Venerdì a Maida l’incontro tra gli Host di Airbnb, ministero degli Esteri e istituzioni locali su turismo delle radici

Venerdì 24 novenbre, a Maida, alle 9, all’Agriturismo Costantino, si terrà un incontro tra gli Host di Airbnb, una rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri e delle Istituzioni locali per parlare del turismo delle radici.

Nell’ambito del Progetto Pnrr “Il turismo delle radici – Una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post covid-19” il Ministero degli Affari Esteri ha promosso la costituzione di reti territoriali per la creazione di un’offerta turistica rivolta agli italiani all’estero. Per l’occasione sarà presentato il progetto e le opportunità di rete tra gli Host della Calabria, i viaggiatori e le istituzioni.  Saranno condivise inoltre le esperienze delle istituzioni locali presenti e le progettualità in campo. 

Si tratterà di un incontro formativo ed informativo, incentrato sul tema del “turismo delle radici”, finalizzato all’apertura di un possibile nuovo target di mercato. Il tutto indirizzato alla valutazione delle proposte per l’accordo di fidelizzazione e servizi offerti da parte degli Host, verso i nuovi ospiti. Uno spazio favorevole alla costituzione di partenariati e relazioni tra le istituzioni locali e le attività extralberghiere. 

Il secondo appuntamento con i meetup di Airbnb Host della Calabria vuol essere un’occasione per incontrarsi e approfondire le nuove opportunità che ci presenta il futuro: il turismo delle radici come volano di sviluppo della nostra straordinaria regione. (rcz)

Turismo delle radici: Una ricerca Unical e Crea, volano per agroalimentare e aree rurali

di FRANCO BARTUCCIGli italiani emigrati che tornano come turisti per riscoprire le proprie radici sono fortemente legati alla terra dei propri avi (71%), ne apprezzano la cucina (83%), acquistano e consumano prodotti agroalimentari italiani anche al ritorno dopo il viaggio (oltre il 61% li ha acquistati negli ultimi 6 mesi e oltre la metà li ha consumati anche più volte a settimana) e li promuovono presso parenti e amici una volta tornati a casa (più dell’87% del totale). Infine, per oltre 73%, l’olio di oliva italiano è di qualità superiore, nonostante il mercato poco sviluppato all’estero – sia per la difficoltà a reperire il prodotto che per i prezzi elevati. 

Questo è quanto emerge dalla ricerca Turismo delle Radici e dei Prodotti Agroalimentari. Percorsi e strategie per valorizzare l’olivicoltura e le aree rurali, realizzata dall’Università della Calabria (Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche), dalla prof.ssa Sonia Ferrari e dalla dott.ssa Tiziana Nicotera, in collaborazione con il Crea, nell’ambito del progetto Oleario – Dove l’Italia lascia un segno, che ha inteso scandagliare le potenzialità per ampliare il mercato del nostro agroalimentare e favorire lo sviluppo delle aree rurali a vocazione olivicola, un fenomeno che potrebbe interessare circa 60 milioni di italiani all’estero e un possibile introito di 8 miliardi di euro.

Una ricerca presentata a Roma nella giornata di ieri nell’ambito del convegno nazionale promosso dallo stesso Crea del quale ne parleremo in avanti. Intanto Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera, dell’Università della Calabria, con Anna Lo Presti dell’Università di Torino, ci portano nei contenuti emersi dal loro lavoro.

Sono state condotte, infatti, due indagini mediante la somministrazione di questionari e interviste dirette. Una prima indagine, di tipo qualitativo, ha esplorato il tema e offerto un primo approccio conoscitivo, utile alla definizione dell’indagine statistica. È stata svolta attraverso interviste in profondità e focus group che hanno coinvolto 40 soggetti, fra cui turisti delle radici, rappresentanti di associazioni di italiani all’estero e in Italia, amministratori pubblici, produttori di prodotti enogastronomici (in particolare oleari), rappresentanti di istituzioni, esperti e operatori turistici.

 L’indagine statistica, a cui hanno partecipato oltre 600 turisti delle radici, è stata condotta attraverso un questionario strutturato, composto da 52 domande, disponibile on line in italiano, inglese, spagnolo e portoghese. Si è focalizzata sulla connessione che può sussistere tra viaggio delle radici in Italia e acquisto, consumo e promozione presso amici e conoscenti dei prodotti agroalimentari e del cibo italiano, sia durante il soggiorno in Italia, sia al rientro, indagando anche il possibile ruolo nel contrasto all’Italian Sounding.

