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Amalia Bruni ed Enrico Letta a Gizzeria Lido

Letta in Calabria: la Bruni unica che garantisce la vittoria e la svolta

Incontro con la stampa e avvio della campagna elettorale per il centro-sinistra in Calabria: con la ricercatrice e scienziata Amalia Bruni, candidata a governatore, ci sono Enrico Letta, segretario dem, venuto appositamente in Calabria, e il commissario regionale Stefano Graziano. Coordina e modera la giornalista di Repubblica Giovanna Vitale. Solita location ormai diventata “storica” per il centrosinistra, ovvero l’Hotel Marechiaro di Gizzeria Lido.

Nessun incontro con la base o il pubblico, una conferenza stampa riservata appunto solo ai giornalisti. Apre Graziano per introdurre la moderatrice, poi la parola passa alla Bruni, che ci tiene subito a specificare di essere candidata di una coalizione di centrosinistra «che ho fortissimamente voluto: perché le difficoltà di questa terra sono tante e dobbiamo metterci tutti nello stesso lato. La mia scelta è però anche nel metodo, la scelta di avere accettato nella mia coalizione i partiti Pd, M5S che sono al momento al governo ci consentirà un legame forte con il centro e questo può aiutare la Calabria a uscire dall’attuale situazione, perché le cose si cambiano da dentro le istituzioni. Bisogna avere metodo, pazienza coraggio e determinazione, guardare alto e lungo, puntare sulla qualità degli interventi e avere persone capaci. C’è da fare un lavoro immenso, però il mio senso di impegno è sempre sociale, per questa collettività che ho sempre curato come medico. Mi sono occupata di 13.500 pazienti affetti, io oggi voglio prendermi cura di 1,9 milioni che soffrono perché hanno una qualità bassissima di vita. Voglio essere una scommessa per il futuro, per i giovani, per il futuro. il mio impegno è servizio, perché la politica è servizio, quindi se lo faccio come candidato civico insieme a persone che hanno scelto di essere in un partito non mi sconvolge anzi mi rafforza perché il senso di stare tutti insieme dalla stessa parte».

Una dichiarazione d’intenti su cui c’è poco da opporre: le intenzioni sono buone, anzi ottime, semmai la perplessità riguarda la cosiddetta compattezza della coalizione che non mostra segni di grande solidità. È Graziano a spiegare, in apertura, che la Bruni è «l’unica opportunità di cambiamento per la Calabria, un cambiamento strutturale e culturale e non semplicisticamente di nomenclatura. Il Pd della Calabria apre oggi insieme al segretario Enrico Letta una campagna elettorale incentrata sui temi e sulle questioni che interessano la vita quotidiana del calabresi. Faremo presto, insieme al segretario nazionale che tornerà, una grande assemblea con i circoli e i militanti per coinvolgere tutti i territori e rilanciare il partito oltre le regionali. Siamo in cammino, per battere le destre e il duo Spirlì-Occhiuto chiediamo a tutti di sostenere la coalizione di centrosinistra con Amalia Bruni presidente».

Enrico Letta è diplomatico e possibilista: «Siamo disponibili a discutere con tutti» (incluso Oliverio che, però,attacca sulle primarie negate) ma non cita alcuno dei candidati della stessa area e rinvia genericamente a dopo il voto il lungamente atteso congresso del partito in Calabria (da tre anni commissariato). «Oggi – dice il segretario dem – il centro della scena è Amalia, un candidato di altissimi profilo che ci aiuterà a fare della vicenda calabrese una questione nazionale». Solo la Bruni – secondo Letta – può portare la vittoria e contribuire alla svolta: «Si può lavorare per questa svolta in tanti modi: essere direttamente candidati o aiutarci a costruire il campo. Il Pd non è un partito che rottama i vecchi (stoccatina per Renzi?), è fatto di generazioni diverse che si tengono per mano. Il percorso non si interromperà, il rinnovamento continua».

Chiarito che «conosco bene la regione, l’ho frequentata nelle mie precedenti incarnazioni», Letta specifica il suoi obiettivo: «l’impegno che io metto è a far sì che la regione esca dalla straordinarietà, che si superi il commissariamento della sanità anche con una nostra proposta per gestire la situazione che tenga conto delle differenti responsabilità regionali e nazionali. Ci deve essere corresponsabilità tra Stato e Calabria. È l’impegno che prendo insieme ad Amalia, difficile trovare una persona migliore per affrontare questo tema». Per Letta la vicenda calabrese non è «una vicenda marginale, come una campagna elettorale qualunque. Ho accettato la richiesta dei democratici di Siena e Arezzo e sarò anch’io candidato in una sfida tutt’altro che scontata: sarò impegnato moltissimo in tutti e 35 i Comuni di quel collegio, ma mi vedrete spesso in Calabria perché considero questa regione importante. Vogliamo dare un senso nazionale a questa candidatura. Aiuteremo questa regione anche nel dopo elezioni, vogliamo dare un messaggio a tutto il Mezzogiorno».

Sul tema delle primarie, Letta scivola in una gaffe che offre il destro a Mario Oliverio per un attacco frontale: «Le primarie sono andate tutte molto bene a Roma, Bologna e Torino. Ho considerato che potessero essere uno strumento anche qui ma si è stabilito che, come in altre parti, fosse più giusto e utile un percorso di ascolto dei gruppi dirigenti, che ha portato un’ottima soluzione. Sono contento del metodo e guardo avanti». Il problema è il percorso di ascolto  che, come sanno tutti i dem calabresi, non c’è stato proprio. Qualcuno dovrebbe farlo presente al segretario dem che glissa sull’argomento chiudendo su argomentazioni “di sistema”: «Trovo che ci sia una generale disattenzione dell’opinione pubblica nazionale rispetto a questa importantissima sfida calabrese. Aver scelto Amalia vuol dire profondere un impegno fortissimo per rendere la vicenda calabrese una questione nazionale. Mi colpisce vedere che la vicenda calabrese sia finita nelle pagine interne dei media nazionali. Per noi sarà una questione di riscatto nazionale. Da questa fase di ricostruzione noi ne usciremo con il rilancio del Mezzogiorno e della Calabria».

La chiusura è scontata: «Siamo disponibili discutere con chiunque, se vogliono evitare la continuità dell’amministrazione Spirlì. Non si può dare continuità al salvinismo in Calabria, è il momento di una svolta». (rp)