LAMEZIA – Successo per il convegno “Prevenire la crisi di impresa”

Si è svolto, al Centro Servizi di Lameziaeuropa, il convegno dal titolo Prevenire la crisi di impresa promosso dal Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria in collaborazione con Lameziaeuropa, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lamezia Terme, Unindustria Calabria, Unioncamere, Andaf Calabria e Campania, Bcc Calabria Ulteriore. 

Commercialisti, consulenti aziendali, imprenditori, rappresentanti di associazioni di categoria, amministratori pubblici, responsabili degli Ordini dei Dottori Commercialisti Calabresi, hanno partecipato ai lavori coordinati dal Prof. Franco Rubino Università della Calabria ed aperti dai saluti istituzionali del Presidente Lameziaeuropa Leopoldo Chieffallo, del Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, del Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso e del Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lamezia Terme Giovannella Famularo. 

La tematica in oggetto è stata approfondita sotto diversi aspetti che influenzano la gestione delle imprese, ma anche quella degli Enti Locali e delle Società Partecipate o in House come hanno evidenziato il Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro ed il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, attraverso le relazioni e gli interventi in programma che si sono succeduti durante i lavori: Klaus Algeri Vicepresidente Nazionale Unioncamere “Una diversa cultura di impresa; Antonio Repaci, Consigliere Nazionale Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili “L’informativa delle PMI al sistema bancario”; Ciriaco Monetta, Revisore Legale  “ I rischi connessi all’assenza di adeguati assetti organizzativi”; Enrico Mazza, Presidente Sezione Servizi Unindustria Calabria “ Modello organizzativo amministrativo e contabile certificato”; Giulio Nicola Nardo, Università della Calabria “Crisi d’impresa: primi pronunciamenti giurisprudenziali”; Federico Tammaro, presidente Andaf Campania e Calabria “Il contributo di Andaf alla formazione dei Dirigenti Amministrativi e Finanziari”; Sebastiano Barbanti “il ruolo delle BCC a sostegno delle imprese in crisi”.

Al termine dei lavori, per come auspicato dal Presidente della Lameziaeuropa, Leopoldo Chieffallo, dai professori Franco Rubino e Giulio Nardo dell’Università della Calabria, si è concordato di procedere con altre iniziative di incontro ed approfondimento sulla tematica della cultura e gestione d’Impresa da tenersi presso il Centro Servizi Lameziauropa, location molto apprezzata dai relatori per la centralità regionale e la logistica nonché per gli spazi operativi attrezzati esistenti, che vedano insieme protagonisti Università, imprese, ordini professionali, associazioni di categoria Enti ed Amministrazioni locali. (rcz)

IN CALABRIA MEDICINA VUOLE FARE IL TRIS
CROTONE: OBIETTIVO UNA TERZA FACOLTÀ

di SANTO STRATI – L’idea di aprire una terza Facoltà di Medicina in Calabria, e più precisamente a Crotone d’intesa con la Link University, non è malvagia. Anzi, coinvolgere la Città pitagorica e i suoi ragazzi in questo progetto sembra particolarmente felice, anche se il Senato accademico dell’Unical sta facendo scintille per impedirne la nascita. A Crotone andrebbero le facoltà di Medicina, Infermieristica e Fisioterapia, secondo il progetto esposto dal Rettore uscente dell’Università Magna Graecia, Giovambattista De Sarro, che è anche presidente del Coruc (l’organo che raggruppa i rettori della Calabria e svolge funzioni di coordinamento del sistema universitario regionale.

Sta succedendo quanto avvenne a Catanzaro quando l’Unical annunciò l’intedimento di aprire a Cosenza Una Facoltà di Medicina a indirizzo tecnologico. Una guerra di campanile, una stupida guerra di campanile dove non ci sono vincitori o vinti, ma sicuramente un perdente: il sistema universitario calabrese.I dubbi del Senato accademico cosentino riguardano la qualificazione scientifica del percorso formativo che vi vuole delineare. “Troppi dubbi” – affermano al Senato accademico di Unical – viste le carenze e le competenze specifiche della Link Campus University. Ma è una ragione valida o sono, come al solito, pretestuose motivazioni per tenere “salda” la posizione dell’Unical in ambito medico scientifico? Secondo il Senato accademico il sistema universitario regionale deve ambire a rafforzarsi sempre di più anche con iniziative nell’ambito della formazione medico-infermieristica da attivarsi presso la Città di Crotone. In buona sostanza, viene contestato il metodo fin qui seguito dal Coruc (la cui convocazione – affermano – è stata irrituale) e si insiste sulla opportunità che ci sia l’impegno di vigilanza perché gli eventuali nuovi corsi rispondano ad alti standard di qualità, in un contesto di rete che conduca a percorsi di eccellenza. Aspettiamo di vedere cosa succede, ma intanto ci sia permesso di obiettare che queste posizioni di intransigenza non aiutano la Calabria, né tanto meno sono a vantaggio di una popolazione scolastica universitaria cherichiede attenzione e formazione. (s)

di FRANCESCO CANGEMI – Incredibile ma vero, dopo tante polemiche per l’attivazione all’Unical, la Calabria potrebbe avere un terzo corso di laurea in Medicina. Questa volta si tratta di Crotone e l’ateneo di Catanzaro è ben lieto di attivare una collaborazione con Link Campus University nella città pitagorica.

È in programma per questa mattina alla Cittadella di Germaneto una riunione del Coruc, il Comitato regionale universitario di coordinamento della Calabria, dove si discuterà sulle proposte di attivazione di nuovi corsi di laurea per l’anno 2024/2025. Proprio in questa riunione si discuterà del nuovo corso di laurea interateneo in Medicina, Infermieristica e Fisioterapia attivato dall’Università Magna Graecia di Catanzaro in collaborazione con la Link University, ateneo privato.

