Sicurezza sui luoghi di lavoro, vertice tra Cgil, Cisl e Uil Calabria con Anas

Sicurezza sui luoghi di lavoro e i flussi occupazionali sono stati al centro dell’incontro, avvenuto nella sede Anas di Catanzaro, tra i rappresentanti di CgilCisl Uil Calabria con i dirigenti Anas.

Presenti, dunque, Mariaelena Senese (FenealUil Calabria), Simone Celebre (Filca Cgil), Mauro VenuleoFabio Blandino (Filca Cisl) e i dirigenti Anas Silvio CanalellaDomenico Renda.

In apertura, il tavolo ha espresso la volontà di costruire una collaborazione sinergica con i sindacati di categoria per promuovere good practices e strumenti operativi funzionali alla promozione di una cultura basata sul valore della sicurezza e degli appalti pubblici.

È emerso, inoltre, durante il dibattito, l’importanza della formazione specialistica per i lavoratori edili che valorizzi le competenze della manodopera locale e abbatta i rischi legati all’incidentalità sui cantieri. Su questo tema, i rappresentati di categoria hanno evidenziato l’importante ruolo degli Enti bilaterali per costruire competenze e professionalità da impiegare sui cantieri calabresi ed hanno annunciato l’avvio dell’associazione regionale, Slc Calabria, la quale vanta di tre Rlst che si muoveranno su tutto il territorio regionale con il compito precipuo di contribuire a realizzare un effettiva prevenzione dei rischi.

Collaborazione, intesa e sinergia sono le tre parole chiave emerse durante il tavolo, condivise da tutti i partecipanti.

Lo scopo della tavola rotonda è stato quello di condividere utili idee operative, partendo dall’esperienza del protocollo sperimentale Cavis, il cantiere virtuale per la sicurezza sul lavoro, condiviso da Anas, Prefettura di Cosenza, Ispettorato Territoriale del Lavoro e Asp nel ottobre del 2019. Una piattaforma digitale per scambiare informazioni e documentazione utile ai Rup e ai Cse dei lavori, prima dell’avvio di ogni lavorazione.

Al termine dell’incontro, i partecipanti suggeriscono incontri periodici, per promuovere la cultura alla sicurezza, coinvolgendo anche i principali stakeholders: stazioni appaltanti, imprese, rappresentanti sindacali, e l’Ance.

L’incontro è terminato  con l’auspicio di cercare nuovi approcci, anche comunicativi, e di continuare ad investire concretamente su temi fondamentali, come la sicurezza dei lavoratori e le opportunità di crescita economica del territorio. (rcz)

I responsabili Anas illustrano lo stato dei lavori del III Megalotto della Statale 106

I responsabili Anas e del Contraente Generale Sirio, il responsabile della Struttura territoriale Calabria, Francesco Caporaso, il responsabile Nuove opere, Silvio Canalella, Salvatore Lieto, amministratore delegato e progettista del Contraente generale, hanno illustrato alcuni dati dei lavori in corso lungo il III Megalotto della Statale 106, spiegando che si tratta di «una produzione  pari ad oltre 160 milioni di euro, corrispondente al 16,38%».

Attualmente, sono in corso di esecuzione le sottofondazioni e le fondazioni dei viadotti Laghi, Raganello, Ferro, Satanasso, le paratie dell’imbocco nord della galleria Trebisacce e le opere d’imbocco della finestra intermedia della stessa galleria, la paratia dell’imbocco sud della galleria “Roseto 1” ed il consolidamento della frana di Roseto (con un fronte di circa 1 chilometro), della quale risulta completato circa il 50% dell’intervento di stabilizzazione.

«Dal punto di vista della complessità dell’opera – ha spiegato Lieto – si hanno 3 gallerie naturali, 15 viadotti, 11 gallerie artificiali, 13 milioni di metri cubi di scavo di terra, 4,7 milioni di metri cubi di terra per fare i rilevati, soprattutto nei primi 18 chilometri, e poi abbiamo tutta una serie di opere minori».

«Il problema delle opere compensative di cui parlano i sindaci è un problema reale – ha detto Caporaso rispondendo a una domanda sulla protesta dei sindaci in merito al mancato riconoscimento delle opere compensative –. Le opere compensative sono oggetto di valutazione da parte di una commissione ministeriale che ha valutato le proposte dei sindaci e non le ha accettate completamente. È stato chiesto un aggiornamento dell’elenco e la Regione si è fatta parte diligente nel proporre un tavolo per fare sintesi tra le varie proposte dei sindaci».

«A oggi – ha spiegato ancora – non è stato raggiunto un accordo tra tutti i sindaci. Fino a quando non ci sarà il placet della commissione ministeriale le opere compensative non potranno essere realizzate. Anas è assolutamente a fianco dei sindaci e si è dimostrata sempre disponibile. Bisogna, comunque, rispettare un insieme di regole che Anas deve rispettare insieme ai sindaci». (rrc)

Via libera al progetto Anas per collegare Catanzaro e Crotone in 30 minuti

Esito positivo per il progetto dell’Anas, che prevede la realizzazione di una strada di collegamento tra Catanzaro e Crotone, la cui percorrenza è di circa 30 minuti, che è stato presentato alla Provincia di Catanzaro, con i sindaci dei comuni interessati dal progetto.

