Fillea-Cgil e Sunia-Cgil Calabria: Con cancellazione Superbonus a rischio migliaia di imprese

Fillea CgilSunia Cgil Calabria hanno denunciato come «con la cancellazione del Superbonus 110% sono a rischio migliaia di imprese e lavoratori», oltre che penalizzati «condomìni, case popolari e famiglie con redditi bassi».

«Il Governo ha cancellato la possibilità di cedere il credito fiscale e di ottenere lo sconto in fattura non solo per il superbonus 110%, ma anche per tutti i bonus edilizi, energetici, antisismici e per quelli finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche, senza alcun confronto con le rappresentanze dei lavoratori e con i sindacati che tutelano gli inquilini», hanno spiegato Simone Celebre, segretario generale Filla Cgil Calabria e Francesco Alì, segretario generale Sunia Cgil Calabria.

«È il colpo di grazia – hanno aggiunto – agli interventi di riqualificazione, efficientamento e messa in sicurezza che colpisce, oltre al sistema produttivo (con la sicura chiusura di imprese e perdita di migliaia di posti di lavoro) i contribuenti con bassi redditi i quali, privati di questi insostituibili strumenti di sostegno reale, non potranno utilizzare la detrazione pluriennale, perché incapienti rispetto all’entità dei lavori. Insomma, condomìni e case popolari saranno di fatto esclusi, dopo i già restrittivi termini fissati in legge di Bilancio, da qualsiasi processo di riqualificazione del patrimonio».

«Per questo – hanno proseguito i sindacalisti – attraverso la campagna #failacosabuona, a sostegno della manifestazione nazionale del prossimo 1° aprile, siamo stati in uno dei quartieri più popolosi di Reggio Calabria, Arghillà, insieme agli inquilini, allo Spi-Cgil della Città Metropolitana di Reggio Calabria ed allo Sportello Sociale (questi ultimi rappresentati da Rosetta Melidoni), alla Cgil Metropolitana (rappresentata dalla Segretaria Confederale Samantha Caridi), al presidente di Legacoop Calabria (Lorenzo Sibio), all’ingegnere Piero Polimeni (tra gli ispiratori del Parco Ecolandia), all’Ace, polo di prossimità di medicina solidale di Arghillà (rappresentato da Totò Rosace) e insieme alle studentesse ed ai docenti del Liceo Scientifico Scienze Umane di Bagnara che hanno voluto conoscere il quartiere e le sue problematiche».

«Ad Arghillà – hanno concluso Alì e Celebre – vivono oltre 6mila persone in un complesso di alloggi sociali fatiscenti di proprietà dell’Aterp e del Comune e in un contesto degradato e invivibile. È anche per Arghillà e tutte le periferie che lottiamo. Perché il superbonus 110%, qualora venisse estesa la cessione dei crediti alle case popolari  potrebbe consentire a chi ci vive di abitare in ambienti salubri e sicuri. La dimensione sociale del bonus è alla pari di quella energetica e occupazionale». (rcz)

 

IN SOFFERENZA IL CREDITO DELLE AZIENDE
LA CRISI DI LIQUIDITÀ METTE IN GINOCCHIO

Le imprese calabresi sono in sofferenza. Nel primo semestre del 2022, infatti, è stato riscontrato il 20% in più di richieste di rateizzazione rispetto allo scorso anno e un numero notevole di pratiche di cassa integrazione.

Una situazione grave, quella denunciata dalla segretaria generale della Fenealuil CalabriaMaria Elena Senese, che parla di «allarme rosso» per l’edilizia calabrese, le cui imprese – piccole e medie – sono pronte a chiudere i battenti, stritolate da quella sconcertante azione di demolizione della normativa dei Superbonus che il Governo Draghi sta portando avanti da tempo con interventi chirurgici, dalle ricadute nefaste per la già debole economia della Calabria».

Un allarme, che era già stato lanciato dal presidente di Cna CalabriaGiovanni Cugliari nel mese di giugno, in cui dichiarava che «a causa del blocco della cessione dei crediti, legati ai bonus edilizi, 33mila imprese artigiane in tutta Italia sono a rischio fallimento, con una potenziale perdita di 150mila posti di lavoro nella filiera delle costruzioni».

