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Enrico Guarneri e Salvo La Rosa

CatonaTeatro, la grande maestria di Enrico Guarneri, l’ironia di Salvo La Rosa

L’attore è terribilmente, tremendamente, solo. Una solitudine che solo gli applausi e il palcoscenico riescono ad attenuare o, temporaneamente a far scomparire. Più passano gli anni, più scorrono centinaia di personaggi e cresce la sinergia col pubblico: non importa se si tratti di tragedie, drammi o commedie, ma il feeling rimane immutato e sulla pelle dell’attore tutto scorre per restare, in realtà, attaccato come una medusa però dagli assalti gentili. È sulla solitudine dell’attore e sulla grande capacità di assorbire tutto e ridare sempre tutto con nuovo smalto al proprio pubblico, ogni sera, che il grande Enrico Guarneri costruisce il suo Io sono l’altro 2.0, con l’ironia e gli “scossoni” di un Salvo La Rosa in grande spolvero. Guarneri immedesima l’attore “vecchio”, ovvero interpreta se stesso, ricordando, a sprazzi, momenti di grande intensità teatrale, con monologhi che incantano il pubblico e si prendono la scena (bellissimo il pezzo da Mastro don Gesualdo), per giocare, gtra sogno e realtà, al cazzeggio usuale del dopo spettacolo, quando si commentano gli applausi e si pesano i fischi.

Accanto alla parte seria, dedicata ai ricordi di scena da un attore di grande talento qual è Guarneri (amatissimo dal pubblico di CatonaTeatro), s’innesta poi la comicità di don Litterio, un personaggio che sprizza simpatia da tutti i pori, stuzzicato e ripreso amorevolmente da La Rosa, quasi un intervistatore curioso ma in realtà un provocatore della risata, uno stimolatore dell’irriverenza. I non-sense, le allusioni, gli ammiccamenti strappano risate autentiche e il pubblico si diverte: a teatro – dice il Guarneri personaggio, ma sono parole dell’attore consumato – si preferisce ridere. E così in questa contaminazione tra sacro e profano, tra dramma e risata, Guarneri si prende il meritato successo che condivide con La Rosa e la regia di Antonello Capodici. Uno spettacolo che lascia il dolce in bocca, il penultimo del cartellone estivo. (mcg)