La Link University è un nome che, recentemente, i calabresi hanno imparato a conoscere per via dell’ex prorettore Carlo Maria Medaglia che il governatore Roberto Occhiuto aveva scelto come nuova guida dell’Arpacal ma che la Procura di Roma, proprio a pochissimi giorni dalla nomina calabrese, ha messo agli arresti domiciliari per frode tributaria per fatti che si sono consumati proprio quando era docente e prorettore della stessa università privata. La Link Campus University è stata fondata a Roma nel 1999 dall’ex ministro democristiano Vincenzo Scotti, su impulso di Guido De Marco e Francesco Cossiga, con il supporto di Luciano Consoli, come filiazione italiana dell’Università di Malta. Scotti ha ricoperto la carica di presidente dell’università per vent’anni.  L’intento era quello di essere una sorta di scuola di formazione per gli statisti di domani. Dal 2020 l’ateneo è di proprietà di Francesco Polidori, fondatore e patron di Cepu, gruppo che era stato azionista sin dal 2004. Polidori era stato anche un cofondatore della Link Campus. Dal 2021 il rettore è Carlo Alberto Giusti, già professore all’Università telematica e-Campus nonché presidente della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino. Link University è noto per essere un ateneo strettamente legato alle tematiche socio-umanistiche e, per questo, sorprende che stia per attivare una convenzione con l’ateneo di Catanzaro per quanto riguarda le materie mediche.

Dall’Università Magna Graecia del capoluogo di regione sembrano aver premuto il piede sull’acceleratore visto che il rettore Giovambattista De Sarro, nella sua qualità di presidente del Coruc ha convocato per oggi una riunione proprio per discutere dei nuovi corsi di laurea da attivare. De Sarro, che il Primo novembre lascerà il ruolo di rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro a Giovanni Cuda, ha firmato un decreto che fissa tutti i punti per la collaborazione con l’ateneo privato. Qualcuno ha visto delle tempistiche sospette visto l’imminente scadenza di De Sarro ma il diretto interessato, intervistato dalla Gazzetta del Sud, rimanda al mittente tutte le critiche e sostiene con forza la decisione.  Chi si oppone all’accordo fra Umg e Link, l’Università della Calabria di Arcavacata di Rende su tutti, fa notare che l’ateneo romano, come già detto, si occupa soprattutto di materie socio-umaniste ma la convenzione con l’ateneo di Catanzaro sembra bypassare la questione quando, nell’accordo, recita che «La Link si impegna, a reclutare e mettere a disposizione degli istituendi Corsi di studio: 10 Professori di Prima fascia, di cui almeno 6, individuati congiuntamente dai due Atenei, svolgeranno il proprio impegno didattico e di ricerca presso entrambe le Università». A Germaneto stamattina si prospetta una giornata di battaglia. (frc)

Clinica legale all’Unical, uno strumento di apprendimento pratico del diritto

di FRANCO BARTUCCIUn servizio che il corso di laurea in Giurisprudenza dell’Unical offre ai laureandi per una formazione sul campo, misurandosi su questioni che provengono dal contesto sociale. Avviato, di recente, il supporto alle associazioni a tutela delle persone autistiche

La Clinica legale è un servizio attivato dal Corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università della Calabria che consente agli studenti degli ultimi anni di misurarsi su questioni pratiche provenienti dal contesto sociale, in un innovativo metodo di apprendimento esperienziale, fornendo, allo stesso tempo, supporto agli enti e alle associazioni che richiedono studi e pareri giuridici specifici.

Di origine anglosassone, alla Clinica legale, che è coordinata dal docente Alessandro Diddi, fino ad oggi, hanno aderito oltre 30 studenti del Corso di laurea in Giurisprudenza dell’Ateneo.  

«I docenti– ha spiegato Enrico Caterini, coordinatore del Corso di laurea in Giurisprudenza – assistono gli studenti aderenti alla Clinica nell’affrontare e approfondire le questioni cui dare risposte con pareri, relazioni e studi. Tali elaborati possono essere oggetto anche di ulteriori approfondimenti per le tesi di laurea».

Di recente, le associazioni a tutela delle persone con autismo hanno richiesto la collaborazione della Clinica legale al fine di delinearne lo statuto dei diritti e di supportare le famiglie nell’assicurare prestazioni e servizi rivolti a tali persone svantaggiate.

«Abbiamo colto questa istanza proveniente dalle associazioni che operano sul nostro territorio che ha anche un importate risvolto di carattere sociale – ha evidenziato Enrico Caterini –. Le associazioni chiedono una collaborazione sulle forme e le misure di tutela delle persone che sono affette da disturbi dello spettro autistico e anche delle loro famiglie che vivono purtroppo questo disagio. E noi, insieme a un gruppo di studenti, stiamo avviando le attività di approfondimento e di ricerca per dare risposte a queste associazioni».

I problemi sollevati hanno sùbito spinto gli studenti impegnati nella Clinica legale a lavorare sulle fonti giuridiche in materia di tutela delle persone con autismo al fine di definirne il loro reinserimento sociale, la tutela della loro salute e il loro sostegno economico per l’intero arco di vita.

Una grande opportunità sottolineata anche dalle parole degli studenti: «in questo modo riceviamo non solo una formazione di natura teorica apprendendo quelli che sono le varie nozioni sugli istituti giuridici, ma possiamo passare all’applicazione concreta per risolvere le questioni che ci vengono presentate». (fb)

Il fotografo del “buco nero”, prof. Luciano Rezzolla all’Unical

di FRANCO BARTUCCIUn grande evento di divulgazione scientifica ha avuto luogo nell’aula magna “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria con la partecipazione di oltre 600 studenti delle scuole della provincia cosentina.  Il prestigioso “fotografo” dei buchi neri, prof. Luciano Rezzolla, ha infatti tenuto un seminario divulgativo dal Titolo “Come fotografare un buco nero”. Il prof. Luciano Rezzolla è uno scienziato di fama mondiale, che lavora nel campo della gravitazione.