Dati, quelli presentati da Cugliari, elaborati grazie all’indagine condotta presso circa 2mila imprese che rappresentano un campione «altamente rappresentativo dei comparti dell’edilizia, delle costruzioni e dei serramenti», in cui è emerso che «i crediti fiscali delle imprese italiane che hanno riconosciuto lo sconto in fattura, non monetizzato attraverso una cessione, ammontino a quasi 2,6 miliardi di euro».

«La consistenza dei crediti bloccati (circa il 15% del totale) – si legge nell’indagine – sta mettendo in crisi migliaia di imprese. Infatti, oltre 60mila imprese artigiane si trovano con cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità e con impatti gravissimi. Il 48,6% del campione parla di rischio fallimento mentre il 68,4% prospetta il blocco dei cantieri attivati. Per non essere schiacciate dalla mancata cessione dei crediti quasi un’impresa su due sta pagando in ritardo i fornitori, il 30,6% rinvia tasse e imposte, e una su cinque non riesce a pagare i collaboratori».

«Dall’analisi dei fatturati e della consistenza media dei crediti – si legge ancora – emerge che le imprese con giro d’affari di 150mila euro detengono 57mila euro di crediti nel proprio cassetto fiscale (38,2%). Alla crescita del fatturato l’incidenza tende a scendere pur restando rilevante: un’impresa con 750mila euro di ricavi sconta 200mila euro di crediti bloccati. Il 47,2% delle imprese dichiara di non trovare soggetti disposti ad acquisire i crediti mentre il 34,4% lamenta tempi di accettazione dei documenti contrattuali eccessivamente lunghi. Per la cessione dei crediti, le imprese della filiera si sono rivolte principalmente alle banche (63,7%), a seguire Poste (22,6%), poi società di intermediazione finanziaria (5,1%)».

Dati, che fanno comprendere, come già sottolineato dalla sottosegretaria Senese, che «cancellare il superbonus del 110% sarebbe molto rischioso per le imprese calabresi. Il settore edile a queste latitudini, infatti, rappresenta una delle colonne portanti, se non la colonna portante per l’economia regionale».

«Bloccare questo strumento che, in questi ultimi anni – ha proseguito – ha creato nuova occupazione, rappresentato una boccata d’ossigeno per il Prodotto interno lordo nazionale e regionale e che, in prospettiva, rappresenta una misura concreta per perseguire l’obiettivo della transizione energetica e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio calabrese, sarebbe una mossa azzardata».

Dell’importanza di questi bonus se ne è reso conto il Consiglio regionale della Calabria, guidato da Filippo Mancuso, che, a fine giugno, ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Antonio Lo Schiavo con la quale si chiede alla massima assise regionale di impegnare la Giunta a promuovere opportune iniziative verso il ministero dell’Economia «affinché adotti misure utili allo sblocco della cessione dei crediti dei bonus edilizi, introducendo una norma ad hoc nel “Decreto Aiuti” necessaria a garantire la liquidità alle imprese, scongiurando così una grave e devastante crisi nel settore edilizio».

«Con questa iniziativa – ha commentato Lo Schiavo – la Regione Calabria, al pari di altre Regioni, invia al Governo nazionale un segnale chiaro: il Superbonus 110 per cento e gli altri bonus edilizi hanno rappresentato uno strumento fondamentale per il rilancio del settore edilizio e vanno pertanto sostenuti con maggior determinazione da parte dello Stato, stante l’effetto positivo sulla ripresa degli investimenti nonché sulla rigenerazione e riqualificazione energetica degli edifici».

«Il blocco dei crediti operato dal sistema finanziario, per una cifra che secondo la Cgia di Mestre ammonta già a circa 5 miliardi di euro – ha proseguito – costituisce un rischio da scongiurare con ogni mezzo: in ballo c’è il destino di 33mila imprese della filiera delle costruzioni e di oltre 150mila lavoratori. Senza dimenticare le famiglie che hanno programmato la ristrutturazione delle proprie case e che ora rischiano di veder vanificato il proprio investimento».

