LE NUOVE OPPORTUNITÀ E LE NUOVE SFIDE
L’ECONOMIA REGGINA INTENDE CRESCERE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Le imprese reggine sono resilienti, ma serve servono strategie condivise per lo sviluppo. È questa la fotografia emersa dal report “Osservatorio economico della Città metropolitana di Reggio Calabria. Due decenni di evoluzioni e mutamenti del sistema socioeconomico reggino”, presentato nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria.

Lo studio, promosso dall’Ente camerale e realizzato con la collaborazione del Centro studi delle Camere di commercio, G. Tagliacarne, analizza le dinamiche dei principali indicatori economici negli ultimi 20 anni, con approfondimenti sui cambiamenti occorsi sul territorio, sull’evoluzione dei principali divari, dei fattori di benessere e degli elementi di competitività, senza tralasciare gli effetti generati da importanti situazioni di crisi, per ultima quella originata dal Covid, di intensità mai sperimentata dal dopoguerra.

Ne esce, così, una fotografia con alti e bassi che da un lato evidenzia la resilienza del sistema imprenditoriale e la capacità di rispondere a nuove sfide, come quella rappresentata dai nuovi mercati internazionali o dall’innovazione e, dall’altro, la necessità da parte del sistema pubblico di mettere in campo strategie e politiche capaci di sostenere investimenti, innovazione, sviluppo delle filiere, favorendo le connessioni ed aggregazioni produttive, per incidere in modo significativo sullo sviluppo economico del territorio. 

«A partire dagli anni 2000 la Camera di Commercio si è dotata di un Osservatorio dell’economia – ha dichiarato il presidente dell’Ente Camerale, Antonino Tramontana –. Un sistema di monitoraggio e divulgazione sul sistema produttivo locale e su tutti i principali fattori economici, con approfondimenti annuali su alcuni aspetti, quali il credito, le aggregazioni produttive, le infrastrutture, l’internazionalizzazione, il mercato del lavoro, non tralasciando elementi imprescindibili per lo sviluppo, come il tema dell’innovazione, ma anche quello  dell’illegalità economica che altera in modo significativo le regole di mercato».

«Proprio in ragione del ruolo istituzionale di informazione economica a supporto dello sviluppo del territorio – ha proseguito Tramontana – abbiamo voluto mettere a sistema il nostro patrimonio informativo pluriennale sull’economia reggina,  per avviare una discussione con le altre istituzioni e con le realtà civili e sociali (certamente le Associazioni di Categoria, che rappresentano le istanze delle imprese), per riflettere insieme sulle sfide ed opportunità  che ci vedranno impegnati nei prossimi anni».

«A partire dai dati emersi dallo studio – ha concluso Tramontana –, è auspicabile la costituzione di un tavolo di confronto che possa contribuire alla definizione delle strategie per lo sviluppo locale in modo sinergico, per dare risposte alle imprese e generare un effetto moltiplicatore per le risorse impegnate».

Dopo i saluti iniziali del Presidente Tramontana e di Marco Oteri, Capo Gabinetto del Prefetto,  la presentazione dei dati è stata curata da Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro studi delle Camere di commercio G.Tagliacarne,  il quale ha evidenziato in modo articolato le dinamiche che hanno caratterizzato i trend del territorio metropolitano di Reggio Calabria nel ventennio 2003 – 2023, periodo caratterizzato da importanti crisi, da quella del credito del 2008 al Covid, una recessione di intensità mai sperimentata dal dopoguerra, con proiezioni anche dei dati dell’anno appena trascorso.

Nel corso dell’evento sono intervenuti il Vice Sindaco del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti che ha confermato l’impegno dell’amministrazione comunale a lavorare in maniera sinergica per lo sviluppo locale e Giuseppe Zimbalatti, Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea, che si è soffermato sull’impegno che l’Università reggina sta portando avanti per offrire al territorio ed al sistema imprenditoriale figure professionali e qualificate, coerenti con  i fabbisogni delle imprese e capaci di contribuire al rendere l’economia reggina più produttiva.

I principali risultati

A partire dagli anni 2000 il sistema imprenditoriale, sia a livello nazionale che locale, ha avviato processi di adeguamento rispetto alle esigenze del mercato in termini di addetti, ma anche di modelli organizzativi sempre più strutturati in società di capitali. Fattori che, se da un lato hanno consolidato il sistema imprenditoriale, dall’altro hanno determinato una riduzione della propensione all’imprenditorialità individuale e familiare, soprattutto per le iniziative di autoimpiego, caratterizzate da modesta capitalizzazione e a basso contenuto di fattori qualificanti. 

