SPEZZANO ALBANESE (CS) – Sabato il concerto “Chi tene ‘o mare”

Sabato 3 agosto, a Spezzano Albanese, alle 21.30, a Piazza L. Mortati, si terrò il concerto Chi tene ‘o mare, un racconto in musica improntato sui brani classici napoletani, dal’’800 a oggi con Giulia Maglione,

L’evento è organizzato dalla Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari – Fidapa del Distretto Sud Ovest, Sezione di Spezzano Albanese, presieduto da Angela Guida, insieme alla Civica Scuola di Musica “F Cilea”, diretta da Leonardo Saraceni e che ha una sede proprio nella limitrofa San Lorenzo del Vallo.

Il concerto-evento rientra tra gli scopi sociali della Fidapa, ben nota sul territorio per promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari, autonomamente o in collaborazione con altri Enti, Associazioni ed altri soggetti e gode del sostegno economico degli sponsor ufficiali indicati in locandina. A coordinare i lavori Anna Cerrigone, già presidente della Fidapa e sempre attiva collaboratrice.

Per questo concerto Giulia Maglione sarà accompagnata dai ben noti maestri che da anni collaborano con la Scuola di Musica “F.Cilea”, si tratta di Michele Zingaro alle chitarre e Antonello De Bartolomeo al pianoforte e tastiere, quest’ultimo Autore di alcuni brani portati al successo da Mietta.

Giulia Maglione, partenopea di nascita e romana di adozione, è considerata l’interprete italiana fra le più rappresentative artiste  che esportano con successo il bel canto di Napoli in tutto il mondo, attraverso i percorsi musicali tracciati nel tempo dai maggiori musicisti e poeti napoletani che hanno dato vita a tante bellissime canzoni, ponendo le basi per la nascita della canzone napoletana, appunto, fino a giungere al grande Pino Daniele.

 

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Al via l’iniziativa “Dona materiale scolastico, regala un sorriso”

Ha preso il via, a Spezzano Albanese, l’iniziativa Dona materiale scolastico, regala un sorriso, un progetto di responsabilità sociale e di solidarietà della locale Associazione Euroconsum – Associazione Nazionale Consumatori, presieduta da Elisa Bruno.

L’obiettivo è quello di raccogliere materiale scolastico da donare ai vari istituti presenti sul territorio, ad organizzazioni impegnate nella tutela dell’infanzia e degli adolescenti, a parrocchie, oratori, associazioni, case famiglia operanti nella Provincia di Cosenza, per rendere più lieto l’inizio del nuovo anno scolastico e regalare un sorriso ai più piccoli. Soprattutto a quelli che ne hanno bisogno.

«L’iniziativa  – ha spiegato Bruno – resterà valida per tutto il periodo estivo e fino alla ripresa dell’attività scolastica. Mi rivolgo alla grande generosità dei calabresi, alle famiglie, ai bambini più fortunati, alle aziende, ai negozi di giocattoli e alle edicole, che vorranno aderire, oltre che a tutti coloro che vorranno lasciarsi coinvolgere da questo progetto di solidarietà e vorranno aiutarci a fare propria l’iniziativa, a divulgarla,  coinvolgendo un numero sempre crescente di donatori, facendosi ambasciatori di solidarietà. Sarebbe bello coinvolgere direttamente i più piccoli ed educarli alla generosità, chiedendogli di rinunciare a un loro oggetto per regalarlo ai bambini meno fortunati, donando contestualmente tanti sorrisi».

«Sappiamo – ha proseguito – che donando una penna o un quaderno non si risolveranno certo i gravi problemi che affliggono le famiglie. Così, però, si può contribuire ad alleggerirne il peso, concedendo qualche momento di serenità. Per i più piccoli, questo periodo dell’anno, deve essere un momento di gioia e spensieratezza, dove il sogno diventa realtà».

«Sulla base di questi auspici – ha concluso – vogliamo fare sin da ora un ringraziamento a chi metterà a disposizione competenze e tempo libero al solo scopo di operare al meglio per donare un sorriso e un po’ di serenità in un momento così delicato, in cui tutti avrebbero diritto alla gioia e all’entusiasmo degli inizi, accantonando, anche solo per un momento, preoccupazioni e dispiaceri». (rcs)

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Il 27 novembre il convegno sul contrasto alla violenza sulle donne

Lunedì 27 novembre, a Spezzano Albanese, nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “V. Bachelet”, si terrà il convegno sul contrasto alla violenza contro le donne organizzato dalla Fidapa – Sezione Spezzano Albanese.