Le sue credenziali sono: professore ordinario di astrofisica alla Goethe University di Francoforte e Principal Investigator del progetto BlackHoleCam. È quindi il primo “fotografo” di un buco nero, insieme ai suoi colleghi della collaborazione Event Horizon Telescope (EHT). Nato a Milano, dirige il Dipartimento di Astrofisica Teorica all’Istituto di Fisica Teorica a Francoforte. Ha conseguito la laurea in fisica all’Università di Bari e all’Università di Trieste. Dopo un anno nella Marina Italiana come ufficiale sul sottomarino Gazzana, ha studiato presso la SISSA e ha ottenuto un dottorato di ricerca nel 1997. Dopo diversi anni trascorsi all’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, è tornato alla SISSA per una posizione di ruolo.

Nel 2006, si è trasferito all’istituto Max-Planck per la Fisica Gravitazionale a Potsdam a capo del gruppo di relatività numerica. Nel 2013, si è trasferito a Francoforte ad occupare la cattedra di Astrofisica Teorica all’Università Goethe. Per la sua ricerca ha ottenuto numerosi premi internazionali. Tra questi, il “Karl Schwarzschild Preis” dalla Walter Greiner Foundation, per i suoi studi su buchi neri e stelle di neutroni e, nel 2019, il premio di “Eccellenza in Fisica” dall’Università Goethe di Francoforte, ed il Physics Breakthrough Prize 2020 insieme alla collaborazione EHT.

La sua ricerca, premiata con prestigiosi finanziamenti di svariati milioni di euro da parte del Consiglio Europeo della Ricerca, si incentra sulla fisica e l’astrofisica degli oggetti compatti, come i buchi neri e le stelle di neutroni, che studia impiegando simulazioni numeriche eseguite su supercomputer. Insieme ai suoi collaboratori, ha sviluppato alcuni tra i più sofisticati codici della relatività numerica ed è autore di un noto libro di testo sull’idrodinamica relativistica. Tra il 2017 e il 2019, come membro del comitato direttivo della collaborazione internazionale Event Horizon Telescope, ha contributo alla ricerca che ha prodotto la prima immagine di un buco nero al centro della galassia M87. Nell’Aprile 2019, Luciano Rezzolla, insieme ad altri scienziati, ha presentato in diretta mondiale questo risultato, in una conferenza stampa straordinaria creata appositamente per l’evento. In particolare, le simulazioni numeriche e le predizioni teoriche prodotte dal suo gruppo sono state fondamentali per comprendere le origini dell’emissione e dedurre le proprietà del buco nero. Infine, nel 2020 ha pubblicato con Rizzoli il suo primo libro come divulgatore dal titolo “L’irresistibile attrazione della gravità”, in cui descrive il fascino irresistibile della teoria di gravità proposta da Einstein e ne fornisce un’introduzione accessibile ad un pubblico di non esperti. Il libro è stato tradotto in diverse lingue.

La sua collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’UniCal. Il prof. Rezzolla collabora da qualche anno con il Dipartimento di Fisica dell’Unical, in particolare con il prof. Sergio Servidio, professore associato e membro del gruppo di “Astrofisica, Geofisica e Fisica dei Plasmi”.

Quest’ultimo, titolare del corso di Relatività Generale all’Unical ed esperto in plasmi astrofisici e gravitazione, si occupa con il suo team di giovani scienziate e scienziati dei buchi neri e del modo in cui la materia si comporta nei pressi di questi straordinari oggetti.

 Il prof. Servidio in merito a tali rapporti ed alla conferenza del prof. Rezzolla nell’aula magna “Beniamino Andreatta” dell’UniCal ha affermato: «È un onore per me aver instaurato in questi anni una collaborazione con Luciano. Lavorare con lui è un’esperienza scientifica straordinaria. Abbiamo dei background diversi, ma l’interdisciplinarietà in questo caso è una forza. Di recente, insieme con un mio dottorando, il Dr. Claudio Meringolo, abbiamo pubblicato un articolo scientifico importante, che nasce dalla collaborazione con il prof. Rezzolla. Questo lavoro ha segnato l’inizio di una lunga collaborazione e il Dr. Meringolo è infatti in procinto di unirsi alla squadra di Francoforte in uno studio sui buchi neri».

L’affollamento dell’aula “Beniamino Andreatta”

L’Aula Magna, con una capienza di oltre 900 posti a sedere, è stata completamente “sold out” per l’evento, organizzato dal prof. Servidio, insieme al Direttore del Dipartimento di Fisica, Riccardo Barberi, e con il Dipartimento di Matematica e Informatica, guidato dal Direttore Gianluigi Greco. I due Direttori hanno accolto le numerose scuole, che hanno aderito all’iniziativa. Il Prof. Servidio poi ha introdotto l’evento.

La parola poi è passata a Rezzolla, che ha trasportato con successo studentesse e studenti nelle regioni più misteriose del cosmo. Al termine della conferenza tutti di corsa per avvicinare il prof. Rezzolla e farsi la fotografia di rito. (fb)



Il campo dell’Unical ospiterà la squadra di calcio femminile francese

di FRANCO BARTUCCIIl campo di calcio dell’Università della Calabria è stato selezionato dalla Figc per ospitare la nazionale femminile francese under 17 in vista del quadrangolare di qualificazione agli Europei che andrà in scena a Cosenza dal 9 al 15 ottobre.