 Relativamente all’olio, è stata evidenziata la scarsa consapevolezza sul mondo dell’olio extra vergine di oliva italiano non solo nel nostro Paese, ma, soprattutto, all’estero. 

Il progetto ha indagato la promozione delle produzioni agroalimentari italiane all’estero, con un focus sul comparto olivicolo-oleario, grazie ai turisti delle radici, ovvero emigrati e loro discendenti che vogliono riconnettersi con la propria terra d’origine o della propria famiglia durante le vacanze, puntando, in particolar modo, ai cosiddetti “prodotti nostalgia”  (tra questi in primo luogo l’olio), ossia beni tradizionali locali, principalmente prodotti alimentari, strettamente associati alla terra delle proprie radici, che per loro hanno il “sapore di casa”, ma che acquistano per la qualità, diventando, in tal modo, veri e propri ambasciatori all’estero del made in Italy.

Non da ultimo, attraverso il turismo delle radici si possono promuovere le produzioni locali insieme ai territori stessi, anche grazie a ‘marchi territoriali’. Alcune aree rurali stanno dimostrando grande interesse e realizzando investimenti sull’oleoturismo che i turisti delle radici apprezzano perché offre esperienze e percorsi in cui c’è una relazione diretta con le imprese e i territori.

L’aggancio tra il segmento dei Turisti delle radici e le aziende olivicole che si aprono all’accoglienza può dunque rappresentare un modello di diversificazione del reddito, un valore aggiunto per turisti e aziende, una opportunità per le aree rurali caratterizzate da un vasto patrimonio olivicolo.

I risultati della ricerca come abbiamo anticipato sopra sono stati presentati ieri, 9 novembre 2023, a Roma. Milena Verrascina, del Crea, in apertura dei lavori ha illustrato il progetto Oleario del Crea nell’ambito del quale è stata realizzata la ricerca. Si tratta di un progetto che vuole raccontare, sensibilizzare e informare sul patrimonio olivicolo italiano, un patrimonio da non disperdere anche per il suo valore economico.

Sonia Ferrari, docente di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale all’Unical e coordinatrice dello studio, e Tiziana Nicotera, cultore della materia all’Unical ed esperta di marketing del turismo, hanno illustrato i principali risultati delle indagini. Successivamente Gabriella Lo Feudo del Crea si è soffermata sull’importanza di etichette, certificazioni e marchi territoriali per i prodotti agroalimentari, illustrando quanto si è rilevato nella ricerca sul tema. Infine, Barbara Zanetti del Crea ha descritto aspetti relativi all’importanza del turismo delle radici per lo sviluppo delle aree rurali.

Nella successiva tavola rotonda numerosi esperti hanno dibattuto sul tema della ricerca. Fabiola Pulieri, giornalista e autrice di un libro sull’oleoturismo, ha sottolineato la necessità di investire in formazione ed informazione per accrescere la conoscenza del mondo dell’olio di oliva in Italia e nel mondo. «Si tratta – ha spiegato – di un prodotto che si può far conoscere a tutti, anche ai bambini nelle scuole». Ha anche messo in evidenza la necessità di lavorare in rete per coinvolgere le comunità nell’offerta di oleoturismo. Enrico Maria Milič, responsabile di Slow Food Travel, si è soffermato su aspetti relativi all’offerta turistica enogastronomica, spiegando l’importanza della promozione di esperienze legate al tema del paesaggio e all’incontro con l’agricoltore. Francesca Baldereschi, responsabile nazionale della Guida Extravergini di Slow Food, si è soffermata sulla necessità di coinvolgere non soltanto i consumatori consapevoli ma anche gli altri, attraverso programmi nelle scuole e iniziative a più ampio raggio, per mettere diffondere la conoscenza sul ruolo salutistico dell’olio di oliva. Infine, Simone Marrucci, responsabile dell’oleoturismo dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, ha messo in evidenza come non sia sufficiente il prodotto olio per attrarre visitatori ma sia necessario narrare il territorio ed i suoi valori e come lo spirito del turismo delle radici spinga oggi in questa direzione.

