Barbuto (M5S): Si realizzi nella ss 106 strada nuova e sicura di rango B

La deputata del Movimento 5 StelleElisabetta Barbuto, chiede di «dare alla SS 106, ed a tutta la fascia jonica, la dignità che meritano mediante la realizzazione di una strada di categoria B, ossia a doppia carreggiata e doppia corsia per senso di marcia anche recuperando l’idea progettuale  dei vecchi megalotti che, agli inizi degli anni 2000,  la legge obiettivo aveva individuato per risolvere l’annoso problema della realizzazione di un’opera considerata strategica per la Calabria e per tutto il Mezzogiorno d’Italia».

«Sono intervenuta, unitamente alla collega Enza Bruno Bossio con la quale condivido l’esperienza in Commissione Trasporti,  per porre delle specifiche domande all’ad Anas, ing. Massimo Simonini, commissario designato per la SS 106 anche in considerazione della battaglia che sto portando avanti dall’inizio del mio mandato» ha dichiarato la Barbuto, aggiungendo che «non mi accontento, infatti, del risultato raggiunto in merito allo stanziamento dei fondi per la progettazione del tratto tra Crotone e Simeri».

«La mia attenzione, così come l’attenzione del territorio – ha proseguito – è ora rivolta al tratto Crotone/Sibari come attestato dall’esito della riunione svoltasi la settimana scorsa presso la sede della Provincia di Crotone nella quale i sindaci del tratto a nord di Crotone hanno ribadito il loro impegno e la loro volontà di chiedere con forza  una strada nuova e realizzata secondo gli standard europei di sicurezza. Ecco perché , ho ritenuto di dover sottolineare all’ing. Simonini la necessità che nel  nuovo contratto di programma Anas – Mit si inserisca la 106, non più nell’ottica di project review così come attualmente previsto, ma nell’ottica della realizzazione di una strada nuova e sicura di rango B e di chiedergli in che maniera il suo ruolo di Commissario potrà essere determinante per l’adozione di questa scelta fondamentale per il territorio anche in considerazione del fatto che il tratto Crotone / Mandatoriccio era già stato oggetto di uno studio di fattibilità giunto al rilascio della Via».

«Ed ecco perché – ha detto ancora la deputata Barbuto – ho appreso con piacere dallo stesso ad che nei giorni scorsi il Ministero, da me da sempre sollecitato in merito, ha inviato una comunicazione all’Anas con la quale da indicazione di riprendere, soprattutto per quanto riguarda la tratta Sibari – Crotone, l’idea progettuale dei vecchi megalotti. Lo stesso Ing. Simonini ha ribadito che il suo ruolo sarà anche quello di confrontarsi con il territorio per trovare una soluzione condivisa che, a mio avviso, conclude la deputata pentastellata, non può essere più quella di una strada ad una sola carreggiata».

«Vorrei ricordare, infatti – aggiunto – che nella revisione dell’analisi costi benefici da porre a base della valutazione richiesta dal Ministero, e richiamata dall’ ad Simonini, sarà essenziale tener conto soprattutto di un presupposto imprescindibile quale la valenza socio economica dell’opera destinata a spezzare l’isolamento del nostro territorio, oltre all’impressionante tributo di vite;  a collegare l’utenza dell’Alto Jonio in maniera rapida ed efficiente allo scalo aeroportuale;  a dare, infine, nuovo impulso alle nostre imprese e all’occupazione dei nostri giovani».

«Colgo, infine – ha concluso – l’occasione per invitare tutti i rappresentanti della fascia jonica a coordinarsi tra di loro per combattere questa battaglia di civiltà e fare sentire in maniera unitaria la propria voce. Solo così, solo uniti, potremo giungere al risultato al quale aspiriamo da tanto tempo e che, come ho detto nel corso del mio intervento, non vorremmo resti ancora solo una leggenda che si tramanda da generazioni». (rp)

 

Abate (M5S): Urge incontro per sbloccare l’ex Megalotto della ss.106

La senatrice del Movimento 5 StelleRosa Silvana Abate, ha ribadito che «ora, più che mai, bisogna agire in sinergia per velocizzare le procedure e definire una volta per tutte la questione della variante all’ex Megalotto 8 della Statale 106 Sibari-Mandatoriccio».

«Per questo motivo – ha aggiunto – in accordo con il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, ho convocato il presidente della Provincia di Cosenza e tutti i sindaci interessati dalla costruzione del suddetto tratto, alla costituzione di un tavolo di lavoro previsto per lunedì otto febbraio. Oltre al presidente della Provincia di Cosenza, un formale invito è stato inviato ai primi cittadini dei comuni di Corigliano-Rossano, Cassano All’Ionio, Paludi, Cropalati, Crosia, Calopezzati, Caloveto, Pietrapaola, Mandatoriccio, San Giorgio Albanese, Longobucco, Bocchigliero, Campana, Scala Coeli, Terravecchia e Cariati. Lo scorso giugno avevo incontrato in videoconferenza, su mia proposta, la struttura territoriale di Anas Calabria, diretta dall’ingegnere Francesco Caporaso. Al centro della discussione c’era stato il tracciato dell’ex Megalotto 8 Sibari-Mandatoriccio».