In un sopralluogo effettuato nelle scorse settimane, i tecnici della Figc hanno rilevato l’alta qualità del manto erboso che fa dell’impianto calcistico dell’Unical uno dei migliori presenti in tutta la Regione. Acquisita la piena disponibilità del Cus Cosenza, la Federazione ha deciso, pertanto, di mettere a disposizione delle campionesse d’Europa in carica il prato verde della struttura universitaria che le giovani atlete transalpine hanno già calcato venerdì pomeriggio per il primo allenamento.

La struttura gestita dal Cus Cosenza resterà a loro disposizione per preparare tutti gli incontri ufficiali in programma  in questa  settimana nel round di qualificazione contro Italia, Slovenia e Scozia al “San Vito – Gigi Marulla” e al “Real Cosenza”. 

Il mondo del calcio femminile sarà poi al centro dell’incontro di aggiornamento promosso dall’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC) che si terrà venerdì 13 ottobre, alle ore 11, presso la sala stampa del Centro congressi “B. Andreatta” dell’Università della Calabria.

Nel corso dell’evento, moderato da Marco Calabresi (ufficio stampa Figc), relazioneranno Pierluigi Vossi (vicepresidente Aiac) e Jacopo Leandri (allenatore della nazionale italiana femminile U17). Previsti i saluti istituzionali del vicepresidente della Lega Nazionale Dilettanti (Lnd), Saverio Mirarchi, del Presidente del Coni Calabria, Maurizio Condipodero, del Presidente Regionale Aiac, Girolamo Mesiti, della Referente Nazionale Femminile Aiac, Valentina De Risi, e della Rappresentante del Calcio Femminile Aiac Calabria, Francesca Stancati; mentre il delegato del Rettore allo Sport, Giuseppe Pellegrino, porterà i saluti dell’Università della Calabria.

A memoria è la prima volta che un impianto sportivo dell’UniCal viene attenzionato ed utilizzato per un evento sportivo a carattere internazionale. Era il sogno di Andreatta che un giorno l’UniCal, con i suoi impianti sportivi, avrebbe concorso a promuovere eventi di sport (universiadi) a livello internazionale ed europeo, tanto da suggerire all’architetto Gregotti di inserire nel suo progetto la realizzazione del Villaggio dello Sport, così come appare dagli elaborati tecnici nella piana di Settimo di Montalto Uffugo, lì dove avrebbe dovuto sorgere una stazione ferroviaria sulla tratta Cosenza/Paola/Sibari. Un sogno che comincia a divenire realtà. (fb)

L’unical entra nel centro storico di Cosenza con il corso di laurea in Scienze Infermieristiche

di FRANCO BARTUCCI – L’Università della Calabria con il corso di laurea in Scienze Infermieristiche entra nel Centro storico di Cosenza, grazie al complesso monumentale di San Domenico, messo a disposizione dall’Amministrazione comunale. Si compie così un sogno del Sindaco di città dei Bruzi, Fausto Lio, componente del Comitato Tecnico Amministrativo, presieduto dal Rettore, prof. Beniamino Andreatta, che nel mese di novembre 1973 ne avanzò richiesta al massimo Organo amministrativo dell’Ateneo, che a maggioranza ne approvò l’appello, come riferì il quotidiano la Gazzetta del Sud del 17 novembre 1973 in un servizio dal titolo “Alloggi esterni dell’Università”.

«Altri alloggi – è riportato nel servizio – potranno essere localizzati nel polo di attrezzature che l’Università intende realizzare sulla costa tirrenica, e secondo la maggioranza del Comitato tecnico amministrativo, nel centro storico di Cosenza, per favorire l’integrazione con la città e per valorizzare con opere di restauro gli importanti valori storico- ambientali presenti».

Si tenga conto che nelle intenzioni del Rettore Beniamino Andreatta, come del Comitato Tecnico Amministrativo, la scelta d’insediare le strutture della nuova Università a Nord di Cosenza, sull’asse Rende Montalto Uffugo, tra la SS.107 e il nuovo tracciato ferroviario Cosenza/Paola/Sibari, con stazione a Settimo di Montalto Uffugo, doveva essere il punto fermo costitutivo di una nuova area urbana più estesa tanto da far sorgere la “Grande Cosenza”.

Questa era nelle intenzioni dei padri fondatori dell’Università della Calabria e, quindi, ciò che è avvenuto oggi nel complesso monumentale di San Domenico, con l’avvio del primo anno del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, è un successo da ascrivere alla nuova “Grande Cosenza” disegnata ed auspicata dai padri fondatori dell’UniCal, che gli attuali amministratori tardano a comprendere e realizzare.

Se la scelta è avvenuta in ragione che le attività di tirocinio degli studenti verrà fatta all’Ospedale Annunziata di Cosenza, da oggi policlinico universitario, in base agli accordi sottoscritti, come anche nelle altre aziende ospedaliere della provincia di Cosenza (in base al documento d’intesa sottoscritto con l’Asp cosentina), si parte subito male (e non avrà lunga vita) in quanto la comunità studentesca per una completezza negli studi e per l’utilizzo dei servizi non può recidere il rapporto con la sede madre che rimane nell’area di Arcavacata, con l’auspicio di vederla a breve sbarcare sul restante territorio di Rende vincolato e non utilizzato, quanto sui 50 mila ettari di terreno del Comune di Montalto Uffugo in contrada Settimo, dove dovrà sorgere la nuova stazione ferroviaria in base al progetto Gregotti dell’Ateneo, richiesta dal nuovo tracciato ferroviario dell’alta velocità Salerno/Reggio Calabria.

