Domani la Traversata dello Stretto

Domani mattina, da Punta Faro (ME), partirà alla Volta di Villa San Giovanni la 60esima edizione della Traversata dello Stretto, la competizione per eccellenza organizzata dal Centro Nuoto Villa che «non ha solo valenza sportiva, ma è uno straordinario strumento di crescita per il territorio che può raccogliere tutta una serie di benefici sotto il profilo culturale, turistico e della promozione della propria immagine», come ha spiegato il consigliere Giuseppe Ranuccio.

La gara, che si svolge dal 1954, è definita la vera gara della Traversata dello Stretto, «perché – dicono gli organizzatori –  l’attraversare lo stretto a nuoto è già una conquista, ma partecipare alla competizione è tutt’altra cosa. Come si espresse un atleta appena arrivato: “questa non è una gara, è un’emozione”».

Le novità che andranno a impreziosire la gara di domani riguardano specifiche introduzioni tecniche non di poco conto: sarà implementato un rilevamento elettronico dei passaggi di boa posti lungo il percorso (miglioria che permette di aumentare ulteriormente la regolarità della gara, certificando i passaggi obbligatori di ogni singolo nuotatore) e sarà possibile segnare il tempo da spiaggia a spiaggia e qui nasce una sfida nella sfida. Non solo: gli agonisti in gara si daranno battaglia per arrivare primi alla meta ma anche per vincere il “premio Telepass”, uno speciale riconoscimento riservato al più veloce in grado di raggiungere la sponda calabrese alla boa di virata.

Inoltre, scaricando l’app “TracTrac” si potrà seguire in tempo reale lo svolgimento della competizione. Si tratta della prima sperimentazione assoluta nel panorama mondiale di nuoto: i master avranno un tracker gps all’interno della propria boetta, e sarà possibile seguirli in tempo reale, aumentando di gran lunga anche la sicurezza degli atleti. Ma chi vorrà seguire dal vivo la gara – e si aspettano come ogni anno grandi presenze – lo potrà fare con maggiore contezza di ciò che accade in mezzo allo Stretto, visto che grazie alla collaborazione del Comune di Villa San Giovanni all’arrivo saranno posti dei maxi schermi dai quali sarà possibile seguire una diretta della gara curata da Video Touring.

Infine, è stato ufficializzato il gemellaggio tra la Traversata dello Stretto e la Capri-Napoli.

 

La 60esima edizione della Traversata dello Stretto

Sono numerosi gli eventi che animano la 60esima edizione della Traversata dello Stretto, in programma domenica 4 agosto.

«Il percorso intrapreso da quest’Amministrazione – si legge in una nota del Comune di Villa San Giovanni – vuole essere un punto di partenza per valorizzare e esportare tutto quello che la Traversata rappresenta: sport, unicità del territorio, identità culturale, senso di appartenenza, vocazione turistica. Le difficoltà economiche in cui versa l’ente sono di tutta evidenza ed infatti ci siamo sin da subito attivati con tante aziende del territorio metropolitano e non solo: la maggior parte delle attività si sono subito messe a disposizione, perché hanno capito che questo evento può veramente diventare una punta di diamante per l’Area dello Stretto nello scenario nazionale e internazionale, dove già gli addetti ai lavori riconoscono l’assoluto livello della gara sportiva».
«Da qui – viene spiegato – è nata l’idea di costruire un calendario di eventi attorno alla Traversata, iniziando dal giorno 31, con una serata in memoria dei Premi Villa e dell’ing. Giovanni Calì, villese, mecenate, ideatore della stessa Traversata, l’uomo che ha portato il nome della Città di Villa San Giovanni alla ribalta culturale e sportiva d’Italia».
Si proseguirà venerdì 2 agosto con Italian Blue Route – Le rotte del mito, una seconda edizione di valorizzazione della Città di mare, con una degustazione di piatti dello Stretto e con il concerto di Joe Pugliese Group aperto da Irma Jazz Quartet.
Sabato 3 agosto sarà davvero ricco: nel pomeriggio, al molo, la riunione tecnica per nuotatori e preparatori assieme ai barcaioli; alle 18:00 visita di Torre Cavallo a cura dei comitati e di Igers Reggio Calabria, altra realtà importante che sponsorizza il territorio calabrese in tutte le sue forme, con la collaborazione di associazioni e comitati villesi che curano il sito e ne promuovono la valorizzazione. I partecipanti, oltre a godere dello splendido panorama al tramonto, con le spiegazioni storico-archeologiche e ambientali-paesaggistiche, gusteranno le piparelle Città di Villa San Giovanni, presidio Slow Food, e il passito della Costa Viola.  Il molo tornerà piazza alle 22 con il concerto dei “Light Chili”, per chiudere il pre-gara nel miglior modo possibile.
Il 4 agosto invece, si terrà la Traversata. La gara inizierà alle10 da Messina con trasmissione della stessa in diretta al molo e lunghe ore di festa impreziosite dalla presenza di Red Bull Italia.

Lunedì 5 agosto ancora animazione con il concerto degli Sugarfree offerto dalla Città Metropolitana; per concludere martedì 6 agosto e mercoledì 7 con due eventi a tema “identità strettese”: lo spettacolo “L’incanto” (musiche, canti, racconti visuali di terra e di mare) e Armen & Stannum (spettacolo teatrale interattivo sui ritrovamenti archeologici dello Stretto). (rrc)

G7, LA CALABRIA È PRONTA A NUOVE SFIDE
L’AMMIRAZIONE DEL MONDO CHE PRODUCE

di SANTO STRATI – Il G7 Trade in Calabria, che ha riunito i ministri degliEsteri o del commercio dei sette Paesi più industrializzati del mondo, lascia una traccia importante per la nostra terra: la Regione è stata per due giorni al centro dell’attenzione mondiale, ma non si è trattato solo di dichiarazioni di intenti. L’obiettivo principale (anche se non potevano dichiararlo) di Tajani e Occhiuto) era quello di far conoscere il territorio dello Stretto e da lì far partire l’attenzione a tutta la regione, sia sul piano della cultura e delle bellezze paesaggistiche (che contano molto come attrattore turistico) sia su quello, non meno rilevante delle attività produttive. Infatti, il B7 (B sta per business) che, prima del G7 ha tenuto a Reggio un’affollata sessione è servito a presentare alle delegazioni ospiti del G7 la grande capacità di intrapresa dei nostri imprenditori. Là dove emergono competenza, capacità e la determinazione tipica dei calabresi che quando si impuntano riescono negli obiettivi prefissati. L’incontro, ricordiamo, non riguardava solo i sette “Grandi” ma anche altri Paesi invitati.