Il convegno vuole essere una ferma denuncia sugli atti di violenza che, sempre più subdoli vengono perpetrati contro le donne o comunque, si consumano all’interno della coppia. La Presidente della Fidapa, dott.ssa Angela Guida, sostiene che, proprio all’interno della coppia, dove gli affetti sono più forti, possono emergere sofferenze più intense. I dati statistici sono allarmanti, la cronaca registra casi e modalità sempre più esasperate come il caso di Giulia Cecchettin che ha lasciato tutti sbigottiti e nell’ angoscia di non trovare possibili soluzioni. Certo è che non si può rimanere inermi, bisogna fermare questa mattanza. Servono interventi strutturali, servono nuovi linguaggi e un approccio culturale che, partendo dalla famiglia deve transitare attraverso la scuola sino a coinvolgere la società tutta.

L’uomo sta dimostrando di non saper gestire i propri limiti, di non saper metabolizzare gli abbandoni, le separazioni perché, non ha una prospettiva di futuro. Non conosce più il valore dell’alternativa, cade in una sorte di narcisismo patologico che lo porta a compiere atti inconsulti, a volte ad annientare persino i propri figli. La sezione Fidapa di Spezzano Albanese attraverso il convegno, vuole tentare il coinvolgimento di tutte le Fidape, delle socie psicologhe, criminologhe, educatrici, giuriste a formulare una proposta di legge che individui figure altamente specialistiche per contrastare il fenomeno.

Il convegno vede la presenza di relatori di alto profilo come la professoressa Anna Scola, vicepreside del citato liceo, la psicoterapeuta Mariangela Martirani e l’avvocato Margherita Corrieri del foro di Cosenza. Protagonisti della serata saranno gli studenti del locale Liceo V. Bachelet reali destinatari di un improvvisato laboratorio espressivo attinente al tema da trattare. (rcs)

La Gabamarita ambasciatrice dell’offerta gastronomica di Spezzano Albanese

Gabamarita, la pizza della tradizione arbëreshe, è diventata ambasciatrice della ricca offerta enogastronomica di Spezzano Albanese.

Grazie anche agli eventi promossi in collaborazione con l’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, come quello tenutosi nella Villetta del Ricordo, insieme alla Scuola Italiana Pizza, prosegue l’opera di valorizzazione e conoscenza di uno dei prodotti più singolari della tradizione tipica locale prodotti nelle gjitonie di Spezzano Albanese, che presto si avvarrà del disciplinare di Denominazione Comunale di Origine.

Il progetto di marketing territoriale, ideato e coordinato dal delegato comunale al turismo, spettacolo, comunicazione e marketing, Giuseppe Gazzarano, rientra nel percorso più ampio di promozione turistica avviato dal Comune di Spezzano Albanese e denominato Tesoro Arbëresh – esperienza autentica.

Quest’anno, l’evento che ha messo nuovamente sotto i riflettori la Gabamarita si è svolto con la nuova formula di un laboratorio esperienziale dal vivo, coordinato dal giornalista enogastronomico, Valerio Caparelli, che ha visto la partecipazione attiva del pizzaiolo Fabio Barbieri, istruttore della Scuola Italiana Pizza, e di due pizzaiole amatoriali di Spezzano Albanese, Maria Rosa Di Sanzo e Maria Teresa Iannibelli, testimonianza diretta della preparazione tradizionale della pizza arbëreshe.

Sotto gli occhi attenti del sindaco Ferdinando Nociti e del delegato Giuseppe Gazzarano, il presidente dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, Giorgio Durante, le due esperte signore del luogo hanno preparato a vista la gustosa focaccia tipica, guarnita con salsa e pomodorini o con patate e peperoni, condita con olio extravergine locale e tutti gli odori del territorio, a cui sono stati abbinati degli ottimi vini per la degustazione offerta a tutti i presenti.