Presenti, il presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, il delegato per il Presidente della Provincia di Crotone, Francesco Coco, Fabio Pisciuneri, Responsabile Servizio Trasporti, Mobilità e Sicurezza Stradale della provincia di Crotone, i sindaci dei comuni di Andali, Belcastro, Cerva, Cropani, Crotone, Cutro, Marcedusa, Mesoraca, Roccabernarda, Sellia Marina, Sersale, Simeri Crichi, Soveria Simeri e per Anas il Responsabile Area Nuove Opere Struttura Territoriale Calabria, Silvio Canalella.

Canalella, nel corso dell’incontro, ha illustrato il tracciato proposto dagli Enti, ed oggetto di specifica delibera comunale da parte di tutti i comuni interessati che avevano espressamente richiesto alla Regione Calabria di superare la fase di dibattito pubblico, al fine di snellire ed accelerare le fasi di realizzazione dell’opera.

Originato dalle istanze del territorio e “ingegnerizzato”, il tracciato, che sarà sviluppato e verificato da Anas nell’ambito del progetto di fattibilità in corso di redazione, riguarda l’itinerario in variante in nuova sede Catanzaro Crotone, dallo svincolo di Simeri Crichi al km 17,020 della strada statale 106 ‘Jonica’ Var A allo svincolo Passovecchio al km 250,800 della statale 106.
I sindaci interessati dalla variante hanno condiviso la soluzione progettuale consapevoli dell’importanza per il territorio poiché una volta che la nuova opera verrà realizzata, ridurrà i tempi di percorrenza per raggiungere i due capoluoghi di Catanzaro e Crotone e collegherà più facilmente i comuni montani e costieri alle principali vie di comunicazione e alle infrastrutture di trasporto principali, oltre che ottenere un sensibile miglioramento degli standard di sicurezza.

Gli Amministratori locali hanno voluto ringraziare Anas per il percorso di condivisione del progetto prima della convocazione della conferenza di servizi e per aver accolto e recepito le richieste dei territori. (rcz)

STATALE 106, LA STRADA DELLA VERGOGNA
UN’ALTRA NUOVA INCOMPIUTA IN CALABRIA?

di FABIO PUGLIESE – «La nostra regione versa in una crisi così grave – anche d’immagine – da apparire senza scampo» scriveva, nei giorni scorsi, Agazio Loiero, già ministro e presidente della Regione Calabria. Parole che pesano come macigni, per una regione, come la nostra, in cui si finisce in televisione o per fatti di cronaca nera, o per malasanità e, ancora peggio, per le grandi incompiute, come lo è il terzo Megalotto della Statale 106 che, come già denunciato dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”, rischia di diventare «la nuova eterna incompiuta in Calabria».

Ma non è solo la televisione a occuparsi della ‘brutta Calabria’: sabato 29 maggio abbiamo letto l’articolo pubblicato su Domani, il quotidiano nazionale d’informazione edito da Carlo De Benedetti, e diretto da Stefano Feltri, dal titolo La grande opera in versione grillina è già insabbiata, a firma di Daniele Martini. Un articolo che riguarda, purtroppo, il progetto di ammodernamento del Megalotto 3, il tratto di strada Statale 106 compreso tra Sibari e Roseto Capo Spulico.

Nell’articolo si fa riferimento all’occupazione della sede Anas di Trebisacce, avvenuta da parte dei sindaci dell’alto Jonio cosentino, che hanno lamentato sull’opera problematiche evidenti a tutti, e che racconta chi è il “Rup” del progetto: l’ingegnere Silvio Canananella che, oltre ad essere addirittura “Responsabile Nuove Opere” per la Struttura Territoriale di Anas in Calabria è, appunto, anche Responsabile Unico del Procedimento per il Megalotto 3.

Niente male per un Dirigente di prima nomina, che il quotidiano nazionale ci riferisce essere «un tecnico – si legge appunto nell’articolo – che, come si dice in questi casi, ‘ha delle conoscenze’ essendo stato compagno di scuola a Caltanissetta del sottosegretario Cancelleri».

Ancor più inquietante è quanto viene riportato nella parte finale dell’articolo del quotidiano: qui, infatti, viene specificato che la ministra del Partito Democratico, Paola De Micheli, ha erogato in anticipo alla Webuild «il 30% del valore delle costruzioni, cioè 288 milioni di euro», favorendo, di fatto, l’impresa visto e considerato che l’Anas, più sobriamente, aveva previsto nelle fasi propedeutiche alla firma del contratto, l’anticipo del 20 percento…

Eppure, nonostante questo lauto anticipo, ad oggi non è stato neanche progettato un Campo Base, le operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori non sono state concluse e, malgrado la propaganda del sottosegretario Giancarlo Cancelleri, unita a quella di qualche suo vicino parlamentare incapace ed incompetente, il re è nudo e sotto questo cielo non si vede niente di concreto…

Bisogna, altresì, ricordare che nella finta inaugurazione del 19 maggio 2020 non furono mai consegnati i lavori al contraente generale, poiché quel verbale fu solo firmato con riserva. Questo implica che, ancora oggi, non abbiamo tempi certi per la realizzazione dell’Opera e, questo, certamente, può determinare un aumento dei costi per la realizzazione del progetto.
La responsabilità è certamente ascrivibile alla sconsiderata gestione del Partito Democratico e del M5S. Quest’ultimo, sul progetto non ha mai dimostrato una posizione favorevole e, ancora oggi, ha nell’alto Jonio diversi suoi rappresentanti che si dicono fortemente contrari alla sua realizzazione.

