LA STATALE 106, QUELLA STRADA UNISCE
3 REGIONI, COLPEVOLMENTE INCOMPLETA

di ERCOLE INCALZA – Molti anni fa nella definizione delle Reti Ten – T e poi nell’inserimento delle opere strategiche della Legge Obiettivo, ho approfondito la rilevanza geo economica del sistema idroviario padano – veneto; cioè della incidenza socio economica del fiume Po nel vasto territorio attraversato. Forse pochi ricordano che complessivamente il Po attraversa (dalla sorgente alla foce) 13 province: Cuneo, Torino, Vercelli e Alessandria (ubicati Regione Piemonte), Pavia, Lodi, Cremona e Mantova (ubicati nella Regione Lombardia), Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara (ubicati nella Regione Emilia-Romagna) e Rovigo (ubicato nella Regione Veneto).

Molti studi sociologici confermano che il fiume svolge un ruolo di “aggregante” delle culture, delle abitudini e, al tempo stesso, annulla i confini regionali delle varie realtà urbane attraversate. Per i sociologi questo è un fenomeno naturale perché la forza di un fiume, come il Po, oltre ad incidere sulla memoria visiva incide anche sulle tradizioni e sulla evoluzione storica locale.

Ricordo che sono anche interessanti i romanzi che parlano della vita lungo il fiume, penso sia sufficiente citarne uno solo come il Mulino del Po di Riccardo Baccelli, un libro che è diventato, nel tempo, un classico della letteratura italiana. Quindi, un fiume rappresenta un forte legante fra realtà urbane ubicate in ambiti regionali diversi ed in particolare ha la capacità di mantenere inalterate le tradizioni di ogni realtà urbana anche piccola ma di offrire, contestualmente, alle stesse realtà una omogeneità sociale ed umana davvero incredibile.

Ora più volte mi sono chiesto se un fenomeno del genere sia possibile anche per un asse stradale, per un impianto infrastrutturale creato dall’uomo ma che con il tempo è diventato una condizione per muoversi, per interagire con ambiti territoriali diversi, per essere direttamente o indirettamente coinvolti in ciò che è un determinato teatro socio economico.

Ebbene, potevo scegliere tanti esempi di strade che hanno segnato la crescita e lo sviluppo del Paese, potevo prendere come riferimento, senza dubbio ricco di storia, l’Appia o la Salaria, cioè due assi viari che testimoniano la grande forza strategica dei Romani e, al tempo stesso, la capacità dei territori attraversati di sentirsi più legati alla forza dell’itinerario viario che al loro ambito, al loro feudo, invece ho preferito soffermarmi su una strada ubicata nel Mezzogiorno; ho scelto la Strada Statale 106 Jonica, una strada statale che percorre 481 km da Taranto a Reggio Calabria, percorrendo tutta la costa jonica di Puglia, Basilicata e, soprattutto, Calabria. Questa strada attraversa si tre Regioni ma, forse pochi lo sanno, attraversa ambiti che hanno una loro identità completamente estranea alla loro identificazione regionale, mi riferisco alla Sibaritide, al Crotonese, allo Jonio Catanzarese, alla Locride ed al versante Sud – Orientale dell’Aspromonte.

Ho presieduto, come Capo della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel 2013 e nel 2014, le Conferenze dei Servizi del Terzo Macro Lotto Roseto – Capo Spulico ed ho avuto modo di verificare non un attaccamento dei residenti al proprio territorio, tipico delle realtà locali del nostro Mezzogiorno, ma una difesa dell’intero impianto viario indipendentemente dalla limitata realtà territoriale attraversata.

E sono anche diretto testimone di una vera alleanza fra tutti i residenti dei vari territori attraversati, cioè i pugliesi, i lucani ed i calabresi sia nelle Conferenza dei servizi, sia nelle riunioni programmatiche gestite dall’Anas e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ed è a tale proposito che ritengo davvero interessante ricordare, in modo sintetico, la storia di questo asse viario che attualmente, purtroppo, è nei primi posti della classifica nazionale delle incidentalità stradale (addirittura prima per numero di morti).

Su precisa volontà delle tre Regioni (Puglia, Basilicata e Calabria) l’intervento di riqualificazione funzionale dell’asse stradale 106 fu inserito nel 1° Programma delle Infrastrutture strategiche (Delibera Cipe n. 121/2001) nell’ambito della Legge n. 443/2201 (Legge Obiettivo) e nelle Intese Generali Quadro sottoscritte dalle tre Regioni con il Governo nel lontano 2002.

Tale intervento venne inserito nel piano Decennale Anas 2003-2012; per quanto concerne poi il Terzo Macro Lotto, ricordo che il CIPE approvò il Progetto Preliminare (Delibera n. 103) anche ai fini dell’attestazione di compatibilità ambientale e dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, per un importo complessivo di €. 1.234.754.242,86 (G.U. n.123 del 13/05/08). Il progetto definitivo dell’intero intervento fu poi approvato in linea tecnica, per l’avvio delle procedure autorizzative della Legge Obiettivo, dal Consiglio di Amministrazione dell’Anas in data 27/11/2013.

Per sette anni (dal 2013 fino alla approvazione del 2020) tutto si è praticamente fermato come in più occasioni ho ricordato, sia per questo intervento che per tutti gli interventi della Legge Obiettivo. Anche in questo caso sono stati non solo i cittadini interessati dal Megalotto 3 ma tutti i cittadini fruitori di tale asse a chiederne, con la massima urgenza, il completamento dell’intero asse e lo hanno fatto anche i Presidenti delle tre Regioni ed in modo particolare il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che, con la sua tenacia, ha ottenuto un interessante copertura di 3 miliardi di euro per continuare a realizzare questo asse che come un fiume ha la forza di rendere omogenei e coesi i diretti fruitori.

Tutto questo forse perché ciò che chiamiamo Magna Grecia, da Taranto fino a Reggio Calabria, è riuscita a mantenere elevato ed unito il Dna della nostra gente del Sud; d’altra parte gli “ori di Taranto”, i “sassi di Matera” e i “bronzi di Riace” non sono oggetti ma sono la nostra storia. (ei)

Oggi a Caulonia incontro dei sindaci area jonica sulla SS 106

Oggi, mercoledì 12 Aprile 2023, alle ore 14,30 si terrà un incontro tra i Sindaci dell’area Jonica, il Commissario della SS. 106 ANAS ed esponenti dell’area tecnica della Regione Calabria per fare il “Punto sulla Nuova Statale 106 jonica”.

L’incontro si svolgerà presso l’Auditorium “Angelo Frammartino” di Caulonia Marina, messo a disposizione del Sindaco del Comune di Caulonia, Francesco Cagliuso, di concerto con i Sindaci Pier Paolo Zavettieri (Associazione Comuni dell’Area Grecana), Bruno Bartolo (Associazione Comuni della Locride, Francesco Macrì del CORSECOM, Vittorio Zito e di tutti gli altri sindaci che hanno partecipato nei mesi scorsi ad una serie di incontri presso la Direzione generale ANAS a Roma.