È bene ricordarli tutti : India, Australia, Brasile, Turchia, Kenia, Cile, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Vietnam. Non c’era la Cina («è un nostro competitor» – ha voluto sottolineare il ministro Tajani), ma chiusa l’esperienza non positiva della Via della Seta si possono trovare per il futuro sicuramente importanti punti di confronto).

Per la Calabria, dunque, è una vittoria a tutto tondo: i delegati sono rimasti ammaliati e sbalorditi dal fantastico spettacolo che si gode dal Castello di Alta Fiumara sullo Stretto e non avevano ancora raggiunto con le navette il Museo dei Bronzi: un viaggio lungo la Statale 18 che ha lasciato senza fiato chiunque non conoscesse lo Stretto e il suo incanto visto dalle coste calabresi. Un’emozione in più, in attesa di restare rapiti dalla maestosità dei Bronzi al Museo, testimonianza “fisica” della civiltà millenaria della Magna Grecia e l’ammirazione è cresciuta propor zionalmente alla scoperta delle tantissime ricchezze che lo stesso Museo riserva al visitatore.

Non solo dichiarazioni programmatiche e impegni sottoscritti, il G7 del Commercio mondiale è servito ad alimentare nuove amicizie e relazioni, a cementare rapporti preesistenti, a creare un collegamento che non si interrompe con la chiusura del Meeting. E questo obiettivo è decisamente stato raggiunto.

I documenti firmati esprimono la soddisfazione dei partecipanti di aver fatto un buon lavoro, gettando le basi per rafforzare il sistema multilaterale del commercio, che poi è alla base di qualsiasi idea di sviluppo sia per i Paesi industrializzati che per quelli emergenti.

Il nodo cruciale di questi incontri è rappresentato dalla diffidenza con cui – abitualmente – i delegati affrontano l’obiettivo di un risultato comune, in nome di equilibri mondiali da mantenere o da ripristinare. Una diffidenza che a Santa Trada di Villa San Giovanni pare si sia dissolta in un attimo, complice anche l’atmosfera da sogno che la location è stata in grado di offrire. E non per niente, il ministro degli Esteri giapponese Yōko Kamikawa, affacciato dal terrazzo di Santa Trada che domina lo Stretto, ha lasciato trapelare – tramite la sua portavoce Mariko Kaneko, intervistata da StrettoWeb – che c’è una grande possibilità di collaborazione delle aziende giapponesi nel contesto del progetto del Ponte (ovviamente il Governo giapponese non può parlare a nome delle aziende), ma è un’indicazione importante delle partnership internazionali che il Ponte potrà trovare.

Quale migliore opportunità, quindi, per la Calabria, di costruire nuove importanti e prestigiose relazioni dirette, con Paesi in grado di sostenere e promuovere scambi non solo commerciali nell’import-export, ma anche valorizzare relazioni industriali e puntare a reciproche occasioni di interscambio.

Basti solo pensare al turismo: per due giorni gli occhi del mondo sono stati puntati sullo Stretto, sul G7 di Santa Trada, che non ha certamente suscitato le emozioni dello straordinario funambolo estone Jaan Roose che ha attraversato lo Stretto su un filo di resina di appena due centimetri, ma ha stimolato suggestioni di grande respiro per la straordinaria bellezza dell’area dello Stretto. Suggestioni che saranno riportate in patria, crediamo con grande enfasi. Tutti i delegati hanno espresso positive reazioni che i nostri governanti –regionali e nazionali – dovranno portare a profitto per la Calabria e il suo futuro sviluppo turistico e commerciale.

Da questa esperienza si capisce che è fondamentale creare le basi per la realizzazione di centri congressi (il cui turismo porta grande ricchezza al territorio) e allargare la ricettività che risulta molto debole se si gioca la carta dell’attrazione: c’è il turismo religioso (importantissimo e mal gestito, con numeri che potrebbero sbalordire), quello artistico-culturale (e non mancano certo tesori di grandissima attrattiva), quello dell’escursionismo e del cicloturismo (non dimentichiamo i tre parchi nazionali che la Calabria può vantare: Pollino, Sila e Aspromonte) oltre naturalmente a quello balneare o degli amanti della montagna.

Il problema numero uno, però, rimane la mobilità: manca un piano strutturale per le vie di comunicazione. Ci sono intere zone della Calabria impossibili da raggiungere con tempi “umani” e degli del terzo millennio. Le infrastrutture viarie sono alla base di qualsivoglia idea di turismo si intenda sviluppare. Il nuovo assessore Giovanni Calabrese avrà da lavorare parecchio e non solo sul piano della promozione dell’offerta turistica, ma dovrà batterei pugni in Regione perché si sviluppi una rete stradale in grado di sostenere la domanda di turismo. Diversamente, ci ritroveremo, come al solito, in una situazione che non smetto mai di rimarcare: la Calabria è un grande negozio ricco d’ogni ben di dio e per qualunque esigenza, solo che ha le saracinesche abbassate. In questo caso devo, per completezza, aggiungere che il “negozio Calabria” è anche troppo spesso irraggiungibile.

Servono sì guide competenti (e abbiamo fior di laureati che non chiedono altro di poter raccontare il territorio ai forestieri e ospiti) ma è necessario immaginare (e creare) una rete di collegamenti strutturali che consentano di visitare in lungo e in largo ogni angolo suggestivo della Calabria (cioè l’intero territorio).

