La catanzarese Marisa Fagà ai vertici dell’Associazione Ande

di PINO NANO – «Siamo una associazione politica apartitica unica in Europa, fondata nel 1946 a Roma da Carla Orlando Garabelli, che aveva conosciuto da vicino, negli Stati Uniti, la “League of Women Voters”. Oggi le associazioni aderenti, sparse in tutta Italia da Trieste a Marsala, continuano l’impegno di sempre, a favore della partecipazione al voto, favoriscono il dialogo con le forze politiche e si dedicano alla riflessione ed alla formazione sui temi grandi e piccoli legati alla qualità della vita ed alla giustizia sociale per una valorizzazione della persona in un contesto di civile convivenza. Particolare attenzione è dedicata alla discussione sulla parità di genere in una realtà in rapidissima, sostanziale trasformazione».

Marisa Fagà non ha mai perso il carisma della donna guerriera, e oggi all’età di 82 anni torna protagonista assoluta del dibattito politico nazionale da Presidente dell’Associazione Ande, Associazione Nazionale Donne Elettrici, e che da sempre difende i diritti delle donne. 

Proprio in questi giorni, l’Ande Nazionale ha rinnovato, al suo interno, le cariche elettive e Marisa Fagà è stata riconfermata presidente. È stato anche eletto il nuovo Direttivo così composto: Pina Amarelli, Vice-Presidente Vicaria; Fausta Luscia, Vice-Presidente; Patrizia Ferro, Segretaria; Nadia Longo, Tesoriera. 

«Discutiamo in pubbliche assemblee delle tematiche fondamentali che coinvolgono la polis – sottolinea Marisa Fagà ragionandone insieme ad esponenti di partiti e di studiosi dei processi socio-politici di ogni orientamento, con l’obbiettivo di formare opinione, di fare brainstorming della borghesia. Ci serviamo dei media ed in particolare del mezzo televisivo (in alcune regioni abbiamo rubriche fisse Ande), che è oggi uno dei mezzi più efficaci per orientare il pensiero, tra i più capaci di dare visibilità».

Ma non solo questo. «Partecipiamo – aggiunge la neo presidente – a progetti comunitari, con finalità riconducibili alla necessità di formazione di cultura politica, convinte come siamo che far politica non sia un mestiere, bensì un servizio, che non sia improvvisazione, approssimazione, o carriera, bensì studio, elaborazione, confronto, preparazione».

L’Associazione Ande, in campo da 79 anni, fondata da Carlotta Orlando nel 1946 con l’intendimento di offrire uno spazio fisico ed ideale di formazione e partecipazione, rivendicando una convinta autonomia dai partiti è una realtà profondamente politica. Nel triennio scorso ha continuato a combattere l’indifferenza e l’assenteismo nell’elettorato per assicurare alle donne italiane ordine democratico e progresso sociale nelle libertà individuali. 

«In questa stagione in cui la politica è caratterizzata da linguaggi violenti  – e qui Marisa Fagà rispolvera il carisma della sua storia politica e di donna di governo –  è cambiata la natura del confronto, in quanto, spesso, essa non è in ascolto della società e i partiti sono sintonizzati su una frequenza più burocratica. Pertanto l’Ande è impegnata a promuovere l’attività delle cittadine italiane che desiderano acquisire maggiore coscienza politica e a difendere la tutela delle libertà democratiche, premessa di ogni processo civile».

«Ma noi – sottolinea Marisa Fagà – siamo soprattutto un’associazione europeista, importante è il nostro ruolo a difesa dei valori istitutivi dell’Unione Europea; molto significativi sono i convegni realizzati recentemente, a Napoli (L’Europa siamo noi), Milano (Europa: quali prospettive?) e Bologna (Europa ed Occidente nel nuovo ordine mondiale), per individuare percorsi che possano rendere l’Europa di oggi più coraggiosa, realizzando un piano di azione volto ad affrontare questa fase difficile e delicata di transizione».

È stato eletto anche il nuovo Consiglio composto da 25 Consigliere rappresentative delle numerose associazioni territoriali presenti in tutto il Paese (da Marsala a Trieste) nelle persone di: Ombretta Natali – Abruzzo; Carolina Depaoli – Agrigento; Carmela Moretti – Bari; Luigina Meneghetti – Bassano; Stefania Alfieri – Bologna; Fausta Luscia – Brescia; Carmelina Luigina Audino – Catanzaro; Rosanna Labonia – Cosenza; Anna Dongarrà –Enna; Milena Romagnoli – Genova; Nadia Longo – Lecce; Cristina Caiulo – Lecce; Simona Maddalena Manca –Lecce; Clara Ruggieri – Marsala; Pinarosa Cerasuolo – Milano; Giuseppina Amarelli Mengano – Napoli; Clarissa Campodonico – Napoli; Agnese Battistuzzi – Padova; Marianna Amato – Palermo; Paola Catania – Palermo; Maria Anna Fanelli – Potenza; Francesca Piazza – Roma; Marialuisa Lagani – Soverato; Marina Cioli – Trieste; Martin Roberta – Verona.