L’imprenditoria reggina, ci dicono i dati, è stata più resiliente: nella Città metropolitana di Reggio Calabria, a partire dal 2013, quando la numerosità imprenditoriale si è sfoltita su base nazionale è invece cresciuta vivacemente a Reggio Calabria. 

La struttura delle imprese reggine è diventata più solida (la quota di società di capitali si è triplicata, attestandosi al 15%) e capace di rispondere alle sfide della sostenibilità e dell’innovazione: La Città metropolitana di Reggio Calabria è quarta in Italia per quota di imprese che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività ed è 21esima per quota di imprese che investono in progetti di innovazione.

È incoraggiante anche la capacità delle imprese di Reggio Calabria ad aprirsi ai mercati internazionali, con valori dell’export triplicati nel ventennio, dati nettamente superiori a quelli del resto del Mezzogiorno e del Paese. Permane però un forte gap nel rapporto tra esportazioni e valore aggiunto (4,2% Reggio Calabria, 32,8% nazionale, 16% meridionale). 

È interessante anche evidenziare la capacità del sistema imprenditoriale reggino a rispondere alle sfide della sostenibilità e dell’innovazione: La Città metropolitana di Reggio Calabria è quarta in Italia per quota di imprese che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività ed è 21esima per quota di imprese che investono in progetti di innovazione.

Passando invece ad un’analisi settoriale del sistema imprenditoriale, i dati non sono altrettanto incoraggianti;  si registra infatti una contrazione del sistema manifatturiero a favore del sistema dei servizi. A crescere però sono stati soprattutto i numerosi servizi di base, che non riescono ad incidere in modo significativo sullo sviluppo economico del territorio. 

Un ulteriore aspetto che desta attenzione è legato al potenziale imprenditoriale nascosto; dal nostro Registro Imprese, infatti, è possibile capire anche che i reggini che fanno impresa in altri territori sono oltre il 43%, sottraendo importanti risorse al tessuto produttivo della Città metropolitana.

Anche le dinamiche sul valore aggiunto prodotto confermano questa tendenza. 

Il trend del Valore aggiunto seppur positivo, evidenzia una crescita della ricchezza prodotta inferiore a quanto registrato nel resto del Paese: reso pari a 100 il suo valore nel 2003, il valore aggiunto reggino aumenta di 30,2 punti nel ventennio fino al 2023, al di sotto dei 51,4 punti nazionali, dei 40,9 meridionali ma persino al di sotto dei 34,1 punti della regione Calabria. 

A Reggio Calabria il valore aggiunto è prodotto per circa il 76% nei comuni litoranei.

L’analisi disaggregata per settore evidenzia che anche in termini di valore aggiunto a crescere sono i servizi poco innovativi e con limitato contenuto di competenze che passano, in termini di incidenza sul totale, dal 27,8% al 30,4%, a fronte di una media nazionale del 18,8%. 

Il valore aggiunto pro-capite cresce, però in misura ridotta rispetto al resto del Paese; se nel 2003 la Città metropolitana era collocata all’88o posto fra le 103 province italiane, nel 2023 tale ranking scende al 97o posto.

Il report evidenzia anche alcune dinamiche settoriali di lungo periodo. Osservando come è cambiato il settore del commercio, emerge un incremento delle superfici di vendita trascinato perlopiù da piccoli esercizi commerciali a gestione familiare, piuttosto che, come avvenuto altrove, mediante l’espansione della Gdo. Il proliferare dei piccoli esercizi a gestione familiare spiega una crescita di addetti inferiore alla media regionale e meridionale. 

I dati sul comparto agricolo reggino, (dati dei Censimenti 2000, 2010 e 2020), evidenziano una profonda ristrutturazione. Diminuiscono le aziende e le superfici agricole, ma in termini di dimensione media aziendale si registra una tendenza a crescere, come spinta fisiologica verso una maggiore efficienza e possibilità di meccanizzazione delle attività produttive, che solo una più ampia superficie può garantire. 

In particolare, la Sau per azienda cresce dai 2,4 ai 4,1 ettari, un dato che, comunque, rimane incomparabile con gli 11 ettari medi nazionali, e che disegna un panorama agrario ancora dominato da una parcellizzazione in microaziende (legato anche all’orografia del territorio), con tutti i risvolti che questo carattere può avere in termini di produttività. Persino il Mezzogiorno, con i suoi 9,1 ettari medi per azienda, rimane superiore ai dati reggini. 

