Venerdì a Villa San Giovanni il convegno “Edilizia e infrastrutture in Calabria”

Venerdì 4 ottobre, a Villa San Giovanni, alle 15, al Resort Altafiumara, si terrà il convegno Edilizia e infrastrutture in Calabria: prospettive e opportunità, organizzato da Confartigianato Imprese Calabria e da Anaepa Confartigianato.

L’iniziativa vuole si propone di essere una occasione di confronto sul futuro del settore edile nella regione, mettendo in luce le numerose opportunità disponibili grazie alla rete di Confartigianato Imprese.

Si parte da un’analisi sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presentato da Cristina Bustamante dell’Orep, Osservatorio sul Recovery Plan dell’Università Tor Vergata di Roma.

Seguirà un focus sulle infrastrutture calabresi, con particolare attenzione al progetto del Ponte sullo Stretto, con la partecipazione dell’assessore regionale Maria Stefania Caracciolo (in attesa di conferma), del prof. Francesco Russo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dell’ing. Coppa della Stretto di Messina Spa.

La giunta esecutiva nazionale di Anaepa, presieduta in Calabria da Carlo Angotti, sarà presente con il presidente nazionale Stefano Crestini e il segretario nazionale Daniela Scaccia. A quest’ultima sarà affidato il compito di illustrare il funzionamento della nuova patente a crediti, entrata in vigore il 1° ottobre.

Particolare rilievo sarà dato anche al tema della legalità nel settore edile, grazie all’intervento di Walter Ignazitto, procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Il convegno offrirà inoltre un approfondimento sulle opportunità per le imprese associate a Confartigianato. Andrea Di Maurizio di Autostrade per l’Italia presenterà le possibilità derivanti dall’accordo recentemente sottoscritto con Confartigianato, mentre Lorenzo Carretti, presidente della Rete dei Consorzi 4C Network di Confartigianato, condividerà la sua esperienza nella creazione di sinergie tra le imprese artigiane. (rrc)

L’OPINIONE / Giusy Caminiti: «Questa forma di accoglienza non va bene né per i migranti né per i villesi»

di GIUSY CAMINITI – Quest’amministrazione comunale non ha dato alcun assenso perché sia l’hotel de la Ville ad ospitare i migranti, non ne è stata informata né in fase di bando nè in fase di contrattazione privata tra la cooperativa e il commissario giudiziale della struttura, non è stata richiesta alcuna autorizzazione per l’immobile: chi ha creato il “caso Hotel de la Ville” ha inteso strumentalizzare una drammatica situazione di accoglienza umanitaria contro l’amministrazione comunale, che nulla ha a che vedere con le scelte sin qui assunte.

Ieri pomeriggio (16 settembre ndr) su nostra richiesta siamo stati ricevuti dal Prefetto dottoressa Vaccaro, la quale nel rimarcare la necessità di dover garantire i posti letto in caso di un’emergenza che al momento non c’è e non è prevista, ci ha rassicurati sulla totale infondatezza delle notizie circolate in questi giorni circa l’arrivo di centinaia di migranti in Città. I numeri (se dovessero essere!) si attesterebbero su poche unità. Il Prefetto ha compreso l’importanza che ha l’hotel de la Ville per la nostra città e ci ha assicurato che questo possibile utilizzo dell’immobile non ostacolerà in alcun modo le intenzioni di valorizzazione dell’amministrazione comunale.
Quest’amministrazione ha sempre sostenuto un modello diverso di accoglienza, fatto di piccoli numeri di migranti destinatari di progetti personalizzati, che mirino all’indipendenza e che garantiscano integrazione lavorativa e sociale ed autonomia economica. Ci siamo confrontati su questo con il prefetto, cui abbiamo chiesto e da cui abbiamo avuto massima disponibilità ad essere ricevuti assieme alle forze politiche e sociali, alle Associazioni di volontariato che da sempre hanno contraddistinto con il loro operato la nostra Città come Città dell’accoglienza, anche e nonostante abbia subito gli effetti traumatizzanti della gestione dei migranti all’hotel Plaza dal 28 ottobre 2016 al 31 dicembre 2017. Quelle scene sono ben rimaste impresse nella memoria di tutti e confermano come non sia quello il modello di accoglienza e integrazione che quest’amministrazione e questa comunità vogliono per i migranti e per i cittadini.
Serve chiarire i termini della questione: una cooperativa in funzione di un bando della Prefettura di Reggio Calabria ha concluso un contratto privato di locazione con il commissario liquidatore della società proprietaria dell’Hotel de la Ville, giusto provvedimento autorizzativo del giudice delegato. Non è il Comune a dover approvare la struttura per “uso esclusivo di accoglienza migranti”: l’ente vigilerà in toto e su ogni singolo aspetto di competenza comunale.
La situazione è ben diversa da quella determinatasi nel 2016 – spesso invocata in questi giorni – perché allora la gestione del centro al Plaza per i primi mesi è stata tutta del Comune, che se ne è preso carico con la firma di una convenzione, una delibera di giunta e un’ordinanza sindacale: da ciò la richiesta danni da parte della proprietà del Plaza di oltre due milioni di euro anche al comune di Villa San Giovanni. Ciascuno si assuma la responsabilità politica e amministrativa di ciò che ha deciso e degli effetti che ha prodotto: nel 2016 devastanti per i migranti, nefasti per una storica struttura alberghiera che ha chiuso i battenti, più che negativi dal punto di vista sociale, economico e turistico per la nostra Città.
Noi dal canto nostro continueremo a dire che questa forma di accoglienza non va bene né per i migranti né per i villesi e cercheremo di governare il fenomeno migratorio con un’adeguata politica cittadina.
Del resto la nostra idea per l’Hotel de la Ville è stata la stessa che i cittadini chiedono oggi a mezzo social: destinarlo all’istituto alberghiero sia per le attività didattiche sia per la ristorazione e il servizio ricettivo. Il 25 settembre 2023 abbiamo chiesto direttamente al ministro Giuseppe Valditara un finanziamento a tal fine. Non avendo avuto esito positivo, abbiamo interpellato il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà che nei prossimi giorni effettuerà con noi e con i tecnici (ovviamente alla presenza del commissario liquidatore) un sopralluogo per verificare la possibilità da noi prospettata e che ha già accolto il favore della politica metropolitana.
Avremmo preferito dirlo più avanti per evitare speculazioni, ma la tensione di questi giorni ci ha indotto a darne notizia. Renderemo conto alla città passo passo di quanto si deciderà e dei tempi di possibile realizzazione.
Ai villesi chiediamo di non cadere nel tranello di chi oggi ha il solo obiettivo di mettere gli uni contro gli altri e di dividere una comunità che a piccoli passi si sta ricostituendo; di non cedere alle strumentalizzazioni di parte che, peraltro, rendono vittime solo i più deboli. Nelle sedi opportune continueremo a rappresentare le istanze della nostra Città. (gc)
[Giusy Caminiti è sindaca di Villa San Giovanni]