Nel corso della diretta della trasmissione televisiva L’Aria che Tira, diretta da Myrta Merlino su La7, ha aperto un focus sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Sulla Statale 106 erano presenti, insieme alla giornalista di La7 Ludovica Ciriello, il sindaco di Cassano all’Ionio, Giovanni Papasso, ed il prof. Antonio Trento, presidente dell’Associazione “Capodanno in Paradiso”, ma anche autorevole esponente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”.

La trasmissione era incentrata sul tema del “decreto semplificazioni” annunciato come un provvedimento che avrebbe fatto ripartire le opere pubbliche in Italia mentre, invece, non ha fatto partire proprio un bel nulla. Compreso il Megalotto 3 della Statale Jonica in Calabria: il più grande cantiere d’Italia – è stato definito – nonostante ancora oggi non vi sia proprio un bel nulla.

La conduttrice Merlino ha chiesto al sindaco Papasso perché i lavori non si fanno, e il primo cittadino di Cassano all’Ionio che ha affermato che da qualche tempo «è cambiato qualcosa. Mentre prima io ed i miei sette colleghi sindaci interessati dall’Opera eravamo coinvolti, oggi non siamo coinvolti più. Abbiamo chiesto un appuntamento con il Commissario, che poi è l’ing. Simonini, l’amministratore delegato di Anas Gruppo FS Italiane proprio per parlare con lui e per cercare di capire cosa sta succedendo».

Dopo il sindaco Papasso, la conduttrice Merlino ha ripreso la parola e, di fronte ai numeri impietosi delle vittime e dei feriti della Statale 106 avvenuti dal ’96 ad oggi, ha riflettuto sull’importanza di quanto la realizzazione di un’opera è determinante per la sicurezza e la vita di una persona e, quindi, sul danno che l’immobilismo delle Istituzioni e degli Enti preposti determina alla collettività cedendo la parola, per un intervento, al prof. Antonio Trento.

«Io voglio dire una cosa – ha affermato Trento – con molta calma perché arrivi. Io sono convinto che tantissimi politici e funzionari calabresi finiranno all’inferno. E finiranno all’inferno non perché hanno ucciso o hanno sparato qualcuno come la mafia ma perché non hanno fatto quello che dovevano fare quando dovevano farlo. Nonostante le popolazioni, i sindaci, i comitati, le famiglie vadano tutti i giorni a ricordargli che prendono uno stipendio per fare delle cose, questi non fanno niente! Questo è il più grande problema che ha l’Italia». (fp)

I sindaci dell’Alto Jonio occupano pacificamente la sede Anas di Trebisacce

Aollecitare una più pregnante soluzione e una più incisiva azione da parte di Anas nella gestione e definizione delle opere connesse alla costruzione del III Megalotto Sibari-Roseto e in particolare la definizione delle opere compensative. È questo l’obiettivo della pacifica occupazione svolta dai sindaci dell’Alto Jonio, Franco Mundo, sindaco di Trebisacce, Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico, accompagnata dall’assessore Giuseppe Nigro, Filomena di Palma, sindaco di Albidona accompagnata dal vicesindaco Salandria, Franco Bettarini, sindaco di Francavilla, il vicesindaco di Cerchiara di Calabria con delega ai lavori pubblici, Giuseppe Ramundo, e l’assessore ai lavori pubblici di Cassano allo Ionio Leonardo Sposato, nonché, in collegamento telefonico, il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli e il sindaco di Villapiana, Paolo Montalti.

I dipendenti presenti hanno contattato immediatamente il Rup, Ing. Silvio Canalella e l’Ing. Biagio Marra dell’Anas, i quali telefonicamente, nel corso dell’occupazione, preso atto delle richieste dei sindaci e condividendone le ragioni, hanno garantito un immediato intervento presso i vertici Anas al fine di fissare quanto prima un incontro a Trebisacce con il presidente Anas Ing. Simonini per definire con concretezza tanto le opere compensative quanto la gestione dei cantieri che stanno sorgendo nei vari comuni.

«Abbiamo voluto porre in essere questo gesto forte – ha dichiarato il sindaco Franco Mundo – perché sta mancando tanto da parte di Anas, quanto da parte degli interlocutori del Governo centrale, il rispetto per i territori che si riscontra in risposte certe, inequivocabili, che tengano conto delle esigenze delle popolazioni che per prime godono e subiscono gli effetti della costruzioni del III Megalotto».