Anche il turismo, che potrebbe rappresentare un volano di sviluppo per l’economia del territorio, presenta risultati altalenanti.  Si tratta di uno dei settori che sul territorio cresce più vivacemente in termini di imprese e di addetti, ma nonostante ciò, la dinamica degli arrivi totali (italiani e stranieri) non ha ancora consentito di recuperare del tutto i livelli di arrivi del 2008 e pre covid, al contrario di quanto registrato nel resto del Paese.

Un ultimo dato su quale richiamare l’attenzione è quello legato alle dinamiche demografiche. Dall’analisi presentata, emerge che la popolazione della provincia di Reggio Calabria è in calo dal 2003 ad oggi, con un’accelerazione nel periodo 2013-2023; il declino purtroppo riguarda anche la fascia di giovani. In altre parole, si sta esaurendo negli anni, una peculiarità del nostro territorio, che consisteva nell’essere dotati di una popolazione relativamente giovane, avvicinandoci alla struttura anagrafica media italiana. (ams)

Alla Camera di Commercio di Reggio fa tappa il “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”

È con il convegno Donne che fanno impresa in Calabria: Strumenti e opportunità che ha fatto tappa, alla Camera di Commercio di Reggio Calabria, il Giro d’Italia delle donne che fanno imprese.

Il roadshow è realizzato da Unioncamere nell’ambito di Imprenditoria Femminile, programma finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy con risorse del Pnrr e gestito da Invitalia, con l’obiettivo di diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne, di sostenere la loro presenza nel mondo del lavoro e dell’impresa, superando gli stereotipi che limitano la presenza femminile in tanti settori.

Come dichiarato dal Presidente della Camera di commercio Antonino Tramontana, «la tappa di Reggio Calabria è l’occasione per riflettere sulle caratteristiche delle imprese femminili e sulle dinamiche dell’occupazione femminile in Calabria, per promuovere le opportunità legate all’imprenditoria femminile e gli strumenti agevolativi ma anche i servizi di accompagnamento messi a disposizione delle imprenditrici e delle aspiranti imprenditrici, tra cui lo Sportello camerale operativo tramite l’Azienda speciale In.Form.A». 

Dopo i saluti del Presidente Tramontana, il tema dell’incontro è stato declinato nelle sue varie sfaccettature dalle relatrici.

Tiziana Pompei, Vice segretario generale Unioncamere, ha aperto i lavori parlando dell’impegno del Sistema camerale per diffondere la cultura di impresa; a seguire, Silvia Petrone, ricercatrice Centro Studi Tagliacarne, ha illustrato dati e caratteristiche dell’imprenditoria femminile in Calabria; mentre Daniela Porcino, presidente del Cug e Prorettore alle pari opportunità dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria ha evidenziato il ruolo dell’Università per lo sviluppo professionale a favore dell’imprenditoria femminile; infine Raffaella Terenzi, Business Development Specialist Invitalia per le imprese, ha presentato gli incentivi finanziari per le imprese femminili.

L’importanza della consapevolezza e l’elemento motivazionale alla base del percorso imprenditoriale sono stati evidenziati sia dall’intervento di Anna De Angelis, responsabile Job Placement dell’Università Mediterranea, sia dalle testimonianze delle imprenditrici reggine Maria Azzalin, co-founder e socio di Big srl Spin Off Accademico e Start up innovativa dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, e Patrizia Rodi Morabito, titolare Tenuta Badia di Rosarno (RC) e Vice Presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria. 

Il Segretario generale della Camera di commercio Natina Crea ha moderato e concluso i lavori, ribadendo l’impegno dell’Ente in termini di supporto specialistico e incentivi dell’Ente Camerale dell’Azienda Speciale In.Form.a., per il sostegno delle imprese femminili e degli aspiranti imprenditori. (rrc)

Camera di Commercio RC: Concluso il progetto “Open Knowledge”

È convegno svoltosi lo scorso 30 maggio alla Camera di Commercio di Reggio Calabria, che si è concluso il progetto Open Knowledge, finanziato a valere sui fondi “Pon Legalità 2014 -2022 Asse 5” e attuato da Unioncamere con la collaborazione di SiCamera e Istituto Tagliacarne e di cui l’Ente camerale reggino è partner del progetto.

Obiettivo del progetto è quello di promuovere, presso le istituzioni e la società civile, l’utilizzo del Portale “Open Data Aziende Confiscate”, per far emergere la sua funzione di supporto informativo delle strategie e delle azioni volte alla gestione e valorizzazione delle aziende confiscate. 