Abbiamo un set cinematografico naturale che risulta incantevole non solo per le produzioni che – meritoriamente – la Calabria Film Commission attrae), ma per chiunque viene a scoprire questa terra.

Chi viene in Calabria se ne innamora, spesso perdutamente, e questo i governanti lo devono tenere a mente. Ma qualsiasi amore, se non ricambiato, si deteriora e finisce.

Aspettiamo i turisti, ma dobbiamo offrire loro tutte le commodities necessarie, aggiustiamo le strade, teniamo pulite le città, valorizziamo i borghi, offriamo accoglienza e ospitalità, come tutti i calabresi hanno nel dna. Ma non è impresa facile, nè veloce: serve visione.Quella che fino a qualche anno fa era assente e che il Presidente Roberto Occhiuto sta mostrando di avere. Offriamo un nostro suggerimento gratuito: dia molta attenzione alla reputazione. Il turista che riparte felice è un traino per nuovi ospiti. Le maldicenze e gli stereotipi sulla Calabria “brigante e mafiosa” sono in via di sparizione – grazie al cielo – ma serve giocare sugli affetti e le sensazioni.

C’è una conferma in tutto ciò: l’amministratore delegato di RyanAir si è innamorato della Calabria e sta investendo sui nostri aeroporti: è bastata una visita a Scilla ed è scoccata la scintilla della passione. La Calabria è in grado di ripetere all’infinito questa emozione, ma serve determinazione e professionalità tra chi governa e gli operatori turistici, affiancata da una grande campagna di comunicazione che non può essere fatta con gadget da pochi spicci da regalare alle fiere del turismo che si fanno nel mondo. (s)

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7, presieduta dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Una due giorni in cui i Ministri hanno discusso di come favorire la cooperazione sulle sfide comuni, promuovere un sistema commerciale libero ed equo e rafforzare le catene di approvvigionamento.

Ma non solo. Si è parlato del Porto di Gioia Tauro, del Ponte sullo Stretto e, cosa più importante, è proprio dal cuore del Mediterraneo che è partita la Dichiarazione della Calabria, quella che il ministro Tajani ha definito un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale».

Ma non è stata solo politica. Il G7 è stata, anche, l’occasione per scoprire le eccellenze calabresi. La Regione, attraverso l’assessorato all’Agricoltura, ha offerto a ciascun partecipante delle delegazioni presenti una serie di prodotti calabresi tra cui: una bottiglia di vino, una bottiglia di evo, liquirizia di Calabria, fichi fioroni classici, nduja, miele e dolci piparelle. E, proprio nell’ultima giornata, ai ministri è statao offerto un aperitivo a base di prodotti tipici calabresi. Il Ministro Tajani ha illustrato i prodotti della Calabria, tra cui ha spopolato in modo particolare la ‘Nduja.

«Anche in occasione del G7 del Commercio a Villa San Giovanni abbiamo presentato alcuni nostri prodotti di pregio, facendone dono ai partecipanti all’evento, certi di suscitare attenzione e apprezzamento», ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, sottolineando l’impegno della Regione «ell’azione di valorizzazione e promozione delle proprie eccellenze agroalimentari di qualità, ormai universalmente apprezzate».

Apprezzata, poi, la visita al Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove la delegazione dei ministri ha potuto ammirare i Bronzi di Riace.

«È stato un onore ospitare al museo i Ministri del Commercio G7 e Outreach – ha dichiarato il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano –. Ringrazio il Ministro Tajani per l’attenzione rivolta a questo momento culturale e di promozione del territorio. Inserire il MArRC nel programma istituzionale G7 Commercio sottolinea il ruolo strategico della cultura per l’Italia, e l’importanza del MArRC nel panorama archeologico mondiale».

Per il deputato di FI Francesco Cannizzaro, «orgoglio ed emozione sono certamente le parole chiave con cui posso descrivere questo primo giorno del G7 targato Calabria».

Per il parlamentare, infatti, «credo che sia il momento di maggiore visibilità della storia della Calabria, la vetrina più prestigiosa di sempre».

«È stato un momento di forte emozione – ha aggiunto – quello dell’accoglienza dei rappresentanti dei Paesi membri del G7 martedì, dapprima in aeroporto a Reggio Calabria e poi ad AltaFiumara, per la cerimonia di benvenuto e di introduzione ai lavori di questa due giorni dedicata al commercio mondiale. Reggio, la sua Provincia e tutta la Calabria devono esserne profondamente orgogliosi. Grazie al Ministro degli Esteri e Vice Premier, Antonio Tajani, per questa incredibile opportunità».

«Siamo felici che il gruppo dei sette – ha proseguito – abbia allargato il meeting ad altri Stati, realtà con potenzialità commerciali da miliardi di persona. Ecco perché col Presidente della Regione Roberto Occhiuto ci abbiamo tenuto molto a far visitare personalmente ai ministri stranieri il Porto di Gioia Tauro, il nostro gioiello, il nostro volano di sviluppo del futuro prossimo, imminente ormai. Primo in Italia per traffico merci e ottavo in Europa».

«La volontà del Governo italiano – ha ribadito – è proprio quella di portare questo hub strategico più su possibile nella classifica europea e mondiale, in quanto baricentrico nel mercato del Mediterraneo (e non solo). A tema infrastrutture è stata anche la prima parte dei lavori, con i cosiddetti B7 (le principali comunità imprenditoriali) presso la scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, altro fiore all’occhiello».

«Tutti i ministri e delegati del G7 – ha concluso – sono rimasti affascinati dalla nostra Terra, dai panorami, dalle bellezze culturali, dalle tradizioni enogastronomiche e dal potenziale inespresso di Reggio Calabria».