A conclusione del convengo sono intervenuti alcuni rappresentanti di associazioni di italiani in Argentina ed in Cile, Maritè Perrelli, Marcelo Carrara e Mario Tapia, raccontando storie di emigrazione e di nostalgia per l’Italia e soffermandosi sul proprio legame con l’Italia e con i ‘prodotti nostalgia’ che rafforzano quotidianamente tale legame. (fb)

Giuseppe Nucera: Turismo delle radici chiave per il rilancio della Calabria

«Il turismo delle radici è la chiave per il rilancio della Calabria». È quanto ha dichiarato Giuseppe Nucera, leader del movimento La Calabria che vogliamo, partecipando all’International Tourism & Travel Show di Montreal.

Il Salone internazionale dei viaggi e delle vacanze ha visto l’importante e nutrita partecipazione dei principali tour operator, agenzie di viaggio, esperti di settore e uffici del turismo nazionali e internazionali, incentrato sul tema portante legato al turismo del 2024 ovvero al “turismo delle radici” o “di ritorno”, connesso al desiderio di riscoprire il legame profondo con la propria terra di origine

Una vetrina di spessore per la regione e i tour operator calabresi che hanno avuto la preziosa opportunità di interfacciarsi con le migliori realtà e i diversi stakeholders del settore turistico.

Nell’occasione, Nucera ha ribadito l’importanza di fondare la programmazione e l’offerta turistica sui calabresi emigrati altrove.

«Sono milioni i calabresi che si sono creati una nuova vita all’estero, ma che hanno un legame intenso e indissolubile con la loro terra – ha ricordato –. Anche persone di terza o quarta generazione, avvertono la necessità di conoscere la Calabria, i luoghi che hanno visto nascere i loro cari. Dopo l’entusiasmante esperienza in Canada di questi giorni, andremo ad incontrare presto altri calabresi fuori sede in Sud America, Nord America e Australia. È un momento storico che vede incrociarsi una serie di fattori, occasione irripetibile per la Calabria».

«Alle bellezze uniche e meravigliose della nostra regione – ha evidenziato Nucera – si unisce il forte desiderio di una immensa comunità di ammirarle o riscoprirle. Al contempo, l’offerta turistica va fortemente proprio nella direzione del turismo delle radici, con la Calabria che possiede incantevoli borghi spopolati, che possono trovare nuova vita ospitando per un periodo di tempo anche prolungato gli emigrati».

«In questi giorni – ha proseguito – abbiamo potuto constatare con mano non soltanto la grande voglia di riabbracciarsi con la loro terra della comunità di calabresi all’estero, ma anche la volontà di investire dove possibile, creando quindi ricchezza, occupazione e sviluppo ad una regione che ne ha fortemente bisogno».

«In una fase storica che vede fattori come lo smart working, il turismo esperienziale e la sostenibilità dei luoghi che ci circondano come essenziali per la qualità della vita, la Calabria possiede un patrimonio di valore inestimabile, destinato se ben utilizzato a rivoluzionare completamente il futuro della nostra regione. È arrivato il momento però  – ha concluso Nucera – di tradurre intenzioni e progetti in idee concrete ed attuabili in tempi brevi. Il futuro e lo sviluppo della Calabria passano da qui». (rrm)

Valorizzare l’olivicoltura e le aree rurali con il Turismo delle radici

di FRANCO BARTUCCIDopo 3 anni dalla pubblicazione dell’ampio lavoro di ricerca sul “Turismo delle Radici” a firma di Sonia Ferrari, docente di marketing del turismo e marketing territoriale presso l’Università della Calabria, e Tiziana Nicotera, cultore della materia presso la stessa Università ed esperta del ramo, è maturata l’idea di allargarne i contenuti e le aspettative conducendo il tutto in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (Crea). È nata, dunque, una nuova ricerca dal titolo: Turismo delle radici e prodotti agroalimentari. Percorsi e strategie per valorizzare l’olivicoltura e le aree rurali.

Lo studio, che nasce nell’ambito del progetto “Oleario-Dove l’Italia lascia un segno” del Crea, finanziato dall’Unione Europea, coinvolge, oltre al Crea, il Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’UniCal, nonché la prof.ssa Anna Lo Presti, dell’Università di Torino.

In poco più di un anno di lavoro si è fatta una indagine mirata ad analizzare il fenomeno della promozione delle produzioni agroalimentari italiane all’estero, con un focus sul comparto olivicolo-oleario, grazie all’interesse e all’azione dei turisti delle radici, ovvero emigrati e loro discendenti che vogliono riconnettersi con la propria terra d’origine o della propria famiglia durante le vacanze.