In qualità di partner del progetto, la Camera di commercio di Reggio Calabria è stata parte attiva nella realizzazione di un percorso articolato in varie fasi: ad una prima fase di carattere info/formativo rivolta agli stakeholder potenzialmente interessati, realizzata attraverso un Roadshow e dei Webinar territoriali, è seguita la realizzazione di un ciclo di Laboratori, volti ad approfondire una tra le tematiche ritenute significative e che per la Camera di commercio di Reggio Calabria ha riguardato le modalità di analisi desk dello stato di salute delle aziende sequestrate e confiscate. 

Il Convegno finale, tenutosi presso la sede camerale lo scorso 30 maggio, ha rappresentato la chiusura di questo percorso, attraverso un bilancio delle attività svolte e la presentazione dei risultati raggiunti e soprattutto delle proposte operative che, inserite nel Quaderno dei lavori del Progetto, costituiscono il contributo sul tema apportato a livello nazionale ed europeo dalla Camera di commercio, assieme a tutti i soggetti territoriali coinvolti (Anbsc, Prefettura, Tribunale, Odcec e Ordine degli Avvocati, Amministratori giudiziari) ed agli esperti che hanno coordinato le attività.

Il Convegno ha registrato la partecipazione di tanti amministratori giudiziari ed è stato moderato dal Segretario generale della Camera dott.ssa Natina Crea ed animato dagli interventi degli esperti avv. Stefania Di Buccio e dott. Alessandro Servadei, con il contributo del dott. Giuseppe Del Medico di Unioncamere nazionale e le testimonianze della dott.ssa Natina Pratticò – Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, del dott. Giuseppe Quattrone – Dirigente dell’ANBSC, del dott. Stefano Maria Poeta – Presidente dell’ODCEC di Reggio Calabria e dell’avv. Rosario Maria Infantino – Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria.

«La partecipazione al Progetto Ok – Open Knowledge ha dato continuità e maggior risalto ad un percorso che la Camera persegue da anni – ha dichiarato il Presidente Antonino Tramontana –. Il tema dell’analisi delle aziende, con particolare riferimento agli strumenti attraverso i quali analizzare lo stato di salute delle aziende confiscate, è un tema che conosciamo bene; e che ci vede impegnati quotidianamente in attività di supporto alle imprese del territorio con azioni volte a consentire alle imprese di superare momenti di crisi come, ad esempio, quelli derivanti dall’eccessivo sovraindebitamento».

«Senza dimenticare  – ha concluso – che la restituzione delle imprese sottratte dalla criminalità organizzata al territorio, alle cooperative, all’economia sana, al di là del suo valore altamente simbolico, rappresenta una importante risorsa per il territorio, sia in termini economici che occupazionali e testimonia l’impegno della Camera per preservare e supportare tutte le imprese del territorio». (rrc)

Accordo tra Camera di Commercio RC e MArRC per opportunità nel campo del turismo sostenibile

Il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria conferma la sua politica culturale di inclusione e sinergia sul territorio. La collaborazione tra il MArRC e la Camera di commercio di Reggio Calabria, che negli anni ha già portato importanti risultati a vantaggio dell’area dello Stretto, si consolida con la sottoscrizione di un nuovo un accordo di collaborazione tra il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana, e il direttore del museo, Carmelo Malacrino.

L’intento è quello di creare insieme nuove opportunità nel campo del turismo sostenibile, mettendo in collegamento attivo il sistema imprenditoriale con quello culturale.

«Sono lieto di riconfermare il nostro impegno rivolto a creare azioni sinergiche tra le realtà imprenditoriali e associative che operano nella filiera turismo e che sono rappresentate dalla Camera di commercio, e il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, chiamato a tutelare e valorizzare un patrimonio che trova nei Bronzi di Riace la “punta di diamante” – ha dichiarato il presidente Tramontana –. I Bronzi, assieme alle tante altre risorse culturali, naturalistiche ed enogastronomiche del territorio metropolitano consentono ai visitatori di scoprire una terra meravigliosa e di vivere un’esperienza unica di viaggio».

«La collaborazione tra le nostre istituzioni – ha aggiunto – è ormai consolidata e sono certo che, continuando a lavorare assieme, potremo promuovere in tutto il mondo la bellezza delle testimonianze del passato custodite nel Museo archeologico e l’enorme ricchezza che risiede nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria».

La firma dell’accordo è avvenuta qualche giorno fa, nella Sala conferenze del museo.