«Aspetti tanto più problematici in Calabria dove il settore edilizio, dopo anni di crisi – ha detto ancora Lo Schiavo – si è particolarmente ripreso grazie a queste norme fiscali che hanno rilanciato gli investimenti generando significativi fatturati anche nell’indotto, con una forte azione di contrasto all’evasione e al lavoro nero».

«L’auspicio è che, ora – ha concluso Lo Schiavo –, anche grazie a tale mozione, il Governo senta, tra le altre, anche le preoccupazioni che provengono dal Consiglio regionale della Calabria e possa finalmente restituire fiducia ad imprese e privati, finanziando lo sblocco dei crediti maturati e garantendo l’erogazione di nuovi crediti attraverso un opportuno intervento straordinario».

Una iniziativa, quella di Lo Schiavo, che come ha sottolineato l’architetto Barbuto, ha reso la Calabria «una delle poche regioni a prendere posizione in merito».

«Che si faccia dunque promotrice dello sblocco finanziario, sollevando il problema, schierandosi dalla parte dei cittadini e dei soggetti economici». (rrm)

Superbonus 110, Celebre (Fillea Cgil Calabria): Sia costituito un Fondo nazionale specifico

Simone Celebre in qualità di segretario generale di Fillea Cgil Calabria, intervenendo sulle difficoltà rappresentate dal Superbonus 110, ha chiesto che la Cassa Depositi e Prestiti costituita un Fondo nazionale specifico «che sia in grado di garantire subito liquidità alle imprese e di rientrare poi, con i saldi pluriennali di restituzione fiscale, nei 5 anni successivi».

Celebre, infatti, ha evidenziato «le enormi e varie difficoltà riscontrate dalle imprese nella cessione dei crediti collegati ai vari Bonus e Superbonus 110, in alcuni casi, hanno bloccato completamente gli interventi rivelandosi come un vero e proprio colpo basso per la stessa esistenza delle imprese e mettendo sul lastrico anche centinaia di famiglie».

«Il blocco delle banche e degli intermediari finanziari verso la cessione dei crediti – ha spiegato Celebre –, quindi, se continuerà a persistere sicuramente si rivelerà un vero e proprio colpo di mano verso la ripresa del settore e, soprattutto, avrà ricadute catastrofiche sia sull’occupazione e sia sulla stessa capacità industriale del nostro settore». «Oggi, come non mai, quindi – incalza Celebre –, c’è bisogno non dell’ennesima modifica normativa, ma di individuare un soggetto serio e “capiente” che possa, adesso e nel futuro, garantire la continuità nelle cessioni dei crediti».

«Come Fillea Cgil Calabria – ha detto il segretario generale –, a onor di verità, dobbiamo riconoscere che gli ultimi interventi normativi hanno introdotto importanti novità che hanno contribuito a procedure trasparenti e tutele contrattuali a favore dei lavoratori e delle imprese serie, subordinando l’ottenimento dei benefici connessi ai bonus all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, oltre a garantire ai lavoratori tutte le tutele previste nel contratto in termini di formazione obbligatoria, di salario e, soprattutto, di sicurezza».

«Così come riconosciamo – ha sottolineato Celebre – che altre norme introdotte hanno reso più tracciabili i flussi finanziari e hanno reso più facile il contrasto ai cantieri aperti solo sulla carta che sono alla base di gran parte delle truffe». «Interventi normativi – commenta ancora Celebre – che, però, non hanno scalfito il “potere” del mondo delle banche e le evidenti deformazioni del nostro sistema creditizio».

«Per noi della Fillea – ha evidenziato –, la risoluzione della questione della cessione dei crediti è la problematica madre per poter garantire che i vari bonus e super bonus possano avere quegli effetti “salutari” sia a favore delle imprese e delle ricadute occupazionali e sia per aiutare le fasce più povere della popolazione a garantirsi l’efficienza energetica e la messa in sicurezza delle proprie abitazioni». (rcz)

Superbonus, Lo schiavo presenta mozione per sollecitare sblocco dei crediti

Il consigliere regionale di De Magistris presidenteAntonio Lo Schiavo, ha presentato una mozione che impegna «la Giunta regionale a promuovere opportune iniziative verso il ministero dell’Economia affinché adotti misure utili allo sblocco della cessione dei crediti introducendo una norma ad hoc nel “Decreto Aiuti” necessaria a garantire la liquidità alle imprese, scongiurando così una grave e devastante crisi nel settore edilizio».

