Unindustria Calabria scrive alla Regione: Abolire tasse per le imprese turistiche per l’anno 2020

Demetrio Metallo, presidente della sezione Turismo di Unindustria Calabria, ha scritto al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì e all’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, chiedendo la revisione delle aliquote Tari e sospensione del pagamento per l’anno 2020 con contestuale abolizione delle tasse regionali in capo alle aziende turistiche.

«Il momento drammatico che sta attraversando il pianeta a causa della pandemia ancora in corso – ha scritto Metallo – colpisce, duramente, il sistema delle imprese ed in modo particolare quello del turismo e di tutto l’indotto. Le misure messe in atto dal Governo nazionale unite a quelle della Regione Calabria non risultano, purtroppo, sufficienti per fronteggiare l’emergenza che ha colpito la filiera turistica e tutto lascia presagire che anche il 2021, proprio per le sue peculiarità, sarà un anno di assoluta incertezza e di difficile transizione».

«Le aziende turistiche, tanto del sistema dell’accoglienza che dell’intermediazione – ha argomentato il presidente del Turismo di Unindustria Calabria – hanno subito perdite ingenti, a causa di una stagione lavorativa che, di fatto, si è ridotta a poche settimane per le strutture ricettive, e che è stata completamente azzerata per i tour operator e le agenzie di viaggio».

«In questa situazione – ha aggiunto – dover pagare un tributo che risulta molto rilevante tra le voci di costo dei bilanci aziendali come è la Tari, calcolato per l’intero anno, quando nella realtà si è potuto lavorare per soli due mesi circa, significa aggiungere al danno anche la beffa».

Per ridefinire il calcolo del tributo che, tenendo conto del momento storico di emergenza, andrebbe quanto meno sospeso fino al 31 dicembre 2021, il presidente delle aziende della filiera turistica aderente a Confindustria ha chiesto un «incontro urgente ed improcrastinabile» al presidente Spirlì ed all’assessore Orsomarso offrendo l’apporto di competenza delle aziende del settore, oltre che la disponibilità a lavorare insieme per individuare misure efficaci per impedire la chiusura di tante aziende che contribuiscono in maniera significativa alla creazione di ricchezza ed al Pil regionale.

«Abbiamo piena consapevolezza – ha concluso Demetrio Metallo – che è proprio in frangenti così drammatici come quelli che stiamo vivendo che ad ognuno è richiesto di fare la propria parte assumendosi un sovrappiù di responsabilità nell’interesse di tutto il sistema economico e di una condizione sociale precaria ed a serio rischio di implosione». (rcz)

CORIGLIANO ROSSANO – Il webinar “Turismo post covid. Quale futuro per la Sibaritide?”

Domani pomeriggio, alle 17.30, in diretta streaming sulla pagina FB Sibarite del Turismo, il webinar Turismo post Covid: Quale futuro per la Sibaritide? organizzato dall’Associazione Insieme per Camminare.

Si tratta del primo, dei tre webinar previsti, dedicati allo sviluppo turistico nella provincia di Cosenza, e prevede la partecipazione di esperti del settore turistico, operatori turistici, tour operator, promoter turistici, e tanti altri esperti del settore.

Ad aprire l’incontro sarà Michele Abastante, storico dell’arte e guida turistica, vice presidente dell’associazione Insieme per Camminare, che parlerà della promozione turistica e delle nuove proposte escursionistiche da offrire ai turisti nell’area della Sibaritide. Il secondo intervento sarà del promoter turistico Giulio Pignataro, che parlerà della sua esperienza di accoglienza turistica e di strategie di marketing turistico adottate prima e dopo il lockdown a Terranova da Sibari, la rete e le sinergie con gli enti pubblici del territorio e la promozione turistica.

Per la parte pubblica interverrà Massimiliano Esposito, delegato al turismo del Comune Terranova da Sibari, che ci parlerà dell’investimento sul turismo negli ultimi due anni e di come si sta muovendo la Terra dei due Papi nel periodo del lockdown e cosa sta pensando di programmare per il futuro del turismo in uno dei borghi del “Cammino Basiliano” nella fase di riapertura. Non poteva mancare all’incontro il Raffaele Rio presidente “Demoskopika”, uno degli esperti più importanti in Italia riguardo i dati statistici sul turismo, ci parlerà di questo durante la fase della pandemia e le prospettive di ripartenza nella futura fase post Covid-19.

Nella parte centrale l’importante progetto sul turismo delle radici (o di ritorno) ne parleremo con Sonia Ferrari docente di Scienze Turistiche presso l’Università della Calabria, che insieme alla cultrice della materia Tiziana Nicotera sono ideatrici della ricerca universitaria sul turismo delle radici. Presenti all’incontro web anche il mondo dei tour operator con l’importante testimonianza di Giuseppe Zampino, presidente Fiavet Calabria, le agenzie di viaggio ed il turismo di prossimità, situazione attuale e prospettive future del settore turistico.

A seguire Natale Falsetta responsabile Cotaj, ci parlerà della situazione delle strutture ricettive dell’auto ionio calabrese e di come gli albergatori si stanno organizzando per una ricettività post Covid. Infine la blogger per passione Domenica Palamara, calabrese di origine ma milanese di adozione, che ci darà indicazioni su come il web (blog e social) possono irrobustire una valida promozione turistica di un territorio poco conosciuto.

Moderatrice del Webinar Valentina Noto, esperta di turismo ed Agente di viaggi, che porrà ai relatori domande e prospettive sul turismo della Sibaritide e d’intorni.

«Non sarà l’unico webinar – hanno dichiarato gli organizzatori Giulio Pignataro, Michele Abastante e Valentina Noto – i primi di febbraio dedicheremo il secondo seminario web al Parco Nazionale del Pollino e al Parco Nazionale della Sila, poi si concluderà con il terzo dedicato ai borghi e all’entroterra della provincia di Cosenza, con i maggiori esperti del settore turistico, da tour operator, associazioni di categorie ed esperti in marketing turistico». (rcs)

 

Un itinerario per promuovere il turismo nella Sibaritide: la proposta dell’Ass. Insieme per Camminare

7 giorni per scoprire e riscoprire le bellezze e le meraviglie della Sibaritide. È questo l’itinerario proposto dall’Associazione Insieme per Camminare, che ha ideato un itinerario con attività che si svolgono nella Sibaritide.