L’evento, patrocinato dalla Regione Calabria attraverso l’azione Calabria Straordinaria, con l’organizzazione dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, ha visto il coinvolgimento della Scuola Italiana Pizza e dell’ITS Iridea di Cosenza, con cui l’amministrazione guidata da Nociti intende intraprendere un percorso di formazione e aggiornamento sul tema dell’enogastronomia, delle produzioni alimentari e sui processi di trasformazione e produzione delle eccellenze del territorio.

In chiusura di serata, dirette dalla Maestra Maria Teresa Bomentre, si è esibito il coro del laboratorio musicale Verdi Note di Spezzano Albanese, che hanno interpretato la famosa canzone Lule Lule Mace Mace ed un emozionante brano composto dai rinomati fratelli Scaravaglione. Le dolci voci delle 7 bambine che hanno incantato il numeroso pubblico presente appartengono ad Alessia Salerno, Nathalie Stella, Maria Fatima Romeo, Miriam Salerno, Rosy Romeo, Maria Luci e Benedetta Vicchio. (rcs)

La pizza arbëreshe di Spezzano Albanese verso la De.Co

La Gabamarita, pizza arbëreshe, si avvia  verso il riconoscimento di Denominazione Comunale di Origine. Di questo importante traguardo, che è incluso nel progetto di promozione turistica Tesoro Arbëresh – esperienza autentica, se ne parlerà nel laboratorio esperienziale con degustazione che si terrà venerdì 8 settembre 2023, alle 20.30,  alla Villetta del Ricordo di Spezzano Albanese, dal titolo La Pizza Gabamarita – verso la De.Co.

L’evento pubblico del Comune di Spezzano Albanese, patrocinato dalla Regione Calabria attraverso l’azione di promozione turistica Calabria Straordinaria, è organizzato in collaborazione con l’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, l’ITS Iridea e la Scuola Italiana Pizza.

Coordina l’incontro il giornalista Valerio Caparelli.

Ospite speciale dell’evento gastronomico sarà il pizzaiolo catanzarese Fabio Barbieri, istruttore della Scuola Italiana Pizza.

Ad aprire l’appuntamento serale sarà il sindaco Ferdinando Nociti, che anticiperà con visione programmatica gli interventi del Delegato comunale al turismo, spettacolo, comunicazione e marketing, Giuseppe Gazzarano, e del Presidente dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, Giorgio Durante.

Saranno loro, intermezzati dalle esibizioni spettacolari del laboratorio musicale Verdi Note, a mettere in evidenza tutta la forza trainante commerciale e identitaria di un prodotto da forno tradizionale semplice ma fortemente identitario, che deve diventare una proposta gastronomica ricercata da far inserire alle pizzerie e ai ristoranti del luogo all’interno del proprio menu.

Saranno due esperte signore del luogo, coadiuvate dal pizzaiolo Barbieri, a preparare a vista la gustosa focaccia tipica, guarnita con pomodorini o con patate e peperoni, condita con olio extravergine locale e odori del territorio, cui verranno abbinati degli ottimi vini di due famose aziende di Spezzano Albanese. (rcs)

Le emozioni nel libro “Uno strano giocattolo” di Gennaro De Cicco

di DEMETRIO CRUCITTI – Negli  anni  ’70  ci  fu la riscoperta della radio. Infatti,  con la  Sentenza della Corte Costituzionale del 15  luglio 1976, veniva  liberalizzato l’etere per consentire in ambito “locale” la possibilità di esercitare diritti costituzionali  fino ad  allora  non previsti, infatti l’installazione e  l’esercizio abusivo di una stazione  radio o tv prima  della  sentenza  202 era considerato  un fatto  di  rilievo penale.

Fu proprio un Pretore del Sud,  esattamente di Ragusa, che per  primo nel dover  giudicare penalmente i titolari  di una emittente  locale  siciliana registrata come periodico di stampa, pose il problema della incostituzionalità e rinviò tutto alla Corte Costituzionale con riferimento  agli art. in riferimento agli artt. 3, 10 e 21 della Costituzione.

Vediamo un po’ nel merito, l’art.3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L’art. 10: L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici. (il riferimento all’art. 10 si deve allo sviluppo delle trasmissioni ripetute in Italia da Capo d’Istra, e stesse opportunità si sono avute in Calabria con la ripetizione dei programmi della Televisione Albanese che però, poi non ha avuto seguito in quanto non fu pagata la concessione d’uso della frequenza da parte di quella comunità Arbëreshë).