Sono state, altresì, nominate le Consigliere d’Onore nelle persone di: Etta Carignani, Adele Campagna Sorrentino, Pina Grasso, Maria Luisa Capasa, Marina Lilli Venturini e Benedetta Castelli.

La Presidente Fagà, ringraziando l’Assemblea per la stima e la fiducia riconfermatele, ha quindi auspicato di «promuovere nuovi futuri incontri per seminare il domani, con l’obiettivo di accendere un sogno collettivo che dia sicurezza e speranza in questa fase storica in cui è urgente riprendere un negoziato globale in un mondo multipolare». (pn)

A Catanzaro fari accessi sull’alta velocità in Calabria

«Una viabilità adeguata e competitiva, compresa la viabilità ferroviaria è essenziale per lo sviluppo socio-economico di un territorio. E l’alta velocità è una opportunità importante per la nostra regione, in forte ritardo rispetto al resto del Paese, considerato che da oltre venti anni le aree del Centro-Nord sono collegate con treni veloci». È quanto ha dichiarato Roberta Porcelli, presidente di Ande, nel corso dell’evento dedicato all’alta velocità in Calabria, svoltosi nella Camera di Commercio di Catanzaro e organizzato da Ande.

La presidente Porcelli, introducendo i lavori, ha inquadrato lo spinoso argomento sotto diversi aspetti (tecnico, sociale, politico) ponendo sul tappeto una serie di interrogativi mirati ad approfondire le varie tematiche, con un unico obiettivo: lo sviluppo concreto della Calabria e del capoluogo in particolare.

L’avv. Porcelli si è chiesta: ma l’alta velocità in Calabria si farà effettivamente e secondo quale tracciato e quali tempi?  E per la città di Catanzaro quale sarà la prospettiva?

È seguito il saluto del Vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri, Giuseppe Stefanucci, che si è intrattenuto sugli aspetti tecnici, introducendo un altro tema spinoso, quello del Ponte sullo Stretto di Messina. Ha approfondito le  tematiche in discussione il  Presidente della Camera di Commercio  di Catanzaro-Crotone – Vibo Valentia, Pietro Falbo, che dati alla mano ha fatto una fotografia realistica in cui versa la Calabria, la provincia di Catanzaro in particolare.

Il Presidente Falbo ha denunciato tutte le carenze dei collegamenti con le altre regioni e, in particolare, la marginalizzazione di Catanzaro, soprattutto per quanto riguarda le reti ferroviarie. L’evento è andato avanti con l’attesa, magistrale relazione tecnica dell’ingegnere Domenico Angotti che, anche attraverso la proiezione di immagini, ha spiegato in dettaglio le varie ipotesi di percorso dell’alta velocità, quella Tirrenica, quella Centrale e quella Jonica, illustrando tutti i risvolti e non tralasciando l’importanza delle scelte, che dovranno essere politiche. Angotti ha inquadrato le problematiche con delle vere e proprie lezioni tecniche, ponendo domande incalzanti alla politica.

È stata quindi la volta del prof. Valerio Donato, Ordinario di diritto privato all’Università Magna Graecia di Catanzaro, capogruppo dell’opposizione al Consiglio comunale del capoluogo calabrese, che ha sottolineato in modo vigoroso soprattutto la necessità di creare i necessari collegamenti fra le città della  Calabria, per creare bacini di utenza più vasti utili a favorire davvero lo sviluppo economico dell’intera regione. Questa scelta, secondo il prof. Valerio Donato, favorirebbe anche il superamento di sterili campanilismi e si riverberebbe anche come freno alla criminalità organizzata.

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha detto chiaro e tondo «senza diplomazia» che il tracciato dell’alta velocità verso Cosenza non è quello giusto, in quanto diventa più lungo, più costoso e allungherebbe i tempi di realizzazione. Quindi è da scartare. Il primo cittadino ha ricordato le spoliazioni subite dal capoluogo calabrese, ed ha messo in rilievo la necessità che l’alta velocità si colleghi con l’aeroporto di Lamezia Terme.