«Durante il dibattito – ha proseguito la senatrice – era stato ricostruito come, essendo il sistema dei Megalotti oramai non più in uso, si stia lavorando già a dei nuovi interventi in sostituzione del vecchio progetto del suddetto Megalotto 8 redatto nell’anno 2009 che aveva dei costi stimati in circa 2,814 Mld di euro (una spesa improponibile e mai stanziata dai governi precedenti). Oggi dalle carte risultano i progetti sostitutivi indicati con i codici “CZ 372” che va da Mandatoriccio alla rotatoria di Aranceto, per il quale al momento si sta predisponendo lo studio di fattibilità, mentre il secondo, indicato con la sigla “CZ 388″ che va da zona Aranceto a Sibari all’innesto con la SS 534 ed è allo studio il progetto definitivo».

«Al momento – ha detto ancora – come previsto dal Contratto di programma, per il primo tratto sono disponibili 151 milioni di euro mentre per il secondo 290 milioni di euro. È oramai condiviso da tutte le istituzioni competenti ma anche dal territorio, come non sia utile e fruttuoso lavorare più a strade a due corsie perché non risolverebbero i problemi dei Comuni e del territorio».

«Sin dall’inizio della mia interlocuzione – ha concluso – sia con l’Anas e sia con la struttura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ho sempre lottato per avere una strada a quattro corsie ma ora è il momento di accelerare queste procedure per far sì che tutta quest’area della Sibaritide e tutta la fascia jonica venga tolta dall’isolamento alla quale la vecchia politica l’ha costretta per troppo tempo». (rcs)

È IL RECOVERY, BELLEZZA. ADDIO AL PONTE
DIMENTICATE LA CALABRIA, GIOIA E SS 106

di SANTO STRATI – Adesso ci si può proprio dimenticare del Ponte sullo Stretto: nel Recovery Plan messo a punto dal Governo non ce n’è traccia. Come non c’è traccia di finanziamenti da destinare al vero volano di sviluppo per la Calabria che è il Porto di Gioia Tauro, né per ricostruire ex novo la ss 106 o comunque avviare quel piano di risanamento della strada della morte ormai non più rinviabile. Si sono svegliati tutti, o quasi, dall’inspiegabile torpore che ha preso i nostri politici calabresi a proposito dei soldi dell’Europa per il post-Covid, ma temiamo sia un po’ tardi. Tardi per riscrivere completamente quel “benedetto” Recovery Plan che serve a convincere la UE a sganciare una paccata di miliardi (223, per essere precisi) a fronte di progetti infrastrutturali. Una sola la voce fuori dal coro, con l’innegabile sospetto che non abbia letto il documento: la deputata cosentina Enza Bruno Bossio (Pd) elogia gli investimenti previsti per il potenziamento della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria arrivando a definirli «robusti interventi». «Un primo importante e significativo passo è compiuto» ha detto in una nota, improvvidamente diffusa senza, probabilmente, confrontarsi o riflettere sul fatto che i finanziamenti di cui tesse le lodi sono già stati previsti in un piano del 2012 e ammontano a poco più di 500 milioni a fronte di 223 miliardi messi a disposizione dell’Italia. Se non è sopraffazione questa nei confronti di una Calabria dimenticata, ancora una volta vilipesa, svillaneggiata per l’inezia dei suoi rappresentanti politici forse più preoccupati della crisi di governo che di iniziative per la propria terra.

L’indignazione – abbiamo scritto ieri – non basta più. Ma cosa si può fare? L’opera principale che avrebbe costituito una straordinaria opportunità per creare occupazione e sviluppo, il famigerato Ponte sullo Stretto, ce la possiamo dimenticare. Durante la campagna elettorale per le regionali dei mesi scorsi Conte aveva rilanciato l’idea del Ponte, tanto per mostrare un minimo d’attenzione nei confronti della Calabria, ma poi ci aveva pensato la sua ministra alle Infrastrutture, l’inadeguata (non lo diciamo noi) Paola De Micheli che aveva espresso l’esigenza di avviare nuovi studi di fattibilità sulla soluzione da scegliere per l’attraversamento stabile dello Stretto. Altri studi di fattibilità quando c’è già un progetto immediatamente eseguibile che langue da anni per l’incapacità dei nostri politici di alzare la voce ed esprimere forte l’istanza dei calabresi che ragionano. Contro una minoranza da sempre contraria al Ponte per partito preso e non per obiettive ragioni: non c’è nessun problema sismico che non si possa affrontare con le moderne tecniche di costruzione e i nostri progettisti, dotati di solidi attributi, rappresentano l’eccellenza nel panorama mondiale. Ma l’opposizione al collegamento stabile (lasciamo perdere la risibile proposta del tunnel) l’ha sempre avuta vinta, tra pseudo-ecologisti di giornata, ambientalisti catastrofisti e una bella e assortita comitiva di quelli che dicono sempre di no (ogni riferimento ai Cinque Stelle è decisamente voluto, non casuale). E Conte, ricevendo i sindaci delle cinque province in rappresentanza di tutta la Calabria, qualche mese fa, aveva promesso attenzione e impegni per la Calabria. Chi li ha visti? Ulteriore presa in giro di un Governo insensibile e troppo ballerino per occuparsi di cose importanti. Conte ripete spesso il suo mantra: «se non cresce il Sud non cresce il Paese». Ma come cresce il Mezzogiorno, con le briciole del Recovery Plan?