“Art. 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria  nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Fatte  queste  premesse  che  sono  d’obbligo  se vogliamo comprendere  il valore  di quanto ci riporta  Gennaro  De Cicco  nel suo libro Un curioso giocattolo. Copertina  curata  da  un artista  elevetico  Lino Gabriele  e  pubblicato da Apollo  Edizioni, Bisignano (CS).

Il  19  luglio  2023  a  Spezzano  Albanese  la presentazione del libro carico  di emozioni   non solo perché ricorrono  47 anni dalla  Sentenza  202  che  ha  liberalizzato  le  emittenti  private  sia radiofoniche che  televisive  ma  in questi giorni  incalza  una grande  ed importante  adunanza  nel  Parlamento Italiano.  Il 18  luglio 2023  e fino al 10 agosto  2023  Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, brevemente  conosciuta  anche come  Commissione di Vigilanza  Rai,  deve  decidere  sul rinnovo  del  Contratto di Servizio  della  durata  quinquennale  2023-2028 che  si incastra  all’interno della  cornice  rappresentata dalla Convenzione  Rai-Stato (Mimi)  2017-2027 di durata  decennale. 

Tutti  gli organi della Repubblica  Italiana  che abbiano competenze in merito  dovrebbero  farsi  un esame di coscienza  per  sanare  un Vulnus  Costituzionale  che  si è consumato  e  ancora  oggi non trova facile  soluzione  andando  a  discapito   delle  trasmissioni radiofoniche e televisive  dedicate  in lingua  alla  Minoranza  Linguistica  Storica  della  numerosa (rispetto ad  altre comunità che vengono celate  perché meno numerose)  popolazione degli Arbereshe/Italo-Albanesi,la cui  maggioranza  risiede  in Calabria ma  è diffusa  anche in altre  7 regioni: Sicilia, Basilicata, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia  e Piemonte. La  riconversione di taluni  che prima  hanno ostacolato  ( non favorito!)  l’accesso  alla  Convenzione Rai-Stato (Mimi)  nel 2017  sarà  certamente  un fatto  positivo, ma  il salto  sul carro dei vincitori   non ha  mai portato   benefici  alla  collettività  ma solo  ai singoli.

Nell’ambito  del  Festival  della   Cultura  2023  di Spezzano Albanese, domani sarà  presentato  il libro  dal suggestivo  titolo: Un crioso giocattolo di  Gennaro De Cicco.

Riportiamo la bella  recensione  fatta  da  Marco Gaudioche  illustra in maniera  attualissima  la  storia  di Radio Skanderberg:

«Scorrere le pagine del nuovo libro di Gennaro De Cicco – scrive Gaudio – consente al lettore di sintonizzarsi idealmente su una vecchia frequenza (103,800 Mhz) occupata, negli anni 1977-1984, da Radio Libera Skanderbeg (RLS), frutto di un sogno concretizzatosi in realtà grazie alla lungimiranza di un dinamico sacerdote bizantino, papàs Giuseppe Faraco (già fondatore della storica rivista Zjarri), e ad un gruppo di giovani intellettuali carichi di sogni e ideali e affascinati dall’antica e variegata cultura d’Arbëria.

L’emittente ebbe sede a San Demetrio Corone e De Cicco, tra i principali protagonisti di quella esperienza, racconta ‒ senza abbandonarsi a toni intimistici o a malinconie di sorta ‒ l’avventura delle trasmissioni e l’organizzazione dei palinsesti che consentirono la progressiva evoluzione di questo “curioso giocattolo”, trasformandolo da modesto strumento di svago a importante riferimento socioculturale per la comunità sandemetrese, i paesi limitrofi e l’intero bacino arbëresh della provincia di Cosenza.

Con stile asciutto e taglio giornalistico, non senza un certo effetto vagamente diaristico, l’autore richiama alla memoria i principali successi musicali della gloriosa epoca del vinile e del jukebox elencando quelle che erano le canzoni più gettonate che attraversavano l’etere ed evocando gli spazi dedicati anche a generi ‒ quali jazz, country e musica classica ‒ che, se in un primo momento faticarono ad affermarsi, ben presto divennero centrali nella programmazione radiofonica.