«La proficua sinergia con la Camera di commercio di Reggio Calabria, maturata negli anni, sta trasformando la capacità attrattiva del museo in promozione turistica per lo sviluppo socio-economico di questo straordinario territorio, ricco di tradizioni e identità enogastronomiche – afferma il direttore Malacrino –. Il lavoro sinergico svolto in occasione del cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace sta portando frutti concreti, creando le basi per un’offerta turistica nel segno della storia e delle tradizioni calabresi, in un dinamico legame tra istituzioni e realtà imprenditoriali. Ringrazio il presidente Tramontana e tutto il suo staff per l’impegno e l’entusiasmo volti a rinforzare sempre più questo legame». (rrc)

Camera di Commercio RC: Le imprese nel 2022 nella Città Metropolitana, un tessuto produttivo dinamico

Sono positivi i dati relativi alle imprese nel 2022, per l’area metropolitana di Reggio Calabria, restituiscono «la fotografia di un tessuto produttivo comunque  dinamico e che ha dimostrato capacità di adattamento alle nuove condizioni di mercato», come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana.

Nel corso del 2022, si sono registrate 2.182 nuove imprese e vi sono state 1.757 cessazioni di attività,  il saldo comunque positivo, ottenuto alla fine del periodo, risulta pertanto pari a 425 unità, pari ad un  +0,5% dello stock complessivo. 

Al 31 dicembre 2022 il sistema imprenditoriale della Città metropolitana di Reggio Calabria risulta pertanto costituito da 54.462 imprese, il 28,9% delle imprese regionali. 

Il confronto con le altre province calabresi (-1,4%) evidenzia come Reggio Calabria sia l’unica realtà a registrare una variazione percentuale annua positiva dello stock (+0,5%), superiore anche al dato nazionale  (-0,8%). 

Tra le altre province, la variazione dello stock in provincia di Catanzaro si attesta a -5,5%, seguita da Vibo Valentia -1,7%, Crotone -1,1% e Cosenza -0,7%.

Particolarmente favorevole risulta essere il dato relativo al numero delle imprese attive, ossia quella quota-parte di imprese registrate che ha svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell’anno,  al 30 dicembre 2022, il loro numero è pari a 46.219 (+0,6% rispetto al 2021).

Non si arresta il processo di ispessimento del sistema produttivo reggino ormai in atto da diversi anni.

Le imprese individuali continuano a rappresentare la componente d’impresa più numerosa, 36.265 unità, pari al 66,6% delle imprese presenti all’anagrafe camerale ed il loro numero è leggermente aumentato rispetto al 2021 con un +0,1%.

Seguono le società di capitali, che rappresentano il 19,2% dello stock totale con 10.117 unità, cresciute del 3,1% rispetto all’anno precedente, con un saldo di 445 unità, dato dalla differenza tra 548 iscrizioni e 103 cessazioni.

Le società di persone, pari al 10,4% delle imprese totali, rappresentano invece la categoria imprenditoriale con la variazione meno favorevole -1,7%. Residuale il numero delle “altre forme” organizzative che rappresentano il 3,8% del sistema imprenditoriale, cresciute del +0,5% rispetto al 2021.

L’analisi per settore merceologico evidenzia come più del 60,0% delle attività imprenditoriali sia concentrata in tre soli settori: il commercio 18.517 imprese, pari il 34,0% dello stock complessivo, l’agricoltura 8.679 imprese, con  il 15,9%;  e le costruzioni 5.979imprese , l’11,0%. 

Rispetto al 2021, si evidenzia una forte crescita dello stock del comparto edile con +189 unità e quello agricolo con +103 unità, mentre risulta in contrazione il commercio  -176 unità e le attività manifatturiere -58 unità. 

Continua la crescita delle imprese femminili, sostanzialmente stazionarie quelle straniere.

Nel 2022, le imprese femminili sono 13.089 , il 24,0% del totale, in crescita di 69 unità. 

Le imprese giovanili, l’11,1% delle imprese totali, pur in presenza di un calo complessivo del -6,5% rispetto al 2021, dovuto in parte all’innalzamento dell’età anagrafica dei soci e in parte a minori iscrizioni rispetto ad altre annualità, hanno comunque fatto registrare un saldo anagrafico positivo, pari a 417 unità. 

Le imprese straniere, invece, rappresentano il 9,2% delle imprese camerali, in  crescita di sole 8 unità rispetto all’anno precedente.

« Non abbiamo assistito – ha continuato Tramontana – alla chiusura di tantissime attività imprenditoriali, come ci saremo aspettati dopo la crisi pandemica, anche se alcuni settori, come il commercio, hanno pagato un prezzo più alto, misurabile attraverso le numerose cessazioni d’impresa».