Obiettivo della mozione, impegnare la Giunta regionale della Calabria a farsi promotrice di azioni indirizzate al governo nazionale e al ministero dell’Economia che favoriscano lo sblocco dei crediti maturati nell’ambito dei bonus per le ristrutturazioni edilizie e, in particolare, del cosiddetto Superbonus 110%.

Lo Schiavo, ricordando in premessa che «i crediti legati ai bonus edilizi (Superbonus, ecobonus, ristrutturazione, bonus facciate), secondo la Cgia, assommano già a 46 miliardi» e che «nelle ultime settimane il sistema finanziario, dalle banche alle Poste alla Cdp, ha bloccato la cessione dei crediti fiscali per un ammontare superiore a 5 miliardi di euro, di cui 4 si riferiscono a cessioni e sconti in fattura», avverte che «a causa di questo meccanismo, le imprese non sono più in grado di fare gli sconti in fattura e con crediti fiscali già acquisiti e non cedibili le aziende si trovano in crisi di liquidità con il rischio di sospendere i cantieri, non poter pagare i fornitori e addirittura fallire; secondo un’analisi della Cna se non riparte il meccanismo della cessione dei crediti, 33mila imprese artigiane nella filiera delle costruzioni rischiano di fallire e 150mila lavoratori di perdere il posto».

Il consigliere regionale fa presente che «in Calabria il settore edilizio, dopo anni di crisi, si è particolarmente ripreso grazie a questa norma fiscale che ha rilanciato gli investimenti e le ristrutturazioni nel settore, generando significativi fatturati anche nell’indotto, con una forte azione di contrasto all’evasione e al lavoro nero nel settore delle costruzioni e della manutenzione».

Pertanto, a parere di Antonio Lo Schiavo, «è essenziale, in questa fase, creare un quadro di certezze: per i beneficiari e per le famiglie che avendo programmato la ristrutturazione delle case, investendo gran parte del risparmio accumulato, rischiano di vanificare il proprio investimento; per i lavoratori, che hanno bisogno di un mercato delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni in stabile crescita sostenuto da incentivi che spingono all’«emersione» del lavoro nero e alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro; per le imprese, che per i contratti in essere sono penalizzate e rischiano a causa del blocco della cessione dei crediti squilibri di cassa con potenziali conseguenze devastanti in termini di sopravvivenza. Il quadro molto preoccupante – conclude Lo Schiavo – deve sollecitare un intervento straordinario da parte dello Stato per scongiurare una gravissima crisi economica e sociale». (rrm)

Ance Calabria: Via libera per rifinanziamento e proroga del Superbonus 110% al 2023

Il Consiglio dei ministri ha dato via libera alla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, che prevede il rifinanziamento e la proroga al 2023 del Superbonus al 110%, in scadenza nel 2022.

Si tratta di un’ottima notizia, « che tiene conto in maniera operativa delle proposte portate avanti da tutto il sistema dei costruttori edili aderenti ad Ance nel richiedere un’estensione temporale della misura in modo da consentire alla stessa di poter dispiegare tutto il suo enorme potenziale» ha dichiarato, con soddisfazione, Giovambattista Perciaccante, presidente di Ance Calabria.

«Si tratta – ha spiegato ancora – di un’ottima iniziativa per tutti: per lo Stato, perché il prolungamento di questa agevolazione fiscale, che ha già contribuito ad innalzare il Pil di quest’anno, servirà a trainare la ripresa economica anche nei prossimi due anni; per i cittadini e le imprese, perché avranno più tempo per programmare gli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica degli immobili».

La misura, che costituisce uno dei principali capisaldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, piace molto anche in Calabria. Lo testimonia l’ultima rilevazione dell’Enea – Mise, che registra al 31 agosto scorso l’avvio, nella nostra regione, di ben 1638 interventi per un ammontare di quasi 174 milioni di euro, con un 40% in più in termini di cantieri ed un 8% in più in termini di importo complessivo rispetto alla fotografia dello scorso 1 luglio.