L’OPINIONE / Enzo Musolino: Stipare i migranti all’Hotel de La Ville è espressione del fallimento delle politiche migratorie

di ENZO MUSOLINO – A Villa si ritorna al 2016 e ciò che allora era “eccezionale” e motivato da sbarchi record, viene proposto oggi auspicando silenzio e rassegnazione.

Il Governo della retorica sovranista, dei “porti chiusi”, dei “rimpatri”, dei “barconi da affondare”, del “blocco navale”, emana tramite le Prefetture bandi potenzialmente capaci di annichilire ogni possibilità di sviluppo di una Cittadina come Villa. Una Comunità di 13.000 abitanti con l’Hotel più grande, al centro del suo territorio, con le sue sale e  camere vocate all’accoglienza turistica, alla realizzazione di eventi e cerimonie, trasformate in dormitori necessari a tamponare l’emergenza migratoria cui evidentemente la Meloni&co. non sanno porre riparo.
Non si tratta, quindi, di un’accoglienza “diffusa”, di  nuclei familiari e singoli che occupano attualmente diversi immobili a Villa (un’accoglienza che funziona e che è in sintonia con la Comunità villese che mai si è tirata indietro negli atti di solidarietà) ma di un clamoroso ritorno al passato: come nel 2016 con il “Plaza” (il Piccolo Hotel), la Città viene nuovamente violata nelle sue aspettative e ambizioni mentre i migranti a decine vengono stipati in un unico luogo, separato dal vivere civile ordinario, con gli effetti concentrazionari tipici delle masse costrette in un ghetto esperito come un corpo estraneo alla Società.
Rivedremo le stesse scene del 2016? La biancheria passata dalle finestre? I prodotti delle pulizie consegnate ai migranti abbandonati ad un’auto gestione impropria?  Torneremo a vedere i migranti stazionare fuori dai locali senza sapere cosa fare, senza un chiaro progetto di accoglienza e inclusione?
Come sul caso “Ponte sullo Stretto”, il Governo delle Destre italiche reitera le sue modalità di gestione del Territorio: nessuna interlocuzione con il Comune, nessun coinvolgimento degli Amministratori.  Decisioni centralizzate e indifferenti ai cittadini, con la gestione demandata a soggetti privati che  possono determinare le sorti di una Comunità partecipando ad un bando pubblico.
Basta una cooperativa che presenti una domanda, basta il contratto di affitto di un immobile con i liquidatori di una Società fallita, ed ecco trasformato il volto di Villa SG, senza che i rappresentanti del popolo, Sindaco e consiglieri comunali abbiano toccato palla.
E in aggiunta, è giusto che i villesi abbiano saputo di tutto questo da un post su Facebook?  Perché non si è aperto un dibattito pubblico su questi rischi?  Perché non si è denunciato questo azzardo?  Perché non sono state coinvolte le Associazioni locali, i partiti e le forze politiche?
Ha fatto il suo dovere l’Amministrazione – dopo l’emergere della notizia – ad interloquire con il Prefetto di Reggio, a chiedere garanzie e ha doverosamente proposto l’attivazione di un tavolo di confronto al quale dovranno partecipare i corpi intermedi, le forze attive della Società civile villese. Noi ci siamo ! Sindaco e Prefetto ci convochino!
Non possiamo permettere che gli errori del passato vengano riproposti senza alcuna opposizione: tocca a noi tutti evitare il declino di Villa, anche chiedendo agli Amministratori di vigilare e di verificare quali atti amministrativi mettere in campo – soprattutto da un punto di vista igienico-sanitario e di destinazione d’uso dell’immobile – per tutelare i propri cittadini. (em)
[Enzo Musolino è segretario cittadino del Partito Democratico Villa San Giovanni]

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Al via la stagione dello Spazio in Rosa al Centro Neurolab

di GRAZIELLA TEDESCOLo “Spazio in rosa altro non è che un appuntamento mensile di riflessione, incontro, approfondimento e scambio che la dott.ssa Maria Grazia Richichi mette a disposizione della cittadinanza villese e non solo.

