitario dell’Asp di Reggio Calabria ha da poco rassegnato le proprie dimissioni a seguito della stessa interrogazione».

«È imperdonabile – hanno sottolineato i dem della Calabria – nominare direttore sanitario chi non figura negli elenchi degli idonei alla carica. Infatti, nello specifico la legge impone al direttore generale di un’azienda sanitaria pubblica di nominare il direttore sanitario attingendo obbligatoriamente agli elenchi regionali degli idonei, anche di altre regioni».

«Ora è chiaro che la direttrice generale Di Furia non ha operato alcun controllo preliminare e a questo punto – conclude la nota del Partito democratico della Calabria – ci auguriamo che la vicenda sia approfondita in tutte le altre sedi». (rrc)

Inaugurato a Crotone il nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio

È stato inaugurato il nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone.

Si tratta di una struttura moderna, uno spazio di circa 1.200 metri quadratri, completamente rinnovato e dotato delle strumentazioni opportune, che riunisce in sé anche la Medicina d’urgenza e l’Obi, l’Osservazione breve intensiva. 

A fare gli onori di casa il Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, Antonio Brambilla, ed il direttore medico di Presidio, Lucio Cosentino.

Alla presenza di tante autorità civili, militari e religiose, il Sub Commissario alla Sanità della Regione Calabria, Ernesto Esposito ha tagliato il nastro posto all’ingresso dei nuovi locali. La camera calda all’esterno e due gli ingressi, uno per i pazienti in barella, uno per i pazienti autonomi, con una via d’uscita separata per le ambulanze.

Un ampio ingresso/sala d’attesa accoglierà i pazienti con i codici meno gravi, poi il triage, la sala emergenza, una serie di stanze riservate alle visite e ancora la Medicina d’urgenza (con dodici posti letto divisi in tre stanze, quattro in più rispetto al passato), l’Obi, con sei posti letto e, in caso di afflusso straordinario di degenti e mancanza di posti letto di ricovero, sarà operativa l’astanteria, composta da due stanze con ulteriori quattro posti letto estensibili. Il reparto, guidato dal primario Francesco Zaccaria, è gestito da ventuno medici (tra italiani e cubani), trentasette infermieri e diciannove operatori socio-sanitari.

All’ingresso del Pronto soccorso è stata esposta una scultura del Maestro Gerardo Sacco, realizzata con resti dell’imbarcazione naufragata a Steccato di Cutro, donata dall’artista crotonese all’Asp, che verrà protetta da una teca. 

«Una struttura completa – ha dichiarato il Commissario Brambilla che offrirà un servizio adeguato ai cittadini di Crotone e della provincia. Il vero valore di questa struttura, chiaramente moderna ed accogliente, è l’integrazione fra i servizi di Pronto soccorso, Obi e Medicina d’urgenza, tutti i servizi per la gestione dell’emergenza, che offriranno maggiore efficienza e sicurezza ai pazienti. L’impresa ha lavorato bene, secondo le nostre indicazioni, provvedendo a realizzare anche alcune modifiche che abbiamo richiesto per rendere più funzionali gli spazi».

 «La medicina d’urgenza sarà la prima ad essere attivata – ha precisato Cosentino –. Prevediamo il suo spostamento, insieme all’Obi, nei prossimi giorni. L’operazione più complessa sarà quella di trasferire il Pronto soccorso, che avverrà entro il prossimo mese. Dovremo garantire sempre l’emergenza urgenza, per cui lavoreremo su due fronti in contemporanea, procedendo allo switch tra i vecchi ed i nuovi locali». 

«La realizzazione del questo Pronto Soccorso di Crotone – ha sottolineato il Sub Commissario Esposito – nonostante i numerosi imprevisti, è una testimonianza dell’ottima governance aziendale e della stretta sinergia con l’amministrazione regionale. Naturalmente si tratta di un importante tassello di un progetto molto più ampio, che riguarda la riorganizzazione della rete dell’emergenza urgenza e di tutti quei servizi territoriali collegati all’ospedale, fondamentali per alleggerire l’affluenza verso il nosocomio».  

 

Il presidente Occhiuto: Struttura dell’Ospedale della Sibaritide completa al 70%

La struttura dell’ospedale della Sibaritide è completa al 70%. Lo ha detto il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, in un video.

Il governatore, infatti, ha fatto una visita a sorpresa nel cantiere dell’Ospedale, incontrando i 60 operai all’opera.

«L’spedale della Sibaritide era stato progettato 20 anni fa, si doveva realizzare già 15 anni fa, ma non è stato mai realizzato», ha detto il governatore, ricordando come «avevo promesso che l’avremmo realizzato nella mia legislatura».