Si tratta di un programma di escursioni già sottoposto, nelle scorse settimane, all’attenzione di circa ottomila operatori turistici, tra Tour operator ed agenzie di tutta Italia con escursioni culturali, camminate nella natura o in aree archeologiche, visite in aziende agricole ed enogastronomiche, passeggiate e shopping tour, il tutto per una durata di sette giorni da trascorrere in questa meravigliosa area geografica.

L’itinerario, corredato di fotografie, è stato strutturato da Michele Abastante, membro dell’Associazione e guida turistica abilitata, allo scopo di offrire un prodotto in linea con quella che è l’attuale domanda turistica di viaggiatori ed addetti ai lavori, ossia ricercare nuove mete poco frequentate, poco note al turismo nazionale ed internazionale.

Per questo motivo, si è pensato di offrire il meglio di un territorio bello come la Piana di Sibari ma ancora poco conosciuto anche agli stessi abitanti. Oltre alle visite ormai note al Museo del Codex, al Castello di Corigliano, agli scavi di Sibari, il programma prevede, anche, visite ad altri luoghi meno noti come l’area archeologica di Castiglione di Paludi, le case di Kodra a Civita o il centro storico di Terranova da Sibari. Sono previste le visite in aziende che lavorano prodotti della gastronomia come Amarelli o Favella, il riso di Sibari, le aziende produttrici di olio o gli agrumeti in cui crescono le clementine, prodotto che caratterizza a tutti gli effetti la pianura.

Un ampio sguardo su ciò che di meglio il nostro territorio offre, una vetrina per la Sibaritide dove i protagonisti sono arte, cultura, natura ed enogastronomia così come anche le minoranze linguistiche come quelle arbërëshë. L’itinerario proposto per il 2021 riguarda solo le escursioni che le stesse guide dell’associazione si occuperanno di seguire, mentre il pacchetto verrà completato, nel rispetto delle normative, dai tour operator che si occuperanno di scegliere ed inserire vitto, alloggio, trasferimenti in bus per i propri clienti.

L’associazione “Insieme per Camminare si è, dunque, fatta promotrice del proprio territorio, suggerendo il luogo da esplorare con le relative attività, sperando che la proposta venga accolta positivamente dagli addetti ai lavori e che la Piana di Sibari inizi ad avere l’attenzione che merita. (rcs)

COSÍ IL TURISMO SORRIDE ALLA CALABRIA
È LA SCELTA ESTIVA DEL 5% DEGLI ITALIANI

In un anno difficile come quello in corso, fatto di restrizioni e sacrifici a causa della pandemia, c’è una Calabria che continua a stupire e che riesce, comunque, a entrare nel cuore di chi la visita lasciando un segno indelebile e la promessa di ritornarci, appena si può.

E non importa se c’è una pandemia in corso, la Calabria è sempre la Calabria, e i suoi 800 km di costa, le sue bellissime e suggestive montagne – oltre che l’aria buona – i suoi panorama mozzafiato, le attrazioni artistiche e culturali, i musei ricchi di collezioni uniche e reperti eccezionali, sono una cartolina che, spesso, non basta vedere in foto, perché non renderebbero giustizia a una regione ricca di meraviglie che ha tanto da dare e che continua ad attirare attenzione e attrarre nuovi turisti e che, quest’estate, nell’estate del Covid, ha collezionato soddisfazioni su soddisfazioni. Con una caratteristica costante: chi scopre e conosce la Calabria intende tornarci.

Un esempio, è la trasmissione andata in onda a luglio su Raiuno, che ha parlato della Calabria, delle sue meraviglie e delle opportunità del turismo rurale e degli agriturismi; o ancora, la Sila che, nei mesi i luglio e agosto 2020 hanno registrato un incremento di presenze rispetto al 2019 nonostante la stagione sia partita con il 100% delle disdette delle prenotazioni effettuate prima del lockdown.

C’è anche la soddisfazione, per la Calabria, di essere stata inserita da Expedia.it, la popolare agenzia via web che, in una ricerca condotta con Panorama, ha inserito la nostra regione tra le mete preferite dagli italiani.

Un trend, che è stato confermato, poi, dall’Eurispes, che, in una ricerca a firma di Maurizio Lovecchio, direttore di Eurispes Calabria, ha reso noto che la Calabria è stata scelta dal 5% degli italiani, che inserisce la regione a metà di una classifica che vede sul podio l’Emilia Romagna, la Sardegna, la Puglia e la Sicilia con il 9% delle preferenze.

«Leggere oggi – si legge – che quei numeri e quelle tendenze sono stati confermati fa piacere e conforta, soprattutto se la questione riguarda una regione in cui il turismo vale il 25% del Pil. La buona notizia è che l’estate ha aiutato l’economia calabrese e alla fine, dopo avere temuto il peggio a causa del lockdown, delle confusioni generate da decreti regionali e dpcm vari e delle misure di prevenzione, anche gli operatori turistici possono tirare un respiro di sollievo per una stagione che sembrava compromessa e drammatica».

Promozione, dunque, per la Calabria, che «nell’estate del 2020 segnata dal Covid, ha fatto breccia nel cuore dei turisti per questi motivi e non solo – riporta l’Eurispes – ha, infatti, saputo offrire le solite attrazioni unite alla sicurezza, salute e ricerca di relax. Tutto ciò di cui i vacanzieri avevano bisogno dopo un avvio di 2020 decisamente drammatico».

Un successo realizzato grazie a più fattori: la limitata diffusione dei contagi in Calabria, il cui numeri di positivi al Covid «si sono si sono mantenuti tra i più bassi d’Italia, merito di comportamenti attenti e rispetto delle regole da parte di tutti»; la riscoperta – riportata da Enit – da parte degli italiani, di percorrere in auto lunghi tratti di strada per raggiungere la meta delle vacanze e, per quanto riguarda la Calabria, di sicuro ha aiutato «il completamento e l’apertura di quasi tutti i cantieri da parte dell’Anas, motivo che, indubbiamente, ha incoraggiato il viaggio in auto per chi si muove verso la punta dello Stivale». E ancora, per quanto riguarda i trasporti, incisivo è stato l’intensificazione dei mezzi sulle tratte della costa tirrenica calabrese da parte di Trenitalia, e il nuovo collegamento di Italo Torino-Reggio Calabria.