Il G7, infatti, è stata l’occasione per la Calabria «di mostrare il suo volto migliore, diventando il magnifico palcoscenico di un fondamentale confronto internazionale che porterà a risultati importantissimi per un comparto, il commercio, nel quale la stessa Calabria è già oggi protagonista e lo sarà ulteriormente nei prossimi anni, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, grazie a un’Infrastruttura, quale il porto di Gioia Tauro, che rappresenta la porta, proprio per gli scambi commerciali, tra l’Europa e il resto del mondo, e grazie al costruendo Ponte sullo Stretto, che completerà il corridoio scandinavo-mediterraneo, contribuendo a far incrementare il commercio internazionale», ha detto la senatrice della Lega, Tilde Minasi.

Al termine del G7, i ministri hanno evidenziato come «per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

«Per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

Dal G7 di Villa San Giovanni la “Dichiarazione della Calabria”

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Dal G7 di Villa San Giovanni è partita quella che il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito «dichiarazione della Calabria», un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale». È partita così la riunione dei ministri del G7 del Commercio, con Tajani che, nel suo discorso di apertura, ha ribadito come «le libertà di scambio, di commercio, di navigazione sono fondamentali per il commercio e la crescita globale».

«Vogliamo assicurare la parità di condizioni per le imprese sui mercati globali. È necessario assicurare un campo di gioco equo e regole condivise per permettere alle nostre imprese di competere alla pari in ogni mercato», ha detto il vicepremier, sottolineando come «ci impegneremo sul tema chiave della sostenibilità ambientale nel commercio. Temi che abbiamo portato alla Cop ad Abu Dhabi, e che porteremo alla prossima Cop a novembre in Azerbaigian».

E ancora: «vogliamo rendere ancora più solidi e sicuri i nostri sistemi economici, anche di fronte a shock come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, e le tensioni nel Mar Rosso, affrontando insieme sfide globali come l’intelligenza artificiale. Le nostre discussioni confluiranno in una dichiarazione conclusiva forte, il sigillo di un G7 Commercio che è solo alla sua terza edizione, ma che crediamo debba essere una componente fondamentale di ogni Presidenza».

«Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale» e proprio dal G7 «può partire un messaggio di pace e dialogo. Ci impegneremo sulla questione fondamentale della sostenibilità ambientale del commercio. Vogliamo rendere più sicuri i nostri sistemi economici».

«La Calabria è una terra piena di cultura, culla della Magna Graecia, e ricca di tesori. Ma è una Regione molto importante per gli asset logistici che riguardano gli scambi commerciali», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel suo messaggio di benvenuto prima dell’inizio dei lavori.

«Ha il primo porto in Italia per transhipment, il porto di Gioia Tauro – ha ricordato – uno dei più significativi hub in termini di traffico nel Mediterraneo: un’area che conta solo l’1% della superficie dei mari del mondo, che però rappresenta il 20% del traffico marittimo internazionale, il 30% del traffico petrolifero, e il 27% di servizi di linea container».

«Quindi un mare straordinariamente importante per il commercio internazionale – ha aggiunto – e il porto di Gioia Tauro gode di una posizione strategica rispetto ai principali corridoi delle rotte intercontinentali che attraversano il Mediterraneo lungo l’asse Suez-Gibilterra. Gioia Tauro è collegato con 60 porti di questo bacino e 120 porti nel mondo. Le rotte principali sono verso l’Europa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Africa».

«Ma il Porto di Gioia Tauro – ha proseguito — è anche un’infrastruttura con caratteristiche uniche perché ha il porto-canale più grande d’Europa, con un grande retroporto di oltre 200 ettari che potrebbe accogliere insediamenti industriali e attività che volessero giovarsi della logistica presente».

«È un porto, inoltre – ha continuato – in costante crescita: si pensi che nel 2023 sono state movimentate merci per 45 milioni di tonnellate. Parliamo quindi di un asset logistico di primaria importanza per il Mediterraneo, importante per la Calabria, per l’Italia e le regioni che si affacciano su questo bacino».

E proprio al Porto di Gioia Tauro,  quello che il ministro Tajani ha definito il «principale porto italiano e piattaforma logistica al centro del Mediterraneo», vi è stata una visita dei ministri del G7, che sono stati accolti dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli.

Lungo le banchine dello scalo portuale, il presidente Andrea Agostinelli, alla presenza, tra gli altri, di Tajani, del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dei massimi rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Protezione Civile, si è soffermato sulle caratteristiche infrastrutturali dello scalo portuale, evidenziando la sempre maggiore crescita dei suoi traffici, che registrano un aumento del 13,7% nei primi sei mesi del 2024, nonostante le conseguenze della direttiva europea Ets, che penalizza gli stessi porti mediterranei destinati al ”transhipment”, ed alla nota crisi dei traffici marittimi dovuta alla situazione geopolitica del Mar Rosso. 

A tale proposito ha evidenziato il ruolo dei due Terminalisti – Med Center Container Terminal e Automar spa – e dei rispettivi armatori MSC e Grimaldi Lines, che continuano a individuare lo scalo portuale di Gioia Tauro quale porto di riferimento. 

Il presidente Andrea Agostinelli ha, quindi, concluso il suo intervento manifestando la sua piena soddisfazione per avere cooperato all’iniziativa umanitaria “Food for Gaza” attraverso la concessione dello scanner mobile del porto di Gioia Tauro. 

Al G7, inoltre, è stato presentato il progetto del Ponte sullo Stretto, «un modo – ha sottolineato Tajani – per ribadire che incrementare il commercio è nel nostro interesse italiano e noi diplomatici siamo i primi ambasciatori della crescita italiana nel mondo».

Alla Riunione, infatti, c’è stato anche Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina Spa, che ha sottolineato come «il Ponte sullo Stretto di Messina è un’alternativa per rafforzare il sistema dei trasporti in Calabria».

Il Ponte, come detto anche dallo stesso Tajani, «sarà una meraviglia di ingegneria che metterà questa regione al centro delle grandi rotte logistiche mondiali».

Il ministro Tajani, inoltre, ha aperto i lavori del Vertice B7 di Confindustria alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Un evento a margine del G7 del Commercio che ha visto la partecipazione di Emma Marcegaglia, presidente del B7 Italia.

