Con 137 voti a favore e 103 contrari (oltre a 4 astenuti) il Senato ha approvato definitivamente il ddl n. 1315 di conversione in legge, com modificazioni, del decreto-legge n. 35 relativo alle misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria, che era già stato approvato dalla Camera dei Deputati. Uno scarno scomunicato di poche righe mette fine al percorso di questo benedetto/maledetto decreto che i calabresi faranno fatica a digerire, visto che non porta alcun miglioramento nella drammatica situazione della sanità nella regione.
I grillini si dichiarano felici e sostengono che questo decreto segnerà il cambiamento. Sileri, peraltro, rassicura gli operatori privati che tutti i pagamenti pregressi saranno onorati (vedi intervista video a Calabria.Live del Presidente della Commissione Sanità al Senato Pierpaolo Sileri)* .
Di parere diametralmente opposto il sen. Marco Siclari, strenuo combattente, sin dal primo giorno, di una battaglia senza speranze. I suoi tantissimi emendamenti sono stati respinti dall’Aula, ma la manifestazione che ha promosso e organizzato davanti a Montecitorio, qualche risultato lo ha portato: «Dopo essere stato ricevuto insieme a una delegazione di medici e rappresentanti di categoria, – ha detto il sen. Siclari – sono stati approvati due ordini del giorno che prevedono l’impegno da parte del Governo a valutare l’opportunità di prevedere misure volte a consentire per la Regione Calabria una deroga ai limiti di spesa annua previsti dalla normativa vigente, al fine di programmare l’acquisto di prestazioni sanitarie e garantire il raggiungimento dei Livelli Minimi di Assistenza per la Specialistica Ambulatoriale. Il secondo punto impegna il Governo a valutare la possibilità di prevedere, per le aziende che hanno erogato prestazioni sanitarie e che vantano crediti certi, un meccanismo di pagamento delle predette prestazioni, previa esibizione di idonea documentazione che attesti la veridicità dei crediti, ciò a salvaguardia dei cittadino, beneficiario finale della prestazione, che dovrà essere sollevato da qualsivoglia possibile conseguenza negativa derivante dal mancato pagamento della prestazione di cui lo stesso è beneficiario».
«Considerando che la decretazione di urgenza utilizzata da questo Governo non ha reso possibile la modifica del decreto Calabria, – sostiene Siclari – il confronto è stato comunque produttivo e siamo riusciti a strappare al Governo un impegno politico a valutare punti che sono fondamentali per non rendere totalmente inutile e dannoso questo decreto», ha concluso il senatore azzurro. Nel suo appassionato intervento in aula, Siclari ha urlato il suo sdegno, a nome dei calabresi contro un decreto – ha detto «che non tutela le realtà sane del territorio che sono la maggioranza. State penalizzando i cittadini che non avranno più garantito il diritto alla salute e tutta la Calabria perché state alimentando un pregiudizio e rimarcando un’etichetta che la parte sana dei calabresi, che ripeto è la stragrande maggioranza, sta lottando per eliminarla». Questo decreto – dice Siclari – non mantiene le promesse fatte: «Neanche un euro è stato destinato all’assistenza sanitaria e la politica ha gli stessi poteri di prima. Un super commissariamento non è la soluzione». (gsp)
*L’intervista a Pierpaolo Sileri (M5S), Presidente Commissione Sanità al Senato
Il decreto entrato in vigore il 3 maggio 2019 e convertito oggi in legge.