Il 17 aprile, all’Ite “Grimaldi Pacioli” di Catanzaro, guidato dalla dirigente Cristina Lupia, prenderà il via la seconda edizione del progetto Cultura è sicurezza, le attività formative di approfondimento sui rischi ambientali e antropici che interessano la nostra regione.
Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, spiegando come quello di Catanzaro – che coinvolgerà anche la Provincia di Crotone – è il primo della serie di incontri promossi dal Dipartimento di Protezione Civile regionale, con la proficua collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale, di cui è dirigente generale Antonella Iunti, che coinvolgeranno tutte le province calabresi e avranno come destinatari i referenti di educazione civica e i responsabili del servizio prevenzione e protezione (rspp) di ogni Istituto del territorio.
«Il 18 e 19 aprile al Liceo scientifico “A. Volta” – ha spiegato – diretto da Marisa Monterosso, per la città metropolitana di Reggio Calabria; il 22 aprile al Liceo Statale “Vito Capialbi” guidato dal dirigente Antonello Scalamandrè, per la provincia di Vibo Valentia; il 23 e 24 aprile all’I.C. “Gullo Cosenza Quarto” diretto da Rosa Maria Paola Ferraro, per la provincia di Cosenza».
Le attività, condotte dal professor Agostino Miozzo, già direttore generale del Dipartimento di Protezione Civile nazionale, e da Domenico Costarella, direttore generale della Prociv regionale, avranno come obiettivo l’analisi e l’approfondimento di tematiche legate alla percezione, conoscenza e gestione dei rischi naturali che interessano il territorio calabrese, e vedrà coinvolte tutte le province calabresi e avranno come destinatari i referenti di educazione civica e i responsabili del servizio prevenzione e protezione (rspp) di ogni Istituto del territorio.
«Viviamo in una regione bellissima e vulnerabile perché – ha sottolineato Princi – fortemente esposta a rischi naturali. Da vicepresidente e donna di scuola, trovo fondamentale che gli studenti, per il tramite dei loro docenti, siano coinvolti in un percorso civico teso alla conoscenza dell’alto rischio sismico ed idrogeologico che caratterizza la nostra terra, nonché del ruolo determinante offerto dal servizio nazionale della Protezione Civile».
«Solo attraverso la conoscenza e la prevenzione – ha concluso – è possibile avere un approccio attivo nei confronti di questi fenomeni, così da ridurre la vulnerabilità e l’impatto che posso avere sulla nostra vita». (rcz)