Personalmente posso affermare, con consapevole certezza che questi appuntamenti sono come un raggio di sole e una boccata di ossigeno sano in un tempo in cui l’approfondimento, le relazioni, lo stare bene insieme diventano sempre più difficili da perseguire e da realizzare. Giovedì dodici settembre la dott.ssa Richichi, geriatra e responsabile del centro diurno di recupero neurocognitivo Neurolab di Villa San Giovanni, affiancata da uno staff di professionisti in diversi settori, ha ospitato la scrittrice Eleonora Geria, autrice del libro “Un senso di te” e coautrice insieme al figlio Nicola Fantozzi del libro “I miei super poteri”.

Tra gli illustri ospiti che hanno preso parte all’evento c’erano la dott.ssa Tiziana Foti, pediatra, la dott.ssa Graziella Trecroci, ex dirigente Scolastica, attuale garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Villa San Giovanni, la dott.ssa Cettina Tuscano, docente dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Villa San Giovanni e referente del CTS- Centro Territoriale di supporto per l’Inclusione- Prov. Di Reggio Calabria. Ha moderato l’incontro la giornalista Mariarita Sciarrone. Assente, per improrogabili e improvvisi impegni lavorativi ma in realtà rappresentata egregiamente dal suo validissimo staff, la dott.ssa Maria Luisa Ottanà, dirigente dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Villa San Giovanni.

L’incontro ha avuto come tema la Comunicazione e l’Inclusione di soggetti con Bisogni Speciali. Il filo conduttore è stato fornito dall’autrice la dott.ssa Eleonora Geria che, grazie al suo saggio “Un Senso di te”, con estrema libertà, serenità e forza, ha raccontato la propria esperienza di mamma di un bambino con deficit neurosensoriale. La dott.ssa Geria ha snocciolato il contenuto della sua opera raccontando della scoperta del deficit di suo figlio, dei disagi che ha dovuto affrontare per imparare a comunicare con la sua creatura e delle fatiche che ha dovuto sostenere per consentire a Nicola, il suo bambino di crescere come una persona libera e perfettamente integrata nel tessuto sociale.

Talmente libera da paure e pregiudizi e talmente integrata da riuscire a raccontare, con la madre, il suo vissuto di bambino speciale. Lo staff di professionisti ha poi sviluppato le tematiche presenti nelle opere, sotto tutti i punti di vista, legali, medici, educativi ed umani: soprattutto, umani perché come introdotto dalla dott.ssa Geria, la chiave per l’inclusione, l’accettazione e la realizzazione dei bambini speciali altro non è che l’Umanità che genera amore infinito e incondizionato. È questa la chiave del successo in tutte le relazioni: l’infinita e incondizionata Umanità che si declina inevitabilmente in Amore, rispetto e pienezza di sé. (gt)

 

A Villa San Giovanni l’incontro pubblico “Dai fondali dello Stretto alle alture della Costa Viola”

Domani sera, nella frazione di Cannitello di Villa San Giovanni, alle 20.30, a Piazza Calandruccio, si terrà l’incontro pubblico dal titolo Dai fondali dello Stretto alle alture della Costa Viola – Il nostro patrimonio da salvaguardare e valorizzare, promosso dal movimento No Ponte Calabria e dallo Scilla Diving Center.

Quella di domani è un appuntamento «che non vuole essere una mera rappresentazione di bellezze naturalistiche – si legge in una nota – ma uno sprone per valorizzarle e trasformarle in un elemento di crescita economica e generatrice di posti di lavoro, come tante esperienze diffuse nel mondo ci insegnano a fare».

«Partendo proprio dall’importante lavoro di ricerca e salvaguardia del Diving scillese – viene spiegato – potremo guardare immagini e filmati dell’enorme, nonché unico, patrimonio naturale presente nei fondali dello Stretto di Messina, messo già a rischio dai cambiamenti climatici e con lo spettro del Ponte che ne rappresenterebbe il colpo di grazia».

«Dalle meraviglie dei nostri fondali risaliremo poi verso le alture della Costa Viola – continua la nota – insieme alle diverse realtà associative che animano il gruppo “Territorio Stretto Sostenibile”, per evidenziare valenze, potenzialità e rischi di tutto il patrimonio territoriale dell’area dello Stretto».

«Una riscoperta, e per qualcuno anche una scoperta – conclude la nota – di una biodiversità unica al mondo, che si vorrebbe sacrificare sull’altare del business e delle speculazioni, propagando un’opera folle come il Ponte che cancellerebbe irrimediabilmente la storia, i miti, la cultura, la ricchezza del nostro territorio, per non lasciarci niente».