L’insediamento del corso di laurea in Scienze Infermieristiche nel complesso monumentale di San Domenico, che apprezziamo in pieno, richiede con immediatezza l’organizzazione di un servizio trasporti veloce su gomma e rotaie in collegamento con l’Università ed il suo Campus che speriamo cresca, nonché con  le varie aziende ospedaliere (utili anche per gli studenti di medicina) collocate sul territorio provinciale (Acri, Castrovillari, Sibari (nuova), Paola, Cetraro, Praia a Mare, San Marco, Rossano, San Giovanni in Fiore), avendo il rimpianto di aver fatto perdere il finanziamento destinato alla realizzazione della Metro Università/Centro storico di Cosenza, che avrebbe potuto trovare possibili allungamenti sia verso la Sila, che verso l’area dello Jonio e del Tirreno. Ma quello che va fatto subito con urgenza (domattina) è la creazione dell’area  urbana più estesa dove far sorgere la nuova Cosenza con al centro il cuore palpitante dell’Università della Calabria.

La soddisfazione del Rettore Leone e del sindaco Caruso

Intanto con il Rettore Leone e con il Sindaco Caruso godiamoci – come è riportato nella nota dell’Università – la presenza nello storico edificio quattrocentesco di San Domenico, nel quale sono stati ricavati spazi destinati ad aule, uffici e servizi,  le prime 119 matricole, pionieri di questo storico “sbarco” dell’UniCal nella parte più antica del capoluogo.

«In questo modo – ha affermato il rettore Nicola Leone – dopo la partenza del corso di Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, offriamo un’ulteriore risposta alla fortissima domanda di formazione sanitaria che arriva dai giovani calabresi e, in aggiunta, andiamo in soccorso del territorio che, in questo campo, vive da anni una grave emergenza».

«Aumenteremo i posti nei prossimi anni – ha aggiunto – ed a regime saranno più di 500 gli iscritti che svolgeranno la formazione “sul campo” nelle strutture ospedaliere del territorio in supporto al personale sanitario”».

Il Rettore si è poi soffermato sul contributo che l’Università della Calabria sta offrendo per il rilancio del centro storico di Cosenza.

«Il corso di laurea in Infermieristica – ha evidenziato – non è un’iniziativa isolata, ma segue di qualche settimana quella relativa al progetto Open Incubator che ha consentito di selezionare dieci start up a vocazione turistica e culturale che vengono ospitate a Palazzo Spadafora, nel rione Santa Lucia».

«Inoltre, non appena otterremo la disponibilità di una sala convegni – ha aggiunto – il complesso di San Domenico potrà diventare la sede di eventi scientifici e culturali organizzati dall’Università, quali seminari, corsi di alta formazione o Summer School».

«Riteniamo che l’attivazione di nuove iniziative e la presenza di giovani universitari – ha proseguito – possa contribuire ad innescare dei meccanismi virtuosi per animare e rivitalizzare la parte storica della città».

Dopo l’intervento del rettore, quello del sindaco, Franz Caruso che ha definito questo «un momento epocale per la città e per la nostra comunità».

Nella seconda parte della mattinata, dopo i saluti della Direttrice del dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, Maria Luisa Panno, dai docenti del corso di laurea Vincenzo Pezzi, Andrea Corsonello e Nicola Ramacciati, sono state fornite alle matricole una serie di informazioni utili relative al percorso di studi, ai tirocini, alla mobilità, al diritto allo studio e alle attività sportive da parte dei delegati del Rettore Gianpaolo Iazzolino e Giuseppe Guido. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, il comandante della legione carabinieri Calabria Pietro Salsano, il nuovo questore Giuseppe Cannizzaro, l’arcivescovo monsignor Giovanni Checchinato, il commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar e il presidente dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza Antonio Graziano.

Nel comunicato stampa dell’UniCal viene reso noto che mentre in tutte le altre regioni d’Italia le iscrizioni al corso di laurea in Infermieristica sono in calo, la Calabria fa eccezione e va controcorrente registrando un vero e proprio boom di richieste, trainata dal primo anno del nuovo corso istituito dall’Università della Calabria.

L’attivazione del nuovo corso presso l’Università della Calabria ha destato un enorme interesse: le domande arrivate sono state più del triplo dei posti disponibili. Così, mentre in tutte le altre regioni d’Italia la laurea in infermieristica è in calo di richieste, la Calabria è l’unica in crescita del Paese, grazie alle 401 domande ricevute all’Unical e ad una sostanziale tenuta della Università Magna Graecia, che perde solo 40 domande rispetto allo scorso anno. Complessivamente la Calabria aumenta del 46%; mentre la media nazionale scende del 10% . (fb)

Inaugurato all’Unical il primo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD

di FRANCO BARTUCCI Inaugurato all’UniCal dal Rettore Nicola Leone il primo anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie Digitali), che ha visto l’immatricolazione di 120 giovani aspiranti studenti, metà dei quali provenienti da altre regioni italiane. Un corso scelto  per il carattere innovativo del suo percorso di studi.  

La cerimonia si è svolta nell’aula gialla dell’edificio polifunzionale, di fresca ristrutturazione, alla presenza del prof. Marcello Maggiolini, coordinatore del corso di laurea, alla presenza di altri docenti.

«Una data storica per l’Unical e per l’intero territorio regionale: i primi 120 studenti del nuovo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia TD (tecnologie digitali) dell’Ateneo – viene riportato nel comunicato dell’UniCal – hanno varcato la soglia dell’aula “Gialla” del Polifunzionale, uno spazio simbolico che evoca i primi anni della vita dell’Università della Calabria, per l’inizio delle loro attività didattiche.  Dall’Università della Calabria, a più di 50 anni dalla sua fondazione, parte così una grande sfida con l’inizio di un percorso innovativo che coniuga la formazione medica con le tecnologie digitali ed i nuovi saperi che sempre più diventano indispensabili per migliorare le attività diagnostiche, terapeutiche e riabilitative». 

La verità storica

Siccome si parla di data storica e si fa riferimento ai primi anni di vita dell’UniCal è il caso di fare chiarezza e verità sulla questione di Medicina all’Ateneo di Arcavacata.