L’ANAS sarà presente con il Commissario alla 106 Massimo Simonini e, la Regione Calabria sarà rappresentata dal D,G, del Dipartimento Lavori Pubblici Claudio Moroni e da Mauro Dolce, Consulente della Regione Calabria ed ex Assessore LL.PP.

Parteciperanno a questo incontro altri autorevoli esponenti delle Istituzioni come Carmelo Versace, Sindaco ff. della Città Metropolitana di Reggio Calabria e da autorevoli esponenti della giunta e del Consiglio della Regione Calabria come Giovanni Calabrese, Salvatore Cirillo e Giacomo Crinò. Partecipa, inoltre, al dibattito il prof. Alberto Prestininzi, già docente ordinario di Rischi geologici all’Università La Sapienza.

Obiettivo primario di questo incontro è quello di condividere il percorso che dovrà portare al completamento di questa fondamentale opera strategica, non solo per la Calabria, ma per l’Italia e l’Europa (Frontiera Sud dell’Europa sul Mediterraneo).

Per tali ragioni tutti i partecipanti saranno chiamati a ribadire, con voce unanime e con il consenso del territorio, la necessità di procedere senza indugi al completamento del progetto Tecnico Economico dell’intero tracciato, al finanziamento e al suo completamento.

Per ribadire l’importanza nazionale di questo incontro il Governo, con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Matteo Salvini e la Regione Calabria, con il suo Presidente On. Roberto Occhiuto, saluteranno i partecipanti con un messaggio in apertura dei lavori. (rrc)

SS 106, IN 10 ANNI LA STRADA DELLA MORTE
HA PROVOCATO 205 VITTIME: È UNA STRAGE

È drammatico il bilancio delle vittime della ss 106, la “Strada della morte”, di questi ultimi dieci anni: 205 morti, all’incirca una ventina ogni anno, ma in realtà con un netto peggioramento degli incidenti mortali negli ultimi tre. Questi dati sono stati forniti, nel corso di una conferenza stampa all’Hotel Guglielmo di Catanzaro dall’Associazione di Volontariato “Basta Vittime sulla strada statale 106”.

L’ing. Fabio Pugliese, responsabile del Comitato Scientifico – Centro Studi Analisi e Ricerca – ha illustrato i dati contenuti nel rapporto: 205 sono le vittime della Statale 106 nel decennio trascorso dall’1 gennaio 2013 fino al 31 dicembre 2023. La tendenza degli ultimi 3 anni segna un netto peggioramento: dalle 13 vittime del 2020 siamo passati alle 21 vittime del 2021 fino alle 27 vittime dello scorso anno. Tra queste il 76% è costituito da maschi (156), mentre il 24% da donne. È Cosenza la provincia più colpita 33% (67 vittime), seguita da Reggio Calabria 28% (57), Catanzaro 22% (46) e Crotone 17% (35).

In pratica sui 76Km di Statale 106 in provincia di Catanzaro abbiamo avuto negli ultimi 10 anni una vittima ogni 1,65 chilometri; sui 113Km in provincia di Cosenza una vittima ogni 1,65 chilometri; sui 132km di Reggio Calabria una vittima su ogni 2,31 chilometri e sugli 84Km della provincia di Crotone una vittima ogni 2,4 chilometri. In Calabria, negli ultimi 10 anni, sulla Statale 106 abbiamo avuto in media circa 2 vittime al mese.

La fascia d’età più colpita è costituita dai giovani con età compresa tra i 16 ed i 25 anni 23,5% (48 vittime), seguita dagli anziani, ovvero da chi ha un’età maggiore ai 66 anni 21,5% (44 vittime). In particolare se come riferimento si prendono le macro fascia d’età la più colpita è quella compresa tra 0 e 35 anni 39% (78 vittime), seguita da chi ha un’età maggiore di 56 anni 36,6% (73 vittime), e poi da chi ha un’età compresa tra i 36 ed i 55 anni 24,4% (54).

PUNTI CRITICI SULLA STATALE 106 NEGLI ULTIMI 10 ANNI

L’ing. Pugliese elenca i comuni più colpiti dal fenomeno della mortalità stradale negli ultimi 10 anni. La maglia nera spetta, purtroppo, alla terza città della Calabria: 32 vittime a Corigliano-Rossano. Maglie rosse per Crotone (11), Reggio Calabria (10), Villapiana (10), Santa Caterina dello Jonio (9), Isola di Capo Rizzuto (8), Cirò Marina (7) e Roccella Jonica (7). Maglie arancioni per Catanzaro (6), Cassano all’Ionio (6), Riace (6), Calopezzati (5), Saline Joniche (5), Strongoli (5) e Trebisacce (5).

STRADA INADATTA A GESTIRE GLI ATTUALI VOLUMI DI TRAFFICO

L’ing. Pugliese ha poi dimostrato, attraverso i numeri, uno dei fattori più determinanti che provocano la morte sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Le vittime per mese, infatti, contribuiscono a determinare il fenomeno della mortalità stradale facendo rilevare l’inadeguatezza del tracciato esistente della Statale 106 inadatto a gestire gli attuali volumi di traffico. Solo nei mesi di luglio (31) e agosto (37) negli ultimi 10 anni si sono registrate 68 vittime. In pratica se nelle stagioni invernali e primaverili, negli ultimi 10 anni, abbiamo avuto 39 vittime, ed in quelle autunnali, ne abbiamo avuto 42, nelle stagioni estive le vittime sono state oltre il doppio, ovvero, 85.

TUTOR INUTILI E DANNOSI NELL’ALTO JONIO CALABRESE

Il tracciato della Statale 106 è stato diviso in 3 blocchi. Il primo riguarda il tratto di Statale 106 tra Rocca Imperiale e Sibari (interessato dai lavori di ammodernamento relativi al 3° Megalotto). Su 45 chilometri di strada negli ultimi 10 anni sono 26 le vittime. Nonostante in quest’area abbiamo diverse installazioni di Tutor fissi per il controllo elettronico della velocità. Le vittime sono, infatti, avvenute nei tratti non controllati. In pratica l’eccessivo ed immotivato utilizzo di questi strumenti ha generato un fenomeno di evidente crescita della velocità nei tratti non controllati che ha notevolmente aumentato la mortalità stradale. Colpisce, infatti, un dato: all’aumentare delle installazioni dei Tutor fissi negli ultimi 10 anni sono aumentati i numeri dei decessi.

IL TRATTO SIBARI – CATANZARO LIDO IL PIÙ PERICOLOSO

L’ing. Pugliese ha poi evidenziato che il secondo tratto di Statale 106 tra Sibari e Catanzaro risulta il più pericoloso. Negli ultimi 10 anni sono 97 le vittime: una ogni 1,85Km. Oltre ai volumi di traffico elevati, inadatti all’attuale tracciato della Statale 106, tra le principali problematiche rilevate tra le cause del fenomeno della mortalità risultano: la strada in pessime condizioni; assenza di interventi di messa in sicurezza nei punti più pericolosi al fine di mitigare il fenomeno della mortalità stradale; la carenza di controlli delle forze dell’ordine (che vantano organici sotto dimensionati e poche risorse a loro disposizione).