Domani la Traversata dello Stretto

Domani mattina, da Punta Faro (ME), partirà alla Volta di Villa San Giovanni la 60esima edizione della Traversata dello Stretto, la competizione per eccellenza organizzata dal Centro Nuoto Villa che «non ha solo valenza sportiva, ma è uno straordinario strumento di crescita per il territorio che può raccogliere tutta una serie di benefici sotto il profilo culturale, turistico e della promozione della propria immagine», come ha spiegato il consigliere Giuseppe Ranuccio.

La gara, che si svolge dal 1954, è definita la vera gara della Traversata dello Stretto, «perché – dicono gli organizzatori –  l’attraversare lo stretto a nuoto è già una conquista, ma partecipare alla competizione è tutt’altra cosa. Come si espresse un atleta appena arrivato: “questa non è una gara, è un’emozione”».

Le novità che andranno a impreziosire la gara di domani riguardano specifiche introduzioni tecniche non di poco conto: sarà implementato un rilevamento elettronico dei passaggi di boa posti lungo il percorso (miglioria che permette di aumentare ulteriormente la regolarità della gara, certificando i passaggi obbligatori di ogni singolo nuotatore) e sarà possibile segnare il tempo da spiaggia a spiaggia e qui nasce una sfida nella sfida. Non solo: gli agonisti in gara si daranno battaglia per arrivare primi alla meta ma anche per vincere il “premio Telepass”, uno speciale riconoscimento riservato al più veloce in grado di raggiungere la sponda calabrese alla boa di virata.

Inoltre, scaricando l’app “TracTrac” si potrà seguire in tempo reale lo svolgimento della competizione. Si tratta della prima sperimentazione assoluta nel panorama mondiale di nuoto: i master avranno un tracker gps all’interno della propria boetta, e sarà possibile seguirli in tempo reale, aumentando di gran lunga anche la sicurezza degli atleti. Ma chi vorrà seguire dal vivo la gara – e si aspettano come ogni anno grandi presenze – lo potrà fare con maggiore contezza di ciò che accade in mezzo allo Stretto, visto che grazie alla collaborazione del Comune di Villa San Giovanni all’arrivo saranno posti dei maxi schermi dai quali sarà possibile seguire una diretta della gara curata da Video Touring.

Infine, è stato ufficializzato il gemellaggio tra la Traversata dello Stretto e la Capri-Napoli.

 

La 60esima edizione della Traversata dello Stretto

Sono numerosi gli eventi che animano la 60esima edizione della Traversata dello Stretto, in programma domenica 4 agosto.

«Il percorso intrapreso da quest’Amministrazione – si legge in una nota del Comune di Villa San Giovanni – vuole essere un punto di partenza per valorizzare e esportare tutto quello che la Traversata rappresenta: sport, unicità del territorio, identità culturale, senso di appartenenza, vocazione turistica. Le difficoltà economiche in cui versa l’ente sono di tutta evidenza ed infatti ci siamo sin da subito attivati con tante aziende del territorio metropolitano e non solo: la maggior parte delle attività si sono subito messe a disposizione, perché hanno capito che questo evento può veramente diventare una punta di diamante per l’Area dello Stretto nello scenario nazionale e internazionale, dove già gli addetti ai lavori riconoscono l’assoluto livello della gara sportiva».
«Da qui – viene spiegato – è nata l’idea di costruire un calendario di eventi attorno alla Traversata, iniziando dal giorno 31, con una serata in memoria dei Premi Villa e dell’ing. Giovanni Calì, villese, mecenate, ideatore della stessa Traversata, l’uomo che ha portato il nome della Città di Villa San Giovanni alla ribalta culturale e sportiva d’Italia».
Si proseguirà venerdì 2 agosto con Italian Blue Route – Le rotte del mito, una seconda edizione di valorizzazione della Città di mare, con una degustazione di piatti dello Stretto e con il concerto di Joe Pugliese Group aperto da Irma Jazz Quartet.
Sabato 3 agosto sarà davvero ricco: nel pomeriggio, al molo, la riunione tecnica per nuotatori e preparatori assieme ai barcaioli; alle 18:00 visita di Torre Cavallo a cura dei comitati e di Igers Reggio Calabria, altra realtà importante che sponsorizza il territorio calabrese in tutte le sue forme, con la collaborazione di associazioni e comitati villesi che curano il sito e ne promuovono la valorizzazione. I partecipanti, oltre a godere dello splendido panorama al tramonto, con le spiegazioni storico-archeologiche e ambientali-paesaggistiche, gusteranno le piparelle Città di Villa San Giovanni, presidio Slow Food, e il passito della Costa Viola.  Il molo tornerà piazza alle 22 con il concerto dei “Light Chili”, per chiudere il pre-gara nel miglior modo possibile.
Il 4 agosto invece, si terrà la Traversata. La gara inizierà alle10 da Messina con trasmissione della stessa in diretta al molo e lunghe ore di festa impreziosite dalla presenza di Red Bull Italia.