Ora, avviene che l’ultima occasione reale per veder realizzare un’opera colossale dai grandiosi impatti di natura tecnologica, turistica, paesaggistica, d’immagine, si chiama Recovery Fund, ovvero Next Generation Ue, ma nessuno ha minimamente pensato di inserire il progetto (ripetiamo già pronto, da rinnovare soltanto nella scelta dei materiali di nuova generazione ancora più sicuri per le zone ad alta densità sismica), nessuno ha voluto verificare se ci fosse il minimo ostacolo perché l’Europa dicesse no a un investimento infrastrutturale di 8-10 miliardi (tanto costa realizzare il Ponte). Ovvero, hanno pensato bene di “dimenticarsene”. «A pensar male – diceva Andreotti – si fa peccato ma spesso ci s’azzecca». Purtroppo mai parole risultano più profetiche e adatte alla circostanza.

Sul Ponte ha insistito Renzi, nel dichiarare guerra al presidente Conte, ma ne ha smontato l’ardire Romano Prodi che, ospite da Giovanni Floris a Di Martedì, ha detto testualmente: «Renzi ha chiesto il Ponte sullo Stretto a Conte». Prodi ha anche immaginato la sua ipotetica risposta: «Se mi vesto da muratore e vado domani a costruire il Ponte sullo Stretto, Renzi chi chiederebbe il ponte sulla Sardegna…». In buona sostanza neanche Renzi crede alla grande opportunità che viene offerta a calabresi e siciliani con i quattrini dell’Europa: è stato un ulteriore pretesto per attaccare il governo e vedere l’effetto che fa. Decisamente non un bell’effetto, viste le critiche che gli sono piovute addosso da ogni parte. Probabilmente a Renzi resta sempre l’ipotesi WWF per chiedere la tutela delle razze (politiche) in via di estinzione…

Il Ponte non piace a tutti, questo è evidente, meno che meno a chi del traghettamento sullo Stretto ha fatto un business ultramilionario, ma bisogna essere onesti nel riconoscere che non ci sono realmente condizioni di non fattibilità: è semplicemente una questione di natura politica. Manca la volontà politica di realizzare il Ponte con tutto quello che potrebbe rappresentare sia per la Calabria sia per la Sicilia. Verrebbero da ogni parte del mondo solo per vederlo o per attraversarlo: c’è un esempio che rischierebbe di impallidire al confronto, il ponte rosso del Golden Gate a San Francisco. Lì aspettano the Big One, il più disastroso terremoto (ipotizzato) della storia della Valley. Ma quando l’hanno costruito (tra il 1933-1937) non c’erano le tecniche di costruzione di oggi ed era ben evidente il rischio sismico della zona. È ancora là, viene riverniciato continuamente con quel bel rosso che lo caratterizza, ad attrarre milioni di turisti. Senza avere l’incantevole e inimitabile paesaggio dello Stretto, della Costa Viola, dell’Etna che fuma e degli affascinanti gorghi marini che hanno incantato Omero.

Ma anche a voler essere indulgenti sulla storia del Ponte, non è tollerabile che un documento che è passato anche dalla Commissione Trasporti della Camera abbia di netto tagliato qualsiasi ipotesi di finanziamento alla statale 106, al Porto di Gioia Tauro, alle mille altre problematiche infrastrutturali che affliggono la Calabria. È successo, forse potrebbe cambiare qualcosa dopo l’esame del Parlamento, a fine crisi, comunque vada per il Governo, ma andrebbe completamente riscritto e non ci sono i tempi necessari.

L’unica preoccupazione per i nostri politici – questo è evidente – è evitare lo scioglimento delle Camere e dover tornare al voto. S’inventeranno la qualunque pur di restare a galla fino al regolare termine della legislatura. Dopo, quando si tornerà a votare, per molti saranno utili cartoline ricordo di Montecitorio e Palazzo Madama, unico memo di nostalgia di momenti decisamente irripetibili. (s)

La Calabria tra le prime in Italia a ricorrere alla deroga al dibattito pubblico: Sarà usata per la ss. 106

La Calabria sarà tra le prime, in Italia, a ricorrere alla deroga al dibattito pubblico per la realizzazione delle opere di interesse e di rilevanza sociale.

Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, che ha spiegato che «con la deliberazione 3 dello scorso 13 gennaio, la Giunta regionale ha, infatti, identificato, ai sensi del Dl 76/2020, l’intervento sulla Strada Statale 106 di competenza Anas (Itinerario in variante su nuova sede Catanzaro-Crotone dallo svincolo di Simeri Crichi (Cz) al km 17+020 della Ss106 Var A allo svincolo di Passovecchio (Kr) al km 250+800 della Ss106), in forza delle sue caratteristiche, quale grande opera infrastrutturale di rilevanza sociale, avente impatto sull’ambiente e sull’assetto del territorio di particolare interesse pubblico e rilevanza sociale».

«Un’opera – si legge in una nota – che interessa un ampio e importante tratto della 106, ossia l’arteria stradale che, percorrendo la costa jonica calabrese, serve oltre 500mila cittadini residenti. Queste prerogative dell’opera, formalmente sancite dalla Giunta regionale, anche a seguito di richiesta e condivisione con gli enti locali interessati, consentiranno di procedere ai sensi del medesimo art. 8 comma 6bis del Dl 76/2020, accelerando le procedure per le successive fasi progettuali».