IL TRATTO CATANZARO – REGGIO CALABRIA: VETUSTO E DI MUSSOLINANA MEMORIA

Nel terzo tratto di Statale 106 tra Catanzaro e Reggio Calabria negli ultimi 10 anni abbiamo avuto 82 vittime: una ogni 2,31Km. Tra le principali problematiche riscontrate una strada mussoliniana che versa in condizioni comatose; la mancanza degli standard minimi di sicurezza stradale; la totale l’assenza di interventi di messa in sicurezza.

COSTI SOCIALI

I costi sociali dovuti alla perdita delle 205 vittime della Statale 106 per la comunità ammontano a circa 308.317.950,00 di euro.

LE PROPOSTE DELL’O.D.V. BASTA VITTIME SULLA STRADA STATALE 106

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha avanzato delle proposte al fine di riuscire a mitigare il fenomeno della mortalità stradale nei prossimi anni sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria: Rimozione immediata dell’attuale dirigenza della Struttura Territoriale di Anas in Calabria per manifesta e conclamata incapacità; Piano urgente d’interventi di messa in sicurezza dell’intero tracciato dell’attuale strada Statale 106 nei punti più pericolosi e dove sussistono delle criticità e delle problematiche che debbono essere superate; Più sostegno alle forze dell’ordine in termini di uomini e risorse al fine di aumentare i controlli su strada; Massima attenzione quando si è alla guida è l’invito rivolto a tutti i cittadini automobilisti che percorrono la famigerata “strada della morte”. Infine, l’O.D.V. ha proposto al Governo di vincolare i 3 miliardi nella scorsa legge di Bilancio attraverso una Delibera CIPESS in modo da impedire al finanziamento di essere dirottato verso altre destinazioni.

L’ASSENZA DEI SINDACI E DELLA CLASSE DIRIGENTE POLITICA CALABRESE

Sia il Presidente dell’O.d.V. Basta Vittime Sulla Strada Statale 106 Leonardo Caligiuri che il Responsabile del Comitato Scientifico – Centro Studi Analisi e Ricerca Ing. Pugliese hanno stigmatizzato l’assenza all’iniziativa odierna di tutti i sindaci delle località attraversate dalla 106, contattati tramite Pec, dei consiglieri regionali e dei parlamentari calabresi. Assenti il Presidente e gli assessori della Giunta Regionale della Calabria. A tutti costoro l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” invierà tramite pec il rapporto completo sulla mortalità stradale negli ultimi 10 anni sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Presenti il Consigliere Regionale Pietro Molinaro ed il S.Ten. Luca Pietrangeli, Comandante della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Catanzaro. Giustificati, poiché impossibilitati a partecipare, l’On. Sen. Ernesto Rapani, l’Assessore regionale Varì e l’ex Assessore regionale Mauro Dolce, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e l’On. Deputato Domenico Furgiuele. (rcz)

I 3 MLD PER LA 106? BUONI E BENEDETTI
BASTA POLEMICHE, LA POLITICA S’IMPEGNI

Elemosina o una vera e propria svolta epocale? Non importa come la si guardi, sta di fatto che, adesso, la strada statale 106, conosciuta anche come strada della morte, potrà essere ammodernata e messa in sicurezza. Come? Con i tre miliardi che saranno distribuiti in 15 anni.

Soldi che – è bene ricordare – arrivano direttamente dal ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. E non importa da quale bandiera politica arrivino questi fondi, perché significa che, finalmente, il Governo ha posato i suoi occhi sulla Calabria e sulle sue tante problematiche. La Strada Statale 1o6 era un’emergenza nell’emergenza. È tra le strade più pericolose d’Italia, che a settembre 2022 – come riportato dall’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 –  ci sono state già 24 vittime. Ad oggi, purtroppo, ce ne sono state altre. Una scia di sangue inarrestabile che, forse, inizierà a fermarsi con quei preziosi fondi che arrivano direttamente dal Mit.

E, forse, il commissario della Lega, Giacomo Saccomanno, aveva proprio ragione nel dire «doveva venire Matteo Salvini ad impegnarsi per il nostro territorio!».

«Fare polemiche su questa corretta azione è, veramente, intollerabile!», scriveva Saccomanno ma, si sa, fa parte del gioco della politica. E, anche se «per la prima volta, dopo qualche mese dalla formazione del Governo, si parla concretamente delle infrastrutture calabresi e si indicano le strade da percorrere», ha evidenziato Saccomanno, ricordando che si tratta di «una cosa mai successa nei 30 anni precedenti anzi, per quanto riguarda la SS 106, vi sono zone ove ancora mancano i progetti! Ci chiediamo: cosa hanno fatto i Governi precedenti in oltre 30 anni! La risposta è sotto gli occhi di tutti: nulla di serio», è giusto sentire, ascoltare e dare spazio anche alle altre bandiere.

Tra tutti, spicca l’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, che ha definito «i 3 miliardi per la Statale 106 sono spalmati in 15 anni, da Salvini sono una piccola elemosina: è una vergogna».

«Sono arrabbiato e indignato – ha detto Alecci – per la notizia che mi è arrivata questa mattina, sul finanziamento della Statale 106. Abbiamo visto e letto dei proclami del centrodestra, del presidente Occhiuto, dei parlamentari calabresi, del ministro Salvini, che dicono che he sono stati messi 3 miliardi per la Statale 106 nella Finanziaria».

«E invece, leggendo attentamente il testo che arriverà in Parlamento – ha continuato il consigliere regionale – emerge che Salvini ci fa una piccola elemosina perché i 3 miliardi sono spalmati su 15 anni, quindi nella Finanziaria del 2023 per la Statale 106 sono finanziati solo 50 milioni, poi 100 milioni nel 2024 eccetera, come se avesse aperto una Findomestic e fatto un prestito… Il contratto di programma Anas 2021-25 chiarisce in maniera univoca ii lavori da fare e il costo annuo, indicando che per completare la Statale 106 ci vogliono 8 miliardi».

«Ricordo – ha aggiunto – il consigliere regionale del Pd – che tre anni fa Salvini fece un’interrogazione all’allora ministro De Micheli chiedendo investimenti  per quella che definiva la strada della morte  oggi è lui il ministro ed è come se facesse un’interrogazione a se stesso. I 3 miliardi un 15 anni – sempre che le cose non cambiano nel frattempo – significano che i lavori termineranno tra 20 anni. Insomma, sono previsti solo fondi per finanziarie e completare un terzo della Statale 106, per gli altri due terzi nulla. Di questo passo ci vorranno 40-50 anni per realizzare la Statale 106».

«È vergognoso, se fossi al posto di Salvini mi dimetterei – ha concluso – non abbiamo bisogno della sua elemosina. Quanto al presidente Occhiuto, avevo molta fiducia in lui ma vedo che si fanno ancora solo proclami. Io lunedì presenterò un’interrogazione affinché ai calabresi si dica la verità».

Immediata la risposta del presidente della Regione, Roberto Occhiuto: «Ad avercene di elemosine che cubano 3 miliardi di euro».