Tutti i relatori che si sono avvicendati, presentati dal moderatore Luigi Stanizzi, giornalista, si sono complimentati con la Presidente Roberta Porcelli per la valenza dell’iniziativa Ande alla quale hanno aderito, concedendo il patrocinio, la Camera di Commercio di Catanzaro- Crotone- Vibo Valentia ed i Consigli degli Ordini professionali degli avvocati, dei dottori agronomi e forestali, degli architetti e degli ingegneri. Ai professionisti partecipanti sono stati concessi i Crediti Formativi Professionali.

Infine si è aperto il dibattito. L’ing. Vincenzo Italia ha criticato una precedente iniziativa, sullo stesso argomento, ma mirata esclusivamente ad illustrare il tracciato che favorisce Cosenza; il Segretario provinciale Orsa Ferrovie, Domenico Semina, ha focalizzato il suo intervento sulla insicurezza di alcune tratte ferroviarie, come quella di Marcellinara e di Cutro; l’ex Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Salvatore Saccà, ha puntualizzato che l’attuale stazione ferroviaria di Catanzaro è una vergogna. A convegno concluso, a microfoni spenti, il dibattito è andato avanti informalmente tra  pubblico e  relatori, segno che i temi affrontati interessano davvero tutti, coinvolgono vivamente ciascun calabrese, nessuno escluso. (rcz)

A Vibo il convegno sull’intelligenza artificiale della Camera di Commercio CZ, KR, VV

“Intelligenza artificiale: etica, rischi e opportunità” è il titolo del convegno che si terrà domani, giovedì 29 febbraio, alle 17.30 a Vibo Valentia, Complesso monumentale Valentianum, sede territoriale della Camera di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.

All’incontro interverranno, infatti, Georg Gottlob – professore emerito University of Oxford e Ordinario di informatica all’Università della Calabria, tra i più noti e autorevoli esperti di settore; Romeo Bufalo – già Ordinario di Estetica Unical, Damiano Silipo – Ordinario di Economia del medesimo ateneo.

Gli straordinari sviluppi della tecnologia negli ultimi decenni hanno portato l’uomo e i sistemi in cui gravita a continui cambiamenti ed adattamenti, ma mai come oggi, la portata dell’Intelligenza artificiale segna una rivoluzione epocale che richiede un’attenta riflessione e metodi certi e condivisi per governare un fenomeno di fatto esploso in tutte le sue potenzialità ma anche enormi criticità. Al centro del dibattito globale nuove e pressanti questioni, dubbi, interrogativi inerenti la tutela e la salvaguardia delle peculiarità del singolo individuo e dell’intero genere umano di fronte a macchine in grado di uguagliare, se non di superare, le prestazioni umane in una vastissima gamma di attività, comprese quelle che richiedono complesse funzionalità cognitive.

Questioni di grande attualità che la Camera di commercio di Catanzaro Crotone Vibo Valentia con il presidente Pietro Falbo e L’Ande (Associazione nazionale donne elettrici) con il presidente provinciale Maria Pia Masè hanno inteso mettere al centro del convegno.

L’incontro, aperto al pubblico, sarà dunque occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica, i giovani, le imprese sulle trasformazioni in atto, attraverso una consapevole conoscenza della più innovativa tecnologia, delle sue attuali e potenziali applicazioni tra questioni etiche, margini di rischi e reali opportunità. (rvv)

ROVITO (CS) – L’incontro culturale “Il valore del pane”

Domani pomeriggio, a Rovito, alle 18, alla Chiesa di Santa Sofia, si terrà l’incontro sul tema Il valore del pane, organizzato dall’Associazione Donne Elettrici di Cosenza in collaborazione con il Circolo di Cultura “Tommaso Cornelio”.

L’evento si inserisce nell’ambito del percorso di studio “Custodire il creato” e si aprirà con le relazioni di Wanda Lombardi e Rosanna Labonia, rispettivamente vicepresidente e membro del direttivo Ande. Seguirà un reading di poesie tratte dal libro “Pane e poesia” di Annalina Paradiso (direttivo Ande).