«Stiamo lavorando come gruppo B7 e abbiamo già consegnato il 17 maggio al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le raccomandazioni delle industrie G7. La dignità, i diritti umani, la sicurezza sono minacciati e i mercati aperti sono in pericolo», ha detto Marcegaglia, sottolineando come sia «urgente migliorare la nostra competitività e soprattutto ridurre con urgenza il divario competitivo».

«Reggio Calabria in questi giorni è capitale del commercio, dell’industria e, più in generale, dell’economia. Per noi si tratta di un fattore essenziale perché questa due giorni ci consente di mettere in vetrina non soltanto le bellezze del nostro territorio, ma le eccellenze dal punto di vista industriale, economico e commerciale. Quindi avere l’orgoglio di mostrare a tutto il mondo di quanto è capace il nostro territorio in termini imprenditoriali», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, presente all’evento.

«Per i nostri imprenditori è un’occasione per aumentare gli scambi commerciali. Credo che certi momenti servano soprattutto a questo – ha aggiunto il primo cittadino – e che gli effetti si vedano a lungo termine, cioè quanto, successivamente al G7 e al B7, avremo modo di continuare a tenere alta l’attenzione sul nostro territorio e sulla nostra Regione».

«C’è una nuova stagione – ha concluso – anche sotto il profilo degli investimenti, una nuova cultura anche per i nostri imprenditori per relazionarsi a livello internazionale e non lasciarsi sfuggire opportunità importanti. Come in questo caso. Sono convinto che, sotto la guida del presidente Domenico Vecchio e di tutte le altre istituzioni presenti a partire dal ministro Tajani, Reggio Calabria non si farà sfuggire questa occasione». (ams)

L’OPINIONE / Ornella Cuzzupi: Il G7 in Calabria sia punto di partenza per un lavoro più giusto e senza disparità

di ORNELLA CUZZUPI Appare di fondamentale importanza, per la Regione, per il bacino del Mediterraneo e per le prospettive che si possono determinare la riunione dei ministri del Commercio che oggi e domani si tiene nella nostra Calabria. 

Occorre però che accanto all’enfasi determinata dall’evento, ai sorrisi, alle strette di mano e alla discussione sul futuro del commercio siano poste le basi per due importanti e, oserei dire, irrinunciabili obiettivi: una metodologia di lavoro sempre più giusta ed equa sia tra gli addetti del settore che nei mercati da cui si attingono le materie prime e, spesso, i prodotti finiti; la creazione di solidi pilastri affinché la valorizzazione delle potenzialità calabre diventino concrete e realizzabili”.

Il Ministro Tajani, il Presidente Occhiuto e il Presidente Mancuso hanno delineato in questi giorni diversi importanti aspetti relativi all’evento. La stessa valenza del Mediterraneo assume, in un tale contesto, un’importanza primaria per il commercio in generale, per la nostra realtà territoriale e per il meridione tutto. Così come pure importante appare il tentativo di assicurare una politica paritaria tra i vari partner a livello di commercio internazionale.

Proprio analizzando tali aspetti appare sempre più importante il segnale che la regione Calabria ha voluto lanciare con l’istituzione dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro. Un esempio che, a mio avviso, dovrebbe essere preso come guida nel richiedere con determinazione, a tutti i Paesi che puntano ad un serio sviluppo commerciale, una tipologia di lavoro scevra da discriminazioni e con idonei meccanismi di difesa.

Ci rendiamo conto che prendere in esame certe circostanze è particolarmente complesso e, in determinati contesti, può persino apparire non appropriato; ma se veramente vogliamo cambiare in meglio il nostro domani e quello delle generazioni future non possiamo voltare la faccia mentre vengono messe in atto, nelle nostre realtà e in contesti vicini, deprecabili procedure produttive che sviliscono donne e uomini sull’altare del mero interesse.  

Mi sento quindi d’invitare chi ha tanto lavorato per questo appuntamento, le personalità politiche presenti, gli operatori del settore che desiderano una competizione leale e corretta, a mettere sul tappeto anche argomenti relativi ai metodi di lavoro applicati e alla lotta alle discriminazioni nei processi che vanno dalla creazione del prodotto sino alla vendita.

In Calabria, grazie alle intuizioni dei presidenti Occhiuto e Mancuso, stiamo operando per creare qualcosa di stabile e permanente. Si faccia in modo di esportare questo sforzo verso scenari più ampi e, forse, miglioreremo di tanto anche il domani. (oc)

[ Ornella Cuzzupi è presidente dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro]

 

Ponte, il Comune di Villa S. G. contro le falsità per colpire l’operato

La sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, assieme alla sua Giunta, risponde alle denigrazioni sull’operato dell’Amministrazione sul tema del Ponte sullo Stretto da parte del segretario del locale circolo del Pd sia il gruppo consiliare di Forza Italia sul tema del Ponte sullo Stretto.

«Sarà il tema ponte o forse la necessità di trovare alibi per coprire 12 anni di immobilismo amministrativo a fronte degli ultimi due (in cui, a piccoli passi e in dissesto, pochissimo per volta, la Città si sta mettendo sul giusto binario), ma negli ultimi tempi assistiamo al teatrino deprimente del vecchio modo di fare politica che mira, con ricostruzioni false, a colpire quest’amministrazione comunale», dice la nota, spiegando come «il primo vorrebbe ‘colpire’ l’amministrazione negando fatti ed evidenze che invece emergono chiari dalla stampa (locale e nazionale) che sul tema ponte segue con molta attenzione le azioni portate avanti dall’Amministrazione Caminiti, azioni coerenti sin dall’inizio e mai tradite nei documenti prodotti».

«Ed infatti – si legge – il tentativo del segretario Pd villese non sortisce alcun effetto destabilizzante, perché gli elettori e i simpatizzanti del PD quotidianamente si confrontano con quest’amministrazione ed hanno colto la posizione di ‘contrarietà istituzionale’ e la novità di metodo nel lavoro del sindaco e della squadra di governo della Città».