«È incoraggiante il trend positivo delle imprese attive e la crescita delle società di capitali – ha concluso – capaci di rispondere meglio alle sfide dell’innovazione e digitalizzazione che, assieme alla sostenibilità e alla qualificazione delle competenze e del capitale umano danno valore e accrescono la competitività di tutto il sistema produttivo». (dc)

La Camera di Commercio di Reggio: Nel 1° semestre del 2022 cresciuto il numero delle imprese reggine

Il 1° semestre del 2022 è stato particolarmente positivo per il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria: si sono registrate 1.285 nuove imprese e vi sono state 971 cessazioni di attività, con un saldo positivo pari a 314 unità. È quanto è emerso dai dati del Registro Imprese relativi al sistema imprenditoriale della Città Metropolitana di Reggio Calabria della Camera di Commercio di Reggio Calabria.

Al 30 giugno 2022 il sistema imprenditoriale della Città metropolitana di Reggio Calabria risulta pertanto costituito da 54.518 imprese (il 28,8% delle imprese regionali).

Continua il trend positivo delle imprese attive con una crescita media superiore ai livelli medi pre pandemici. 

Al 30 giugno 2022 il dato relativo al numero delle imprese attive, ossia quella quota-parte di imprese registrate che ha svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell’anno, è pari a 46.225 (+1,1% rispetto allo stesso semestre del 2021).

Non si arresta il processo di ispessimento del sistema produttivo reggino ormai in atto da diversi anni. 

Le imprese individuali continuano a rappresentare la componente d’impresa più numerosa (36.072 unità, pari al 66,9% delle imprese presenti all’anagrafe camerale); il loro numero è leggermente aumentato rispetto al I semestre dell’anno precedente (+1,1%). 

Si evidenzia un ulteriore aumento delle società di capitali (il 19,1% del totale) che crescono rispetto al I semestre del 2021 del +5,0%.

Più del 60,0% delle attività imprenditoriali è concentrata in tre soli settori: il commercio (18.624; il 34,1% dello stock complessivo), l’agricoltura (8.651 imprese; il 15,8%) e le costruzioni (5.943; l’10,9%). 

Rispetto al I semestre 2021, si evidenzia una contrazione del settore terziario e delle attività manifatturiere. In crescita il resto delle attività produttive della provincia.

Continua la crescita delle imprese guidate da giovani under 35 e femminili, sostanzialmente stazionarie quelle straniere.  

Nel I semestre 2022 le imprese femminili sono 13.087 (il 24,0% del totale), in crescita di 58 unità. Le imprese giovanili (il 10,8% delle imprese totali) hanno fatto registrare un saldo anagrafico anche in questo caso positivo, pari a 254 unità, pur in presenza di un calo complessivo del -5,8% rispetto al I semestre dell’anno precedente. 

Le imprese straniere, invece, rappresentano il 9,2% delle imprese camerali, in crescita di sole 10 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

«I dati sul sistema imprenditoriale nel I semestre 2022 ci restituiscono la fotografia di un tessuto produttivo che è stato in grado di resistere e di rispondere con dinamismo alle difficoltà imposte dalla crisi pandemica – ha dichiarato il Presidente della Camera, Antonino Tramontana –. Nutrivamo un certo timore soprattutto per le imprese giovanili, meno attrezzate dal punto di vista strutturale e della capacità finanziaria per fronteggiare l’emergenza, ma il loro trend positivo, così come quello delle imprese femminili, conferma che il percorso di sviluppo socioeconomico del territorio è sempre più legato a fattori strategici quali innovazione e digitalizzazione che, assieme alla  sostenibilità e alla qualificazione delle competenze e del capitale umano danno valore e accrescono la competitività di tutto il sistema produttivo»  (rrc)

 

La Camera di Commercio RC ha presentato le “Tradizioni Reggine, saperi e sapori”

Tradizioni Reggine, saperi e sapori – il Menu non è solo il progetto presentato dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria, ma anche un sostegno che vuole rilanciare la filiera enogastronomica reggina, riaffermando il legame fortemente identitario tra enogastronomia, cultura e tradizioni millenarie.

L’iniziativa, realizzata con il contributo delle associazioni e degli operatori del settore della ristorazione,  dà avvio al programma delle celebrazioni per il 160° anniversario dell’Ente camerale.

«Nei prodotti identitari e nei piatti e nelle ricette tradizionali che compongono il menu ritroviamo il cuore del Mediterraneo, le nostre radici e la nostra storia, e ci proiettiamo nel futuro del nostro territorio», ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio Antonino Tramontana

Il menu presentato nel corso della conferenza stampa rende omaggio in alcune preparazioni ai Bronzi di Riace, in occasione del 50° anniversario del loro ritrovamento, e prevede tutte le portate, dall’antipasto al dolce, includendo una pizza, una birra e un cocktail dedicati. 