Grazie all’impegno costante dei suoi operatori, RLS assurse al ruolo di fedele compagna nelle lunghe giornate trascorse in bottega dagli artigiani, presso le famiglie e nell’immancabile barberia del paese che, come da tradizione, si prestava ad ambiente ideale per il pettegolezzo, il commento delle notizie e il confronto tra idee politiche contrapposte.

Tuttavia, l’emittente non limitò la sua attività alla sfera musicale ma, al fine di fornire ai propri radioascoltatori un servizio sempre più completo, mise in onda una serie di rubriche che spaziavano dall’informazione locale e nazionale alla riflessione etico-religiosa, non trascurando le interessanti radiocronache sportive e la valorizzazione del ricchissimo patrimonio linguistico e canoro arbëresh attraverso momenti dedicati alle poesie, ai proverbi, agli arguti racconti popolari, alla grammatica e all’ascolto dei vjershe.

La temperie creatasi attorno alla graduale popolarità di Radio Skanderbeg si tradusse in numerose iniziative ‒ serate da ballo, mostre di pittura, convegni, presentazioni di libri, gimkane automobilistiche ‒ che trovarono la massima espressione nella “Prima Settimana di Cultura Albanese” (aprile 1977), a cui parteciparono l’orchestra, il coro e i cantanti dell’Ansambli della RPSSH, e nella prima edizione del Festival della Canzone Arbëreshe (1980), nato da un’idea dell’avvocato Giuseppe D’Amico e presentato dallo stesso De Cicco.

Insomma, Un curioso giocattolo ripercorre un’epoca di fermenti, tratteggiando con testimonianze accurate ‒ tra cui quella del compianto Pino Cacozza ‒ il ritratto di una fucina di pensiero che prese corpo in un’emittente radiofonica che ai nostri occhi, disincantati e votati ai social e alla modernità, diventa metafora di un mondo che non è più. L’Arbëria, ormai al tramonto, stretta tra il disinteresse delle nuove leve, l’assottigliarsi drammatico del numero dei vecchi e appassionati studiosi, le fameliche incursioni della politica e le congenite tendenze alla divisione, può trovare nel libro di Gennaro De Cicco una traccia importante e uno spunto per poter riflettere su una sopravvivenza che, benché necessaria, non è scontata». (dc)

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Concluso il percorso pastorale diocesano “Sui passi del Concilio”

Si è concluso, a Spezzano Albanese, nel Santuario della Madonna delle Grazie, il Percorso Pastorale Diocesano Sui passi del Concilio, un itinerario di formazione itinerante che ha toccato tutte le vicarie della Arcidiocesi voluto dall’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise in occasione del 60° Anniversario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Don Giuseppe Ruffo, coordinatore del cammino, iniziato lo scorso mese di gennaio, ha coordinato i lavori. 

Tema di questo ultimo appuntamento è stato appunto “Il Concilio Vaticano II: 60 anni dopo”, su cui ha relazionato don Vito Impellizzeri, Direttore Istituto Superiore di Scienze Religiose della Facoltà Teologica di Sicilia, Docente Teologia Fondamentale e Prefetto agli studi Seminario Arcivescovile di Palermo.

Nelle sue conclusioni don Impellizzeri ha esortato ad essere “segni” dei tempi in quanto Dio viene verso di noi proprio attraverso i segni dei tempi per i poveri; ha sottolineato l’importanza del rapporto con la casa comune ossia il mondo in ci viviamo e quindi una rinnovata attenzione al rispetto dell’ambiente, ha suggerito a passare dal “perché” andare a Messa al per “chi, soffermandosi infine sulla spiritualità mariana. 

L’Arcivescovo, nel suo intervento conclusivo, ha invitato i presenti a chiedere a Dio il dono della passione e il prendere consapevolezza di essere l’unico popolo di Dio in cammino con uno stile sinodale da imparare alla scuola dell’Eucarestia. 

L’appuntamento si è concluso con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Aloise nel Santuario diocesano mariano di Spezzano al termine della quale si è tenuta la consegna degli attestati di partecipazione a quanti hanno preso parte al percorso. (rcs)

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Ultimo appuntamento con Sui passi del Concilio

Si conclude sabato 17 giugno alle ore 16.30 presso il Santuario della Madonna delle Grazie in Spezzano Albanese nella Vicaria di Terranova da Sibari il percorso pastorale diocesano “Sui passi del Concilio” nel 60 anniversario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Sarà presente l’arcivescovo mons. Maurizio Aloise che ha proposto e voluto questo percorso formativo iniziato lo scorso mese di gennaio. L’incontro sarà moderato da don Giuseppe Ruffo, coordinatore del cammino formativo e la tematica che verrà affrontata sarà “Il Concilio Vaticano II: 60 anni dopo”.