«Ai referenti Anas, Ing. Canalella e Ing. Marra – ha aggiunto – abbiamo chiesto di incontrarci nei nostri territori e non di essere convocati, come è avvenuto tante volte, a Roma, anche tenendo conto che gli innumerevoli incontri hanno sortito scarsi risultati. I Comuni interessati dai lavori del III Megalotto, noi sindaci, e tutti i cittadini che vivono questa nostra terra hanno bisogno di risposte, ne hanno bisogno ora, ne hanno bisogno subito. Se dovesse continuare a persistere l’apatia fattiva che abbiamo riscontrato finora ci riserviamo di continuare la nostra protesta, con ancora maggior forza e risolutezza».

Il sindaco di Roseto Capo Spulico, Mazzia, nel corso del contatto telefonico, ha evidenziato la necessità di un piano di cantierizzazione degli interventi e di definire concretamente le opere compensative.

Il deputato di Alternativa c’èFrancesco Sapia, ha dichiarato di essere vicino ai sindaci del territorio che stanno protestando in maniera pacifica, e ha chiesto che l’Anas «dia chiarezza e certezze sui lavori del III megalotto della Statale 106 ionica, ascoltando le richieste dei sindaci, dei comitati, dei cittadini e dei rappresentanti del popolo che da tempo chiedono conto a riguardo».

«Ritengo – ha aggiunto – che il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, debba considerare queste iniziative di dissenso, che non sono peregrine né di facciata, e quindi farsi carico di assicurare precise risposte da parte dell’Anas, che non possono più essere rinviate».

«L’Alto Ionio cosentino – ha concluso Sapia – merita attenzione, trasparenza e la pronta realizzazione di questa fondamentale opera, che non può avere ulteriori ritardi».  (rcs)

Al via deroga per dibattito pubblico sulla statale 106

Al via al dibattito pubblico per l’intervento sulla Strada Statale 106, nel tratto denominato “Itinerario in variante su nuova sede Catanzaro-Crotone dallo svincolo di Simeri Crichi (Cz) al km 17+020 della Ss106 Var A allo svincolo di Passovecchio (Kr) al km 250+800 della Ss106”.

Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, a seguito dell’autorizzazione, da parte della Giunta regionale, all’Anas per la deroga del dibattito pubblico.

«Lo scorso 13 gennaio – spiega una nota dell’assessorato –, la Giunta regionale aveva dichiarato l’intervento di particolare interesse pubblico e rilevanza sociale, dando mandato al dipartimento regionale alle Infrastrutture di acquisire l’adesione delle amministrazioni locali interessate».

«Preso atto dell’adesione della maggioranza dei consigli comunali e provinciali interessati – è scritto ancora –, per gli effetti della suddetta delibera, l’Anas verrà autorizzato alla deroga al dibattito pubblico sugli studi progettuali in corso. Utilizzando una possibilità introdotta dal “Decreto semplificazione” si salta una fase procedurale nell’iter autorizzativo che comporta spesso notevoli lungaggini che si traducono anche in 6-12 mesi di attesa per giungere all’approvazione del progetto».

«Si tratta – continua la nota – di un’opera di estremo rilievo che avvicinerà un bacino di oltre 500mila abitanti della provincia di Crotone a Catanzaro e a Lamezia e, conseguentemente, al resto della Calabria e dell’Italia. Nei prossimi giorni, la decisione sarà notificata ad Anas affinché vengano avviate le successive fasi nel progetto accelerando così il complesso iter per la realizzazione di una grande opera attesa da tempo e che contribuirà a un concreto impulso allo sviluppo socio-economico del territorio interessato. Per dare concretezza al processo avviato, l’opera è stata inclusa tra le proposte che la Regione ha avanzato nell’ambito del nuovo contratto di programma trasmesso al Mims».

«La semplificazione del complesso iter autorizzativo per l’avvio dei lavori – ha dichiarato Catalfamo –, è coerente con l’obiettivo primario dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, che mira ad avviare ogni possibile attività che conduca a un adeguato sistema dei trasporti regionale anche attraverso lo snellimento delle procedure e l’accelerazione della realizzazione delle opere, fruendo di ogni possibilità giuridica contenuta nel decreto “Semplificazione” in materia di contratti pubblici». (rcz)

L’assessore Catalfamo chiede stipula nuovo Contratto di programma per investimenti Anas

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, ha scritto una lettera al ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, la stipula del nuovo Contratto di programma per gli investimenti Anas previsti per il quadriennio 2021-2024.

«In sintesi – spiega una nota dell’assessorato – si propone che con il nuovo contratto vengano confermati alcuni importanti investimenti in corso, anche con incrementi di finanziamento laddove necessari, prevedendo nel contempo nuovi investimenti mirati allo sviluppo dell’intero territorio regionale che in atto presenta gravi deficit infrastrutturali connessi a forti carenze di accessibilità delle aree interne e a condizioni critiche della sicurezza stradale».