«Il Pd – quasi ininterrottamente al governo nazionale negli ultimi 10 anni e per più di un lustro alla guida della nostra Regione (9 dicembre 2014 – 15 febbraio 2020) – non ha mai posto in cima ai suoi programmi il rifacimento della Statale 106 – ha ricordato Occhiuto –. Con il centrodestra al governo della Calabria e adesso del Paese, invece, la Statale Jonica è diventata una priorità nazionale».

«Abbiamo coinvolto in questa battaglia – ha ricordato Occhiuto – la Cgil, la Cisl e la Uil, il Consiglio regionale ha unanimemente sostenuto l’iniziativa del mio esecutivo regionale, i ministri delle Infrastrutture, Giovannini prima e Salvini poi, hanno accolto le nostre richieste. Ed oggi raccogliamo i frutti di quanto seminato nell’ultimo anno. Lo spiego bene, anche per chi, come il consigliere Alecci, evidentemente non conosce la materia e non ha esperienza nella messa a terra delle grandi opere».

«La legge di bilancio per il 2023 – ha continuato – ha dato concreta attuazione alle previsioni dell’allegato infrastrutture al Def per il 2022, che aveva individuato la Strada statale106 come “la priorità” degli interventi stradali di Anas, al fine di garantire ai cittadini dell’area Jonica il diritto ad una mobilità efficace e sicura.  Oltre alle risorse già disponibili per il Megalotto 3, in corso di realizzazione, la manovra ha dunque stanziato 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 200 milioni previsti dal Fsc 21-27. Il completamento delle attività di progettazione consentirà di definire il fabbisogno complessivo degli interventi che, dopo la tratta Catanzaro-Crotone, si amplieranno alla Crotone-Sibari e poi al tratto meridionale verso Melito Porto Salvo».

«Le ulteriori risorse necessarie – ha spiegato – potranno essere reperite attraverso i fondi strutturali  europei 21-27 e il Fsc 21-27 destinati alla Regione Calabria. I flussi temporali dei finanziamenti previsti dalla legge di bilancio potranno essere modulati sulla base dell’effettivo cronopramma dei cantieri, sulla base di progetti condivisi con i territori e con modalità realizzative coerenti con gli effettivi fabbisogni di mobilità. Le risorse della manovra, dunque, sono scadenzate nel tempo per evitare la possibilità di disimpegnare questi fondi a causa dei tempi tecnici necessari per costruire l’opera. Nei primi anni occorre completare le progettazioni, condividere i tracciati, avere le autorizzazioni e bandire le gare.  E per queste attività – spiega il governatore – le risorse del Fsc e quelle previste dalla legge di bilancio sono più che sufficienti.  Successivamente i finanziamenti potranno essere efficacemente rimodulati sulla base degli effettivi stati di avanzamento dei lavori, come è già stato fatto per altre grandi opere e per altri settori».

«Faccio un esempio. Se Anas sarà in grado di mettere a terra risorse per 2 miliardi di euro entro il 2025 – ha spiegato ancora –, quelle risorse saranno disponibili. In caso contrario, proprio grazie alla programmazione temporale data in manovra, i fondi non andranno disimpegnati e rimarranno nelle nostre disponibilità. Per realizzare le infrastrutture complesse non è importante il flusso di spesa, ma la disponibilità complessiva delle risorse. Altro esempio. Nel bilancio dello Stato l’Alta velocità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria è finanziata spalmando le risorse su molte annualità, proprio per evitare disimpegni. In questo caso la mia preoccupazione è che siccome le prime attività previste per questa tratta ferroviaria non sono state ancora messe in atto, potremmo – per questa opera – perdere alcuni fondi. Ma di questo ne riparleremo nei prossimi mesi».

«Tornando alla strettissima attualità – ha aggiunto –. Se il consigliere Alecci avesse letto la legge di bilancio, nel suo paragrafo dedicato alle infrastrutture, forse avrebbe potuto apprezzare come la Strada Statale Jonica sia l’unica grande opera del Paese finanziata con una cifra così importante. Si tratta di uno sforzo epocale, avviato dal governo Draghi su iniziativa del ministro Giovannini, condiviso con la Regione Calabria, e al quale adesso, grazie anche all’impegno del ministro Salvini, il governo Meloni ha dato attuazione».

«Oggi non dovrebbe essere il giorno delle polemiche – ha concluso – ma della presa d’atto di una straordinaria opportunità cui dare concreta attuazione nei tempi più brevi possibili».

Lo stesso presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha definito «un’ottima notizia lo stanziamento pluriennale di 3 miliardi  previsto dalla manovra economica approvata dal Governo per ammodernare la SS 106».

«È un importante segnale d’attenzione per un’infrastruttura fondamentale finora fortemente trascurata. Adesso, in vista del suo rilancio e messa in sicurezza, è necessario che ciascun soggetto interessato, a partire dall’Anas, agisca rapidamente», ha concluso Mancuso.

La deputata del Movimento 5 StelleVittoria Baldino, nell’interpellanza discussa nella Camera dei Deputati, ha chiesto al Governo «quanti soldi ci sono nella manovra di bilancio, per quanti anni, per fare cosa e in quanto tempo? Il Governo sulla statale 106 parli un linguaggio di chiarezza e di verità, perché la Calabria merita attenzione, serietà e soprattutto rispetto».

«È il giorno della verità per i calabresi che attendono di conoscere il destino di un’opera che è entrata nei loro destini – ha rimarcato Baldino in apertura di intervento. La statale 106 è più una mulattiera che una statale. Dei 415 km, ricadenti in Calabria, solo il 16% risulta ammodernato, mentre il 47% risulta da ammodernare, con progettazione in corso, il 27% da ammodernare, con progettazione da avviare, e solo il 10% di lavori in corso».

«È un’arteria strategica per il sud che mette in comunicazione due capoluoghi, numerosi comuni costieri, l’unica possibile che consente ai comuni dell’hinterland delle grandi cittadine calabresi di raggiungere, accedendo a servizi pubblici essenziali, ospedali, scuole, stazioni, aeroporti. È una strada – ha continuato la Baldino – che miete 30 morti l’anno, uno ogni 15 giorni».

Nel ripercorrere la storia decennale sull’ammodernamento, ricordando il lavoro del M5S negli ultimi 4 anni per una strada a 4 corsie, la stoccata al Governo targato centrodestra per i 7 miliardi sottratti in passato «la politica ha un debito enorme verso la Calabria e i calabresi – ha ricordato, infatti la Baldino – un debito che ora è chiamato a sanare con i fatti e non con le promesse o le note stampa».

A rispondere per il Governo, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi, che conferma senza, però, fornire ulteriori dettagli, nella manovra di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022.

«Al vaglio nuovi strumenti normativi finanziari per prevedere interventi risolutivi e stanziamenti chiari e spalmabili su più anni”, annuncia il sottosegretario alla cultura. Ulteriori risorse, avvisa il Governo, potranno essere assicurate in concomitanza con la definizione dei progetti attualmente in fase di sviluppo. Confermata, poi, la visita di Salvini a Bruxelles.

«Sarà occasione – ha avvisato il sottosegretario Mazzi – per aprire un confronto sulla strategicità dell’opera e per la sua inclusione nella rete TEN – T per accedere alle opportunità di finanziamento europeo».