A relazionare sarà don Vito Impellizzeri, direttore Istituto superiore di Scienze religiose della Facoltà teologica di Sicilia, docente Teologia fondamentale e prefetto agli studi Seminario arcivescovile di Palermo. A conclusione l’arcivescovo presiederà la S. Messa e consegnerà gli attestati di partecipazione al percorso. (rcs)

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Successo per la campagna di valorizzazione della pizza arbëreshë

Grande successo, a Spezzano Albanese, per la campagna di valorizzazione della Gabamarita, pizza tipica arbëreshë, promossa dall’Amministrazione comunale.

Si tratta di una pizza che sta spopolando nel mondo dello street food, inclusa in un progetto di promozione delle tipicità locali, iniziato già lo scorso anno con i vini dell’Arberia e con il ricercatissimo mostacciolo tradizionale.

Per far conoscere alle nuove generazioni locali l’importanza e l’opportunità rappresentata dalla tutela e promozione di questo prodotto gastronomico così singolare, oltre a diffondere la conoscenza nel mondo dei pizzaioli della bontà di questa pizza della tradizione albanese, è stata coinvolta come testimonial privilegiata la calabrese Sabrina Bianco, nominata il 2021 nella posizione più alta dei pizzaioli emergenti della famosa guida Gambero Rosso.

Grazie all’idea del delegato al comunicazione e marketing del comune arbëreshë, Giuseppe Gazzarano, e all’iniziativa promossa con il contributo della Regione Calabria e il progetto Calabria Straordinaria, la famosa pizzaiola calabrese ha potuto apprendere da Rosetta Lifrieri, vestita per l’occasione da pacchiana, costume quotidiano arbëreshë, quanto accadeva ancora in casa sino a qualche decennio fa.

In un impasto a quattro mani, la pizzaiola nativa di Fagnano Castello, ha potuto scoprire così tutti i segreti di questa semplice ma gustosa focaccia, condita con pomodorini, olio extravergine locale, farina di grani antichi e odori del territorio.

«Oggi ho avuto l’onore di ricevere in dono i segreti di questa pizza della tradizione arbëreshë – è stato il commento di Sabrina Bianco. Una narrazione appassionante e coinvolgente, veramente antica, fatta di modi di preparazione e di racconti che esaltano una pizza semplice ma gustosa, dal sapore autentico. Apprendere la semplicità della ricetta è metterla in pratica in una casa accogliente, che conserva ancora un bellissimo forno a legna, mi ha regalato un’esperienza bellissima e intensa, proprio quello che rappresenta perfettamente tutto quello che io amo: le vecchie tradizioni, rinnovate dalle signore del quartiere, che impastavano le farine realizzate con i grani antichi del territorio, rendendo un elemento povero come prodotto di alta qualità».

La Gabamarita, che nella traduzione del suo nome arbëreshë così curioso, misto un po’ alla lingua napoletana, significa “gabbare il marito”, appartiene da sempre alla pratica quotidianità della comunità di Spezzano Albanese e mantiene il suo senso di ritrovo, accoglienza e condivisione di un bene semplice che diventava ricco per il suo sentimento di dono e spartizione tra compaesani.

«Quest’anno abbiamo voluto valorizzare e promuovere questa nostra tipicità realizzata in casa – ha dichiarato il sindaco Ferdinando Nociti, che rappresenta bene le nostre tradizioni e che viene vissuto da sempre come un momento di grande gioia per la famiglia e per tutto il rione, quello che noi chiamiamo gjitonia, che condivideva socialmente questo appuntamento di aggregazione comunitaria».

Il progetto di valorizzazione della Gabamarita, sostenuto dall’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria e dal giornalista esperto in marketing territoriale, Valerio Caparelli, vuole stimolare i pizzaioli e i ristoratori dell’area a includere nel proprio menu questa specialità locale, che sin dai primi morsi fa innamorare quanti ne scoprono il gusto.