«Che dire dei consiglieri di Forza Italia? – prosegue la nota –. Nemmeno loro sanno quale delle regie esterne seguire! Durante i lavori dei consigli e delle commissioni hanno un atteggiamento ostruzionistico; a mezzo stampa lanciano accuse infondate e tentano di confondere le acque. Così è stato sull’accordo consiliare tra la maggioranza e la minoranza che ha portato il civico consesso a votare all’unanimità il documento dell’amministrazione Caminiti il 3 luglio scorso: sono servite 10 ore di lavori e un’interruzione lunghissima perché i consiglieri di minoranza decidessero di approvare il documento della maggioranza (che nei premesso ha fatto sintesi anche di alcune loro indicazioni) e non presentare il loro ‘documento politico’ da cui emergeva chiaramente che l’unico loro obiettivo è spingere sull’opera ponte senza avere altre idee di sviluppo della Città».

«Basta riguardare in streaming il consiglio del 3 luglio per farsi un’idea! – suggerisce il primo cittadino assieme alla Giunta –. I cittadini non abboccano più a fake news e mistificazioni della realtà che hanno come unico obiettivo quello di sconfiggere un nuovo modo di intendere l’amministrazione della cosa pubblica, lontana anni luce da accordi fatti nelle segrete stanze, scelte calate dall’alto o imposizioni frutto di accordi pre elettorali».

«Noi rivendichiamo la nostra diversità – viene ribadito –: le scelte le condividiamo dal basso, coinvolgendo i cittadini come fatto in questi mesi con assemblee pubbliche, consigli comunali aperti, partecipazioni a incontri-dibattiti-manifestazioni, incontrandoli quotidianamente in strada o in municipio, confrontandoci su tutto e accettando suggerimenti».

«Questo metodo i cittadini hanno chiesto nel 2022 – conclude la nota – bocciando sonoramente quel vecchio modo di fare politica tanto caro alla minoranza. Noi continuiamo a lavorare a testa bassa per risollevare le sorti della nostra Città ridotta allo stremo sociale, economico, culturale da chi oggi pensa di fare lezioni di politica ed etica della politica: ricreare il senso di comunità è l’obiettivo principale della nostra missione e non saranno certamente strumentalizzazioni e falsità ad orologeria ad impedircelo, sempre per il bene di Villa San Giovanni». (rrc)

GLI OCCHI DEL MONDO CHE PRODUCE
PER DUE GIORNI PUNTATI SULLA CALABRIA

di SANTO STRATI – Per due giorni gli occhi del mondo produttivo e del commercio saranno tutti puntati sulla Calabria, nell’incantevole Castello di Santa Trada, a Villa San Giovanni, dove si svolge il G7 Trade, ovvero quello dedicato al commercio mondiale.

Al di là degli specifici obiettivi della due giorni di incontri tra le delegazione dei 7 Grandi e i tanti altri Paesi invitati a partecipare, c’è da considerare la grande occasione che si profila per la nostra terra. Ovvero, sfruttare questa nuova vetrina di risonanza mondiale (la prima ce l’ha offerta la titanica impresa di Jaan Roose in equilibrio su un filo sullo Stretto: un miliardo di spettatori!) per creare opportunità di ricostruire la reputazione, macchiata da anni di gratuite insolenze e insinuazioni. Il mondo deve scoprire la Calabria attraverso queste iniziative, perché mentre si discute di affari, l’occhio può spaziare tra lo splendore dei paesaggi, la maestosità dei Bronzi e l’incanto dello Stretto. È un’occasione che non va persa, perché la due giorni di Santa Trada sia una sorta di prova generale di come si possa mostrare al mondo che la Calabria, oltre a essere una terra, fiera, può offrire offre mille attrazioni, non solo turistiche. Servono investimenti e la creazione di nuove opportunità di occupazione, ma non soltanto nell’ambito della cultura e del turismo che sono un attrattore straordinario e inimitabile, ma anche per il segmento produttivo, scientifico e tecnologico: ci sono tre Atenei che sfiorano l’eccellenza e sono in grado ospitare studenti di tutto il mondo.  E le nostre aziende cercano sbocchi di export anche oltre che nell’agroalimentare.

Benvenuto in Calabria, Mondo!  (s)

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Antonio Tajani: «La Calabria e il Sud saranno per due giorni la capitale economica mondiale»

«In questi due giorni porteremo a Villa San Giovanni e Reggio Calabria i Ministri del G7 e dei Paesi ospiti che insieme rappresentano il 54% del Pil mondiale: la Calabria e il Sud Italia saranno per due giorni la capitale economica mondiale». È quanto ha dichiarato Antonio Tajani, Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in occasione della riunione dei Ministri del Commercio del G7 che si apre questa mattina a Villa San Giovanni.

«Sono quattro – ha spiegato – i temi centrali che affronteremo, cruciali per il futuro delle nostre economie: rafforzare il sistema commerciale multilaterale attraverso la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC); assicurare la parità di condizioni sui mercati globali; incoraggiare la sostenibilità ambientale nel commercio; migliorare la resilienza e la sicurezza economica. Sono i temi prioritari al centro dell’agenda della Presidenza italiana».

Oltre a tali temi, i lavori, che si svolgeranno a Villa San Giovanni, si concentreranno sulla situazione in Medio Oriente e nel Mar Rosso, arteria commerciale strategica in particolare per il nostro Paese, nonché sull’Indo-Pacifico, regione chiave per il commercio e le catene di approvvigionamento globali. Oltre ai Ministri dei Paesi G7, saranno coinvolti quelli di importanti Paesi partner come Brasile, Corea del Sud, India, Nuova Zelanda, Turchia e Vietnam, assieme alla Direttrice Generale dell’Omc e al Segretario Generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse).