Secca la replica. «Speriamo che a Bruxelles non si parli solo di ponte sullo Stretto – ha rilanciato la Baldino –. Sarò soddisfatta quando avrò modo di leggere nero su bianco nella legge di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022, e i dettagli degli stanziamenti che ad oggi mancano».

«Completare le opere infrastrutturali, a partire dal completamento della statale 106, farebbe segnare in Calabria una vera e propria rivoluzione economica, sociale e culturale. Rilevanti sarebbero le ricadute sul Pil», ha concluso Baldino.

In questa enorme polemica, in cui la politica spreca fiato sulle risorse, nessuno ha posato gli occhi o si è soffermato a parlare delle vittime. Di quelle persone, tra cui giovanissimi, che hanno perso la vita su una strada che non attende altro che essere messa in sicurezza. E allora ben vengano i finanziamenti, ma si dovrà parlare di «svolta epocale» solo nel momento in cui non si saranno quasi ogni giorno vittime sulla Strada Statale 106. (rrm)

Baldino (M5S): Governo sia chiaro sugli stanziamenti per la ss 106

La deputata del Movimento 5 StelleVittoria Baldino, nell’interpellanza discussa nella Camera dei Deputati, ha chiesto al Governo «quanti soldi ci sono nella manovra di bilancio, per quanti anni, per fare cosa e in quanto tempo? Il Governo sulla statale 106 parli un linguaggio di chiarezza e di verità, perché la Calabria merita attenzione, serietà e soprattutto rispetto».

«È il giorno della verità per i calabresi che attendono di conoscere il destino di un’opera che è entrata nei loro destini – ha rimarcato Baldino in apertura di intervento. La statale 106 è più una mulattiera che una statale. Dei 415 km, ricadenti in Calabria, solo il 16% risulta ammodernato, mentre il 47% risulta da ammodernare, con progettazione in corso, il 27% da ammodernare, con progettazione da avviare, e solo il 10% di lavori in corso».

«È un’arteria strategica per il sud che mette in comunicazione due capoluoghi, numerosi comuni costieri, l’unica possibile che consente ai comuni dell’hinterland delle grandi cittadine calabresi di raggiungere, accedendo a servizi pubblici essenziali, ospedali, scuole, stazioni, aeroporti. È una strada – ha continuato Baldino – che miete 30 morti l’anno, uno ogni 15 giorni».

Nel ripercorrere la storia decennale sull’ammodernamento, ricordando il lavoro del M5S negli ultimi 4 anni per una strada a 4 corsie, la stoccata al Governo targato centrodestra per i 7 miliardi sottratti in passato «la politica ha un debito enorme verso la Calabria e i calabresi – ha ricordato, infatti Baldino – un debito che ora è chiamato a sanare con i fatti e non con le promesse o le note stampa».

A rispondere per il Governo, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi, che conferma senza, però, fornire ulteriori dettagli, nella manovra di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022.

«Al vaglio nuovi strumenti normativi finanziari per prevedere interventi risolutivi e stanziamenti chiari e spalmabili su più anni”, annuncia il sottosegretario alla cultura. Ulteriori risorse, avvisa il Governo, potranno essere assicurate in concomitanza con la definizione dei progetti attualmente in fase di sviluppo. Confermata, poi, la visita di Salvini a Bruxelles.

«Sarà occasione – ha avvisato il sottosegretario Mazzi – per aprire un confronto sulla strategicità dell’opera e per la sua inclusione nella rete TEN – T per accedere alle opportunità di finanziamento europeo».

Secca la replica. «Speriamo che a Bruxelles non si parli solo di ponte sullo Stretto – ha rilanciato Baldino –. Sarò soddisfatta quando avrò modo di leggere nero su bianco nella legge di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022, e i dettagli degli stanziamenti che ad oggi mancano».

«Completare le opere infrastrutturali, a partire dal completamento della statale 106, farebbe segnare in Calabria una vera e propria rivoluzione economica, sociale e culturale. Rilevanti sarebbero le ricadute sul Pil», ha concluso Baldino. (rp)

Siderno: tavolo di concertazione sul decoro urbano e i problemi della Locride

di ARISTIDE BAVA – Il decoro urbano della Riviera dei Gelsomini potrebbe, e dovrebbe, essere un punto di forza della nuova strategia per promuovere il territorio. È uno degli elementi al vaglio del  Tavolo Permanente di Concertazione che sta attivando una politica di promozione del territorio unitamente al mondo dell’associazionismo con  l’impegnativo compito di coordinare e supportare le varie iniziative che si sviluppano sul territorio, .puntualizzando anche le problematiche che da tempo la Locride si sta portando appresso.e la necessità della loro soluzione.

Il tutto in un contesto che registra la partecipazione attiva dei sindaci e di imprenditori pubblico/privati che  hanno avviato una serie di contatti e di confronti dai quali e’ emersa, appunto,  l’opportunità’ di creare un elenco di problematiche da affrontare e risolvere nel breve e medio periodo. Si tratta – informa un comunicato del Corsecom che cura la segreteria del Tavolo permanente di concertazione –  di opere, servizi, strutture già avviate, alcune in fase avanzata., alcune bloccate per problemi burocratici e altre pronte per essere rese operative già all’inizio del 2023. A parte l’aspetto del decoro urbano, a cui viene data una grande importanza strategica legata anche a Locride Capitale Italiana della cultura 2025 i problemi sul tappeto sono più specificatamente la problematica del completamento della nuova ss.106 sul territorio ( oggetto peraltro di alcuni recenti quanto  importanti incontri a Roma ). la realizzazione della pista ciclabile Caulonia -Locri , il possibile funzionamento lungo la linea ferrata  di quattro o cinque  treni “Blues” di Ultima Generazione che dall’inizio del 2023 dovrebbero sostituire le vecchie littorine, la conclusione dell’iter burocratico per la realizzazione della Casa della salute di Siderno e la sistemazione dell’ Ospedale di Locri (strutture per le quale già esistono i finanziamenti) nonché l’attuazione dell’impegno per la realizzazione di varie “Case della Comunità” e dello stesso Ospedale di Gerace da far diventare anch’esso Ospedale della Comunità. Ed ancora cercare di sollecitare e risolvere ( finalmente !!!) il ripristino della Diga sul torrente Lordo e farla diventare dopo otto anni di pesante agonia un Polmone verde della Locride.