I risultati del lavoro saranno presentati a Roma, giovedì 9 novembre 2023 alle ore 9,30, presso Hotel NH Vittorio Veneto, su corso Italia, 1, nell’ambito del convegno: “Turismo delle radici e prodotti agroalimentari. Percorsi e strategie per valorizzare l’olivicoltura e le aree rurali”.

Ad aprire i lavori sarà Milena Verrascina, del Crea – Centro Politiche e Bioeconomia; mentre a seguire Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera dell’Università della Calabria con Anna Lo Presti, dell’Università di Torino, parleranno sul tema: Turismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani: un focus sul settore olivicolo-oleario.

Il programma prevede poi una relazione sul tema: ”Etichette e certificazioni, strumenti attrattivi per i viaggiatori delle radici”, a cura di Gabriella Lo Feudo, del Crea – Centro Orticoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura; mentre del tema: “Il turismo delle radici per lo sviluppo delle aree rurali” ne parlerà Barbara Zanetti, del Crea – Centro Politiche e Bieconomia.

Successivamente è prevista una Tavola rotonda con la partecipazione di: Francesca Baldereschi, Responsabile nazionale della Guida Extravergini – Slow Food; Simone Marrucci, Responsabile Percorsi turistici dell’Associazione città dell’olio; Emilio Milich, Responsabile Turismo Slow; e Fabiola Pulieri, giornalista.

Il convegno si chiuderà per le 13,00 con uno spazio di interventi riservati a dei rappresentanti degli italiani all’estero: Marite Perrella, Membro del Consiglio direttivo della Faca e del Comites; Marcello Carrara, Presidente della Federazione delle Società Italiane di Mar del Plata e zona; Mario Tapia, Presidente dell’Associazione dei Calabresi in Cile.

“Il turismo e l’enogastronomia – ci dice la professoressa Sonia Ferrari – sono settori fortemente interconnessi. Oggi crescono in modo significativo vari segmenti del turismo enogastronomico, come il turismo del vino e l’oleoturismo. I turisti delle radici sono particolarmente interessati ai cosiddetti “prodotti nostalgia”, ossia beni tradizionali locali, principalmente prodotti alimentari, strettamente associati alla terra delle proprie radici, che per questi turisti hanno il “sapore di casa” e che acquistano per la loro qualità, ma soprattutto perché ricordano la madre patria. Oltre a comprare beni del luogo di origine della loro famiglia, i turisti delle radici diventano veri e propri ambasciatori all’estero del made in Italy. Tutto ciò – conclude – può favorire le esportazioni, stimolare le produzioni locali, aumentare l’orgoglio della comunità e contribuire a limitare l’impatto negativo del fenomeno dell’Italian Sounding. Attraverso il turismo delle radici si possono promuovere le produzioni locali insieme ai territori stessi, anche grazie a marchi territoriali”. (fb)

A Philadelphia un riconoscimento ai giovani calabresi di successo

di PINO NANOFesta grande oggi al Museo dell’Emigrazione di Philadelphia, dove sono 16 ragazzi calabresi riceveranno una borsa di studio come riconoscimento delle loro capacità e del loro cursus studiorum, ragazzi che si sono distinti a scuola e che da grandi faranno parlare molto di sé stessi. Giovani eccellenti calabresi, o di origini calabresi, che domani alla Little Italy di Philadelphia racconteranno la loro vita e i loro sogni. 

In tutto saranno 46 gli studenti che iscritti alla Filitalia International riceveranno la borsa di studio messa a disposizione dalla Casa Madre di Philadelphia. «La cerimonia di consegna – anticipa Nicola Pirone, giornalista calabrese anche lui che di Filitalia è il portavoce in Italia – si svolgerà alle ore 18:00 italiane presso il Centro Matilde Fabrizio & Pasquale Nestico di Philadelphia, sede tra l’altro del museo dell’emigrazione italiana, museo realizzato e fortemente voluto  proprio della Filitalia International.

Ecco l’elenco dei ragazzi calabresi premiati: Arianna Galloro, Alessandro Galloro, Sarah Pasceri, Francesco Pasceri, Francesca Cosentino, Annerita Galloro, Stella Pia Cosentino, Vincenzo Galloro, Bianca Buonanno, Salvatore Cosentino, Danilo e Samuel Lavecchia, Daniele Pellegrino, Giuseppe Gabriel Martino, Anna Fera e Stella Fera.

