Il presidente dei Giovani imprenditori di Unindustria Calabria, Umberto Barreca, insieme ai presidenti delle cinque territoriali, Antonia Abramo (Catanzaro), Roberto Rugna (Cosenza), Vincenzo Squillacioti (Crotone), Giuseppe Pizzichemi (Reggio Calabria) e Fortunato Rizzo (Vibo Valentia) hanno dichiarato che «ci aspettiamo dal presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, figura che incarna la competenza e il merito come forse nessun altro oggi in Italia, e dalla squadra di governo che ha scelto una particolare attenzione al Mezzogiorno e alle nuove generazioni».
«La sua sensibilità sul tema della scuola ci ha rinfrancati –hanno aggiunto – è infatti sulla formazione, sull’educazione, sulla creazione della futura classe dirigente che si gioca una partita fondamentale per l’avvenire. E in questo sarà
fondamentale puntare sul Sud, perché se riparte quest’area del Paese, riparte l’Italia e non è solo uno slogan. Per noi giovani imprenditori calabresi, che facciamo nostra la posizione espressa dal presidente Aldo Ferrara, è davvero importante che il nuovo governo si attivi per la definizione di un percorso finalizzato alla crescita del Meridione, a cominciare dagli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali».
«Ma occorre anche uno sforzo ulteriore – hanno proseguito – per la sburocratizzazione della pubblica amministrazione. E ciò sarà realizzabile attraverso l’adozione di procedure più semplici, l’assunzione di nuovo personale e la concreta attuazione della svolta digitale sognata da anni, che può portare a benefici fondamentali in tutti i settori di mercato. La transizione
digitale e verde, infatti, potrebbe sopperire per via telematica alla carenza di infrastrutture materiali che è causa del nostro isolamento».
«Auspichiamo, inoltre – hanno detto ancora – l’effettivo avvio delle zone economiche speciali (specie quella che ruota attorno al porto di Gioia Tauro) per favorire l’attrazione di investimenti, nonché la gestione delle misure volte a sostenere lo sviluppo dell’impresa direttamente dalle società e authority di Stato, senza i meccanismi farraginosi che portano i flussi delle risorse dal livello centrale alle Regioni con enormi complessità e
ritardi».
«Il lavoro da fare è tanto – hanno concluso – il nuovo esecutivo si metta all’opera al più presto». (rrm)