Di Medicina all’UniCal se n’è parlato per la prima volta all’inizio degli anni ottanta con il Rettore Pietro Bucci, che sollecitato dal Senato Accademico, su richiesta del Preside della Facoltà di Ingegneria, prof. Franco Maceri, aprì una trattativa con la libera Università di Catanzaro e con il sindaco di Catanzaro dell’epoca Marcello Furriolo, senza riuscire nell’intento. Il Rettore Bucci propose di attivare in comune con la libera Università di Catanzaro il corso di Medicina facendo svolgere il primo triennio all’UniCal e gli ultimi due anni di cliniche a Catanzaro, che ambiva ottenere, da parte dello Stato il riconoscimento statale.

Con il Rettore Beniamino Andreatta, addirittura, nel 1973, visto che Catanzaro, in coincidenza dell’inaugurazione del primo anno accademico 1972/1973 dell’UniCal, con il Consorzio universitario di fresca istituzione, riuscì ad attivare la libera Università (con Medicina e Giurisprudenza) in collaborazione con le Università di Napoli e Messina, fu fatto un tentativo di creare un sistema universitario regionale integrato coinvolgendo anche Reggio Calabria, dal momento che aveva già l’Istituto Statale Superiore di Architettura. L’Università della Calabria avrebbe assunto, se la proposta passava, la funzione di sede amministrativa centrale. Anche questa fu respinta per le visibili ambizioni di avere ciascuno la propria autonomia e riconoscimento statale che come si è visto arrivarono qualche decennio dopo.

Dopo cinquant’anni del primo anno accademico dell’UniCal ecco che finalmente si consegue un sogno che in tanti si impegnarono nella stessa Università perché ciò accadesse e tra i tanti vengono alla luce tre sommi docenti: Franco Maceri, Pietro Bucci e Sebastiano Andò che seppe per ultimo prenderne la fiaccola realizzativa.

I meriti del Rettore Nicola Leone 

Merito, quindi, al rettore Nicola Leone, che oggi per suggellare questa ulteriore importante tappa del progetto per la Sanità dell’Università della Calabria, ha inteso salutare personalmente l’avvio delle lezioni del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, dando il benvenuto e congratulandosi con i 120 studenti che hanno vinto il concorso nazionale e hanno indicato l’Unical come prima scelta tra le tante sedi di Medicina.   

«È stato un orgoglio – ha dichiarato il rettore Nicola Leone – augurare agli studenti un buon anno accademico, in una giornata che apre un nuovo emozionante capitolo per l’ateneo e per tutto il territorio. Questo corso nasce dalla lunga tradizione dell’ateneo in ingegneria, informatica e intelligenza artificiale da una parte e nei settori della ricerca biomedica dall’altra, realizzando un progetto formativo interdisciplinare di avanguardia, unico per il focus sull’Intelligenza Artificiale». 

Circa metà degli studenti provengono da altre regioni ed hanno preferito l’Unical ad altre sedi più vicine o blasonate per il carattere innovativo del corso, come testimoniano le parole di due giovani studenti, provenienti rispettivamente dalla Basilicata e dalla Puglia.

«Abbiamo scelto questo corso di laurea perché può offrire sbocchi sicuramente più interessanti rispetto al tradizionale corso di laurea in medicina e chirurgia, pur garantendo una solida formazione medica di base. Questo corso – hanno sottolineato – è una grande opportunità per il nostro futuro perché l’evoluzione della medicina va di pari passo con quello della tecnologia, ed oggi studiare l’intelligenza artificiale applicata al settore medico incuriosisce ed apre scenari inimmaginabili».   

Per Marcello Maggiolini, coordinatore del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD, «questo nuovo percorso formativo molto innovativo, unico nel panorama nazionale, porterà questi nostri studenti in una professione che li vedrà leader per l’attività medica che andranno a svolgere sia ambito ospedaliero che sul territorio. Quello che avviamo oggi è frutto della grande tradizione dell’ateneo perché siamo consapevoli che l’attività didattica innovativa è quella che poggia sulla ricerca di frontiera».

Il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD rafforza la presenza dell’ateneo sul territorio ed apre nuove prospettive di crescita in campo sanitario, scientifico e occupazionale. Prevede l’erogazione delle lezioni all’Unical e dei tirocini clinico-formativi nei presidi sanitari dell’Azienda Ospedaliera dell’Annunziata, dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Inrca di Cosenza con i quali sono stati sottoscritti appositi protocolli d’intesa. Il proficuo lavoro e l’azione sinergica che vede insieme l’Università della Calabria e le autorità deputate alla governance sanitaria regionale, provinciale e locale, contribuirà a permeare il territorio con conoscenze e competenze mediche avanzate a vantaggio dei giovani che potranno formarsi con questo nuovo percorso formativo e di tutti i cittadini calabresi che si attendono un’assistenza di qualità. (fb)

La Grecia festeggia il docente Unical Yaroslav

di FRANCO BARTUCCISi è tenuto sull’isola di Creta il 21mo Congresso Internazionale di Analisi Numerica e Matematica Applicata ICNAAM (21th International Conference of Numerical Analysis and Applied Mathematics), dedicato al Professore Ordinario di Analisi Numerica (chiamata diretta per chiara fama) dell’Università della Calabria, Yaroslav Sergeyev.

Il professor Sergeyev ha preso parte alla conferenza e ha tenuto una lezione plenaria. Durante il Congresso gli è stato conferito il Premio per i suoi risultati eccellenti nel campo dell’analisi numerica e della matematica applicata (Research Excellence Award for the outstatnding contribution in the field of Numerical Analysis and Applied Mathematics).