I lavori inizieranno con un incontro dei Ministri del Commercio del G7 con i rappresentanti dell’Industria del G7 (B7), nel quale gli imprenditori presenteranno ai rappresentanti dei Governi la propria visione e le proprie priorità in termini di promozione della competitività e commercio equo e basato sulle regole, rafforzamento delle economie, nonché delle catene globali di fornitura a fronte della crescente instabilità geopolitica e massimizzazione dei benefici dell’Intelligenza Artificiale.

Nel corso della Ministeriale, i Ministri del G7 si recheranno al Porto di Gioia Tauro, primo porto italiano per traffico merci, dove verrà presentata l’iniziativa umanitaria italiana “Food for Gaza”. Verrà in particolare presentato uno scanner come quello recentemente partito per Cipro per potenziare e rendere più celeri i controlli di sicurezza dei container con aiuti umanitari che, tramite il corridoio umanitario marittimo incentrato sull’isola, vengono destinati a Gaza.

Domani, mercoledì 17 luglio, al termine dei lavori, si terrà la conferenza stampa conclusiva del Ministro Tajani. (rrm)

Domani a Villa l’Assemblea popolare del Comitato No Ponte

Non solo Ponte sullo Stretto, ma anche sviluppo, comunità e sostenibilità saranno gli argomenti di cui si discuterà domani, a Villa San Giovanni, a Piazza Valesesia, dalle 19, nel corso dell’assemblea publica indetta dal Comitato No Ponte.

«Mentre i potenti del G7 se ne stanno asserragliati in lussuosi fortini a discutere delle nostre vite in vuoti e ipocriti incontri che per la popolazione comportano solo costi senza alcuna ricaduta benefica, è necessario avviare “dal basso” una riflessione ad ampio raggio sul modello di sviluppo che desideriamo per i nostri territori», ha detto il Comitato, ribadendo la propria contrarietà «a questa mega opera inutile e distruttiva trova immediata e concreta traduzione in tanti Sì che decliniamo nella rivendicazione di servizi pubblici, sanità, occupazione, tutela ambientale, infrastrutture, sviluppo ed economie di comunità».

«Mentre i Sì Ponte sono primitivamente ossessionati da un modello di sviluppo oggi superato e decisamente inattuale – continua la nota – vogliamo dare risonanza pubblica a prospettive alternative di sviluppo, quelle di cui i nostri territori avrebbero veramente bisogno».

Intervengono il professor Domenico Marino (Università Mediterranea), che relazionerà sulla insostenibilità economica e giuridica del progetto Ponte, affrontando anche il tema del trasporto navale che sarà al centro dell’intervento del professor Domenico Gattuso (Università Mediterranea), che si focalizzerà sulle alternative di trasporto nella mobilità dell’area dello Stretto. Aura Notarianni, avvocata e attivista di WWF, condividerà aggiornamenti sulle azioni legali in corso e su quelle che riguardano espropriandi ed espropriande. Piero Polimeni, invece, affronterà il tema della sostenibilità nello Stretto, a partire dalla felice esperienza di Ecolandia che invita alla progettazione di iniziative similari in tutto il territorio reggino. 

«È noto – continua la nota del Comitato – che la violenza con cui il Ponte viene imposto a calabresi e siciliani poggia proprio sull’inconsistenza della sua proposta progettuale, di cui molto si è parlato in questi mesi (dalle faglie attive su cui sorgerà l’enorme pilone della sponda calabrese alle carenze documentali e ingegneristiche, per non parlare delle criticità giuridiche e amministrative denunciate dal presidente di Anac, Giuseppe Busia). Tutto ciò brucia ancora di più sulla nostra pelle nel momento in cui il governo approva l’autonomia differenziata, legge dello Stato anche grazie ai parlamentari del sud, che comporterà distribuzione e uso ineguale di risorse tra nord e sud del Paese per i decenni a venire». 

«Nel frattempo, l’approvazione in Senato dell’emendamento Iezzi – viene sottolineato – punisce e criminalizza chi si opporrà a opere considerate di rilevanza strategia nazionale, come appunto il Ponte. Anche solo scrivere e diffondere un volantino in cui si invita a mobilitarsi per impedire la cantierizzazione dei territori, democraticamente e pacificamente come sempre avvenuto nella storia della lotta al Ponte, potrà essere associato al cosiddetto terrorismo della parola, e punito con nuove pesanti pene».

«L’allarme democratico che questa misura suscita – si legge – è amplificato dall’approvazione di un’altra norma, per la quale di fronte all’impossibilità di pervenire a un progetto esecutivo la realizzazione del Ponte potrà procedere per “stralci funzionali”: si potranno cioè aprire i cantieri senza un progetto esecutivo, con i privati che potranno chiedere penali fino al 10 per cento del mancato guadagno per gli stralci che non saranno realizzati. E tutto questo mentre la Commissaria Europea per i trasporti, Valean, ricorda che l’Unione Europea non finanzierà mai il progetto, perché ancora mancano reali studi preparatori!».

«Ecco perché il Ponte è una gigantesca e pericolosa menzogna – viene evidenziato – che chiama in causa la tenuta democratica di questo Paese e che rischia di essere un incubo non solo per gli espropriandi che vivono con questa spada di Damocle sulla loro testa, ma per tutti coloro che provano rabbia e vergogna di fronte alla possibile devastazione della bellezza di ambienti che andrebbero tutelati e vissuti all’insegna di una sensibilità diversa da quelle delle colate di cemento e dei mostri di acciaio, che ci parla della protezione degli ecosistemi, delle specie con cui conviviamo in queste terre e in questi mari, e con cui dobbiamo immaginare e progettare un avvenire diverso».

«Per tutti questi motivi – conclude la nota – alla protesta contro il Ponte, che ha visto nella bella e partecipata manifestazione del 18 maggio a Villa San Giovanni un momento di rilancio e che guarda all’altro importante appuntamento della manifestazione nazionale che si terrà il 10 agosto a Messina, affianchiamo nuovi percorsi di riflessione che l’incontro pubblico del 16 luglio a Piazza Valsesia permetterà di condividere con la cittadinanza dello Stretto». (rrc)

 

Domani a Villa San Giovanni il G7 del Commercio

Per due giorni Villa San Giovanni sarà «la capitale del Commercio mondiale», grazie alla Riunione dei Ministri del Commercio del G7 presieduta dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, in programma domani e mercoledì 17 luglio.