Acquisito il parere formale favorevole della maggioranza delle amministrazioni provinciali e comunali interessate, con successivo atto, Anas verrà autorizzata a derogare dalla procedura di dibattito pubblico sugli studi progettuali in corso. Già nei prossimi giorni il competente dipartimento regionale avvierà il relativo iter tecnico-amministrativo.

L’assessore Catalfamo ha evidenziato «l’importanza della scelta adottata in maniera pioneristica dalla Regione Calabria».

«D’intesa con Anas – ha aggiunto – potrà essere evitata una procedura che solitamente dura dai 6 ai 12 mesi, accelerando il complesso iter per la realizzazione di una grande opera attesa da tempo e che contribuirà a un concreto impulso allo sviluppo socio-economico del territorio interessato».

«La semplificazione del complesso iter autorizzativo per l’avvio dei lavori – ha concluso l’assessore Catalfamo – è inoltre coerente con l’obiettivo primario dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e Lavori pubblici che mira allo snellimento delle procedure e all’accelerazione della realizzazione delle opere, fruendo di ogni possibilità giuridica contenuta nel decreto “Semplificazione” in materia di contratti pubblici».

Scontento è stato espresso dal Comitato Magna Graecia, in quanto c’è stata la «mancata considerazione ed il conseguente disconoscimento dell’asse Sibari-Crotone, totalmente cancellato dalle mappe», che riferiscono di aver lasciato il Comitato «attonito e basito».

«Su deliberato della Regione Calabria – si legge in una nota –è stato bypassato il dibattito pubblico circa la progettazione della nuova SS106 in variante tra Simeri Crichi ed il Bivio Passovecchio. Sia chiaro, come Comitato non siamo mai stati contrari alle nuove opere! Tuttavia corre l’obbligo far notare, ancora una volta, come tale progetto, privato di una sua naturale logica prosecuzione verso nord e parimenti dicasi per il terzo megalotto verso sud, rappresenti l’ennesima battaglia vinta dal centralismo».

«Nessuno, ancora ad oggi – continua la nota – chiarisce il perché si prediligano interventi di piccoli segmenti infrastrutturali, avulsi dal concetto di territorio, uccidendo, di fatto ogni velleità di crescita armoniosa dello stesso, continuando, pertanto, in una becera visuale centralista che foraggia esclusivamente gli interessi in auge ai capoluoghi storici».

«È stato finanziato – continua il Comitato – il progetto Roseto-Sibari ed inaugurato il cantiere già lo scorso maggio. Identica pianificazione per la tratta Crotone-Catanzaro, che incassa il parere favorevole della Regione Calabria. Sul punto notiamo la solerzia con cui l’assessore regionale Catalfamo parla di scelta pionieristica dell’asse Crotone-Catanzaro, preannunciando operazioni di snellimento delle procedure. Chissà perché, la stessa attenzione non sia prestata alla Sibari-Crotone! Atteggiamento vergognoso, discriminatorio, che conferma l’attuazione di un disegno precostituito di isolare la tratta jonica da ogni processo di sviluppo».

«Sarà l’unica carreggiata – continua ancora il Comitato –che non prevede le quattro corsie, ma solo rotatorie, così da danneggiare i flussi di traffico lungo l’asse magnograeco.   Come Comitato esprimiamo apprezzamenti rispetto al megalotto 3, ed al futuro megalotto 6  ma rilanciamo sull’inoculatezza di non proseguire, contestualmente ai previsti interventi il congiungimento dei lembi di Crotone e Sibari. Magari optando per un tracciato più interno rispetto alla linea di costa, che accorcerebbe i tempi di percorrenza tra le due principali città joniche, rallentando se non debellando la problematica palesata dall’ultimo rapporto Svimez che vede entro il 2050 la soccombenza di ben 30 comunità dell’entroterra jonico da Rocca Imperiale allo Steccato di Cutro».

«Magna Graecia – conclude la nota – dice basta alle progettualità prive di anima, alle proposte irriguardose del territorio ed alla perversa visuale centralista che persevera nel desertificare l’arco Jonico, ferendo la sua spina dorsale: l’asse Sibari–Crotone». (rcz)

L’assessore Catalfamo: un vertice con l’Anas sugli interventi urgenti per l’A2 e la statale 106

L’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Domenica Catalfamo ha diffuso gli esiti dell’incontro con i vertici di Anas, avvenuto nei giorni scorsi, per fare il punto sugli interventi in corso e sulla programmazione dei nuovi interventi sulla rete stradale e autostradale della Calabria.

L’INTERVENTO SULL’A2 – «Sono attualmente in corso – spiega l’assessore Catalfamo – interventi di manutenzione straordinaria (project review), da nord verso sud, nei tratti Morano-Firmo/Sibari, Cosenza-Altilia, Pizzo-S. Onofrio per circa 330 milioni di euro complessivi. Gli interventi sono mirati al rifacimento delle parti ammalorate, all’allargamento di alcuni della carreggiata e al risanamento sismico dei viadotti più vetusti ed ammalorati».

L’assessore Catalfamo, dopo aver condiviso con i tecnici dell’Anas che «l’A2 costituisca una infrastruttura strategica di penetrazione e accessibilità e che i disagi causati dalla presenza di cantieri abbiano hanno anche rilevanti ripercussioni economiche e sociali», ha evidenziato «l’inderogabile necessità che in tutti i cantieri vengano ridotti i tempi di intervento attraverso il ricorso a turni di lavorazione notturna e festiva e che non vengano programmati interventi nei periodi di traffico intenso».