Nel corso del video, Occhiuto fa vedere i lavori in corso, con i materiali già arrivati che stanno già arrivando e le strutture finite. Entro dicembre sarà chiuso tutto l’involucro.

Un 70 per centro che non è stato facile raggiungere: «i costi dei materiali sono molto lievitati negli ultimi 20 anni – ha detto ancora Occhiuto – però, con molta determinazione si possono risolvere probelmi giganteschi anche in Calabria» .

Inoltre, Occhiuto ha annunciato che gli operai lavoreranno anche di domenica per «dare ai calabresi il diritto alla cura in una parte importante della regione come la Sibaritide». (rcs)

Martedì s’inaugura il nuovo pronto soccorso dell’Ospedale di Crotone

Martedì 22 ottobre, a Crotone, sarà inaugurato il nuovo pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio.

Ad ufficializzare la notizia della consegna dei locali è l’Azienda sanitaria provinciale pitagorica, guidata dal Commissario straordinario Antonio Brambilla.

Il costo complessivo dei lavori, affidati all’impresa Sami di Catanzaro, è pari a 2 milioni e 60mila euro.

All’inaugurazione prenderanno parte anche il sub commissario della Sanità calabrese Ernesto Esposito, in rappresentanza del Governatore e Commissario ad acta Roberto Occhiuto ed il Dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, Tommaso Calabrò

Nel corso della cerimonia di inaugurazione, verrà esposta un’opera del Maestro Gerardo Sacco creata in ricordo delle vittime del naufragio di Cutro, realizzata con alcuni resti di legno dell’imbarcazione, per la quale la direzione strategica dell’Asp ringrazia sentitamente l’artista crotonese. 

Dopo un iter complicato e ricco di imprevisti, Crotone e la sua provincia potranno usufruire di una struttura moderna, funzionale ed accogliente, posizionata nell’ala dell’ospedale che già in passato aveva ospitato il Pronto soccorso (lato stadio), negli ultimi anni diventata “area Covid”. Pronto soccorso, Medicina d’urgenza e Obi, Osservazione breve intensiva, torneranno quindi finalmente vicine. 

«Siamo pronti a mettere a disposizione della comunità la nuova struttura del Pronto soccorso – ha detto il Commissario Brambilla –. Ci aspettiamo un importante potenziamento delle capacità ricettive del presidio, con l’offerta di un servizio tempestivo e di qualità, evitando condizioni di sovraffollamento».

Il Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio, punto di riferimento di tutto il comprensorio provinciale, fa registrare un numero di accessi importante. Basti pensare che nel 2023 i triage effettuati sono stati complessivamente 43.461. Il nuovo reparto, diretto dal primario Francesco Zaccaria, ha una superficie di circa mille metri quadrati ed è dotato di strumentazioni moderne ed adeguate. 

È composto da stanze per il pronto intervento, altre dedicate ai pazienti sotto osservazione e da una grande sala d’attesa destinata ad accogliere i pazienti con i codici meno gravi. All’esterno un’ampia “camera calda”, il luogo deputato all’arrivo delle ambulanze e che precede la fase del triage. (rkr)

 

L’Asp CS risponde a Tavernise: Le 60 nuove ambulanze sono tutte operative

L’Asp di Cosenza è intervenuta in merito «ad un articolo di stampa nel quale si afferma, erroneamente, che 20 ambulanze in dotazione all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza non sono mai state messe in circolazione e restano parcheggiate nel piazzale di un immobile dell’Asp sito a Serra Spiga».

«La Regione Calabria – ha spiegato l’Asp – ha acquistato lo scorso anno, con fondi Por 2014-2020, 60 nuove ambulanze per incrementare il parco mezzi del servizio di emergenza-urgenza: mezzi tecnicamente all’avanguardia e dotati di sistemi digitali di ultima generazione. Tra queste 60 nuove ambulanze, in 25 mezzi si è riscontrata la mancanza dell’airbag nella postazione del lato passeggero».

«L’Asp di Cosenza – viene spiegato in una nota – ha sollevato tale problema alla società fornitrice dei veicoli, la quale si è impegnata, così come da contratto, a installare l’airbag anche sul lato passeggero e non solo su quello del guidatore. Queste 25 ambulanze sono ad ogni modo idonee a circolare perché regolarmente omologate dalla Motorizzazione Civile».

«Le ambulanze momentaneamente ferme, sono invece ulteriori 30 mezzi, completamente nuovi, che – come annunciato al momento dell’acquisto delle prime 60 ambulanze – fanno parte di un secondo pacchetto di acquisti da parte della Regione Calabria, arrivate circa due settimane fa e ferme perché in attesa di collaudo», viene spiegato nella nota dell’Azienda Ospedaliera, specificando come il collaudo dovrebbe avvenire non oltre la prossima settimana, secondo la casa ditta fornitrice.