«Ad alimentare ancor più ottimismo sono, infine – si legge nella relazione del direttore Lovecchio – i dati Enit relativi al desiderio di vacanza degli italiani che sembra volersi prolungare fino a dopo l’autunno. Nel bollettino, infatti, si legge che il 57% degli italiani che andranno in vacanza dopo agosto sceglierà ancora il mare e il 29% preferirà soggiorni enogastronomici, e se a questo aggiungiamo che il 14% dei richiedenti il bonus vacanze (valido fino a Natale) non lo ha ancora speso, potremmo ben sperare che la Calabria reciti ancora per qualche mese la sua parte da protagonista nel settore turistico».

«Infine, bisogna sottolineare – ha aggiunto – il ruolo della politica regionale capace di gestire e governare la situazione, dimostrando coraggio e responsabilità, sia nella promozione del territorio sia, allo stesso tempo, nel tutelare la salute dei calabresi e dei vacanzieri. Sinergia, collaborazione, capacità di dialogo tra le parti, comprensione e superamento delle difficoltà sono gli elementi che hanno contribuito a questo successo».

«Si riparta da qui – conclude il direttore di Eurispes Calabria – per continuare a restare finalmente protagonisti e degni di attenzione per i tanti aspetti positivi, opportunità e attrazioni straordinarie che la Calabria è in grado di offrire». (rrm)

PERCHÉ IL BONUS VACANZA NON FUNZIONA
ANCHE IN CALABRIA USATO POCHISSIMO

di MARIA CRISTINA GULLÍ – C’è tempo fino a dicembre per utilizzare i bonus vacanze, ma i dati fin qui registrati, alla fine d’agosto, non lasciano immaginare recuperi. Bastano i numeri a raccontare il flop (annunciato a luglio) del bonus vacanze: 2,4 miliardi di euro stanziati, sono stati richiesti bonus per 600 milioni, ne sono stati effettivamente utilizzati appena per 200 milioni. In sostanza il provvedimento ha mostrato gravi criticità e ha scoraggiato l’utilizzo del bonus. Le ragioni sono tante, la principale è che trattandosi di credito d’imposta gli albergatori, le strutture turistiche, ricettive, i ristoranti, avrebbero dovuto anticipare i costi, per poi trattenere dalle tasse le spese relative. Ma in una stagione che già partiva compromessa e, per fortuna, si è ripresa nel mese di agosto, le piccole strutture a conduzione familiare (quasi il 75% in Calabria) hanno preferito rinunciare a registrarsi per accettare i bonus. Le famiglie, facendo due conti, non hanno trovato l’incentivo adeguato: chi poteva permettersi di andare in vacanza non aveva certo bisogno del bonus, e chi poteva aver bisogno del bonus ha dovuto rinunciare, per motivi economici, alla vacanza tradizionale.

A questo punto, vista la disponibilità dei fondi non utilizzati (circa 2 miliardi di euro) sarebbe opportuno che venissero girati direttamente agli operatori del settore che la crisi ha messo in ginocchio. Ma senza burocrazia e macchinosi sistemi di calcolo: ci sarebbe un sistema semplice per garantire un corretto utilizzo dei fondi avanzati, prevedere un bonus di soldi reali alle società e ai dipendenti e mantenere attivi i posti di lavoro che rischiano di non trovare rinnovo ed eventualmente ipotizzare una sospensione fiscale per le strutture turistiche che rischiano di non riaprire più.

Un’estate da dimenticare? No, non proprio. Tutto sommato, bonus o no, la stagione in Calabria non è andata malissimo come faceva presagire il trend iniziale di luglio. Solo una struttura turistica su dieci ha accettato i bonus e i dati relativi di fatturato sono abbastanza modesti. La verità è che, ancora una volta, in assenza di una seria strategia di turismo non è stato possibile allungare la stagione, limitando a settembre gli ultimi arrivi e questo in una regione che potrebbe lavorare col turismo marino almeno otto-nove mesi l’anno.

Roberto Villella
Roberto Villella

Secondo Roberto Villella, ceo di Meeting Point, una delle principali agenzie di incoming (vendita di pacchetti turistici in Calabria) è stata una stagione davvero strana: a luglio alberghi quasi vuoti, ad agosto tutto esaurito. Ristoranti deserti a luglio, affollatissimi ad agosto, anche se un turno (quello utilizzato dai turisti del Nord Europa, delle 18) è quasi dappertutto saltato per mancanza di ospiti stranieri. In Calabria – sostiene Villellla – c’è un turismo tedesco ormai consolidato: l’iniziativa del convegno dello scorso ottobre dei principali tour operator della Germania, anziché continuare l’opera di promozione e di valorizzazione delle località che potevano interessare il mercato tedesco, è rimasta senza seguito. E dire che ci sarebbe da attrarre i turisti russi, quelli scandinavi e tutta l’Europa del Nord, ma non ci sono aerei, non c’è pianificazione. A Crotone i charter non possono atterrare, a Reggio ci vuole un’abilitazione speciale per i piloti: insomma c’è solo l’aeroporto di Lamezia a servire una regione che dovrebbe (e potrebbe) vivere di turismo. «Noi di Meeting Point lo scorso giugno abbiamo fatto tutto da soli: invitati 180 tra tour operator e giornalisti, li abbiamo ospitati e fatto scoprire loro un territorio che merita di essere valorizzato e promosso presso i turisti. E ogni settimana ospitiamo una quindicina di tour operator e giornalisti a spese nostre per promuovere il territorio». E la Regione? Si continua con iniziative spot, scoordinate e prive di programmazione: far scoprire la Calabria, far crescere la sua reputazione turistica sarebbe il minimo su cui impegnarsi.