Non solo borse di studio.

«Il sodalizio italo-americano guidato da Saverio Nestico e fondato dal dottor Pasquale Nestico, calabrese di Isca sullo Ionio- spiega Nicola Pirone– ogni anno mette a disposizione dei soci il programma International Exchange Program, dove i giovani italiani possono recarsi in America per un’esperienza e proprio oggi per Philadelphia partiranno Fernando La Rocca e Roberto Franzè, che rimarranno ospiti della Filitalia International per due settimane».

Quest’anno i premiati provengono sia dagli Stati Uniti che dall’Italia e per il belpaese saranno rappresentati dai chapter di Bojano, Campobasso e Vibo Valentia, che assisteranno alla cerimonia in videoconferenza. Più esattamente, per quanto riguarda gli States, gli studenti premiati provengono dai chapter di North – East Philadelphia, Hunderdon Country New Jersey, South – East Philadelphia, Camden Country New Jersey, Gloucester Country New Jersey, South Philadelphia

Le borse di studio, è solo uno dei tanti programmi che il sodalizio fondato dal professor dottor Pasquale Nestico nel 1987, mette a disposizione degli iscritti e quest’anno ha investito più di 22 mila dollari provenienti da donazioni private. Per l’occasione i chapter hanno dovuto presentare domanda alla Casa Madre, con la Commissione lingua & cultura guidata da Anna Di Nardo che ha avuto il compito di esaminarle. Infatti, la borsa di studio è attribuita per merito a studenti che nel corso dell’anno scolastico passato hanno chiuso con una media superiore all’8.5, abbiano partecipato alle attività del chapter e siano iscritti da almeno due anni consecutivamente al sodalizio italo-americano. 

Un altro programma che la Filitalia International & Foundation mette a disposizione degli studenti iscritti è l’International Exchange Program, lo scambio di studenti tra Stati Uniti e Italia con l’intento di aiutare i giovani membri per la ricerca di future opportunità di carriera per comprendere le culture italiana e americana. Il programma è rivolto a membri dai 18 ai 30 anni, studenti universitari e giovani professionisti con la Casa Madre che coprirà le spese di partecipazione oltre all’organizzazione degli stage di 2 settimane a secondo del percorso di studi. Il tutto grazie al contributo di Robert Facchina, imprenditore di origine Veneta che ha donato alla Filitalia International diverse migliaia di dollari. 

Domani in occasione della cerimonia di premiazione delle borse di studio sarà presentato il nuovo programma della Filitalia International sull’insegnamento della lingua inglese, affidato al professor Giuseppe Cinquegrana, membro della commissione lingua & cultura della Casa Madre. (pn)

Il presidente della Camera dei Comuni Anthony Rota incontra Occhiuto

di MARIACHIARA MONACOIl Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha dato il benvenuto in Calabria al presidente della Camera dei Comuni del Canada, Anthony Rota, accogliendolo presso la Cittadella Regionale per un confronto istituzionale, e per illustrare il progetto del Pnrr intitolato Il Turismo delle Radici, su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.

Un colloquio piacevole, in italiano, con un accento cosentino che spicca per Anthony Rota, viste le sue origini calabresi. 

Come tanti, anche i nonni della seconda carica dello stato nordamericano, emigrarono oltreoceano nel 1903 dai paesini di Pedace e Pietrafitta, pur custodendo un legame autentico con il territorio d’origine, tramandato di generazione in generazione attraverso racconti, aneddoti, e attraverso la lingua. Gioco del destino, a distanza di tanti anni, Anthony Rota  è ritornato dall’alto della sua veste istituzionale:

«È sempre molto importante – ha affermato – sapere da dove veniamo e visitare, e vedere di persona, di che cosa parlavano, di quello che ci raccontavano i nostri genitori, i nostri nonni. Scoprire le nostre radici, e avere l’opportunità di ritornare nei luoghi delle proprie origini, è fondamentale per tutti i canadesi. In Canada esistono molte emigrazioni, popoli provenienti da tutto il mondo. Io ho sempre detto: prendiamo tutto quello che di meglio il mondo ci può offrire e lo portiamo a Toronto».