 Introdurranno l’incontro la presidente Ande Cosenza, Giovanna Giulia Bergantin e la presidente del Circolo Tommaso Cornelio, Gilda Corigliano che sarà inoltre, la moderatrice dei lavori.  (rcs)

CATANZARO – Il rigassificatore non è più un tabù. Se ne parla al convegno Ande

Ha riscosso grande interesse l’incontro di studio promosso dall’associazione Ande di Catanzaro, unitamente ai Consigli degli ordini professionali degli architetti, degli ingegneri e dei dottori agronomi e forestali della provincia di Catanzaro, e alla Camera di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia avente ad oggetto “Il rigassificatore: tra esigenze di fabbisogno energetico e salvaguardia dell’ambiente”.

Nonostante le numerose iniziative in contemporanea nel capoluogo calabrese, il convegno ha registrato una grande partecipazione nella sala della Camera di commercio gremita di un pubblico attento e partecipe, anche al dibattito, fino alla fine.

Il tema trattato è argomento di grandissima attualità seppure i mezzi d’informazione finora si sono occupati poco, nonostante esso, in seguito all’emergenza energetica dovuta al conflitto Russia-Ucraina, ci tocchi tutti da vicino ed in particolare noi calabresi, stante il progetto di realizzare il più grande rigassificatore italiano presso il Porto di Gioia Tauro.

Infatti l’obiettivo del convegno, ampiamente soddisfatto, era quello, attraverso gli interventi di relatori di differente esperienza professionale, di capire, da un punto di vista tecnico ed ambientale, cos’è, a cosa serve e che rischi per la salute può comportare la realizzazione di un rigassificatore. Dopo i saluti dei presidenti degli ordini professionali ing.Gerlando Cuffaro e dott. Antonio Celi, la presidente Ande di Catanzaro Roberta Porcelli ha brevemente presentato l’associazione ed ha spiegato la scelta dell’argomento oggetto del convegno che segue un primo appuntamento sull’autonomia differenziata.

«Del rigassificatore – ha detto Porcelli – se ne sente parlare da molti anni ma in questi ultimi mesi in particolare. La Russia fino allo scorso anno è stata la prima fornitrice di gas dell’Italia. L’interruzione del gasdotto russo lungo l’Ucraina e quindi la necessità di diversificare gli approvvigionamenti e di acquistare il gas da altri Paesi ha ridato vita al progetto di costruire un rigassificatore nel porto di Gioia Tauro. Un impianto molto grande, tra i più grandi d’Europa, che occupa circa 47 ettari ricadenti nei Comuni di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno. Ma un’opera così imponente – ha aggiunto fra l’altro l’avvocato Roberta Porcelli – oltre a costituire una prospettiva di sviluppo per la nostra regione, comporta una contropartita in termini ambientali? E cosa ne pensa l’Unione europea, la cui politica è quella di ridurre drasticamente, entro il 2030, l’utilizzo dei combustibili fossili?».

L’ing. Pino Solano, titolare di un’azienda con sede a Vibo Valentia, leader del settore della consulenza e progettazione di torce ed inceneritori, che ha realizzato l’impiantistica a servizio di rigassificatori di tutto il mondo, partendo dal fabbisogno attuale di gas in Italia, si è soffermato sulle varie possibilità di approvvigionamento (estrazione, gasdotti e rigassificatori), sulle caratteristiche dei rigassificatori e sulla loro messa in sicurezza, proiettando alcuni lucidi del rigassificatore galleggiante di Piombino, la cui torcia è stata progettata e costruita proprio dalla sua azienda.

Sulla sicurezza degli impianti si è intrattenuto anche Francesco Sabatino, ingegnere ambientale, che si è intrattenuto sul rapporto costi/benefici della costruzione dei rigassificatori di nuova generazione, in termini di impatto sull’ecosistema.

L’assessore comunale di Catanzaro all’Ambiente, Aldo Casalinuovo, si è soffermato proprio sulla tematica dei rischi ambientali che vanno valutati con estrema attenzione per evitare disastri. L’importanza di costruire un rigassificatore in Calabria, per i notevoli benefici di sviluppo per l’economia e l’occupazione che ne deriverebbero, è stato l’oggetto dell’intervento di Aldo Ferrara, presidente di Unindustria regionale.

Su posizione non così favorevole si è infine collocato Italo Reale, politico ed avvocato ambientalista, il quale ha sottolineato come, scaricandosi a mare l’acqua utilizzata per il processo di rigassificazione, la temperatura dell’acqua circostante scenda di circa 7 gradi, con un impatto negativo sull’ambiente marino e come le conseguenze dannose si aggravino per il fatto che essa viene mischiata con il cloruro di sodio usato per la pulizia delle tubature. A ciò si aggiunga che il rischio di incidenti, anche catastrofici, non può essere mai escluso del tutto.