Torniamo al bonus: «Nel mese di luglio nella nostra struttura di Tropea (Rocca Nettuno, 270 camere, 800 posti letto) ha inciso – dice Villella – per il 3 % del fatturato e il 12 % ad agosto. Le grandi strutture non hanno avuto difficoltà ad accettare il bonus, le piccole, con carichi fiscali modesti, accettandolo avrebbero avuto evidenti crisi di liquidità». E si consideri – evidenzia Villella – che sono stati cancellati moltissimi voli e intere rotte: gli europei hanno usato l’automobile e si sono fermati in Veneto, in Emilia Romagna, in Toscana. Come si può pensare di far arrivare in macchina in Calabria i tedeschi? Tra l’altro per rispetto delle norme anti-covid non sono state utilizzate tutte le camere disponibili, con aggravio di costi e diminuzione delle entrate. Il risultato di fine stagione, alla fine, non sarà negativo, ma il crollo di fatturato genererà diminuzione di personale e quindi provocherà un’ulteriore crisi occupazionale.

Borgo degli Ulivi, Sellia MarinaA detta di Giuseppe Nucera, ex presidente degli industriali reggini e imprenditore turistico con un’esperienza trentennale, «la misura del buono vacanza è stata per certi aspetti negativa, o meglio non ha dato un aiuto al mondo delle imprese, io parlo da imprenditore turistico, gestore di alberghi, e ho verificato che non è stato un aiuto per le aziende, ha di fatto aiutato le famiglie che non avevano un reddito adeguato di potersi fare una vacanza. Ma se si vanno a osservare attentamente le ricadute confermo che non sono state quelle che ci aspettavamo, perché dare la possibilità di andare in vacanza con il buono a luglio e ad agosto in Italia non si aiuta il settore del turismo, perché comunque le famiglie in quel periodo vanno in vacanza. Quindi il buono può o poteva avere delle ricadute positive se fosse stato attivo già da giugno, periodo di basso stagione, col risultato di incrementare gli arrivi in bassa stagione e favorire il riempimento degli alberghi; o anche farlo differenziato: per esempi, chi va in vacanza a giugno, a settembre, ottobre ha un contributo superiore, chi sceglie luglio e agosto ha un contributo inferiore. Un altro discorso a parte va fatto  sugli effetti sul reddito delle aziende turistiche: è stato detto all’impresa “prendi il buono”, anticipando tutti i costi. Per fare un esempio, sono 500 euro che l’azienda non incassa e che vanno a ridurre la liquidità dell’azienda stessa, in attesa di fare poi la compensazione sotto forma di credito d’imposta. Però l’imprenditore non può scontare questo buono, per esempio, per pagare le rate che deve allo Stato per il condono, quindi ci sono ulteriori disagi per l’azienda che incontra una forte limitazione nell’utilizzo di questo buono».

Anche il presidente di FederalAlberghi Calabria Francesco Perino evidenzia la perdita per il comparto in una stagione che ha registrato un calo del 60% delle presenze, con dati in controtendenza ad agosto. La bassa stagione veniva, in parte, coperta dalla clientela estera che quest’anno è stata di gran lunga inferiore rispetto a qualunque aspettativa. Adesso gli operatori sperano nei voucher regionali di “Stai in Calabria”, che dovrebbero scadere a settembre e non sono stati ancora attivati: c’è da augurarsi che l’assessore Fausto Orsomarso proroghi la validità fino a dicembre, per incentivare un allungamento della stagione.

Stagione che, in Calabria, ripetiamo, non è andata troppo male. Un solo dato per capire la situazione: a Roma hanno aperto solo due alberghi su dieci, in Calabria risultavano attivi al 90%. Se solo ci fosse un minimo di strategia per la destagionalizzazione… (mcg)

 

I MEDIA PARLANO TANTO DELLA CALABRIA
MA NON È PIÚ SOLAMENTE CRONACA NERA

 

di SANTO STRATI – Scrive Il Sole 24 Ore: «Non si è mai sentito parlare tanto di Calabria come quest’anno». Se lo dice l’autorevole quotidiano degli industriali italiani c’è da crederci. E, in realtà, è proprio vero: la Calabria, finalmente, è protagonista delle pagine dei giornali e dei servizi televisivi non per delitti di mafia o arresti eccellenti, bensì per le sue spettacolari bellezze, le sue caratteristiche che la prefigurano come California d’Europa, i suoi incantevoli paesaggi e, soprattutto, la sua gente. La gente di Calabria accogliente, vitale, generosa e premurosa col forestiero come se fosse un parente lontano cui non si deve far mancare nulla.

Cos’è successo?  È un miracolo? Bé, non esageriamo, anche se questa – ricordiamolo – è terra di santi e mistiche e dovunque si vada c’è uno straordinario senso di fede che in molti ci invidiano. La verità è un’altra: sono gli effetti mediatici della campagna “involontaria” della presidente Jole (non ci crediamo nemmeno un po’ che non volesse attrarre l’attenzione con le sue prese di posizione contro il Governo nell’emergenza covid) e della anti-campagna di Klaus Davi che ha fatto arrabbiare il governatore del Veneto Zaia. Davi è un istrionico negromante della comunicazione: trasforma l’acqua in vino, l’acqua in (finto) oro e conosce bene il suo mestiere, tanto da essersi persino inventato da solo il termine che lo contraddistingue nelle sue continue apparizioni televisive e mediatiche: massmediologo. Che significa? È uno che capisce di mass media e, da questo punto di vista, non  ha competitor in autorevolezza e ingegno. Vorremmo solo ricordare che San Luca è stato per anni un luogo senza amministrazione comunale, perché non c’erano candidati, non si presentava mai nessuno alle elezioni. Davi, lo scorso anno, con uno dei suoi soliti colpi di teatro ha portato il caso di San Luca alla ribalta delle cronache nazionali semplicemente mettendoci la faccia: ha messo in gioco la sua persona e ha gridato ai quattro venti che si candidava a  sindaco del piccolo comune aspromontano noto più per i suoi trascorsi mafiosi che per aver dato i natali al nostro grande Corrado Alvaro. Klaus Davi si è di innamorato San Luca e della calabria e ora, provocatoriamente (ma con molta serietà), ha lanciato la sua candidatura a sindaco di Reggio. Non per fare il primo cittadino (anche se – crediamo – sarebbe molto più in gamba di tanti politici che cercheranno di lusingare gli elettori di Reggio e della sua MetroCity), ma per far emergere le tante contraddizioni di una città che ha moltissime risorse e non le sa sfruttare né utilizzare. E siatene certi che riuscirà a montare il brand Reggio senza far cacciare un centesimo alle istituzioni. La Calabria dovrebbe fargli un monumento…

Dicevamo del ritorno d’immagine che le tante finte polemiche hanno provato. Il Sole 24 Ore ha scritto, con un bellissimo e obiettivo servizio di Sara Magro, più di quanto qualsiasi campagna pubblicitaria (costosissima) avrebbe potuto raccontare. «La regione – si legge sul quotidiano –  ha molto da offrire soprattutto quest’anno: tre parchi nazionali (Sila, Aspromonte e Pollino), 14 litorali Bandiere Blu e sei borghi  Bandiere Arancioni, una rete di sentieri, tra cui il nuovo Cammino Basiliano che collega nord e sud per 1040 km in 44 tappe tra monasteri, masserie e una natura integra». Qualcuno obietterà, ma sono le cose che calabria.live – questo giornale – ripete dal primo giorno; grazie, ma volete mettere leggere su un quotidiano autorevole come il Sole questa che è musica per le orecchie del viaggiatore in cerca di novità?