Come le foglie d’acero, che cambiano colore in base alle stagioni, molteplici sono le culture, le tradizioni, le vite che ancora oggi s’intrecciano e che danno linfa ad un paese altamente avanzato, con eccellenti condizioni lavorative, un sistema educativo al di sopra della media e una qualità della vita molto alta, favorite da uno dei sistemi sanitari migliori al mondo. Tutto questo, «prendendo il meglio che il mondo ci può offrire», per parafrasare Rota. E tra il meglio, ne siamo sicuri, c’è molta Italia.

«Fuori dalla Calabria ci sono tante storie che riguardano la Calabria. Il nostro compito è quello di avvicinare queste storie alle loro radici. Toronto, del resto, è la prima città al mondo per numero di calabresi presenti – ha affermato il presidente Occhiuto – abbiamo parlato di potenziare l’offerta turistica in Calabria dal punto di vista dei servizi alberghieri e anche di attrarre investitori turistici che vogliono costruire strutture alberghiere nella nostra regione. In Canada ci sono tanti imprenditori che hanno storie di successo nelle istituzioni – come quella del presidente Rota – e nelle imprese che potrebbero essere interessati ad avviare attività imprenditoriali in Calabria».

Un passato che guarda al futuro delle nuove generazioni, pur mantenendo accesa la fiamma della provenienza. Risultato di una strada accorciata dagli affetti, dalla lingua più bella del mondo, e dal turismo, settore pilota dell’economia italiana e calabrese.

«Mi piacerebbe – ha rivelato Occhiuto – se riuscissimo a sviluppare un’ idea che ho da qualche tempo. Io vorrei svolgere in Calabria nei prossimi anni – o comunque vorrei prepararla perché poi la possa svolgere chi verrà dopo di me – un’iniziativa simile ai Giubileo dei calabresi, mi piacerebbe che la nostra regione si vestisse a festa per uno-due mesi all’anno e in questi due mesi potesse accogliere tutti i calabresi di seconda, terza, quarta generazione incentivando l’arrivo in Calabria magari attraverso la contribuzione sui biglietti aerei».

Un’iniziativa ambiziosa che, se prenderà forma, darà la possibilità a migliaia di persone di ritornare, proprio lì da dove sono partite tanti anni fa. Cambiate certamente, ma con lo stesso desiderio di casa che hanno sempre avuto, nella testa e nel cuore. (mm)

Trusimo delle Radici, il presidente Occhiuto accoglie il presidente della Camera dei Comuni del Canada

Rafforzare il turismo delle radici. Si è basato su questo l’incontro svoltosi, nei giorni scorsi, in Cittadella regionale tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e il presidente della Camera dei Comuni del Canada, Anthony Rota.

«Sono particolarmente felice della visita del presidente Rota, che rappresenta la seconda carica politico-istituzionale del Canada, e sono piacevolmente sorpreso e contento che parli l’italiano con la mia stessa inflessione cosentina perché, forse, abbiamo scoperto di avere anche qualche legame parentale», ha detto Occhiuto ricordando come «fuori dalla Calabria ci sono tante storie che riguardano la Calabria. Il nostro compito è quello di avvicinare queste storie alle loro radici. Toronto, del resto, è la prima città al mondo per numero di calabresi presenti».

Il presidente Rota, infatti, è in Calabria per illustrare il progetto del Pnrr “Il Turismo delle Radici”, su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Ad accompagnare Anthony Rota anche il consigliere di Ambasciata e responsabile del progetto “Turismo delle Radici” presso la direzione generale italiani all’estero del Ministero Affari esteri e cooperazione internazionale, Giovanni Maria De Vita.

Presenti all’incontro in Cittadella anche Carlotta Brullo, del Ministero degli Esteri, Saba Zarghami, componente dell’Ambasciata del Canada, Cristina Porcelli, coordinatrice regionale del progetto di promozione del “Turismo delle radici”, e la dirigente generale del Dipartimento regionale al Turismo, marketing territoriale e mobilità, Antonella Cauteruccio.

«Con il presidente Rota – ha aggiunto Occhiuto – abbiamo parlato di potenziare l’offerta turistica in Calabria dal punto di vista dei servizi alberghieri e anche di attrare investitori turistici che vogliono costruire strutture alberghiere nella nostra regione. In Canada ci sono tanti imprenditori che hanno storie di successo nelle istituzioni – come quella del presidente Rota – e nelle imprese che potrebbero essere interessati ad avviare attività imprenditoriali in Calabria. Partiamo da qui».