Nel contempo il Tavolo di concertazione sta lavorando per far attivare .Iniziative promozionali relative a  pacchetti culturali specifici per creare una  rete Museo Locri /Operatori Turistici./ Flussi visitatori  per diversi mesi durante l’anno.; nonché  promuovere il complesso termale di Antonimina anche attraverso offerte promozionali veicolate dal Consorzio turistico “Ionica Holidays ” per allungare la stagione turistica almeno  da maggio sino ad ottobre. Su queste iniziative stanno lavorando appositi gruppi di lavoro che hanno il compito  di seguire da vicino lo sviluppo di ogni iniziativa, vigilare sui tempi previsti, mantenere contatti discreti e costruttivi con le Istituzioni ed anche, ove si rendesse necessario, proporre, in caso di ritardi o inadempienze,  manifestazioni popolari per richiamare l’attenzione di chi ha la competenza ad  agire..Queste iniziative, che sono quelle più immediate saranno evidenziate anche nelle attività che il mondo dell’ Associazionismo di carattere nazionale (Lions, Rotary, Kiwanis, Fidapa , ecc.) sta portando avanti sul territorio e andranno a afforzare un fronte unico Pubblico/Privato, che si ritiene ” elemento cruciale nei rapporti tra e con le Istituzioni”.Un progetto, questo del Tavolo permanente di concertazione, indirizzato a concretizzare anche il superamento dei campanilismi che nel passato, recente e remoto, hanno pesato negativamente sul possibile sviluppo del territorio in modo da far sentire tutti ” figli di una grande Città che si chiama Locride” e nel contempo creare sinergia ed entusiasmo per supportare la Candidatura  a  Capitale Italiana della Cultura 2025”.

Bombardieri: fare presto per gli ammodernamenti della 106

di ARISTIDE BAVA – Il segretario nazionale della Uil, PierPaolo Bombardieri, ospite in un incontro che si è tenuto a Siderno per la presentazione del libro di Roberto Castagna e Francesco Kostner Leader al contrario, si  espresso sulla necessità di fare presto per la Statale 106.

Come era nelle previsioni il folto pubblico che ha assistito al convegno  ha seguito con molto interesse, anche e soprattutto, le conclusioni di Pierpaolo Bombardieri che è anche autore della prefazione del libro. All’interesse suscitato dal confronto tra Kostner e Castagna ha fatto riscontro, appunto, l’intervento a tutto campo, di Bombardieri che, non solo si è soffermato sulle argomentazioni del libro (che d’altra parte si sofferma parecchio  sulla attualità politica e sociale di oggi ) ma ha anche tracciato un perimetro molto ampio dei problemi che stiamo attraversando e delle necessità del futuro. Ha parlato di tutela della sicurezza nel mondo del lavoro, retribuzioni dignitose, riforma fiscale, vigilanza attenta sulle speculazioni che si stanno verificando nel settore  energetico, tutela del lavoro femminile,  investimenti infrastrutturali soprattutto al Sud, primo fra tutti l’ammodernamento della 106, qualità della pubblica amministrazione. Un vero excursus che l’importante sindacalista ha voluto evidenziare accendono i riflettori , in particolare, anche sulle necessità del nostro territorio che lui, originario di Marina di Gioosa Jonica, conosce molto bene.

Non sono mancati, peraltro, da parte sua molti  riconoscimenti a Roberto Castagna più volte definito dirigente sindacale di prim’ordine e a Francesco Kostner che con il suo “faccia a faccia” con lo scrittore, filo conduttore del libro, ha fatto emergere le grosse realtà di un meridione appannato anche e soprattutto dallo scarso interesse della politica. La presentazione del libro-intervista  di Roberto Castagna e Francesco Kostner è stata organizzata dalla  Amministrazione comunale di Siderno, che si è avvalsa della collaborazione della UIL, dei Presidi del Libro e dell’ Associazione  Corsecom. 

Il Sindaco Mariateresa Fragomeni nell’introdurre i lavori non ha mancato di evidenziare  le sue convinzioni sull’attuale momento politico. Ha espresso, tra l’altro,  forte contrarietà rispetto alla prospettiva programmatica della autonomia differenziata portata avanti dalla coalizione di centrodestra e si è soffermata sulla “vertenza Calabria”auspicando chiarezza e certezze sul futuro della Regione attraverso l’individuazione e l’attuazione di obiettivi precisi con cronoprogrammi capaci di avere ricadute occupazionali.  Poi Santo Biondo segretario regionale UIL  Ha ricordato la grande manifestazione del 26 luglio dello scorso anno che vide la partecipazione sul territorio della Locride  dei tre leader sindacali, Bombardieri, Sbarra e Landini. Anche grazie a quella spinta – ha precisato Biondo –  la UIL successivamente si è resa protagonista della “Vertenza Calabria” affermando che  con l’attuale Governatore Roberto Occhiuto il confronto costruttivo è aperto.

Sulla scorta delle domande del moderatore Giuseppe Mazzaferro, direttore di Telemia, quindi, i due autori del libro si sono soffermati su alcuni dei contenuti del volume incentrato sulla lunga esperienza sindacale di Roberto Castagna: sulla sua scelta di vita operata in età giovanile, gli incontri con la politica nazionale e regionale, le battaglie  sindacali tra vittorie e sconfitte (“I nostri lavoratori ci condannano se rinunciamo alla battaglia non se subiamo qualche sconfitta”), l’importanza delle donne nel mondo del lavoro, il servizio come “cifra” della politica, lo sguardo verso il futuro.

Francesco Kostner,  giornalista e scrittore, dal canto suo , ha ripercorso una parte della lunga serie dei temi svolti nel libro, lo scarso interesse dei programmi per il Mezzogiorno, la crisi della politica, il forte astensionismo, la portata strategica del Ponte sullo Stretto, il necessario rimedio all’attuale situazione in cui versa la Statale 106. Infine le citate conclusioni di Pierpaolo Bombardieri accompagnate da prolungati applausi. (ab)

“OPERA STRATEGICA” SECONDO LE CARTE
MA LA STATALE 106 NON VERRÀ FINANZIATA

di FABIO PUGLIESE – La presentazione del Ministro alle Infrastrutture Giovannini dell’Allegato Infrastrutture al DEF 2022 ha chiarito in modo inequivocabile (è scritto nero su bianco), alcune questioni: dal PNRR (30 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), neanche un centesimo di euro sarà destinato per la realizzazione di nuove tratte ammodernate della Statale 106; dal Fondo di Sviluppo e Coesione (oltre 70 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), saranno forse destinati alla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria circa 220 milioni di euro per realizzare un tratto di nuova Statale 106 di circa 10 chilometri tra Crotone e Cutro; mentre dal fondo perequativo infrastrutturale (i fondi ordinari dello Stato inseriti nella legge di bilancio dal 2022 al 2033 per un valore complessivo di 4,6 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), arriveranno sulla Statale 106 solo risorse necessarie a realizzare un piano generale degli interventi di adeguamento e messa in sicurezza (rettifiche di tracciato, sistemazione di incroci a raro, manutenzione programmata delle barriere e delle pavimentazioni).

L’altro tema fondamentale che resta da chiarire è questo: oltre i fondi del PNRR, quelli del Fondo di Sviluppo e Coesione e quelli già programmati fino al 2033 nel fondo perequativo non ci sono altre risorse. In parole povere non ci sarà tra uno, cinque o 10 anni un altro PNRR oppure altri 70 miliardi di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione e nelle prossime leggi di bilancio si potranno modificare certamente alcune cose ma non il fatto che le risorse resteranno, fino al 2033, sempre 4,6 miliardi e serviranno comunque per l’intera rete stradale ed autostradale italiana.