L’analisi della Magro è acuta e da apprezzare: «Mentre altre regioni del Sud, più forti nella comunicazione e nell’ospitalità, godevano di un boom turistico internazionale e ricco, la Calabria restava nell’ombra, a parte le località di moda sul mare. Poche strutture, e una reputazione non proprio impeccabile. Intanto, nel 2016, dopo cinquant’anni, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria è stata dichiarata finita, facilitando il collegamento con il resto d’Italia: 443 km tra filari di oleandri in fiore, e senza pedaggio. È come se la regione si fosse improvvisamente liberata di un oblio che non meritava, presentandosi ancora vergine a conquistare l’amore di viaggiatori curiosi. È una terra da scoprire, ideale per una vacanza on the road, con strade statali e provinciali interne che portano a luoghi al limite dell’esotico: mari e monti, campagna e colline».

La giornalista si vede che ha girato e annotato, al contrario di tanti blogger che scrivono di libri che non hanno letto o leggeranno mai, di posti che non conoscono e di località di vacanza che non saprebbero nemmeno individuare su una cartina geografica (anche se oggi c’è Google Maps). Siamo particolarmente felici di leggere il racconto una Calabria che ci appartiene e – speriamo – sappia attrarre l’interesse del viaggiatore: «Partiamo dalla costa – scrive Sara Magro sul Sole – . Ottocento km divisi tra due mari, completamente diversi: a ovest il Tirreno, rocce e acque blu, vista sulle Eolie; a est lo Ionio, litorali di sabbia e acque color smeraldo. Di qui Tropea e Capo Vaticano, con gli hotel chic e la mondanità; di lì, Riace, Soverato, Isola di Capo Rizzuto, dove l’Art Praia Resort, con ristorante stellato, è la prova di un turismo di lusso possibile. Poi, una sfilata di villaggi, ognuno con il suo perché: Diamante, con più di 300 murales; Cetraro Marina per il mercato del pesce e la vista sulle Eolie; l’Isola di Dino, nei cui fondali si nuota tra stelle e cavallucci marini; Scolacium, con il Parco Archeologico che dal 7 al 28 agosto ospita il festival di danza, musica e arte “Armonie d’arte”. Dalla costa mondana, si raggiungono velocemente i paesaggi arcaici della Sila, ultimo tratto di Appennino, Parco Nazionale dal 1997. Si viaggia tra una distesa di colline, dove pascolano capre e pecore: “Senza esagerare, non si incontra nessuno per chilometri, a parte qualche capra e qualche gregge”, dice Carla Pacelli, proprietaria con la famiglia dell’azienda agricola Tenute Pacelli, a Malvito, che produce vino biologico e offre ospitalità. “La natura è generosa e intatta, solitaria e meditativa. Si incontrano borghi minuscoli ma di grande personalità, come Carfizzi, un paese di 560 abitanti dove si parla albanese; Guardia Piemontese con le terme; Zagaris, circondato dai boschi, dove si respira l’aria più pulita d’Europa”. Secondo uno studio finanziato dall’Unione Europea, in località Trivolo, a 1800 metri, l’inquinamento è vicino allo zero, meno del Polo Nord. Al concorso di bellezza vince invece San Nicola Arcella, arroccato su una collina che guarda verso il mare. “In inverno è il deserto dei Tartari, ma tra luglio e settembre lo scrittore cosentino Michele D’Ignazio apre la sua locanda culturale Il Vicolo, e ogni sera prepara un aperitivo suggestivo: cuscini sparsi sui gradini della piazza, candele accese, cibi e vini di piccoli produttori dei dintorni, dalle olive al famoso cedro della Riviera”.

«La Sila è anche un luogo di innovazione agricola e femminile. “Ci sono storie affascinanti”, racconta Carla, perlustratrice esperta delle eccellenze gastronomiche locali. “La biologa Maria Procopio ha aperto il piccolo caseificio Santanna, dove sperimenta nuove stagionature con il latte delicato e poco grasso delle sue capre Saanen. Marianna Costanzo alleva quaglie e galline, coltiva frutti di bosco, gelsi e ortaggi dai semi antichi, tra cui qualità rare di pomodori“. Nel suo agriturismo – Le delizie di Marianna – si fa la spesa e si pranza: cucina super genuina, tutto fatto in casa”. Invece, Francesca e Cristina Cofone, dopo la laurea, hanno scelto di portare avanti l’azienda di famiglia ad Acri, seguendo valori antichi ma attualissimi: conversione all’agricoltura sostenibile, allevamento di mucche e altri animali allo stato semi-brado, puntando sul loro benessere, produzione di cacio cavallo, mozzarella e altri formaggi a latte crudo».

Scusate la lunga citazione, ma ci ha affascinato e così pensiamo capiterà a migliaia di lettori. Non c’è bisogno di una comunicazione “emozionale” come dice la presidente Jole Santelli che ha affidato – con strascico di polemiche – a Gabriele Muccino il compito di esprimerla in pochi minuti di un corto-film, basta osservare, guardare, riferire. Qualche settimana fa il TG5 ha dedicato un fantastico servizio a Tropea, altri ne verranno dai tanti media che finalmente si sono dimenticati della Calabria cruenta di Anime nere (del nostro magnifico Gioacchino Criaco) e stanno scoprendo angoli di paradiso in una regione dove anche geneticamente il covid è tenuto a distanza.