«L’Anas, – è scritto ancora – ha garantito ogni possibile impegno in tal senso partendo sin da subito nel tratto Cosenza-Altilia, uno dei tratti più pericolosi dell’intera autostrada A2. Negli oltre 20 km di cantiere vi sono lunghe interruzioni per l’esecuzione dei lavori in quanto solo in pochi punti è possibile programmare gli scambi tra le due carreggiate che corrono su piani sfalsati. In questo tratto si interverrà principalmente sulle zone non interessate dalle varianti in corso di avanzata progettazione che saranno oggetto di finanziamento specifico all’interno del prossimo contratto di programma».

IL TRATTO DI REGGIO CALABRIA – «La necessità di profondere ogni sforzo organizzativo per accelerare la conclusione degli interventi in corso – prosegue la nota – è stata particolarmente rimarcata per i cantieri in prossimità di Reggio Calabria, la cui accessibilità è ormai da troppo tempo inficiata dall’esecuzione dei lavori in corso. Anas ha rappresentato che l’intervento sulla carreggiata nord, su cui resta da completare la stesa del tappeto di usura, sarà completato entro la fine del 2020. Nel corso del 2021 dovrebbero essere realizzati ancora altri interventi di ripristino corticale di muri di sostegno, con un disagio certamente limitato rispetto a quello conseguente agli interventi massivi dell’ultimo anno. Per la carreggiata sud, rimarranno da completare nei successivi 2 mesi i lavori sul viadotto Catona, dove sono in corso i lavori di ripristino dei cordoli e di installazione di nuove barriere. Entro la fine di febbraio 2021 dunque l’intero tratto in prossimità delle Città di Reggio Calabria sarà ultimato e riaperto al traffico».

L’assessore Catalfamo ha sollecitato Anas anche «sull’intervento di ripristino della vecchia sede dell’autostrada tra gli svincoli di Scilla e Santa Trada, dismesso nel dicembre 2014. Si tratta di un importante intervento di riefficientamento e messa in esercizio che consentirà di riaprire al traffico locale questo tratto, importante asse di viabilità alternativa anche in caso di emergenza». Catalfamo ha anche ricevuto garanzia da Anas che l’apertura del tratto «potrà avvenire in tempi brevi».

LA STATALE 106 – «Durante l’incontro – ha detto ancora l’assessore – si è discusso anche dei lavori in corso o in programmazione sulla Ss 106. A seguito della registrazione del contratto di programma 2018-2020 da parte della Ragioneria generale dello Stato, avvenuta nello scorso mese di novembre, sono state sbloccate importanti risorse che consentiranno non solo di avviare la progettazione di nuove opere ma anche di procedere con la realizzazione di rotatorie per la messa in sicurezza di alcuni tratti, per un importo di 20 milioni di euro».

I TRATTI INTERESSATI – «Per il tratto tra Catanzaro e Crotone, la Regione Calabria si è resa disponibile ad accogliere la richiesta di Anas e dei Comuni interessati di deroga al dibattito pubblico, utilizzando una misura di accelerazione degli investimenti approvata con il recente decreto “Semplificazione”. Per il tratto tra Crotone e Sibari nelle prossime settimane saranno organizzati incontri con i comuni interessati per condividere le ipotesi progettuali in corso di redazione».

LE CARENZE DELLA 106 – L’assessore anche in questa sede ha ribadito «l’evidente grave carenza nelle precedenti programmazioni di interventi sul tratto di Ss 106 tra Catanzaro e Reggio che soffre di annosi problemi in termini di sicurezza e di capacità non adeguata agli elevati flussi di traffico. In merito a tale condivisa e ingiustificabile carenza Anas, ha assicurato che nel prossimo contratto di programma, in fase di predisposizione, sarà finanziata la progettazione di fattibilità complessiva propedeutica alla concreta programmazione dei relativi interventi. Nel “ripensare” l’ammodernamento della SS106 nel tratto da Catanzaro a Reggio si ripartirà dei vecchi “megalotti” individuati in passato e mai finanziati, Satriano-Roccella Jonica, Roccella Jonica-Ardore, Ardore-Palizzi, Palizzi-Melito P.S. Per tali lotti è stato evidenziato che le progettazioni dell’epoca prevedevano la realizzazione nella fascia pedemontana con costi molto elevati per la presenza di numerosi viadotti e gallerie; una rivisitazione delle scelte progettuali valuterà certamente l’ipotesi di realizzare le arterie in prossimità della costa, riducendo i costi e consentendo di servire anche il traffico locale e non solo quello di lunga percorrenza. In considerazione della complessa analisi e dei necessari approfondimenti, si è anche condivisa l’opportunità di concordare a breve un ulteriore confronto dedicato all’intero tratto Catanzaro-Reggio Calabria».«Gli imminenti incontri successivi – conclude la nota –, come già condiviso con Mit e l’Agenzia di Coesione, saranno mirati a monitorare l’efficace conduzione degli interventi in corso ma anche alla redazione del prossimo contratto di programma che dovrà essere pensato in un’ottica di un sistema dei trasporti integrato e basato su una visione unitaria di funzionamento dell’intera rete calabrese». (rcz)

SS 106, Il via al cantiere. La Santelli: «Una giornata straordinaria»