Infine, la scelta di dotarsi di rigassificatori non può che essere di breve periodo, poiché è evidente a tutti la necessità di chiudere con i combustibili, che sono la prima causa del cambiamento climatico. In questo senso, l’Ue ha assunto impegno di giungere al divieto assoluto di utilizzo di combustibili fossili a partire dal 2055, fissando rigide scadenze intermedie. Bisogna pertanto puntare sulle energie rinnovabili. Preferibile sarebbe, dunque, una struttura mobile temporanea.

Tra gli interventi non programmati, particolarmente ricco di contenuti è stato quello del consigliere regionale Ernesto Alecci che, pur non dichiarandosi in linea di principio contrario al rigassificatore di Gioia Tauro, ha esposto, tra l’altro, la necessità di compensazioni finanziarie rispetto al sacrificio ambientale richiesto ai calabresi. È seguita l’opinione di altri presenti, come quella di Annamaria Fonti Iembo, in un libero dibattito. Gli interventi contrastanti, che talvolta hanno raggiunto momenti di sana tensione e confronto, sono stati moderati dal giornalista Luigi Stanizzi.

La presidente nazionale dell’Ande Marisa Fagà ha tratto le conclusioni, dichiarandosi soddisfatta del confronto, ricco di spunti di riflessione. (rcz)

Con l’Ammi, Ande e Soroptimist si fa il punto sulla Salute delle donne

Nei giorni scorsi, nella sede dell’Ordine dei Medici di Cosenza, si è tenuto un convegno scientifico organizzato dall’Ammi Cosenza (Megli dei Medici), Ande (Donne Elettrici) e Soroptimist Club sulla salute della donna.

Il convegno, dal titolo Il cuore delle donne, si è incentrato sulla necessità di investire nella prevenzione per migliorare la qualità della vita, mettendo al centro la persona con le sue caratteristiche, partendo dalle diversità biologiche, al fine di raggiungere percorsi di cura specifici ed efficaci, nonché, divulgare stili di vita sani evitando i principali fattori di rischio.

 L’iniziativa, moderata da Carmela Mirabelli, presidente dell’Ammi, è stata introdotta da un breve intervento sulla sanità pubblica del Presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza Eugenio Corcioni e dal saluto di Giovanna Giulia Bergantin, presidente Ande e di Rosita Paradiso, past president del Soroptimist, tutte di Cosenza.

Rosanna Labonia, medico specialista in Igiene e Medicina preventiva, Sanità pubblica, ha presentato il progetto “I borghi calabresi: benessere in cammino”.  Il visitare i nostri borghi ricchi di bellezze naturali ed artistiche non vuol dire solo promuovere il turismo, muovere l’economia della nostra Regione, ma soprattutto promuovere culturalmente l’attività fisica, grave problema della sanità  pubblica, insieme all’obesità.

«Il cammino nei borghi considerati anche come catalizzatori di salute – ha spiegato la Labonia – mira a modificare i modelli di comportamento degli individui verso una vita  più attiva, prevenendo patologie come diabete, obesità, coronaropatie, ipertensione arteriosa, alcuni tipi di cancro». 

Maria Teresa Manes, direttrice UOC cardiologia – Spoke Paola e Cetraro, in un interessante intervento, ha esaminato le differenze di genere sia nella terapia cardiovascolare sia  nell’espressività della sintomatologia clinica. Inoltre, la Manes ha messo in evidenza come la letteratura scientifica riporti indagini e sperimentazioni compiute solo in campo  maschile. Solo di recente si stanno effettuando studi clinici che prendono in considerazione anche  le donne.

Nel corso della serata  la vicepresidente Ande Cosenza Wanda Lombardi  ha illustrato il premio Ande “Costanza D’Altavilla” e presentato il vincitore della prima edizione, il cardiologo Giuseppe Gioia, premiato per essersi particolarmente distinto nel suo lavoro ed  aver contribuito, altresì, a tenere alto il nome della città di Cosenza e della sua Provincia. Calabrese di origine, adesso cittadino americano, Giuseppe Gioia è professore ordinario presso l’Ospedale Hahnemann dell’Università Drexel di Philadelphia. Il medico calabrese, in collegamento dagli U.S.A., ha ringraziato commosso il Comitato Ande per il riconoscimento e l’assegnazione del premio, ritirato dalla sorella Francesca.

Il prof. Gioia ha, poi, dialogato a distanza con il presidente Corcioni offrendo la propria disponibilità ad un incontro  medico scientifico  presso l’Ordine dei Medici di Cosenza. (rcs)