I migliori testimonial, non dimentichiamolo, sono i forestieri che scoprono per la prima volta la nostra terra, ma non sono da meno i cosiddetti turisti di ritorno, i calabresi e i figli dei figli di calabresi, che vengono a conoscere i luoghi d’origine di genitori e nonni. Sembra persino inutile ribadire che restano incantati. E allora alimentiamo questo trend di comunicazione: la regione offra buoni benzina, organizzi tour gratuiti di vigne e cantine, di siti archeologici e musei. Non  basterà il tempo ai nostri ospiti, meglio così, avranno voglia e desiderio di ritornare, possibilmente con affetti, amici, familiari. È questa la Calabria che vogliamo, quella che ci appartiene, e che ci rende orgogliosi della nostra calabresità. (s)

LA CALABRIA META PREFERITA DI TURISMO
EXPEDIA RIVELA CHE PIACE AGLI ITALIANI

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria piace agli italiani, parola di Expedia.it. La popolare agenzia di turismo via web, in una ricerca esclusiva condotta in collaborazione con il settimanale Panorama, inserisce la Calabria tra le mete preferite dagli italiani. La nostra regione spicca per la sua forte crescita turistica grazie anche alla bellezza delle spiagge poco affollate e ai costi che paiono più contenuti rispetto alle passate stagioni.

Una vera e propria sorpresa, resa nota dall’agenzia di Klaus Davi, che riesce a portare il sole dopo le burrasche che hanno visto la Calabria protagonista di goffi tentativi di promozione turistica (Easy Jet) o di critiche per spot pubblicitari (provocatoriamente divertenti). Questa splendida notizia «segna una iniezione di ottimismo non solo per questa difficile estate, ma anche per la programmazione delle prossime stagioni» ha dichiarato soddisfatto Fausto Orsomarso, assessore regionale al Turismo, aggiungendo che «il nostro impegno per consentire una ripartenza del turismo in sicurezza è stato ripagato».

D’altronde, non sono poche le misure che la Giunta Santelli ha messo in campo per far ripartire il turismo in quella che Michele Maschio, responsabile relazione esterne di Expedia.it ha definito «una gemma nascosta, sconosciuta a tanti», che vanta la bellezza di 800 km di costa: gli ultimi arrivati, infatti, sono i bandi Stai in CalabriaInCalabria, il pacchetto di interventi voluto dalla Regione Calabria che impegnano, complessivamente, 26,5 milioni di euro per la concessione di voucher alle famiglie, per l’acquisto di un pacchetto soggiorno di almeno 3 notti, e ai giovani di età tra i 18 e i 24 anni per l’acquisto di beni e servizi turistici ricreativi e culturali offerti da strutture ubicate sul territorio regionale.

L’obiettivo, aveva ribadito la Santelli in occasione dell’apertura dei bandi, era quella di «puntare ad essere la destinazione turistica più ambita nei prossimi anni» in quanto si sa, la Calabria è una meta spesso e volentieri scelta per le sue spiagge incontaminate e premiate dalle 14 Bandiere Blu e dalle “Vele” di Legambiente e del Touring Club Italiano, senza però dimenticare anche i suggestivi paesaggi che offrono il Parco Nazionale dell’Aspromonte, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale della Sila e i piccoli borghi e centri minori, spesso protagonisti di importantissimi Festival – il Color Fest a Maida o la rassegna estiva alla Summer Arena di Soverato, o ancora il Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia -.

Proprio Coldiretti Calabria, in proposito, ha dichiarato che «la vacanza “cult” dell’estate calabrese è green alla scoperta dei piccoli borghi e centri minori», «preferibilmente in agriturismo, dove è possibile trascorrere le proprie giornate in sicurezza alla scoperta dell’entroterra calabrese e delle sue peculiarità culinarie e non solo».

In Calabria, ricordiamolo, ci sono oltre 300 strutture, che propongono «programmi ricreativi, il trekking, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, con la partecipazione ai famosi “cammini” che permettono di vivere a 360 gradi il nostro territorio» ha detto Adriana Tamburi, presidente di Terranostra Calabria, a proposito della scelta di tantissimi turisti di passare la propria estate nelle strutture agrituristiche calabresi.

«L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza post covid-19 – ha sottolineato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità, garantendo il rispetto delle distanze sociali e contribuendo ad evitare il pericolo di affollamento lungo le coste. Il fatto che, anche durante il lockdown, un numero molto ridotto di contagi sia avvenuto nei campi, nonostante le nostre imprese non si siano mai fermate per garantire le forniture alimentari alla popolazione, è una notizia estremamente positiva, che può far ben pensare per tutti quelli che continueranno a scegliere di passare le proprie vacanze a contatto con la natura nella nostra Calabria».

Dunque, la stagione estiva, anche se in ritardo, si avvia sotto i migliori auspici. Se poi la Regione si prende cura dei tour operator e delle richieste degli operatori del settore per interventi mirati che permettano di superare il grave particolare momento, si può dire che è arrivato il momento di pensare, finalmente, a un modo nuovo di creare attrazione e “vendere” il brand Calabria. Dove le bellezze naturali, la qualità della vita, i paesaggi da sogno, le meraviglie archeologiche, unite a percorsi enogastronomici di altissimo livello non aspettano altro di confermare le sensazioni dei viaggiatori e smaliziati vacanzieri che scelgono il nostro territorio: non ci saranno delusioni, con due occasioni di magone e similpianto: quando si arriva – pensando a cosa si è perso fino ad oggi – e quando si parte, perché non si vorrebbe andar via. Niente paura, l’obiettivo è Calabria vacanze tutto l’anno. Lo scopriranno i nostri futuri e nuovi ospiti, speriamo lo capiscano anche ai piani alti di Germaneto. (ams)

 

Turismo, il segretario Fisascat Cisl Lo Papa chiede interventi immediati

Il segretario regionale Fisascat Cisl – Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini TurismoFortunato Lo Papa, fa il punto sull’attuale situazione di stallo e crisi dovuta al Coronavirus e chiede, per il turismo, «che la Regione si attivi subito per un Tavolo di concertazione pubblico-privato che elabori proposte concrete, un piano di intervento immediato e che allo stesso tempo guardi al futuro».