L’inaugurazione del cantiere del terzo megalotto della SS 106 rappresenta un ottimo punto di ripartenza per i lavori pubblici in Calabria. «Una giornata straordinaria per la Calabria – ha detto la presidente Jole Santelli –: finalmente, dopo 20 anni, si apre un cantiere negli stessi giorni della ripartenza del Paese. Ora è il momento di agire tutti insieme per far vincere la ‘squadra Italia’. Ringrazio – continua Santelli – i dirigenti Anas e tutti i sindaci della Sibaritide: questa è una vittoria anche loro e di tutta la popolazione. Tengo a ringraziare anche il viceministro Giancarlo Cancelleri, che dimostra di essere sempre molto vicino alla Calabria, e, con immutato affetto, il ministro Paola De Micheli, per le splendide parole e l’attenzione che ha voluto dedicare a questa regione. Conosco da tempo la grinta e la forza con cui Paola ha affrontato le montagne russe della politica e sono particolarmente contenta della sua presenza qui oggi, in occasione di una cerimonia molto importante per tutta la Calabria e dal forte valore simbolico, visto che avviene il giorno dopo l’inizio della fase 2 per tutta l’Italia».

La ministra Paola De Micheli, presente a Francavilla Marittima con l’amministratore delegato dell’Anas Massimo Simonini alla cerimonia di avvio dei lavori del lotto Roseto-Sibari – ha voluto sottolineare la sua soddisfazione: «Avremmo voluto essere qui a marzo, per aprire questo cantiere, ma l’Italia era in ginocchio. Questa è un’opera strategica a cui l’Italia tiene e vi porto il saluto del presidente del Consiglio, che ho sentito in macchina, venendo qui. Questo di oggi è un segnale di concretezza e sono convinta che il futuro non sia un destino già scritto, ma il destino della Calabria non è già scritto: dipende da voi, ma io sono qui per dirvi che dipende da noi. Ci siamo detti due cose: la ricchezza della discussione in corso su come fare le opere, farle in fretta e bene, e la necessità di continuare comunque a farle, qualunque siano le regole. Non ci possiamo nascondere e aspettare. Noi non abbiamo aspettato e anche durante l’emergenza abbiamo tenuto aperti il 48% dei cantieri. L’altra grande questione è quella di continuare ad investire in questa terra, e abbiamo tanti progetti – molti dei quali sono partiti».

Simonini A.D. dell’Anas ha voluto evidenziare che «prosegue l’impegno di Anas in Calabria che nella regione investe complessivamente 3 miliardi 840 milioni. Anas non si è mai fermata, anzi ha contribuito, con il suo presidio sulla rete stradale e autostradale, a garantire la movimentazione delle merci lungo tutta la Penisola, in un momento di emergenza. Oggi apriamo il più grande cantiere viario d’Italia per realizzare una moderna infrastruttura che ottimizzerà la mobilità dell’area, con l’obiettivo di innalzare il livello di sicurezza, riducendo i tempi di viaggio e garantendo anche un risparmio nei consumi di carburante e una diminuzione delle emissioni inquinanti. L’opera avrà straordinarie ricadute sia economiche che sociali e si accompagna ad un importante progetto di valorizzazione turistica a beneficio dell’intero territorio».

Per la presidente Santelli «Quello di oggi è un omaggio alla ripartenza: l’apertura di questo cantiere è stata attesa per venti anni. L’impegno che dobbiamo prendere tutti è: se non ora quando? Dobbiamo abbattere ora le maglie della burocrazia e delle leggi folli di un Paese che si è chiuso in una ragnatela che gli impedisce di volare. La speranza è che ripartano gli investimenti pubblici e che si faccia uno sforzo per semplificare tutto il sistema. Continuiamo a perdere ingenti risorse dell’Unione europea e non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo metterci insieme e creare la ‘squadra Italia’. Genova ci ha dimostrato che si può fare, che ce la possiamo fare. Togliamoci le nostre casacche politiche e lavoriamo al di là delle solite contrapposizioni di partito: lavoriamo tutti insieme per la ‘squadra Italia’ e per la ‘squadra Calabria’». (rp)

_______

L’ON. BRUNO BOSSIO: BENE LA PRIMA PIETRA, POTEVAMO METTERLA GIÀ NEL 2018

Non mancano spunti polemici, intorno all’inaugurazione dei lavori del terzo megalotto. L’on. Enza Bruno Bossio ha ricordato che si tratta di «un’opera interamente finanziata che avrebbe potuto vedere la luce già nel 2018, se non fosse stato per la opposizione dei parlamentari 5 stelle del territorio e dell’allora ministro Toninelli. Un primo passo è stato compiuto con la posa simbolica della prima pietra ma è bene chiarire che non siamo difronte all’inizio dei lavori. Per questo invitiamo tutti alla cautela e alla massima allerta su quella che sulla carta rappresenta una delle più grandi infrastrutture del Sud ma che per molto tempo è stata solo ostaggio di retrive logiche di rivalsa politica».
«Il ministro grillino Toninelli, infatti, all’epoca – prosegue la deputata – l’aveva in sostanza stralciata dagli investimenti fondamentali per il Mezzogiorno e insieme ad altri parlamentari Pd e all’allora presidente della Regione, Mario Oliverio, abbiamo dovuto condurre una dura battaglia politica e istituzionale per mantenere viva l’attenzione sullo straordinario investimento avviato dai Governi Renzi e Gentiloni.
L’attuale viceministro grillino Cancellieri oggi ne va fiero e ne prendiamo atto. In questo gioco delle parti, noi restiamo vigili sull’effettiva realizzazione dell’opera attesa da oltre dieci anni e fondamentale per i collegamenti, la sicurezza e l’accessibilità non solo della fascia ionica calabrese ma per il completamento del corridoio europeo adriatico-ionico. Al Ministero dei LLPP, il compito di vigilanza oltre che la titolarità della responsabilità dell’effettiva realizzazione della opera». (rp)