«La Rete Anas in Calabria – viene specificato – con i suoi 1.400 chilometri circa, suddivisi tra la dorsale tirrenica, quella jonica e le principali trasversali di collegamento, costituisce la struttura essenziale per la mobilità su gomma dell’intera regione. La messa in sicurezza e il potenziamento di tale rete principale costituiscono un obiettivo imprescindibile per garantire una adeguata mobilità all’interno del nostro territorio».

«Ecco perché per il nuovo contratto di programma – prosegue la nota – oltre a confermare interventi imprescindibili quali quelli previsti per il completamento dell’autostrada A2 nel tratto tra Cosenza e Altilia, della strada statale 106 nella zona della Sibaritide e del Crotonese e sulla Trasversale delle Serre, sono stati proposti nuovi importanti interventi da realizzare sull’intera rete regionale con una precisa attenzione alle aree rimaste fuori dalla programmazione degli ultimi anni».

«Si cita, ad esempio – è sottolineato – l’intero tratto della 106 a sud di Catanzaro, per il quale il contratto di programma appena scaduto non prevedeva interventi significativi, neanche in termini di progettazione o di studi di fattibilità, nonostante l’infrastruttura non sia idonea agli attuali volumi di traffico, presentando carreggiate con caratteristiche geometriche non adeguate, attraversamenti con ponti dei primi decenni del novecento, e addirittura tratti a senso unico alternato. Ciò rende improcrastinabile una programmazione efficace per il necessario incremento del livello di servizio di queste strade e soprattutto per una drastica riduzione dei tassi di incidentalità».

«Le proposte sottoposte al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile – evidenzia l’assessore Catalfamo – interessano tutta la Rete Transeuropea (Ten) calabrese, parte essenziale di un sistema dei trasporti a servizio di una regione dell’estremo sud dell’Italia che guarda all’Europa chiedendo interventi immediati nonché prospettive concrete per le next generation». (rcz)

L’Anas stanzia 420 milioni di euro per gli investimenti in Calabria

Dal vertice tra il responsabile della struttura territoriale Anas per la Calabria, Francesco Caporaso, il presidente di Ance CalabriaGiovan Battista Perciaccante, e Silvio Canalella, responsabile area nuove opere della struttura territoriale Anas per la Calabria, è emerso che sono circa 420 milioni di euro la somma che l’Anas si appresta a rendere operativi nel territorio calabrese per l’anno in corso.

In particolare, 300 milioni sono quelli destinati per i lavori di manutenzione delle infrastrutture esistenti, 30 i milioni per le nuove opere da realizzare e 90 quelli relativi a lavori affidati ed in corso di cantierizzazione.

Relativamente all’impegno dell’azienda in Calabria, i responsabili di Anas hanno evidenziato che gli investimenti messi in atto sull’intero territorio calabrese, nel corso dell’anno appena trascorso, ammontano a circa 260 milioni di euro, di cui circa 100 per interventi di manutenzione ed i restanti 160 per nuove opere avviate.

Per quanto riguarda le progettazioni in corso sulla SS106, durante l’incontro si è discusso sullo stato dell’arte della tratta tra Sibari e Catanzaro.

Nell’ambito dell’attività progettuale, Anas ha evidenziato che lo stralcio che ha lo stadio di progettazione più avanzato è quello relativo al tratto tra Sibari e la città di Corigliano Rossano. Nel prendere atto dei programmi in essere ed in itinere di Anas in Calabria volti a garantire efficienza alle infrastrutture esistenti, grazie ad una intensa ed efficace opera di manutenzioni programmate, così come dei progetti per nuove realizzazioni tendenti a colmare i divari infrastrutturali esistenti, il presidente di Ance Calabria e di Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante ha avuto modo di esprimere la propria soddisfazione «perché grazie ai miglioramenti in termini di mobilità e di collegamento con i principali mercati, sarà possibile aumentare la competitività delle imprese produttrici di beni, in uno con la possibile maggiore attrattività del territorio anche dal punto di vista turistico».

«Quello che chiediamo come Associazione – ha aggiunto il presidente Perciaccante – è massima trasparenza nei sistemi di aggiudicazione, rispetto assoluto della legalità, massimo coinvolgimento possibile per le imprese locali, tanto ai fini della ricaduta economica ed occupazionale sul territorio, quanto in termini di efficienza e di capacità realizzativa più volte dimostrata nel tempo». (rcs)

Al via progettazione esecutiva per completare svincolo all’aeroporto di Reggio

L’Anas ha avviato la progettazione esecutiva del completamento dello svincolo “Malderiti”, nell’area dell’aeroporto “Minniti” di Reggio Calabria. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo.

«Grazie alle continue interlocuzioni tra la Regione e l’Anas degli ultimi mesi – spiega l’assessorato alle Infrastrutture – è stato riattivato un progetto, fermo ormai da diversi anni, che consentirà di rendere completamente fruibile in tutte le direzioni lo svincolo Malderiti».

«Tale opera – prosegue la nota – realizzata da Anas circa 15 anni fa, è rappresentata da uno svincolo a piani sfalsati con la finalità di collegare il raccordo autostradale ex strada statale 106 ter con la viabilità locale esistente diretta all’aeroporto. Il progetto originario prevedeva la riorganizzazione del sistema viario urbano nel tratto compreso tra lo svincolo di Arangea, sul raccordo autostradale RA04, e lo svincolo per l’aeroporto sulla Strada Statale 106 Ter».