Lunedì 5 agosto ancora animazione con il concerto degli Sugarfree offerto dalla Città Metropolitana; per concludere martedì 6 agosto e mercoledì 7 con due eventi a tema “identità strettese”: lo spettacolo “L’incanto” (musiche, canti, racconti visuali di terra e di mare) e Armen & Stannum (spettacolo teatrale interattivo sui ritrovamenti archeologici dello Stretto). (rrc)

G7, LA CALABRIA È PRONTA A NUOVE SFIDE
L’AMMIRAZIONE DEL MONDO CHE PRODUCE

di SANTO STRATI – Il G7 Trade in Calabria, che ha riunito i ministri degliEsteri o del commercio dei sette Paesi più industrializzati del mondo, lascia una traccia importante per la nostra terra: la Regione è stata per due giorni al centro dell’attenzione mondiale, ma non si è trattato solo di dichiarazioni di intenti. L’obiettivo principale (anche se non potevano dichiararlo) di Tajani e Occhiuto) era quello di far conoscere il territorio dello Stretto e da lì far partire l’attenzione a tutta la regione, sia sul piano della cultura e delle bellezze paesaggistiche (che contano molto come attrattore turistico) sia su quello, non meno rilevante delle attività produttive. Infatti, il B7 (B sta per business) che, prima del G7 ha tenuto a Reggio un’affollata sessione è servito a presentare alle delegazioni ospiti del G7 la grande capacità di intrapresa dei nostri imprenditori. Là dove emergono competenza, capacità e la determinazione tipica dei calabresi che quando si impuntano riescono negli obiettivi prefissati. L’incontro, ricordiamo, non riguardava solo i sette “Grandi” ma anche altri Paesi invitati.

È bene ricordarli tutti : India, Australia, Brasile, Turchia, Kenia, Cile, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Vietnam. Non c’era la Cina («è un nostro competitor» – ha voluto sottolineare il ministro Tajani), ma chiusa l’esperienza non positiva della Via della Seta si possono trovare per il futuro sicuramente importanti punti di confronto).

Per la Calabria, dunque, è una vittoria a tutto tondo: i delegati sono rimasti ammaliati e sbalorditi dal fantastico spettacolo che si gode dal Castello di Alta Fiumara sullo Stretto e non avevano ancora raggiunto con le navette il Museo dei Bronzi: un viaggio lungo la Statale 18 che ha lasciato senza fiato chiunque non conoscesse lo Stretto e il suo incanto visto dalle coste calabresi. Un’emozione in più, in attesa di restare rapiti dalla maestosità dei Bronzi al Museo, testimonianza “fisica” della civiltà millenaria della Magna Grecia e l’ammirazione è cresciuta propor zionalmente alla scoperta delle tantissime ricchezze che lo stesso Museo riserva al visitatore.

Non solo dichiarazioni programmatiche e impegni sottoscritti, il G7 del Commercio mondiale è servito ad alimentare nuove amicizie e relazioni, a cementare rapporti preesistenti, a creare un collegamento che non si interrompe con la chiusura del Meeting. E questo obiettivo è decisamente stato raggiunto.

I documenti firmati esprimono la soddisfazione dei partecipanti di aver fatto un buon lavoro, gettando le basi per rafforzare il sistema multilaterale del commercio, che poi è alla base di qualsiasi idea di sviluppo sia per i Paesi industrializzati che per quelli emergenti.

Il nodo cruciale di questi incontri è rappresentato dalla diffidenza con cui – abitualmente – i delegati affrontano l’obiettivo di un risultato comune, in nome di equilibri mondiali da mantenere o da ripristinare. Una diffidenza che a Santa Trada di Villa San Giovanni pare si sia dissolta in un attimo, complice anche l’atmosfera da sogno che la location è stata in grado di offrire. E non per niente, il ministro degli Esteri giapponese Yōko Kamikawa, affacciato dal terrazzo di Santa Trada che domina lo Stretto, ha lasciato trapelare – tramite la sua portavoce Mariko Kaneko, intervistata da StrettoWeb – che c’è una grande possibilità di collaborazione delle aziende giapponesi nel contesto del progetto del Ponte (ovviamente il Governo giapponese non può parlare a nome delle aziende), ma è un’indicazione importante delle partnership internazionali che il Ponte potrà trovare.

Quale migliore opportunità, quindi, per la Calabria, di costruire nuove importanti e prestigiose relazioni dirette, con Paesi in grado di sostenere e promuovere scambi non solo commerciali nell’import-export, ma anche valorizzare relazioni industriali e puntare a reciproche occasioni di interscambio.

Basti solo pensare al turismo: per due giorni gli occhi del mondo sono stati puntati sullo Stretto, sul G7 di Santa Trada, che non ha certamente suscitato le emozioni dello straordinario funambolo estone Jaan Roose che ha attraversato lo Stretto su un filo di resina di appena due centimetri, ma ha stimolato suggestioni di grande respiro per la straordinaria bellezza dell’area dello Stretto. Suggestioni che saranno riportate in patria, crediamo con grande enfasi. Tutti i delegati hanno espresso positive reazioni che i nostri governanti –regionali e nazionali – dovranno portare a profitto per la Calabria e il suo futuro sviluppo turistico e commerciale.