Partono oggi i lavori della SS 106 Roseto-Sibari
La ‘strada della morte’ deve diventare sicura

Sarà la ministra Paola De Micheli con la presidente Jole Santelli e l’Amministratore Delegato di Anas Massimo Simonini,  a dare il via al cantiere del terzo megalotto della SS 106 ionica, la famigerata “strada della morte”, nel tratto tra Roseto Capo Spulico e Sibari. L’appuntamento alle 11.30 a Francavilla Marittima. Un’opera attesa da un decennio per dare sicurezza a una strada segnata da tanti lutti, tante giovani vite perse a causa della sua pericolosità. Sette anni la durata prevista dei lavori, 1500 lavoratori impegnati tra diretti e indotti, 38 i km da realizzare a cura della Webuild, la nuova denominazione che raggruppa le società di Salini Impregilo.

È solo l’inizio, anticipa l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Domenica Catalfamo, altri interventi a breve su tutto il tracciato della 106 fino a Reggio. I lavori del terzo megalotto avrebbero dovuto essere avviati il 10 marzo scorso, sempre col il previsto intervento della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma lo scoppio della pandemia aveva fatto rinviare tutto. La De Micheli ha voluto riconfermare la sua presenza per l’apertura del cantiere a sottolinearne l’importanza, visto che, per molti versi, esprime un chiaro segno di ripartenza, soprattutto nei lavori pubblici, in Calabria.

«È un’opera pubblica di enorme rilevanza – ha affermato la Catalfamo –  sia sotto il profilo dell’impatto che avrà sulle infrastrutture di trasporto e sull’accessibilità al territorio regionale, sia per le importantissime ricadute economiche sul territorio. L’opera infatti consentirà di eliminare l’attuale strozzatura che esiste nel collegamento stradale tra la Calabria e la Puglia e le altre regioni adriatiche e favorirà, conseguentemente l’accessibilità verso la Calabria da tutto il litorale adriatico, aumentando nel contempo la sicurezza di una strada tra le più pericolose soprattutto perché in diversi tratti attraversa il cuore dei centri abitati costieri. Sotto il profilo economico è una tra le più importanti opere pubbliche italiane, prevedendo un investimento di 1,3 miliardi di euro con un cantiere che si protrarrà per 7 anni producendo una ricaduta rilevantissima per l’economia della zona interessata, L’avvio operativo del cantiere è stato possibile anche grazie ad una stretta sinergia avviata nelle scorse settimane con la struttura territoriale di Anas. È stato infatti costituito un tavolo operativo congiunto che opera in maniera permanente presso il Dipartimento Regionale alla Infrastrutture per consentire di superare alcune problematiche connesse all’ottenimento delle ultime autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori, gran parte delle quali di competenza di diversi dipartimenti della Regione Calabria. Ciò ha consentito di superare gli ultimi ostacoli all’avvio di un intervento atteso ormai da circa un decennio».

L’assessore Catalfamo, nel ribadire l’importanza di avere ottenuto in tempi molto brevi un risultato come l’avvio operativo di un cantiere di questa rilevanza, anche in un periodo in cui tutte le attività tecnico-amministrative degli uffici pubblici sono enormemente rallentate a causa dell’emergenza sanitaria che sta interessando il nostro Paese, sottolinea come la collaborazione avviata con Anas sarà strutturata in modo permanente. Per quanto riguarda in particolare la SS 106, nelle prossime settimane verranno attivate ulteriori iniziative.Tra queste, oltre all’imminente avvio della progettazione definitiva del tratto tra Crotone e Simeri Crichi, si procederà all’individuazione delle soluzioni progettuali più idonee ad attivare importanti finanziamenti di nuove tratte tra Catanzaro Lido e Reggio Calabria, area finora inspiegabilmente trascurata nelle programmazione degli interventi sulla SS 106.

SS 106 - tratto calabrese

Un simbolo di speranza e ripartenza per la Calabria, il Sud, il Paese è l’avvio, dopo decenni, di una fondamentale opera per la Calabria: soddisfazione per Cisl Calabria, Filca Cisl e Cisl Cosenza, che ritengono il Terzo Megalotto «essenziale per lo sviluppo, per superare il gap infrastrutturale, per rompere l’isolamento di un territorio, per garantire la sicurezza grazie alla realizzazione del tracciato a due corsie per senso di marcia, in un tratto che è fra i più pericolosi d’Italia, disseminato di tante, troppe croci».

«Esprimiamo grande soddisfazione  si legge in una nota – perché finalmente potrà concretizzarsi un investimento da 1,3 miliardi, per un tracciato di 39 km da Roseto a Sibari, con una previsione di sette anni per il completamento. L’apertura del cantiere, che darà occupazione a regime a circa tremila lavoratori, indotto compreso, rappresenta il migliore viatico per la “fase 2”, per uscire da una emergenza Covid-19 che sta impoverendo ulteriormente il già debole tessuto produttivo regionale».