«Questo trend di crescita nei mesi di luglio ed agosto – ha aggiunto il presidente Perciaccante – porta, quantomeno, a confermare la stima di circa 300 milioni di euro di spesa complessiva a fine 2021 in regione. Tale maggior ammontare prodotto nelle costruzioni, in virtù delle molteplici e importanti connessioni del settore con tutta la sua lunga filiera, potrà generare un effetto totale sull’economia calabrese di 1 miliardo di euro circa. Senza dimenticare le importanti ricadute sull’occupazione, con un incremento considerevole dei posti di lavoro sia nelle costruzioni sia nei settori ad esso collegati».

L’auspicio dell’Ance è che possano essere confermate tutte le altre agevolazioni in ambito edilizio, quali il bonus ristrutturazioni, il bonus facciate, l’ecobonus ed il sismabonus ordinari, il bonus mobili, utili a sostenere l’economia dei territori. (rcz)

La Calabria è decima nell’utilizzo del Superbonus 110%

La Calabria è decima, in Italia, nell’utilizzo del Superbonus 110%, con un «aumento significativo nell’ultimo mese, sia quantitativo (+27%) che di importo (+32%) degli interventi agevolati, che fa ben sperare in una ripresa del settore». Lo ha reso noto Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria, nel commentare le analisi elaborate dall’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili Ance su dati Enea – Ministero dello Sviluppo Economico.

Sul territorio calabrese, al 1° luglio son partiti 1165 interventi certificati (con almeno un’asseverazione protocollata) per un ammontare di 161 milioni di euro, superiore quindi ai 916 interventi per un ammontare di 122 milioni di euro emersi con la precedente rilevazione dello scorso 3 giugno. Una performance questa, che colloca la Calabria al decimo posto nella classifica delle regioni italiane, guidata dalla Lombardia con 3293 interventi per un ammontare complessivo di 507 milioni di euro. La crescita dell’importo complessivo testimonia come, dopo mesi di preparazione stanno aumentando soprattutto, gli interventi riguardanti i condomini, che sono arrivati a rappresentare, in termini di importo, oltre il 40% circa del totale.

«La forte accelerazione osservata nell’ultimo mese nell’utilizzo della misura fiscale – ha sottolineato il presidente Perciaccante – porta a confermare la stima di circa 300 milioni di euro di spesa complessiva a fine 2021 in regione. In virtù delle molteplici e importanti connessioni del settore con tutta la sua lunga filiera, tale maggior ammontare prodotto nelle costruzioni potrà generare un effetto sull’economia calabrese di circa 1 miliardi di euro. A ciò si aggiungano anche le importanti ricadute sull’occupazione, con un incremento considerevole dei posti di lavoro nelle costruzioni nel 2021 e nei settori ad esso collegati».

«In considerazione del fatto – ha aggiunto – che il settore edile rappresenta un volano strategico in questa fase di ripartenza, continueremo a batterci con forza per ottenere la proroga del Superbonus almeno fino al 2023, anche per permettere alla misura di dispiegare tutto il suo potenziale dopo una partenza frenata da tante farraginosità procedurali e ostacoli burocratici».

Un’altra buona notizia, per il settore, arriva dall’introduzione da parte di Governo e Parlamento di un emendamento al decreto Sostegni-bis che prevede una misura di compensazione per le imprese in tema di caro materiali.

«Si tratta di un intervento – ha proseguito il presidente di Ance Calabria – che va nella direzione indicata da Ance, di istituire un fondo ad hoc per ristorare le imprese, al quale si potrà attingere per rincari superiori all’8%, riscontrati dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile nel primo semestre del 2021. È un successo del nostro sistema associativo che nelle scorse settimane si è mosso compatto con un forte pressing su tutti i decisori pubblici e un’efficace campagna di comunicazione per evidenziare con forza il problema e sollecitare una pronta risposta. Continueremo a seguire con attenzione il tema ed a monitorare l’andamento della misura, che ora passa al vaglio del Senato, finché non sarà realmente operativa e capace di erogare alle imprese i ristori che spettano loro».

«Così come si insisterà con il Governo – ha concluso – affinché preveda analoghe misure di compensazione e meccanismi di revisione dei prezzi nel settore dell’edilizia privata, anche al fine di consentire la prosecuzione degli interventi legati al Superbonus 110 per cento». (rcs)