«Nell’elaborazione di questo menu  – ha proseguito Tramontana – si è scelto di riprendere ed ampliare il percorso che la Camera aveva intrapreso con il marchio collettivo Tradizioni Reggine – saperi e sapori, per dare rilievo ai prodotti di eccellenza del nostro territorio che, pur essendo caratterizzati da grande tipicità, non beneficiano ancora di un riconoscimento ad omologazione europea – DOP, IGP o STG».

«Grazie alla preziosa collaborazione di associazioni e operatori del territorio – ha detto – che hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro competenze, si è pensato di inserire nelle preparazioni prodotti di eccellenza come il Bergamotto, il Pescespada, il Maiale Nero, i Pecorini, solo per citarne alcuni, che qualificano e rendono unica l’offerta enogastronomica del nostro territorio».

«Un particolare plauso, inoltre, va al Prof. Filippo Arillotta, docente di Materie Letterarie e Latino – ha concluso – per la preziosa collaborazione nella stesura dei testi e per le tante curiosità storiche e gastronomiche fornite, che hanno permesso di arricchire il menu mettendo in evidenza il profondo legame tra enogastronomia e cultura»

Si tratta di una rivisitazione in chiave moderna di preparazioni tradizionali con l’obiettivo di valorizzare i prodotti tipici di eccellenza e di promuovere un’offerta a 360° che possa incontrare e soddisfare i gusti di tutti ma anche stimolare l’interesse verso i luoghi di origine e le metodiche di lavorazione: un connubio cibo e cultura per rafforzare e qualificare l’accoglienza reggina, con positive ricadute per tutte le imprese del territorio metropolitano.

Attori principali di questa iniziativa saranno, infatti, le imprese della ristorazione (ristoranti, trattorie, agriturismi, pizzerie, bar, pub, altri esercizi di somministrazione) che, aderendo alla Manifestazione di interesse appena pubblicata sul sito camerale ed impegnandosi per il biennio 2022-2023 a somministrare alla propria clientela, nell’ambito della propria offerta gastronomica, i piatti e i prodotti proposti nel menu, diventano veri e propri “ambasciatori” della cultura enogastronomica locale; beneficiando in maniera del tutto gratuita di una serie di azioni di promozione realizzate dall’Ente camerale quali: visibilità sulla pagina web www.tradizionireggine.it (attiva a breve in versione italiano e inglese); piano media social comprensivo di azioni organiche e sponsorizzate attraverso i canali social della Camera di commercio; kit di strumenti di comunicazione e promozione (vetrofania, locandina, cartello da banco autoportante, banner). (rrc)

REGGIO – Dalla Camera di Commercio 1 mln per imprese e servizi

Sono 1 milione di euro la somma che la Camera di Commercio di Reggio Calabria ha stanziato come contributi diretti alle micro, piccole e medie imprese iscritte al Registro Imprese dell’Ente camerale e servizi specialistici ad alto valore aggiunto, come ad esempio quelli offerti nell’ambito del Punto Impresa Digitale, e che si affiancano ai servizi camerali istituzionali.

«L’obiettivo degli interventi 2022 – ha spiegato il presidente dell’Ente Camerale, Antonino Tramontana – è quello di imprimere uno slancio significativo alla ripresa economica del territorio, accompagnando le imprese reggine in un percorso di ripartenza che non può prescindere, come ci hanno insegnato questi anni di pandemia, dagli investimenti in digitalizzazione ed innovazione, ma che deve essere in grado di accrescerne la competitività sui mercati nazionali ed internazionali, promuoverne l’offerta turistica, renderle sempre più sostenibili, incrementare i livello occupazionali e la qualificazione del personale».

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il Presidente Tramontana e il Segretario generale Natina Crea hanno presentato ed illustrato nel dettaglio i Bandi camerali già pubblicati e in corso di pubblicazione sul sito www.rc.camcom.gov.it:

  • Il Bando “Voucher digitali I4.0” sostiene le iniziative di digitalizzazione in ottica Transizione 4.0, anche finalizzate ad approcci green oriented.
  • Il Bando “Internazionalizzazione” finanzia l’acquisizione di servizi per favorire l’avvio o lo sviluppo del commercio internazionale, anche attraverso un più diffuso utilizzo di strumenti innovativi, utilizzando la leva delle tecnologie digitali.
  • Il Bando “Voucher per le imprese turistiche della Città Metropolitana di Reggio Calabria” sostiene le imprese turistiche che realizzano attività di promozione della propria offerta non disgiunta però dalla contestuale valorizzazione del territorio; o ulteriori interventi funzionali a fare conoscere e scoprire alla propria clientela le innumerevoli risorse turistiche reggine, ivi incluse le produzioni tipiche locali, contribuendo a migliorare la fruibilità turistica del territorio. 
  • Il Bando “Premi per l’innovazione” mira a far emergere progetti ed esperienze imprenditoriali che propongono prodotti o servizi innovativi in grado di rispondere ai nuovi scenari produttivi e/o di fronteggiare le attuali emergenze sanitarie e sociali. Sono previsti 3 premi del valore di € 5.000, € 4.000 e € 3.000.
  • Il Bando “Efficientamento energetico e/o idrico” ha l’obiettivo di accrescere la sostenibilità aziendale delle imprese, favorendo interventi di risparmio energetico e/o idrico, che riducano l’impatto ambientale delle loro produzioni. 
  • Il Bando “Erogazione di bonus a sostegno dell’occupazione” finanzia azioni di immediato supporto alle imprese, attivando contributi per sostenere l’incremento dei livelli occupazionali attraverso nuove assunzioni o stabilizzazioni di dipendenti con contratti a termine. Sono previsti anche bonus per la formazione del personale.

Rientra nel novero delle opportunità e dei servizi specialistici messi a disposizione delle imprese reggine anche la manifestazione di interesse che finanzia azioni di supporto per la prevenzione della crisi d’impresa. (rrc)

Natina Crea confermata Segretario generale della Camera di Commercio RC

Prestigioso incarico per Natina Crea, che è stata confermata segretario generale della Camera di Commercio di Reggio Calabria per il prossimo quadriennio. Lo ha reso noto il presidente dell’Ente Camerale, Antonino Tramontana.

A conclusione della procedura selettiva avviata dalla Camera, i cui esiti sono stati successivamente formalizzati dalla Giunta camerale, e dopo aver verificato la regolarità e conformità della stessa alla vigente normativa in materia, il Ministro dello Sviluppo Economico con proprio decreto ha conferito alla dott.ssa Crea l’incarico di Segretario Generale della Camera di commercio di Reggio Calabria: tale nomina comporta anche l’incarico di Direttore delle due Aziende Speciali “In.Form.A” e “Stazione Sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati dagli agrumi.

«Desidero esprimere – ha dichiarato il Presidente Tramontana – anche a nome del Consiglio camerale le più vive congratulazioni alla dott.ssa Crea e formularle i migliori auguri per il suo rinnovato incarico di Segretario generale della Camera. La sua riconferma è senz’altro il meritato riconoscimento delle sue qualificate competenze e del suo costante e infaticabile impegno al servizio dell’Ente, del mondo imprenditoriale e del territorio».

«Non ho dubbi che – ha concluso – in continuità con l’apprezzabile lavoro sin qui svolto, la dott.ssa Crea saprà dare, con rinnovato impulso e con il grande senso di responsabilità che le appartiene, il suo importante e prezioso contributo per affrontare le nuove sfide che l’Ente camerale sarà chiamato ad affrontare d’ora in avanti anche in ragione della delicata fase socio-economica che stiamo vivendo».

Natina Crea, commercialista, è anche direttore generale sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati dagli agrumi di Reggio Calabria e direttore dell’Azienda Speciale Informa, nell’ambito delle funzioni esercitate quale Segretario Generale della Camera di commercio di Reggio Calabria. (rrc)

 

 

Il Tar del Lazio dichiara illegittima nomina di Antonino Tramontana a presidente di Unioncamere

La nomina di Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio, a presidente di Unioncamere, è illegittima. È quanto ha decretato il Tar del Lazio, a seguito di un contenzioso relativo all’attribuzione dei seggi tra Abi e Confindustria.

Per il Tar, infatti, «Il decreto del presidente della Giunta Regionale numero 241/2019, con il quale è stato assegnato il seggio per il settore del credito e delle assicurazioni a Confindustria Reggio Calabria, e il decreto del Presidente della Giunta Regionale numero 284/2019, con il quale è stato conseguentemente nominato il dottore Tramontana a ricoprire tale seggio, sono dunque illegittimi nella parte in cui la rappresentanza del settore de quo è stata assegnata, nella composizione del consiglio camerale, ad un’organizzazione, quale Confindustria Reggio Calabria, non svolgente, per tutte le sopra esposte ragioni, attività statutariamente rappresentative di quello specifico settore».

Infatti, per i giudici «Confindustria Reggio Calabria, rispetto alla contestata assegnazione del seggio consiliare riservato al settore del credito e delle assicurazioni, svolge un’attività che non ha alcuna specifica attinenza alla tutela e promozione degli interessi di tale settore unitariamente considerato». (rrc)