«Finalmente una buona notizia – prosegue la nota – che ripaga tutti coloro che in questi anni, insieme alle organizzazioni sindacali e alle associazioni, si sono battuti per superare tanti ostacoli, per consentire ad un intero territorio di uscire dall’isolamento infrastrutturale».

«L’iniziativa svoltasi a Trebisacce il 20 novembre scorso – prosegue la nota – con una grandissima partecipazione di lavoratori, alla presenza del Segretario Generale della Filca Cisl, Franco Turri, è solo l’ultima delle tante realizzate per spingere all’avvio dell’opera. Perché senza cantieri, non c’è lavoro. Bisogna sbloccare gli investimenti, accelerare la spesa, aprire i cantieri per creare nel paese 350.000 posti di lavoro. Da qui, più che dai decreti, passa il vero “rilancio”. Ora, in attesa che ci venga a breve illustrata la definizione puntuale del cronoprogramma dei lavori, occorre definire e pianificare i fabbisogni professionali e di manodopera necessari a realizzarli, avviando le iniziative formative utili, di concerto con gli Enti Bilaterali e la Regione, affinché in tutte le fasi possano trovare occupazione le maestranze del territorio. Perché questa opera dovrà servire a dare ad una vasta area un’infrastruttura moderna e sicura, garantendo nel contempo importanti sbocchi occupazionali».

«Nel contempo – conclude la nota – lanciamo un appello al ministro De Micheli: occorre completare la S.S. 106 con tracciato a due corsie per senso di marcia per tutta la sua lunghezza e avviare subito la progettazione definitiva del tratto Sibari-Crotone. Serve, infatti, un’infrastruttura moderna; non servono, invece, semplici restyling che non risolverebbero il problema del gap infrastrutturale della Calabria». (rrm)

ELEZIONI / Il ministro De Micheli in Calabria: «Il futuro si chiama Callipo»

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, in visita in Calabria ha partecipato a diversi incontri pubblici (a Catanzaro, Crotone e Corigliano Rossano) al fianco del candidato alla Presidenza della Regione Pippo Callipo (Io resto in Calabria). «Date un futuro alla Calabria. – ha detto il ministro – Con una persona speciale come Pippo Callipo, l’impossibile può diventare possibile. Per la sua vita, per come fa l’imprenditore, per come le persone lavorano con lui e lui lavora con le persone, rappresenta la storia migliore di questa terra. Callipo è un interlocutore credibile perché conosce i problemi della gente e sa come risolverli. Per storia personale incarna la possibilità di riscatto di questa terra. E la storia cambia perché noi scegliamo di cambiarla senza lasciare che siano gli altri a decidere per noi. Le infrastrutture sono uno strumento importantissimo per combattere le diseguaglianze, ma lo strumento più importante è la matita nell’urna elettorale, e i calabresi hanno l’opportunità di votare per la legalità e per la libertà».

Di «credibilità da riacquistare» ha parlato lo stesso Callipo, che ha avuto parole di apprezzamento per la concretezza e la vicinanza alla Calabria dimostrata dalla ministra. «Il 26 gennaio – ha aggiunto Callipo – dobbiamo scegliere tra fare la rivoluzione o conservare lo status quo. Abbiate fiducia, non è vero che non cambia mai niente, bisogna fare una scelta di libertà e andare a votare per decidere il nostro destino».

Il ministro De Micheli ha inoltre annunciato che aprirà «personalmente» a marzo il cantiere del megalotto della Statale 106 jonica e ha elencato una serie di impegni concreti che il governo ha assunto per le infrastrutture calabresi: l’assegnazione di 42 milioni per le strade provinciali; il finanziamento dell’alta capacità per 3 miliardi di euro Reggio Calabria-Salerno; l’attivazione di due nuovi treni Reggio-Venezia e Reggio-Roma con materiale rotabile ETR 600; il miglioramento della qualità del servizio ferroviario a sostegno dell’intermodalità del porto di Gioia Tauro; investimenti per due lotti da 28 milioni di euro per la Trasversale delle Serre e da 611 milioni per lo svincolo di Cosenza sull’A2. È in corso, infine, la negoziazione con l’Unione Europea per far partire, entro aprile 2020, lo strumento della continuità territoriale per gli aeroporti di Crotone e Reggio. (rp)

Tripodi (FI): Verso lo sblocco dei lavori della SS 106

L’on. azzurra Maria Tripodi ha commentato le osservazioni di Salvini per lo sblocco dei cantieri della SS 106. «È un bene – ha detto la deputata di Forza Italia – che il Ministro Salvini si sia reso conto dello stato anzi dello stallo in cui versano i lavori della Statale 106 Jonica. Proprio a tal proposito con la nostra campagna #SblocchiamoLItalia avevo presentato un’ interpellanza al Ministro Toninelli per chiederne lo sblocco dei cantieri al fine di garantire ai calabresi oltre al rilancio delle grandi opere della Regione, anche il diritto alla mobilità di cui anche a queste latitudini i cittadini hanno diritto. Alla mia interpellenza da parte del MiT, seguì una risposta laconica che si traduceva in un sonoro No. Ora mi auguro vivamente che dopo i dinieghi ricevuti in questo anno di governo, il popolo calabrese possa finalmente ricevere i Sì che merita da parte del nuovo governo di centrodestra. Anche per questo occorre ed è necessario votare subito, per restituire il buon governo». (rp)