A Rosarno sono stati inaugurati i nuovi ambulatori di medicina sociale aperti nel Poliambulatorio della cittadina reggina grazie al progetto Rosarno Salute Equità (RoSE-).
Grande soddisfazione è stata espressa dal commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che ha ringraziato «l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), il Comune di Rosarno, che ha sollecitato questo intervento, e la commissaria straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria, la dottoressa Di Furia, che reputo un’autentica eccellenza nella sanità nazionale».
«La Asp di Reggio Calabria – ha spiegato Occhiuto – ha velocizzato i lavori di adeguamento del Poliambulatorio di Rosarno affinché potesse accogliere questo intervento, che realizza davvero il percorso troppe volte trascurato di integrazione tra i servizi sanitari e quelli socioassistenziali. Un percorso che realizza anche compiutamente i principi della sussidiarietà verticale, perché ci sono più istituzioni coinvolte, ma anche orizzontale, perché sono state chiamate a partecipare a questa iniziativa anche associazioni del terzo settore. Si tratta, dunque, di un buon esempio di governo del territorio, realizzato anche attraverso la lungimirante azione dell’Inmp, che gestisce attività del genere in tutto il Paese, ed è soggetto attuatore di varie iniziative finanziate dal Pnrr».
«E io sono qui anche per assumere come presidente della Regione – ha proseguito – nonché da commissario all’emergenza sanitaria in Calabria, l’impegno a replicare iniziative del genere in più aziende e distretti sanitari. Ricordo che la Calabria è la Regione più povera d’Europa, con tassi segnatamente più alti rispetto al resto delle altre Regioni, e credo che presidi del genere aiutino a ridurre le diseguaglianze. Noi abbiamo diversi ambiti regionali nei quali c’è una straordinaria necessità di ridurre tali diseguaglianze, per cui questo modello, ben realizzato, deve essere replicato in più realtà della Regione Calabria».
«Sono venuto personalmente oggi a questa inaugurazione – ha detto ancora – anche perché volevo rendermi direttamente conto del lavoro che è stato svolto qui, e me ne vado ancor più contento perché ho riscontrato che si tratta davvero di un ottimo lavoro, e che questo modello possiamo e dobbiamo mutuarlo in più aziende sanitarie, o come bene ha sottolineato la dottoressa Di Furia, in più distretti sanitari. Non sono qui per assumermi meriti che invece vanno riconosciuti alle istituzioni che più attivamente sono state coinvolte, ma per assumere impegni che vorrei realizzare ancora insieme a tutti voi». (rrc)