Il presidente Anthony Rota ha esaltato la straordinarietà della Calabria manifestato grande interesse e disponibilità ad avviare relazioni per creare ogni opportunità di sviluppo del turismo delle radici.

«È sempre molto importante – ha affermato Rota – sapere da dove veniamo e visitare, e vedere di persona, di che cosa parlavano, di quello che ci raccontavano i nostri genitori, i nostri nonni. Scoprire le nostre radici, e avere l’opportunità di ritornare nei luoghi delle proprie origini, è fondamentale per tutti i canadesi. In Canada esistono molte emigrazioni. Popoli provenienti da tutto il mondo. Io ho sempre detto: prendiamo tutto quello che di meglio il mondo ci può offrire e lo portiamo in Canada».

«Ho trovato una Calabria con grosse potenzialità – ha concluso – che vorrei portare in Canada. Sono molto fiero delle mie radici». (rcz)

All’Unical una nuova ricerca sul Turismo delle Radici

di FRANCO BARTUCCITurismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani: un focus sul settore olivicolo-oleario, condotto da Sonia Ferrari (docente di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale) e Tiziana Nicotera (cultore della materia e consulente di marketing del turismo), entrambe autrici del ‘Primo Rapporto in Italia sul Turismo delle Radici’ pubblicato nel 2021 a seguito di uno ampio studio svolto per conto del Ministero degli Affari Esteri, primo in Italia su queste tematiche. 

La ricerca mira ad indagare il fenomeno della promozione delle produzioni di alcuni territori grazie all’interesse e all’azione da parte di emigrati e turisti delle radici. Questi visitatori sono spesso importanti, non solo per la domanda turistica che generano, ma anche perché favoriscono la valorizzazione delle produzioni locali, specie di quelle agro-alimentari.

In particolare, possono aiutare a migliorare l’immagine di alcuni marchi territoriali, oltre ad acquistare direttamente prodotti realizzati nel luogo di origine della loro famiglia e a promuoverli. Spesso diventano veri e propri ambasciatori all’estero del cosiddetto Made in Italy. Tutto ciò può favorire le esportazioni, stimolare la produzione locale, aumentare l’orgoglio della comunità, accrescere la sostenibilità e l’attrattiva locale. 

Nell’ambito del progetto è stato dato l’avvio ad un’indagine attraverso un questionario in varie lingue rivolto a persone di origini italiane che vivono all’estero.

«Si mira a raggiungere – hanno raccomandato Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera – un campione significativo di turisti delle radici».

Gli stessi lettori di questo articolo se interessati possono quindi concorrere nel collaborare alla ricerca  compilando il questionario fino alla fine, composto di poche domande. A coloro che lo faranno, soprattutto nostri corregionali calabresi residenti all’estero, va il ringraziamento  delle due ricercatrici. (fb)

 

Il link per accedervi è il seguente:

https://www.uniquest.unito.it/index.php/471764?lang=it&fbclid=IwAR2w2tkgt4iAcM0bM9-qsafqFUGcqMEAaMGhyGvZFCz-PsJ4XvyED6pbd3U

Turismo delle radici: un Premio in Canada a Tropea e al suo “Principato”

Un meritato quanto prestigioso riconoscimento a Tropea e al suo “Principato”. Turismo delle radici e del ritorno, Tropea è ormai riconosciuta come un modello non solo per la Calabria ma anche per le altre regioni della Penisola. Per queste ragioni, il Principato di Tropea è stato invitato a Toronto in Canada per ritirare il Premio del Presidente di Heritage Calabria (The Heritage Calabria President’s Award), prestigioso sodalizio nato per promuovere il patrimonio calabrese in Canada.

Da una parte – sottolinea il Sindaco Giovanni Macrì – si tratta di un ulteriore, importante e spontaneo riconoscimento che conferma il livello e la continuità dell’attenzione destinata all’esperienza Tropea anche dal Nord America. Dall’altra – aggiunge – esso rappresenta l’incoraggiamento più naturale e gradito a consolidare, nella cornice delle politiche per i turismi e di marketing territoriale portate avanti, la direzione e l’impegno delle relazioni istituzionali ed internazionali che, dal Giappone alla Polonia, dalla Francia alla Cina alla Svizzera, l’Amministrazione Comunale considera strategica sia in termini di promozione della sua proposta culturale, identitaria ed esperienziale annuale che di virtuosa comparazione tra buone pratiche di governo su questioni ed opportunità di sviluppo locale.

