Azzerare il debito della Sanità calabrese: è questa l’unica strada percorribile per dare una svolta al sistema sanitario calabrese che non trova vie d’uscite. La stretta dell’arretrato debitorio impedisce nuovi investimenti, congela risorse, blocca assunzioni: il presidente ff Nino Spirlì aveva già lanciato questa proposta la scorsa settimana, parlandone a diversi ministri e politici nazionali, durante il suo soggiorno romano. Adesso, Spirlì ha deciso di scrivere direttamente un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi perché voglia occuparsi in prima persona della drammatica situazione della sanità calabrese.
«Troppe le criticità e le inadeguatezze e soprattutto il mancato adempimento previsto dallo stesso Piano. I dati che emergono in tutta la loro gravità ci dicono che in questi anni di commissariamento il deficit accumulato dal servizio sanitario regionale non è diminuito. Ho avuto modo di condividere le sue parole quando ha affermato che: “nei momenti più difficili della nostra storia, l’espressione più alta e nobile della politica si è tradotta in scelte coraggiose, in visioni che fino a un attimo prima sembravano impossibili”. In un tempo in cui per salvare il nostro paese da una pesante crisi, sono stati messi da parte i più estremi egoismi identitari non può esservi occasione migliore per porre rimedio alle ingiustizie e ridare la dignità che meritano i cittadini calabresi».
Obiettivo del presidente Spirlì è ottenere un incontro a Palazzo Chigi per esporre personalmente le tante criticità del sistema sanitario calabrese accentuate dalla pandemia. (rrm)