Il professor Sergeev è ampiamente conosciuto in Italia e all’estero, anche per effetto dei servizi pubblicati da Calabria live, per i suoi risultati rivoluzionari in due campi scientifici. Uno di questi è l’ottimizzazione globale. La seconda direzione di ricerca del Prof. Sergeyev riguarda lo sviluppo del calcolo numerico su un nuovo tipo di supercomputer in grado di lavorare con numeri infiniti ed infinitesimi. Quest’ultima linea di ricerca è stata creata proprio dal Prof. Sergeyev all’inizio degli anni 2000 e l’Infinity Computer (questo è il nome del supercalcolatore) è stato brevettato dal Professore in diversi paesi.

I problemi di ottimizzazione globale sono estremamente complessi e si incontrano spesso nel calcolo scientifico (per esempio, nella progettazione ottimale, machine learning e intelligenza artificiale, controllo ottimo, ecc.). La funzione da ottimizzare in tali problemi può avere molti minimi e massimi locali. Per questo i metodi di ottimizzazione locale ben studiati e ampiamente descritti in letteratura di solito non possono essere utilizzati per risolvere tali problemi. Ecco perché l’interesse per l’ottimizzazione globale è in costante crescita nel mondo (vengono pubblicate riviste scientifiche specializzate e serie di monografie, si tengono numerose conferenze, ecc.).

Il professor Sergeyev lavora in questo campo da più di 40 anni. Ha pubblicato diversi libri su questo argomento e ha tenuto conferenze plenarie a decine di congressi internazionali. Dal 2017 al 2021 è stato Presidente della International Society for Global Optimization. Metodi numerici sviluppati dal Prof. Sergeyev e dai suoi collaboratori detengono record in diverse classi di problemi. Nel luglio 2023, il professor Sergeyev ha ricevuto ad Atene il prestigioso Premio internazionale Constantin Caratheodory per i risultati ottenuti nell’ottimizzazione globale, che viene assegnato ogni due anni per i contributi fondamentali alla teoria, agli algoritmi e alle applicazioni dell’ottimizzazione globale.

Anche il suo secondo campo di ricerca, il nuovo paradigma per il calcolo numerico con numeri infiniti ed infinitesimi, ha ricevuto grandi apprezzamenti nel mondo scientifico. In particolare, lo scorso anno accademico è stato una svolta. La famosa casa editrice internazionale Springer ha pubblicato il libro Numerical Infinities and Infinitesimals in Optimization, a cura di Yaroslav Sergeyev e del Professor Renato De Leone dell’Università di Camerino. Si è tenuta a Pizzo Calabro la 4a conferenza internazionale NUMTA – Numerical Computations: Theory and Algorithms (200 partecipanti da 31 paesi), dove il paradigma è stato uno dei principali argomenti di discussione. Un evento importante per la comunità scientifica e pedagogica è stata la pubblicazione nel 2023 da parte della casa editrice Bonomo (Italia) del libro “Primi passi nell’aritmetica dell’infinito”, dedicato alla metodologia sviluppata dal Prof. Sergeyev. 

L’autore del libro è il professor Davide Rizza dell’Università di East Anglia, Norwich, Regno Unito. Nella prefazione al suo libro l’autore scrive: «Riteniamo che la prospettiva matematica introdotta da Sergeyev si possa fare oggetto di un’esposizione particolarmente accessibile e coinvolgente, in cui si integrino in modo naturale considerazioni teoriche, pratica di calcolo e riflessioni originali su problemi matematici classici e sui moderni paradossi dell’infinito. Vent’anni di ricerca hanno mostrato la fecondità dell’Aritmetica dell’Infinito in ambiti disparati come l’analisi numerica, la ricerca operativa, la teoria della computabilità, la teoria degli automi cellulari, la teoria dei giochi infiniti e della probabilità. In tutti questi ambiti l’Aritmetica dell’Infinito ha offerto un efficace strumento di indagine, grazie al quale è stato possibile riflettere in modo nuovo su problemi noti, trovandone risoluzioni nuove o più efficaci di quelle conosciute, e ottenere generalizzazioni nuove di problemi noti».

«I risultati scientifici del Professor Sergeyev – ci ricorda il prof. Alfredo Garro, suo estimatore e collega presso lo stesso dipartimento – hanno ricevuto un grande riconoscimento internazionale. Oltre al già citato Premio Constantine Carathéodory, gli sono stati conferiti anche il Premio Pitagora (Crotone, 2010), il Premio Khwarezmi del Governo Iraniano (2017), La Lezione Lagrangiana a Torino (2010) e altri. Nel 2020 il Prof. Sergeyev è stato eletto membro corrispondente dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti di Messina. È membro del comitato editoriale di undici riviste internazionali nel campo della matematica applicata e dell’informatica ed ha tenuto più di 70 lezioni plenarie ai prestigiosi congressi scientifici internazionali. Il software sviluppato sotto la sua guida viene usato in più di 40 paesi». (fb)

 

Torna all’UniCal la notte dei Ricercatori

di FRANCO BARTUCCIRitorna domani, venerdì 29 settembre, all’Università della Calabria SuperScienceMe – ReSearch is your Re-Source, l’evento organizzato in occasione della Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori.

La grande manifestazione – che vede l’Unical capofila insieme all’Università Magna Graecia, l’Università Mediterranea, l’Università della Basilicata, il Cnr e la Regione Calabria – è uno degli otto progetti italiani di notte della ricerca finanziati dalla Commissione europea con l’obiettivo di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica.

La Notte calabro-lucana della Ricerca punta a coinvolgere attivamente l’opinione pubblica per far conoscere il mondo della scienza attraverso attività di laboratorio, dimostrazioni scientifiche, iniziative ricreative ed educative rivolte a tutte le fasce di età, mostre e visite ai musei dell’Ateneo, intrattenimenti culturali e spettacoli musicali, che saranno conclusi, nell’occasione, dal nuovo progetto “Musicae Loci” di Max Gazzè.