L’obiettivo principale della riunione è quello di rispondere alle tensioni e alle frizioni commerciali che mettono a rischio il commercio globale e la crescita sostenibile e inclusiva e di tutelare la libertà di navigazione e i traffici marittimi commerciali a fronte delle crisi regionali, dal Mar Rosso all’Indopacifico. Per questo, la Presidenza italiana ha scelto quattro tematiche che costituiscono le principali sfide sulle quali si deve misurare il commercio internazionale: rafforzamento del sistema commerciale multilaterale attraverso la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC); parità di condizioni nell’accesso ai mercati terzi; commercio e sostenibilità ambientale; resilienza e sicurezza economica.

«La ministeriale Commercio del G7 è una grande opportunità per la Calabria», ha detto Tajani, ringraziando il presidente Occhiuto per l’ospitalità e i parlamentari calabresi come Francesco Cannizzaro per averci guidato nella realtà di questa bellissima regione del Sud, è bello che questa importante regione possa tenere accesi i riflettori in questa due giorni».

Tajani, ricordando che «è il primo evento internazionale che si svolge in Calabria da oltre 50 anni», ha evidenziato come ci sarà una visita al Museo di Reggio Calabria che ospita i Bronzi di Riace, «un modo per far conoscere una grande ricchezza».

Maria Tripodi, Sottosegretario agli Esteri, ha evidenziato come «per la prima volta in 50 anni di storia del G7 una sua riunione si svolgerà in Calabria, una regione del sud dalle grandissime potenzialità. Il G7 può essere una vetrina ulteriore per la Calabria nel mondo», ha rilevato Tripodi, per la quale «una ministeriale commercio può aprire alla regione mercati globali che spesso non sono stati considerati e in Calabria ci sono “eccellenze” da valorizzare come “agricoltura, enograstromico e cultura, quindi sarà un’occasione straordinaria».

Quella di Villa, infatti, è un’occasione «in piena sintonia con la strategia del governo che ha scelto investire in queste regioni come hub del Piano Mattei», ha detto il presidente della Regione, Roberto occhiuto, nel corso della conferenza stampa, dicendosi felice di «ospitare il G7 e le delegazioni protrano apprezzare le straordinarie risorse di questa Regione. Sono compiaciuto della lungimiranza che Tajani ha avuto
scegliendo una regione del Mediterraneo, un mare che sta diventando sempre più importate per la quantità di scambi commerciali».

«Il governo sta dimostrando che si possono anticipare le tendenze – ha concluso –  che si può parlare di commercio estero facendo vedere
al mondo quanto importante possa essere l’Italia con le sue regioni che si affacciano nel Mediterraneo».

Per il deputato Cannizzaro, anche lui presente alla conferenza stampa,  il G7 «è una grandissima occasione per la Calabria tutta, ancora una volta riconosciuta dal Governo come importante regione del Paese, baricentrica nel Mediterraneo».

«È un grande onore che il G7 venga ospitato nel territorio reggino, nell’Area dello Stretto», ha detto Cannizzaro, ricordando come «esattamente un anno fa, proprio col Ministro Tajani ed il Presidente Occhiuto, lo annunciamo dall’Altafiumara, che del G7 nel frattempo ne è diventata la base ospitante».

«Siamo felici – ha aggiunto – che tra le varie sessioni di lavoro del G7 ci sarà il Porto di Gioia Tauro, con tanto di visita in loco, perché rappresenta l’hub principale del futuro del Mediterraneo, strategico per l’attuazione anche del Piano Mattei. Così come siamo molto contenti che tutti i Ministri dei Paesi ospiti visiteranno la Città di Reggio, accolti prima al Museo Archeologico Nazionale, per vedere dal vivo i Bronzi di Riace e tutti gli altri tesori custoditi al MarRC, per poi fare un tour del centro città, toccando con mano il grande potenziale culturale che la città dello Stretto vanta».

«È qualcosa di straordinario, mai successo prima nella storia. E di questo di questo incredibile risultato ottenuto dalla Calabria – ha concluso – dobbiamo ringraziare principalmente Antonio Tajani. Ringraziamo ancora il Governo per aver scelto la nostra terra e non vediamo l’ora che arrivi la prossima settimana. Col Presidente della Regione Occhiuto stiamo e tutti i membri della delegazione stiamo lavorando in sintonia per definire gli ultimi dettagli di questo importantissimo appuntamento che entrerà di diritto tra le pagine più belle della storia della Calabria». 

Salvatore De Biase, coordinatore di FI Lamezia Terme, ha evidenziato come il G7 a Villa San Giovanni sarà un «evento memorabile per una Regione in crescita», oltre che per «mostrare la “Calabria del cambiamento”».

«Questo evento – ha continuato –, il primo di tale portata internazionale a svolgersi nella nostra regione in oltre cinquant’anni, segna una pietra miliare nella storia calabrese, promuovendo un’economia che guarda al Mediterraneo non solo come un mare di transito, ma come una rotta strategica per il commercio globale». 

«La decisione di designare la Calabria – ha sottolineato – come sede di questa iniziativa cruciale sarà una  grande opportunità per presentare le straordinarie risorse della nostra regione nel contesto mediterraneo, sia dal punto di vista naturalistico e culturale che per le prospettive di sviluppo logistiche».

«Il G7 in Calabria – ha concluso – non è solo un evento di rilevanza internazionale, ma anche un simbolo di speranza e rinascita per la nostra regione. È una dimostrazione concreta di come il lavoro sinergico tra istituzioni locali e nazionali possa portare a risultati straordinari. La Calabria, con la sua bellezza e il suo potenziale, è pronta a mostrarsi al mondo sotto una nuova luce, proiettata verso un futuro di crescita e prosperità». (rcz)