Da questa esperienza si capisce che è fondamentale creare le basi per la realizzazione di centri congressi (il cui turismo porta grande ricchezza al territorio) e allargare la ricettività che risulta molto debole se si gioca la carta dell’attrazione: c’è il turismo religioso (importantissimo e mal gestito, con numeri che potrebbero sbalordire), quello artistico-culturale (e non mancano certo tesori di grandissima attrattiva), quello dell’escursionismo e del cicloturismo (non dimentichiamo i tre parchi nazionali che la Calabria può vantare: Pollino, Sila e Aspromonte) oltre naturalmente a quello balneare o degli amanti della montagna.

Il problema numero uno, però, rimane la mobilità: manca un piano strutturale per le vie di comunicazione. Ci sono intere zone della Calabria impossibili da raggiungere con tempi “umani” e degli del terzo millennio. Le infrastrutture viarie sono alla base di qualsivoglia idea di turismo si intenda sviluppare. Il nuovo assessore Giovanni Calabrese avrà da lavorare parecchio e non solo sul piano della promozione dell’offerta turistica, ma dovrà batterei pugni in Regione perché si sviluppi una rete stradale in grado di sostenere la domanda di turismo. Diversamente, ci ritroveremo, come al solito, in una situazione che non smetto mai di rimarcare: la Calabria è un grande negozio ricco d’ogni ben di dio e per qualunque esigenza, solo che ha le saracinesche abbassate. In questo caso devo, per completezza, aggiungere che il “negozio Calabria” è anche troppo spesso irraggiungibile.

Servono sì guide competenti (e abbiamo fior di laureati che non chiedono altro di poter raccontare il territorio ai forestieri e ospiti) ma è necessario immaginare (e creare) una rete di collegamenti strutturali che consentano di visitare in lungo e in largo ogni angolo suggestivo della Calabria (cioè l’intero territorio).

Abbiamo un set cinematografico naturale che risulta incantevole non solo per le produzioni che – meritoriamente – la Calabria Film Commission attrae), ma per chiunque viene a scoprire questa terra.

Chi viene in Calabria se ne innamora, spesso perdutamente, e questo i governanti lo devono tenere a mente. Ma qualsiasi amore, se non ricambiato, si deteriora e finisce.

Aspettiamo i turisti, ma dobbiamo offrire loro tutte le commodities necessarie, aggiustiamo le strade, teniamo pulite le città, valorizziamo i borghi, offriamo accoglienza e ospitalità, come tutti i calabresi hanno nel dna. Ma non è impresa facile, nè veloce: serve visione.Quella che fino a qualche anno fa era assente e che il Presidente Roberto Occhiuto sta mostrando di avere. Offriamo un nostro suggerimento gratuito: dia molta attenzione alla reputazione. Il turista che riparte felice è un traino per nuovi ospiti. Le maldicenze e gli stereotipi sulla Calabria “brigante e mafiosa” sono in via di sparizione – grazie al cielo – ma serve giocare sugli affetti e le sensazioni.

C’è una conferma in tutto ciò: l’amministratore delegato di RyanAir si è innamorato della Calabria e sta investendo sui nostri aeroporti: è bastata una visita a Scilla ed è scoccata la scintilla della passione. La Calabria è in grado di ripetere all’infinito questa emozione, ma serve determinazione e professionalità tra chi governa e gli operatori turistici, affiancata da una grande campagna di comunicazione che non può essere fatta con gadget da pochi spicci da regalare alle fiere del turismo che si fanno nel mondo. (s)

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7, presieduta dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Una due giorni in cui i Ministri hanno discusso di come favorire la cooperazione sulle sfide comuni, promuovere un sistema commerciale libero ed equo e rafforzare le catene di approvvigionamento.

Ma non solo. Si è parlato del Porto di Gioia Tauro, del Ponte sullo Stretto e, cosa più importante, è proprio dal cuore del Mediterraneo che è partita la Dichiarazione della Calabria, quella che il ministro Tajani ha definito un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale».

Ma non è stata solo politica. Il G7 è stata, anche, l’occasione per scoprire le eccellenze calabresi. La Regione, attraverso l’assessorato all’Agricoltura, ha offerto a ciascun partecipante delle delegazioni presenti una serie di prodotti calabresi tra cui: una bottiglia di vino, una bottiglia di evo, liquirizia di Calabria, fichi fioroni classici, nduja, miele e dolci piparelle. E, proprio nell’ultima giornata, ai ministri è statao offerto un aperitivo a base di prodotti tipici calabresi. Il Ministro Tajani ha illustrato i prodotti della Calabria, tra cui ha spopolato in modo particolare la ‘Nduja.

«Anche in occasione del G7 del Commercio a Villa San Giovanni abbiamo presentato alcuni nostri prodotti di pregio, facendone dono ai partecipanti all’evento, certi di suscitare attenzione e apprezzamento», ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, sottolineando l’impegno della Regione «ell’azione di valorizzazione e promozione delle proprie eccellenze agroalimentari di qualità, ormai universalmente apprezzate».

Apprezzata, poi, la visita al Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove la delegazione dei ministri ha potuto ammirare i Bronzi di Riace.

