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CatonaTeatro

Risate & buonumore a CatonaTeatro: ottima prova della “Bugia” di Garinei/Guidi

Risate e buonumore, una formula di sicuro successo a teatro. Se devi dire una bugia dilla grossa, ieri a Catonateatro, da un brillante testo di Ray Cooner adattato da Iaia Fiastri e con la regia originaria di Pietro Garinei “rivisitata” con particolare verve da Gianluca Guidi, ha raccolto il consenso e la simpatia di un pubblico molto divertito e costantemente col sorriso sulle labbra.

La commedia degli equivoci, alla Feydeau per intenderci, funziona sempre e piccoli ammiccamenti e allusioni alla realtà odierna (i 49milioni della Lega, il governo traballante, il lavoro del parlamento che impegna poco) fanno il resto. È la storia di un duplice tradimento mancato: il marito deputato (un ottimo Antonio Catania), la moglie sessualmente ansiosa (perfetta nel ruolo Paola Quattrini), il primo appuntamento con l’aspirante amante (una precisa e sorprendente Paola Barale) e un ruffiano forzato nonché aspirante amante suo malgrado (un eccellente Gianluca Ramazzotti). Sullo sfondo un albergo di lusso (che sarebbe piaciuto a Feydeau) dove il libero scambio non si consuma, al contrario del girotondo degli equivoci che fanno sganasciare dalle risate.

Nini Salerno, Antonio Catania, Paola Quattrini, Gianluca Ramazzotti e Paola Barale
Nini Salerno, Antonio Catania, Paola Quattrini, Gianluca Ramazzotti e Paola Barale

Sorprendente la prestazione di Ramazzotti: da modesto travet-segretario anonimo di un politico, si rivela un effervescente tessitore di bugie, da cui deriva la valanga di equivoci che fanno la fortuna della commedia. La scena girevole è quella ideata da Pietro Garinei, con un cambio simultaneo di stanze e concierge, quasi che nella vita bisogna pensare che ci sia sempre una porta girevole, come quella dei grandi hotel: non sai mai chi può entrare (il marito della bella aspirante traditrice) e chi uscire (senza successo, sempre l’amante mancata). Una metafora di allegria su un tema serio (la fedeltà, il matrimonio, la voglia di infedeltà) che non vuole lanciare moralismi, ma solo far sorridere.

La commedia, che ha visto negli anni diverse edizioni, nell’impianto di Garinei già funzionava alla grande (ci sono stati un Johnny Dorelli in grande spolvero, Gianfranco Iannuzzo, e la stessa Quattrini), ma la ripresa di Guidi pare abbia rivitalizzato il tutto, grazie anche una una collaudata sintonia di tutta la compagnia. Simpatici i comprimari, primo su tutti un divertente Ninì Salerno sospettoso e intrigante direttore d’albergo, Marco Cavallaro, Alessandro D’Ambrosi,  Roberta Cancian, Lorenza Giacometti e Sara Adami.

Un altro successo di CatonaTeatro. Il patron Lillo Chilà, in mezzo al pubblico ieri sera, ha riscosso personalmente una valanga di meritatissimi complimenti: una stagione di trionfi, con un cartellone che ha cercato di accontentare gli aficionados ma di attirare anche nuovo pubblico. Esperimento pienamente riuscito. (mcg)