«Una volta che queste 30 nuove ambulanze verranno collaudate e messe in strada – conclude la nota – andranno a sostituire gradualmente e temporaneamente le 25 ambulanze senza airbag lato passeggero per consentire alla ditta fornitrice le nuove installazioni, come previsto dal contratto in essere. Al termine di questa operazione avremo, dunque, 90 nuove ambulanze: 60 del primo lotto più le 30 del secondo». (rcs)

L’OPINIONE / Enzo Musolino: Le disuguaglianze nell’accesso ai farmaci ci condannano alle mancate cure

di ENZO MUSOLINO – È purtroppo esperienza ormai comune di molti pazienti oncologici calabresi: l’emigrazione sanitaria cui siamo costretti da anni riguarda anche l’approvvigionamento di farmaci di ultima generazione, più efficaci, meno tossici, molto costosi.

L’Ocse è da tempo che denuncia questo squilibrio: c’è una disparità d’accesso agli antiblastici in Europa, c’è una disparità tra i cittadini nei singoli Stati, soprattutto in quelli – come l’Italia – in cui la Sanità e’ regionalizzata, nei quali la cristallizzazione delle diseguaglianze va di pari passo con il disavanzo delle Aziende sanitarie.
Anche i cittadini di Villa, come quelli di Reggio e di tutta la Regione, vivono, sulla propria pelle, questa insopportabile differenza, sperimentano l’utilizzo di farmaci salva vita “diversificati” per territorio.  Si può godere di una certa cura “innovativa” a Milano e non a Reggio? È giusto rassegnarsi ad una qualità di vita e a cure diverse solo perché la Sanità calabrese è in disavanzo?
Si può accettare la qualifica di “cittadini di serie B” solo perché non si riesce ad appianare un bilancio?  Con questa nota vogliamo rivolgerci al Presidente Occhiuto, nella doppia veste di Governatore della Regione e di Commissario ad acta per il ripiano del disavanzo sanitario, chiedendogli: è vero che in Italia non è omogeneo l’accesso ai farmaci antitumorali di ultima generazione? È vero che il disavanzo calabrese limita gli specialisti nella prescrizione dei farmaci più costosi? È vero che i seguenti farmaci antiblastici Atezolizumab (Tecentriq ),  Nivolumab (Optivo ), sono al momento non erogabili in tante Asl del territorio calabrese?
Occorre affrontare questo dramma con verità e sobrietà.  Qui non serve dividersi tra destra e sinistra perché è in gioco l’aspettativa di vita dei nostri figli. Non possiamo arrenderci ad un Governo che si limita a commissariare le sanità regionali in deficit, senza porsi il problema – immediato – dell’ intervento sostitutivo perequativo, del ricorso a fondi Nazionali che tentino di “unire” un Paese che è diviso tra chi ha la speranza di guarire e chi ha la certezza di non farcela, solo perché si è residenti in Regioni diverse.
Sappiamo una cosa: non ci bastano risposte generiche, non possiamo più attendere un “risanamento” che tarda a produrre effetti concreti.
Lo Stato, il Governo, ha il dovere di intervenire in applicazione di precisi precetti costituzionali:  art. 32 Cost, co. 1: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti;  art.117, co. 2, lett. m: Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: (…) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
I nostri concittadini si recano negli ambulatori dei territori calabresi, accedono alle cure chemioterapiche ma non hanno la certezza di essere curati come se vivessero a Reggio Emilia.
È giusto tutto questo? Solleviamo queste domande dallo Stretto, dall’Area vittima, prossimamente, del più grande sperpero di denaro pubblico della recente Storia calabrese: i 14 miliardi di euro che stanno per essere investiti nell’ inutile “Ponte sullo Stretto” gridano vendetta, come “piange il cuore” aver visto sprecate – sempre a causa del Ponte – le risorse calabresi del Fondo di Coesione e Sviluppo.
Di fronte allo scandalo dei farmaci non disponibili per i calabresi, innanzi al baratro della diseguaglianza che “spezza” vite umane per mancate cure adeguate, come si fa ad accettare una tale enorme sottrazione di risorse solo per accontentare gli appetiti elettorali di una forza politica al Governo del Paese?
Presidente Occhiuto, chiediamo risposte, pretendiamo rispetto per i diritti di cittadinanza dei calabresi. (em)
[Enzo Musolino è segretario cittadino del Partito Democratico]