Questo perché una bontà gastronomica così semplice, può diventare occasione di progresso economico e produttivo per tutti i ristoratori e gli esercizi alimentari della zona.

«Lavorare a questi progetti di promozione territoriale è molto importante – ha detto Giorgio Durante, presidente dell’Accademia – perché è la strategia giusta per valorizzare i territori. La Gabamarita è una bella scoperta, che sta prendendo sempre più piede e che tra tutte le focacce italiane che hanno successo non deve ritenersi seconda a nessuna. Un cibo semplice, condito con l’eccellente olio extravergine del territorio, che si candida ad essere un ottimo spuntino e un nutrimento di grande qualità, che produrrà certamente effetti benefici sia in termine di tutela che di promozione e valorizzazione socio-economica».

Di questa straordinaria opportunità si è discusso nel partecipatissimo talk con degustazione La pizza Gabamarita – la cucina, la natura e… il gusto delle tradizioni arbëreshë, organizzato dal Comune di Spezzano Albanese con il contributo della Regione Calabria e incluso nell’azione di promozione turistica Calabria Straordinaria. (rcs)

 

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Si parla della tradizione e del valore del ‘mustazzolu’

Domani sera, a Spezzano Albanese, alle 19, all’Anfiteatro “Vincenzo Pesce”, si parlerà della tradizione e del valore antropologico rivestito du mastazzolu (o mustazzolu) matrimoniale di Spezzano Albanese.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna estiva promossa dal direttore artistico Andrea Solano e moderato, per l’occasione, dal direttore dell’Accademia Nazionale Italiana Tradizioni Alimentari, Valerio Caparelli.

L’evento culturale, che metterà in mostra l’importante scultura dolciaria e il Llambadhor, singolare e ricco abito da sposa arbëresh indossato da Anna Maria Misurelli, sarà aperto dal sindaco Ferdinano Nociti, e registrerà gli importanti contributi di Padre Antonio Gattabria, diacono dell’Eparchia di Lungro; Italo Elmo, studioso delle tradizioni popolari; Giorgio Durante, presidente dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria; Francesco Pingitore, produttore dolciario della Pasticceria F.lli Pingitore; Giovanni Russo, apicoltore; Massimiliana Bomentre, pasticcera amatoriale.

Nel corso dell’incontro, patrocinato dall’amministrazione comunale e sostenuto dalla Regione Calabria, si esibiranno Cosimo e Damiano Scaravaglione, con musiche e canti arbëreshë con cui i due artisti sottolineeranno in particolare gli elementi identitari che richiamano il rito e il significato della gara della rottura del mostacciolo da parte degli sposi: un gioco dove gli sposi si fanno aiutare dai propri invitati a tirare una parte del dolce. Lo sposo usa una sola mano, convinto della sua forza, mentre la sposa pone il suo atto con entrambe le mani. Quasi sempre è la moglie ad avere la meglio e a reclamare il premio per il trionfo della gara: ovvero, avere metaforicamente il pieno dominio nella casa coniugale.

Il mostacciolo può essere ritenuto una vera e propria scultura di farina, miele, mosto di vino e altro, che presenta dimensioni, forme, disegni e decorazioni, scelti solitamente da chi commissiona l’opera dolciaria, e rappresenta la bravura, l’estro, la fantasia e l’originalità del mastazzolaro che modella a mano il prezioso impasto.

Di solito, per il rito dei matrimoni si usano le colombe, i cuori, l’uva e le cornucopie a rappresentare rispettivamente l’armonia della coppia, l’amore tra i due sposi e la prosperità che ci si augura per la propria famiglia.

Le dimensioni del mostacciolo, una volta molto più ridotte e con decorazioni più semplici e leggere, ora sono molto più grandi e con decorazioni più ricche e varie.

Oggi, l’usanza di utilizzare questi capolavori di arte pasticcera si è diffusa molto anche nei paesi limitrofi, scelti per festeggiare qualsiasi altro lieto evento.

Il dolce tipico di Spezzano Albanese e l’abito da sposa arbëreshë vengono sostenuti attraverso specifiche iniziative promozionali portate avanti dall’amministrazione comunale al fine di elevare i processi di valorizzazione dei propri marcatori identitari, nell’ottica di esportare oltre i confini regionali la grande ricchezza culturale materiale e immateriale di questo suggestivo angolo di Calabria. (rcs)