«L’opera già realizzata, i cui lavori sono stati ultimati e aperti al traffico nel novembre 2007 – viene specificato – non garantisce tutte le manovre da e per il “Tito Minniti” impedendo in particolare la manovra in uscita dal raccordo, in direzione aeroporto, provenendo dalla A2. Tale rampa, pur prevista in progetto e avviata in esecuzione, non fu realizzata per problemi espropriativi».

«Del suddetto svincolo – è scritto ancora nella nota – furono realizzate infatti le due rampe in ingresso e in uscita, in direzione Nord (A2), e la sola rampa verso Taranto, in direzione Sud (Strada Statale 106). Per problemi legati all’occupazione di una particella, infatti, non fu mai realizzata la rampa in uscita della 106 ter direzione aeroporto, che allo stato attuale si raggiunge attraverso una viabilità comunale».

«Il progetto di completamento, avviato nel 2011 – si aggiunge – si era nuovamente arenato nel 2018 quando il dipartimento Urbanistica della Regione Calabria ha espresso parere favorevole prescrivendo la redazione di alcuni elaborati integrativi da parte di Anas. Le integrazioni richieste non furono prodotte a causa del mancato affidamento del servizio di progettazione definitiva dell’intervento».

«L’assessore Catalfamo – precisa l’assessorato – ha affrontato tale problematica condividendo con Anas il rifinanziamento dell’intervento per circa un milione di euro, che ha trovato copertura a fine anno 2020. Anas, mantenendo fede agli impegni assunti, ha ormai definitivamente avviato la progettazione esecutiva dell’opera che consentirà di rendere completamente fruibile in tutte le direzioni lo svincolo, garantendo non solo l’accessibilità all’aeroporto, provenendo da tutte le direzioni, ma anche il miglioramento della viabilità dell’intera area interessata».

«Anche l’adeguata accessibilità – conclude la nota –, insieme a tutte le altre azioni avviate, costituisce un passo importante del cammino intrapreso per lo sviluppo e il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto». (rrc)

OPERE STRATEGICHE, MA PER LA CALABRIA
IL GOVERNO RISERVA QUALCHE BRICIOLA

Possibile che per il governo Conte le opere pubbliche strategiche per la Calabria siano solo la ristrutturazione di alcune caserme e commissariati e un generico «potenziamento tecnologico della linea ferrata Salerno-Reggio Calabria»? Eppure è così. Leggendo l’elenco delle 58 opere strategiche affidate ad altrettanti commissari straordinari, emerge che alla sempre più periferica Calabria sono state riservate solo le briciole. Meno delle briciole.

Nella sezione “infrastrutture ferroviarie” compare, come detto, solo il “potenziamento tecnologico e interventi infrastrutturali” della linea Salerno-Reggio Calabria, con Vera Fiorani indicata come commissario attuatore.

Nella sezione “edilizia statale” compaiono solo la ristrutturazione della caserma “Manganelli” di Reggio Calabria, la realizzazione della sede della questura di Crotone, ristrutturazioni e manutenzioni della questura di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro, nonché la ricollocazione dei commissariati di Palmi e Siderno in immobili sequestrati alla mafia (commissario Gianluca Ievolella). Punto e basta.

Zero nella sezione “infrastrutture stradali”, zero nella sezione “infrastrutture idriche”, zero nella sezione “porti”.

Nell’agenda del governo Conto, nel silenzio assordante dei parlamentari calabresi di maggioranza (PD, Cinquestelle, Leu) non esistono l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, il porto di Gioia Tauro, la ferrovia jonica Taranto-Reggio Calabria, la diga sul Melito.

Non parliamo dell’infrastruttura per antonomasia che potrebbe cambiare sul serio l’assetto socio-economico della nostra regione, il ponte sullo Stretto, sul quale il premier e la ministra De Micheli hanno sprecato fiumi di parole («lo riprogetteremo con il Recovery Fund»), senza cavare un ragno dal buco.

Per il governo Conte, in definitiva, lo sviluppo della Calabria sarà determinato dalla ristrutturazione dei commissariati di Palmi, Siderno e Gioia Tauro, opere evidentemente considerate strategiche per il rilancio del Paese dopo la pandemia. Siamo al ridicolo. Ma c’è davvero poco da ridire per una Calabria ormai stremata, devastata e che si accinge a diventare definitivamente una piccola e insignificante colonia dell’impero. (rds)

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L’unico intervento per le strade previsto per la Calabria riguarda la 106. Si legge nella nota che accompagna lo schema del  dpcm inviato ai competenti organi di controllo: «La strada statale 106 “Jonica” ha origine a Reggio Calabria, si sviluppa lungo la fascia litorale Jonica e termina a Taranto, dopo un percorso di 491 km. L’arteria collega le Regioni della Calabria, della Basilicata e della Puglia, attraverso i loro territori costieri.

L’Anas ha già completato l’ampliamento a quattro corsie, con spartitraffico centrale di tutto il tratto ricadente nella Regione Puglia (39 km) e nella Regione Basilicata (37 km).