«È stato un onore ospitare al museo i Ministri del Commercio G7 e Outreach – ha dichiarato il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano –. Ringrazio il Ministro Tajani per l’attenzione rivolta a questo momento culturale e di promozione del territorio. Inserire il MArRC nel programma istituzionale G7 Commercio sottolinea il ruolo strategico della cultura per l’Italia, e l’importanza del MArRC nel panorama archeologico mondiale».

Per il deputato di FI Francesco Cannizzaro, «orgoglio ed emozione sono certamente le parole chiave con cui posso descrivere questo primo giorno del G7 targato Calabria».

Per il parlamentare, infatti, «credo che sia il momento di maggiore visibilità della storia della Calabria, la vetrina più prestigiosa di sempre».

«È stato un momento di forte emozione – ha aggiunto – quello dell’accoglienza dei rappresentanti dei Paesi membri del G7 martedì, dapprima in aeroporto a Reggio Calabria e poi ad AltaFiumara, per la cerimonia di benvenuto e di introduzione ai lavori di questa due giorni dedicata al commercio mondiale. Reggio, la sua Provincia e tutta la Calabria devono esserne profondamente orgogliosi. Grazie al Ministro degli Esteri e Vice Premier, Antonio Tajani, per questa incredibile opportunità».

«Siamo felici che il gruppo dei sette – ha proseguito – abbia allargato il meeting ad altri Stati, realtà con potenzialità commerciali da miliardi di persona. Ecco perché col Presidente della Regione Roberto Occhiuto ci abbiamo tenuto molto a far visitare personalmente ai ministri stranieri il Porto di Gioia Tauro, il nostro gioiello, il nostro volano di sviluppo del futuro prossimo, imminente ormai. Primo in Italia per traffico merci e ottavo in Europa».

«La volontà del Governo italiano – ha ribadito – è proprio quella di portare questo hub strategico più su possibile nella classifica europea e mondiale, in quanto baricentrico nel mercato del Mediterraneo (e non solo). A tema infrastrutture è stata anche la prima parte dei lavori, con i cosiddetti B7 (le principali comunità imprenditoriali) presso la scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, altro fiore all’occhiello».

«Tutti i ministri e delegati del G7 – ha concluso – sono rimasti affascinati dalla nostra Terra, dai panorami, dalle bellezze culturali, dalle tradizioni enogastronomiche e dal potenziale inespresso di Reggio Calabria».

Il G7, infatti, è stata l’occasione per la Calabria «di mostrare il suo volto migliore, diventando il magnifico palcoscenico di un fondamentale confronto internazionale che porterà a risultati importantissimi per un comparto, il commercio, nel quale la stessa Calabria è già oggi protagonista e lo sarà ulteriormente nei prossimi anni, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, grazie a un’Infrastruttura, quale il porto di Gioia Tauro, che rappresenta la porta, proprio per gli scambi commerciali, tra l’Europa e il resto del mondo, e grazie al costruendo Ponte sullo Stretto, che completerà il corridoio scandinavo-mediterraneo, contribuendo a far incrementare il commercio internazionale», ha detto la senatrice della Lega, Tilde Minasi.

Al termine del G7, i ministri hanno evidenziato come «per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

«Per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

Dal G7 di Villa San Giovanni la “Dichiarazione della Calabria”

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Dal G7 di Villa San Giovanni è partita quella che il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito «dichiarazione della Calabria», un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale». È partita così la riunione dei ministri del G7 del Commercio, con Tajani che, nel suo discorso di apertura, ha ribadito come «le libertà di scambio, di commercio, di navigazione sono fondamentali per il commercio e la crescita globale».

«Vogliamo assicurare la parità di condizioni per le imprese sui mercati globali. È necessario assicurare un campo di gioco equo e regole condivise per permettere alle nostre imprese di competere alla pari in ogni mercato», ha detto il vicepremier, sottolineando come «ci impegneremo sul tema chiave della sostenibilità ambientale nel commercio. Temi che abbiamo portato alla Cop ad Abu Dhabi, e che porteremo alla prossima Cop a novembre in Azerbaigian».

E ancora: «vogliamo rendere ancora più solidi e sicuri i nostri sistemi economici, anche di fronte a shock come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, e le tensioni nel Mar Rosso, affrontando insieme sfide globali come l’intelligenza artificiale. Le nostre discussioni confluiranno in una dichiarazione conclusiva forte, il sigillo di un G7 Commercio che è solo alla sua terza edizione, ma che crediamo debba essere una componente fondamentale di ogni Presidenza».

«Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale» e proprio dal G7 «può partire un messaggio di pace e dialogo. Ci impegneremo sulla questione fondamentale della sostenibilità ambientale del commercio. Vogliamo rendere più sicuri i nostri sistemi economici».

«La Calabria è una terra piena di cultura, culla della Magna Graecia, e ricca di tesori. Ma è una Regione molto importante per gli asset logistici che riguardano gli scambi commerciali», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel suo messaggio di benvenuto prima dell’inizio dei lavori.

