«Oggi è morta l’Italia». È così che l’Associazione dei Sindaci del Sud Italia – Recovery Sud ha commentato l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata.
«Con l’approvazione della bozza Calderoli nel Consiglio dei Ministri si è avviato il processo di decomposizione dell’Unità d’Italia – si legge nella nota del Movimento istituzionale per colmare il divario Nord-Sud a cui hanno aderito 425 sindaci del Sud –. Potremmo elencare centinaia di settori in cui si registra un grave e crescente divario fra Nord e Sud del Paese (sotto una tabella a cura di Nunzio Mastrorocco su fonti Istat). Ma invece di affrontare queste criticità, il nostro esecutivo ha scelto di aggravarle con un progetto che non potrà che acuirle, come dicono tantissimi osservatori neutriali, dalla Fondazione Gimbe a Confindustria, dai sindacati ai vescovi».
«I Sindaci del Sud – viene evidenziato – invitano tutti i colleghi e i cittadini a esprimere in tutti i modi possibili la propria contrarietà. Abbiamo scritto stamattina al Ministro del Sud Raffaele Fitto, per chiedergli di incontrare una nostra delegazione, sia per spiegare le nostre difficoltà nell’attuazione del Pnrr, per il quale i nostri uffici stanno profondendo ogni sforzo ma in una situazione di carenza cronica di personale, con scarsissime risorse per l’affidamento di incarichi esterni e senza prospettive certe per quanto riguarda la gestione futura delle opere da realizzare, sia per manifestare le nostre preoccupazioni riguardo alla bozza Calderoli».
«Restiamo in attesa di un incontro urgente – hanno concluso – perché siano finalmente ascoltate le ragioni delle nostre comunità e siamo pronti a mobilitarci per difendere il diritto dei nostri cittadini a godere degli stessi diritti civili e sociali di tutti gli altri cittadini d’Italia». (rrm)