Nella Regione Calabria ANAS ha in atto un piano complessivo di riqualificazione dell’arteria, che comprende sia la realizzazione di tratti con due carreggiate separate, ciascuna a due corsie per senso di marcia (sezione stradale del tipo B delle norme di cui al D.M. 5.11.2001), che la messa in sicurezza dell’arteria esistente attraverso rettifiche locali di tracciato (sezione tipo “C1”) intersezioni, rotatorie per la risoluzione di punti critici, impianti di illuminazione, nuove barriere metalliche e pavimentazioni».

Oltre il Megalotto 3, in fase di realizzazione per 1.335 milioni di euro e interventi in corso di messa in sicurezza per circa 29 milioni di euro, il CdP 2016 – 2020 prevede n. 11 interventi per 1.888 Meuro (finanziati per 874,6 Meuro).

È allo studio l’ipotesi di itinerario in variante su nuova sede tra Catanzaro e Crotone (importo 1.185 Meuro). Il commissario straordinario nominato ex art. 9 dl 76/2020 è l’Amministratore delegato dell’Anas Massimo Simonini.

Il costo stimato è di 3.073 milioni di euro con fonte di finanziamento individuata nel Fondo Unico Anas (€ 437.683.200,00), CdP 2014 (€ 150.000,00, Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 (€ 436.810.000,00).

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Per la ferrovia il dpcm parla del Potenziamento, con caratteristiche di alta velocità, della direttrice ferroviaria Salerno–Reggio Calabria. Ecco gli interventi previsti:

1) Quadruplicamento Salerno – Battipaglia (gli interventi consistono nella realizzazione di una nuova linea veloce, con caratteristiche AV/AC, da bivio Salerno a Battipaglia – [costo 1855mln, finanz. 10]);

2) Adeguamento tecnologico e infrastrutturale linea Battipaglia – Reggio Calabria (gli interventi programmati in ambito Regione Campania comprendono: adeguamento a sagoma PC 45; costruzione sottopassaggio nella stazione di Policastro; costruzione della galleria subalvea Fiumicello – [costo 230mln, interamente finanz.]). È nominata commissaria Vera Fiorani AD e direttore generale di RFI.

Il costo stimato è di 2.085 milioni di euro.

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Ristrutturazioni:

Reggio Calabria: caserma “Manganelli”. Ristrutturazione di un edificio esistente e realizzazione di due nuovi corpi di fabbrica per l’allocazione del Reparto Mobile e della DIA.

La progettualità prevede la ristrutturazione di un edificio esistente, da destinare agli Uffici del Reparto Mobile, e la realizzazione di due nuovi corpi di fabbrica, uno per l’allocazione degli alloggi collettivi ed individuali di servizio, magazzini, depositi, armeria, palestra, bar, uffici e locali accessari del Reparto Mobile ed il secondo per le esigenze della DIA.

Redatte le Progettazioni del PFTE, dei Definitivi e degli Esecutivi con fondi dell’Agenzia del Demanio, che ha svolto anche le funzioni di Stazione Appaltante per i soli servizi di ingegneria, compreso Direzione Lavori e Coordinamento della Sicurezza in fase di esecuzione.

Le progettazioni esecutive sono state verificate e validate ai sensi dell’art. 26 del decreto legislativo 50/2016 (“Verifica preventiva alla progettazione”) da parte dei verificatori.

Crotone: realizzazione di nuovo corpo di fabbrica per ospitare gli uffici della questura, della polizia stradale e della polizia postale, attualmente disseminati nella città.

L’intervento prevede la costruzione della nuova sede degli Organismi provinciali della Polizia di Stato di Crotone (Questura, Sezione Polizia Stradale e Sezione Polizia Postale), attualmente allocati in edifici privati detenuti a titolo oneroso.

Reggio Calabria. Riorganizzazione dei presidi di PS: ricollocazione in edifici confiscati alla mafia del commissariato di Palmi, del commissariato di Siderno, del Reparto prevenzione crimine e del distaccamento Polizia stradale di Siderno; manutenzione straordinaria della questura di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro.

Sono previsti diversi interventi di adeguamento e ristrutturazione finalizzati alla rifunzionalizzazione di immobili già in uso e immobili confiscati da destinare alle esigenze della Polizia di Stato con conseguente abbattimento degli oneri afferenti le locazioni passive in particolare:

Commissariato PS di Gioia Tauro-stabile zona Porto; Questura- stabile Corso Garibaldi; Complesso Manganelli – Magazzino Veca; Immobile confiscato in Contrada Sbaratto da destinare a nuova sede del Commissariato Ps. Polistena; Immobile confiscato in Via Concordato da destinare a nuova sede del Commissariato di Palmi.

Si legge nella relazione illustrativa: L’articolo 9 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modificazioni dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, ha previsto una serie di disposizioni finalizzate alla revisione, all’ampliamento e alla proroga della disciplina dei commissari straordinari previsti dall’articolo 4 del decreto-legge 32/2019 c.d. “Sblocca cantieri”.