In sostanza – come ha chiarito in modo esemplare il Ministro Giovannini – siamo di fronte al più grosso investimento in infrastrutturale in Italia negli ultimi 50 anni e, purtroppo, spulciando quali sono le destinazioni di queste risorse non c’è nulla sulla Statale 106 per almeno i prossimi 10 anni.

Giusto per fare un esempio, il Governo “dei migliori” per quanto riguarda la Statale 106 conferma i 1.335 milioni di euro sul Megalotto 3 (ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico), ma si tratta di fondi vincolati dal 2014, quindi già esistenti. Mentre destina 220 milioni di euro di nuovi fondi per la Crotone-Cutro. Lo stesso Governo “dei migliori” destina nuovi fondi per 1.535milioni di euro al fine di realizzare il totale completamento dell’Agrigento-Caltanissetta, 1.237 milioni di euro per la Ragusa-Catania e 792 milioni di euro per la Palermo-Catania. 3.564 milioni di euro in tutto per le strade siciliane ma anche nuovi fondi per 4.755 milioni di euro al fine di realizzare la Gronda di Genova, 1.299 milioni di euro di nuovi fondi per l’A31, 2.258 milioni di euro di nuovi fondi per la Pedemontana Veneta e 2.681 milioni di euro di nuovi fondi per la Pedemontana Lombarda e, giusto per non farla troppo lunga, 1.308 milioni di euro di nuovi fondi per la Cispadana e la sistemazione dell’ex SP10.

In questo contesto in cui la realtà dei fatti viene presentata chiaramente dopo essere stata addirittura scritta in un documento dello Stato (il DEF 2022 appunto), fa specie che qui in Calabria vi sia chi esulti per il fatto che la Statale 106 sia stata inserita nel DEF ed indicata come “opera strategica” (ma senza soldi!), semplicemente per dare un “aiuto” alla classe politica dirigente calabrese tutta che, altrimenti, avrebbe avuto non poca difficoltà ad affrontare la campagna elettorale ormai già iniziata per il rinnovo del Governo che si concluderà tra un anno chissà tra quali e quanti altri proclami ed annunci.

Proprio tra un anno, quando ci sarà un nuovo Governo eletto, avremo la completa dimensione del disastro mentre tra una decina d’anni capiremo perfettamente di quanto sarà aumentato il divario tra la nostra Statale 106 e le altre arterie stradali italiane. Lo capiremo, purtroppo, anche dai dati sulle vittime.

Su questi dati ricordo che già a settembre 2021, commentando i dati ACI che ponevano dopo 2 anni la Statale 106 di nuovo tra le prime 5 più pericolose d’Italia, ho avuto modo di anticipare, leggendo i dati, che si comprendeva quanto il numero di tragedie stradali sarebbe purtroppo inevitabilmente aumentato. Oggi ci accorgiamo che dal primo di gennaio ad oggi sulla Statale 106 hanno perso la vita ben 11 persone. Mai un dato così alto nei primi 5 mesi dell’anno dal ’96 fino ad oggi…

C’è una precisa volontà politica che da Roma non vuole investire sulla Statale 106 e poi c’è una classe politica parlamentare calabrese che nei mesi scorsi, invece di determinare finanziamenti fondamentali, questi certamente sì, di carattere “strategico”, ha invece piegato la testa decidendo di occuparsi evidentemente di ottenere candidature oggi divenute sempre più difficili dopo il taglio dei parlamentari. Mentre la classe politica dirigente regionale ha deciso di inventarsi improbabili capi espiatori a cui addossare responsabilità di scelte che peraltro non competono a sindaci oppure alla regione stessa visto che la Statale 106 è di competenza esclusiva dello Stato e, al massimo, di un Commissario Straordinario che potrebbe agire in deroga alle leggi ordinarie dello Stato per realizzare in fretta la Nuova Statale 106 come più gli fa comodo e preferisce ma non può farlo per un semplice motivo: non ci sono i soldi.

Ecco, quindi, qual è il primo grande problema da superare per avviare un profondo e radicale cambiamento: riuscire a fare chiarezza, carte dello Stato alla mano, sulle scelte politiche ormai assunte e quanto mai drammatiche evitando di far credere – come sempre avviene in campagna elettorale – ai cittadini calabresi che il problema è risolto o, ancora peggio, che sia anche solo stato affrontato. (fp)

PER LA CALABRIA OLTRE 16 MILIARDI DA FS
BUONA PARTENZA, MA SONO ANCORA POCHI

Le Ferrovie dello Stato puntano sulla Calabria, investendo oltre 16 miliardi di euro degli oltre 190 miliardi previsti nel Piano Industriale 2021-2031 che è stato presentato a Roma dalla presidente Nicoletta Giadrossi e dall’Amministratore Delegato, Luigi Ferraris.

Il Piano, dunque, prevede una profonda ridefinizione della governance e un nuovo assetto organizzativo che aggrega le società controllate da FS in quattro poli di business: “Infrastrutture”, “Passeggeri”, “Logistica” e “Urbano”. La visione strategica e industriale di lungo periodo ha, tra i suoi principali obiettivi, dare certezza di esecuzione alle opere infrastrutturali nei tempi previsti; favorire il trasporto collettivo multimodale rispetto al trasporto privato; incrementare fino a raddoppiare rispetto al 2019 il trasporto merci su ferro; rendere le infrastrutture ferroviarie e stradali più sostenibili, accessibili, integrate efficacemente fra loro e resilienti, incrementandone la dotazione anche per ridurre il gap tra nord e sud del Paese; aumentare il grado di autonomia energetica del Gruppo attraverso fonti rinnovabili e contribuire, anche in questo campo, alla transizione ecologica del Paese.

Per la nostra regione, dunque, una vera e propria boccata d’ossigeno, che va a sommarsi all’importante somma stanziata dal Def Infrastrutture che prevede 3 miliardi per la Strada Statale 106 che, tuttavia, per l’eurodeputato di Fratelli d’ItaliaVincenzo Sofo, sono «assolutamente insufficienti per procedere con i lavori di potenziamento di questa dorsale infrastrutturale, tenuto conto che sulla metà di questo tracciato ancora nulla è stato fatto».

Per l’eurodeputato, infatti, «bisogna assolutamente evitare di far rivivere ai calabresi l’incubo della famigerata epopea dei lavori di realizzazione della Salerno-Reggio Calabria perché questa terra ha urgente bisogno di sviluppo e non ha più tempo da perdere».

Tornando al Piano Industriale del Gruppo FdS, è previsto un rinnovato scenario di mobilità – ferroviaria e stradale – all’insegna dell’interconnessione e della sostenibilità e le cui risorse saranno distribuite nel Polo Infrastrutture, Polo Passeggeri, Polo Urbano e Polo Logistica.

Per quanto riguarda il Polo Infrastrutture, è previsto lo stanziamento 15,28 miliardi di euro. Di questi, 8,8 miliardi riguardano le infrastrutture ferroviarie e saranno per lo più destinati alla realizzazione dell’AV Salerno-Reggio Calabria, al potenziamento e all’elettrificazione della linea ionica e della dorsale Lamezia-Catanzaro Lido e ai collegamenti con il porto di Gioia Tauro.