Il Gala Annuale al quale Tropea sarà protagonista, il quinto dalla nascita dell’ormai affermata esperienza associativa e culturale, si svolgerà il prossimo novembre in Vaughan, nella provincia dell’Ontario.

Avvicinare i giovani alle tradizioni e far riscoprire quanto di inedito, inesplorato ed esperienziale la Calabria ha da mostrare al mondo; riscoprire il senso di appartenenza alla terra che fu la prima e con Sybaris la più famosa parte della Magna Graecia; riconnettere e ricostruire un ponte tra Canada e Calabria con scambi culturali e di promozione turistica. Sono, questi, gli obiettivi dell’associazione guidata dal presidente Luciano Schipano e che nell’ambito del turismo del ritorno e delle radici, si è attivata per riallacciare i contatti e gli scambi con i calabresi residenti all’estero, anche di seconda, terza e quarta generazione, permettendo loro di riscoprire e vivere i luoghi e la cultura del territorio d’origine. (rvv)

Turismo delle Radici, Tropea rappresenterà la Calabria al tavolo con la Farnesina

La città di Tropea, rappresentata dal presidente del Consiglio comunale, Francesco Monteleone, ha partecipato al tavolo in Farnesina sul Turismo delle Radici.

Si tratta di un progetto nazionale che rientra nei fondi del Pnrr, una strategia Integrata per la ripresa del settore del Turismo nell’Italia post Covid-19, dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani.

l Progetto, del valore complessivo di Euro 20 milioni, inserito nel Pnrr, propone l’adozione di iniziative nel Settore del Turismo rivolte alla vasta platea di italiani e oriundi italiani nel mondo, contribuendo in tal modo al suo rilancio dopo la pandemia. Le iniziative che il Maeci intende promuovere con tale Progetto, ispirate all’Ecosostenibilità e alla Digitalizzazione, puntano a valorizzare i piccoli Borghi e le zone rurali d’Italia attraverso dinamiche di Sviluppo sostenibile, che coinvolgano la ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso e favoriscano i fornitori di servizi e prodotti locali. Gli Italo-discendenti nel mondo – è stato più volte spiegato dalla stessa Farnesina – rappresentano un segmento turistico dalle enormi potenzialità. Generano un Turismo sostenibile e una domanda internazionale che utilizza le infrastrutture tutto l’anno.

«Nel corso dell’incontro – fa sapere il presidente Monteleone, che sottolinea l’importanza del ruolo di coordinatrice dei comuni calabresi riconosciuto a Tropea – il ministro Tajani è ritornato più volte sul valore strategico dell’identità, dei piccoli borghi e dei giacimenti enogastronomici territoriali come strada maestra su cui sviluppare tutte le attività ed i progetti collegati al turismo del ritorno e delle radici e che potranno essere finanziati attraverso un avviso ad hoc che sarà ufficializzato nel prossimo mese di maggio e rispetto al quale sono già 93 i comuni calabresi che hanno manifestato interesse».

«Attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico dei piccoli borghi d’Italia – ha detto il sindaco, Giovanni Macrì –. Investire su appropriate strategie di comunicazione finalizzate a promuovere un’offerta turistica che coniughi alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone».

Il Principato di Tropea  è onorato di poter contribuire al rafforzamento di quegli obiettivi sottesi al progetto nazionale rientrante nei fondi del Pnrr, denominato Il Turismo delle Radici. Lo faremo nel solco di un impegno istituzionale che sin dal nostro insediamento ci vede convintamente promotori, in Calabria e nel mondo, del valore sociale, culturale, turistico ed economico del patrimonio identitario ereditato».

«Vogliamo – ha concluso Macrì, rilanciando il messaggio già espresso dal ministro Tajani lo scorso febbraio – che tanti Italiani che vivono all’estero o sono Italo-discendenti possano tornare a scoprire dove vivevano i loro nonni. Perché si tratta di un messaggio di italianità ma anche un messaggio di crescita turisticarispetto al quale Tropea e la Calabria vogliono, possono e devono giocare da protagonisti». (rrm)