«È prioritario – spiega il segretario regionale Fortunato Lo Papa –  che gli ammortizzatori sociali per i lavoratori inseriti nel turismo, commercio e servizi vengano prolungati fino almeno al mese di dicembre.  Ma bisogna pensare anche a chi è rimasto a casa perché la riduzione delle attività ha portato ad una sforbiciata nell’organico. Come? Tutelandoli fino all’inizio della nuova stagione e programmando soluzioni ed interventi affinché si creino opportunità lavorative anche con la stagione invernale». 

Altro nodo cruciale la Naspi: «Va rivisitata senza mezzi termini – dice Lo Papa –  la vecchia Aspi offriva maggiori garanzie e coperture ai lavoratori stagionali. Ora, invece, le maglie della burocrazia si sono fatte malsanamente strette e tra un codice e una matricola tanti sono stati i lavoratori esclusi dagli aiuti economici del governo». 

«Nella disperazione – incalza ancora il segretario regionale – c’è chi si affida a contratti di un mese, spesso del tutto estranei ai diritti e doveri imposti dalla legislazione e dai contratti nazionali vigenti sulla contrattazione a tempo determinato e stagionale».

Ci sono poi i ritardi nell’erogazione del bonus del Decreto Rilancio: «In tanti, troppi non lo hanno ricevuto. Non è così che si impedisce a un settore di andare a picco, non è così – afferma Lo Papa – che si salvaguardano i lavoratori e un intero Paese. Pretendiamo un confronto e un approccio sistemico del problema che permettano ai lavoratori di vivere dignitosamente e di lenire l’angoscia che li ha accompagnati e continua ad accompagnarli».

In particolare per la sigla sindacale bisogna stabilizzare i flussi turistici insistendo su politiche sinergiche tra istituzioni, includendo anche organizzazioni sindacali e datoriali. In questo modo, insieme al turismo, si potrebbe lavorare anche su tutto il settore terziario, dei servizi e dei trasporti creando occupazione. Aprire gli occhi sulle urgenze del presente e programmare in vista del futuro è insomma la parola chiave per la Fisascat Cisl. (rrm)

 

Turismo, tour operator e agenzie di viaggi dimenticati dalla Regione

Nella giornata di ieri, la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha presentato quattro misure per sostenere e rilanciare il comparto del turismo, dimenticandosi, però, del settore delle agenzie dei viaggi, dei tour operator incoming, dei trasporti e delle guide turistiche.

A lanciare l’allarme, 20 tour operator incoming Calabria – Alfa 21, Gregorio Mungari Cotruzzolà, Antichi Sentieri, Giuseppe Piazzese, Dafne Turismo, Antonio Muia, Ego travel, Avellino Emanuele Costa, Europeguest.com: Angelo Toro, Full Travel, Giuseppe Canzonieri, Gigante Viaggi, Claudia Gigante, Japigium Vacanze, Giusi Provenzano, La Diano Viaggi, Massimo Diano, I Viaggi degli Dei, Antonio Maiolo, Le vie della Perla, Brunella Brusco, Terre Brutie T.O, Antonio Gaudio, Tropea.biz by ToreJeo, Salvatore Tripaldi, Vacanze Italiana, Massimo Antonicelli, Viaggi e Miraggi, Giovanni Giordano, Tropea Viaggi, Giuseppe Tassi, che dichiarano, con amarezza, che «dei quattro provvedimenti annunciati ieri nessuno riguarda il nostro settore».

Un’amarezza che nasce non solo perché il settore si aspettava più attenzione da parte della Giunta Santelli, ma anche perché questa attenzione «più volte è stata annunciata ma che non si è mai concretizzata in atti concreti».

«Si era parlato in queste settimane di un intervento a favore delle agenzie o dell’incoming calabrese – hanno spiegato i tour operator –. Ma di queste misure nella conferenza stampa di ieri non si è fatto nessun cenno. Anche perché la bozza che circolava sull’incoming in Calabria era fortemente penalizzante per la stragrande maggioranza degli operatori incoming calabresi».

«Apprezziamo molto il provvedimento Acccogli Calabria – hanno proseguito – che va a favore delle strutture ricettive calabresi con cui lavoriamo in spirito di collaborazione fattiva. È giusto prevedere un aiuto economico in base alle perdite di fatturato nel 2020  rispetto all’anno  precedente. Chiediamo perché questa misura venga allargata a tutto il mondo turistico, alle agenzie di viaggi, ai tour operator incoming, alle società di trasporto».

«Così come chiediamo – hanno continuato i tour operator incoming Calabria – che i bonus previsti nelle misure Stai in Calabria e in Calabria sia possibile utilizzarli e spenderli anche attraverso le agenzie di viaggi e tour operator, così come avviene a livello nazionale. Infine ci sia consentito esprimere tutte le nostre riserve sulla misura Accoglienza Calabria e sugli spot previsti per rilanciare il brand Calabria. Capiamo lo spirito positivo ma si corre il rischio di avere un effetto boomerang in un momento in cui forti sono le polemiche sia estere e sia nazionali su come vengono investiti i fondi comunitari. Crediamo che una misura come “accoglienza Calabria” possa solo alimentare polemiche stupide contro di noi, non abbia alcun ritorno in termini di presenze nella nostra regione e che la nostra terra ha bisogno di campagne promozionali sobrie che puntano sulle nostre risorse e sulle nostre bellezze».

«Chiediamo – continuano – che questi fondi vengano utilizzati per allargare il provvedimento Accogli Calabria al nostro mondo e coprire così realmente tutto il settore turistico calabrese. E infine una considerazione finale, si parla tanto di spot e di testimonial. Crediamo che la migliore pubblicità per la Calabria sarebbe assicurare spiagge pulite, mare trasparente e borghi e città pulite». (rrm)

In copertina, photo by Eugenio Camporato on Unsplash

TURISMO, 60 MILIONI PER L’ACCOGLIENZA.
E UNA CENA AI FORESTIERI: SARÀ TROPPO?