Ammontano invece a 6,48 miliardi di euro le risorse destinate alle infrastrutture stradali: tra gli interventi principali la SS 106 (in particolare per il Megalotto 3, l’adeguamento da Sibari a Crotone e la Catanzaro-Crotone), alcuni miglioramenti funzionali dell’A2 e il completamento della SS 182, la Trasversale delle Serre.

Per il Polo Passeggeri, sono 309 invece i milioni di euro destinati al “Polo Passeggeri”, che si tradurranno in 29 nuovi treni e in nuovi servizi, fra cui il miglioramento del servizio metropolitano nell’area di Reggio Calabria e la velocizzazione dei treni Intercity sulla linea ionica, fra Reggio Calabria e Taranto.

Per il Polo Urbano, si stimano circa 600 mila mq di aree da valorizzare, per un valore pari a 1,1 miliardi di euro; i principali progetti riguardano i territori di Reggio Calabria, Cosenza e Montebello Ionico.

Infine, per il Polo Logistica, è previsto un potenziamento e lo sviluppo di nuovi collegamenti. I servizi intermodali (legati al traghettamento nello Stretto di Messina) passano da circa 1,3 milioni di euro nel 2022 a circa 4,1 milioni nel 2031, equivalenti a circa 276 treni l’anno. I servizi convenzionali cresceranno da 1 milione di euro nell’anno corrente a 1,5 milioni nel 2031, determinando un fatturato incrementale (2031 vs 2022) del 47%, che interesserà in modo particolare la filiera automotive.

Ma non è solo Ferrovie dello Stato a puntare a un «rinnovato scenario di mobilità»: Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nei giorni scorsi, ha presentato gli obiettivi strategici  da conseguire entro il 2030 per rendere la mobilità locale sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale indicati nel Rapporto “Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile”, realizzato dagli esperti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Come sottolineato dal ministro Enrico Giovannini, infatti, «è necessario stimolare l’uso del trasporto pubblico, ancora molto basso soprattutto nel Mezzogiorno e nelle aree suburbane e periurbane dove la qualità del servizio è insoddisfacente e c’è una maggiore propensione a ricorrere all’auto privata».

«Una recente indagine dell’Istat – ha spiegato ancora – mostra segnali di un’inversione di tendenza e bisogna cogliere il momento. È perciò necessario stimolare la domanda di mobilità sostenibile, come il Governo ha fatto di recente introducendo il bonus sugli abbonamenti, disincentivare l’uso dell’auto e creare piattaforme digitali per facilitare la pianificazione degli spostamenti e la scelta dei mezzi anche in base alle emissioni inquinanti e climalteranti prodotte. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la legge di Bilancio 2022 e il Fondo Sviluppo e Coesione mettono a disposizione risorse per migliorare in modo significativo il sistema di mobilità locale, ma è necessario rivedere anche la regolazione del settore».

Nel Rapporto del Mims, realizzato sulla base di dati statistici raccolti da diverse fonti (tra cui, Istat, Eurostat, Eurobarometro, Isfort, Asstra, Osservatorio sul TPL Mims, Ministero dell’Interno) è stato evidenziato come «la qualità del servizio pubblico locale è piuttosto bassa, in particolare in alcune regioni del Centro e del Mezzogiorno. Collegamenti scarsi, vetustà del parco mezzi e basso livello di digitalizzazione dei servizi sono alcune delle criticità evidenziate nel Rapporto, che sottolinea anche come, sebbene in crescita, la mobilità condivisa e quella ciclabile presentino ancora forti ritardi rispetto ad alcune realtà europee».

«In base ai dati 2019 dell’indagine campionaria “Aspetti della vita quotidiana” condotta dall’Istat, una famiglia su tre segnala, nella zona in cui abita, abbastanza o molta difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici. Tale percentuale è più elevata nel Mezzogiorno, dove raggiunge il 40 per cento. Differenze più marcate si registrano in funzione della realtà urbana: le difficoltà di collegamento maggiori riguardano le periferie delle aree metropolitane, mentre esse sono più contenute nelle loro aree centrali».

Inoltre, nel rapporto viene evidenziato come sul livello di soddisfazione degli utenti del Tpl «si registrano divari territoriali significativi: sia il Centro che il Mezzogiorno, infatti, riportano livelli di soddisfazione significativamente inferiori rispetto a quelli del Nord».

«Per conseguire una mobilità locale che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale è necessario poter  misurare le diverse dimensioni con indicatori che consentano di monitorare il cambiamento nella governance, nella programmazione, negli investimenti, nell’innovazione tecnologica e nella gestione del servizio», ha proseguito il ministro, spiegando che «fissare obiettivi quantitativi può servire alle istituzioni e agli operatori pubblici e privati a identificare le azioni più efficaci per ridurre le disuguaglianze territoriali e le distanze con gli altri paesi europei». (rrm)

 

Occhiuto chiede al Governo 3 miliardi per i lotti già progettati della SS 106

La Calabria attende fatti: è drastico il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, dopo il positivo incontro con i vertici e le rappresentanze dei sindacati confederali, avvenuto a Roma la scorsa settimana. Al Governo Occhiuto chiede interventi per le infrastrutture  che la Calabria è stanca di aspettare: soprattutto per la statale 106.

«Su alcune grandi infrastrutture – ha dichiarto il presidnete Occhiuto – la Calabria non può più attendere. In settimana ho incontrato i sindacati nazionali per chiedere loro un supporto concreto alle battaglie che la nostra Regione vorrà portare avanti nei prossimi mesi: presto, i miei uffici sono già al lavoro, nascerà la ‘vertenza Calabria’, un dossier – articolato in almeno cinque punti – che condividerò con Landini, Sbarra e Bombardieri, e che poi presenteremo insieme al presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Ma nel frattempo ci sono altri step legislativi che possono rappresentare un’opportunità per pretendere ascolto e risorse. 

Poche settimane fa il governo ha approvato in Consiglio dei ministri il Documento di economia e finanza, la cornice contenutistica dentro la quale verrà costruita la prossima legge di bilancio, e in questi giorni si stanno perfezionando i diversi allegati tecnici.

Ho chiesto a Palazzo Chigi di inserire la Strada Statale Jonica come opera strategica all’interno dell’allegato Infrastrutture del Def, con un finanziamento dedicato di almeno altri 3 miliardi di euro per la realizzazione dei lotti che hanno già una progettazione definitiva o quasi definitiva.

Il governo, inoltre, questa la mia ulteriore richiesta, dovrà finanziare integralmente il tratto calabrese della SS106 attraverso una specifica norma – che stabilisca da subito stanziamenti pluriennali, così come è già stato fatto per l’Alta velocità – da inserire il prossimo autunno all’interno della manovra. 

Ribadisco l’importanza del coinvolgimento dei segretari generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil, del Consiglio regionale – che si è già espresso sul tema in modo bipartisan -, dei sindaci, del mondo dell’associazionismo, dei territori e della cittadinanza.

Questa non è una battaglia solo calabrese. Dobbiamo gettare le basi per il tempestivo rifacimento di un’opera strategica non solo per la nostra Regione, ma per l’interno Mezzogiorno e per il Paese». (rp)