«Ha il primo porto in Italia per transhipment, il porto di Gioia Tauro – ha ricordato – uno dei più significativi hub in termini di traffico nel Mediterraneo: un’area che conta solo l’1% della superficie dei mari del mondo, che però rappresenta il 20% del traffico marittimo internazionale, il 30% del traffico petrolifero, e il 27% di servizi di linea container».

«Quindi un mare straordinariamente importante per il commercio internazionale – ha aggiunto – e il porto di Gioia Tauro gode di una posizione strategica rispetto ai principali corridoi delle rotte intercontinentali che attraversano il Mediterraneo lungo l’asse Suez-Gibilterra. Gioia Tauro è collegato con 60 porti di questo bacino e 120 porti nel mondo. Le rotte principali sono verso l’Europa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Africa».

«Ma il Porto di Gioia Tauro – ha proseguito — è anche un’infrastruttura con caratteristiche uniche perché ha il porto-canale più grande d’Europa, con un grande retroporto di oltre 200 ettari che potrebbe accogliere insediamenti industriali e attività che volessero giovarsi della logistica presente».

«È un porto, inoltre – ha continuato – in costante crescita: si pensi che nel 2023 sono state movimentate merci per 45 milioni di tonnellate. Parliamo quindi di un asset logistico di primaria importanza per il Mediterraneo, importante per la Calabria, per l’Italia e le regioni che si affacciano su questo bacino».

E proprio al Porto di Gioia Tauro,  quello che il ministro Tajani ha definito il «principale porto italiano e piattaforma logistica al centro del Mediterraneo», vi è stata una visita dei ministri del G7, che sono stati accolti dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli.

Lungo le banchine dello scalo portuale, il presidente Andrea Agostinelli, alla presenza, tra gli altri, di Tajani, del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dei massimi rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Protezione Civile, si è soffermato sulle caratteristiche infrastrutturali dello scalo portuale, evidenziando la sempre maggiore crescita dei suoi traffici, che registrano un aumento del 13,7% nei primi sei mesi del 2024, nonostante le conseguenze della direttiva europea Ets, che penalizza gli stessi porti mediterranei destinati al ”transhipment”, ed alla nota crisi dei traffici marittimi dovuta alla situazione geopolitica del Mar Rosso. 

A tale proposito ha evidenziato il ruolo dei due Terminalisti – Med Center Container Terminal e Automar spa – e dei rispettivi armatori MSC e Grimaldi Lines, che continuano a individuare lo scalo portuale di Gioia Tauro quale porto di riferimento. 

Il presidente Andrea Agostinelli ha, quindi, concluso il suo intervento manifestando la sua piena soddisfazione per avere cooperato all’iniziativa umanitaria “Food for Gaza” attraverso la concessione dello scanner mobile del porto di Gioia Tauro. 

Al G7, inoltre, è stato presentato il progetto del Ponte sullo Stretto, «un modo – ha sottolineato Tajani – per ribadire che incrementare il commercio è nel nostro interesse italiano e noi diplomatici siamo i primi ambasciatori della crescita italiana nel mondo».

Alla Riunione, infatti, c’è stato anche Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina Spa, che ha sottolineato come «il Ponte sullo Stretto di Messina è un’alternativa per rafforzare il sistema dei trasporti in Calabria».

Il Ponte, come detto anche dallo stesso Tajani, «sarà una meraviglia di ingegneria che metterà questa regione al centro delle grandi rotte logistiche mondiali».

Il ministro Tajani, inoltre, ha aperto i lavori del Vertice B7 di Confindustria alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Un evento a margine del G7 del Commercio che ha visto la partecipazione di Emma Marcegaglia, presidente del B7 Italia.

«Stiamo lavorando come gruppo B7 e abbiamo già consegnato il 17 maggio al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le raccomandazioni delle industrie G7. La dignità, i diritti umani, la sicurezza sono minacciati e i mercati aperti sono in pericolo», ha detto Marcegaglia, sottolineando come sia «urgente migliorare la nostra competitività e soprattutto ridurre con urgenza il divario competitivo».

«Reggio Calabria in questi giorni è capitale del commercio, dell’industria e, più in generale, dell’economia. Per noi si tratta di un fattore essenziale perché questa due giorni ci consente di mettere in vetrina non soltanto le bellezze del nostro territorio, ma le eccellenze dal punto di vista industriale, economico e commerciale. Quindi avere l’orgoglio di mostrare a tutto il mondo di quanto è capace il nostro territorio in termini imprenditoriali», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, presente all’evento.

«Per i nostri imprenditori è un’occasione per aumentare gli scambi commerciali. Credo che certi momenti servano soprattutto a questo – ha aggiunto il primo cittadino – e che gli effetti si vedano a lungo termine, cioè quanto, successivamente al G7 e al B7, avremo modo di continuare a tenere alta l’attenzione sul nostro territorio e sulla nostra Regione».

«C’è una nuova stagione – ha concluso – anche sotto il profilo degli investimenti, una nuova cultura anche per i nostri imprenditori per relazionarsi a livello internazionale e non lasciarsi sfuggire opportunità importanti. Come in questo caso. Sono convinto che, sotto la guida del presidente Domenico Vecchio e di tutte le altre istituzioni presenti a partire dal ministro Tajani, Reggio Calabria non si farà sfuggire questa occasione». (ams)