E proprio per stimolare ed avvicinare i giovani alla ricerca, nell’ambito di “SuperScienceMe” sono previste due importanti iniziative: “Missione Ricerca” e “Researchers at Schools”. 

Missione Ricerca, in programma dalle ore 9.30 alle ore 19.30 del 29 settembre, è un tour scientifico di visite guidate nei laboratori dell’Ateneo, prenotabile online, sul sito dedicato www.superscienceme.it, dove è già possibile visionare la descrizione delle attività previste, tra esperimenti e dimostrazioni, che compongono le opportunità di scelta per i visitatori interessati.

Le attività sono divise in cinque aree tematiche ispirate alle cinque missioni europee: Salute e qualità della vita; Oceani e Mari puliti; S.O.S Clima; Città Green e Smart; Suolo e cibo sani. Ogni area tematica accoglierà gruppi di visitatori che assisteranno e parteciperanno agli esperimenti. Le attività sono curate dai dipartimenti e dalle strutture dell’Università della Calabria, ma non mancano le iniziative promosse da enti e fondazioni con cui l’ateneo ha già avviato collaborazioni scientifiche: è il caso, ad esempio, della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro che terrà specifici laboratori ludico-educativi per l’area Salute e qualità della vita.

Researchers at Schools, invece, rappresenta il momento di incontro diretto tra i ricercatori e gli studenti delle scuole calabresi e lucane per illustrare le cinque EU Missions su cui la manifestazione è incentrata. Nelle visite programmate, infatti, si punterà a coinvolgere gli studenti con le discipline e la ricerca STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica) attraverso contesti di apprendimento informali.

Gli spettacoli, durante la giornata del 29 settembre, animeranno il Ponte Bucci grazie alla presenza degli artisti di strada, alla rappresentazione di divertenti opere teatrali, ai laboratori scientifici molto accattivanti, come quelli a cura degli attori scienziati di LEOScienza.

Concluderà la manifestazione, in piazza Vermicelli, lo spettacolo “Musicae Loci”, il progetto speciale ed originale di Max Gazzè che il cantautore romano sta portando in giro per l’Italia nel 2023 alla ricerca di suoni, strumenti e musicisti “identitari” del nostro territorio. Max Gazzè, accompagnato dalla Calabria Orchestra diretta da Checco Pallone, presenterà una produzione originale e le sue canzoni in una veste inedita, arricchite dai colori e dai suoni tipici regionali. Un progetto culturale e musicale con alcuni dei suoi più grandi successi rivisitati e riarrangiati con gli strumenti della tradizione. Oltre 20 musicisti sul palco per un evento unico che racchiude il senso ed il valore culturale della manifestazione. (fb) 

Al Laboratorio di Idraulica e Idrologia Urbana dell’Unical riconoscimento internazionale

di FRANCO BARTUCCIIl Laboratorio di Idraulica e Idrologia Urbana (L.I.U.) del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, con responsabile scientifico la prof.ssa Patrizia Piro, attuale Pro Rettore con delega al Centro Residenziale, ha ottenuto, nell’ambito della Fiera mondiale del Turismo, svoltasi dal 21 al 23 settembre nel Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, un riconoscimento di eccellenza nazionale e internazionale.

Una Fiera in cui si è parlato dei progetti integrati di promozione e valorizzazione della rete regionale delle Aree protette.

Il laboratorio di Idraulica ed Idrologia urbana, diretto dalla prof.ssa Patrizia Piro, è stato sollecitato dagli organizzatori della Fiera torinese a parteciparvi  per la sua intensa attività di studio e di ricerca che lo vede attivo e vincitore  di numerosi progetti sull’Idraulica Urbana Sostenibile. 

Durante la Fiera è stata presentata una sintesi di proposte progettuali innovative, frutto di accurate indagini sperimentali e sul campo, per prevenire allagamenti in ambito urbano, contrastare l’erosione del suolo e ricondurre a un processo di rinaturalizzazione di territori fortemente antropizzati. Esattamente su uno dei temi più scottanti e attuali che il Pnrr pone fra i suoi pilastri di studio ed investimento.

Il Laboratorio di Idraulica ed Idrologia urbana si pone, infatti, sempre più, come punto di riferimento per la progettazione e la realizzazione di interventi volti a promuovere l’urbanizzazione sostenibile, stimolando la crescita economica e contribuendo a rendere le città più attraenti, migliorando il benessere dei cittadini, ripristinando gli ecosistemi degradati, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorando la gestione del rischio idraulico-idrologico.

Grande soddisfazione per l’invito ed il riconoscimento ha espresso la prof.ssa Patrizia Piro, che tra l’altro é pure Presidente Nazionale del Centro Studi di Idraulica Urbana (CSDU).

«Un invito e un riconoscimento – ha detto – che giunge immediatamente a monte dell’ottavo Convegno Nazionale di Idraulica Urbana in programmazione a Napoli nelle giornate del 5 e 6 ottobre prossimi».

La prof.ssa Patrizia Piro  tra l’altro ottenuto all’unanimità, da parte dei componenti del direttivo dell’Associazione, la rinnovata elezione per un secondo triennio a Presidente Nazionale del CSDU ne stimola l’impegno di lavoro.

«Riconoscere, da parte di antiche istituzioni universitarie (Politecnico di Milano, Università Alma Mater di Bologna, Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Palermo, di Catania, di Pisa, di Brescia….solo per ricordarne alcune) il ruolo di guida alla Università della Calabria, mi riempie – ha dichiarato – di soddisfazione e di responsabilità. Riconoscere alla mia persona questo ruolo vuol dire riconoscere eccellenza al laboratorio di idraulica e idrologia urbana (LIU) di cui sono responsabile e all’intero Dipartimento di Ingegneria Civile a cui afferisco». (fb)