La Giunta al gran completo ha convocato i giornalisti a Germaneto per presentare le azioni post-covid previste per aiutare il comparto del turismo, ormai in crisi profonda. Visto che si parla di turismo, non sarebbe stato male prevedere una conferenza stampa anche in streaming con possibilità di intervento a distanza: i giornalisti del Centro-Nord  non vengono a Catanzaro per guardare le slide di PowerPoint. O si organizza un itinerario di visite guidate, per incentivare e promuovere i viaggi in regione, oppure meglio usare la tecnologia: ma, a quanto pare, sembra troppo difficile anche per una regione che fa del digitale uno dei suoi asset più strategici…

Comunque, gli interventi di aiuto ci sono e quanto meno mostrano una certa sensibilità nei confronti di operatori che almeno per un terzo non riaprono e per un altro terzo pensavano di chiudere subito. Il problema è noto: la pandemia oltre alla sua terribile scia di morti e di malati da terapia intensiva, ha creato devastazioni di natura psicologica. Paura, dubbi, perplessità, pochi quattrini da spendere, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: alberghi chiusi (a Roma su 1200 hanno riaperto solo 200 per fare un esempio), ristoranti con pochi clienti e, comunque, insufficienti a coprire anche solo le spese di gestione. Prenotazioni vicine allo zero e un mese di giugno da dimenticare.

Cosa mette in campo la Giunta Santelli? È stato spiegato che «il comparto turistico rappresenta un asset fondante per la Regione Calabria. La pandemia ha significativamente contratto il PIL regionale e, in particolare quello legato al turismo. Il rischio che una crisi congiunturale di comparto possa in un sistema economico fragile come il nostro possa cronicizzarsi, divenendo strutturale, impone un approccio sistemico e strutturato per il sostegno e rilancio del settore». La Regione, quindi  ha inteso porre in campo 4 misure, tra loro interconnesse, che per la prima volta richiedono uno sforzo congiunto con gli operatori di settore per sostenere il comparto

Ecco le quattro misure:

— Accogli Calabria (previsto un contributo una tantum a fondo perduto alle singole strutture ricettive in funzione delle presenze registrate nel 2018);

— Stai In Calabria (previsto un sostegno alle famiglie calabresi che soggiornano almeno 3 notti in una struttura ricettiva regionale)

— Accoglienza Calabria (la Regione offre una cena durante un soggiorno in Calabria a turisti extraregionali)

— In Calabria (previsto un voucher di 200€ a favore dei giovani tra i 18 e i 24 anni per attività collaterali al turismo e per la cultura).

Alcune di queste, per la verità, erano già state annunciate nei giorni scorsi e non avevano trovato larghi consensi. Soprattutto quello per i ragazzi: 200 euro da spendere in strutture calabresi non sono pochi, ma diventano risibili per chi ha la possibilità di andare in vacanza. Se ha disponibilità (diversamente quest’anno niente mare con gli amici) i 200 euro saranno buoni per pagare un po’ di cene. Forse andava studiato qualcosa di più efficace per consentire ai nostri ragazzi, quelli che hanno famiglie con obiettive difficoltà economiche, di affrontare  in modo diverso questa insolita stagione estiva.

Per contro, gli aiuti previsti per le strutture ricettive sono più serie e sostanziose: con Accogli Calabria viene erogato un contributo una tantum alle strutture ricettive, sino ad un massimo di 160.000 €. Tra gli impegni che assumono i beneficiari c’è quello di sostenere le altre misure regionali, emettendo il buono cena ai turisti non regionali e accogliendo le famiglie che presentano il voucher Stai in Calabria. In buona sostanza, per accedere agli aiuti occorre dare disponibilità ad accettare i voucher previsti per le famiglie  e offrire la cena ai turisti extraregionali. Questa della cena, diciamo la verità, ricorda tanto il cocktail di benvenuto che in era pre-covid tutti i villaggi turistici organizzavano peri nuovi arrivati. Non fosse mai che il turista veneto – incurante delle imprecazioni di Zaia per la pubblicità comparativa di Klaus Davi – ci resti male a non non trovare una cena di benvenuto…

Sono queste le innovative idee di una Regione che ancora sconta l’assenza per cinque anni (grazie presidente Oliverio) di un assessore al turismo? Ben vengano gli aiuti al comparto, dove albergatori e ristoratori sono quasi alla canna del gas, ma gli incentivi per attrarre turisti e forestieri dovrebbero essere ben altri. Tipo un voucher in buoni benzina da ritirare in Calabria per chi scende in macchina o un noleggio agevolato (se non gratuito) di auto per gli altri vacanzieri per incentivarli a scoprire il territorio. Purtroppo, dobbiamo ancora una volta notare che l’improvvisazione regna sovrana, nonostante la grande fatica dell’assessore Orsomarso che non sappiamo come faccia a districarsi tra cassa integrazione e turismo (oltre a un altro bel po’ di deleghe) e la grande disponibilità di tutti, a partire dalla presidente Jole. Sembra che manchi una strategia sull’attrazione turistica, mancano gli strumenti per agevolare e facilitare chi voglia venire in Calabria. E non sarà l’ottimo (siamo sicuri) lavoro di Gabriele Muccino a mutare le cose:il regista con la presidente Jole oggi pomeriggio incontra la stampa a Favella della Corte (Corigliano-Rossano) dove ci sarà il primo ciak.  Un progetto cinematografico che vede la Calabria protagonista e che ha entusiasmato tutta la Giunta (non hanno firmato, perché assenti, gli assessori Catalfamo e Gallo). Un promofilm, un cortometraggio, forse un anche paio di spot, con una grande firma internazionale, significa avere una visione strategica del settore? Non riusciamo a nascondere qualche perplessità.

Dalla breve presentazione che un solerte ufficio stampa ha rilasciato c’è già da mettersi le mani nei capelli: «Un piccolo grande film che racconta la regione degli agrumi. Un viaggio tra le Clementine, coltivate in Calabria sin dagli anni ’30, i cui agrumeti disposti a filari sono parte integrante del paesaggio; il Cedro, descritto nella Bibbia come il frutto sacro dell’albero più bello, profumatissimo ed eterno, coltivato nella Riviera dei cedri nella sua varietà migliore; il Bergamotto, l’ ”oro verde”, coltivato nel cuore della Locride; il Limone di Rocca Imperiale». Intanto, il bergamotto è di Reggio Calabria (dop) e non della Locride e poi non è l'”oro verde” (denominazione riservata all’olio calabrese). Se è questa la narrazione che verrà fuori, c’è da stare freschi. E siccome siamo in estate, accontentiamoci! (s)