In particolare, oltre a disciplinare la procedura per l’individuazione degli interventi ritenuti prioritari – da effettuarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze – viene superato il concetto di opera prioritaria della normativa previgente per introdurre invece criteri più compositi di individuazione delle opere. Si fa infatti riferimento agli interventi caratterizzati “da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico-amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio-economico a livello nazionale, regionale o locale”.

I suddetti criteri rendono la scelta delle opere da commissariare particolarmente complessa e significativa in termini di riflessi per il Paese.

In ragione di ciò si è ritenuto opportuno, prima di procedere con la fase interlocutoria con le Regioni, nei termini previsti dall’articolo 4 decreto-legge 32/2019, acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari, considerando l’avviso del Parlamento, non solo come presupposto imprescindibile sul fronte procedurale, ma anche come momento di confronto sulla scelta delle opere proposta dal Governo.

In sostanza, la fase procedurale in sede parlamentare è stata considerata propedeutica all’acquisizione delle intese con i Presidenti delle regioni, al fine di evitare di intraprendere interlocuzioni non suffragate da una condivisione, da parte del Parlamento, della scelta delle opere proposta dal Governo.

Avviate e concluse le attività di individuazione dei commissari da nominare, il provvedimento è corredato anche dell’elenco dei commissari da nominare. In ragione della necessità di agevolare le interlocuzioni con le stazioni appaltanti di ANAS e RFI, nonché con le amministrazioni pubbliche a diverso titolo coinvolte, si è ritenuto utile di proporre solo nominativi aventi requisiti di alta professionalità tecnico –amministrativa anche già afferenti alle stesse strutture pubbliche.

Si ritiene che la disposizione normativa determini vincoli procedurali e di rispetto delle prerogative costituzionali e dei ruoli istituzionali che sono salvaguardati provvedendo ad acquisire l’intesa con i Presidenti delle Regioni, ove necessaria, prima dell’adozione del DPCM di individuazione delle opere e della nomina dei commissari una volta acquisito il parere delle Commissioni parlamentari.

In coerenza a tale dettato normativo con il presente schema di DPCM sono state individuate 58 opere, di cui quattordici relative a infrastrutture stradali, sedici a infrastrutture ferroviarie, una relativa al trasporto rapido di massa, dodici a infrastrutture idriche, tre a infrastrutture portuali e dodici a infrastrutture per presidi di pubblica sicurezza. Alcune opere, seppure di ambiti territoriali circoscritti, assumono rilievo per il loro impatto socio-economico rilevante per il territorio di riferimento. Alcune di tali opere per la loro rilevanza esclusivamente regionale o locale necessiteranno dell’intesa con il Presidente della Regione interessata, che verrà acquisita, come detto, dopo l’espressione del parere parlamentare.

Con riguardo agli interventi relativi alla rete stradale sono stati previsti le seguenti opere, volte alcune a “ricucire” il territorio agevolando i collegamenti con le aree interne del Paese, altre ad adeguare l’infrastruttura ad un aumentato fabbisogno trasportistico o alla messa in sicurezza e altre ancora volte al completo ripristino dell’opera a seguito di cedimenti strutturali a causa di eventi metereologici avversi:

 SS 106 Ionica – Si prevede un piano complessivo di riqualificazione dell’arteria che la messa in sicurezza attraverso rettifiche locali di tracciato, intersezioni e risoluzioni di punti critici. […]

Per quanto concerne gli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie, si è proceduto ad individuare in alcuni casi opere già in realizzazione sulla rete di Alta Velocità ma che necessitano di un ulteriore accelerazione per completarle e renderle funzionanti nel breve periodo. Sono stati inoltre proposti alcuni nuovi interventi per l’estensione anche al Sud del trasporto ferroviario con caratteristiche di Alta Velocità. In modo da assicurare che i tempi di percorrenza dal centro Italia verso Sud della Penisola siano equivalenti a quelli attualmente previsti verso il Nord del Paese. Allo stesso modo sono stati individuati alcuni interventi volti a potenziare le linee di collegamento trasversale tra il corridoio tirrenico e quello adriatico. In particolare:

[…]

 Linea Salerno –Reggio Calabria – Si prevede la realizzazione di una nuova linea veloce con caratteristiche di AV/AC e adeguamento tecnologico in alcuni tratti.

[…]

Infine, si propongono interventi rivolti a rendere maggiormente funzionali – con opere di adeguamento, ristrutturazione, rifunzionalizzazione, nonché di nuova realizzazione – alcuni presidi di pubblica sicurezza, dislocati al Sud, al Centro e al Nord Italia, e, precisamente a: Palermo, Catania, Reggio Calabria, Crotone, Napoli, Roma, Bologna, Genova, Torino e Milano.

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Ndr: Nessun intervento previsto per la Calabria nell’ambito del trasporto pubblico locale, le infrastrutture idriche, l’ampliamento, il completamento o la realizzazione di dighe e interventi di sviluppo delle infrastrutture portuali «funzionali alla navigazione in sicurezza e ad assicurare un efficace raccordo fra i nodi portuali e le reti terrestri»